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https://www.pupia.tv - Roma - ​​La Musica Bene comune: il ruolo delle Orchestre per il territorio - Conferenza stampa di Gilda Sportiello (13.11.25)

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Trascrizione
00:00Buongiorno, siamo qui per questo incontro sulla musica bene comune, il ruolo delle orchestre
00:15per il territorio. Io dovevo essere tra il pubblico mi trovo adesso a svolgere non impreparato
00:22il ruolo di moderatore, quindi chiedo veni a tutti e saluto subito e ringrazio l'onorevole
00:29Gilda Sportiello che non solo introduce questo incontro ma lei che lo ha promosso, lo ha voluto
00:35fortemente e accanto a me ho il maestro Gaetano Russo che è il fondatore e direttore artistico
00:43della nuova orchestra Scarlatti Napoli, avremo modo di parlare della vicenda, della storia
00:49e delle prospettive di questa orchestra perché è un discorso centrale rispetto al tema di oggi
00:56e abbiamo il piacere di avere in presenza con noi il professor Stefano Catucci che presenteremo
01:02meglio dopo, Teresa Esposito nella doppia veste di assessora delle politiche sociali di un
01:08territorio molto caldo ma anche di madre di un giovane musicista napoletano e poi invece
01:17in remoto si collegheranno con noi Stefano Iacoviello anche lui come il professore Catucci
01:25musicologo e studioso e il maestro Aldo Sisillo direttore d'orchestra di origine napoletana
01:34affermato a livello nazionale e internazionale è stato anche da tempo, dall'inizio, un collaboratore
01:41della nuova orchestra Scarlatti ed è un operatore nel campo della musica di grande esperienza
01:48e da anni il direttore artistico del Teatro Comunale di Bologna. Darei subito ovviamente
01:59la parola all'onorevole Sportiello per introdurre l'argomento di oggi.
02:05Grazie, innanzitutto buongiorno a tutti e a tutti e ringrazio le relatrici e i relatori
02:11e io ho voluto questo momento ma in realtà credo che sia più corretto dire che ho aperto
02:23diciamo la possibilità che quello che penso sia il dovere delle istituzioni di prendere
02:28voce all'interno delle istituzioni per rappresentare non solo un problema ma anche un'istanza e quindi
02:34semplicemente credo che questo sia stato fare rete in questo momento ma che questo momento
02:40sia costruito, stamattina questa conferenza sia costruita grazie alla grandissima professionalità
02:46grazie al grandissimo impegno che le orchestre svolgono con il loro ruolo quotidianamente
02:52non solo sui territori ma per tutto il paese, per il paese intero essendo chiaramente promotori
02:58promotori e promotrici di grandissima momenti di cultura, di valore sociale e vedremo poi
03:05in particolare l'orchestra Scarlatti e il maestro russo con cui insomma mi onoro di sedere a questo
03:11tavolo che cosa fa per Napoli, per la mia città e qual è il ruolo che svolge. In particolare
03:17mi soffermo e spendo qualche parola proprio sull'orchestra Scarlatti perché è da tempo che si porta
03:23avanti l'istanza dell'orchestra Scarlatti per un suo riconoscimento come orchestra della città
03:29di Napoli. Ringrazio anche se non sono seduti a questo tavolo, se non sono seduti a questo
03:36tavolo la senatrice Vincenza Loisio, la senatrice Adalo Preato, il deputato Antonio Caso e tutti
03:43e tutte coloro con cui in questi anni abbiamo lavorato per cercare di portare questo risultato
03:50e spero che si trovi la sinergia tra tutte le forze politiche per comprendere quale sia
03:55l'importanza e il valore di raggiungere un traguardo del genere, che non è soltanto qualcosa
04:01che possiamo vedere nella realizzazione di un obiettivo fine a se stesso, ha una potenzialità,
04:06un riconoscimento, ha un valore che è veramente incredibile, straordinario e soprattutto necessario
04:13per la nostra città ma per i territori in generale. Partendo da questo vogliamo allargare
04:18lo sguardo a quelle che sono altre esperienze. Perché? Perché bisogna parlare di qual è
04:24il ruolo della cultura e dell'orchestra come bene comune. Il titolo non è un titolo che
04:29hanno scelto a caso ma proprio per sottolineare quale sia l'importanza e perché troppo spesso
04:35credo che nel nostro Paese si sia e si ancora tutt'oggi sottovaluti e si a volte non vorrei
04:45utilizzare toniche nella giornata della gentilezza quale oggi sarebbero probabilmente fuori luogo
04:52però insomma diciamo che troppo spesso è sottovalutata, penalizzata e non le viene riconosciuto
04:59il ruolo che merita. Quindi alla cultura in generale ma soprattutto agli artisti, alle artisti,
05:04agli operatori e alle operatrici. Io quindi passo la parola ai relatori e alle relatrici che
05:10ci racconteranno e che porteranno molte esperienze all'interno dell'istituzione Camera e veramente
05:18non è un caso, è una volontà politica chiara di essere qui oggi in questo luogo e non un
05:23altro perché vogliamo che queste istanze arrivino lì dove devono arrivare e in vista della legge
05:30di bilancio trovino la collocazione che meritano e l'impegno di cui necessitano.
