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Alle ore 9.45, presso l’aula del III piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere ha svolto l'audizione del presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, Gino Cecchettin.
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NovitàTrascrizione
00:00:00Se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi al circuito chiuso e la trasmissione diretta sulla web tv della Camera dei Deputati.
00:00:15Ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera ed è aperta la partecipazione da remoto dei componenti della Commissione. Ricordo inoltre che i lavori potranno proseguire in forma segreta sia a richiesta dell'audito che dei commissari, sospendendosi in tal caso la partecipazione da remoto e la trasmissione sulla web tv.
00:00:34L'ordine del giorno reca lo svolgimento dell'audizione del Presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, Gino Cecchettin. A nome di tutte le commissarie e di tutti i commissari dà il benvenuto al Presidente Cecchettin, ringraziandolo per la disponibilità a contribuire in presenza ai lavori della Commissione.
00:00:53Oggi ricordo che è una data molto particolare e di questa sono grata a Gino perché ricorrono i due anni dal femminicidio di Giulia a cui attribuerei da parte di questa Commissione un grande applauso.
00:01:09E ricorre un anno dalla nascita della Fondazione. Chiedo quindi al nostro ospite di delineare un quadro sull'impegno della Fondazione nello svolgimento della propria attività. Grazie, prego.
00:01:29Gentili e onorevoli, buongiorno a tutti e tutte. Vi ringrazio per l'opportunità di essere qui. Non sono un politico, non sono un esperto, sono simplicemente un po' di tutti.
00:01:39Semplicemente un padre che ha visto la propria vita cambiare per sempre. E due anni fa ho perso mia figlia, una ragazza piena di vita, curiosa, generosa, capace di vedere il bene anche dove non c'era.
00:01:52Da quel giorno il mio mondo si è fermato, ma non potevo restare fermo anch'io. Eventi come questi ti cambiano per sempre. Non c'è futuro, ti viene tolto anche il futuro.
00:02:05Un futuro fatto di abbracci, di ricordi e di giornate che non ci saranno più. Che in qualche modo dovevo riempire. E quindi ho scelto di reagire, di dare un senso a quel dolore che rischiava di distruggermi.
00:02:19Così è nata la fondazione Giulia Cecchettin. Non per coltivare la memoria del dolore, ma per trasformarla in impegno.
00:02:27Perché se non cambiamo la cultura che genera la violenza, continueremo a piangere altre Giulie.
00:02:33Altre famiglie, altre vite spezzate.
00:02:35Non sono qui per chiedere più punizioni o leggi più dure. La giustizia serve, ma arriva sempre dopo.
00:02:43Io sono qui per parlare di ciò che può arrivare prima, la prevenzione e quindi l'educazione.
00:02:49Noi della fondazione crediamo che l'unica risposta duratura alla violenza sia educare al rispetto, all'empatia, alla libertà reciproca.
00:02:57E questo può avvenire solo nella scuola, il luogo dove si formano le persone, non solo gli studenti.
00:03:04Non si tratta di ideologia, ma di civiltà.
00:03:08Parlare di educazione affettiva significa insegnare i ragazzi a conoscere se stessi, a gestire le emozioni,
00:03:15a riconoscere i confini e chiedere e dare consenso.
00:03:19Significa insegnare che l'amore non è possesso, che la forza non è dominio,
00:03:24che rispetto è la base di ogni relazione.
00:03:29Oggi la violenza di genere viene spesso raccontata come un'emergenza, ma non lo è.
00:03:34È un fenomeno strutturale, radicato nella nostra cultura, nei linguaggi, nei modelli di relazione,
00:03:40negli stereotipi che continuiamo a tramandare.
00:03:43Non nasce all'improvviso, non è un raptus, cresce lentamente in una società che troppo spesso giustifica, minimizza o resta in silenzio.
00:03:52Per questo credo che l'educazione sia l'unica risposta sistematica possibile.
00:03:59Non possiamo delegare ai tribunali ciò che aspetta alla scuola, alla famiglia, alle istituzioni culturali.
00:04:05È lì, nelle aule e nei luoghi di formazione, che possiamo insegnare ai nostri ragazzi a riconoscere la violenza
00:04:11prima che si trasformi in gesto, prima che diventi tragedia.
00:04:15E qui entra in gioco la responsabilità delle istituzioni.
00:04:18Una scuola che non parla di affettività, di rispetto, di parità, è una scuola che lascia solo i ragazzi di fronte a un mondo che grida messaggi distorti.
00:04:28Quando la scuola tace, parlano i social, parlano i modelli tossici, parlano i silenzi degli adulti.
00:04:34Noi abbiamo il dovere di dare ai giovani strumenti per orientarsi, non solo nozioni per studiare.
00:04:39So bene che ci sono paure, resistenze e incomprensioni, ma vi assicuro che l'educazione affettiva non è un pericolo, è una protezione.
00:04:49Non toglie nulla a nessuno, ma aggiunge qualcosa a tutti, consapevolezza, rispetto e umanità.
00:04:55Il mio impegno è quello della fondazione, nasce da qui, dal desiderio di evitare che altri genitori debbano vivere ciò che ho vissuto io.
00:05:04Ma anche nella speranza che un giorno non servano più le fondazioni intitolate Ragazzi Uccise, perché avremmo imparato a riconoscere il valore sacro della libertà di ciascuno, il valore sacro della vita.
00:05:17Non possiamo cambiare ciò che è stato, ma possiamo cambiare ciò che sarà.
00:05:23E questo possiamo riguardo a tutti, le istituzioni, la scuola, le famiglie, la società civile.
00:05:29Per Giulia e per tutte le Giulia che verranno, vi chiedo di fare una scelta coraggiosa, di credere nell'educazione come prima forma di giustizia, come la vera forma di prevenzione.
00:05:40Grazie.
00:05:46Grazie, io ringrazio Gino Ciochettini e lascerei la parola alla dottoressa PM, prego.
00:05:51Buongiorno, allora mi leggo alla conclusione di Gino Ciochettini e nel mio intervento vi porterò nel mondo della scuola, che è quello che mi appartiene.
00:06:06Io sono una pedagogista e insegno una disciplina all'Università di Firenze che si chiama proprio pedagogia di genere.
00:06:14Una disciplina che dovrebbe teorizzare ciò che poi l'educazione di genere, l'educazione all'affettività, è chiamata a fare concretamente nelle classi.
00:06:25Questa disciplina, pedagogia di genere, è presente al momento in cinque Atenei in tutta Italia.
00:06:31Questo significa che le future leve di maestre, maestri, educatori, educatrici, ad oggi non sono formate adeguatamente alle tematiche di cui stiamo trattando.
00:06:44Da anni, in concomitanza appunto con la giornata internazionale e soprattutto della violenza sulle donne, si continua a insistere sul fatto che la scuola dovrebbe essere il laboratorio della parità,
00:06:58il luogo ideale per decostruire stereotipi e promuovere una rappresentazione differente del maschile e del femminile.
00:07:05Questo progetto di per sé virtuoso però rischia appunto di diventare vano se le persone addette all'educazione, addette professionalmente all'educazione dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze non sono formate a tale scopo.
00:07:20Quindi è una grande illusione pensare che la scuola e gli insegnanti e le insegnanti che la vivono di per sé siano adatti a portare avanti un progetto così ambizioso
00:07:32come quello di formare le future generazioni di bambini e bambine con una mentalità differente a quella vissuta dalle insegnanti stesse.
