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https://www.pupia.tv - Roma - Audizione su femminicidio e violenza economica
Presso l'Aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere ha svolto le seguenti audizioni con riferimento al filone di inchiesta sulla violenza economica:
ore 8.30 rappresentanti della rete “Inclusione Donna”
ore 9 rappresentanti dell’associazione “Valore D”. (01.10.25)
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Presso l'Aula del IV piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere ha svolto le seguenti audizioni con riferimento al filone di inchiesta sulla violenza economica:
ore 8.30 rappresentanti della rete “Inclusione Donna”
ore 9 rappresentanti dell’associazione “Valore D”. (01.10.25)
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NovitàTrascrizione
00:00...una sola, insomma, vedete voi come volete fare, al fine di consentire eventuali quesiti da parte delle colleghe e dei colleghi della Commissione
00:08e comunque nell'esigenza di concludere questa audizione entro le ore 9. Ringrazio quindi la dottoressa Mocchi e le do la parola qua col microfono.
00:18Grazie, grazie a tutti. Presento Inclusione Donna, oltre a quello che ha raccontato la Presidente.
00:27Inclusione Donna non è un'associazione ma una rete di associazioni. È stata voluta fortemente da un gruppo di donne che nel 2018 hanno deciso di mettersi insieme
00:40per cercare di arrivare ad un obiettivo comune, quello di fare massa nel promuovere iniziative che fossero condivise tra tutte le associazioni.
00:53Quando partimmo a dicembre del 2018 le associazioni erano una trentina, oggi sono 80.
01:02Ci sono anche 50 ambassador che pur non appartenendo ad alcuna organizzazione associativa hanno deciso di, come diciamo noi,
01:12di metterci la faccia e partecipare attivamente ai lavori della rete proprio nell'auspicio di portare a casa le medesime istanze.
01:25Su cosa si basa il lavoro di Inclusione Donna?
01:27Si basa sulla promozione di due obiettivi principali che sono quelli dell'occupazione femminile e quello della rappresentanza femminile nel nostro Paese
01:40che sono in totale coerenza con quelli che sono gli auspici anche di questa Commissione nel momento in cui si parla di violenza economica.
01:50A nostro parere parlare di violenza economica vuol dire non essere attenti a quelle che sono le leve principali per evitare tale violenza
02:01che è appunto l'essere occupate in modo ovviamente lignitoso e soprattutto poter dire la propria in un ambito di rappresentanza.
02:10Dove la rappresentanza? Dove la rappresentanza? In tutte le organizzazioni pubbliche e pregate nel nostro Paese
02:16il fatto di avere donne in posizioni epicali e decisorie è assolutamente per noi strategico.
02:24Inclusione Donna propone questi obiettivi declinandoli in dieci istanze, sette in ambito occupazione e tre in ambito rappresentanza,
02:35attività che fece attraverso la redazione di un programma che venne consegnato a tutti i partiti politici ad ottobre del 2019
02:47e da allora la nostra azione è un'azione di promozione delle metodiche e delle misure che a nostro parere sono necessarie
03:00per poter raggiungere questi obiettivi. Inclusione Donna molto molto molto difficilmente è in piazza,
03:07noi non facciamo attività di promozione delle nostre istanze in consessi diciamo all'aperto
03:16ma più che altro lo facciamo in consessi come questi perché riteniamo che la condivisione di questi obiettivi
03:23sia alla base della riuscita della nostra posizione. Di cosa vorrei parlare oggi nei tre minuti che mi restano?
03:35Conoscete certamente la certificazione di genere delle imprese, la famosa Unipdr 125 del 2022,
03:43essa come probabilmente sapete è il primo risultato della nostra rete associativa
03:50quando la proponemmo all'allora Ministra Elena Bonetti che fa parte tra l'altro di questa commissione
03:58che saluto insieme a tutte le persone, ovviamente assolutamente in modalità bipartisan,
04:06che in quel momento erano attente a questioni collegate al cambio culturale all'interno delle imprese.
04:15La certificazione di genere avviò questo percorso e il suo successo dimostra l'attenzione del nostro Paese
04:24su questo tema. Il cambio culturale all'interno delle imprese, su tutto ciò che riguarda il gender mainstreaming
04:31e in generale quindi le pari opportunità è ben rappresentato dal cogliere questo percorso di miglioramento processivo.
04:45Quello che ora stiamo lavorando in modo assolutamente alacre e pancia a terra
04:55è la seconda fase di questo percorso virtuoso che è quello di provare a cambiare la cultura all'interno della politica,
05:04la politica in senso sano, nel senso della rappresentazione della politica nella pubblica amministrazione.
05:13E quindi in fase di pubblicazione una nuova prassi, la 180-2025,
05:19che presenteremo a un evento il 22 ottobre in sala Isma al Senato, alle 3 del pomeriggio,
05:29questa prassi va nella direzione di fornire alle istituzioni pubbliche, le regioni, i comuni
05:37e tutte le strutture pubbliche del nostro Paese, delle linee guida e degli indicatori di performance
05:46suddivisi fondamentalmente in tre ambiti con l'auspicio di cambiare appunto la cultura all'interno delle istituzioni pubbliche
05:58inteso come attenzione alla valutazione e impatto di genere prima della programmazione economica.
06:07Questi indicatori, gli ambiti di questi indicatori infatti sono il primo, quello di una collocazione più attenta della spesa
06:17e quindi l'utilizzo del codice 1-2 in prevalenza, come ripartato nel bilancio dello Stato,
06:26piuttosto che 0, cercando di rendere, tendere a 0 l'utilizzo dello 0 asterisco,
06:33un ambito che è quello dell'attenzione all'ingaggio delle imprese nell'ambito della spesa pubblica
06:44e il terzo quello di promuovere un'attitudine più virtuosa della stessa pubblica amministrazione
06:55nell'ambito dell'empowerment femminile e del gender budgeting.
