Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 5 ore fa

Categoria

📺
TV
Trascrizione
00:00:0020 e 31 per l'esattezza,
00:00:29un benvenuto a Obiettivo Salute,
00:00:32è sempre un piacere entrare nelle vostre case,
00:00:34ricordo ogni mercoledì a partire dalle 20 e 30,
00:00:37siamo in diretta fino alle 22,
00:00:39l'avrete letto oggi sul giornale di Brescia,
00:00:42parliamo della terapia intensiva,
00:00:44aperta ma non solo,
00:00:46siamo entrati all'interno degli ospedali civili di Brescia
00:00:49con le nostre telecamere proprio per farvi vivere
00:00:52alcuni momenti molto anche intimi, preziosi,
00:00:55ma proprio per farvi capire che cosa c'è
00:00:58dietro al lavoro di tantissimi professionisti,
00:01:02di medici, infermieri, os,
00:01:05ma anche dei pazienti e degli ammalati.
00:01:08Io ho il piacere di condividere questa serata
00:01:11con tanti medici,
00:01:13cinque ma ovviamente poi racconteremo
00:01:16tutto quello che c'è dietro,
00:01:17ho il piacere di riavere in studio
00:01:19il professor Nicola Latronico,
00:01:21direttore di anestesia e rianimazione
00:01:23a indirizzo rianimatorio della SST Spedali Civili.
00:01:26Buonasera.
00:01:27Buonasera.
00:01:28Un benvenuto è la prima volta con noi
00:01:32al dottor Fabrizio Boe,
00:01:33coordinatore infermieristico della stessa unità operativa.
00:01:37Buonasera.
00:01:38Buonasera a tutti.
00:01:38Una prima volta anche per il professor Simone Piva
00:01:44e invece anestesista e rianimatore
00:01:46sempre della stessa unità operativa.
00:01:48Buonasera.
00:01:48Buonasera a tutti.
00:01:49Buonasera.
00:01:49Ritrovo invece la dottoressa Rosanna Ceresoli,
00:01:54coordinatrice infermieristica di anestesia e rianimazione
00:01:56a indirizzo neuro rianimatorio,
00:01:59sempre degli spedali civili.
00:02:00Buonasera.
00:02:00Buonasera a tutti.
00:02:02Ed ho il bentrovato anche al professor Frank Rasulo
00:02:05che ne è il direttore.
00:02:06Buonasera.
00:02:07Buonasera.
00:02:07Allora, una bella puntata.
00:02:10Emozionante, professor Latronico.
00:02:12È stata emozionante per noi
00:02:14che l'abbiamo vissuta dietro la quinta
00:02:16e sono certa anche per chi ci guarderà questa sera.
00:02:20Ricordo che come sempre potete partecipare con noi.
00:02:23Il numero di telefono lo vedete in sovraimpressione.
00:02:26Potete scriverci i messaggi WhatsApp.
00:02:30Partiamo dalle basi.
00:02:32Proprio nello spiegare anche a casa
00:02:35quali sono i pazienti che più frequentemente necessitano di un ricovero in terapia intensiva.
00:02:41E poi spiegheremo anche a casa la differenza tra questa unità operativa e quest'altra
00:02:48e poi la collaborazione.
00:02:50Prego.
00:02:50Direi tantissimi pazienti post-operatori, per esempio, dopo grandi interventi chirurgici,
00:02:59ormai è usuale che i pazienti vengano seguiti in terapia intensiva, anche se per un periodo breve.
00:03:06Traumi, ahimè, sono una voce importante di ricovero.
00:03:11Pazienti con infezioni, non solamente il Covid, che non riusciamo a dimenticare,
00:03:17ma anche in era post-Covid, le infezioni gravi, sia polmonari, sia di altri organi,
00:03:23sono direi un'altra voce di ricovero molto importante.
00:03:27Come è organizzato il vostro reparto?
00:03:30Dicevo, noi siamo entrati con il collega Matteo Berta, con la collega Federica Signorelli,
00:03:35proprio per vedere come funziona una terapia intensiva, nel vostro caso aperta,
00:03:40c'è un team multidisciplinare.
00:03:42Non a caso oggi abbiamo diverse figure qui.
00:03:45Sì, direi che è multidisciplinare e i professionisti che partecipano
00:03:52cambiano di volta in volta a seconda del tipo di paziente che ha bisogno di essere curato.
00:03:58Terapia intensiva aperta, credo che sia uno dei grandi cambiamenti degli ultimi 30 anni,
00:04:05mi ricordo un vecchissimo film in cui facciamo vedere i pazienti ricoverati
00:04:10in terapia intensiva, sospesi a soffitto, immobili, silenzio sacro,
00:04:17come entrare in una chiesa, oggi per fortuna non è più così,
00:04:20sono luoghi di umanità intensissima, anche perché tanti pazienti rischiano la vita,
00:04:25quindi è giusto che abbiano la possibilità di rimanere in contatto con le loro biografie,
00:04:31con le loro storie, con le loro famiglie, e quindi le famiglie devono poter
00:04:35entrare.
00:04:36Allora, dicevamo all'inizio c'è un po' una differenza tra la terapia intensiva aperta
00:04:42e invece quella di indirizzo neuro-rianimatorio, perché?
00:04:48Perché essendo neuro-rianimatorio i pazienti sono soprattutto pazienti neurologici e neurochirurgici,
00:04:55anche noi riceviamo i pazienti provenienti dalla sala operatoria, siamo accanto a noi,
00:05:03fa parte anche nel nostro reparto un servizio semplice, la terapia intensiva post-operatoria,
00:05:07dove provengono pazienti da tutte le sale operatorie, però la nostra attività si concentra
00:05:13sui pazienti neuro-rianimatori. Ci sono dieci posti letti dedicati quando ci sono questi
00:05:20pazienti e c'è la disponibilità del posto letto, vengono da noi. In mancanza di posto
00:05:26letto possono anche andare e poi essere trasferiti o andare direttamente nella terapia intensiva
00:05:33dell'indirizzo neuro-rianimatoria polifunzionale.
00:05:36Spieghiamo anche un po' il ruolo, abbiamo due coordinatori infermieristici, qual è il vostro ruolo?
00:05:44Il nostro ruolo è un ruolo complesso in quanto è esattamente un ruolo che deve saper coordinare
00:05:52le risorse ovviamente, ma deve saper coordinare le risorse anche nel senso della collaborazione
00:05:58con la figura medica. Quindi è un po' un thread d'union, un ponte tra la figura del medico
00:06:06e la figura sicuramente di tutti gli altri operatori sanitari che vanno a collaborare
00:06:14con il medico, quindi gli infermieri, gli operatori di supporto e questo per quanto riguarda
00:06:19l'organizzazione. C'è poi tutto il resto dell'attività che naturalmente riguarda non solo
00:06:26la programmazione, ma anche il funzionamento logistico del reparto. Avete visto ieri quanto
00:06:32è importante dare una struttura accogliente per i familiari che entrano, che dia un senso
00:06:38proprio di accoglienza, di ordine, di pulizia. È molto importante anche l'aspetto del funzionamento
00:06:45di tutte le apparecchiature che sono numerose, quindi la sicurezza del paziente, di chi ci
00:06:50lavora, l'approvvigionamento dei materiali che in una rianimazione ovviamente non possono
00:06:56venire meno, quindi c'è un intrecciarsi di attività che vanno dalla sicurezza all'organizzazione
00:07:04che consentono di mettere in atto un'attività molto complessa che coinvolge non solo il paziente
00:07:15che in prima persona, ma gli operatori, ma anche i familiari, come avete visto ieri, che è molto
00:07:22importante coinvolgere. Assolutamente, tra poco poi vedremo anche il servizio realizzato da Federica
00:07:28Signorelli. Iniziano già delle domande, questa la prendo come esempio perché l'avrei fatta anche io,
00:07:34ci chiedono da casa come funziona esattamente la terapia intensiva aperta, i familiari possono
00:07:39entrare sempre oppure ci sono degli orari? La terapia intensiva aperta, innanzitutto bisogna
00:07:48focalizzare il termine, aperta vuol dire aperta alle famiglie e ai parenti, il concetto che sta dietro
00:07:56la terapia intensiva aperta è secondo me un concetto molto elegante, che la terapia intensiva è quella
00:08:03dei pazienti, non è la nostra. Tutte e due sono terapie intensive aperte, quindi lo è la neuroanimazione
00:08:10e lo è la neuroanimazione polifunzionale e il concetto è quello di far entrare nella cura del paziente
00:08:19le famiglie. Possono sempre entrare sì, ma normalmente mettiamo degli orari in che senso?
00:08:26Nel senso che la mattina si concentrano tutta una serie di attività che renderebbero molto inopportuna
00:08:32la presenza dei parenti, soprattutto perché i pazienti sono completamente spogli, spogliati,
00:08:38denudati, vengono lavati in maniera molto accurata, viene data la terapia e così via e quindi normalmente
00:08:46quello che viene fatto è dopo il girovisite si dà una consegna giorno per giorno su un update di quella
00:08:54che è la condizione clinica del paziente ai familiari e poi i familiari sono liberi di rimanere
00:08:59fino a quando vogliono. Succede molto spesso che per voi per problemi elaborativi piuttosto che per
00:09:05problematiche familiari i parenti preferiscono entrare al mattino e può entrare al mattino un parente?
00:09:11Assolutamente sì, però è normalmente diciamo regolamentato l'ingresso in trapia intensiva.
00:09:18Bene, infatti noi siamo venuti di mattina e i parenti hanno aspettato, però ho visto anche che in casi gravi
00:09:30insomma queste regole magari un po' vengono infrante.
00:09:33Sì sì, ma anche in caso di necessità. Anche di necessità. Perché avete scelto di adottare questa terapia
00:09:47noi le chiamiamo intensiva aperta? Cioè quali sono i benefici che state notando negli anni?
00:09:54Lo chiedo un po' e poi a entrambi. Professore?
00:09:59Direi che la cosa più importante è che noi non facciamo entrare le famiglie perché siamo buoni.
00:10:06Siamo anche buoni, questo è vero. Però non lo facciamo per questa ragione.
00:10:10Lo facciamo perché la famiglia diventa parte integrante della cura.
00:10:15Perché la situazione della terapia intensiva è particolarissima.
00:10:18Lì ti trovi medici e infermieri che non ti sei scelto.
00:10:22Ed è l'unica situazione. Perché se hai bisogno del chirurgo te lo scegli,
00:10:25il dentista te lo scegli, il dermatologo te lo scegli.
00:10:27La terapia intensiva capita qualcosa di imprevisto, violento, acutissimo.
00:10:32E il rapporto di fiducia tra il medico e la famiglia trattino paziente
00:10:40deve essere costruito da quel momento in avanti.
00:10:42E quindi le famiglie devono poter entrare, devono poter vedere come lavoriamo,
00:10:46devono poter vedere soprattutto la dedizione sia degli infermieri che dei medici.
00:10:52e devono potersi fidare. Questo è il senso.