00:07:43Affinché le insegnanti e gli insegnanti, pochi insegnanti maschi, supersiti diciamo nella scuola italiana perché sappiamo bene poi che la scuola italiana si caratterizza in Europa per un dato molto netto,
00:07:57siamo la scuola più femminilizzata d'Europa a livello di corpo insegnante.
00:08:02Quindi questo progetto di educazione alla parità è messo in mano alle donne sostanzialmente.
00:08:07Nella scuola di infanzia e nella scuola primaria le donne ormai arrivano al 95-96% del corpo docente.
00:08:15Ebbene, queste docenti devono essere formate per portare avanti questo importante obiettivo.
00:08:24Quindi come facciamo a innescare un cambiamento culturale così radicale come quello di cui ci parla Gino,
00:08:31cioè di provare a ripristinare o creare dal niente relazioni più eque, non violente, non gerarchiche,
00:08:41se le persone, ripeto, addette professionalmente a tale scopo non hanno la cultura per portare avanti questo obiettivo.
00:08:50Proprio per questo all'interno della fondazione abbiamo pensato di lavorare proprio nell'anno 2026
00:08:58ad un corso di formazione per insegnanti e in particolare abbiamo deciso di investire sulla formazione di insegnanti
00:09:06della scuola di infanzia e della scuola primaria.
00:09:09Quindi le maestre e i maestri che si occupano dei bambini da 3 a 6 anni e poi da 6 a 10.
00:09:15i periodi cruciali in cui i bambini e le bambine, oltre evidentemente a imparare, a leggere, a scrivere,
00:09:23si formano un'idea del mondo circostante.
00:09:26In questa idea del mondo evidentemente fanno parte anche le rappresentazioni di genere.
00:09:32Qual è l'ideale di mascolinità, di femminilità, di relazioni di genere, per esempio, all'interno delle famiglie?
00:09:39Buona quota di queste rappresentazioni si formano proprio nel contesto scolastico.
00:09:45Oltre alla formazione degli insegnanti c'è un altro ambito nevralgico, secondo me,
00:09:51che troppo spesso viene dimenticato, ma che ci ricorda la Convenzione di Istanbul.
00:09:56All'articolo 14 di questa Convenzione, che sappiamo essere un po' la bussola
00:10:02della programmazione e della prevenzione della violenza di genere,
00:10:06si trova scritto che le parti intraprendono le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici
00:10:16di ogni ordine e grado dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi,
00:10:23i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto,
00:10:28la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali,
00:10:32la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all'integrità personale,
00:10:39appropriati evidentemente a livello cognitivo degli allievi.
00:10:43Ebbene, dal mio osservatorio mi viene da dire che questo obiettivo,
00:10:48questa pluralità di obiettivi sanciti dall'articolo 14,
00:10:52per quanto riguarda il caso italiano, non sono assolutamente arrivati ad essere raggiunti.
00:10:59I saperi scolastici, i libri di testo che li tramandano continuano ancora ad oggi a portare avanti
00:11:07un sapere che nel lungo corso della storia si è spacciato per neutro e universale,
00:11:14invece sappiamo che era un sapere di parte, un sapere androcentrico che mette al centro il maschile
00:11:21e spesso invisibilizza proprio le donne.
00:11:24Io mi occupo in particolare dei libri di lettura della scuola elementare,
00:11:29in questi libri ancora nel 2025 si porta avanti una rappresentazione
00:11:35che non è sbagliato definire patriarcale, della famiglia e delle relazioni di genere.
00:11:42Nei libri di testo che le bimbe e i bambini studiano oggi,
00:11:45nelle nostre aule scolastiche, gli uomini lavorano, mantengono economicamente la famiglia,
00:11:52occupano lo spazio pubblico, le donne quasi sempre sono ritratte in ambienti privati,
00:11:58generalmente non lavorano e se lavorano fanno le maestre.
00:12:01Questo è lo scenario che si evince dalla lettura dei libri di testo della scuola primaria.
00:12:06E ancora, questi uomini rappresentati dei libri vengono spesso qualificati con aggettivi
00:12:14come forti, audaci, coraggiosi, razionali.
00:12:19Le donne sono qualificate come dolci pazienti deboli.
00:12:25Quindi nei libri di testo che dovrebbero essere la fuscina per il cambiamento
00:12:30si continuano a reiterare immagini di maschilità e di femminilità
00:12:34che ricalcano pienamente l'archetipo o archetipo che dir si voglia
00:12:38sesso forte, sesso debole, gentil sesso.
00:12:42Stando così le cose mi viene da dire che è veramente urgente e necessario
00:12:48promuovere immaginari differenti a scuola
00:12:51e questi immaginari differenti dovrebbero essere proposti non soltanto alle bambine
00:12:56ma soprattutto ai bambini maschi.
00:12:59Di solito quando si analizzano questi dati sugli stereotipi
00:13:03viene da dire quanto sono penalizzate le bambine.
00:13:07In realtà dal mio punto di vista bisognerebbe intercettare meglio un grande problema.
00:13:13I maschi quanto le femmine sono costretti a stare in quelle che vengono definite
00:13:19vere e proprie gabbie, gabbie di genere
00:13:21e quei costrutti di una maschilità coraggiosa, forte, aggressiva
00:13:29rischiano di danneggiare la vita e la progettualità dei giovani uomini
00:13:33così come quella delle giovani donne.
00:13:36Quindi secondo me ragionare di questi temi
00:13:38significa non più e non solo invitare a un empowerment femminile
00:13:43ma mi verrebbe da dire a un empowerment maschile
00:13:46un empowerment maschile che si è discosti da quell'immagine granitica
00:13:51che vi ho detto del guerriero aitante, forte e coraggioso
00:13:55che porta i maschi a un vero e proprio analfabetismo a livello emotivo.
00:14:01Quindi direi che una parte importante della fondazione
00:14:06comunque il nostro modo di ragionare sul tema
00:14:09è che c'è da fare un grande lavorio proprio su una rieducazione del genere maschile
00:14:14che in questo momento è male educato anche a livello scolastico.
00:14:19E vi ringrazio.
00:14:22Grazie dottoressa e ringrazio anche la nostra consulente Poggio
00:14:26grazie per essere presente e per il lavoro che fa in questa commissione.
00:14:30Chiedo ai colleghi e alle colleghe se ci sono delle domande.
00:14:35Intanto iniziamo, le raccogliamo poi...
00:14:38Prego vicepresidente dell'IA.
00:14:40Sì, grazie presidente. Io intanto volevo ringraziare Gino Cecchettin e la fondazione
00:14:46per il lavoro che fanno e lei come ha ricordato ha trasformato il dolore
00:14:53e un impegno anche per riempire un vuoto.
00:14:56Io penso che la fondazione stia riempendo un vuoto di questo paese su questi temi
00:15:04e quindi sta facendo un lavoro davvero molto importante.
00:15:10Siamo in ritardo anche rispetto ad altri paesi sull'educazione sessoaffettiva
00:15:15e nonostante anche leggi che erano intervenute anche sull'educazione al contrasto agli stereotipi,
00:15:23l'osservatorio sui testi, come è stato ricordato adesso,
00:15:28e noi abbiamo spesso ancora testi che riproducono questi stereotipi.
00:15:34Può sembrare di parlare d'altro rispetto alla violenza,
00:15:37invece stiamo appunto parlando di quella cultura che poi la produce.
00:15:42Rispetto a questo volevo capire, perché voi avete fatto riferimento a un corso,
00:15:47ieri per esempio una, nessuno e centomila, ha presentato una ricerca fatta con l'Università Bicocca,
00:15:51anche loro faranno un corso di formazione pilota dal prossimo anno.
