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  • 2 giorni fa
ROMA (ITALPRESS) - Nel bene e nel male il 2025 è stato l'anno di Donald Trump. L'ambasciatore Giampiero Massolo, nella nuova puntata della rubrica dell'Italpress Realpolitik, analizza un 2025 marcato pesantemente dalla personalità del tycoon. Obiettivo: rovesciare l'ordine internazionale per renderlo più funzionale agli interessi degli Stati Uniti. Ma cosa cambierà - se qualcosa cambierà - nel 2026?
abr/azn

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Trascrizione
00:00Come è stato l'anno che si chiude e quali possono essere le previsioni per l'anno prossimo?
00:10Nel bene o nel male è stato l'anno di Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti è arrivato
00:16con una forte carica e una forte determinazione a condurre un programma di cui non aveva fatto
00:24mistero nella campagna elettorale e per di più assecondato da una squadra non come la
00:30volta precedente che lo indirizzava e cercava di incanalare i suoi programmi ma che lo asseconda
00:37pienamente. È stato un anno marcato dalla sua personalità e ha avuto un tema dominante.
00:46Questo tema dominante è stato rovesciare l'ordine internazionale per renderlo più funzionale
00:53agli interessi degli Stati Uniti. In campo economico, perseguendo una politica di dazi,
01:00soprattutto lottando contro lo sbilanciamento dell'interscambio commerciale degli Stati
01:06Uniti, come se poi il fatto che gli americani consumino più di quanto producano e più del
01:13loro reddito fosse in qualche modo colpa altrui, ma anche sul campo geopolitico. Sul campo geopolitico
01:21non ha avuto differenze fra alleati, competitors, avversari. Ristabilito l'idea che la Cina è
01:32l'avversario prioritario, si è impegnato per gestire il rapporto con quel paese, non per rompere o non
01:40ancora per rompere quel rapporto, ma visto il grande rapporto di interdipendenza per gestirlo.
01:46Poi si è impegnato a fare quello che aveva detto, l'idea di riportare i ragazzi americani
01:53a casa, l'idea di porre fine alle guerre che si tratti del Medio Oriente, che si tratti
02:01dell'Europa. Perché lì una logica c'è, cioè se la mia priorità è lo scenario indopacifico,
02:09allora non posso lasciarmi dietro alle spalle dei focolai di stabilità. E ha cercato di
02:15stabilizzare il Medio Oriente e l'Europa a modo suo. Il Medio Oriente tornando alla logica
02:22degli accordi di Abramo, investendo nel rapporto con Israele e con i paesi arabi moderati, lasciando
02:29via libera Netanyahu finché era possibile, assicurando perciò stesso un primato regionale
02:36da Israele, ma anche stando ben attento a non andare al di là per non perdere per strada
02:42i paesi arabi moderati. E in Europa cercando prima di torcere la mano al più debole e poi
02:49cercando in qualche modo di un'intesa con Putin per arrivare a non cessate il fuoco pur
02:56che sia. Che si tratti di prendere il premio Nobel per la pace, cosa che è diventato un
03:02tema ormai ricorrente nei commenti, o comunque di stabilizzare le regioni, in Medio Oriente
03:08finora la tregua che è riuscito a procurare sembra reggere un po' meglio dei tentativi
03:14di pace con Ucraina e con Russia che finora non hanno portato a molti risultati. Cosa ci
03:22dobbiamo aspettare l'anno prossimo? L'anno prossimo è il consolidamento di queste tendenze,
03:28un'America che non farà troppi sconti, un'America che non distinguerà tra partners e avversari,
03:35un'America che sarà crescentemente transazionale per cui bisognerà fare il proprio per riuscire
03:44ad assumere una certa rilevanza nei confronti di Washington. Questa è una sfida per l'Europa,
03:50molto grande perché l'Europa da un lato sarà costretta a fare ancora di più in termini
03:57della propria sicurezza, in termini della propria difesa, ma sarà anche chiamata ad avere un
04:03rapporto di più alto profilo se gli Stati Uniti dovessero insistere a cercare di rompere
04:09il blocco europeo dal punto di vista dei commerci, dal punto di vista delle nostre regole, che sono
04:16poi le regole di cui l'Europa si fa forte per avere un ruolo nel mondo, l'Europa come
04:22potenza regolamentare. Quindi un'Europa che sarà chiamata a maggiore compattezza, sarà
04:28chiamata ad andare avanti sempre più per quanto può all'interno delle istituzioni, ma anche
04:35fuori dalle istituzioni a geometria variabile, attraverso l'uso di queste cooperazioni fra paesi
04:42che vogliono e possono e coinvolgono anche i membri non europei dell'Unione Europea, membri
04:50diciamo fuori dall'Unione Europea come il Regno Unito e poi per quanto riguarda la difesa e sicurezza
04:57lavorando a potenziare il pilastro europeo della Nato, aggiovandosi di quegli assetti nel caso in cui
05:03la nostra sicurezza fosse messa a repentaglio. Sarà un anno non facile, tutto da inventare per
05:11quanto riguarda le modalità e tutto da rendere determinato per quanto riguarda gli obiettivi.
05:19Una sfida per l'Europa, una sfida per il mondo, credo di poter dire che la stabilità non è a portata di
05:27mano tutt'al più un assetto che ci succederà ad un altro senza necessariamente garanzie di pace
05:36e duratura e sarà vero anche purtroppo nel cuore dell'Europa.
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