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  • 8 ore fa
I documentari di indagini e mistero esplorano casi irrisolti, crimini famosi, sparizioni, eventi inspiegabili e fenomeni paranormali. Attraverso interviste, ricostruzioni e materiale d’archivio, raccontano storie avvolte nel mistero, dalle indagini criminali ai grandi enigmi della storia e della scienza. Sono contenuti che uniscono suspense, curiosità e ricerca della verità, ideali per chi ama gialli, true crime e misteri irrisolti.
Trascrizione
00:0010 luglio 1943. 160.000 soldati delle truppe alleate sbarcano sulle coste della Sicilia.
00:12Inizia così l'attacco alla fortezza di Hitler, l'Europa. 39 giorni di dura battaglia che rovesceranno
00:21le sorti della Seconda Guerra Mondiale. Io avevo paura, tutti avevamo paura, lo stomaco ci si
00:31contorceva. Per la prima volta nel conflitto un'operazione aerea condotta dagli alleati
00:37finisce nel caos, ma le truppe alleate combattono valorosamente. Le truppe tedesche e italiane
00:46trasformeranno quest'isola strategica del Mediterraneo in un sanguinoso campo di battaglia.
00:52Quando sei in battaglia e senti arrivare i proiettili, senti il rumore dell'artiglieria e impari in fretta.
01:01Nei cieli sopra la Sicilia le missioni di ricognizione fotografano la battaglia in corso.
01:09Dopo la fine della guerra molte di queste foto andranno perdute o dimenticate, fino ad oggi.
01:16Queste immagini danno una visione inedita del primo di dei europeo, l'invasione della Sicilia.
01:23Due mesi e mezzo prima dell'invasione della Sicilia, un sottomarino britannico emerge a largo
01:45della costa spagnola. L'operazione Mainsmith, carne tritata, ideata per incastrare Hitler e gli
01:53alti ranghi dell'asse, è cominciata. A bordo del sottomarino l'equipaggio è incuriosito da un
01:58container di acciaio sigillato che viaggia con loro.
02:01Era come una specie di lattina rotonda, delle dimensioni di un essere umano. Quando gli
02:09uomini smontavano dal turno di guardia e le passavano vicino, bussavano sulla lattina e
02:15dicevano, sveglia Charlie, tocca a te montare di guardia.
02:18Nel buio della notte il container viene portato sul ponte, aperto e il suo contenuto segreto viene
02:26gettato in mare. Non sapevamo che lì dentro ci fosse un cadavere, ma c'era davvero.
02:40Si tratta di un cadavere in stato di decomposizione vestito con l'uniforme dell'esercito britannico
02:45che sarà conosciuto per sempre come l'uomo che non c'era. Legata al cadavere c'è una
02:51varigetta. Essa contiene falsi documenti che dovranno indurre i tedeschi a pensare che lo
02:56sbarco in Sicilia non sarebbe mai avvenuto. Il falso piano degli alleati arriva a Hitler
03:05e ai suoi ufficiali. Il Führer cade in pieno nella trappola.
03:10Winston Churchill viene avvisato che l'operazione è andata a buon fine. Il messaggio dice,
03:19mesme tingoiata. I corpi speciali tedeschi che avrebbero dovuto sparpagliarsi nel territorio
03:29della Sicilia ricevono l'ordine di fare rotta sulla Sardegna e sulla Grecia. Grazie a questo
03:34piano ingegnoso due mesi dopo migliaia di soldati avranno salva la vita. Dopo che l'uomo
03:44che non c'era venne ripescato al largo della costa spagnola, la Sicilia come teatro di battaglia
03:49venne trascurata. L'uomo che non c'era fece bene il suo lavoro. Tutto è pronto per la battaglia
04:00in Sicilia. Esperti in ricognizione aerea fotografano e studiano il territorio e circa 500 chilometri
04:08di costa. Per la prima volta quelle immagini ad alta risoluzione vengono sovrapposte a mappe
04:16tridimensionali del territorio ottenendo una visione precisa della battaglia. Uno degli scontri
04:25più drammatici della seconda guerra mondiale viene così monitorato dall'alto nel suo svolgersi.
04:32La Sicilia ospita obiettivi strategici nemici compresi aeroporti e porti navali.
04:42Dalle loro postazioni nel territorio siciliano che vista circa 3 chilometri e mezzo dalla penisola
04:47italiana, le forze dell'asse possono attaccare e distruggere le flotte degli alleati che attraversano
04:53il Mediterraneo. Quindi bisogna invadere la Sicilia. L'operazione denominata in codice
05:01Operazione ASCII ha come obiettivo quello di dare un duro colpo al regime fascista di Benito
05:06Mussolini e debellare una volta per tutte le truppe italiane.