00:15:56Queste sono tutte iniziative che nascono da fondazioni.
00:16:02Voi avete sottoscritto anche un protocollo con il Ministero,
00:16:06perché qui c'è un problema di politiche pubbliche su questo e anche di formazione.
00:16:12Volevo capire intanto se quel protocollo è stato implementato, ci sono state azioni.
00:16:17E poi l'altra cosa che volevo capire, lei ha usato parole correttissime sulla violenza,
00:16:24dato strutturale, che sono il frutto della Convenzione di Istanbul
00:16:28e del lavoro che le donne dei centri antiviolenza hanno fatto in questi anni.
00:16:32Volevo capire anche che rapporto avete, Comitato Scientifico della Fondazione,
00:16:38con la rete dei centri, con le donne che da anni hanno lavorato sulla violenza come fondazione.
00:16:45Grazie.
00:16:47Grazie Vicepresidente Delia, sensibilizzo magari sulla sintesi delle domande,
00:16:52perché gli interventi saranno tanti.
00:16:54Prego, vado in ordine di...
00:16:57Prego, Senatrice Maiorino.
00:17:00Grazie Presidente, naturalmente un sentito ringraziamento al signor Gino Cecchettin,
00:17:07specialmente per essere venuto qui proprio in questo giorno,
00:17:11e quindi le porgo le mie condolianze.
00:17:13Mentre la dottoressa parlava, prendevo degli appunti per formulare eventuali domande,
00:17:22alcune di queste hanno trovato risposta già nella sua illustrazione,
00:17:28ossia il focus sul maschile, che per noi è essenziale e denunciamo da anni.
00:17:35Gli uomini uccidono le donne, gli uomini hanno anche il più alto tasso di suicidi rispetto alle donne.
00:17:44Io non so se questa sia una, diciamo così, caratteristica che riguarda gli ultimi tempi,
00:17:53i tempi che viviamo, o se invece vada addietro nel tempo questi dati, noi non li abbiamo.
00:17:58Ma certamente riteniamo che vada fatto un focus educativo soprattutto sugli uomini.
00:18:07Lei ha citato l'articolo 14 della Convenzione di Istanbul,
00:18:11c'è anche l'articolo 16 che sembra parziale,
00:18:14che è quello che invita gli stati membri a lavorare con i perpetratori, con i maltrattanti.
00:18:20Sembra parziale perché parlare di rieducazione naturalmente non riguarda soltanto i maltrattanti,
00:18:27ma riguarda il genere maschile nel suo complesso a sostegno, io dico, del genere maschile,
00:18:34in quanto si rivela in effetti al momento quello più fragile,
00:18:37quello che è meno incapace di gestire le proprie emozioni,
00:18:41quello che non trova uno spazio dove farlo,
00:18:43perché gli stereotipi a cui è sottoposto gli impongono la forza,
00:18:48gli impongono la non trasparenza dei propri sentimenti.
00:18:53Noi siamo stati molto felici, anche come Commissione nella scorsa legislatura,
00:18:57di riuscire a dare attuazione intanto minima a quell'articolo 16
00:19:00con finanziamento dei centri per uomini maltrattanti.
00:19:04Ma cosa si può fare di più per diffondere, quindi per lanciare una sorta di allarme,
00:19:11perché io credo che oggi si dovrebbe parlare di questione maschile
00:19:14più che di questione femminile, perché poi è da lì che si genera tutto.
00:19:19Le donne sono già state educate in un certo senso alla parità,
00:19:22hanno già fatto molti passi avanti,
00:19:25mentre gli uomini sembrano essere stati dimenticati in un certo senso dal sistema,
00:19:29perché andavano già bene così e non c'era nulla da rivedere.
00:19:32Oggi ci rendiamo conto invece che c'è molto da rivedere.
00:19:36Quindi effettivamente cosa si può fare,
00:19:39oltre naturalmente all'egraggio lavoro che come fondazione state facendo?
00:19:43Una domanda ultimissima.
00:19:46Educazione affettiva.
00:19:48Noi riteniamo ci voglia anche un'educazione sessuale,
00:19:50perché non si possono slegare i due aspetti che sono intimamente connessi.
00:19:56E riteniamo che ciò vada fatto perlomeno a partire dalle scuole medie,
00:20:01per usare un linguaggio comprensibile a tutti,
00:20:03perché è lì che si formano i primi legami,
00:20:05è lì che si formano le prime relazioni,
00:20:07è lì che si sperimenta, è lì che si esplora.
00:20:09Ignorare questo dato significa non vedere le cose.
00:20:12e quindi volevo magari un'opinione anche su questo.
00:20:15Grazie.
00:20:17Grazie, senatrice Maiorino.
00:20:19Prego, senatrice Valente.
00:20:21Ringraziamenti, opera meritoria per le parole, soprattutto usate,
00:20:27se oggi in questa audizione è sempre.
00:20:30Vado diretta alla domanda.
00:20:32Come la fondazione, ma questo veramente solo per capire,
00:20:36individua gli insegnanti, le scuole, con quale modalità, come vi rivolgete,
00:20:41e se, visto che io credo che proprio profondamente alle parole che dicevate entrambi,
00:20:46e cioè che dobbiamo formare soprattutto gli insegnanti che non sono formati di loro,
00:20:50diciamo già,
00:20:52come pensiamo di poter fare anche in questo caso rete,
00:20:56con altre soggette, associazioni, condividendo,
00:20:59perché poi chi è che dà, lo dico,
00:21:01chi è che dà il bollino di quello che diciamo?
00:21:03Cioè ci deve essere un'autorità che dice che stiamo dicendo le parole giuste,
00:21:06chi ce lo dà, come ci poniamo il problema di chi ce lo dà,
00:21:10e come riusciamo a farci carico del fatto che vada fatto a tappeto,
00:21:16questo ovviamente lo può fare soltanto l'istituzione, il soggetto pubblico,
00:21:18ma come pensiamo a questo punto di fare una rete
00:21:20tra tutte le fondazioni che si occupano, i centri antiviolenza, rete antiviolenza,
00:21:24per condividere questo sforzo,
00:21:26che potrebbe essere uno sforzo corale e collettivo,
00:21:28insieme per individuare tutti gli insegnanti e tutte le scuole a cui possiamo arrivare,
00:21:33secondo me nelle vostre modalità, io non ho nulla a dire nel merito,
00:21:36condivido totalmente, sia il tipo di parole usate che i contenuti.
00:21:41Grazie Senatrice Valente.
00:21:43Senatore Sensi, prego.
00:21:45Grazie Presidente, mi unisco ai ringraziamenti per Gino Cecchettin,
00:21:50per la fondazione, per il lavoro, per lo stile, direi,
00:21:55e volevo fare tre domande molto specifiche.
00:21:57Una, se le sembrano troppo politiche, spero che si possano essere sterilizzate
00:22:04da una polemica che è fuori luogo ovviamente in questo contesto.
00:22:08Le volevo chiedere una cosa, sull'educazione psicosesso-affettiva,
00:22:12lei ritiene che le elementari, le scuole elementari,
00:22:15possano essere già un punto di partenza per questo lavoro,
00:22:20oppure che ci sia bisogno di più tempo, diciamo così,
00:22:23e quindi di spostare più avanti questo termine.
00:22:26Secondo cosa, fra poco alla Camera approda, anzi è già approdato,
00:22:30dovrebbe essere votato il reato di femminicidio.
00:22:33Volevo sapere, al netto di quello che lei ha detto,
00:22:36cioè dell'importanza della prevenzione e della parte invece, diciamo,
00:22:41punitiva e repressiva, che cosa pensa della istituzione del reato di femminicidio.