00:10:54E poi ci sono tantissime prove in letteratura che, soprattutto alcune complicanze,
00:11:01per esempio il delirium, in cui i pazienti sono confusi, hanno memorie terribili,
00:11:08queste complicanze si riducono in maniera sostanziale qualora la famiglia possa entrare
00:11:14e possa stare vicino a loro e tenerli agganciati al loro vissuto.
00:11:20È un po' come tornare ai bambini, no?
00:11:21Quando si dice per la terapia intensiva neonatale,
00:11:24l'importanza della mano della mamma, della presenza...
00:11:28È così, è così.
00:11:30È parte del piano di cura.
00:11:32Ci sono veramente tantissimi esempi al riguardo che si possono citare
00:11:36e prove in letteratura.
00:11:38Quindi è un modello, per la verità, che non abbiamo adottato solo noi.
00:11:41Ormai si espande a macchia d'olio, anche se per esempio in Italia...
00:11:46Non è ancora così, però per tutti in Italia.
00:11:49Non è così, non è così.
00:11:49Infatti.
00:11:50E ci chiedono da casa, bella domanda, magari se vuole rispondere lei,
00:11:54se la presenza dei familiari davvero migliora il recupero dei pazienti,
00:11:57sembra proprio di sì, e ci sono degli studi che lo dimostrano.
00:12:00La terapia intensiva aperta in entrambe le due rianimazioni
00:12:06ci ha dimostrato che la presenza comunque del caregiver o comunque dei familiari
00:12:13soprattutto nei pazienti che non sono completamente sedati
00:12:18aiuta il paziente stesso ad affrontare meglio il ricovero.
00:12:21Diciamo che il paziente, soprattutto il paziente della neurorianimazione,
00:12:29spesso sotto i 35 anni viene per un trauma da incidente stradale.
00:12:33E quindi abbiamo molti ragazzi giovani che arrivano ad un certo punto
00:12:38dove non sono completamente sedati e in quel caso avere la mamma, il papà, la sorella
00:12:44che gli sta vicino, che gli tiene la mano, che comunque gli fa compagnia,
00:12:48gli aiuta anche a gestire meglio il tempo e lo spazio all'interno della neurorianimazione,
00:12:53così come penso succeda anche nella rianimazione polifunzionale.
00:12:57Ci sono alcuni studi che lo dimostrano,
00:13:01anche la rianimazione polifunzionale ha fatto degli studi
00:13:08per appunto dimostrare quanto sia efficace la presenza appunto della familiare
00:13:13come punto di riferimento, come parte integrante della cura del paziente
00:13:19che viene quindi preso in maniera olistica, completa, con tutta la sua famiglia.
00:13:26Allora ci chiedono anche se è sicuro far entrare i parenti in terapia intensiva
00:13:31non aumenta il rischio di infezione, Simone da Castegnato?
00:13:34Beh, c'è una bella domanda perché soprattutto i studi iniziali
00:13:39all'inizio anni 2000 hanno dimostrato che c'è un leggero aumento dell'incidenza delle infezioni,
00:13:47però i benefici recati dall'apertura del reparto nei confronti di tutti,
00:13:56amici, parenti, dei malati, di gran lungo supera queste complicanze
00:14:02e migliora l'outcome finale, che è quello che conta alla fine
00:14:05e come andrà a finire poi il paziente alla fine del suo percorso.
00:14:09Se posso fare un commento su questo?
00:14:12Mi piace quando facciamo lezioni agli studenti, mi piace sempre dire che i germi non volano.
00:14:18I germi noi li passiamo da un paziente all'altro
00:14:21toccando il paziente non lavandoci le mani.
00:14:25Quindi terapia intensiva aperta intanto non vuol dire senza regole,
00:14:28esistono delle regole che devono essere rispettate.
00:14:31Se queste regole vengono rispettate, di fatto l'incidenza delle infezioni non aumenta
00:14:37per un fatto che le infezioni non le portiamo noi da fuori.
00:14:41I germi le persone ce le hanno dentro, noi li abbiamo dentro,
00:14:45solo che a noi non fanno niente perché a noi stiamo bene.
00:14:48Quando non stiamo più bene le barriere si alterano e questi germi diventano invasivi per noi.
00:14:54Poi certamente ci sono casi, come diceva il professor Asulo, in cui l'infezione da germi multiresistenti
00:15:02quella c'è già e allora i pazienti devono essere isolati per evitare che questo germe multiresistente
00:15:07si trasmetta da un paziente all'altro.
00:15:09Ma la trasmissione è sempre per contatto, non volano.
00:15:14Bene, ottimo, chiarissimo.
00:15:16Allora, altra domanda, vediamo in che modo cambia il lavoro degli infermieri e dei medici
00:15:22con la terapia intensiva aperta.
00:15:24Luca Daleno, per gli infermieri ad esempio?
00:15:28Allora, per gli infermieri c'è da dire che non è sempre facile accettare una terapia intensiva aperta
00:15:35ma perché si tratta a volte di dover cambiare quelli che sono i piani di attività e i modus operandi
00:15:45ovvero se un infermiere è abituato con il piano di attività che gli è proprio a lavorare in un certo modo
00:15:55senza la presenza del familiare, è ovvio che la presenza del familiare che magari osserva
00:16:01fa delle domande come corretto che sia e questo può incidere e può inizialmente mettere
00:16:09una sorta d'ansia nel nostro personale.
00:16:13C'è però da dire che il personale è molto preparato e nella maggior parte dei casi
00:16:19anche quando ci sono episodi in cui il paziente, scusate il parente, per motivi legati alla contingenza
00:16:27della gravità del proprio parente ricoverato può diventare un attimo più pressante,
00:16:33tra virgolette più aggressivo perché ha ansia, l'infermiere è una figura preparata a gestire
00:16:39anche questi stati d'ansia e si è visto che fornendo le corrette spiegazioni anche proprio
00:16:47per quanto riguarda i macchinari che sono in uso, i parametri, piuttosto che le manovre
00:16:52che si stanno effettuando, ci sono anche studi che prevedono, sono andati a studiare
00:16:57la presenza dei familiari addirittura durante le manovre di reanimazione cardiopolmonare,
00:17:02quindi il massaggio cardiaco, la ventilazione e ci sono delle reanimazioni dove i parenti
00:17:08rimangono durante queste manovre, quindi è proprio nel fatto di educare correttamente,
00:17:14di fornire le spiegazioni corrette che cambia completamente la visuale di avere la persona,
00:17:21il parente presente perché si è visto che fornendo le giuste spiegazioni la reazione
00:17:27è comunque compliante alla fine e si siede anche a quella che può essere l'ansia
00:17:31e l'infermiere è una figura professionale veramente preparata ad affrontare questo genere
00:17:37di situazioni anche in emergenza.
00:17:40Assolutamente, avete trovato dei benefici nei parenti?
00:17:46Se sì, se ci porta qualche esempio in questi anni?
00:17:50Facciamo un esempio molto pratico, lei è una ragazza di 19 anni che ha un incidente stradale,
00:17:59era fuori con il suo fidanzato, la investono, rimane in reanimazione tre giorni, sedata, intubata,
00:18:06quello che viene chiamato il coma farmacologico.
00:18:09Ad un certo punto si sveglia, si sveglia da sola in un letto capendo poco di quello che gli sta succedendo attorno.
00:18:19Mi sembra che non serva uno studio per dimostrare che è importante la presenza di un parente
00:18:26che ti tiene la mano e che ti dice stai tranquillo.
00:18:29Non penso che sia importante dimostrarlo scientificamente che per l'infermiere è una comodità
00:18:35perché in realtà avere in parte un parente che ti guarda il paziente, lo conosce, ti sa dire che cosa sta provando.
00:18:45Allo stesso modo per il parente è un sollievo perché io credo che un padre di una ragazza di 19 anni
00:18:52che è fuori in sala d'attesa non aspetti altro che il contatto umano.
00:18:57Ci sono stati casi in cui questo non è successo nei miei 22 anni di carriera?
00:19:03No, penso proprio di no.
00:19:05Bene, ottima spiegazione, insomma mi sono messa in quel genitore.
00:19:09Allora, io manderei la pubblicità, l'anticipo un attimo perché vorremmo farvi vivere
00:19:16quello che poi ho vissuto io in primis con i miei colleghi, proprio la sala d'attesa,
00:19:23quindi il familiare che aspettava di vedere il figlio e poi tutto il lavoro che c'è dietro
00:19:33tramite il servizio realizzato da Federica Signorelli.
00:19:38Quindi andrei subito in pubblicità, dopo torniamo per entrare virtualmente all'interno
00:19:44della terapia intensiva degli spedali civili di Brescia.
00:19:46a tra pochissimo.
00:19:59Eccoci di nuovo in diretta, parliamo di terapia intensiva aperta, lo facciamo anche grazie
00:20:06ai racconti che testimoniano cosa accade quotidianamente all'interno di queste due unità operative
00:20:13che stiamo imparando a conoscere.
00:20:15Federica Signorelli e Matteo Berta sono entrati all'interno della vostra unità operativa
00:20:23proprio per portarvi una testimonianza.
00:20:26Vediamo.
00:20:27Ciao Daniela, mi trovo nel reparto di rianimazione degli spedali civili di Brescia e sono in compagnia
00:20:35della dottoressa Marino che oggi ci racconterà una storia, la storia di un ragazzo che è ricoverato
00:20:41in terapia intensiva e insomma cosa avviene in questo reparto dottoressa e come avete preso
00:20:48in carico questo paziente?
00:20:50Allora, questo è un paziente vittima di trauma cranico soprattutto per una caduta dall'alto.
00:20:57Ovviamente questa situazione in genera nei parenti di un ragazzo di 20 anni una profonda crisi
00:21:05perché l'hanno visto cadere da questa altezza e sprofonda in uno stato di ansia e di panico
00:21:14che è comprensibile.
00:21:15Come stanno andando questi giorni?
00:21:17Come si trova in questo reparto?
00:21:20Questo reparto eccellente.
00:21:22Non so come ringraziare, da cominciare dai medici, dalle infermiere, quelle che fanno
00:21:30le polizie, ma tutte le persone sono eccellenti.
00:21:34Sono gente che fanno i miracoli, sia infermieri sia i medici, tutti, tutto il reparto è eccellente.
00:21:42Non so cosa dire, non so come ringraziare.
00:21:46Da mattina a sera li ringrazio tutti i giorni.
00:21:50Lei può rimanere qui di giorno, aspettare?
00:21:53Sì, mi hanno lasciato qua, stare qua giorno e notte, non mi hanno detto mai una parola
00:21:59che vai fuori o esci, ma sempre mi hanno detto signora tranquilla, noi siamo qua.
00:22:07Non so come ringraziare, devo ringraziare tutti dall'inizio e fino alla fine.
00:22:13Devo ringraziare tutti, tutti, tutti, tutti. Da quanto me l'hanno preso in mano e fine
00:22:21che viene fuori, devo ringraziare tutti.