05:38Grazie. Sull'auspicio dell'onorevole Sportiello passo la parola al maestro Russo, fondatore
05:45e direttore artistico dell'onorevole Orchesta Scarlatti per un suo primo intervento su che cosa
05:50significa un'orchestra per il territorio. Leggo qui sulla scaletta che ci si è data un'indicazione
05:56relativa di tempo di 7-8 minuti da tenere in linea di massima presente. Grazie.
06:05Bene, ringrazio l'onorevole Gilda Sportiello che ci precede in questo incontro per parlare
06:19di questo bene comune e lo facciamo in rappresentanza della nuova orchestra Scarlatti come orchestra di
06:31Napoli ma vorremmo poter in questa mattinata con questi interventi anche rappresentare la situazione
06:40della musica delle orchestre in Italia. Quindi bene comune. Se riconosciamo che la cultura è un bene comune
06:55e che quindi anche la musica, la grande musica e cultura vuol dire che un'orchestra, strumento necessario
07:07per esplicitarla, è un bene essenziale di interesse pubblico che deve essere promosso, sostenuto e tutelato
07:18dalle istituzioni. E per confermare tutto ciò c'è da garantire, tantomeno, il minimo di presenza
07:30orchestrale nei territori. Vado subito a rappresentare qualcosa che ci appartiene. Napoli e la Campania
07:39non hanno un'orchestra stabile, sinfonica da 32 anni. Unico esempio in Italia e in Europa. Napoli,
07:53un milione di abitanti. La provincia di Napoli ormai è città metropolitana, circa 3 milioni di abitanti,
08:04la Campania intera 5-6 milioni di abitanti. Ecco, precisiamo subito che in Italia vi sono 14 orchestre
08:17cosiddette ICO, cioè riconosciute dallo Stato. Vogliamo entrare nell'aspetto economico? Bene.
08:28Il costo di un'orchestra stabile qual è? Parte da un minimo di un milione e mezzo all'anno.
08:36Dico un minimo perché quelle che sono avanzate nel tempo arrivano tranquillamente a 5-6-7-8 milioni
08:45all'anno. Quindi, tornando alla Campania, ai 5-6 milioni di cittadini campani non viene
08:58garantito istituzionalmente un servizio culturale semplice e a migliaia di musicisti, in particolare
09:07giovani, di non poterlo esercitare, quantomeno nel loro territorio. Il territorio. Bene, guardiamo
09:18un attimo il territorio attraverso le scuole. In Campania sono numerose le scuole medie ad indirizzo
09:28musicale, precisamente 241. Sono molti i licei musicali distribuiti in tutta la regione,
09:38precisamente 35. Quattro sono i conservatori con migliaia di studenti. Quindi non si può
09:48non riconoscere questa grande attenzione in Campania, Napoli, nelle città che ci circondano,
09:55alla musica. Diciamo quella classica, per gli studenti quantomeno in partenza. Voglio
10:06quindi aggiungere che per un corretto confronto alcuni esempi. Milano. Oltre alla scala, due
10:19orchestre stabili, cosiddette ICO, di cui dicevo prima. Firenze. Firenze, siamo in Toscana,
10:28a Toscana, a differenza della Campania, come dicevo prima, ha 3 milioni e mezzo di abitanti.
10:36Ebbene, Firenze, giustamente anche, oltre al maggio musicale che è lirico della città
10:44di Firenze, ha due orchestre riconosciute. La Puglia, anche la Puglia, ha 3 milioni e mezzo
10:52di abitanti. Bene, giustamente ha un teatro lirico, il Petruzzelli, e altre due orchestre
11:04stabili, riconosciuti dallo Stato. Le altre 8 orchestre di cui dicevo prima, bene, sono
11:11distribuite nelle varie città italiane. Vi ho elencato, volendo o non volendo, quindi
11:23diverse orchestre dove i nostri musicisti giovani esercitano già ed eserciteranno probabilmente
11:34la loro attività professionale. Quindi, direi, non si può non concordare che la nuova
11:44orchestra Scarlatti, di cui faccio parte, ha colmato questo grave vuoto istituzionale
11:54in oltre tre decenni. È rappresentato per Napoli, per la Campania e anche per le regioni
12:04limitrofe, un vero riferimento per tanti giovani musicisti, molti di essi ormai cinquantenni.
12:15Concluderei qui il mio primo intervento, visto che sarebbe previsto quello di cui, quello
12:24in cui parlerò dettagliatamente della situazione legata alla nuova orchestra Scarlatti.
12:38Bene, con il Maestro Russo siamo entrati già nel vivo delle problematiche, soprattutto
12:43della realtà delle orchestre in Italia, con l'esperienza poi particolare e importante
12:51di Napoli rapportata al resto dell'Italia. Ora dovremmo avere collegato in remoto Stefano
12:57Iacoviello, musicologo, semiologo della musica, mi corregga se sbaglio, e anche docente all'Università
13:09di Siena. Il collaboratore dell'Accademia Chigiana di Siena, chi vive nel mondo della
13:19musica, sa che l'Accademia Chigiana è una delle più prestigiose accademie di alto perfezionamento
13:24musicale in Italia e non solo in Italia, da dove transitano docenti e artisti di livello
13:31internazionale e dove si formano e si confrontano ragazzi, non solo italiani, da ogni parte
13:37del mondo. Per cui volevo chiedere al professor Iacoviello, fra le varie cose, se vuole anche
13:45darci una sua riflessione. Già il Maestro Russo ha parlato molto della formazione dei
13:50giovani collegata all'attività delle orchestre. Qual è il senso, qual è il valore della formazione
13:56musicale, nell'incontro anche tra giovani musicisti di diverse provenienze, di diverse
14:02culture.
