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  • 2 giorni fa

CONTINUANO A RITMO SERRATO le sostituzioni dei direttori creativi, un avvicendamento che colpisce molti addetti ai lavori abituati, forse per troppo tempo, a far corrispondere nomi e marchi e quindi si sentono destabilizzati alla notizia del cambiamento.

Forse il problema è che siamo tutti ossessionati dalla stabilità e il cambiamento ci mette in allarme, per cui siamo pronti a dire “è finita un’epoca” appena arriva la notizia della separazione di un designer da un marchio magari dopo “appena” cinque o sei anni.

L’abitudine alla stabilità ci ha anche sottratto la sorpresa della discontinuità che però in passato abbiamo amato quando le collezioni non erano una la conseguenza merceologica della precedente.

Eppure sappiamo che il fascino della moda si trova nella continua sopresa dell’inaspettato, da recuperare soprattutto ora che una larga fascia del mercato è stato regalato all’ex fast fashion che fa di tutto per sembrare prêt-à-porter.

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Trascrizione
00:00Un direttore creativo è per sempre? Siamo ossessionati dalla stabilità e crediamo che
00:04un direttore creativo debba durare in eterno. Ma perché dovrebbe? Perché mai, per quanto
00:10ottimamente remunerato, dovrebbe legare per sempre il suo nome a quello del marchio per
00:14il quale lavora e viceversa? Affascinati dal falso mito della stabilità, ci destabilizziamo
00:20davanti ai cambiamenti. Abbiamo paura che nulla sarà come prima, senza cogliere la
00:25chance del miglioramento che ogni cambiamento potrebbe portare. Che cosa ci porta a dire
00:30è la fine di un'epoca quando un creativo lascia il marchio dopo 5-6 anni? E mentre lo diciamo
00:36dovremmo capire che il problema è essersi a suoi fatti alla prevedibilità, perché sappiamo
00:41bene che la moda è un agente di sviluppo degli immaginari quando sa sorprendere prima se stessa
00:47e poi chi la usa. Infatti, fino a qualche anno fa, la continua adrenalina che si scatenava
00:53quando una collezione non era la conseguenza merceologica della precedente è stato il
00:57detonatore di attenzioni e di rilevanza. La capacità di fare punto e a capo una collezione
01:02dietro l'altra ha costruito, ad esempio, la mitologia pradiana. E così alle sfilate
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01:23la moda sapeva convogliare le leggerezze e i tormenti. Eppure, oggi che la moda ha perso
01:28rilevanza, sono in molti a subire il fascino fattuo della stabilità. Invece, è proprio
01:34nella continua sorpresa dell'inaspettato che la moda potrebbe ritrovare la sua rilevanza.
01:39Proprio oggi che una larga fascia di mercato è stata irrimediabilmente regalata all'ex fast fashion
01:45che fa di tutto per sembrare pret-à-porter.
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