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  • 1 settimana fa
ROMA (ITALPRESS) - In questa edizione:
- Giovani tra precarietà e bassi salari
- "Green jobs" i più richiesti dalle imprese
- L’inverno demografico riduce la forza lavoro
sat/gtr

Categoria

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Novità
Trascrizione
00:00In questo numero del Tg Lavoro e Welfare, giovani tra precarietà e bassi salari,
00:20green jobs i più richiesti dalle imprese, l'inverno demografico riduce la forza lavoro.
00:30Oggi vogliamo parlare ancora una volta del nostro mercato del lavoro, è una situazione
00:40composita quella italiana, analoga a quella di altre nazioni europee, perché nel mercato
00:47del lavoro convivono ben cinque generazioni, dai più giovani ai più anziani.
00:53Noi vorremmo concentrare oggi la nostra attenzione sulla generazione più giovane, vale a dire
01:01quella compresa nell'età dai 15 ai 29 anni.
01:08Ci sono stati numerosi studi su questa generazione e uno di questi studi ci ha rivelato che dal
01:171992 al 2025, 33 anni di durata, noi abbiamo perso 4 milioni e mezzo di giovani, una risorsa
01:30già scarsa che è migrata in altri paesi alla ricerca di un lavoro migliore, di una migliore
01:38retribuzione di migliori condizioni. Per quanto riguarda la situazione italiana, noi abbiamo
01:47oggi, in quell'età 15 ai 29 anni, circa 9 milioni di giovani, un po' più della metà
01:56sono maschi e l'altra parte è rappresentato dalle giovani. Gli stranieri sono l'11% di questi
02:079 milioni, ebbene il tasso di occupazione in Italia di questa fascia di età è del 34,4%,
02:17il più basso dell'Unione Europea 27, perché la media europea è del 49,5%, con punte molto
02:28alte nei paesi del Nord Europa, della Germania e così via. Naturalmente anche in questo caso
02:35abbiamo una differenza di genere perché le giovani, quindi le ragazze, hanno un tasso
02:42di occupazione del 10% inferiore a quella dei ragazzi. Gli assunti sono stati nei primi
02:51sei mesi del 2025 1,6 milioni, per lo più nel terziario cresce l'assunzione del commercio
03:02che passa dal 40 al 45% del totale e in linea con la crisi della manifattura diminuiscono
03:10gli assunti nell'industria che passano dall'11 al 9%. Quello che caratterizza queste assunzioni
03:19sempre nei primi sei mesi del 2025 è la precarietà, infatti l'82,4% di questi contratti è a termine
03:32a tempo in sostanza instabile. E poi bisogna aggiungere che al termine di questi primi sei mesi
03:42di quest'anno ben l'88,9% di questi giovani assunti non è più in servizio, quindi l'elemento
03:53della instabilità lavorativa, molte volte accompagnata ai bassi salari da una spiegazione
04:00sulla ricerca altrove, in altri paesi, di condizioni migliori. È vero che i nostri giovani
04:08non vogliono più, come le passate generazioni, il posto fisso, ma questo non significa confondere
04:16il termine posto fisso con la ricerca di una stabilità lavorativa e di una buona retribuzione.
04:23Su questo bisognerà interrogarsi perché la risorsa giovani è una risorsa sempre più
04:30scarsa alla quale dobbiamo dedicare attenzione e dobbiamo sicuramente valorizzarla.
04:36Le imprese italiane hanno cercato nel 2024 1,9 milioni di professionisti dell'economia
04:45verde, pari a oltre il 34% delle assunzioni programmate. È quanto emerge dai dati diffusi
04:51da Union Camere che confermano come la domanda di green jobs, figure professionali capaci di
04:57coniugare competenze tecniche e sostenibilità ambientale, sia in costante crescita. I green
05:03jobs includono non solo nuovi profili legati alle tecnologie e materiali ecosostenibili,
05:09ma anche professioni tradizionali chiamate a evolversi per contribuire agli obiettivi
05:13ambientali. Tuttavia, oltre la metà di questi profili risultano difficili da reperire sul
05:19mercato del lavoro, segno di un divario crescente tra domanda e offerta di competenze verdi.
05:24La transizione energetica rappresenta una delle più profonde trasformazioni economiche
05:29e industriali del nostro tempo, ha evidenziato Andrea Prete, presidente di Union Camere, intervenendo
05:35all'evento I colori dell'energia a Brindisi. Si tratta di ripensare interi processi produttivi,
05:42di innovare filiere, di costruire nuove competenze.
05:47Il progressivo invecchiamento della popolazione rappresenta una delle trasformazioni demografiche
05:54più significative in atto in Italia e in molti altri paesi sviluppati. Questo processo
05:59comporta, oltre all'aumento dell'età media, un cambiamento profondo nella composizione
06:04della società, con rilevanti effetti sul mercato del lavoro. Lo sottolinea l'Istat nell'ultimo
06:10focus sulla demografia del paese. La diminuzione della popolazione tra i 15 e i 64 anni, considerata
06:18la fascia attiva della popolazione, comporta un potenziale calo dell'offerta di forza lavoro.
06:24Inoltre, l'allungamento della vita media fa sì che sempre più persone restino attive
06:29oltre i 65 anni, grazie all'innalzamento graduale dell'età pensionabile, ma anche per
06:35scelta o necessità economica. L'invecchiamento della popolazione si intreccia inoltre con altri
06:41fattori sociodemografici. Il progressivo calo delle nascite riduce l'ammontare di popolazione
06:47che può entrare nel mercato del lavoro una volta superata la fase della formazione. L'aumento
06:53del livello di istruzione tra i giovani a sua volta ritarda l'ingresso nel mondo dell'occupazione,
06:58contribuendo ulteriormente al restringimento della fascia centrale della forza lavoro, quella
07:04su cui si regge il sistema economico e produttivo di un paese.
07:17Grazie a tutti!
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