14:04Buongiorno a tutti, mi sentite?
14:08Sì, sì, sì.
14:10Bene. Buongiorno a tutti, vi ringrazio per questo invito. Sì, lavorando sia all'Università
14:17sia all'Accademia Chigiana ho il privilegio di poter vedere l'incontro di giovani provenienti
14:25da diversi luoghi, da diverse estrazioni culturali, da diverse tradizioni, confrontarsi.
14:30L'Accademia Chigiana è celebre perché si occupa del repertorio cosiddetto della musica
14:37d'arte occidentale, ormai da più di cento anni. Però non solo quella, ci sono anche delle
14:42occasioni di formazione che riguardano altre musiche provenienti da altre parti della terra
14:47relative ad altre tradizioni. Oggi proprio facciamo una o due giorni dedicata all'opera
14:53cantonese e quindi ci rivolgiamo anche ad altre forme di espressione musicale. L'idea
15:01che abbiamo sempre avuto così comune è quella che la musica sia un linguaggio universale.
15:07Però appunto sfido chiunque ad ascoltare un atto, anche solo un atto, di opera cantonese
15:13o la musica proveniente da Bali o cose del genere, è sentire di capirci qualcosa. Molti
15:20si allontanano pensando che non si capisce niente. In passato addirittura si pensava che fosse
15:25una musica inferiore perché non rispettava quelli che erano i gusti e i canoni della grammatica
15:32musicale occidentale. Il problema è che la musica non è un linguaggio, non è un linguaggio
15:36universale e l'unica cosa che è universale è l'ascolto, cioè le orecchie e la capacità
15:42di utilizzarne per ascoltare. Ascoltare non è semplicemente un fenomeno acustico ma è
15:47un lavoro di comprensione, un'esperienza estetica. E per ascoltare dobbiamo ascoltare senza preconcetti,
15:55dobbiamo liberare l'ascolto, dobbiamo esercitare un ascolto attivo e libero. E per fare questo
16:03dobbiamo portare come istituzioni culturali che si occupano di musica, dobbiamo portare
16:08la musica al centro di una comunità di ascoltatori. Non bisogna portare la musica al popolo come
16:15qualcuno potrebbe sostenere con un atto così di superbia o di protervia. Piuttosto bisogna
16:22far sì che le persone si avvicinino alla musica, ognuna con la sua capacità di ascoltare e ognuna
16:28che va messa nelle condizioni di costruire il proprio strumentario dell'ascolto per poter
16:34anche fare autonomamente una propria critica su quella che è la propria esperienza di ascolto.
16:40Per questo è importante la formazione che non è soltanto una formazione professionale
16:44per quanto riguarda i musicisti ma è una formazione all'ascolto, una formazione del pubblico
16:49che non è educazione. Ci sono dei precetti da comunicare e da far sì che la gente si carichi
16:56di questi precetti, che cosa è buono, cosa è giusto, cosa è sbagliato, ma piuttosto
16:59appunto formare degli strumenti di comprensione della musica. E chi lo deve fare questo?
17:05Lo deve fare chi svolge la pratica musicale e include in questa pratica gli ascoltatori.