06:59Questa prassi è in pubblicazione, inviteremo il 22 ottobre ma ovviamente poi anche dopo
07:08tutta la pubblica amministrazione locale, quindi in particolare le regioni e i grandi comuni
07:13a condividerne l'auspicio in modo da avere come obiettivo finale un bilancio di genere
07:24dell'anno successivo, quindi il 27 sul 26, dove quell'indicatore che oggi grida vendetta
07:33pari allo 0,7% dei 1.100 miliardi utilizzati dal nostro Paese, direttamente collegati all'empowerment femminile.
07:42Lo 0,7% grida vendetta, non speriamo di aumentare significativamente questa percentuale,
07:49ma sicuramente far capire che questo non solo non è vero, ma soprattutto è un problema.
07:56Chiediamo quindi che anche con questa Commissione possa prendere in esame
08:04una nostra proposizione di emendamento alla legge di bilancio 2026 che cita proprio la Unipdr
08:13180-2025 come auspicabili linee guida nella programmazione economica dell'anno prossimo.
08:22Grazie dell'attenzione.
08:27Grazie dottoressa, mi faccia capire chi di voi interviene?
08:31Nessuno.
08:33Vuole aggiungere qualcosa che, visto che occupa i...
08:37No, no, la dottoressa Mocchi, vuole aggiungere qualcosa, visto che occupa i 5 minuti
08:41dedicati a tutte le altre interviste che ci ha visto e poi magari facciamo qualche domanda.
08:45Assolutamente. Sarà mia cura inviare a Codesta Commissione sia la nostra proposta di emendamento
08:52alla legge di bilancio, su cui noi puntiamo ovviamente, ma anche l'auspicio che Codesta Commissione
09:03possa essere presente il 22 ottobre nel pomeriggio, perché quello sarà un momento di confronto importante
09:10e il fatto di sentire una Commissione come questa, assolutamente bipartisan e totalmente coerente
09:19con i nostri obiettivi, dalla nostra parte e quindi insieme fare questo percorso che non è certamente semplice.
09:27Grazie, Presidente.
09:28Grazie, dottoressa Mocchi.
09:30In attesa dei colleghi o delle colleghe che si devono fare delle domande, intanto ringrazio per il lavoro
09:36che fa inclusione donne, volevo farne due. Lei sai che ovviamente il focus principale di questa Commissione,
09:41insomma la linea narrativa, anche se i punti di lavoro sono 17, rimane la violenza economica.
09:47Quindi volevo fare due domande, un po' ci ha risposto. Uno, se le donne con cui voi vi confrontate,
09:56il grande tema è che moltissime delle donne vittime di violenza che ricorrono ad un centro antiviolenza
10:01non sono economicamente indipendenti e non hanno riconosciuto come causa di violenza la violenza economica.
10:08Quindi quale tipo di lavoro si fa per far sì che le donne capiscano che esiste oltre alla violenza fisica
10:15che è quella che tutti noi identifichiamo, la violenza psicologica, la violenza sessuale,
10:19esiste anche una forma di violenza che è quella economica, peraltro ribadita dall'articolo 3 della Convenzione di Istanbul,
10:25quali processi di consapevolezza e di educazione.
10:29E poi il fatto che molte di queste donne non sanno degli strumenti che hanno a disposizione,
10:33penso al microcredito di libertà, al radito di libertà, e dall'altra parte la società civile,
10:39ad esempio le aziende, poco conoscono degli sgravi fiscali che hanno a disposizione,
10:44ad esempio per inserire una donna vittima di violenza, in base anche al contratto,
10:50contratto a tempo determinato e indeterminato.
10:51Quindi se anche attraverso la rete delle imprese con cui voi dialogate ci sia un'attività di sensibilizzazione in entrambi i fronti,
11:01perché poi il grande tema, a me è molto caro e anche moltissime delle colleghe di questa Commissione,
11:06della educazione economica e finanziaria a fin della materna, non riguarda solo le giovanissime,
11:11ma riguarda anche ovviamente donne più mature che magari stanno facendo percorsi lavorativi,
11:16ma che magari, che ne so, non gestiscono autonomamente le proprie risorse,
11:21hanno conti correnti cointestati o addirittura non hanno il conto corrente,
11:25quindi una sensibilità molto più ampia che è naturalmente attinente a tutte le tematiche che voi appunto avete detto,
11:32fatto salvo appunto il lavoro di sensibilizzazione, secondo me è importantissimo istituzionale,
11:37cioè che voi fate con le istituzioni per raggiungere gli obiettivi della parità di genere,
11:42soprattutto sul tema lavorativo.
11:43Poi se ci sono delle colleghe che vogliono fare le domande, intanto se vogliamo rispondere a queste.
11:48Prego dottoressa.
11:50Grazie Presidente, assolutamente sì, non a caso la dottoressa Claudia Segre,
11:57che in questo momento è connessa, è la Presidente di una delle 80 associazioni
12:03ed è insieme a tante altre associazioni molto attiva sul tema dell'educazione finanziaria delle donne,
12:11ma mi lasci dire una roba, è molto importante agire sulle donne, quindi agire sulle persone,
12:19ma è altrettanto importante che tutto l'indotto, cioè tutto ciò che aggira intorno alle donne
12:24sia consapevole del fatto che questa è una roba importante.