05:099 luglio 1943. 12 ore prima dell'invasione della Sicilia. Più di 2500 navi fanno rotta
05:23sull'Europa dominata dai nazisti. Da qualunque lato guardassi c'erano navi. Questo ci dava molta
05:35sicurezza. Ci faceva sentire protetti. A bordo delle navi 160.000 soldati americani, inglesi e canadesi
05:45si preparano alla battaglia. Non ci dissero dove eravamo diretti. C'erano voci che dicevano
05:52che andavamo a casa, in Gran Bretagna. Sfortunatamente non erano vere.
05:59Noi pensavamo di essere diretti verso l'Inghilterra per invadere la Francia. Una volta in mare aperto
06:08ci vennero consegnate delle guide, dei libri sulla Sicilia. Quando ti danno un manuale per
06:18parlare siciliano, capisci quale sarà la destinazione. L'esercito è composto soprattutto
06:27da reclute. Prima che faccia giorno riceveranno il loro battesimo di sangue. Non eravamo mai
06:33stati in battaglia prima di allora e avevamo tutti paura. Non sapevamo cosa aspettarci.
06:41Un po' più avanti, più di 300.000 soldati italiani e 40.000 tedeschi aspettano. La faranno
06:48pagare cara agli invasori. Eravamo determinati a resistere. Prima della Sicilia eravamo stati
06:59in Russia. Non pensavamo ad una ritirata. Ci sentivamo abbastanza forti da respingere
07:05gli alleati. L'armata degli invasori si avvicina all'isola. Americani e inglesi si preparano
07:20alla battaglia. Stanno per attaccare la Sicilia. La nostra base era Cairo One in Nord Africa.
07:28L'ordine era di prendere l'altopiano e distruggere il nemico in qualsiasi modo.
07:36Montgomery arrivò e ci disse, stiamo per invadere la Sicilia. Lucidate bene i bottoni
07:44della divisa. Mostreremo a quei siciliani come è fatto un soldato inglese.
07:51I paracadutisti si lanceranno sul territorio molto lontano dalle linee nemiche. È una scommessa
08:01perché questa è la prima volta che una squadra di soldati scelti viene impiegata in un'operazione
08:06aerea. Le truppe aviotrasportate a bordo degli
08:15alianti prenderanno il ponte grande mentre le truppe inglesi avanzeranno lungo la costa
08:19est. Contemporaneamente l'82esima divisione aerea americana si paracaduterà su un altopiano
08:26vicino a Gela. Qui dovranno organizzare una posizione cuscinetto per rispondere a qualsiasi
08:31tentativo del nemico di resistere alle truppe alleate che nel giro di qualche ora raggiungeranno
08:36l'isola. È quasi mezzanotte. Il D-Day si avvicina. Raffiche di vento a 64 km orari che saranno
08:45poi ribattezzate a vento di Mussolini colpiscono gli stormi dell'aviazione. Mentre ci avvicinavamo
08:52alla spiaggia fumo colpiti dal fuoco della contraera nemica. La formazione si ruppe. Viramo a destra
08:58anziché virare a sinistra. Fici in tempo a dare l'ordine di prepararsi e poi ci dovemmo
09:08lasciare. Ma non eravamo affatto pronti. Così finimmo sparpagliati invece di restare uniti in gruppo.
09:19Credo sia stato il peggior lancio della mia vita. Non eravamo mai finiti così sparpagliati con un lancio.
09:25Io atterrai a 88 km e mezzo dalla drop zone, totalmente al di fuori dalla zona delle operazioni
09:36americane. La parte aerea del piano non promette quindi niente di buono, ma nonostante le intenti
09:44perdite, le truppe dei paracadutisti fanno ciò che è stato loro insegnato. Colpiscono duramente
09:49il nemico. Ero con altri due uomini quella notte. Stavamo cercando di capire dove ci trovassimo
09:58quando udimo parlare una lingua straniera. Guardai verso la strada e vidi un'intera compagnia
10:05nemica che procedeva del tutto ignara della nostra presenza. Guardai i miei compagni e dissi
10:14abbiamo due scelte. Possiamo restare qui e combattere oppure appiattirci sul terreno
10:21e nasconderci nel vigneto. Poi aggiunsi siamo qui per combattere, estraete le granate. Così
10:28quando la compagnia nemica fu sottotiro gli scaricammo contro mezza dozzina di granate.
10:33creammo una grossa confusione e molti di loro caddero. La compagnia si ruppe. Chi riuscì
10:43a fuggire andò in una direzione. Noi prendemmo quella opposta. In tutto il territorio dell'isola
10:50i paracadutisti dispersi lottano per raggiungere gli obiettivi assegnati. Le loro difficoltà
10:56non devono in alcun modo intralciare o ritardare le operazioni che si dovranno svolgere sulla
11:01costa. Nel giro di poche ore la più grande armata mai riunita nel vecchio continente
11:06scatenerà la sua furia sull'Europa, la fortezza di Hitler.