17:12Non esiste pratica musicale senza ascolto, questa è una cosa fondamentale di cui dobbiamo
17:16sempre tenere conto. Non esiste la musica senza il pubblico, ma non un pubblico che consuma
17:22la musica, un pubblico che vive la musica, vive l'esperienza della musica attraverso
17:26un ascolto libro. Ora, le orchestre sono già in sé una comunità, una comunità di praticanti,
17:34cioè di gente che pratica la musica. Sono comunità di pratiche sociali perché l'orchestra
17:39è organizzata secondo delle relazioni, delle relazioni ordinate, funzionali, non solo
17:46all'esecuzione ma anche alla vita comune dei musicisti che scambiano valori, sentimenti,
17:52emozioni e modi di vedere la vita in generale. E scambiano soprattutto pratiche di ascolto
18:02musicale e pratiche di ascolto sociale. In orchestra si impara ad ascoltare l'altro,
18:08si impara a conoscere l'altro, si impara, vuole usare una metafora, si impara a seguire
18:12il ritmo dell'altro, si impara a scambiare il proprio ritmo che è un modo di misurare
18:18il tempo della vita, dell'esperienza di vita. L'orchestra raccoglie una comunità di persone
18:26dentro l'orchestra ma è anche il nucleo di una comunità più allargata che comprende
18:31anche non solo i parenti e una serie di relazioni familiari di quelli che suonano in orchestra
18:37ma anche tutta la comunità che utilizza, la comunità di utenti del servizio culturale
18:43che l'orchestra produce. Appunto quello di formare il pubblico, formare il pubblico
18:50come comunità, far sì che si raccolga una comunità intorno all'orchestra attraverso
18:55la pratica dell'ascolto. E questa comunità di ascolto è una comunità di ascoltatori liberi
19:00laddove l'orchestra funziona nella pienezza delle sue funzioni. L'orchestra produce una comunità
19:08di cittadini liberi che sono capaci di scegliere, di pensare, di esercitare il proprio giudizio
19:15su quella che è la loro esperienza, esperienza artistica ma anche esperienza di vita. Ecco
19:19questo è il ruolo di un'orchestra, far sì che la musica diventi un bene comune, non un
19:24prodotto da consumare ma una cosa che sta al centro della comunità. La musica diviene
19:29bene comune attraverso l'ascolto libero che genera un senso di appartenenza nelle persone
19:35che lo praticano, tutte quelle persone che si raccolgono intorno all'orchestra perché
19:41attraverso l'ascolto senza preconcetti, un ascolto formato, un ascolto condiviso, formato
19:47liberamente, ciascuno dei membri di questa comunità riconosce la propria appartenenza
19:54alla comunità nella condivisione del senso della musica. Condividere il senso della musica
20:00insieme significa costruire una comunità culturale. Attraverso la cultura si produce
20:05l'innovazione sociale, giusto per utilizzare i termini che spesso siamo un po' costretti
20:11a seguire nel discorso pubblico. Questa innovazione sociale si produce attraverso la condivisione
20:17della cultura. L'orchestra di una comunità costruisce la memoria dell'ascolto, garantisce
20:24le condizioni per la libertà dell'ascolto, è un presidio per la libertà dell'ascolto
20:28e la memoria dell'ascolto che cos'è? È quel sapere musicale in cui la comunità
20:32si riconosce. È un bene necessario in quanto bene comune perché è un fondamento dell'identità
20:40di una comunità. Ecco perché è importante che ci sia un'orchestra in un territorio, perché
20:45ci sia un'orchestra come luogo di coesione sociale, perché ci sia un'orchestra come presidio
20:51culturale, perché c'è un'orchestra come luogo di educazione alla relazione sociale,
20:56luogo di formazione alla libertà anche del cittadino.
21:09Grazie professor Jacovero per questo bellissimo intervento. Quindi l'orchestra come comunità
21:15di pratiche condivise che genera intorno a sé attraverso la condivisione dell'ascolto
21:21genera, promuove comunità sociale. Su questa riflessione passo la parola a un altro studioso
21:31che è qui presente con noi, il professor Stefano Catucci, che è anche lui musicologo, filosofo,
21:37docente di estetica alla sapienza, per magari continuare anche su questa linea la riflessione.
21:44Buongiorno, l'onorevole Gilda Sportiello, che ringrazio molto per l'invito e per aver organizzato
21:53questo incontro. Ci ha ricordato prima, io non lo sapevo che oggi è la giornata della
22:00gentilezza, per cui devo tagliare tutto quello che ero preparato di dire e devo limitarmi
22:10diciamo così alla parte gentile che avevo pensato di tagliare all'inizio. Comunque mi
22:19riallaccio a quello che diceva Stefano Iacoviello prima, con una strana storia. Qualche anno
22:27fa la LUIS mi chiamò per una master nel quale si dovevano sviluppare nuove teorie per il
22:35management. E la ragione era che le teorie del management, che cambiano comunque abbastanza
22:41spesso, mi dicevano che si sono sviluppate negli ultimi decenni avendo come modello l'esercito,
22:47quindi la disciplina militare da un lato, e lo sport, quindi l'elemento competitivo.
22:54Adesso abbiamo bisogno di un'altra cosa, dobbiamo gestire competenze. E per questo mi hanno chiesto
23:00raccontaci come è fatta un'orchestra. Quindi ho incontrato un manager perché l'orchestra
23:05diventava un modello di gestione delle competenze. Questa è una delle tante forme con cui un'orchestra
23:11lavora e opera sul territorio in termini di formazione e anche in termini di sviluppo che