12:28E questi strumenti che stiamo impostando, la certificazione di genere,
12:35piuttosto che la valutazione, impatto di genere a cura della pubblica amministrazione,
12:40vanno alla direzione di far incontrare in qualche maniera la domanda e l'offerta,
12:45cioè le donne effettivamente devono essere formate,
12:48ma tutto ciò che è intorno alle donne deve sapere che le donne sì, sicuramente sono formate,
12:54ma che questa roba deve essere portata a casa.
12:58E quindi l'attenzione alla cultura è uno strumento non strategico,
13:04ma necessario affinché l'azione sulle donne non vada persa.
13:09Spero di aver risposto.
13:11Grazie, dottoressa Mocchi. Prego, onorevole Almici.
13:15Sì, innanzitutto ringrazio anch'io l'Associazione Inclusione Donna e Valore D
13:19per l'audizione di questa mattina e rispetto alla certificazione di parità
13:24di cui abbiamo parlato prima, che è uno dei vostri obiettivi che avete davvero raggiunto,
13:29mi piacerebbe conoscere quante sono le aziende della vostra rete che di fatto l'hanno adottata
13:36e quali sono i risultati, quindi anche in termini contributivi,
13:40se ci sapete dire quante donne hanno beneficiato di questo passaggio.
13:44E poi rispetto alla vostra sensibilità, alla vostra realtà, alle scritte, alle aziende,
13:52come misurate la violenza economica?
13:54Quindi quali sono gli indicatori che andate ad assumere per riuscire a percepire
13:59e poi ovviamente ad adottare le misure che possono essere indispensabili
14:04per un'azione così importante come la vostra di sensibilizzazione?
14:08Grazie.
14:09Grazie della domanda.
14:10La certificazione di genere che aveva un obiettivo di mille aziende nel primo anno
14:16ha raggiunto straordinariamente non solo l'obiettivo ma l'ha superato alla grande
14:21e oggi sono oltre 8.000.
14:238.000 sono le imprese ma le unità organizzative che sono certificate sono almeno il triplo.
14:29Questa cosa significa che l'attività non solo di promozione è di una nuova cultura
14:36ma soprattutto il pressing che ha fatto tutto il mondo della società civile
14:42che gira intorno all'inclusione donna è stato positivo.
14:47La seconda domanda è quante donne hanno usufruito degli sgravi.
14:52Allora gli sgravi sono previsti per le imprese.
14:55Le imprese hanno degli sgravi fiscali fino all'1% delle spese, fino a 50.000 euro.
15:01La cosa molto buona è che inizialmente era stato previsto un rifinanziamento di questo tema
15:12e oggi invece è addirittura, sì non è stato rifinanziato, è stato rifinanziato ad limitum, stabilizzato
15:23e quindi questo significa che è stato diciamo così in qualche maniera preso
15:30questo beneficio indotto come strumento importante, quindi essendo diventato strutturale.
15:39Quali sono gli indicatori? Non c'è una evidenza sulla parola valutazione dell'impatto sulla violenza economica
15:51ma lo è come principio, cioè tutti gli indicatori previsti nella certificazione di genere
16:00come ricordo sono oltre 30 e i 15 indicatori previsti nella 180-2025 di prossima pubblicazione
16:09vanno nella direzione di diminuire il concetto della violenza economica
16:15proprio perché sono portati, quindi sono rivolti a, hanno l'auspicio e quindi hanno l'obiettivo
16:26di attenzionare chi oggi deve fare programmazione economica, chi oggi deve rivedere i processi organizzativi
16:36delle imprese in un'ottica di gender budgeting e gender mainstreaming. Spero di aver risposto.
16:45Ci piace la dottoressa Mocchi perché è chirurgica nelle risposte.
16:50Sono una matematica.
16:51Eh si vede.
16:53Dottoressa Mocchi approfitto insomma di questo scampolo di minuti che ci rimane per la chiusura
16:58dell'audizione per chiedere un po' come si forma la rete di inclusione donna, come queste associazioni
17:04vengono coinvolte nel network, come si arricchiscono, come le professioniste, le manager, le imprenditrici
17:11eccetera eccetera vengono coinvolte, no? Come con grande fatica immagino. Però insomma
17:17come avviene? Spieghiamo anche un attimo come si arriva a creare un network fatto salvo insomma
17:22che è dal 2018 che si lavora, ma come si implementa una rete e si fa crescere anche per far capire
17:28insomma l'interesse su eventualmente l'adesione ad una rete così complessa. Prego.
17:34Certo, allora inclusione donna nasce dalla volontà granitica di incidere e di contare, quindi
17:44quello è assolutamente il vero motivo. La cosa bella della nostra rete è che non essendo
17:51un'associazione non ci sono cariche, non ci sono presidenti, segretari, tesorieri, nessuno
17:58paga niente. In sette anni abbiamo pagato facendo una colletta 30 euro per un cartellone
18:05fine che sta a casa mia arrotolato. E come si aderisce? Si aderisce chiedendolo, dimostrando
18:14però di avere tra i propri obiettivi o nel proprio statuto quello di portare tutto ciò
18:21che serve per aumentare l'occupazione e la rappresentanza. Perché ciò che unisce tutte
18:26e ottanta le associazioni è questo obiettivo comune. È una sorta di massimo comundivisore
18:32dicendolo alla matematica, cioè il divisore comune più grande che c'è tra tutte le associazioni.