00:22:46e l'ultima cosa, noi ci avviamo a una sessione di bilancio.
00:22:50C'è qualcosa che la Fondazione Cecchettin vuole chiedere ai parlamentari
00:22:54in vista di questa manovra di bilancio?
00:22:57Cioè ci sono fondi, risorse che voi pensate possano essere orientati
00:23:02in una direzione che voi ritenete utile e produttiva?
00:23:05Grazie.
00:23:05Grazie Senatore Sensi, onorevole Dio, prego.
00:23:15Grazie a Benti e all'apprezzamento per le parole utilizzate,
00:23:21anche l'inquadramento di un tema che anche in analogia con quanto accade
00:23:28negli altri paesi europei, spesso avrebbe bisogno appunto di profondità
00:23:33e di sguardi lunghi e lungimiranti.
00:23:38Anche rispetto all'attualità dei provvedimenti che si stanno discutendo
00:23:45alla Camera in particolare in questo momento, uno dei rischi a mio avviso
00:23:51è che ci siano esperienze virtuose molto importanti come quella che avete evidenziato oggi
00:23:58e che ci siano luoghi, aree, settori del nostro paese che siano completamente scoperti.
00:24:08Quindi generando anche da questo punto di vista quella mancanza di uniformità
00:24:15e quelle disuguaglianze che talvolta possono far sì che proprio chi ha più bisogno,
00:24:21magari chi ha meno strumenti, chi sta dentro contesti più difficili da questo punto di vista
00:24:28abbia meno accesso alle possibilità educative.
00:24:31Dal vostro punto di vista quali possono essere gli strumenti che la politica potrebbe mettere a disposizione,
00:24:40potrebbe mettere in campo per ridurre le disuguaglianze e le possibilità di accesso
00:24:46anche da questo punto di vista?
00:24:48Grazie.
00:24:48Grazie onorevole Ghio, onorevole Ferrari, prego.
00:24:52Sì grazie anch'io, ringrazio il papà Gino Cecchettin, ero a quel funerale insieme alla Presidente
00:25:02e mi pare alla collega Ghio e la differenza che lei ha fatto è stata decidere in quella sede
00:25:11di parlare agli uomini e oggi sentire qui che si vuole lavorare su di loro è a mio avviso
00:25:20ciò che ha fatto la differenza da allora a oggi rispetto anche al percepito del Paese
00:25:29di un prima e un dopo il femminicidio Cecchettin, da quel femminicidio in poi che non è stato
00:25:38il solo di quell'anno, sappiamo qui, ne discutiamo di questo, erano più di cento anche quell'anno,
00:25:47eppure la differenza l'ha fatta la sua decisione di trasformare come ha detto lei quel dolore
00:25:54in qualcosa di costruttivo, che non è solo un bisogno suo, ma che è diventato una risposta
00:26:02di un bisogno che si è manifestato sempre più forte nel Paese, secondo me è uscito allo scoperto,
00:26:08c'è una domanda altissima nelle scuole da parte dei giovani di avere delle risposte e da parte
00:26:14degli adulti, sia docenti che genitori, di avere in mano le competenze per dare quelle risposte,
00:26:21quindi la presa di consapevolezza di non averle, io ho avuto colleghi docenti che mi hanno detto
00:26:27io sono terrorizzata o terrorizzato di queste domande perché non so se ho le risposte giuste
00:26:33da dare, quindi bene che la vostra fondazione abbia deciso di lavorare sulle competenze degli
00:26:39adulti, quindi ringraziare lei di questo e sua figlia, anche sua figlia Elena per l'approccio
00:26:50e la denuncia che ha voluto dare subito a questa cultura patriarcale e anche all'autorevolezza,
00:26:55la credibilità che lei porta nei momenti pubblici quando incontra il pubblico adulto, perché
00:27:04la difficoltà che noi registriamo in questa sede è come intercettare il pubblico adulto,
00:27:11come intercettare la generalità degli adulti che magari non sono genitori ma sono comunque
00:27:18pubblico e quindi potenzialmente sia vittima sia autore di violenza.
00:27:26Chiedo alle esperte del Comitato Scientifico esattamente come voi coinvolgete e se immaginate
00:27:38momenti di coinvolgimento delle famiglie, noi non crediamo che si debbano mettere contro
00:27:44le famiglie e la scuola, ma che sia l'alleanza costruttiva della loro collaborazione che può
00:27:51portare a una formazione dei minori più efficace e anche con quali consulenti, con quali figure
00:28:03professionalizzate voi collaborate. C'è un dibattito aperto su chi debba o no entrare
00:28:10all'interno delle scuole, io vorrei sapere con chi voi, con quali tipi di figure voi collaborate.
00:28:16Grazie.
00:28:17Grazie onorevole Ferrari, farei la senatrice Bilotti che è in collegamento. Prego senatrice.
00:28:23Buongiorno Presidente, buongiorno colleghi, buongiorno soprattutto ai nostri auditi.
00:28:34Signor Cecchettini, in accoglimento anche dell'invito della Presidente ad una sintesi,
00:28:40io cerco di concentrare il mio intervento in pochissime parole, ma non posso esimermi
00:28:52da dirle una parola che per bocca dei rappresentanti istituzionali credo debba aggiungerle da tutto
00:29:00il Paese. La concentro in una parola veramente, grazie. Grazie infinite. Ciò premesso, le farò
00:29:11un'unica domanda anche alla luce di quelle che sono le attuali evoluzioni nel nostro contesto
00:29:20normativo. Per me e per tutti i rappresentanti istituzionali le sue parole hanno il peso di
00:29:28un macigno, proprio perché ha avuto la forza di trasformare la tragedia immane che ha vissuto
00:29:37in un'azione costruttiva per gli altri. Prima lei ha detto delle parole che nella mia mente
00:29:45resteranno scolpite come pietra, infatti le leggo perché le ho appuntate, non le nascondo.
00:29:51Lei dice, quando la scuola tace parlano i silenzi degli adulti. È una frase che non ha bisogno
00:29:58di commento. Ma la domanda è, laddove dovrebbe concretizzare una previsione normativa che prevede
00:30:07che per l'accesso all'educazione di una certa fascia di giovani sia necessario il consenso
00:30:15da parte delle famiglie e laddove questo consenso non dovesse arrivare, cosa ne sarebbe di quei
00:30:23ragazzi che per diniego delle famiglie, per una previsione normativa che prevede che le famiglie
00:30:29debbano dare un consenso, si troverebbero in qualche modo tagliati fuori da qualsivoglia
00:30:36tipo di educazione. Le faccio questa domanda perché se la sua è stata un'azione veramente
00:30:44eccezionale di una persona che ha trovato il coraggio di fare quello che ha fatto lei,
00:30:50su di noi invece, su noi rappresentanti istituzionali pesa un obbligo che è quello
00:30:57di rendere la scuola come il luogo principe in cui tutti siano uguali. Grazie infinite ancora.
00:31:06Grazie senatrice Pilotto. Onorevole Ascari, prego.
00:31:09Sì, grazie Presidente. Grazie della vostra presenza, della sua presenza qui oggi.
