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  • 2 hours ago
“La Sla è una patologia eterogenea: identificare i vari sottogruppi significa identificare i bersagli terapeutici da colpire. Penso che il passo più concreto dal 2026 sarà la stessa trasformazione che abbiamo visto in oncologia: una terapia diversa per ogni tipo di tumore. Perché anche la Sla, come il cancro, non è uguale per tutti. La tecnologia esiste, ma va sostenuta”. Così Piera Pasinelli, fondatrice e direttrice del Weinberg Als center alla Thomas Jefferson university di Philadelphia, e membro dell’advisory board di Arisla, la Fondazione italiana di ricerca per la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla), partecipando all'evento di sensibilizzazione e beneficenza organizzato da Aisla, l’Associazione italiana Sla, ‘La Promessa 2025’ a Roma.

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00:00Stanno avanzando anche approcci cellulari che ci permettono di trattare la SLA non più come un'unica
00:09malattia ma come diversi sottogruppi. Secondo me il passo più concreto del 2026 è la stessa
00:16trasformazione che abbiamo visto in oncologia. Una cura diversa per ogni tipo di cancro perché
00:22anche la SLA come il cancro non è uguale per tutti. Quindi per arrivarci quali sono le tre
00:28cose fondamentali come abbiamo detto tutti, biobanche, registri coordinati, test genetici
00:33al momento della diagnosi perché sappiamo anche che con le terapie che abbiamo adesso i pazienti
00:39rispondono molto meglio a queste terapie se trattati all'inizio, collaborazioni solite e
00:45soprattutto investimenti, investimenti, investimenti.
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