18:39Quindi le associazioni sono di tutti i tipi. Ci sono grandissime associazioni come FIDAPA,
18:44ma ci sono anche piccolissime associazioni o community di pochi elementi, ma sono tutti
18:51assolutamente coesi nei confronti degli obiettivi da raggiungere. Come si tiene insieme tutta
18:57sta roba? Si tiene attraverso la volontà di esserci e di incidere. Nell'ambito dell'organizzazione
19:05dei lavori e dei progetti di inclusione donna, più volte il comitato guida è cambiato, più
19:12volte il comitato guida ha visto un'organizzazione diversa. Persone che inizialmente hanno dato
19:19molto si sono poi in qualche maniera messe in seconda fila per dare posto ad altre donne
19:27che in quel momento avevano più tempo, perché ciò che danno tutte è il loro tempo e il tempo
19:33è la cosa più preziosa che uno ha. Si tiene insieme grazie alla volontà di esserci e di contare.
19:39Grazie.
19:40Grazie. Allora, se non ci sono altri interventi proviamo a ricordare questo appuntamento del
19:4622 in Senato. Vuole ricordarlo dottoressa Mocchi?
19:51L'appuntamento è in Senato il 22 ottobre dalle 15 alle 17.30 in Sala Isma. Gli inviti
20:00arriveranno dalla segreteria della senatrice Stefania Pucciarelli che ci ha aiutato nell'organizzazione
20:10di questo evento e ci ha anche fatto prenotare la sala.
20:15L'evento è fondato sulla presentazione della valutazione impatto di genere come strumento
20:29per cambiare o comunque aiutare la pubblica amministrazione nel dimostrare di essere virtuoso
20:37nei confronti del gender budgeting. Quindi un tema tra l'altro all'ordine del giorno e più di una volta
20:46diciamo così ripreso anche dalle istituzioni nel momento in cui si parla di bilancio di genere.
20:52E' molto importante per noi è auspicabile la presenza di tutte le forze politiche perché questa
21:01diciamo così iniziativa che va di pari passo alla 125 rappresenta la risposta alla domanda
21:12rispetto all'offerta data dalle imprese con la certificazione di genere. Oggi noi abbiamo 8.000 aziende
21:19che sono certificate e hanno dimostrato di essere virtuose sui temi delle pari opportunità
21:24sono quindi pronte a dare il massimo in termini di occupazione femminile. Deve esserci una domanda
21:31quindi bisogna fare in modo che chi oggi ha i cordoni della borsa tengano presente questo fatto
21:38e quindi siano attenti anche in fase di ingaggio a promuovere questa eccellenza. Quindi è necessario
21:52ed è questa la risposta di Inclusione Donna al tema dell'offerta di questa cultura, è necessario
22:00che anche la pubblica amministrazione faccia la sua parte.
22:04Bene, ringraziamo la dottoressa Sila Mocchi per essere così matematica e ringraziamo
22:11Inclusione Donna per il lavoro che fa e rinnovo alle colleghe l'invito al 22 di ottobre.
22:19Grazie a tutte, dichiaro chiusa l'audizione e ringrazio anche le colleghe di Inclusione Donna
22:25presenti e collegate. Grazie mille.
22:55Grazie a tutti.
23:25Grazie a tutti.
23:55Grazie a tutti.
24:25Grazie a tutti.
24:55Grazie a tutti.
25:25Grazie a tutti.
25:55Grazie a tutti.
26:25Grazie a tutti.
26:55Grazie a tutti.
27:25Grazie a tutti.
27:55in tal caso la partecipazione da remoto e la trasmissione sulla web tv. L'ordine del giorno
28:00recca lo svolgimento dell'audizione di rappresentanti dell'associazione Valore D,
28:06con riferimento al filone di inchiesta della violenza economica. A nomi di tutte le commissarie
28:10e di tutti i commissari do il benvenuto alla dottoressa Paola Trotta, responsabile della
28:16comunicazione aziendale consulente per gli affari pubblici per l'associazione Valore D,
28:21e alla dottoressa Roberta Brancato, consulente per la comunicazione e gli affari pubblici
28:26dell'associazione Valore D e responsabile del progetto violenza di genere, che ringrazio per
28:32la disponibilità a contribuire ai lavori di questa commissione. Prima di dare loro la parola
28:37mi fa piacere segnalare alla commissione che Valore D è un'associazione di imprese istituita
28:43nel 2009 su iniziativa delle manager di 12 imprese, la prima associazione di imprese impegnata
28:50nella promozione dell'equilibrio di genere e ad una cultura inclusiva nelle organizzazioni
28:55aziendali italiane. Prego quindi la dottoressa Trotta e la dottoressa Brancato di illustrarci
29:02la loro audizione, quindi do a voi la parola con preghiera di concludere, questo mi rivolgo
29:07anche alle colleghe, l'audizione alle 9.30 per l'inizio dei lavori in aula. Grazie mille.