00:31:17Io, insomma, lei l'ha detto più volte, ha trasformato questa tragedia, il suo dolore,
00:31:26in un impegno concreto. Il primo che la segue a casa mia è il mio compagno che mi invita
00:31:36a sentire le sue parole e a sentire quello che dice. Io ho una bambina di 9 anni e questo
00:31:44insomma glielo volevo dire perché è molto importante il messaggio che lei manda, sono
00:31:51messaggi molto forti e che sono seguiti. E allora qui siamo in una sede istituzionale,
00:31:57in una commissione d'inchiesta. Io le voglio chiedere a lei e ovviamente alle esperte se ci
00:32:08può dire quali sono i passi più urgenti da compiere dal momento che viene ammazzata una
00:32:14donna ogni tre giorni. E lo chiedo per quanto riguarda, secondo lei, le famiglie, per quanto
00:32:21riguarda la scuola, per quanto riguarda le istituzioni, alla luce anche delle proposte
00:32:27di legge oggi pendenti. Femminicidio, DDL femminicidio, alla luce del disegno di legge sul consenso,
00:32:37alla luce del disegno di legge sul consenso informato. Sarebbe importante avere un parere
00:32:46specifico che venga trasmesso a chi poi scriverà queste leggi e ricadranno sui bambini e sulle
00:32:53bambine. Grazie.
00:32:55Grazie onorevole Ascari. Senatrice Testor, prego.
00:33:00Grazie, innanzitutto anche da parte mia un ringraziamento per la sua presenza qui oggi
00:33:04in una giornata così importante, ma soprattutto per la testimonianza che lei porta a tutte
00:33:11le famiglie, da papà soprattutto. Ascoltavo attentamente l'intervento suo e sulla questione
00:33:23appunto della formazione e sul fatto che non è mai stata citata la famiglia. Io credo
00:33:30che sia importantissimo invece che, io sono mamma, quindi che il ruolo di educatore parta
00:33:38innanzitutto dalla famiglia e che bisogna essere coordinati con le scuole per poter crescere
00:33:44adulti migliori. Sono mamma sia di una ragazza che di un ragazzo, quindi l'importanza insomma
00:33:54che ci sia un equilibrio all'interno della famiglia, penso come mamma di essere la prima
00:33:59a doverglielo insegnare. Noi nella nostra commissione stiamo affrontando parecchi filoni
00:34:08di inchiesta e devo dire, per quello che ritorno sulla famiglia, uno dei tanti che mi ha colpito,
00:34:15forse quello che è un po' più sottovalutato per quanto riguarda la violenza contro le donne
00:34:21è la violenza economica. Purtroppo è una violenza che si fatica a riconoscere, è una
00:34:30violenza che se perpetrata non permette alla donna di lasciare il luogo dove viene appunto fatta
00:34:41la violenza, perché sappiamo che la maggior parte delle volte purtroppo è all'interno delle mura
00:34:46familiari. Ecco, su questo tema appunto volevo chiedere quali sono secondo voi le misure da mettere
00:34:54in campo per fare in modo, oltre all'educazione finanziaria che credo che debba essere implementata
00:34:59all'interno delle scuole, ma anche quali altre misure, magari anche a livello legislativo
00:35:05si possono attuare per riuscire ad arginare questo fenomeno. E poi un'altra domanda era
00:35:11quella sulle tutele che ci sono in questo momento per cercare di tutelare una vittima che ha già
00:35:17denunciato una violenza, se secondo voi ci sono ulteriori strumenti da poter mettere in campo
00:35:24e che in questo momento appunto non sono utilizzati. Grazie mille.
00:35:29Grazie, senatrice Testor. Onorevole Lancellotta, prego.
00:35:36Buongiorno, grazie Presidente. Innanzitutto consentitemi di abbracciare e di ringraziare il
00:35:44Presidente della Fondazione Giulia Cecchettin, Gino Cecchettin. Un grande padre che, e lo dico
00:35:53da mamma, è un punto di riferimento per tutti, con le sue parole, con la sua forza, con il
00:36:00suo coraggio, ci sta davvero insegnando quanto è importante credere sempre e a prescindere
00:36:08nei propri valori e quanto è fondamentale difendere la memoria di Giulia e di, come diceva lei poc'anzi,
00:36:19le tante Giulia che purtroppo ci sono, non ci sono più.
00:36:26e lo dico da madre di una ragazza adolescente di 14 anni, quanto sia fondamentale investire
00:36:36nell'educazione e in quella rivoluzione culturale di cui tutti parliamo, perché ascoltare anche
00:36:43le parole della dottoressa quando ci dice che ancora c'è molto da fare, soprattutto per
00:36:52la parità di genere. Credo che questo sia un dovere di tutti quanti noi. E proprio per
00:36:57questo io mi vorrei ricollegare a ciò che soltanto lei ci può dire, perché per noi è
00:37:04fondamentale ascoltarla. Noi facciamo costantemente audizioni proprio perché è fondamentale ascoltare
00:37:13e seguire ciò che sono i vostri suggerimenti. Cosa dicono le ragazze e i ragazzi all'interno
00:37:24delle scuole? Perché sappiamo che lei è sempre presente all'interno delle scuole, quindi
00:37:31cosa, quali sono le domande che loro più spesso e frequentemente fanno?
00:37:38Poi vorrei sapere anche la struttura della fondazione Giulia Cecchettin. Un'altra domanda
00:37:49e mi riallaccio anche a ciò che ha detto la collega, la senatrice Elena Testor, quanto
00:37:57per lei è importante l'educazione della famiglia. E concludo dicendo che è significativa la
00:38:08sua presenza oggi qui. E noi la ringraziamo soprattutto per questo, perché il nostro pensiero
00:38:13oggi e sempre va a Giulia. Grazie.
00:38:17Grazie, ringrazio tutti gli interventi. Se vogliamo procedere alle risposte, naturalmente
00:38:24riservandoci laddove volete approfondire in seconda battuta anche di far prevenire delle
00:38:30osservazioni a questa Commissione. Prego.
00:38:32Grazie mille per il sostegno, per il sostegno morale che arriva, arriva tutto, soprattutto
00:38:51dalle istituzioni perché voi le rappresentate, quindi grazie ancora. Inizio per dire una cosa
00:39:01che forse non è così scontata. Oggi tutti mi sono vicini perché ricorre il secondo
00:39:10anno dalla mancanza di Giulia. Io parto invece da un presupposto che invece per me non ci
00:39:16sono ricorrenze perché ogni giorno per me è una ricorrenza e più volte al giorno il
00:39:22mio pensiero va lì. Quindi per me oggi non è diverso da ieri, non sarà diverso da domani.
00:39:27Ed è strano perché poi noi ragioniamo in termini di anni ma è una convenzione anche
00:39:35l'anno e quindi invece dovremmo ragionare in termini forse di minuti e sarebbe più utile
00:39:42o di decenni se vogliamo pianificare. Cerco di andare con ordine dando un po' di risposte.