23:20va dal recupero sociale di situazioni disagiate fino alla pratica dell'ascolto, come diceva
23:30Stefano Iacoviello. Io ho apprezzato molto quando ha detto che la musica non è un linguaggio
23:34universale, questo che è un po' diciamo un luogo comune, ma invece non solo non lo è
23:40la musica, ma per chi ascolta la musica classica può essere non universale l'incontro con la
23:46trap e viceversa. Per cui, adesso sarò gentilissimo, ma quando il presidente della Commissione Cultura
23:54ci dice che bisogna fare opere brevi perché se no non si regge l'ascolto, io vorrei dire che una
24:01delle cose importanti dell'orchestra è proprio l'educazione a una crescita sensoriale. In un'epoca
24:08nella quale i livelli di attenzione sono molto scaduti, non è una cosa nuovissima. Adorno diceva già
24:16che se oggi, e lo diceva negli anni 50, uno va a ascoltare una sinfonia di Mahler, gli
24:22prende un panico che è simile a quello di chi andando all'aeroporto per prendere un
24:27volo transoceanico per gli Stati Uniti si sente dire che non ci sono aerei, deve prendere
24:31una nave. Questo è il livello del panico. Ma il livello della crescita sensoriale, dell'educazione
24:38all'attenzione, dell'ascolto dell'altro, di una sdrammatizzazione anche del rapporto
24:45con questo monumento che è la musica classica. Mi sono sempre chiesto come mai se uno va
24:50in Germania o in Inghilterra a vedere un concerto di musica classica, trova la signora in tagliere
24:58i pensionati ma anche i ragazzi con le creste verdi, invece da noi questa cosa è come se
25:02ci fosse una specie di iato o di inibizione che dipende proprio dalla scarsa presenza sul
25:08territorio di offerte di questo genere di musica. E questo lo riallaccio a quello che ha raccontato
25:14prima Gaetano Russo, il quale molto gentilmente ha detto che da 32 anni non c'era un'orchestra
25:19a Napoli. Vorrei ricordare che quello è il momento in cui si sono chiuse le orchestre
25:24Rai, tra cui quella che portava il nome Scarlatti a Napoli. Era il momento nel quale una azienda
25:33come la Rai interpretava diversamente dal passato il suo ruolo di servizio pubblico, ma adesso
25:39sarebbe gravissimo se non si interpretasse il ruolo del valore pubblico che rappresenta
25:44un'orchestra in un territorio come Napoli, in una regione dove non ci sono orchestre regionali
25:50come appunto ci sono in Toscana, in Sicilia, nel Lazio e altrove e dove invece tra l'altro
25:59è un territorio che per la musica in Italia ha un valore enorme. Noi sappiamo quanto la campagna
26:05non soltanto in termini di storia, ma proprio in termini di produzione anche recentissima
26:10e non soltanto in ambito classico, ma con un ventaglio molto grande. Penso a una figura
26:17che ha veramente attraversato un po' i confini tra la ricerca etnografica e la musica, come
26:23quella di Roberto De Simone, per dire, o persone che hanno provato a riprendere la lezione
26:30del barocco da tante piccole realtà, penso alla Pietà dei Turchini per esempio, cioè
26:35è un luogo di grandissime energie dove l'elemento dell'arte e della musica non è visto semplicemente
26:43come un'occupazione, diciamo così, estetizzante che si fa a lato, ma come una domanda sull'esistenza
26:50anche in una situazione di contesto che a volte può essere molto dura, ma che sicuramente
26:58è sempre anche molto stimolante. C'è un problema di visibilità dell'orchestra ed è un problema
27:05di visibilità che riguarda anche il modo in cui non si riesce a fare sistema in Italia
27:13anche dal punto di vista di quello che è l'investimento, perché l'investimento che ci ha detto prima
27:18Gaetano Russo è un investimento importante, è un investimento sicuramente produttivo anche
27:23in termini di prestigio urbano, di reputazione urbana che si può avere se a Napoli c'è o
27:31no un'orchestra. Quando se ne spegne una gli effetti vanno molto al di là della musica,
27:36sono come delle onde telluriche che si propagano intorno e che lasciano veramente un deserto
27:41anche se non fanno rumore, anche se nessuno se ne accorge, anche se non guadagnano le
27:48pagine importanti della stampa nazionale o su web, bisogna andare a cercare le notizie
27:53con il lanternino. È un problema quello di rendere visibili queste attività che secondo
27:58me parte anche dal tipo di riconoscimento che Gaetano Russo giustamente esige e che riguardano
28:06a mio parere un cambio di politica sul territorio, in particolare al sud, che non è soltanto di
28:12Napoli ma che da Napoli della Campania può partire. Grazie.
28:21Grazie professor Catucci, il suo intervento è stato gentile ma nella gentilezza si sentiva
28:25molta sostanza e molta passione e a questo punto dovremmo avere in remoto il maestro Aldo
28:35Sisillo di cui dicevo prima, direttore d'orchestra, da anni direttore artistico del Teatro Comunale
28:43di Modena che con la sua, con l'ampiezza della sua esperienza può riprendere il discorso
28:49iniziato anche prima da Gaetano Russo sul ruolo delle orchestre per il territorio, su quello
28:55che è il quadro italiano e magari allargarsi anche a quella che è un confronto con alcune
29:01situazioni importanti nel mondo. Mi sentite? Sì. Ah, perfetto. Buongiorno a tutti e grazie
29:11per l'invito. Anch'io voglio citare un piccolissimo episodio personale che però dà la misura