29:12Buongiorno a tutti, grazie Presidente per aver accolto questa audizione, per darci il
29:19tempo per raccontare e anche grazie ai membri della commissione, a chi è collegato e chi
29:26è presente. Dunque, noi oggi abbiamo l'opportunità di portare la voce di 400 imprese che hanno
29:33un impegno profondo, cioè quello di costruire un paese in cui il talento femminile possa esprimersi
29:38in piena sicurezza in ogni contesto, incluso il mondo del lavoro. Lavoriamo ovviamente all'interno
29:47delle aziende, ma lavoriamo per un cambiamento più ampio della cultura del paese. E come
29:54ricordava la Presidente Semenzato, la nostra storia nasce da 12 donne che sono state delle
30:00donne un po' pioniere, perché loro decisero all'epoca di associare, non loro stesse, facendo
30:06una delle tante associazioni femminili, ma convinsero i vertici e quindi sì io, sempre
30:13uomini delle aziende, di associare le loro aziende. E questo perché volevano avere più
30:20impatto, volevano avere immediatamente più impatto. Noi rappresentiamo oltre alle 12 aziende
30:26circa 2 milioni di impiegati di queste aziende. Quindi il nostro impegno è sulla formazione
30:36progetti ovviamente dedicati all'equità e inclusione, alla parità di genere, al superamento
30:43degli stereotipi. Ma non ci fermiamo solo al lavoro all'interno delle aziende, perché
30:49crediamo che per fare un cambiamento culturale si debba partire anche dalla prima infanzia e
30:56anche dalla scuola. Quindi abbiamo un progetto che portiamo nelle scuole medie, è un progetto
31:03internazionale che si svolge in 28 paesi, che si chiama Inspiring Girls. Questo progetto
31:11mette a confronto bambine e bambini insieme a contatto con role model femminili per trasmettere
31:19un messaggio molto semplice e efficace che non esistono lavori da uomini o da donna, che
31:25ognuno può esprimere la propria potenzialità e il proprio talento seguendo i propri sogni
31:31e costruire quindi una indipendenza nel mondo economica, che è anche parte di quello di cui
31:38stiamo discutendo oggi. In questo progetto abbiamo formato già esposto più che formato
31:4675.000 studenti e formato 1.200 insegnanti. Noi facciamo una formazione specifica per gli insegnanti
31:56sui bias, perché i bias spesso limitano anche la percezione che gli stessi insegnanti hanno
32:06nei confronti delle ragazze. Spesso si dice che le ragazze non sono portate per le materie scientifiche
32:12e quindi lavoriamo anche su questo. Durante questo percorso che facciamo nelle scuole abbiamo visto
32:18che nei nostri incontri con bambini e bambine esposti a delle role model con dei lavori sicuramente
32:27impegnativi cambia la percezione non solo delle bambine ma anche dei bambini sul ruolo delle donne.
32:35Per questo ci dà la forza e continua. La cultura cambia nell'esposizione a un modello femminile
32:42diversa a partire dalle scuole. Ovviamente come abbiamo detto fino a ora, noi come rete di imprese
32:51non siamo specializzati rispetto ad altre associazioni sulla violenza di genere. Noi ci occupiamo di
32:59empowerment femminile, di diversità e inclusione, di rendere il posto di lavoro più inclusivo.
33:05e quindi ci siamo chiesti al nostro interno se dovessimo, come dovessimo affrontare il tema
33:12della violenza di genere domestica e se dovessimo entrare anche noi, diciamo, se dovessimo seguire
33:20questo tema anche noi. La risposta è stata molto chiara perché attraverso i dati dire abbiamo visto
33:25che il 40% delle donne comunque che vengono accolte dai centri di antivolenza hanno un lavoro e quindi nella
33:34nostra idea il luogo di lavoro diventa uno spazio cruciale di riconoscimento, prevenzione ed intervento.
33:42Questo è ciò che ci ha smosso. Abbiamo deciso di non fare un'associazione separata ma di affiancare
33:50rispetto a quello che facciamo queste attività. Oltre ai dati di dire, noi avevamo fatto una ricerca
33:57ovviamente per verificare l'interesse da parte del pubblico e delle aziende con SVG. Abbiamo visto che
34:06una persona su tre ritiene che le condizioni lavorative, orari, retribuzione, organizzazione
34:14possano aggravare situazioni di abuso. Noi l'abbiamo toccato con mano durante il Covid. Quando era impossibile
34:22uscire da casa, quando c'era lo smart working, abbiamo saputo di situazioni di abuso. Quindi anche se oggi
34:30il luogo di lavoro non è più solo l'azienda, il luogo di lavoro è un luogo di lavoro ibrido,
34:37crediamo quindi che sia importante per le aziende occuparsi di questo tema. L'80% delle donne si
34:44aspetta un impegno concreto dalle imprese. Il 60% di queste chiede un ruolo ancora più incisivo
34:52rispetto a quello che fanno oggi. Quindi cosa abbiamo fatto? Ovviamente non essendo esperti
35:01sul tema ci siamo fatti affiancare in questo percorso da un'associazione, una fondazione
35:06che è Una Nessuno Centomila, che ci ha aiutato a creare questo dialogo con le aziende che poi
35:14ha portato a uno dei primi passi che vi spiegheremo, che vi illustreremo, che è la
35:20policy. Una considerazione che abbiamo fatto, non si può calare, questo è un tema delicatissimo
35:29per le aziende, perché c'è sempre il tema di dire quanto l'azienda deve entrare nella vita
35:38delle persone, nella privacy delle persone, quanto può entrare nella quotidianità. Noi
35:47crediamo che calare un lavoro sulla violenza di genere nelle aziende senza aver preparato
35:56un terreno sia molto faticoso e molto difficile e questo l'abbiamo già verificato in passato.
36:03è molto importante cominciare a lavorare dalle fondamenta nel costruire una cultura del rispetto
36:12e imparare a riconoscere le differenze altrui, perché se non si costruisce questa base poi tutte
36:20le attività diventano un po' delle attività di pink washing, lasciatemelo dire. Quindi dal
36:262019 noi abbiamo cominciato con un altro progetto che non è coerente, ma non è ovviamente
36:33lo stesso, ed è un progetto sulle molestie di sessuali e di genere all'interno del luogo
36:41di lavoro. E devo dire che all'inizio era quasi un tema tabù anche per le aziende. Abbiamo
36:49dovuto lavorare su cosa significa una molestia, è la stessa cosa che faremo sulle violenze
36:56di genere, qual è il costo delle molestie all'interno dell'azienda e come affrontare
37:03questo tema con rispetto, serietà, senza minimizzarlo, ma con strumenti efficaci per contrastarlo.