11:16D-Day, l'invasione della Sicilia. È mezzanotte e trenta. Le truppe di paracadutisti americani,
11:23le truppe aviotrasportate inglesi che conducono l'invasione, vengono disperse dal vento che soffia
11:28a 64 chilometri orari. L'operazione ASCII sembra essere un completo fallimento. Il campo
11:37di battaglia è disseminato di rottami d'aereo. In molti non toccheranno la terra ferma.
11:44All'improvviso il pilota disse, mi spiace ragazzi, ma ci hanno sganciato, dobbiamo tentare
11:52l'ammaraggio. C'era chi piangeva, ne compreso, perché pensavamo che fosse la fine.
12:08L'aliante di Goodman precipita in mare, ma miracolosamente rimane a galla con gli uomini
12:13ancora intrappolati nell'abitacolo. Avevamo un piccolo martello di legno. Facemmo un buco
12:23sul tettuccio dell'aliante e uscimmo sull'ala. Nessuno cadde nel panico, perché se fosse successo
12:32saremmo morti. Ci sedemmo tutti sulle ali e cominciamo a pedalare verso la costa Sicula.
12:38Eddie e la sua squadra raggiungono la riva. Altri non saranno così fortunati. Dei 137
12:49allianti impiegati, solo 12 raggiungono la target zone. Molti degli obiettivi strategici
12:56assegnati all'aviazione sono rimasti nelle mani del nemico e l'esito della battaglia rimane
13:01incerto. Alle 2 e 30 la task force degli alleati si prepara a colpire la spiaggia. Il bombardamento
13:11che precede l'invasione devasta l'isola. Cominciarono a tempestare la costa e vedevi scomparire interi
13:23pezzi di terra, case, qualsiasi cosa fosse colpita. Fu davvero tremendo. Per quanto lontane
13:33potessero essere le bombe, l'aria faceva così. Sentivi lo spostamento d'aria nelle
13:39orecchie. L'unico pensiero è che le bombe vadano a segno. La Sicilia viene attaccata
13:52da sud. L'ottava armata guidata dal generale Bernard Montgomery sbarcherà sulla costa sud
13:58orientale con l'obiettivo di raggiungere i porti di Siracusa, Catania e Messina.
14:02Contemporaneamente, lungo il golfo di Gela, la settima armata guidata dal generale George
14:11Patton avanzerà coprendo i fianchi e le spalle a quella di Montgomery. Alle 2 e 40 migliaia
14:20di soldati a bordo delle navi si preparano a sbarcare sulle spiagge sicule. Avvicinandoci
14:28sentivamo i proiettili colpire l'imbarcazione. Certo non potevamo vedere la spiaggia perché
14:36lo sportello era troppo alto, ma la cosa importante era che non appena si fosse aperto saremmo dovuti
14:43scappare da quell'obiettivo. Quindi volevamo giocare d'anticipo. Aspettavamo il momento per
14:51scattare. Ci diedero l'ordine e poi cominciò il conto alla rovescia. 5, 4, 3, 2, 1. In quel
15:01momento tutto si aprì.
15:06Alle 2 e 45 i primi soldati alleati toccano la terra ferma.
15:10Non appena il natante toccò il fondo e la porta si aprì, ci precipitammo fuori. Alcuni
15:20di noi saltarono in acqua e riuscirono a trascinarsi fino alla spiaggia.
15:29Temevo per la mia vita. L'acqua era profonda circa un metro e ottanta e bisognava raggiungere
15:35la riva tenendo il fucile sulla testa. Il ragazzo che ci stava di fianco era l'armatore
15:40e purtroppo andò a fondo per il troppo peso e annego. In alcuni punti della spiaggia la
15:49resistenza nemica è pressoché inesistente. In altri le truppe italiane e tedesche conducono
15:55una strenua difesa lasciando la spiaggia tinta di sangue. Vedi dei piccoli flash avvicinarsi
16:03e li senti. A volte si sentiva qualcosa colpire l'acqua e si sapeva che erano proiettili.