29:18di come stiamo perdendo attenzione e concentrazione sui problemi della musica in Italia. Mi chiamano
29:30da Klagenfurt, faccio prestissimo, mi chiedono un programma italiano, voi sapete l'Italia non
29:38ha una grandissima produzione sinfonica e quindi mi propongo Nino Rotale, la suite della strada,
29:47ma facciamo respighi, dicono loro, facciamo le fontane di Roma. La prima mia reazione purtroppo
29:55è stata subito, ma come facciamo? Ci sono nove trombe in orchestra. E la reazione del
30:04direttore artistico di Klagenfurt dice, ebbè che problema c'è? Ora tenete presente che in Italia
30:10eseguire le fontane di Roma, Pini di Roma, Respighi, sta diventando difficilissimo, perché
30:21anche le grandi orchestre sinfoniche e degli enti lirici, delle ex enti lirici, fondazioni
30:26liriche, hanno grosse limitazioni negli organici. Quindi questo dà la misura, stessa cosa mi è
30:33successa a Dolomuz, ridente cittadina della Repubblica Ceca, centomila abitanti, orchestra
30:40stabile di 92 elementi. Lì mi avevano chiesti Pini di Roma e io ebbi la stessa, perché ci sono
30:49due arpe, l'armonium, la celesta, oltre a tutto. Allora ci dà la misura di come ci stiamo
30:55pericolosamente abituando ad abbassare il livello di considerazione. E volevo fare anche
31:04un discorso rispetto alla considerazione del riconoscimento sociale del musicista. In Italia
31:14ci siamo arrivati molto tardi, ancora fino a qualche anno fa la musica non veniva considerata
31:21una vera e propria professione. E quindi ci siamo arrivati tardi, stiamo a guardare il
31:29Concilio di Trento che tolse di mezzo la musica dalle attività formative. Di fatto però c'è
31:40ancora una considerazione, un riconoscimento generalizzato sociale del mestiere del musicista
31:51e di conseguenza ricadono anche su tutto quello che vuol dire formazione, che vuol dire consapevolezza
32:04della propria storia, dell'identità culturale. Io sono convinto, condivido tutti i discorsi
32:12che ha fatto il professor Giacobiello e il professor Catucci, sono assolutamente d'accordo e anche
32:21quello che diceva Gaetano, le attività culturali e la musica devono essere considerate un servizio
32:28sociale al pari di altro. Invece ancora oggi, e non solo al Sud, vengono considerate attività
32:37finanziarie con i soldi che avanzano. Io ho fatto un rapidissimo escurso su alcune fonti per vedere
32:52il rapporto fra la popolazione e il numero di orchestre. In Italia, come diceva Gaetano,
32:59noi abbiamo 14 fondazioni liricosinfoniche, 14 istruzioni concertisti e orchestrali, poi
33:06un'orchestra sinfonica della Rai. Abbiamo circa 30 orchestre riconosciute e abbiamo un'orchestra
33:18ogni 1.964.000 abitanti. In Repubblica Ceca c'è un'orchestra ogni 480.000 abitanti. In Germania,
33:34cito fonti recenti, Deutsche Musikrat, che è il consiglio musicale tedesco, ci sono circa 129
33:44orchestre e c'è un'orchestra ogni 650.000 abitanti, quindi tre volte di più che in Italia.
33:52Poi c'è l'Ungheria, insomma molti paesi europei. In Italia però c'è anche un problema di riequilibrio
34:02territoriale che, come sentivo dire prima, è un grave problema perché al sud alcune orchestre sono state
34:16riconosciute recentemente, ma la situazione della Campania è veramente imbarazzante perché non si riesce
34:25probabilmente a prendere delle decisioni e fare delle scelte consapevoli per dotare di questo territorio
34:37di un'orchestra. Non mi voglio soffermare sul fatto che ancora una volta suonare in orchestra come cantare
34:46in coro è un'abitudine alla convivenza, è un esercizio di convivenza civile, come si diceva il professor Iacoviello.
34:55Si impara a rispettare le regole e si impara a rispettare le altre persone.
35:01Queste attività collettive sono assolutamente, dal punto di vista della formazione del cittadino,
35:08assolutamente importanti. Rendono più attrattivo il territorio, come si diceva prima,
35:16e ci permettono di conoscere e di riflettere sul nostro passato. Nel mio teatro, sapete che sulla
35:24Via Emilia ci sono i patiti della lirica molto di più che in altre zone. Io non mi spavento quando ci sono
35:34delle contestazioni a delle visioni registiche particolari, anzi sono contento perché le contestazioni,
35:42le discussioni ormai sono rimaste solo nel calcio e nella lirica. Se notate bene, ai concerti non succede mai
35:52niente, alla prosa. Ma cosa vuol dire? Che queste persone continuano a riflettere su un pezzo di cultura
36:01del loro passato? Se si discute di una messa in scena, di un abbucco diverso, è per me positivo,
36:10è assolutamente positivo. Quindi è un esempio di come una comunità continua in un teatro,
36:19i luoghi della cultura possono essere piazze al chiuso in cui si discute del proprio passato
36:25e quindi si conosce, si impara e in questo modo si riesce ad analizzare il presente. Penso che
36:39l'attività culturale permetta di acquisire quella capacità anche che oggi si sta perdendo ad affrontare
36:48problemi complessi perché il linguaggio si è sempre più asciugato e semplificato e non ci permette
36:54più di affrontare discussioni complesse. L'attività culturale è importante per questo, anche perché
37:02dobbiamo imparare a esercitare con consapevolezza il diritto di incidere sulle politiche sociali
37:14e culturali. Ecco, grazie.