37:11Quindi nel 2023, dopo questa esperienza sulle molestie, nasce il lavoro sulla, diciamo
37:20il lavoro, un passo interiore, quindi estendere l'impegno alla violenza domestica. Abbiamo
37:27fatto questo lavoro con il supporto appunto di Nessuna 100.000, con Lella Palladino che voi
37:32conoscerete molto bene. E cosa è emerso nelle nostre conversazioni con le aziende? È emerso
37:39un interesse fortissimo ad agire. Noi non abbiamo mai ricevuto così tanto interesse in
37:46un workshop iniziale, quello dei tavoli di lavoro, dalle aziende. In pochissimo tempo
37:52si sono riempiti tutti i posti disponibili per il tavolo di lavoro. Ma insieme al grandissimo
37:58interesse anche un grande timore di sbagliare, di non affrontare il tema nella modalità più
38:05corretta. Le imprese ci hanno chiesto di accompagnarle in un percorso e di mostrare loro come sostenere
38:15le donne vittime di violenza rispettandone la privacy e la dignità. Quindi da questo lavoro
38:22nasce questo strumento di cui vi parleremo oggi, che è la policy, che abbiamo chiamato,
38:31e vi ne lasciamo tre copie, ma poi anche è potessibile scaricarla. La policy si chiama
38:38appunto dal silenzio e l'azione e io chiamerei Roberta Brancato a parlarne.
38:45Dottoressa Brancato, prego.
38:47Grazie, buongiorno a tutte e a tutti. Dunque, partiamo da cos'è questa policy dal silenzio
38:53e l'azione. Non è un documento di intenti, ma è una guida operativa che analizza il fenomeno
39:00della violenza di genere, i meccanismi che stanno alla base della violenza e offre però
39:06degli strumenti concreti. È un documento pensato per le aziende del network Valore D, ma disponibile
39:13gratuitamente anche per le aziende non associate per tutte le realtà interessate. Cosa contiene
39:20questa policy? La policy contiene oltre 60 buone pratiche aziendali, quelle delle aziende
39:25che hanno partecipato attivamente al tavolo di lavoro ed è, si sviluppa ecco in quattro
39:31sezioni. Io vorrei ricordarle qui brevemente proprio per darvi l'idea dell'approccio che
39:36noi abbiamo seguito. Dunque, il documento contiene una prima sezione con un quadro normativo
39:43e culturale, ovvero affronta le radici culturali della violenza di genere, ma individua anche i
39:52riferimenti giuridici normativi che possono essere utili, come ad esempio ricordiamo la
39:57convenzione di Istanbul oppure la convenzione ILO 190 sulle moleste e la violenza nei luoghi
40:02di lavoro. Questo permette alle aziende di muoversi, di collocare le proprie azioni all'interno
40:08di una cornice di diritto sia internazionale sia nazionale. Una seconda sezione di questa
40:14policy è dedicata alle dinamiche della violenza di genere, quindi raccontiamo le diverse forme
40:19che la violenza può avere, non solo quella fisica ma appunto violenza psicologica, violenza
40:25economica che spesso sono quelle più suddole e difficili da riconoscere e sfatiamo anche
40:31i falsi miti legati alla violenza. Per esempio a volte la violenza viene associata a donne che
40:39appartengono a un determinato background sociale, invece sappiamo che non esiste una tipologia
40:44della vittima. La terza sezione è quella che ci traghetta verso la dimensione organizzativa.
40:50Noi qui analizziamo il ruolo delle aziende e analizziamo come la violenza che avviene
40:57nella dimensione intima, che quindi pensiamo sia lontana dal contesto lavorativo, in realtà
41:02abbia un impatto fortissimo sul contesto lavorativo in termini di assenteismo, calo di produttività,
41:08perdita di competenze. Ma al tempo stesso come lo stesso contesto lavorativo possa essere
41:13uno spazio di decostruzione di stereotipi ma anche uno spazio di costruzione di fiducia
41:19e di rapporti di sicurezza e di sostegno. Arriviamo poi alla quarta sezione che è la parte pratica
41:27ovvero la guida che noi abbiamo chiamato ISSA. ISSA è un acronimo volutamente evocativo
41:34di uno sforzo da fare insieme che sta per quattro verbi, informare, svelare, sostenere,
41:40amplificare. Informare cosa vuol dire? Diffondere consapevolezza. Le imprese devono partire da questo,
41:47cioè come si fa consapevolezza? Adottando delle polisi, individuando delle figure di riferimento,
41:54creandole se non sono ancora presenti e prevedendo degli strumenti di monitoraggio,
42:01dei percorsi formativi. Abbiamo poi il secondo punto dell'acronimo ISSA che è svelare,
42:08ovvero imparare a riconoscere le situazioni di abuso e attivare, prevedere dei canali di segnalazioni
42:15sicuri. Questo dal confronto con i centri antiviolenza è emerso come uno dei punti più delicati
42:21perché in presenza di una situazione di abuso l'istinto ci dice dobbiamo fare qualcosa,
42:26però è qua che è necessario un bilanciamento tra il rispetto della privacy della persona coinvolta
42:33e il desiderio di sostenerla e questo presuppone la creazione di una relazione di fiducia.
42:39Andiamo poi alla seconda S dell'acronimo ISSA che è sostenere, cioè prevedere delle misure concrete
42:47e qui le nostre aziende, le aziende che hanno partecipato al tavolo hanno davvero dato, hanno mostrato,
42:55hanno raccontato delle pratiche molto virtuose. Abbiamo delle pratiche generali, ad esempio per contestare
43:03la violenza di genere ci sono delle aziende che hanno previsto la possibilità di accedere a flessibilità oraria
43:10e organizzativa che prevedono dei fondi di emergenza, alloggi temporanei, anche dei piani di sicurezza appositi
43:18contro lo stocking. Faccio un esempio, il fatto di prevedere dei parcheggi vicini all'area di ingresso
43:25che siano ben illuminati e sottoposti a controllo e sorveglianza. E poi abbiamo delle buone pratiche
43:34che sono inserite all'interno di questa policy con focus sulla violenza economica.
