L'articolo di Federico Berti presenta una critica accesa contro la stampa che ha trasformato una missione umanitaria, la Global Sumud Flotilla, in una presunta operazione terroristica. L'autore contesta la narrativa diffamatoria emersa dopo che un organizzatore della flottiglia, Wael Nawar, ha incontrato un rappresentante di Hamas, sostenendo che tale incontro fosse un atto di coordinamento operativo essenziale per la distribuzione degli aiuti a Gaza. Berti accusa specificamente giornali come il Daily Mail e Libero di utilizzare la tecnica della "colpevolezza per associazione" per screditare gli attivisti e, in ultima analisi, per legittimare il blocco navale israeliano. Il testo sottolinea come la stampa abbia deliberatamente ignorato il contesto umanitario e le accuse internazionali di crimini contro le autorità israeliane, concentrandosi invece su presunti legami terroristici privi di prove concrete. L'autore conclude denunciando la campagna mediatica come una forma di collaborazionismo politico e diffamazione.
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