00:22:24Vista la situazione il ragazzo era in coma profondo, è stato intubato sul posto e la
00:22:30diagnostica ha evidenziato un ematoma sottodurale a livello dell'encefalo e il suo problema
00:22:36è quasi sostanzialmente cranico. Per cui a questo punto il ragazzo è andato in sala
00:22:41operatoria per evacuare questo ematoma e per permettere al cervello di riespandersi
00:22:46ha tolto anche una parte della teca cranica. Ovviamente chiedere a dei parenti di aspettare
00:22:55per vedere che cosa succede, di lasciare il tempo al cervello di riespandersi e di vedere
00:23:01quali possono essere veramente i danni che il ragazzo ha riportato è un grave problema
00:23:06perché la famiglia si trova non in grado di gestire queste situazioni e ovviamente
00:23:13loro hanno l'ansia di sapere che cosa succederà dopo, quando si sveglia, tu cerchi di spiegargli
00:23:18che non sei sicuro che si svegli e che questo è un processo graduale che bisogna lasciarlo
00:23:24sedato, che bisogna lasciare tempo. Ecco il ragazzo sta tornando adesso dall'attack perché
00:23:29ovviamente una volta che il paziente è rientrato dalla sala operatoria è stato mantenuto sedato
00:23:36per la patologia cranica e poi viene monitorizzato con l'esecuzione di esami seriati, in questo
00:23:43caso dell'etacca encefalo e in collaborazione con i neurochirurghi poi si decide il percorso
00:23:51da seguire. Nel caso specifico lui ha fatto un attack di controllo subito dopo essere stato
00:23:58operato e ne ha rifatta oggi una a distanza di tre giorni per essere sicuri che non ci
00:24:04siano delle complicanze nuove e per vedere che cosa succede a questo punto interrompendo
00:24:09la sedazione che lui ha avuto in tutti questi giorni, perché solo interrompendo la sedazione
00:24:14noi potremmo sapere stamattina se l'attack non evidenzia ulteriori problemi, se ci sarà
00:24:20la possibilità di provare a sospendere i sedativi e vedere se c'è quello che ci aspettiamo
00:24:27tutti, cioè l'esecuzione di ordini che ci fa capire che questo paziente non è più
00:24:32in coma.
00:24:33Grazie mille dottoressa.
00:24:36Ecco abbiamo visto proprio una storia reale, quello che accade all'interno del vostro reparto,
00:24:45voglio assolutamente dire al pubblico che la mamma di Christian ha voluto proprio lei
00:24:51spontaneamente perché il nostro obiettivo non era assolutamente intervistarla ma probabilmente
00:24:59vedendoci lei ha proprio voluto dire voglio ringraziare ma soprattutto far sapere che era
00:25:06quasi stupita del fatto che potesse entrare ed effettivamente lo eravamo anche noi, prima
00:25:14dicevate che per voi è totalmente normale e che forse è la cura verso l'umanizzazione,
00:25:20però probabilmente anche avendo altre testimonianze di altri reparti per altre malattie sembra
00:25:30quasi una cosa strana, no? Surreale questa, il non disturbare i medici. Professor Latronico?
00:25:38Il paradosso è che le terapie intensive nel nostro ospedale ma per fortuna anche in tanti
00:25:43altri ospedali sono i reparti più aperti dell'ospedale e questo devo dire di questo
00:25:48siamo tutti particolarmente orgogliosi. Credo che la parola chiave sia la cura centrata sul
00:25:56paziente e sulla famiglia, che è qualcosa di facilissimo da dire e difficilissimo poi
00:26:01da interpretare nella vita clinica di tutti i giorni, cioè se per noi la cosa più importante
00:26:07sono le esigenze del paziente e della famiglia, siamo noi che dobbiamo adattarci a loro e non
00:26:13viceversa. Quindi quando Fabrizio Boe diceva che è difficile per gli infermieri adattarsi
00:26:21ai ritmi lavorativi con i familiari che ci sono dentro, è vero, è così, è difficile,
00:26:27bisogna impararlo, però se il fine sono le esigenze del paziente e allora tutto quanto
00:26:37deve diventare accettabile, deve diventare fatto. In qualche modo io sono come dire un estremista
00:26:44della terapia intensiva aperta, perché penso che il reparto sia il loro, gli ospiti siamo noi.
00:26:51Prima si parlava dell'importanza anche di un supporto psicologico, esiste all'interno
00:26:57dei vostri reparti?
00:26:59Esiste, è fondamentale, sia per i pazienti che per i familiari. Spesso queste sono persone
00:27:08che si trovano ad affrontare una situazione da un momento all'altro molto difficile e dunque
00:27:14un supporto psicologico è importante per diverse ragioni, non solo per lo stress post-traumatico
00:27:21ma anche per le conseguenze di questa patologia che si porteranno a presso anche fuori dalla
00:27:28terapia intensiva, quando poi ne fuoriescono. E i parenti poi spesso si trovano a dover
00:27:34avere cura di pazienti, loro parenti, difficile da sopportare e da curare nel post-terapia intensiva.
00:27:44Per cui è assolutamente fondamentale. Un sorriso da parte di una persona che oltre ad essere
00:27:52un medico che pensa agli aspetti clinici e che inizia a parlare con un paziente in modo
00:28:00diverso è anche una terapia. Spesso ci dimentichiamo che questi atteggiamenti nei confronti dei malati
00:28:08ma anche dei parenti sono atteggiamenti che sono considerati dei trattamenti veri e propri.
00:28:13avere un'empatia nei confronti dei malati e dei parenti è molto importante.
00:28:22Io immagino che ci siano tante paure da parte dei parenti perché ovviamente sono quelli che assistono
00:28:30la sofferenza di chi è in quel momento sul lettino. Quando siamo entrati a noi è venuto subito
00:28:40ad esempio vedere tutti questi macchinari, rumori. Io facevo fatica a parlare, anche se dovevo parlare
00:28:47perché dovevo portare un servizio. Come riuscite anche a calmare magari delle situazioni
00:28:55evidentemente tragiche e stare accanto ai parenti?
00:29:02Allora, i parenti vengono presi in carico sia dal personale medico che dal personale infermieristico
00:29:11che li accoglie fin dall'inizio. Li accoglie attraverso dei colloqui mirati dove gli viene spiegato
00:29:18al di là della parte clinica, quindi della situazione di malattia, di patologia del loro parente
00:29:23anche quello che è tutto l'aspetto che appunto ruota intorno alla patologia, quindi tutta la parte
00:29:32che riguarda il caregiver, quindi la parte psicologica, lo stress, la paura, la rabbia anche per quello
00:29:41che magari può essere successo se si pensi ad un incidente stradale dove c'è appunto, dove ci sono
00:29:48altre dinamiche particolari. Quindi l'infermiere e il medico fin dall'inizio si prendono cura di loro
00:29:56spiegando, fornendo informazioni, dandogli delle opuscoli, essendo anche proattivi, cioè si prendono carico
00:30:04del caregiver spiegandogli anche quello che sarà il percorso fuori dalla terapia intensiva, quindi quelli
00:30:10che saranno i passaggi magari in unità operative di appoggio in attesa di andare in un centro
00:30:16riabilitativo, si prendono cura del caregiver spiegando al caregiver quello che sarà poi
00:30:22l'organizzazione futura, quindi anche tutta la paura del dopo viene presa in carico ancora in terapia
00:30:28intensiva perché appunto viene spiegato al caregiver cosa dovrà fare, come dovrà organizzare la casa,
00:30:34quali saranno i documenti che gli serviranno per il futuro, come gestire il resto della famiglia se si parla
00:30:41soprattutto di persone molto giovani oppure anche il lavoro, quindi ci facciamo carico di tutti quelli
00:30:47che sono gli aspetti che al di là della paura e del trauma iniziale poi compaiono nel tempo e quindi
00:30:53noi ce ne facciamo carico.
00:30:55E sarà un aspetto che poi ovviamente vedremo anche dopo, quello del dopo, dopo il risveglio.
00:31:01Allora leggiamo ancora i vostri messaggi, io ringrazio moltissimo il professor Latronico perché ha permesso a me,
00:31:07alla mia famiglia e agli amici più stretti di vivere nel migliore dei modi le ultime settimane con mio padre.
00:31:12La possibilità di potergli stare accanto con flessibilità di orari, avere sempre lo stesso referente per un'intera settimana
00:31:19insieme alla capacità empatica e comunicativa dei dottori ci hanno regalato una serenità impagabile.
00:31:26Mi auspico che sempre più reparti possano prendere questo modello, ad esempio Chiara Butti.
00:31:31controfirmo, anche io credo nella stessa cosa perché mi è capitato proprio ieri, anzi saluto Antonio,
00:31:41sono andata a trovarlo in ospedale, ricoverato da un po' di tempo e quindi so che stasera ci guarda,
00:31:46è un fan di Obiettivo Salute ed effettivamente la cosa che poi si chiede è se il parente arriva,
00:31:53l'amico per andare a trovare, ci si sente un po' sempre a disagio perché sembra sempre un po' in alcuni casi
00:31:58di essere di troppo e invece non è quello che si prova e ho provato ieri venendo proprio nel vostro reparto.
00:32:08Quindi io sono d'accordissimo con Chiara che tra l'altro non si vede lì, però aggiungo perché poi è scritto
00:32:15e confermo tutto il personale dai dottori agli infermieri alle persone incaricate della pulizia
00:32:21lavorano in una magnifica sinergia e con un'attenzione al paziente e alla sua famiglia meravigliosa.
00:32:27Lei prima ne parlava quasi come se fosse naturale, ma vi rendete conto che non lo è però?
00:32:34No, ve ne rendete conto?
00:32:37No.
00:32:38Ma credo che negli ultimi anni ci sia stato il bisogno di un cambiamento culturale,
00:32:42per cui lei parlava prima, ha usato una parola molto bella che è umanizzare,
00:32:46e infatti si parla di umanizzazione della terapia intensiva, che è stato un movimento culturale
00:32:51proprio all'interno del nostro ambito che ha modificato completamente la visione della terapia intensiva.
00:32:58Da quando si usa questa parola in terapia intensiva?
00:33:01Perché se guardiamo il modello biopsicosociale siamo negli anni 60.
00:33:05Nella terapia intensiva dove si ha?
00:33:07Ma in realtà credo che potremmo parlare di 15 anni.
00:33:1115?
00:33:1110 anni.
00:33:12Quindi giovanissima, un adolescente.
00:33:14E' molto molto giovane, forse anche meno.
00:33:16Di umanizzazione di terapia intensiva forse anche molto meno.
00:33:19Beh però insomma siamo sulla buona strada.
00:33:21Sì sì.
00:33:22No?
00:33:23Direi di sì.
00:33:23La vedo emozionata o sbaglio?
00:33:25No, stavo riflettendo di nuovo sulle parole di Chiara,
00:33:29che mi aveva scritto anche privatamente, devo dire,
00:33:33è davvero una persona speciale anche lei, che si è sentita accolta,
00:33:38ma di nuovo ciò che serve davvero è una cura che gira sulle esigenze del paziente e della famiglia.
00:33:49Quindi di nuovo gli ospiti siamo noi.
00:33:51Quindi Chiara quando è entrata all'interno della terapia intensiva,
00:33:54non dico che è entrata a casa sua perché ovviamente non è una casa,
00:33:58però l'accoglienza che noi cerchiamo di mettere a disposizione è quella.