43:38Ci sono delle aziende che hanno attivato dei corsi di educazione finanziaria, dei webinar e per quanto riguarda
43:47gli istituti bancari, almeno quelli associati a Valore D, alcuni di questi stanno lavorando per progettare
43:54dei prodotti bancari sicuri. Anche qui faccio un esempio, quando una donna richiede una nuova carta di credito
44:01i sistemi bancari automaticamente la inviano al domicilio, ma se la donna lo richiede all'insaputa del partner
44:08l'invio al domicilio può essere molto rischioso. E quindi una possibilità può essere quella di inserire
44:15un indirizzo alternativo, cosa che attualmente il sistema non fa, ma prevederlo può essere sicuramente
44:20vantaggioso. E proprio appunto sul focus della violenza economica è emerso quanto sia complesso, perché molto spesso
44:30gli abusi di tipo economico sono normalizzati, interiorizzati dalle stesse donne, proprio perché sin da quando sono
44:37bambine sono esposte a certe dinamiche, per cui è normale che le donne non abbiano nulla a che fare con il denaro.
44:47E quindi è molto importante che l'educazione finanziaria inizi davvero sin dalla prima infanzia.
44:53Per concludere, l'ultimo punto dell'acronimo ISSA è amplificare. Cosa significa? Creare delle connessioni con il territorio,
45:02con altre associazioni, con i centri antiviolenza per far sì che le aziende siano parte di un ecosistema più grande.
45:10Ora, questo acronimo ISSA anche qui fa parte e sono una piccola parte di una roadmap che noi abbiamo strutturato
45:17per le aziende e che prevede tutta una serie di passi. Io quindi indico qualcuno, come ad esempio il coinvolgimento
45:25della leadership. Sappiamo che nulla può cambiare se non viene coinvolto anche il management, se non vengono
45:31coinvolti i piani alti. Viene prevista anche l'analisi del fenomeno e dei suoi impatti, come appunto il monitoraggio
45:38di tutto ciò che avviene. In Valoredino diciamo che non si può migliorare ciò che non si può misurare.
45:43Ed è effettivamente vero. Anche in questo caso è necessario prevedere delle survey, delle analisi periodiche
45:50per vedere se effettivamente si sta andando nella direzione giusta. Concludo dicendo che la policy per noi
45:56non è stato un lavoro statico. È l'inizio di un lavoro. Infatti ogni anno ci siamo presi l'impegno di fornire
46:03alle nostre aziende associate degli approfondimenti. In linea con un approccio che vorremmo definire
46:10dinamico. E in quest'ottica quest'anno abbiamo deciso di concentrarci in modo verticale su un tema
46:19che è quello della violenza digitale. Lo conosciamo, ne abbiamo sentito parlare tantissimo soprattutto
46:25nell'ultimo periodo. Proprio come ha detto Paola in precedenza noi cerchiamo di costruire alleanze
46:30e anche per affrontare questo tema lo stiamo facendo con l'associazione Permesso Negato che da tanti anni
46:37si occupa appunto di violenza online e di rimozione di contenuti illegali. Quindi oggi noi vi portiamo
46:43la policy dal silenzio all'azione ma non appena il lavoro sarà pronto, anche questo sul digitale,
46:48insomma ci farà piacere condividerlo con questa commissione. Grazie Paola, ti rido la parola.
46:54Grazie dottoressa Brancato. Prego dottoressa Trotta.
46:56Volevo proprio prendere qualche minuto per delle riflessioni inconclusive. Questo lavoro appunto
47:05come dicevamo dinamico, dobbiamo continuare a tenere alta l'attenzione sul tema, poi le aziende
47:11decidono ovviamente se si vogliono anche rivolgere fuori dall'associazione. Per noi l'obiettivo è fare
47:18impatto, fare conoscenze e fare cultura. Abbiamo visto quanto è stato difficile all'epoca lavorare
47:25sulle moleste, che era un argomento tabù. Allora, le aziende per implementare delle policy
47:33efficaci è importante che vengono in qualche modo anche incentivate, non necessariamente
47:39economicamente. Sappiamo che esiste una certificazione di genere, l'UNIPDR 125, che ha delle aree
47:47dei KPIs relativi alle molestie e alla violenza. Ecco, potremmo dare più peso a questi KPI in modo
47:56che le aziende siano anche focalizzate su questo tema. Sappiamo che la certificazione sta andando
48:02molto bene e che le aziende lo stanno recipiento molto bene. E poi ci sono i due grandi temi
48:07che non devo raccontare, ma che sappiamo tutto. Uno è il tema della buona occupazione femminile,
48:12perché ovviamente se le donne non hanno una buona occupazione sono meno indipendenti.
48:18E l'altro è la direttiva sul pay gap. La direttiva sul pay gap è molto importante che venga
48:26implementata e venga, in un certo senso, compresa anche nel lavoro di questa commissione. Perché?
48:34Perché donne che hanno un gap salariale rilevante diventeranno donne che saranno povere pensionate.
48:45E quindi anche questo, anche il lavoro sull'eliminazione del pay gap all'interno tra uomo e donna
48:54è molto importante perché ci porterà ad avere donne più indipendenti. Noi crediamo che il lavoro
49:01che viene fatto da un Paese per sviluppare l'empowerment femminile delle donne per lavorare
49:10sia molto importante e ci permetta di incidere sul Paese per costruirne uno più giusto e con più futuro.