16:09A volte non si sentiva neppure il colpo esplodere. Si vedeva solo un uomo cadere. Non era inciampato,
16:17era stato colpito. C'erano molti tipi di ferite. Molti furono colpiti alle gambe. Non
16:24potevamo fare niente per salvarli. Non c'erano medici sulla spiaggia. I feriti rimanevano
16:32lì a morire dissanguati. Avevamo l'ordine di non soccorrerli. Dovevamo andare dritti
16:40all'obiettivo. Anche se si trattava del nostro migliore amico, se veniva colpito dovevamo
16:46lasciarlo lì. È questione di paura. Eravamo spaventati. Io avevo paura. Non si poteva
16:53tornare indietro perché le imbarcazioni erano andate e se andavi avanti ti sparavano. Lo
16:58stomaco ti si contorce. I soldati alleati procedono lenti e in numero sempre minore,
17:05ma nel giro di tre ore le forze sulla terraferma hanno eliminato il grosso delle truppe nemiche
17:10presenti sulla spiaggia e iniziano a spingersi verso l'interno. Gli uomini della prima divisione
17:15di fanteria americana arrivano a Gela dove il nemico li aspetta dietro ogni angolo.
17:19Entrammo in un edificio a notte fonda. Non capivamo cosa stesse succedendo. Scendendo
17:27i gradini non si vedeva niente. Quando un uomo sbucò dalle cantine, aveva visto le nostre
17:33ombre proprio così e il suo obiettivo era tagliarci la gola. Il soldato teresco si avventa su di
17:40loro. Appena lo vidi alzai il braccio e mi colpì all'altezza del gomito. Io cadde a terra e il mio
17:48compagno lo finì. Le truppe difensive dell'asse in Sicilia bombardano mirando al bagnasciuga.
18:00Devono colpire le armate degli alleati prima che riescano a guadagnare posizioni a riva.
18:04In termini di superficie su cui approdare l'invasione della Sicilia è la più grande
18:10operazione anfibia della seconda guerra mondiale. Uomini e rifornimenti devono essere portati a
18:15riva in fretta. Era la prima volta che veniva impiegato un nuovo prodotto della tecnologia. Il
18:24mezzo anfibio, il DU-KW o come lo chiamavano tutti The Duck, l'anatra, che scaricato in acqua da una
18:32nave raggiungeva facilmente e in modo rapido i punti di raccolta e smistamento permettendo
18:37così agli alleati di risparmiare tempo. Nei cieli sopra la Sicilia le pattuglie di ricognizione
18:47aeree catturano le immagini dei soldati americani che approdano vicino l'Ikata. È la prima volta
18:53che vediamo queste fotografie aeree in tutta la loro drammaticità. Prima che faccia giorno viene
19:01presa la città di Gela sulla costa meridionale mentre l'ottava armata britannica avanza lungo
19:05la costa orientale. Ma molti obiettivi strategici rimangono nelle mani del nemico. Il ponte grande
19:14oltrepassa il fiume Anapo a sud del porto di Siracusa. Deve essere conquistato.
19:23Le esigue truppe aviotrasportate approdate nelle vicinanze del ponte cercano di resistere
19:28all'offensiva degli italiani ma alla fine decimati. Hanno la peggia.
19:33Ricevemmo l'ordine di scendere e arrenderci. Il primo uomo che si alzò sventolando la bandiera
19:39bianca fu colpito all'istante. Lui fumo catturati da un gruppo di soldati italiani.
19:48Ma per chissà quale motivo incontrammo una pattuglia di soldati inglesi.
19:52Ne scaturisce uno scontro corpo a corpo e dopo una dura battaglia la situazione si è rovesciata
20:01per i soldati italiani. Dopo averli disarmati i miei uomini volevano fermarsi un po' per fumare
20:07e riposarsi ma io dissi loro no torniamo a prendere il ponte. La pattuglia inglese ha degli
20:16ordini da eseguire. Prenderanno il ponte a qualsiasi costo. Primo giorno di invasione.
20:26Infuria la battaglia per il dominio dell'isola. Un piccolo gruppo di soldati inglesi sfugge
20:33al nemico e ora progetta di riprendere il ponte grande difeso dagli italiani perché in posizione
20:38strategica. Il nostro indebolito corpo di uomini si avvicinò il più possibile e fece
20:46un attacco a sorpresa. Il nostro obiettivo era impedire che il nemico si consolidasse sul
20:51ponte. Decimati e con le sole armi sequestrate al nemico le truppe del reggimento South Staffordshire
20:58attaccano sotto il fuoco nemico. Ogni volta che ero in pericolo recitavo mentalmente la preghiera
21:06del milite ignoto. Oddio se esiste un dio salva la mia anima se ho un'anima. Jack e i suoi uomini
21:20si gettano nell'assalto frontale. Gridavamo qualsiasi cosa per far rumore qualsiasi cosa
21:28ogni tipo di volgarità. Molti degli italiani muoiono, altri semplicemente fuggono. Contro
21:39ogni aspettativa il ponte grande è nuovamente nelle mani degli inglesi.
