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L'impegno verso gli stranieri! Monsignor Giuseppe Carraro ha ispirato un'opera profetica di accoglienza che dura dal 1982, offrendo borse di studio a studenti meritevoli provenienti da paesi emergenti.
Janus e Jarek, i primi borsisti polacchi, scopri come Telepace, pur vivendo di carità, si impegna a sostenere chi ha bisogno. Un'iniziativa nata da un appello e continuata con passione, supportata anche da Papa Giovanni Paolo II.

#Telepace #BorseDiStudio #Accoglienza #Carità

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Trascrizione
00:00Musica
00:30Quando il 14 luglio 1977 l'allora Vescovo di Verona, oggi servo di Dio, Monsignor Giuseppe Carraro,
00:47disse a me, ricordati che quella dei ragazzi è un'intuizione profetica,
00:54mi fece una lunga lista di persone che non hanno voce e che chiedono di aver voce in capitolo.
01:03Incominciò con i bambini, passò agli anziani, agli ammalati, agli handicappati, ai drogati, ai sordi, ai muti, ai ciechi, agli stranieri, gli stranieri.
01:17Telepace, sin dagli albori, ha avuto come impegno di attendere anche agli stranieri.
01:30E devo dire che l'ottava colonna che tiene su l'edificio di Telepace recita così
01:40Telepace, canale di attenzione e di accoglienza degli orfani e degli stranieri.
01:50Telepace, a partire dal 1982, ha aperto come una porta agli stranieri, con borse di studio così concepite,
02:08famiglie o persone singole che avessero voluto aiutare studenti stranieri presenti in Italia,
02:18soprattutto a Verona, poi dirò il perché.
02:22Che avessero bisogno perché provenienti da paesi emergenti.
02:28I primi due sono Janus e Jarek, tutti e due provenienti dalla Polonia, il paese del Papa.
02:39Io non posso dimenticare quando li ho incontrati la prima volta.
02:43Fu uno dei nostri collaboratori, operatori, ad andarli a prendere.
02:53Si trovavano in città.
02:55Fu Giovanni Brutti che li portò a Casa Gioiosa.
03:00E mi ricordo Janus Biondo.
03:05C'era una persona a Casa Gioiosa che disse, come sentì che veniva dalla Polonia,
03:10tu rassomigli tutto al Papa, rassomigli tutto al Papa.
03:15E poi Jarek, direi uno più bravo dell'altro, uno più impegnato dell'altro.
03:22Veramente l'opera delle borse di studio è incominciata veramente bene.
03:28Io mai avrei pensato che quei due giovani, quei due ragazzi che avevano telefonato a me,
03:38perché avevano ascoltato, avevano sentito, seguendo Radio Pace e Tele Pace,
03:44che forse la carità era di casa presso di noi.
03:49Quindi, d'altra parte, scriveva Papa Paolo VI prima di morire,
03:56Pace e vita sono sinonimi.
04:00Pace e gioia sono sinonimi.
04:04Gioia e amore sono sinonimi.
04:07Casa Gioiosa, casa amorosa, cioè la casa dell'amore, della carità,
04:15hanno chiesto di poter essere aiutati.
04:17E mi ricordo come partimmo.
04:21Partimmo lanciando un appello a tutti gli ascoltatori.
04:26E l'appello era questo.
04:30Potessimo avere o persone o famiglie che offrissero 3 milioni a noi.
04:40Sono passati tanti anni.
04:43Le nostre borse di studio sono ancora di 3 milioni.
04:47Erano 3 milioni di lire.
04:50Oggi sono 1.550 euro.
04:54E queste sono le borse di studio.
04:57Ma come vengono date?
04:58Come sono state poi distribuite queste borse di studio?
05:03Premetto una cosa molto importante.
05:05Telepace non ha denaro con l'imbarazzo della scelta da dire adesso dividiamo.
05:13No, vive di carità, è poverissima.
05:16Lei stessa avrebbe bisogno, usando dei suoi strumenti,
05:21di dire ascoltatori, ascoltatrici, telespettatori, telespettatrici,
05:26datemi una mano.
05:29Sono povero, ho debiti, li ho grandi.
05:32Non ho neanche i soldi in questo mese per pagare gli operatori.
05:37Datemi una mano.
05:39Non lo può fare.
05:40Telepace può chiedere la carità per tutti,
05:46tranne che per sé, alla televisione e anche alla radio.
05:49Invece Telepace, coi suoi responsabili,
05:53lo può fare personalmente, bussando alla porta,
05:57chiedendo a chi può fare qualcosa se lo fa.
06:00Questo sì.
06:00Ma in televisione non può fare questo.
06:05Piuttosto sono incominciate le richieste, le domande.
06:09E allora studenti provenienti dalla Terra Santa,
06:13provenienti dal Brasile, dal Marocco,
06:16dico alcune cose, dal Libano,
06:19dall'Algeria, dalla Tunisia,
06:23studenti provenienti dalla Polonia,
06:27provenienti da altri paesi,
06:29adesso non li cito tutti,
06:30paesi emergenti.
06:33Quando Papa Giovanni Paolo II,
06:35il 22 marzo del 2003,
06:38in occasione del 25esimo,
06:41riceverà in un'udienza privata
06:44tutti gli operatori di Telepace,
06:47ringrazierà tutti per quello che Telepace
06:50fa anche per ragazzi provenienti da paesi,
06:54tra virgolette, emergenti.
06:56Ma vorrei raccontare un episodio.
06:59Un anno dopo i borsisti erano una decina.
07:05Mi venne l'idea,
07:07una sera del primo sabato del mese,
07:09di portarli a Roma,
07:10nella Cappella Paolina,
07:12dove il Papa recitava il rosario
07:14ogni primo sabato del mese.
07:16Il Papa sapeva che uscendo avrebbe incontrato questi.
07:20E lì c'erano, c'erano tutti.
07:24Ha chiesto a uno,
07:25tu da dove vieni?
07:26Io, Santo Padre,
07:27vengo da Betremme,
07:29sono cristiano ortodosso,
07:31io sono cristiano cattolico,
07:32io sono melchita,
07:34io, Santo Padre,
07:35sono musulmano.
07:36Il Papa,
07:39dandomi una pacca sulla spalla,
07:42mi disse,
07:43Don Guido,
07:44questa è un'opera grande,
07:47bisogna portarla avanti anche con sacrificio.
07:51Io ne so qualcosa,
07:53se io non fossi stato aiutato quando studiavo,
07:56forse non sarei qui ora.
07:58È un'opera grande,
08:01bisogna portarla avanti.
08:06Grazie a tutti.
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