49:21E non dimentichiamo però anche le alleanze. Le alleanze sono fondamentali sia con le altre associazioni,
49:28sia con i centri antiviolenza e assolutamente con le istituzioni. Grazie, vi ringrazio dell'attenzione.
49:35Io ringrazio la dottoressa Trotta, la dottoressa Brancato. Chiedo ai colleghi e alle colleghe se ci sono
49:40delle domande. Intanto ne faccio io una pratica, cioè sull'organizzazione di ValoreD, cioè come è strutturato
49:49il vostro network, come si entra nel vostro network, qual è le policy, perché insomma voi vi rivolgete
49:56a tantissimi dipendenti, abbiamo sentito bene, due milioni e quindi poi una domanda su due ordini di grandezza,
50:06l'abbiamo ben capito dal documento che ci lasciate. Se voi fate anche proprio dei processi di formazione
50:15su questi due milioni di dipendenti, perché sappiamo che è fondamentale l'educazione economica
50:21finanziaria fin da giovanissimi, ma questa educazione economica deve magari appunto abbracciare anche,
50:27come abbiamo sentito, delle donne che già lavorano. E per converso quali sono gli strumenti che usate
50:33per la comunicazione con le aziende, cioè secondo voi qual è lo strumento più efficace per raggiungere poi
50:41gli obiettivi di consapevolezza sui vari temi, dalla violenza economica alla molestia.
50:47C'è uno strumento oggi molto flessibile e reattivo da una parte e dall'altra, perché poi di attività
50:53voi ne fate tante, ma magari avete capito che c'è qualcosa di chirurgico che aiuta maggiormente
50:59nell'attività. Grazie.
51:01Allora, dalla nostra esperienza ciò che aiuta più di tutto è il commitment del management.
51:09Se c'è un amministratore o un'amministratrice delegata che crede nel processo, il processo
51:16viene interiorizzato, perché se no diventa un esercizio estivo. Le nostre aziende si associano
51:23a valori di, ovviamente per associarsi devono essere approvate dal consiglio direttivo, dal
51:31punto di vista etico, e forniamo loro una serie di corsi. Abbiamo una piattaforma che si chiama
51:38Unicity, che lavora sull'unicità delle persone, una piattaforma dove all'interno le aziende
51:44possono trovare sia l'iscrizione ai corsi, diciamo quelli frontali, sia tutti dei corsi
51:52online. Il lavoro sulle moleste noi lo facemmo online, perché con un prodotto digitale, perché
52:03all'epoca era molto faticoso, veniva vissuto come un prodotto più adatto. Su questo invece
52:15lavoro, quello che stiamo facendo ora è proprio che stiamo lavorando sulla distribuzione della
52:20policy, in modo che le aziende possano interiorizzare, e poi le aziende man mano, o attraverso l'advisory,
52:28o anche attraverso alleanze con altre terze associazioni, faranno dei corsi, quando avranno
52:36deciso ovviamente come fare. Per noi facciamo continuamente corsi sul linguaggio, sul linguaggio
52:43inclusivo, sul manager inclusivo, perché per secondo noi quella è la base, e quindi c'è
52:48tutto, non esiste proprio una ricetta unica, tranne il fatto di avere il management completamente
52:53committed, non esiste una ricetta unica, ma una continua comunicazione, una continua
52:59formazione, formazione, webinar, convegni, pubblicità, campagne di pubblicità, tutto
53:06insieme, continuamente. Si entra per associazione, quindi ci si deve associare, e ovviamente
53:14l'associato fa richiesta, noi abbiamo un consiglio direttivo che approva la richiesta, abbiamo
53:23anche un comitato etico che approva la richiesta.
53:25Prevoli al Mici, prego.
53:31Ringrazio e sarei curiosa di conoscere la tipologia di imprese che si avvicinano a voi, se sono
53:37solo tutte aziende di grandi dimensioni o se riuscite ad arrivare anche con aziende più
53:42piccole che ovviamente hanno maggiore difficoltà anche, magari la policy sarebbe anche lì particolarmente
53:49importante da adottare. Grazie.
53:51Allora, è un'ottima domanda perché noi nasciamo con le grandi aziende, le nostre aziende fondanti
53:58sono Ikea, Luxottica, abbiamo detto Banca d'Italia, quindi tantissime, però da un triennio
54:05della Presidente Regente abbiamo cominciato a lavorare sulle piccole e medie imprese, soprattutto
54:14sulla filiera, utilizzando le grandi imprese come buddies per far sì che la cultura passi
54:21dalle grandi imprese alle piccole imprese e abbiamo anche tutta una serie di contatti
54:26anche con altre associazioni datoriali in modo che questa cosa possa accelerarsi. Devo dire,
54:34siamo all'inizio, la gran parte delle nostre aziende sono grandi ma abbiamo anche le aziende
54:40che chiamiamo junior, quindi che si associano anche con un fee diciamo un po' più piccolo,
54:47più simbolico, proprio per allargare, perché il nostro paese poi è fatto da piccole e medie
54:53imprese, quindi il tessuto è quello e quindi è più faticoso perché è più difficile da
54:59raggiungere, ma lavoriamo anche su quello.
55:01Bene, io se non ci sono altri interventi ringrazio la dottoressa Trotta, ringrazio la dottoressa
55:10Brancato e il grande lavoro che loro fanno come valore di e dichiaro chiusa l'audizione
55:16e chiedo ai colleghi e alle colleghe però di rimanere collegati un minuto perché ci sono
55:21le comunicazioni della Presidente che sono io. Grazie.
55:24Grazie.
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