37:16Grazie a Aldo Sisillo che oltre alla panoramica illuminante e anche ai confronti illuminanti
37:27che ha fatto tra nostra realtà e altre realtà in giro per l'Europa, è tornato anche lui a convergere,
37:35c'è questo tema che ritorna dell'orchestra come comunità che fa musica e diciamo del valore
37:43comunitario, civile, sociale della musica e in particolare questo anche nella prospettiva
37:53della formazione del futuro dei nostri giovani. Questo mi dà il modo di passare la parola
38:02Teresa Esposito, Teresa Esposito è napoletana e non solo un'appassionata assessora delle politiche
38:12sociali nella Municipalità 3 di Napoli, Municipalità 3 di Napoli significa dire sanità e non solo,
38:18ma dico sanità perché è una parola che dice tutto, ma è anche madre di un giovane musicista
38:26che fra l'altro è passato attraverso la comunità della Scarlatti, quindi potrà dirci più cose
38:32partendo dalla sua personale testimonianza.
38:37Buongiorno, buongiorno salve a tutte e a tutti. Io sono particolarmente emozionata stamattina
38:44anche perché ascoltando gli interventi che mi hanno preceduto, che hanno ben esposto diciamo
38:50quale può essere il valore sociale di un'orchestra su un territorio. Di tutto questo io posso essere
38:58molto umilmente testimone vivente perché sono madre sicuramente di un ragazzo che è passato
39:09per un progetto sociale che è nato proprio nel rione sanità, come prima diceva Enzo, dal quale poi
39:22si è avuta tutta una serie di conseguenze per quanto riguarda anche proprio la rigenerazione umana
39:31rispetto al progetto stesso. Si parla tanto diciamo di leggi e di ultimamente anche il Comune di Napoli
39:44ha messo in campo i patti educativi proprio per la rigenerazione umana, per una riqualificazione
39:53anche per andare in contrasto alle devianze minorili. Ma quale progetto può essere più efficace
40:00di quello di un'orchestra? Dico questo perché, ripeto, ne sono testimone in quanto mio figlio
40:07che adesso ha 26 anni e purtroppo fa tutt'altro in questo momento perché sta studiando archeologia cristiana
40:16all'Università di Bologna, sempre sostenuto dalla comunità, ma che era partito come un giovane talento
40:25per quanto riguarda un'orchestra che si era formata sul territorio, la Sanitansamble,
40:32sostenuta poi anche da un ente comunque privato perché mantenere un'orchestra ha un suo costo.
40:41La cosa importante di questo progetto, prima citavo la legge 328 che è proprio quella dei servizi sociali,
40:48si dice che, la legge dice che partendo dall'individuo bisogna prendere in carico le famiglie.
40:56Questo progetto sociale è partito proprio verso i minori per cui noi famiglie avevamo l'obbligo
41:05di accompagnare questi ragazzi anche a fare dei concerti in giro per l'Italia e quindi abbiamo avuto tutti quanti
41:12un po' la possibilità di conoscere nuove situazioni, nuove persone e questo l'abbiamo fatto attraverso la musica.
41:24Ora, il progetto sociale si era fermato al fatto di avere un impatto sociale sul territorio
41:33e quindi molto spesso ci veniva ripetuto a noi genitori, noi dobbiamo portare avanti il progetto sociale,
41:39non dobbiamo trovare nessun Maradona. Io molto umilmente il Maradona ce l'avevo perché mio figlio poi alla fine
41:47si è laureato al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli con 110 lode e menzione speciale
41:57perché aveva questo talento suo particolare e nel momento in cui il professore del Conservatorio
42:05ha saputo che mio figlio non avrebbe potuto continuare perché purtroppo prospettive nella musica
42:11non ce n'erano, mi chiamò in disparte e disse signora ma con chi devo parlare perché Raffaele
42:17continui nella musica? A questo punto il professore avrebbe, cioè tutti gli enti dovrebbero
42:26chiedere fortemente a questo governo o comunque a chi di competenza che possa dare un futuro a questi ragazzi.
42:36Naturalmente la formazione di mio figlio è continuata perché partendo dal progetto sociale
42:42poi ho avuto il piacere e l'onore di conoscere il maestro Gaetano Lusso che l'ha cresciuto musicalmente
42:50ma non solo musicalmente anche come un padre e questo lo posso dire molto tranquillamente
42:57e oggi se Raffaele è la persona che di riflesso anche io sono la persona oggi che sono
43:08e forse il frutto di tutte queste esperienze che abbiamo avuto e per fortuna le abbiamo avute
43:14le abbiamo avute attraverso la musica. Quindi l'ha spiegato molto meglio di me il professor Catucci
43:22naturalmente però alla fine la mia testimonianza stamattina è proprio in questo senso qua
43:30essere proprio l'esempio lampante di cosa può essere un progetto sociale, un'orchestra sul territorio.
43:39Grazie.
43:44Gaetano Lusso riprendi il discorso allora e puntiamo sul Napoli.
43:53Sì, a me piacerebbe parlare di musica e quasi invidio gli altri presenti per poterlo fare
44:01ma in questo momento devo dare dei dati e quindi parlare della nuova orchestra Scallatti
44:14per rendere ancora più chiara l'idea che abbiamo riportato attraverso i giornali ed altro
44:23sulla volontà di dismettere l'attività della nuova orchestra Scallatti a partire dal 2026.
44:31però devo considerare che chi ci ascolta qui presenti e anche collegati devono sapere
44:44devono avere dei dati rispetto all'orchestra. A Napoli nel 1992 c'era il Teatro San Carlo con la
44:53sua orchestra e la gloriosa orchestra Scallatti della RAI di cui io per concorso facevo parte.