21:46Consegniamo il ponte con nonchalance, come se fosse sempre stato in mano nostra. E poi
21:54marciamo fino a Siracusa. Nel primo giorno di invasione la confusione regna sovrana. Le
22:07truppe dell'aviazione si trovano a combattere fianco a fianco con qualsiasi unità alleata
22:11si trovi nelle vicinanze. Quando gli inglesi arrivarono vicino a dove eravamo noi ci alzammo
22:17dicendo siamo americani. Per poco non ci sparavano, pensavano a un trucco.
22:24Così ci unimmo a loro e combattemmo uniti. Era circa metà mattina quando i colpi cessarono.
22:36Tutti si fermarono. Io chiesi al tenente inglese perché ci fermiamo e lui disse è
22:41l'ora del tè. Gli dissi che cosa? E lui è l'ora del tè. Risposi vorrà scherzare.
22:48Non ci si blocca nel mezzo di una battaglia per fare il tè. Aggiunsi i parà non si fermano
22:54a bere il tè. Prima che cali la notte, Licata, Gela, Scoglitti sono nelle mani degli
23:04americani. Gli inglesi entrano a Bacchino e ad Avola. Il comandante delle forze dell'asse
23:14in Sicilia, il generale Alfredo Guzzoni, deve agire in fretta se non vuole che gli alleati
23:18arrivino fino alla penisola. Così invia a Gela i suoi uomini migliori, la divisione
23:27Erwan Goering, per far indietreggiare gli americani. Due battaglioni panzer si muovono
23:35verso la spiaggia. Come prima cosa vedemmo tanta polvere, poi cominciamo anche a sentirli.
23:50I veterani della divisione Erwan Goering sanno che procedendo lungo la linea del Vaniasciuga
23:55non avranno problemi a rispedire in mare gli invasori. Una volta iniziata l'avanzata
24:06attuavano azioni di schermaglia mentre si muovevano verso di noi. Avevamo paura perché
24:12non potevamo andare da nessuna parte. I 57 Tiger nemici sono a due metri dalla spiaggia
24:18e non hanno intenzione di fermarsi. Vogliono rispedire le truppe americane in mare.
24:26Il nemico avanzava facendo saltare qualsiasi cosa. Noi avevamo paura. In quei casi anche
24:34chi non sa pregare impara a farlo. Speravamo che succedesse qualcosa e qualcosa infatti accadde.
24:41Le truppe americane chiedono l'intervento delle navi all'arco della costa.
24:45Le navi scatenarono il fuoco dei cannoni contro il nemico e vedevi carri armati aprirsi come
24:53scatole di sardine. L'intervento della marina inglese fu decisivo. Gli alleati continuano a far
25:02sbarcare uomini e mezzi. I comandanti alleati decidono di chiamare i rinforzi. In Nord Africa
25:11altre unità di parà dell'82esima divisione aerea si preparano per la battaglia.
25:18Hanno l'ordine di atterrare sull'isola e portare rinforzi alle truppe appostate nei pressi di
25:23Gela. Questi uomini non immaginano che saranno le vittime di uno dei più grossi errori strategici
25:30della campagna in Sicilia. Più di 140 C-47 con a bordo gli uomini del 504esimo reggimento
25:40della fanteria paracadutisti si avvicinano all'isola a circa 200 metri di quota.
25:45Dalle navi gli alleati li vedono arrivare e li scambiano per bombardieri tedeschi avrendo il fuoco
25:55e spazzandoli via dal cielo. Non era possibile intervenire. Non fu facile guardare quanto stava
26:03succedendo. Un uomo aprì il fuoco e si scatenò all'inferno. Alcuni dei parapresenti
26:15continuavano a urlare di smetterla di sparare. Ma non furono neppure sentiti. Vengono abbattuti
26:2523 aerei. 318 soldati americani muoiono per mano del fuoco amico. Fu una delle più grandi
26:38tragedie della guerra. La sera del 13 luglio i parai inglesi effettuano un attacco aereo.
26:50Il loro obiettivo è il ponte di primo sole, punto d'accesso al porto di Catania sulla costa
26:54orientale. Ma mentre si avvicinano alla costa, si imbattono nel nemico.
27:00La fusoliera fu trapassata da proiettile o granate, ora non saprei dire. E uno dei
27:08nostri fu ferito. I parà a bordo, temendo di precipitare, devono prendere una difficile
27:15decisione. Pensammo che la cosa migliore da fare fosse imbragare il ferito, iniettargli una
27:25dose di morfina e lanciarlo fuori dall'aereo. Lui sembrava rassegnato, era silenzioso.
27:35Gli augurammo buona fortuna e lo spingemmo fuori. Non seppi mai che cosa ne è stato.