00:39:50Allora, in quanto riguarda il protocollo, sì è stato fatto un protocollo firmato a
00:39:57gennaio e è stato poi creato un comitato paritetico da entrambe le parti. Ad oggi non
00:40:06abbiamo ancora trovato i punti comuni sui quali lavorare. Di recente proprio abbiamo avanzato
00:40:13delle proposte per poter rafforzare quel progetto che abbiamo fatto partire noi e siamo in attesa
00:40:19di risposta. Quindi l'idea nostra sarebbe quella di lavorare di concerto in progetti come
00:40:26quello che stiamo realizzando perché è partito solo poche settimane fa ma che vedrà luce
00:40:36nel corso dell'anno scolastico attuale e quello successivo ma l'idea sarebbe di estenderlo
00:40:44anche alle classi superiori anche con l'aiuto e supporto del Ministero. Per quanto riguarda
00:40:51il rapporto con gli altri enti, negli assiomi della fondazione c'è proprio quello che bisogna
00:40:58fare sistema, bisogna cercare di unire le forze. Tant'è vero che abbiamo fatto già
00:41:04degli accordi con alcune delle associazioni che gestiscono centri antiviolenza, abbiamo
00:41:11per esempio con Differenza Donna abbiamo fatto nascere un centro antiviolenza nuovo su Roma
00:41:17proprio perché siamo convinti dell'importanza di questa struttura che è la prima al soccorso
00:41:24delle donne. Cosa si può fare di più è sostenere queste associazioni, sostenere dal
00:41:33punto di vista finanziario i centri antiviolenza nel modo che possa essere utile per ogni donna
00:41:42vittima di violenza. Sono ancora insufficienti, leggevo che dal rapporto Stato-Regioni ne servirebbero
00:41:50almeno dieci volte tanto. Questi sono i numeri e quindi è chiaro che molte donne non trovano
00:41:57risposta, non trovano risposta perché intasati da tantissime richieste. Quindi quello che possono
00:42:06fare le istituzioni è garantire sussistenza a sufficienza e eventualmente parlare con le
00:42:14associazioni che gestiscono i centri antiviolenza e capire come fare per adeguare il numero di
00:42:19questi centri.
00:42:25Nel progetto che stiamo portando avanti come individuiamo gli insegnanti? Abbiamo già iniziato
00:42:36a parlare con gli uffici scolastici regionali e saranno loro che indiranno una specie di
00:42:44classifica o comunque di adesione da parte degli insegnanti che possano accedere a questi
00:42:51corsi nelle tre regioni che abbiamo individuato. Quindi il percorso è fatto proprio di concerto
00:42:59con gli uffici scolastici regionali che sono il punto focale e dai quali abbiamo avuto anche
00:43:05disponibilità per progetti di questo tipo.
00:43:11Dico la mia anche sul, parlo da genitori in questo caso ovviamente, sull'importanza della famiglia
00:43:20e dei corsi di effettività nelle scuole anche di più basso ordine. Io penso che l'educazione
00:43:30serva a partire dalla scuola dell'infanzia. È chiaro che per ogni livello di scolarità
00:43:39servono le parole giuste e la formazione giusta. Ma certi concetti fondamentali che dovrebbero
00:43:47essere iniziati con l'educazione dei genitori si possono fare tranquillamente a scuola.
00:43:55I genitori rappresentano un passo fondamentale per la costruzione della società. Io me ne
00:44:02sono sentito parte proprio nel momento in cui sono diventato genitore. Sono stato portato
00:44:07a studiare da una donna, da mia moglie, cosa che pensavo non fosse necessaria perché
00:44:14l'educazione mi era stato insegnato arrivava per osmosi dai nostri genitori. Invece ho
00:44:21scoperto tantissime cose che non conoscevo e ho capito che diventare genitori è un mestiere,
00:44:27un mestiere difficilissimo e che richiede competenza. Competenza che purtroppo tantissimi genitori
00:44:34non hanno neanche la coscienza di dover acquisire questa competenza. Però sono anche difficili
00:44:42da intercettare perché se noi istituiamo dei corsi per la genitorialità, a partecipare
00:44:48ai corsi sono sempre i genitori più virtuosi. Quindi come si può fare? Noi abbiamo cercato
00:44:55di arrivare ai genitori tramite la formazione nelle aziende perché poi comunque le aziende
00:45:00sono comunità e quindi stiamo attivando proprio dei corsi di formazione in vari moduli
00:45:06per i dipendenti di varie aziende, ovviamente quelle che possono aderire, quindi anche lì
00:45:12riusciremo ad arrivare ad un numero limitato di persone, però comunque rappresentano una
00:45:19comunità, rappresentano poi, portano con sé anche la famiglia, gli amici ed è un po'
00:45:26come un passaparola perché abbiamo visto che già con le prime lezioni poi c'è l'effetto
00:45:37valanga e speriamo che questo effetto valanga non si placi, non si fermi.
00:45:56Allora parlo del reato di femminicidio e di quanto si può fare di più. Io sono stato
00:46:03colpito in particolar modo da altri due femminicidi perché poi quando leggo di femminicidi cerco
00:46:10in qualche modo di proteggermi. Spero mi capiate in questo senso perché poi il momento va sempre
00:46:20lì, soprattutto quando si parla di coltellate, di momento ed è sempre difficile, però ci
00:46:28sono stati due femminicidi che mi hanno scosso particolarmente perché penso potessero essere
00:46:34due vite salvate, quello di Barbara Belotti e di Jessica Strapazzoli, mi sembra si chiama
00:46:39Strapazzolo, che sono due occasioni dove forse potevamo fare di più perché in un caso
00:46:49c'era stata una denuncia e nell'altro c'è stato un malfunzionamento o addirittura il
00:46:56braccialetto elettronico è stato disattivato. Qui vuol dire che abbiamo già intercettato
00:47:04un problema, è già stata fatta una denuncia, significa che comunque la soglia di allarme
00:47:09e il codice rosso dovrebbero essere attivati in tempi più brevi e quando viene attivata
00:47:15una denuncia sappiamo che chi denuncia può subire un contracolpo maggiore dovuto al fatto
00:47:22che ha fatto denuncia, quindi il coraggio nell'espressione della denuncia può ritorcersi contro
00:47:28perché chiaramente il denunciato scala in quanto a cattiveria e a vessazioni e quindi
00:47:38la vita è ancora più a repentaglio e quindi lì bisognerebbe cercare di capire con l'aiuto
00:47:43di chi è esperto di giurisprudenza come accelerare il più possibile questo passaggio e far sì
00:47:51che chi denuncia magari abbia accesso prioritario ai centri antiviolenza, alle case rifugio, posto
00:47:57che chi dovrebbe andare in una casa di protezione non dovrebbe essere la vittima ma dovrebbe
00:48:05essere il carnefice, però ecco su questo punto mi fermo qua perché la mia competenza
00:48:11si ferma, l'altro caso quello del braccialetto elettronico pone una questione tecnica e da persona
00:48:18che si occupa di elettronica mi risulta difficile pensare che ci siano dei dispositivi nati per
00:48:23una funzione e che non servano per quella funzione, se c'è un discorso tecnico da sistemare
00:48:31bisognerebbe fare una specie di indagine per capire se ci sono dei gap tecnologici, se ci
00:48:36sono dei malfunzionamenti, se il numero è insufficiente perché sento spesso parlare
00:48:40che i braccialetti sono finiti e ne servirebbero di più, ecco a queste cose possiamo porre rimedio
00:48:47e quando ci sono delle morti che arrivano da motivi come questi che ho appena annunciato
00:48:53fanno ancora più male perché lì eravamo arrivati in tempo ma non siamo riusciti per pecche
00:49:00tecniche a salvare una vita
00:49:02quello che si sente magari dottoressa se intanto vuole
00:49:20Sì, sarò breve ma magari alcune cose le introduco io, poi sull'aspetto educativo interviene
00:49:30Irene Biemmi, però tra le sollecitazioni parto proprio da quelle sulla famiglia perché
00:49:36su questo tema tra l'altro ho avuto occasione di intervenire anche in Commissione Cultura
00:49:39e allora non si intende in alcun modo mettere in discussione il diritto, dovere dei genitori
00:49:47essere informati e partecipi rispetto all'educazione dei figli, in tutti i progetti in cui anche
00:49:53in passato ho avuto occasione di partecipare le famiglie erano degli interlocutori, si lavorava
00:50:00nelle scuole ma contestualmente si lavorava anche con le famiglie, non sempre le famiglie
00:50:04erano disponibili a farlo però insomma certamente c'era la consapevolezza e il riconoscimento
00:50:10dell'importanza di questa relazione. Il problema è non vincolare solo alla disponibilità
00:50:18delle famiglie, alla realizzazione di questo tipo di attività e questo per due principali
00:50:24ragioni, il primo è che, insomma parlo all'interno di questa Commissione che ne è perfettamente
00:50:29consapevole, una buona parte dei casi di violenza che si tratti di femminicidio ma anche di tutta
00:50:37quella più amplissima costellazione di violenza che sappiamo essere presente e che non sempre
00:50:41siamo in grado di registrare invece, a differenza appunto dei casi più estremi avviene all'interno
00:50:47delle famiglie, quindi credo che sia importante coinvolgere le famiglie ma se non tutte le
00:50:53famiglie hanno la capacità, la consapevolezza, la volontà di riconoscere che cos'è la violenza,
00:51:00quindi noi pensiamo che non possiamo vincolare alla sola disponibilità delle famiglie la possibilità
00:51:06di fare questo tipo di formazione e di sviluppare questo tipo di competenze.