00:34:06L'umanizzazione vuol dire questo, vuol dire avere,
00:34:10poi magari non è così comune purtroppo,
00:34:15e devo dire che trasmissioni anche come questa hanno il senso di far conoscere,
00:34:19perché noi abbiamo bisogno anche di movimenti di pazienti,
00:34:23di familiari dei pazienti che ci aiutino davvero a far diffondere questo messaggio,
00:34:27perché noi siamo portatori di alcuni interessi e loro di altri.
00:34:31Se ci aiutano, come in tanti altri movimenti,
00:34:35quelli oncologici o delle malattie reumatologiche croniche,
00:34:39noi abbiamo bisogno di queste persone, pazienti e familiari.
00:34:44Lei citava la trasmissione, ma poco tempo fa in Università degli Studi di Brescia
00:34:49c'è stato un convegno, proprio a 360 gradi,
00:34:54protagonisti, infermieri, medici, ricercatori, pazienti,
00:34:59eccolo qua, io ho avuto l'onore di moderare l'ultima parte,
00:35:04dove proprio si è parlato dell'importanza della terapia intensiva e del dopo,
00:35:10quello che diceva la dottoressa.
00:35:12Tra l'altro, l'ho sentita parlare, no?
00:35:17E momenti come questi servono, immagino, a che cosa?
00:35:21Ma allora, innanzitutto, come diceva il professor Latronico,
00:35:24servono per diffondere questo concetto,
00:35:27che comunque, per quanto riguarda l'umanizzazione delle cure,
00:35:31è un concetto ancora relativamente giovane,
00:35:33come ha sostenuto anche poco fa il professor Piva.
00:35:37Quindi il fatto di fare questi congressi, questi conveni,
00:35:41sentire cosa facciamo,
00:35:42perché nella mia relazione ho anche parlato di esempi tangibili,
00:35:47ok, di casi un po' particolari,
00:35:49fa sì che i familiari sanno cosa si possono aspettare
00:35:55nel momento in cui entrano in una terapia intensiva
00:35:59e servono anche per diffondere questo nuovo concetto,
00:36:03chiamiamolo nuovo, non giovanissimo,
00:36:06di terapia intensiva aperta di umanizzazione delle cure.
00:36:11Quanto dura mediamente...
00:36:12No, voleva aggiungere qualcosa?
00:36:13Sì, volevo aggiungere qualcosa sulla umanizzazione,
00:36:17piccato sulla, come era prima, la disumanizzazione.
00:36:21Lei, mi ricordo che era venuta a trovarci durante il Covid,
00:36:25si ricorda cosa ha indossato, come è stato l'approccio al malato,
00:36:31non c'era un contatto ma è neanche da vicino,
00:36:35una volta era così,
00:36:37oppure addirittura i parenti non entravano,
00:36:39nel reparto dell'ex secondaria animazione,
00:36:43adesso attuale terapia intensiva neuro,
00:36:45c'erano delle telecamere che riprendevano ogni malato
00:36:49e il parente entrava in una stanza dove c'era il medico di guardia
00:36:55e che gli lasciava le notizie,
00:36:57guardando semplicemente il parente attraverso questo monitor bianco e nero,
00:37:02che non sembrava un umano,
00:37:04era una tasse di coperta, di bianco,
00:37:07per cui c'era un totale distacco.
00:37:09Quello che poi è successo durante il Covid,
00:37:11l'iPad, il saluto, poi così...
00:37:14Una delle cose peggiori durante il Covid,
00:37:16poi riferito dai pazienti anche durante il follow-up,
00:37:19è l'impossibilità di avere un contatto,
00:37:23non solo con i loro parenti,
00:37:24ma un contatto umano,
00:37:26questo soprattutto durante la prima fase.
00:37:28Poi con le risorse sono arrivate,
00:37:30poi iPad e tutto il resto.
00:37:33Ricordo, chissà voi, assolutamente.
00:37:36Le volevo chiedere quanto dura mediamente un ricovero,
00:37:39poi lo chiedo anche voi,
00:37:41però può rispondere per entrambi.
00:37:41Dipende dalla patologia,
00:37:43per esempio in neuro ci sono delle patologie
00:37:47dove i pazienti si trovano in coma
00:37:50e alcune volte il coma può durare molto tempo.
00:37:56Oltre questo ci sono anche tutte le complicanze
00:37:59che possono insorgere,
00:38:01per cui è importante che il paziente
00:38:03viene seguito dall'inizio,
00:38:05dal giorno 1 fino alla fine,
00:38:07per cercare di ridurre il giorno in terapia intensiva,
00:38:11perché ogni giorno in terapia intensiva
00:38:14il paziente ovviamente rischia anche altre complicanze,
00:38:20per cui facciamo il nostro meglio
00:38:21per trasferirlo il più presto possibile.
00:38:24E come si valuta giorno per giorno
00:38:26il miglioramento o il peggioramento del paziente?
00:38:30Ah, bella domanda!
00:38:34Come si valuta?
00:38:35Beh, in realtà ci sono tanti parametri
00:38:37che ci aiutano,
00:38:38alcuni sono di laboratorio,
00:38:41tutti i giorni i pazienti in terapia intensiva
00:38:43e spesso più volte al giorno
00:38:45fanno degli esami ematochimici
00:38:47e la clinica ci aiuta molto
00:38:50e ovviamente si valuta clinicamente il malato
00:38:53e diciamo che il girovisite in terapia intensiva
00:38:56non è come negli altri reparti,
00:38:58ma è un po' continuo,
00:38:59nel senso che c'è un'assegnazione medico-paziente,
00:39:02un numero di pazienti per ciascun medico
00:39:05che permette di essere molto assidui
00:39:07nel seguire questi pazienti
00:39:08dal punto di vista clinico.
00:39:11Oltre a questo c'è l'aspetto poi radiologico.
00:39:13L'aspetto radiologico è quello che ci aiuta a capire,
00:39:15la dottoressa Marino prima lo ha spiegato molto bene,
00:39:18abbiamo fatto un'attacca a distanza di tre giorni
00:39:20per vedere se era il caso di svegliare il paziente.
00:39:23Quindi la combinazione di queste tre cose,
00:39:26il laboratorio, la radiologia e la clinica,
00:39:29ci permettono di vedere l'andamento del paziente nel tempo.
00:39:33Professor Latronico, abbiamo incontrato la mamma di Cristian,
00:39:36lei era nella parte prima del vostro reparto
00:39:40dedicato ai parenti.
00:39:43Poi siamo rientrati
00:39:44e abbiamo visto in compagnia invece del papà di Cristian.
00:39:48Quanto conta la vicinanza anche vostra
00:39:52nei confronti di familiari
00:39:56evidentemente sotto forte stress,
00:39:59magari anche increduli di un risveglio,
00:40:02invece che vivono nella speranza di quel risveglio,
00:40:06di rivedere il proprio figlio, figlia, marito, moglie,
00:40:09come erano prima.
00:40:11Qual era il vostro ruolo in quel momento?
00:40:13È determinante, è determinante e non bisogna mai negare la speranza,
00:40:19ovviamente senza raccontare frotto,
00:40:21perché le persone, stiamo parlando di persone adulte,
00:40:25però c'è sempre una speranza.
00:40:26Anche nei casi che vanno male c'è la speranza di morire almeno dignitosamente
00:40:30e questa è la peggiore delle ipotesi.
00:40:32Quindi la speranza deve essere sempre accolta.
00:40:34E poi, voglio dire, la nostra è veramente una medicina costellata di storie.
00:40:41Quando lei chiedeva prima quanto dura un ricovero in terapia intensiva,
00:40:44mi veniva in mente il caso, Frank e anche Simone se lo ricorderanno,
00:40:48di Massimiliano, che è rimasto ricoverato un anno.
00:40:51E stiamo parlando di un vecchissimo reparto che allora c'era.
00:40:56Lei immagini a non far entrare i familiari per un anno.
00:41:00Ma sarebbe stato intollerabile, sarebbe stato veramente una segregazione.
00:41:04Peraltro, questo ragazzo, Massimiliano, che adesso non c'è più,
00:41:08aveva sviluppato una sindrome che si chiama la sindrome del chiuso dentro.
00:41:12È un paziente che è totalmente paralizzato.
00:41:15Quindi non solo non muove le braccia, non muove le gambe, non può parlare,
00:41:18addirittura può far fatica ad aprire gli occhi ma è sveglio.
00:41:21È chiuso dentro ma è sveglio.
00:41:23E ci siamo accorti che aveva questa sindrome grazie al padre.
00:41:28Perché tutte le volte che il papà entrava il ragazzo aveva la frequenza cardiaca
00:41:34che aumentava e cominciava ad avere delle lacrime.
00:41:38Allora la prima volta è un caso, la seconda volta è un caso,
00:41:40la terza volta non può essere più un caso.
00:41:42Quindi se non ci fosse stato il papà non avremmo fatto una diagnosi determinante,
00:41:48non avremmo compreso che quella persona capisce.
00:41:51Storie del genere ne sono accadute fra l'altro proprio nel reparto del professor Rasulo,
00:41:55anche di recente, questa sindrome del chiuso dentro è drammatica
00:42:00e devi poter avere la possibilità di essere vicino alle famiglie, alle persone.
00:42:07Allora, leggiamo ancora messaggi da casa.
00:42:09La terapia intensiva aperta è disponibile in tutti gli ospedali italiani
00:42:12o solo in alcuni? Renato.
00:42:17Bene, dalla risata capisco.
00:42:19Se posso permettermi, in realtà è più alta la percentuale di terapia intensiva
00:42:26è chiusa rispetto a quella aperta, ma di gran lunga.
00:42:28E ritornando appunto al congresso che abbiamo fatto, che è stato fatto,
00:42:33credo che quello sia il divulgare la cultura della terapia intensiva aperta
00:42:38e della umanizzazione della terapia intensiva.
00:42:41Tutte le cose, quando c'è un cambiamento culturale, devono essere divulgate,
00:42:44devono essere in qualche modo spiegate, devono essere raccontate,
00:42:48e devono essere scientificamente provate.
00:42:50E quello che è stato fatto durante il congresso è proprio questo.
00:42:54Ma la percentuale, ora non la so, ma credo che uno su dieci sia una percentuale corretta.
00:43:01Ma per rispondere direttamente a Renato, tutti gli ospedali possono farlo?
00:43:05Quindi nessuno obbliga a non farlo?
00:43:07Nessuno obbliga a non farlo.
00:43:08E' una scelta?
00:43:09I medici, gli infermieri, devono sapere che si può fare.
00:43:15Bene.
00:43:15Tra l'altro nel pubblico c'era, io dicevo anche, c'era anche qualche postro paziente.
00:43:22Giusto?
00:43:23In particolare ce n'è uno che secondo me è inquadrato, e tra poco lo vedremo,
00:43:28che sentiremo dopo la pubblicità,
00:43:32perché durante questo convegno è stato anche trasmesso un bellissimo video
00:43:37che non è stato realizzato da noi, assolutamente, ma...