27:45È l'alba del quarto giorno. Dei 1900 parà che si sono lanciati, solo 300 raggiungono
27:53il ponte di primo sole. Non sanno che la prima divisione paracadutisti tedesca è atterrata
27:59sull'isola poche ore prima. I diavoli rossi inglesi ingaggiano uno scontro decisivo con
28:08questa unità di elite. Devono conquistare il ponte prima dell'arrivo delle truppe di
28:14terra tedesche. Ma i soldati alleati vengono costretti a rifugiarsi sull'alto piano sovrastante
28:22il ponte.
28:30Intanto le truppe inglesi dell'afanteria leggera Durham combattono per andare in aiuto
28:34alle truppe dei parà ormai allo strego. Ma la battaglia ha già preso il suo contributo
28:41in vita umane. C'erano corpi ovunque. Soldati tedeschi, paracadutisti, soldati americani.
28:49Li mettevamo uno sopra l'altro per difenderci dai carri armati tedeschi. La battaglia per
28:59il ponte dura un giorno e una notte. Poi diventa uno scontro corpo a corpo. Non si vedeva
29:09niente. Non sapevi dove stavi andando. Era così buio che ci muovevamo strisciando tra
29:15le vigne. Avevamo paura perché non sapevamo se di colpo sarebbe saltato fuori qualcuno per
29:24ucciderci. Noi cercavamo di sparare per primi, ma se il nemico era vicino, dovevi usare la
29:34baionetta. In quel momento devi scegliere tra la tua vita e quella del tuo nemico. Ma
29:48negli alleati, nei tedeschi, sembrano intenzionati a cedere il controllo del ponte. La carneficina
29:54continua.
29:5817 luglio 1943. Settimo giorno del D-Day. La battaglia in Sicilia.
30:04fotografie aeree dell'epoca permettono una visione unica dell'invasione dell'isola
30:11del Mediterraneo. A primo sole la battaglia è durata quattro salvinose giornate. Morti
30:20e feriti ricoprono il campo di battaglia. Alla fine credo che la situazione fosse così
30:26disperata che dovemmo ammontichiare i cadaveri uno sull'altro. E vi lascio immaginare la puzza.
30:34A questo punto il nemico chiede una tregua.
30:38Le perdite riportate in entrambi gli eserciti erano talmente ingenti che i due nemici decisero
30:50di aiutarsi. I tedeschi e gli inglesi decisero di cessare il fuoco. I morti e i feriti giacevano
30:59esposti al sole cocente. In quel clima arroventato il lato più umano di noi ebbe il sopravvento.
31:06Ma il cessate il fuoco dura poco. Gli inglesi utilizzano i carri armati Sherman nell'attacco.
31:18Evitano l'artiglieria pesante e in qualche modo riescono ad attraversare il ponte lungo
31:22circa 120 metri. Sul versante nord penetrano nelle vigne mitragliando tutto ciò che hanno
31:29attivo. Le truppe scelte dei paratereschi devono battere in ritirata. Ora è possibile
31:41avanzare verso Catania. Ma il prezzo pagato a primo sole è davvero alto.
31:47Ho avuto gli incubi per molto tempo. Mi ci sono voluti anni per riprendermi.
31:56La battaglia per la Sicilia non è ancora finita. Il generale tedesco Hans Hube assume
32:02il comando delle forze dell'asse sull'isola. In caso di ritirata Hube dovrà passare per
32:09il porto di Messina. Nel frattempo l'esercito tedesco si è rinforzato sui versanti sud e
32:17ovest dell'enorme vulcano dell'isola, il Monte Etna. Incontrando un'astra resistenza
32:26l'avanzata degli inglesi rallenta. Nonostante questo il comandante delle forze di terra
32:33il generale Alexander dà al generale Patton il ruolo secondario di proteggere l'avanzata
32:37dell'ottava armata guidata dal generale Montgomery che si muove alla volta di Messina.
32:41Patton è furioso. Questo disaccordo interno costerà caro agli alleati.
32:52Montgomery, come si sa, aveva un carattere piuttosto freddo. Al contrario Patton era molto
33:00più sanguigno. Insomma, se metti due caratteri così diversi a contatto tra loro, puoi stare
33:07certo che non andranno d'accordo. Questi erano Patton e Montgomery.
33:13Patton decide che se non può avere Messina, allora sarà il primo a entrare nella città
33:19di Palermo.
33:22Il generale Alexander ordinò a Patton di fermarsi, ma Patton disse che l'ordine non era chiaro.
33:30La linea era disturbata e che nel tempo necessario per decifrarlo, le sue truppe avevano già
33:36marciato fino a Palermo e fatto prigionieri 52.000 soldati prevalentemente italiani.