00:51:12L'altro tema è di nuovo un tema di cui la Commissione è consapevole perché molte delle ultime
00:51:18audizioni si sono concentrate sulla violenza digitale e di nuovo le famiglie spesso non
00:51:25hanno la contezza, non hanno la capacità, non sono neanche in grado di sapere che cosa
00:51:30passa sui computer o sui cellulari dei loro figli e sappiamo che oggi, ce lo dicono molte
00:51:36ricerche, il primo accesso alla sessualità avviene non più magari come una volta nelle
00:51:43reti amicali ma avviene attraverso i social ed è un accesso molto problematico che spesso
00:51:49neanche, non sono dei tutorial fatti da esperti che spiegano come funziona ma sono video estremamente
00:51:58violenti, a volte sono stupri che magari passano su Telegram o anche in gruppi protetti da
00:52:06altri sguardi diciamo e le famiglie spesso non lo sanno perché i ragazzi fanno queste cose
00:52:12nelle loro stanze, con gli amici e quindi se non lo fa la scuola, capisco che la scuola
00:52:17poi abbia tantissime cose da fare ma se non lo fa la scuola non riesco a pensare ad altri
00:52:20soggetti che siano in grado di dare alcuni strumenti di utilizzo consapevole di questi
00:52:26strumenti. Altro proprio velocemente su maschile, assolutamente, i ragazzi in qualche modo dovrebbero
00:52:38essere i principali interlocutori anche di forme di educazione, di approfondimento insomma
00:52:46su questi temi per molte ragioni, primo perché la violenza arriva prevalentemente da lì, non
00:52:51solo la violenza di genere peraltro, vi ricordo per esempio che sul totale degli atti di criminalità
00:52:58identificati, gli uomini sono l'80% dei perpetratori e sono attualmente il 95% dei detenuti
00:53:11nelle carceri e qui io non penso sulla base della ricerca, non è una questione di opinioni
00:53:17ma è una questione anche di dati e di evidenze scientifiche che sia nel DNA degli uomini commettere
00:53:25crimini ma sta nel modello culturale in cui spesso gli uomini crescono e possiamo ragionare
00:53:31in termini di passato ma anche in termini di presente perché tornando al digitale c'è
00:53:34questo fenomeno sempre più rilevante della manosfera dove gli esempi più eclatanti
00:53:40insomma li abbiamo conosciuti perché si è parlato del sito mia moglie, del sito Fica
00:53:45e insomma recentemente di altri ma io sono molto più preoccupata di quello che non si vede,
00:53:50tra l'altro qui siamo in commissione femminicidio, per esempio su Facebook c'è un gruppo
00:53:54in cui, adesso non ricordo il nome, in cui continuamente si spiega che il femminicidio
00:54:00non esiste, che è un fenomeno irrilevante, che il vero problema è la violenza sugli uomini
00:54:05e a cui adeguiscono tantissimi uomini, padri di famiglia, magari anche insomma
00:54:11che forse non sono le persone più adatte a cui delegare l'educazione dei figli su questi temi.
00:54:18Terzo punto, velocemente, la violenza economica solo per dire che so bene insomma qual è la sensibilità
00:54:25di questa commissione su questo tema che è davvero meno considerato di altri
00:54:30e qui gli strumenti sono stati poi citati in tanti documenti, anche qui prodotti quindi non entro
00:54:35ma oltre al tema dell'educazione finanziaria anche la questione dell'educazione alla parità
00:54:41è importante da questo punto di vista perché spesso anche gli squilibri di potere, di potere
00:54:47economico e di autonomia anche lavorativa sono basati appunto su stereotipi di genere
00:54:53che stanno alla base insomma, quindi di nuovo è importante ovviamente lavorare, sappiamo
00:55:00la violenza è un fenomeno complesso su cui non c'è solo una risposta ma dobbiamo mettere
00:55:05in campo tantissimi strumenti ma io dico sempre dovendo scegliere la prima cosa da cui
00:55:11partirei sicuramente l'educazione e quindi così lancio.
00:55:14Grazie, allora vado a proseguire il discorso, devo dire tre cose fondamentalmente, allora
00:55:24su questo aspetto su cui ha già risposto Barbara Poggio e quindi di un coinvolgimento
00:55:29delle famiglie in ambito pedagogico diciamo l'alleanza scuola-famiglia è il punto fermo
00:55:37di tutte le cose che facciamo evidentemente, c'è anche da dire che il coinvolgimento delle
00:55:44famiglie per esperienza personale anche di corsi che ho fatto soprattutto nella fascia
00:55:4906 in Toscana insomma che vedevano coinvolte sia le educatrici, gli educatori che contestualmente
00:55:54anche i genitori, ecco questi corsi servono spesso per i genitori e per le famiglie anche
00:56:00sul fronte della rassicurazione, cioè su cosa effettivamente si fa quando si fa un corso
00:56:07di educazione alla parità di genere, ho visto in certi casi una vera e propria sorpresa
00:56:12e un sollievo nello scoprire le tematiche che effettivamente vengono affrontate in questi
00:56:19corsi e che evidentemente mettono tutti d'accordo perché stiamo parlando di dare uguali opportunità
00:56:26alle bambine e ai bambini di progettare il proprio futuro e di vivere una vita bella, pagante
00:56:32e libera insomma quindi sono principi così elementari che sono stati distorti, lo sappiamo ormai
00:56:38sono passati più di dieci anni insomma da una precisa campagna anti-gender che hanno
00:56:43un poco inquinato i pensieri delle famiglie, ecco quindi alla prova dei fatti le famiglie
00:56:48sono rassicurate dal sapere cosa si fa effettivamente. Riprendo poi il discorso sempre di Barbara Poggio
00:56:55per cui sempre in ambito educativo pedagogico la famiglia certamente fa parte del sistema
00:57:01educativo non bisogna però dimenticare che la scuola pubblica dà sempre un ruolo fondamentale
00:57:08che è quello di livellare le diseguaglianze sociali. Per cui se un bambino, una bambina
00:57:16proviene da una famiglia in cui entrambi i genitori lavorano, in cui c'è un'equa distribuzione
00:57:23del carico familiare, c'è una famiglia che rappresenta forse l'1% della popolazione italiana
00:57:29in quel caso tutto è facile ma se in una famiglia appunto non c'è una consapevolezza
00:57:35né una volontà di andare in una direzione di parità la scuola a maggior ragione deve essere
00:57:41deve fare pienamente il proprio ruolo di andare a livellare le disparità di opportunità di partenza
00:57:49insomma. Riprendo poi anche il discorso sul corso che stiamo imbastendo per il 2026 di formazione
00:57:57delle maestre e dei maestri della scuola di infanzia e primaria che coinvolgerà queste tre regioni
00:58:04che abbiamo scelto anche per motivi di ricerca perché insieme alla formazione contestualmente
00:58:10ci sarà una grande indagine sulle maestre e maestre in servizio che lavorano nella regione Veneto,
00:58:17Toscana, Puglia e le maestre che seguiranno il corso saranno anche il campione di uno studio
00:58:24perché sappiate che nell'ambito della pedagogia di genere c'è carenza di dati. Per esempio
00:58:30qual è la consapevolezza attuale degli insegnanti italiani sulle questioni che stiamo trattando?