00:43:42L'abbiamo realizzato noi.
00:43:43L'avete realizzato voi.
00:43:45Grazie a un nostro ex infermiere.
00:43:47Ecco, ed è stato realizzato, eccolo qua, il prossimo protagonista della storia.
00:43:53E in questo video ci sono tante storie raccontate che fanno capire tanti casi
00:44:01che hanno portato poi le persone ad arrivare all'interno della terapia intensiva.
00:44:07Tra pochissimo sentiremo questa storia, che è anche una storia poi di rinascita,
00:44:13perché ovviamente c'è il risveglio, ma anche di difficoltà.
00:44:16Perché poi, come diceva lei, bisogna anche pensare al dopo,
00:44:21perché non sempre si è pronti sicuramente a quello che succede,
00:44:24ma neanche a quello che verrà dopo, che potrebbe essere diverso da quello che era prima, no?
00:44:30Sì, perché la maggior parte dei parenti e dei caregiver si focalizzano su quello che è
00:44:36la situazione patologica all'interno della terapia intensiva.
00:44:40Il problema, soprattutto nei pazienti della neurorianimazione,
00:44:44è che purtroppo nel post non sempre il parente, il caregiver ritrova la persona che aveva prima.
00:44:53È una persona che comunque ha dei problemi, potrebbe avere degli strascichi dovuti al motivo
00:44:59per cui è stato in rianimazione.
00:45:02Potrebbe non essere più e non dare più quello che era prima.
00:45:06E quindi diventa anche difficile poi riuscire a gestire, a vivere e ad affrontare la vita
00:45:14con una persona che non è quella che conoscevamo prima che andasse in terapia intensiva.
00:45:19Certo. Allora, mi dicono, posso fare ancora sì una domanda?
00:45:24E poi pubblicità. È vero che molti pazienti hanno difficoltà psicologiche dopo la terapia intensiva,
00:45:29come si affrontano Ernesto da Brescia.
00:45:32E io aggiungerei un altro che vedo dall'iPad, dove ci chiede Valeria,
00:45:37buonasera, la terapia intensiva aperta.
00:45:40Prevede anche la figura degli psicologi?
00:45:43Prima aveva risposto il professor Asulo, quindi sì.
00:45:46Giusto?
00:45:46Sì, noi le chiamiamo in consulenza, noi abbiamo, come anche l'altra terapia intensiva,
00:45:51un psicologo di riferimento che ci viene assegnato e per, delle volte viene spontaneamente
00:45:58per fare il giro anche con noi o con loro, altre volte lo chiamiamo in consulenza
00:46:03quando ci sono dei casi particolari.
00:46:05Penso che sia fondamentale, è molto civile interessare, come dicevo prima il professor Latronico,
00:46:11la nostra è una disciplina, cioè il reparto prevede delle discipline varie,
00:46:18per cui è un reparto multidisciplinare, necessario avere all'interno altre figure
00:46:25che non sono solo gli intensivisti, ma i psicologi, il nutrizionista, il fisioterapista, eccetera, eccetera.
00:46:32Anche perché insomma dopo l'opposità vedremo la prossima storia e capiremo quanto è difficile
00:46:38sia per chi vive, chi ha vissuto la terapia intensiva, ma anche per chi poi vive con la persona
00:46:48che l'ha subita.
00:46:50Ci rivediamo tra pochissimo, non cambiate canale!
00:47:02Eccoci di nuovo in diretta, prima di vedere la prossima storia leggiamo ancora un messaggio.
00:47:12Allora è normale che un paziente non ricordi alcuni momenti del ricovero,
00:47:16possono tornare i ricordi?
00:47:18Paolo da Carpenedolo.
00:47:20Chi vuol rispondere?
00:47:21Provo?
00:47:22Provi!
00:47:24Allora, parlare di terapia intensiva aperta vuol dire anche tenere i pazienti il meno sedato possibile.
00:47:30Perché se li sedi sicuramente non ricorderanno niente.
00:47:34Se li sedi il minimo possibile, impedendo e evitando ovviamente la sofferenza delle persone,
00:47:40è più facile che le persone ricordino.
00:47:42I cosiddetti buchi neri, quindi alcune parti della storia sicuramente le persone non le ricordano.
00:47:48Tanti non ricordano assolutamente niente.
00:47:50E molte volte nella fase posterapia intensiva emergono ricordi terrificanti, talvolta incubi, talvolta allucinazioni.
00:48:04Quindi questo è un aspetto importante e terapia intensiva aperta, che vuol dire poca sedazione,
00:48:09le famiglie che entrano, la cura del delirium, eccetera, eccetera,
00:48:12ha anche lo scopo di ridurre il più possibile questo effetto collaterale e di facilitare il ritorno del ricordo corretto.
00:48:22Bene. Allora, è il momento di sentire questa storia, la storia di Renato, è un vostro paziente che ci racconta assieme alla moglie il suo percorso. Sentiamo.
00:48:36Mi chiamo Renato, ho 60 anni. Il 25 novembre 2023 mi sono svegliato, ho una mano che non ce l'ho più a chiudere.
00:48:45Al momento ho pensato, vabbè, magari una piccola ischemia, qualcosa del genere.
00:48:51E allora, con mia moglie, abbiamo preferito andare immediatamente al pronto soccorso.
00:48:56Dopo qualche ora, insomma, la malattia, questa malattia che mi è capitata, ha preso il sopravvento, sono caduto a terra.
00:49:03Da lì è iniziata tutta la mia trafila.
00:49:0612 barra 16 ore ero completamente paralizzato e muovevo solo e unicamente gli occhi.
00:49:15La mia vita è cambiata completamente.
00:49:19È cambiata la mia, è cambiata quella della mia famiglia, familiari, amici, chi viene a trovarmi, chi...
00:49:27È cambiata completamente, nel senso, non essendo autonomo, devo per forza dipendere da altri,
00:49:34soprattutto per le cose principali, il mangiare, il lavarmi, cambiarmi, mettermi a letto.
00:49:40Avevo sollevatore, avevo tutti gli ausili del caso.
00:49:44Adesso venuto a casa ero tetraplesico, quindi non muovevo nulla.
00:49:49Avevo sotto controllo la vescica, diciamo, portavo ancora il pannolone e avevo anche una piaga da decupito.
00:50:01Lì sono cominciati i primi giorni difficili, perché ti scontri con una realtà diversa.
00:50:09Non più come prima, anzi, più nulla come prima.
00:50:14Tutto quello che è fisioterapia, piscina per poter recuperare comunque,
00:50:19o rendermi autonomo, in qualche maniera, da metà febbraio del 2025,
00:50:255 e tutto a mie spese.
00:50:28La spesa sanitaria per me non si vendeva più niente.
00:50:31Uno che non ha la possibilità, come fa,
00:50:34non lo so, con un'azienda che mi trasporta avanti e indietro,
00:50:44lunedì, mercoledì e venerdì,
00:50:46per trenta entrate mi ha chiesto 1.700 euro.
00:51:05Il mio obiettivo è sempre migliorare ogni giorno.
00:51:08E, come posso dire, adesso sto tentando di provare a camminare.
00:51:20Quindi io in piedi ci sto.
00:51:24Sempre comunque un lavoro che è partito da marzo.
00:51:28Non è apprezzata comunque.
00:51:31Poi soprattutto bisogna apprezzare quello che abbiamo.
00:51:35Questo è quello che mi viene da Dio.
00:51:41Insomma, è emozionante, soprattutto,
00:52:05vedere che veramente, quando si dice
00:52:09la vita potrebbe cambiare da un momento all'altro.
00:52:15È così.
00:52:16Credo che queste testimonianze siano preziose,
00:52:20anche per le nostre vite personali.
00:52:23Nel riallineare le cose che contano nella vita
00:52:26sono lezioni importanti, vissute da altri,
00:52:30che noi abbiamo il privilegio di poter osservare.
00:52:33Prima la domanda era che cosa si può fare per queste persone.
00:52:38È chiaro che non possiamo fare tutto noi.
00:52:40La terapia intensiva arriva fino ad un certo punto.
00:52:43Però ci sono due mondi che devono parlare fra di loro.
00:52:46Il mondo dell'ospedale e il mondo del territorio.
00:52:49Il mondo dell'ospedale è un mondo privilegiato
00:52:51perché ha tantissime risorse, tanti specialisti.
00:52:53Il mondo del territorio sta crescendo,
00:52:56ha la necessità di crescere, col Covid l'abbiamo visto.
00:52:58La storia di Renato è una storia che adesso si svolge nel territorio.
00:53:04Però noi possiamo fare da raccordo.
00:53:08Prima Rosanna accennava alla vita dopo la terapia intensiva.
00:53:13Brescia è il maggior centro italiano per il cosiddetto follow-up,
00:53:18cioè i pazienti che vengono dimessi dalla terapia intensiva
00:53:20che vengono seguiti.
00:53:21E questo non è banale, perché in alcuni casi gli esiti sono ovvi.
00:53:27Uno che ha un trauma, lo sai che avrà degli esiti.
00:53:31Uno che ha un trauma cranico, una moraggia cerebrale, avrà degli esiti.
00:53:34Ma ci sono tanti altri pazienti per i quali ci sono gli esiti,
00:53:38ma le cause non sono riconosciute perfettamente.
00:53:41E se non te ne curi, nessuno si prende la cura di quella persona.
00:53:45Questo è importante.
00:53:46Il paziente che ha un'infezione addominale,
00:53:49perché mai questa persona dovrebbe avere un problema della memoria,
00:53:53un problema del linguaggio.
00:53:55Non è ovvio quali siano le cause.
00:53:58Noi adesso cominciamo a comprenderle esattamente per il fatto
00:54:01che i pazienti vengono seguiti e ci accorgiamo del problema.
00:54:04Se non li seguissimo non ci accorgeremo del problema.
00:54:08Quali sono le emozioni più frequenti che riscontrate
00:54:11nei pazienti che poi escono dalla terapia intensiva?
00:54:15Allora, noi sempre collegandoci all'ambulatorio del follow-up,
00:54:20in occasione di queste visite periodiche che vengono fatte ai pazienti di maestri
00:54:25della terapia intensiva, spesso i pazienti passano.
00:54:28Passano a rivedere il reparto e magari succede anche che si ricordino
00:54:34di qualcuno in particolare, di un medico in particolare,
00:54:37e di un infermiere, insomma di una persona che li ha seguiti
00:54:41in particolare modo a causa della turnistica, diciamo.
00:54:47E quindi il fatto di ritornare a trovarci in terapia intensiva
00:54:52è come se rievocasse dei ricordi, perché rivedono le persone
00:54:58e assieme ricordano alcuni momenti particolarmente impegnativi
00:55:03che ci sono stati durante il loro percorso nella terapia intensiva.
00:55:09Quindi ecco, questo è un modo che noi abbiamo a disposizione
00:55:13per rivedere e per provare delle emozioni con loro.
00:55:19Ne approfitto per citare uno strumento, in questo senso,
00:55:22parlando di emozioni, che noi utilizziamo, che è il diario narrativo.