45:01quindi una città in cui c'era un teatro con la sua orchestra e un'orchestra sinfonica che è il minimo
45:10anche se vogliamo riportarci a ciò che ci dava Addo Sisillo sugli altri nazioni che è il minimo
45:17indispensabile per una grande città e non una media città che è Napoli.
45:23nel 1992 la RAI scioglie l'orchestra e solo tre mesi dopo nasce la nuova orchestra Scallatti
45:34per quale ragione? Per ridare alla città un'orchestra sinfonica lavorando naturalmente per un successivo
45:42riconoscimento istituzionale come avvenuto nelle altre città.
45:49realizza attività in Napoli, in Campania, in Italia, collaborazioni con grandi artisti, posso citare
45:58non so mi viene adesso Ciccolini, De Simone, De Simone, non so Morricone anche ha scritto per noi
46:06ma anche musicisti e artisti extraclassici, cito Dalla con il quale abbiamo realizzato
46:17diverse concerti, Dalla sinfonica si chiamavano, Battiato, Bocelli e tanti altri.
46:25Arrivano poi negli anni le commissioni, concerti in tutta Europa, molte occasioni in cui la nuova
46:33orchestra Scallatti rappresenta Napoli e l'Italia, questo avveniva in Russia, in Cina, Mosca,
46:40Pichino, anche Gerusalemme, Beirut, Berlino. Nel 2011 la nuova orchestra Scallatti chiede il
46:50riconoscimento istituzionale che non viene accordato. L'attività per il territorio continua
46:56con difficoltà naturalmente. Nel 2014 intorno alla nuova orchestra Scallatti
47:04si formano altri gruppi, nasce una comunità di orchestre di cui più rappresentativi sono
47:12l'orchestra Scallatti Junior che arriva nei primi anni, arriva anche a un numero di presenze,
47:20di adesioni di 130-140 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni. Poi l'orchestra Scallatti Young sarebbero
47:30i giovani preparati tecnicamente per fare l'attività che l'orchestra, la nuova Scallatti, assume
47:38per dare a loro possibilità lavorativa. Ecco, quindi che cosa avviene? Avviene che in quel
47:48periodo scatta il discorso della formazione che vede la crescita artistica di tanti giovani
47:56ai quali risulta ormai difficile dare una garanzia di lavoro a Napoli. Nel 2021 la nuova
48:06orchestra Scallatti chiede ancora un riconoscimento istituzionale da parte della Commissione Musica
48:12viene riconosciuta all'orchestra quei requisiti artistici positivi, organizzativi, storici, ma
48:21non quelli tecnici, naturalmente dettati dai ridotti contributi, quindi sia dal MIC sia
48:31dalla Regione Campania che è l'ente predisposto perché questo avvenga. Ecco, nel 2025 persistendo
48:40questa situazione assistiamo alla immigrazione dei nostri giovani di quelli da noi formati
48:48verso altre orchestre istituzionalizzate ed anche non istituzionalizzate. Bene, noi diciamo
49:00che se non ci sono le condizioni dovremmo dismettere l'attività. Cosa vuol dire le
49:06condizioni? Un contributo come per gli altri, un contributo strutturale di modo che si possano
49:12contrattualizzare i musicisti per evitare che vadano oltre in altre orchestre, in altri
49:19luoghi e anche in Europa. Vorremmo quindi che i nostri giovani bravi musicisti e la possibilità
49:26di emigrare sia una liberamente scelta e non un obbligo. Come pure ci piacerebbe che
49:35a quelli che sono già andati via la possibilità di tornare, come se ne parla ormai su altri
49:43fronti, vorremmo anche che ad oggi più che mai la politica agisse, la politica intera, la condivisione
49:53tra tutte le forze agisse con atti concreti e subito per dare al nostro territorio quello che viene
50:02garantito ad altri territori e ad altre città. Mi permetto di leggere in chiusura ciò che ha scritto
50:10il cardinale battaglia in una lettera ad alcuni ministri e a tutti i parlamentari campani.
50:18La musica a Napoli è ancora oggi scuola di vita e di cittadinanza. Educa al rispetto,
50:28all'armonia, alla pace. Ecco perché la nuova orchestra Scarlatti non è solo un patrimonio
50:35artistico, un bene sociale, un servizio educativo o è un presidio di speranza per la città.
50:44Sostenere, dichiara il cardinale battaglia, la nuova orchestra Scarlatti significa che la
50:50cultura non è un lusso, ma un servizio, che investire nei giovani e nei loro sogni è la
51:01più alta forma di politica sociale. Chiuderei con le dichiarazioni del cardinale battaglia.
51:11Grazie a tutti. Dobbiamo chiudere e ringraziamo ovviamente l'onorevole Gilda Sportiello per
51:30l'accoglienza qui in Parlamento, sperando che alcune di queste parole si possano poi tradurre
51:39in fatti, credo che questo sia l'auspicio di tutti. Grazie.
51:46Grazie, arrivederci.
51:51Anche da me grazie, grazie, arrivederci, arrivederci maestro.
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