00:58:36Quante su 100 persone sa che cosa vuol dire genere? Qual è la differenza tra identità sessuale,
00:58:43identità di genere, le cose elementari? Quanti lo sanno? Non ci sono dati né quantitativi
00:58:49né qualitativi in tal senso. La ricerca poi, volevo dire anche questo, lavorare con i primi
00:58:57gradi di istruzione, bisognerebbe addirittura iniziare dal nido, ma insomma per ora abbiamo
00:59:01fatto 3-6 anni, 6-10 anni, è fondamentale perché fare percorsi di formazione sulla fascia
00:59:11della secondaria di primo grado e poi di secondo, fa sì che bisogna andare già a correggere,
00:59:19a decostruire come si dice, stereotipi che a quel punto sono già granitici, sedimentati,
00:59:25invece lavorare con i più piccini evidentemente dà un margine di possibilità molto più ampio
00:59:32affinché gli stereotipi proprio non abbiano ragione di sedimentare.
00:59:35In questo corso vogliamo poi inserire, io le chiamo proprio quote blu, cioè inserire
00:59:41il più possibile maestri maschi. Quindi sappiamo che sono circa il 5% in Italia, nell'infanzia
00:59:48sono addirittura il 3%, è bello e significativo per quel discorso dell'investimento sul genere
00:59:55maschile pensare di formare maestri maschi preparati sul tema, maestri maschi che si fanno
01:00:03portatori di parità. A livello simbolico è una rivoluzione, cioè un maestro maschio
01:00:09che si prende già cura dei bambini e più insegna loro i principi dell'uguaglianza di genere
01:00:15e io credo abbia un'energia enorme questo processo qua.
01:00:22Altra cosa che era stata richiamata sia rispetto all'educazione alla parità di genere
01:00:28che a quella affettiva e poi sessuale servono esperti esterni che vadano in classe a fare
01:00:35la lezione su quell'ambito specifico. Dal mio punto di vista se il sistema funzionasse
01:00:42bene e che vuol dire se gli insegnanti in servizio fossero realmente preparati e soprattutto
01:00:48mi dimentico un tassello, bisogna pensare anche alle future eleve di maestri, quelli che si
01:00:54stanno formando adesso, che come vi dicevo non ricevono queste tematiche in ambito universitario.
01:01:00Per fare le maestre e i maestri è necessaria una laurea quinquennale in scienze della formazione
01:01:05primaria, una laurea ciclo unico. In formazione primaria non è presente un insegnamento di
01:01:10pedagogia di genere. Ecco, se invece in una visione futura in cui questo insegnamento
01:01:15diventa obbligatorio, secondo me non c'è l'esigenza di esperti esterni che entrano in classe.
01:01:21non c'è l'esigenza. Anzi, io credo che inviare uno specialista, uno specialista che sta in
01:01:29quella classe due, tre, quattro ore, boh, sei se va bene e poi più niente con un insegnante
01:01:35impreparato annulli anche l'effetto dello specialista. Quindi per me la cosa fondamentale
01:01:41è che gli insegnanti stessi che stanno in aula tutti i giorni con i bambini, le bambine, i ragazzi,
01:01:45i ragazzi, portino in ogni gesto che fanno, in ogni parola che dicono, i principi della
01:01:52parità di genere, insomma. Quindi questo.
01:01:58Bene, Gino vuole dire una battuta finale?
01:02:03Rispondo ad una domanda alla quale non avevo risposto molto velocemente. La struttura della
01:02:09fondazione. Siamo divisi in comitati, c'è il comitato scientifico di cui le professoresse
01:02:14fanno parte ed altri docenti che occupano ovviamente una posizione su materie differenti,
01:02:21dalla pedagogia alla sociologia alla linguistica. Assieme creano gli elementi valoriali che poi
01:02:29vengono portati nelle aziende e nelle scuole tramite il comitato divulgativo. Il comitato
01:02:36divulgativo che è più capillare sul territorio, che serve per arrivare in ogni dove si spera.
01:02:42Poi abbiamo un comitato assistenziale perché comunque ci arrivano richieste di aiuto, quindi
01:02:47ci sono tre psicologi e psicologhe che ascoltano le donne vittime di violenza e anche qualche
01:02:55maschio che chiama o per se stesso o per chiedere aiuto. E poi la partnership che abbiamo
01:03:01fatto con le altre associazioni cerca di dare una risposta trovando o il centro antiviolenza
01:03:07o comunque l'associazione più vicina dal punto di vista geografico. Abbiamo anche un comitato
01:03:13giuridico, quindi fatto da tre avvocati, al quale si sta aggiungendo anche un quarto, per
01:03:22poter dare un occhio anche a quella che è la tematica relativa alle leggi e poter in qualche
01:03:28modo essere pronti eventualmente a proporre qualcosa. Abbiamo il comitato giovanile, cosa
01:03:36che mi rende particolarmente orgoglioso perché cerchiamo di portare i valori della fondazione
01:03:43nei giovani e avere tra di loro un punto di osservazione privilegiato. Penso che questo
01:03:50sarà il comitato forse che ci riserverà più soddisfazione. Ovviamente poi c'è un comitato
01:03:56esecutivo per dare atto a tutti i progetti che sono attualmente e in futuro avremo da
01:04:04fare. Parliamo in questo momento di una cinquantina di progetti, quindi sono tantissimi e poi c'è
01:04:13l'organo di controllo, il GDA e tantissimi volontari che ci danno la mano.
01:04:18cosa mi dicono i ragazzi quando li incontro? Allora la domanda che va per la maggiore è
01:04:26come posso riconoscere la violenza di genere? Come posso difendermi da essa? Come posso in
01:04:34caso di maschio non diventare un agente di violenza? Queste sono le tre che vanno per la
01:04:43maggiore. E poi l'altra cosa è cosa possiamo fare noi giovani per un futuro senza violenza
01:04:51di genere. Sono praticamente ricorrenti in ogni incontro che ho con i genitori. L'altra
01:04:59cosa che mi porto a casa da questi incontri è il desiderio di guardare il futuro con occhi
01:05:07di speranza, di essere ascoltati, di sentire la controparte che quantomeno ti da retta.
01:05:15Ed essere lì, io ascolto sempre le loro domande, anzi auspico che ce ne siano molte, li fa sentire
01:05:25in qualche modo parte di questa nostra società. E quindi riporto che noi dovremmo ascoltarli
01:05:30di più. Non ho altro da aggiungere, vi ringrazio per il tempo che ci avete dedicato.
01:05:38Grazie, io ringrazio Gino Cecchetti, il Presidente della Fondazione Cecchettin, ringrazio la
01:05:42dottoressa Irene Abiemi e la dottoressa Barbara Poggi, quindi se non ci sono altri interventi
01:05:48dichiaro chiusa l'audizione. Grazie mille.
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