00:55:25Il diario narrativo è uno strumento molto semplice,
00:55:30ma nella sua semplicità è molto efficace,
00:55:33perché innanzitutto è fruibile, è semplice,
00:55:37perché è un semplice diario cartaceo,
00:55:40dove chiunque, quindi dal professionista,
00:55:43il medico, l'infermiere, l'operatore di supporto,
00:55:46al familiare, ma anche al paziente stesso,
00:55:49se nelle condizioni di farlo, può scrivere.
00:55:51E questo diario, naturalmente, previo tutti i consensi necessari,
00:55:57viene riconsegnato al paziente in occasione della visita al follow-up.
00:56:01E il fatto di rileggere questi ricordi
00:56:05che vanno col mare dei bui,
00:56:08perché prima si è parlato di perdita di memoria,
00:56:10quindi può anche essere che il paziente
00:56:12le cose che sta rileggendo in quel diario
00:56:15non le riconduca a qualcosa che lui ricorda,
00:56:18ma ha perso.
00:56:19Quindi il fatto di rileggere, di rielaborare,
00:56:23aiuta a rivivere delle emozioni
00:56:25che comunque possono essere utili
00:56:27anche al recupero della memoria
00:56:30o comunque alla gestione di tutti quei disturbi
00:56:33che il professor Latronico ha citato bene,
00:56:36che subentrano alla dimissione della terapia intensiva
00:56:38e anche al ritorno della vita poi a domicilio.
00:56:43Abbiamo visto un altro aspetto
00:56:44che sono le conseguenze fisiche.
00:56:46Renato non è più quello di prima.
00:56:49Quindi quali sono le conseguenze a livello fisico
00:56:53più comuni dopo una terapia intensiva?
00:56:57Ma forse ci sono alcuni deficit fisici
00:57:02che uno si aspetta,
00:57:03nel senso che è chiaro che un trauma
00:57:05che ha avuto una lesione dell'arto
00:57:07è molto probabile che quell'arto
00:57:09non funzioni come prima.
00:57:10ma è anche vero che i pazienti
00:57:13quando vengono visti al follow up
00:57:16riportano un sintomo molto frequente
00:57:18e molto diabilitante che è la fatica
00:57:20e quindi ti dicono
00:57:22io sto bene però sono molto molto stanco
00:57:24non riesco più a fare quello che facevo prima
00:57:27la mamma che non riesce più a cudire i figli
00:57:29che non riesce a fare una lavatrice
00:57:31a stendere i panni eccetera
00:57:34nonostante dal punto di vista esterno
00:57:37è normale
00:57:38in realtà poi abbiamo dei metodi
00:57:40per andare a vedere
00:57:41un po' meglio come funzionano
00:57:44i muscoli di questi pazienti
00:57:47e quello che vediamo è in realtà
00:57:49che manca la forza
00:57:51e quindi sono molto meno forti i loro muscoli
00:57:54ma manca anche l'endurance
00:57:56cioè la capacità di sostenere uno sforzo
00:57:59e quindi fare una rampa riscale
00:58:00diventa una cosa importante
00:58:03qualsiasi atto della vita
00:58:05diventa molto importante
00:58:07infatti una delle limitazioni
00:58:09dei problemi che hanno questi pazienti
00:58:11è il rientro al lavoro
00:58:12molto spesso il 60%
00:58:16un anno dei nostri pazienti
00:58:18non è rientrato al lavoro
00:58:19e un buon 20-25%
00:58:21è rientrato in maniera demansionata
00:58:22rispetto alle condizioni precedenti
00:58:24ritornando sulla domanda di prima
00:58:27secondo me c'è
00:58:28sempre perché riguarda l'aspetto fisico
00:58:31ma anche l'aspetto mentale
00:58:33prima c'è stata una domanda
00:58:34secondo me molto bella
00:58:35che è andata un po'
00:58:37ci sono dei problemi mentali
00:58:39in questi pazienti?
00:58:40sì ci sono
00:58:41sono molto importanti
00:58:43tra cui l'ansia, la depressione, l'insonnia
00:58:45e il disturbo post-traumatico da stress
00:58:49la cosa che secondo me è importante
00:58:51è che ciascun paziente
00:58:54rielabora la fatica
00:58:55così come la depressione, l'ansia
00:58:57e gli altri disturbi
00:58:58a proprio modo
00:58:59quindi è molto difficile dire
00:59:02quali sono i
00:59:04diciamo
00:59:05il comportamento che avrà un paziente
00:59:10quando viene al follow up
00:59:11perché è una sindrome molto complessa
00:59:13e ciascuno la rielabora a proprio modo
00:59:16tra l'altro mi dice la regia
00:59:19che abbiamo una telefonata
00:59:20e al telefono c'è Renato
00:59:22pronto, buonasera
00:59:23pronto, buonasera
00:59:25buonasera
00:59:26io ho avuto il piacere di conoscerla
00:59:28ha visto il video quindi
00:59:30forse non l'avevamo neanche avvisata
00:59:32diciamo che è stato emozionante
00:59:39rivedermi
00:59:40nel senso che l'avevo visto
00:59:42perché sono stato invitato
00:59:44a questo convegno
00:59:47sì infatti mi ricordo di lei
00:59:50che ci eravamo visti proprio lì
00:59:52sì anch'io
00:59:52e certo rivedendo
00:59:55rivedendo tutto quello che
00:59:58ho ricordato
00:59:59tutto quello che mi è successo
01:00:00e raccontato in così poco tempo
01:00:02diciamo
01:00:03cioè mi dà un quadro
01:00:06mi dà un quadro
01:00:07ecco che
01:00:09la rianimazione
01:00:11intesa o terapia intensiva
01:00:14è stato veramente lo spunto
01:00:16perché sono arrivando
01:00:17in condizioni diciamo
01:00:19molto critiche
01:00:20dove sinceramente
01:00:22mi hanno salvato anche la vita
01:00:23un paio di volte
01:00:24io ricordo solo la seconda parte
01:00:27dei miei 70 giorni
01:00:28però mi ricordo molto bene
01:00:31l'atteggiamento
01:00:32dei professori
01:00:34degli infermieri
01:00:35delle OS
01:00:36tutto il personale
01:00:38quindi ci hanno dato
01:00:40una mano straordinaria
01:00:41a diciamo
01:00:43a venire fuori
01:00:44un po' dalla prima situazione
01:00:46che era la peggiore
01:00:47e quindi
01:00:49per il proseguo poi
01:00:51della mia
01:00:53realizzazione
01:00:54della mia presa in carico
01:00:56nel servizio sanitario
01:00:57post terapia intensiva
01:00:59è stato veramente
01:01:00diciamo
01:01:02una pietra miliare
01:01:04ecco questo
01:01:05mi sentivo di dire
01:01:06buon salutare
01:01:07tutti i professori
01:01:08anche presenti
01:01:10Rasulo
01:01:12Boe
01:01:13il primario
01:01:15tutti quanti
01:01:16perché
01:01:17veramente
01:01:19sono persone
01:01:20che io stimo
01:01:21moltissimo
01:01:22e che
01:01:23comunque
01:01:24sono sicuro
01:01:26sono sicuro
01:01:27al 100%
01:01:28che danno
01:01:29una grossa mano
01:01:30a tutto
01:01:32quello che
01:01:33è insomma
01:01:34l'andato
01:01:37dopo i primi periodi
01:01:39orribili
01:01:40dentro una terapia intensiva
01:01:42o una rianimazione
01:01:43Renato
01:01:44oggi
01:01:45come ti senti
01:01:47anche rispetto al video
01:01:48che hai visto?
01:01:49ma come mi sento
01:01:53come mi sento
01:01:55diciamo che io
01:01:58proseguo
01:01:59con
01:01:59con le mie terapie
01:02:02io cerco
01:02:03comunque sempre
01:02:03cerco di migliorare
01:02:05di fare
01:02:06non lascio indietro
01:02:07nulla
01:02:08anche perché
01:02:09piccoli miglioramenti
01:02:10si vedono
01:02:11sono molto piccoli
01:02:12perché la mia malattia
01:02:13la Giam Barret
01:02:14la sindrome di Giam Barret
01:02:15è una malattia
01:02:16che si colpisce
01:02:17proprio
01:02:17in maniera
01:02:18come mi ha colpito
01:02:20è una malattia
01:02:22diciamo
01:02:23tragica
01:02:23da recuperare
01:02:24e quindi
01:02:25devi avere
01:02:26una pazienza
01:02:27veramente
01:02:28straordinaria
01:02:30devi essere circondato
01:02:31naturalmente
01:02:31da persone
01:02:32che
01:02:32ti spronano
01:02:34ti fanno vedere
01:02:36la vita
01:02:36anche sotto
01:02:38un certo
01:02:39punto di vista
01:02:41anche
01:02:42anche bella
01:02:42nonostante
01:02:43la tua condizione
01:02:45migliori
01:02:45e se migliorerà
01:02:47nel prossimo futuro
01:02:48anche
01:02:48anche di poco
01:02:50dunque
01:02:50io già
01:02:51in una condizione
01:02:52come si vede adesso
01:02:52dal video
01:02:53io sono già
01:02:54sono già felice
01:02:55così perché
01:02:56da come ero
01:02:58a come sono diventato
01:02:59comunque
01:02:59posso muovere
01:03:00posso vedere
01:03:01la mia famiglia
01:03:02i miei familiari
01:03:03i miei nipoti
01:03:04e tutta la gente
01:03:05che mi circonda
01:03:06gli amici
01:03:07per me è già
01:03:08un grande salto
01:03:09di qualità
01:03:09diciamo che
01:03:10io l'ho detto
01:03:11c'erano tante storie
01:03:13poi il tempo
01:03:14ha dovuto
01:03:14insomma
01:03:16il tempo è tiranno
01:03:17quindi abbiamo dovuto
01:03:17sceglierne una
01:03:18abbiamo scelta
01:03:19perché
01:03:19diciamo che veniva
01:03:21anche seppur
01:03:22in maniera sottile
01:03:23questo senso
01:03:24di positività
01:03:24dalle tue parole
01:03:26anche quelle di tua moglie
01:03:27nonostante
01:03:29la situazione
01:03:30che per molti
01:03:31al di fuori
01:03:32guardandoti
01:03:33potrebbero dire
01:03:34drammatica
01:03:35e invece
01:03:35la tua forza
01:03:36era quella
01:03:37un po'
01:03:37l'obiettivo
01:03:38che avevamo
01:03:39nel farlo
01:03:40vedere agli altri
01:03:42grazie mille
01:03:43che ci hai chiamato
01:03:44e che hai portato
01:03:44un'ennesima testimonianza
01:03:47grazie a te
01:03:48e ringrazio
01:03:49veramente
01:03:50i professori presenti
01:03:52che sono stati
01:03:52veramente
01:03:53straordinari
01:03:54con me
01:03:55non li dimenticherò mai
01:03:56e appena posso
01:03:57vado a trovarli
01:03:58anche in terapia attensiva
01:03:59un abbraccio a tutti
01:04:00e grazie mille
01:04:02grazie
01:04:02un saluto anche
01:04:03a tua moglie
01:04:04perché è il caregiver
01:04:05non dobbiamo dimenticare
01:04:06veramente
01:04:07sono delle rocce
01:04:09perché nessuno ti insegna
01:04:10ad essere caregiver
01:04:11no?