33:46Quella che si sta svolgendo a Palermo sembra più una parata per la vittoria. I soldati
33:52e i civili italiani ne hanno abbastanza della guerra. La maggior parte di loro sembravano felici
33:59di vederci, soprattutto i giovani, e così avevamo preso Palermo. E ora? I tedeschi erano schierati
34:06e rimanevano ancora truppe italiane. Quindi, anche avendo preso la città, la situazione non era
34:12cambiata di molto. 23 luglio 1943, tredicesimo giorno di battaglia. La conquista di Palermo
34:21non serve ai soldati che combattono contro un nemico nascosto dentro buche scavate nella
34:26roccia vulcanica dell'isola. L'artiglieria tedesca bombarda le truppe americane. Così si
34:32scatenò l'infermo. Cominciarono a bombardare. Credo che il fuoco sia durato almeno 15-20 minuti.
34:42Poi vidi uno dei nostri uomini, lo avevano colpito. E lo vidi cercare di ricacciarsi dentro
34:49le budella. Fu orribile. L'unica cosa che poteva fare era restare lì. Non poteva andare
34:55da nessuna parte. Io implorai il Signore. Ti prego, Signore, ti prego, aiutami, fammi uscire
35:03vivo da qui.
35:03Con gli alleati saldamente attestati in Sicilia, Benito Mussolini a Roma viene sostituito dal
35:13maresciallo Badoglio. Badoglio ribadisce la volontà dell'Italia di continuare la guerra
35:20al fianco della Germania, ma segretamente negozia una resa. Gli italiani non vogliono più combattere.
35:28Credo che se avessero saputo che stavano arrivando gli americani, si sarebbero arresi. Non credo
35:39volessero continuare a combattere. Pensavano che nella vita ci fossero cose ben più importanti,
35:45come stare con la propria famiglia, bere del vino, godersi la vita. Questo era ciò che volevano.
35:50Cose molto semplici, direi.
35:59Non ci credevamo. Pensavamo che gli italiani fossero scappati lasciandoci da soli a combattere.
36:06Non potevamo difendere la Sicilia solo con le forze tedesche.
36:10Il comando generale tedesco ordina il ritiro delle forze dall'isola.
36:13intraprenderà poi azioni di retroguardia per permettere l'evacuazione di truppe ed equipaggiamenti.
36:21Gli alleati trovano la via per Messina completamente bloccata.
36:26Il nemico che hanno davanti è duro, freddo e spietato.
36:33Passando da una città all'altra, si vedevano corpi di soldati tedeschi, lì immobili per terra.
36:43Ma non appena li oltrepassavamo, si rialzavano e ci attaccavano alle spalle.
36:52Così ricevemmo l'ordine di infilzarli.
36:56Se vedevamo un corpo sospetto, dovevamo andare lì e infilzarlo con la baionetta per sentire se era davvero morto.
37:06L'avanzata inglese rallenta sulla costa orientale.
37:09Gli americani procedono sulla costa settentrionale alla volta di Messina.
37:13A ovest della linea dell'Etna, la prima divisione fanteria finirà nell'inferno,
37:19attraversando il paesino di Troina, dove le truppe tedesche italiane la sta aspettando.
37:26Erano tutti pronti, tutti trincerati.
37:29E avevano con loro tutti i tipi di artiglierie esistenti.
37:33Chiunque sostenga che non erano spaventati, dice un'eresia.
37:37I difensori dell'asse progettano un bagno di sangue per gli americani a Troina.
37:44Difenderanno questo paesino di montagna a qualsiasi costo, permettendo così ai loro compagni di ritirarsi.
37:50Il loro piano va a buon fine.
37:52Primo agosto 1943.
37:59La battaglia per la conquista della Sicilia, in furia da 22 lunghi giorni.
38:08Fotografie aeree sovrapposte a mappe tridimensionali danno una visione inedita di questo brutale conflitto.
38:14Le forze d'assalto anglo-americane hanno conquistato gran parte dei circa 4.000 km quadrati di territorio insulare,
38:22ma sulle montagne vicino al paese di Troina incontrano una dura resistenza.
38:29L'attacco fu violentissimo, perché loro disponevano di armi che la fanteria non poteva contrastare.
38:37Avevano mortai, avevano gli 88, le mitragliatrici automatiche.
38:42Non avevano mitragliatrici come le nostre.
38:45Insomma, quelle cose sparavano a raffica ed erano precisissime.
38:50Nelle successive settimane, le truppe americane in avanzata fanno pochi progressi contro un nemico che ha l'ordine di temporeggiare.
39:01Oramai avevamo i fucili insanguinati.
39:05Avevamo l'ordine di eliminare chiunque non portasse la nostra uniforme.
39:09C'erano resti umani ovunque.
39:12Fu tremendo.
39:13Persero la vita in molti.
39:17I difensori dell'asse devono tenere in stallo gli alleati il più a lungo possibile.
39:23Le regole della guerra sono cambiate.
39:26C'erano molti cadaveri.
39:28Erano ovunque lungo la strada.
