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  • 5 settimane fa

LE ULTIME FASHION WEEK hanno registrato una quantità di cambiamenti alle direzioni creative come non si contavano da anni. Ma al di là delle proposte moda emerge una novità assoluta: sembra proprio che stia per essere certificata la nascita di una nuova figura: il fashion-curator.

Lo si evince soprattutto dal fatto che molte proposte abbiano focalizzato le attenzioni sugli archivi. Visitati, rimaneggiati, citati, rimescolati, sono stati proprio gli archivi la fonte principale di riferimenti di molte collezioni mentre la creatività dell’autore si è fermata sulla soglia dell’heritage. Quindi, un curatore più che un autore.

È una richiesta che arriva dalle aziende interessate a una clientela sempre più conservatrice? Può essere, anche a sentire quanto dichiarato dal Ceo di Kering Luca de Meo a pochi giorni dalla fine delle Fashion Week: mettere il cliente al centro per non dipendere dal direttore creativo.

La moda, però, è tale perché un visionario crea un desiderio che i clienti vivono come irrinunciabile e non perché i clienti richiedono un modello di vestito. E qui si apre un grande dibattito sul significato della moda…

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Trascrizione
00:00E' finita l'era del creative director, uno spettro si aggira sulla moda ed è la scomparsa
00:05della figura del direttore creativo.
00:08A quanto emerge dall'ultimo turno di sfilate, sembra proprio che sia per essere certificata
00:12la nascita di una nuova figura, il fashion curator.
00:16Lo si evince anche da alcuni dei tanti debutti a Milano e a Parigi che hanno focalizzato
00:21le attenzioni sugli archivi.
00:23Visitati, rimaneggiati, citati, rimescolati, sono stati proprio gli archivi la fonte principale
00:29di riferimenti di molte collezioni, mentre la creatività dell'autore si è fermata
00:33sulla soglia dell'heritage, rispondendo alle richieste delle aziende non più interessate
00:38a una visione originale dello stilista, ma all'azione di un curatore che mette al sicuro
00:43le certezze di una clientele immobile e senza ricambio.
00:47Questa palese restaurazione è molto funzionale a un mercato elitario ed escludente.
00:53Infatti, non è passata neanche una settimana dalla fine delle Fashion Week che Luca De Meo
00:58CEO di Kering, ha dichiarato la sua missione, rimettere clienti al centro per non dipendere
01:04esclusivamente dalla visione del direttore creativo.
01:07Ha dichiarato, convinto che sia il cliente, a richiedere al marchio la moda che vuole.
01:12Ma quale cliente aveva richiesto il taillere bucle a Coco Chanel, il new look a Christian Dior,
01:18il new look a Yves Saint Laurent, la minigonna a Mary Quant, il taillere pantalone a Giorgio
01:22Germani, il sexy a Gianni Versace, il concettuale a Mio Cia Prata e via dicendo?
01:27È stato il loro lavoro di autore a produrre la moda che i clienti hanno consumato come se
01:32fosse un'esigenza irrinunciabile.
01:34E ancora oggi, il bisogno della moda arriva dai creativi che formano il desiderio, non
01:39dai negozi con le offerte speciali.
01:41Che poi il desiderio produca anche le offerte speciali, ce lo dice da decenni anche il
01:46maglione ceruleo di Miranda.
01:47Per cui dovrebbe essere chiaro che la moda non è un settore industriale come gli altri.
01:52Ecco perché occorre studiarne le dinamiche prima di lavorarci.
01:57Intanto, se proprio si vogliono riportare i clienti al centro, un metodo c'è, riterrare
02:02i prezzi sulla loro capacità di spesa.
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