01:04:11ecco
01:04:12professor Rasulo
01:04:14a proposito
01:04:15di quello che
01:04:16stavamo dicendo prima
01:04:18quanto conta anche
01:04:19a livello mentale
01:04:21una diversa ripresa
01:04:23che cosa succede
01:04:25al nostro cervello
01:04:26quei 70 giorni
01:04:28di cui parlava Renato
01:04:29o dei giorni
01:04:30totalmente bui?
01:04:34è un aspetto
01:04:35che interessa
01:04:38la sfera psicologica
01:04:40ma anche fisica
01:04:42come diceva prima
01:04:43Simone
01:04:44per noi una volta
01:04:48il successo
01:04:49è quando vedevamo
01:04:49uscire fuori
01:04:50il paziente
01:04:51dalla terapia intensiva
01:04:52vivo
01:04:52che andava verso
01:04:53i vari reparti
01:04:54eccetera eccetera
01:04:55adesso
01:04:56il successo
01:04:57stabilisce il paziente
01:04:58quando fuoriesce
01:04:59anche con
01:05:00delle difficoltà
01:05:03minime
01:05:03possono per noi
01:05:05sembrare minime
01:05:05ma per loro
01:05:06possono appunto
01:05:07fare la differenza
01:05:09tra un matrimonio
01:05:10un lavoro
01:05:12eccetera eccetera
01:05:13per cui
01:05:13il post
01:05:15ICU
01:05:16sindrome
01:05:17come la chiamano
01:05:17è importante
01:05:19anche per questo
01:05:20allora
01:05:21devo andare
01:05:21per
01:05:22devo mandare
01:05:23l'ultima pubblicità
01:05:24ma leggo ancora
01:05:24un messaggino
01:05:25buonasera
01:05:26nel 2023
01:05:27mio marito
01:05:27ha avuto
01:05:28un'emorragia cerebrale
01:05:29praticamente
01:05:29per un mese
01:05:30ha avuto modo
01:05:31di frequentare
01:05:32tutti i giorni
01:05:32il reparto della rianimazione
01:05:34neuro-rianimatoria
01:05:36posso confermare
01:05:37la professionalità
01:05:38la competenza
01:05:38la disponibilità
01:05:39e l'umanità
01:05:40di tutti i medici
01:05:41e infermieri
01:05:42del reparto
01:05:42Sibilla
01:05:43che bei messaggi
01:05:44con questo bel messaggio
01:05:47mando l'ultima pubblicità
01:05:48ci rivediamo
01:05:49per gli ultimi 10 minuti
01:06:02eccoci di nuovo
01:06:04in diretta
01:06:05abbiamo un'altra
01:06:05bella testimonianza
01:06:07di un'altra figura
01:06:07che è quella
01:06:08dell'infermiera
01:06:09giusto
01:06:09di una collega
01:06:11che si è prestata
01:06:13proprio per raccontarci
01:06:15il lavoro quotidiano
01:06:16sentiamo
01:06:17in questo reparto
01:06:20si raccontano
01:06:21anche delle storie
01:06:22a lieto fine
01:06:23e questa storia
01:06:24ci ha colpito
01:06:25particolarmente
01:06:26ce la racconterà
01:06:26Alice
01:06:27un'infermiera
01:06:28di questo reparto
01:06:29grazie Alice
01:06:31per raccontarci
01:06:32questa storia
01:06:33è una storia
01:06:34di umanità
01:06:34anche da parte
01:06:35dei medici
01:06:36che alcune volte
01:06:37possono fare
01:06:38degli strappi alla regola
01:06:39
01:06:40la storia di questa
01:06:41signora
01:06:43che è stata ricoverata
01:06:44da noi
01:06:44per una grave patologia
01:06:45che ha rischiato
01:06:46la vita
01:06:47per parecchie settimane
01:06:48una volta superata
01:06:49la fase acuta
01:06:50lei aveva a casa
01:06:51un bambino
01:06:51molto piccolo
01:06:52e manifestava
01:06:54la necessità
01:06:54appunto di vederlo
01:06:55così come lui
01:06:56manifestava
01:06:57la necessità
01:06:58di vedere lei
01:06:58per cui
01:06:59dopo un'adeguata
01:07:01preparazione
01:07:01sia della mamma
01:07:03che della famiglia
01:07:04si è deciso
01:07:05di fare entrare
01:07:07questo bambino
01:07:07normalmente
01:07:08i bambini
01:07:08in reanimazione
01:07:09non possono entrare
01:07:10in questo caso
01:07:11la necessità
01:07:12che manifestava
01:07:14la mamma
01:07:14era talmente forte
01:07:15e poteva beneficiarne
01:07:17anche il suo percorso
01:07:18di ripresa
01:07:19e di guarigione
01:07:20per cui
01:07:21dopo una preparazione
01:07:22della mamma
01:07:23nel senso che
01:07:23i nostri pazienti
01:07:24hanno tantissimi
01:07:25device
01:07:26attaccati a sé
01:07:28per cui
01:07:29abbiamo fatto in modo
01:07:30di limitarne
01:07:31il più possibile
01:07:31la presenza
01:07:32e abbiamo fatto
01:07:33appunto
01:07:34entrare
01:07:34questo bambino
01:07:35che ha potuto
01:07:35finalmente
01:07:36riabbracciare
01:07:36la sua mamma
01:07:37dopo circa
01:07:38un mese
01:07:39di lontananza
01:07:40da casa
01:07:40e secondo voi
01:07:41questo ha aiutato
01:07:42poi per il decorso
01:07:44della terapia intensiva
01:07:46della mamma?
01:07:47sicuramente
01:07:47dal punto di vista
01:07:49emotivo
01:07:50e di
01:07:51atteggiamento
01:07:53nei confronti
01:07:54della patologia
01:07:55questo ha aiutato
01:07:56la mamma
01:07:57tantissimo
01:07:57la nostra paziente
01:07:58a affrontare
01:08:00appunto
01:08:00il percorso
01:08:01lungo
01:08:02che comunque
01:08:02l'avrebbe aspettata
01:08:03anche fuori
01:08:04dalla reanimazione
01:08:05con uno spirito
01:08:06diverso
01:08:06avendo potuto
01:08:07appunto
01:08:07rivedere il suo bambino
01:08:08grazie mille
01:08:10a voi
01:08:10grazie anche a Federica Signorelli
01:08:13e Matteo Berta
01:08:13ai nostri
01:08:14inviati
01:08:16quindi ci sono anche
01:08:17delle belle storie
01:08:17ma le abbiamo
01:08:18ovviamente
01:08:19anche
01:08:20ricordate
01:08:21questa sera
01:08:23storie a lieto fine
01:08:26vero?
01:08:28tante
01:08:29è un lavoro
01:08:29senza grigi
01:08:30dico sempre
01:08:31sono i bianchi
01:08:31e i neri
01:08:32i neri
01:08:32certo ci sono
01:08:33però i bianchi
01:08:34sono straordinari
01:08:35le persone
01:08:36la testimonianza
01:08:38di Renato
01:08:39che è meravigliosa
01:08:39vorrei dire a Renato
01:08:40che davvero
01:08:41lui e sua moglie
01:08:42sono loro gli eroi
01:08:43di queste storie
01:08:43non siamo noi
01:08:44però
01:08:45la loro riconoscenza
01:08:46è per sempre
01:08:48verso medici e infermieri
01:08:49è la migliore testimonianza
01:08:51dell'operare
01:08:52grazie
01:08:54allora
01:08:54leggiamo ancora
01:08:55qualche messaggio
01:08:55i familiari
01:08:56ricevono supporto
01:08:57per gestire il ritorno
01:08:58del paziente a casa
01:09:00bella domanda
01:09:00chi vuole rispondere?
01:09:03direi di sì
01:09:04ma non da noi
01:09:05non da voi
01:09:06ecco
01:09:06è quello che diceva Renato
01:09:08anche no?
01:09:09è il territorio
01:09:10ci sono i medici
01:09:11di medicina generale
01:09:12ci sono i reparti
01:09:13di riabilitazione
01:09:14ci sono le cure palliative
01:09:16è chiaro
01:09:17che il territorio
01:09:18e questo è un progetto
01:09:20nazionale
01:09:21che in Lombardia
01:09:21si sta espandendo
01:09:23rapidamente
01:09:23di popolare
01:09:25di risorse
01:09:26il territorio
01:09:27per evitare
01:09:28che i malati
01:09:28debbano continuamente
01:09:30tornare
01:09:30per i loro bisogni
01:09:31all'interno
01:09:32dell'ospedale
01:09:32anche perché
01:09:33immagino un po'
01:09:34che la percezione
01:09:36del ritorno
01:09:37sia ovviamente
01:09:38strana
01:09:40differente
01:09:41no?
01:09:42cioè voi li preparate
01:09:43comunque?