39:30In certi punti i corpi erano stati disposti in modo tale da bloccare il passaggio dei carri armati.
39:35Non saremmo mai passati sopra di loro.
39:395 agosto 1943.
39:42Prendendosi conto che la loro linea di ritirata può essere interrotta,
39:46i difensori di Troina abbandonano il fronte nel cuore della notte per combattere il nemico in un momento successivo.
39:52Tutto si fece calmo e il mattino dopo, quando ci svegliamo, non c'erano più.
39:57Avevano aspettato il momento giusto e se ne erano andati.
39:59Fotografie aeree del porto di Messina mostrano le navi che trasportano le truppe dell'asse fino alla Venisola.
40:09Il generale tedesco Hans Jube ordina alle sue retroguardie di ritardare l'avanzata degli alleati
40:14mentre il resto delle truppe dell'asse evacua l'isola.
40:16L'armata del generale Patton è ancora a circa 120 chilometri dal porto di Messina.
40:26Il generale Montgomery a meno di 84.
40:30Comincia la gara per arrivare a Messina.
40:34Patton scrive
40:35In questa gara ne va del prestigio dell'esercito statunitense.
40:41Dobbiamo arrivare a Messina prima degli inglesi.
40:45Noi combattevamo di città in città e lui sembrava a suo agio in quell'inferno.
40:53Patton voleva arrivare primo e quindi ci spingeva a continuare senza sosta.
40:59Volevamo battere gli Yankees, era possibile, per pura rivalità.
41:06E credo che loro fossero in difficoltà rispetto a noi.
41:12Sia l'esercito inglese sia quello americano
41:14vengono rallentati da un nemico che non si dimostra per nulla disposto ad arrendersi.
41:20Ma il trentottesimo giorno di battaglia
41:22il generale Patton e le sue truppe finalmente arrivano a Messina.
41:26Nessuna traccia del generale Montgomery, il generale americano, ha vinto la gara.
41:35Le truppe inglesi arriveranno solo verso la fine dei festeggiamenti per la resa.
41:40Beh, eravamo contrariati.
41:42Pensavamo che saremmo dovuti arrivare noi per primi
41:45dopo tutto quel combattere e dopo tutte quelle perdite riportate.
41:52La battaglia è finita.
41:53Non c'è traccia del nemico.
41:59Più di 100.000 soldati tra tedeschi e italiani
42:01e 10.000 mezzi sono stati evacuati nelle ultime due settimane.
42:08La ritirata dei tedeschi in Italia attraverso lo stretto di Messina
42:12fu un'operazione esemplare in termini di tattica,
42:16conoscenze tecniche e pianificazione.
42:19Rimasero tutti uniti fino all'ultimo.
42:21L'enorme esercito dell'asse farà pagare cara agli alleati
42:30la leggerezza di averli lasciati scappare, senza combatterli.
42:35Pensammo, beh, abbiamo perso la guerra in Sicilia,
42:38ma ora inizierà la guerra per la penisola italiana
42:41e le cose saranno tutte diverse.
42:43La gara per arrivare a Messina ha deconcentrato gli alleati.
42:50Nessun piano è stato elaborato per impedire la ritirata delle truppe dell'asse.
42:55Tattiche più incisive da parte degli alleati
42:57avrebbero assicurato la loro distruzione.
43:00Patton e Montgomery sono in parte responsabili della fuga dei tedeschi
43:07attraverso lo stretto di Messina.
43:10Erano più interessati a primeggiare tra di loro
43:13che a sconfiggere definitivamente il nemico.
43:1929.000 sono i soldati dell'asse caduti o feriti in battaglia
43:23e 140.000 i prigionieri di guerra.
43:3013.000 gli inglesi che persero la vita.
43:349.000 gli americani morti o feriti.
43:43I nostri eroi sono quelli che sono rimasti lì.
43:47Sono tutti quelli che hanno perso la vita.
43:51Loro sono morti, noi sopravvissuti.
43:53Loro hanno dato la vita per il loro paese.
43:59È qualcosa che non dimenticherò mai
44:01e che nessuno di noi deve dimenticare.
44:07I ringraziamenti dei siciliani
44:09ci facevano sentire di aver fatto un buon lavoro.
44:13Erano felici di averci lì e questo ci inorgogliva.
44:16Ci faceva sentire che ne era valsa la pena.
44:19Agli alleati, l'isola serve come base
44:28per penetrare nell'Europa meridionale.
44:34L'operazione Aschi è stata la prova generale
44:37di un altro grande scontro,
44:39l'invasione della Francia,
44:41che avverrà dieci mesi dopo.
44:42Gli stessi uomini che hanno ricevuto
44:47il battesimo del sangue in Sicilia
44:48approderanno presto sulle spiagge della Normandia
44:51e cambieranno il corso della storia.

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