01:09:44noi tendenzialmente
01:09:46attraverso appunto
01:09:47come diceva
01:09:48il professor Piva
01:09:49dei colloqui giornalieri
01:09:51man mano
01:09:52ci avviciniamo
01:09:53al momento
01:09:53della dimissione
01:09:54della terapia intensiva
01:09:55cerchiamo di preparare
01:09:58i caregiver
01:09:59a quello
01:10:00che sarà poi
01:10:00il percorso
01:10:02fuori
01:10:04dalla terapia intensiva
01:10:05c'è da dire
01:10:06che la gran parte
01:10:07del lavoro
01:10:08di preparazione
01:10:09al ritorno
01:10:10a casa
01:10:10viene fatta
01:10:11dalle strutture
01:10:12riabilitative
01:10:13che appunto
01:10:14accolgono il paziente
01:10:16dopo la terapia intensiva
01:10:17e che si occupano
01:10:18di cercare
01:10:19di renderlo
01:10:20il più autonomo
01:10:21possibile
01:10:21dove è possibile
01:10:23per poter tornare
01:10:25a casa
01:10:25e poter quindi
01:10:26poi gestire
01:10:27la vita
01:10:28a casa
01:10:29con i familiari
01:10:30che gli stanno vicino
01:10:31ci chiedono da casa
01:10:32ho sentito parlare
01:10:34di sindrome
01:10:34post terapia intensiva
01:10:36cos'è
01:10:36come si riconosce
01:10:37vado io
01:10:39prego
01:10:40è una bella domanda
01:10:42e diciamo che
01:10:44la sindrome
01:10:45post terapia intensiva
01:10:47è
01:10:48quella costellazione
01:10:49di sintomi
01:10:50e segni
01:10:51che un paziente ha
01:10:52dopo il ricovero
01:10:53in terapia intensiva
01:10:55e unicamente dovuto
01:10:57al fatto
01:10:57che
01:10:58è stato ricoverato
01:10:59in terapia intensiva
01:11:00e si compone
01:11:01di alcune
01:11:01quelli che vengono
01:11:02chiamati dei domini
01:11:03il dominio fisico
01:11:04e quindi
01:11:05tutti i deficit fisici
01:11:07che uno ha
01:11:07il dominio mentale
01:11:09e quindi
01:11:09tutto quello
01:11:10che è la depressione
01:11:11l'ansia
01:11:12eccetera
01:11:12il dominio
01:11:14psichiatrico
01:11:15psicologico
01:11:16e il dominio
01:11:18della qualità di vita
01:11:19e delle attività
01:11:20della vita quotidiana
01:11:21cioè la qualità
01:11:22di vita dei pazienti
01:11:23viene ridotta
01:11:24drasticamente
01:11:25dopo il ricovero
01:11:27in terapia intensiva
01:11:27la costellazione
01:11:29di questi domini
01:11:30fa sì che
01:11:31si costituisca
01:11:33la sindrome
01:11:34post terapia intensiva
01:11:35che
01:11:35in alcuni casi
01:11:36è ben spiegabile
01:11:37perché è chiaro
01:11:38che i sintomi
01:11:39neurologici
01:11:40o di un paziente
01:11:41ricoverato
01:11:42in una terapia intensiva
01:11:43neurologica
01:11:44uno se li spiega
01:11:44i sintomi fisici
01:11:46post trauma
01:11:47se li spiega
01:11:48i sintomi fisici
01:11:49dopo una grave infezione
01:11:51sono un pochettino
01:11:52più difficili
01:11:53da spiegare
01:11:53questo lo accennava
01:11:54molto bene
01:11:55prima
01:11:55il professor Latronico
01:11:56dove alcune cose
01:11:59le conosciamo
01:11:59tante cose
01:12:00sono ancora
01:12:01da conoscere
01:12:02da scoprire
01:12:03mi fa piacere
01:12:05siccome questa sindrome
01:12:06post terapia intensiva
01:12:07non la conosce nessuno
01:12:08mi fa molto piacere
01:12:09che l'ascoltatore
01:12:10evidentemente
01:12:12siamo attenti
01:12:13noi a Obiettivo Salute
01:12:14abbiamo degli ascoltatori
01:12:15bravi
01:12:16no ma veramente
01:12:17mi aiutano anche
01:12:18molto spesso
01:12:19nelle domande
01:12:20dottor Boe
01:12:22una domanda per lei
01:12:23visto che ormai
01:12:25è risaputo si sa
01:12:26non è che sto dando
01:12:26la notizia io
01:12:27che c'è carenza
01:12:28di infermieri
01:12:29c'è bisogno
01:12:31di infermieri
01:12:32allora io vorrei
01:12:33che facesse un po'
01:12:34un appello
01:12:34del perché
01:12:35ha scelto
01:12:36di diventare
01:12:37un infermiere
01:12:37e dottora lo fa
01:12:39e perché
01:12:40un giovane
01:12:41che ci sta ascoltando
01:12:42in questo momento
01:12:43dovrebbe
01:12:45potrebbe
01:12:46intraprendere
01:12:47questa carriera
01:12:48professionale
01:12:49partiamo
01:12:50dall'inizio
01:12:51della domanda
01:12:52guardi
01:12:53io dire la verità
01:12:54ho scelto
01:12:54di diventare
01:12:55infermiere
01:12:55perché
01:12:56ero stato ricoverato
01:12:57per un ene inguinale
01:12:58avevo 11 anni
01:12:59e
01:13:00durante
01:13:03all'epoca
01:13:04non si stava ricoverati
01:13:06un giorno
01:13:06come adesso
01:13:07per un ene
01:13:07si stava ricoverati
01:13:08tranquillamente
01:13:09una settimana
01:13:09quindi avevo
01:13:10parecchio tempo
01:13:11libero
01:13:12e quindi
01:13:13andavo ad osservare
01:13:15in corridoio
01:13:16quello che facevano
01:13:17gli infermieri
01:13:17ed ero rimasto
01:13:19affascinato
01:13:20questo è il vero motivo
01:13:21per cui ho deciso
01:13:23di diventare
01:13:24infermiere
01:13:24quindi questo
01:13:26per rispondere
01:13:26alla prima parte
01:13:27della domanda
01:13:29è un lavoro
01:13:31in questo periodo
01:13:32tosto
01:13:32diciamo anche
01:13:33allora
01:13:33è un lavoro
01:13:34molto duro
01:13:35e
01:13:37con uno scarso
01:13:38riconoscimento sociale
01:13:40non mi voglio
01:13:42fermare
01:13:42solamente
01:13:43al mero lato
01:13:44economico
01:13:44che incide
01:13:45molto
01:13:46ma
01:13:49oltre al lato
01:13:51economico
01:13:52c'è
01:13:53ancora
01:13:54nella società
01:13:55credo
01:13:56questo paradigma
01:13:57di un modello
01:13:58poco centrato
01:14:01sugli outcome
01:14:02derivati anche
01:14:03dalla cura
01:14:03infermieristica
01:14:04si tende molto
01:14:05a considerare
01:14:06l'outcome
01:14:07come
01:14:08derivante
01:14:10da un atto
01:14:11solamente medico
01:14:12mentre
01:14:13ci sono studi
01:14:15interi
01:14:15che vanno
01:14:17bene a descrivere
01:14:18laddove c'è
01:14:19un'assistenza
01:14:19infermieristica
01:14:20non qualificata
01:14:21l'abbiamo visto
01:14:23adesso con la cronaca
01:14:24quel che è successo
01:14:24a San Raffaele
01:14:25cosa significa
01:14:27avere
01:14:27infermieri
01:14:28non qualificati
01:14:29infermieri
01:14:30non qualificati
01:14:31determinano
01:14:32degli outback
01:14:33negativi
01:14:33su quello che è
01:14:34la salute
01:14:35del paziente
01:14:36il risultato
01:14:37è assolutamente
01:14:39dimostrato
01:14:40ed è vero
01:14:41è una professione
01:14:43comunque
01:14:43è difficile
01:14:45perché
01:14:45mentre i tuoi amici
01:14:46sono in discoteca
01:14:48sabato sera
01:14:48sono con i familiari
01:14:50il giorno di Natale
01:14:52l'infermiere
01:14:53così come il medico
01:14:54è di turno
01:14:55H24
01:14:56e quindi
01:14:57festività
01:14:58non esistono
01:15:00i ragazzi
01:15:02non me li sta convincendo
01:15:03no
01:15:03infatti ho detto
01:15:05no
01:15:05per essere convincenti
01:15:07bisogna essere anche
01:15:08veritieri
01:15:09ma la passione
01:15:11è una professione
01:15:13sicuramente
01:15:14io faccio parte
01:15:15anche dell'ordine
01:15:16professionale
01:15:18dell'OPI
01:15:18di Brescia
01:15:19stiamo mettendo
01:15:20in campo
01:15:20delle attività
01:15:21di sensibilizzazione
01:15:23degli studenti
01:15:25alle scuole superiori
01:15:27dove andremo
01:15:28a far vedere
01:15:29tramite dei visori
01:15:30e anche
01:15:31dei dibattiti
01:15:32interattivi
01:15:33quello che è
01:15:35un po'
01:15:36la professione
01:15:36infermieristica
01:15:37e cercheremo
01:15:37di illustrare
01:15:38i lati positivi
01:15:39sicuramente
01:15:40è una professione
01:15:40magnifica
01:15:42a volte
01:15:43viene resa difficile
01:15:44diciamo
01:15:45dalle condizioni
01:15:46che ho elencato
01:15:47e qui mi sembra
01:15:48veritiero
01:15:48elencarle
01:15:49ma la professione
01:15:50è assolutamente
01:15:51una professione
01:15:52splendida
01:15:52che dà
01:15:53l'abbiamo visto
01:15:54tante soddisfazioni
01:15:55perché laddove
01:15:56con il lavoro
01:15:57si determinano
01:16:00questi risultati
01:16:02questi gradi
01:16:04di soddisfazione
01:16:05anche da parte
01:16:05dell'utenza
01:16:06che riconosce
01:16:07assolutamente
01:16:08l'impegno
01:16:09e la professionalità
01:16:10che viene dato
01:16:11credo che questo
01:16:12sia un risultato
01:16:13assolutamente
01:16:14non trascurabile
01:16:15è una professione
01:16:15che va fatta
01:16:16con una predisposizione
01:16:17su questo
01:16:18non c'è dubbio
01:16:19bene
01:16:19non pensavo
01:16:20di avere
01:16:21una risposta
01:16:22così forbita
01:16:22ma grazie
01:16:23è stato molto interessante
01:16:24ascoltarla
01:16:25no
01:16:26a parte gli scherzi
01:16:27è stato interessante
01:16:29e sono molto felice
01:16:30di avervi avuto qui
01:16:31questa sera
01:16:32era una puntata
01:16:33più sul sociale
01:16:35rispetto al classico
01:16:37obiettivo salute
01:16:38dell'informazione
01:16:39ma secondo me
01:16:41ancora in pochi
01:16:42o meglio
01:16:45ancora in tanti
01:16:46non sanno
01:16:47della fortuna
01:16:47che abbiamo
01:16:49nella nostra città
01:16:49all'interno
01:16:50gli ospedali civili
01:16:50di Brescia
01:16:51ad avere
01:16:51queste terapie intensive
01:16:53aperte
01:16:54e quindi
01:16:55grazie mille
01:16:56per aver
01:16:58accettato
01:16:59il mio invito
01:17:00questa sera
01:17:01ringrazio dunque
01:17:02il professor
01:17:03Nicola Latronico
01:17:04ricordo
01:17:05direttore di anestesia
01:17:06e reanimazione
01:17:07indirizzo
01:17:07rianimatorio
01:17:08della SST
01:17:09spedali civile
01:17:11il professor
01:17:11Simone
01:17:12Piva
01:17:13grazie al dottor
01:17:14Fabrizio Boe
01:17:15e grazie al professor
01:17:16Frank Rasura
01:17:17invece
01:17:17direttore
01:17:18dell'indirizzo
01:17:20neuro rianimatorio
01:17:21grazie mille
01:17:22la dottoressa
01:17:23Rosanna
01:17:24Ceresoli
01:17:25grazie anche
01:17:27ai miei colleghi
01:17:28senza di voi
01:17:30ovviamente
01:17:30non ce la farei
01:17:31da sola
01:17:32e quindi
01:17:33Massimo Grandi
01:17:34Matteo
01:17:34Berta
01:17:35Andrea Berettera
01:17:36Federica
01:17:37Signorelli
01:17:38come inviata
01:17:39grazie a voi
01:17:40che ci seguite
01:17:40sempre
01:17:41in tantissimi
01:17:43sono certa
01:17:43che questa
01:17:44trasmissione
01:17:45vi rimarrà
01:17:46nel cuore
01:17:47almeno
01:17:47la puntata
01:17:48di questa sera
01:17:48noi ci rivediamo
01:17:49mercoledì prossimo
01:17:50cambiamo totalmente
01:17:51argomento
01:17:51parliamo di
01:17:52ortopedia
01:17:54arrivederci a tutti
01:17:55buonanotte
01:17:55grazie a tutti
01:17:57grazie a tutti
01:17:58grazie a tutti
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato