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https://www.pupia.tv - Roma - ​​Audizione Cartabellotta, Gimbe
Alle ore 8.45, presso l'Aula del III piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, in merito all'indagine conoscitiva sull'individuazione degli svantaggi derivanti dalla condizione d'insularità e sulle relative misure di contrasto ha svolto, in videoconferenza, l'audizione del presidente della Fondazione GIMBE, Nino Cartabellotta.(01.10.25)

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Trascrizione
00:01Bene, l'ordine del giorno reca l'audizione in videoconferenza del Presidente della Fondazione
00:05Gimbe, il Dottor Nino Cartabellotta, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'individuazione
00:10degli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e sulle relative misure di
00:14contrasto.
00:15Vi do volentieri la parola, ringraziandolo, il Presidente collegato in videoconferenza,
00:20prego, prego Presidente.
00:22Buongiorno Vicepresidente, buongiorno Deputati e Senatori presenti, ringrazio per l'opportunità
00:30io condivido subito la mia presentazione, sperando che sia già stato attivato, diciamo
00:36il, perdonatemi solo un secondo, devo però prendere questo qua, vediamo se, ditemi se
00:48arriva.
00:50Sì, bene.
00:51Perfetto.
00:54Allora, ho provato un po' a sintetizzare rispetto a quelli che sono gli obiettivi della presente
00:58audizione in alcuni punti, quello che è un po' il contenuto, gli adempimenti LEA, la
01:06mobilità sanitaria, il personale sanitario e l'avanzamento della missione salute della
01:12Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
01:15Noi, riguardo i livelli senza assistenza, che ricordo sono tutte le prestazioni che le
01:22regioni sono ottenute erogare o gratuitamente o di propagamento del ticket, a fine dicembre
01:272022, quando lo strumento utilizzato dal governo, la cosiddetta griglia LEA, andò in pensione
01:33per essere sostituito dal 2020, come vedremo dal nuovo sistema di garanzia, facemmo questo
01:38report per andare a valutare in dieci anni come si erano comportate le regioni.
01:44Il risultato lo vedete in questa tabella, dove ciascuna regione ogni anno poteva ottenere
01:52nel decennio 2010-2019 225 punti, quindi in dieci anni un totale di 2250 punti.
02:02Nella colonna di destra si trovano i punti ottenuti, nella colonna, diciamo quella colorata,
02:06la percentuale di adempimento. Vedete che la Sardegna si colloca all'ultimo posto nel
02:12decennio, quindi il primo messaggio è che la regione Sardegna rispetto alla regione Sicilia
02:16e rispetto a tutte le altre regioni italiane, in quel decennio ha avuto le peggiori performance
02:21sui livelli essenziali di assistenza delle regioni italiane. Riportando questi dati sulla
02:28cartina, emerge in maniera molto netta, e su questo poi ci tornerò dopo, quello che è
02:32un po' la cosiddetta frattura strutturale tra le regioni del nord e le regioni del sud,
02:38che vedono tutto il mezzogiorno, incluso anche il Lazio, diciamo con adempimenti che
02:42vedete stanno nei primi due cartili, quindi quelli più bassi, di colore rosso piuttosto
02:47che di colore giallo. Vi faccio anche notare che in questo decennio la Sicilia è di colore
02:53giallo, quindi ha erogato, seppur non in maniera ottimale, performance leggermente diverse
02:58da quella della regione sardegna. Come vi dicevo, dal marzo dell'anno 2020 la griglieria
03:04viene sostituita dal nuovo sistema di garanzia, questa è l'ultima relazione del Ministero
03:08della Salute pubblicata a maggio, o in realtà poi uscita nei primi d'agosto, relativa all'anno
03:132023, quindi non abbiamo dati più recenti. La situazione, come potete ben vedere, si è
03:19un po' ribaltata. La Sicilia rimane inadempiente in due aree, quella della prevenzione e quella
03:24ristrettuale, mentre la Sardegna per la prima volta diventa adempiente in tutte le tre aree.
03:30Ricordo che il nuovo sistema di garanzia, per considerare una regione adempiente, richiede
03:34che venga ottenuto un punteggio di almeno 60 alla soglia di sufficienza in tutte le tre
03:39aree. La Sardegna ci arriva un po' al pelo, però sostanzialmente risulta essere una delle
03:44tre regioni del mezzogiorno adempiente insieme alla Puglia e insieme alla Campania. La Sicilia
03:49invece rimane inadempiente come avete in due aree, la prevenzione e l'assistenza
03:53distretto A. Il dato molto interessante che sottoponga la vostra attenzione è che nel
03:582023 rispetto al punteggio complessivo LEA, che come avete ben capito adesso è di 300
04:04punti, 100 per la prevenzione, 100 per la distrettuale e 100 per l'ospedaliera, vede la Sicilia
04:10complessivamente arretrare di 11 punti e la Sardegna diciamo di incrementare di 26 punti,
04:15cosa che le ha fatto acquisire lo status di regione adempiente. Quindi nell'ultimo anno valutato
04:22dal Ministero della Salute ci sono ben 37 punti del nuovo sistema di garanze di differenza tra le due
04:29regioni. L'altra figura che ho preparato e che mi sembra molto evocativa, se voi guardate i quattro
04:36anni che vanno dal 20 al 23, quelle sono le tre colonne che identificano rispettivamente l'area
04:41della prevenzione, quella distrettuale e quella ospedaliera, sostanzialmente per la Sardegna si
04:46verifica questo progressivo peggioramento, mentre viceversa per la Sicilia un progressivo
04:51peggioramento che nel 20 al 21 era in adempiente soltanto nella prevenzione, nell'area della
04:56prevenzione in quella distrettuale, negli ultimi due anni invece è in adempiente in tutte e due,
05:00la prevenzione è quella distrettuale. Quindi da qualunque lato la guardiamo c'è questa differenza
05:07tra le due regioni. In termini di punteggi rispetto a quelle che sono le tre aree, la prevenzione,
05:13la distrettuale e l'ospedaliera, vedete che la Sicilia supera la Sardegna soltanto nella parte
05:18ospedaliera, la Sardegna invece nella distrettuale e nella prevenzione va un po' più avanti, è
05:23evidente che tutte e due le regioni si collocano nella seconda metà della classifica. Questo
05:31come ricompone quella classifica totale nell'anno 2023? Tutte e due le regioni, nonostante la Sardegna
05:38sia in piente, cadono nel partire delle regioni con punteggio più basso, documentando che comunque
05:43insieme a tante altre regioni del mezzogiorno o per la Valle d'Aosta, le performance delle
05:48regioni del sud, incluse quelle diciamo con caratteristiche isolari, sono sostanzialmente
05:53molto basse e rappresentano un po' di partire più basso in Italia. Vedete che entrambe qua
05:57hanno questa caratteristica di colore rosso. Un piccolo dato volevo riportarvi che credo
06:04che sia importante poi anche nell'ultimo dato, importante nella valutazione complessiva.
06:09Rispetto allo status di piano di rientro e commissariamente, vedete che la Sardegna è
06:14stata in piano di rientro per un breve periodo, dall'ugno del 2007 al dicembre del 2012, mentre
06:21la Sicilia è in pieno di rientro dal 2007. Questo evidentemente può, almeno solo in
06:26parte, giustificare questi migliori adentimenti LEA, visto che la Sardegna non ha avuto nel corso
06:30di questi 18 anni tutti quei vincoli a cui sono sottoposte le regioni in piano di rientro.
06:36Su questo noi stiamo lavorando perché è evidente che questa modalità di piano di rientro
06:41e commissariamente non ha permesso, al di là di quello che è il riequilibrio dei conti,
06:46di ottenere sviluppi importanti dal punto di vista organizzativo in tutte le regioni
06:49del mezzogiorno, visto che ce ne sono molte che stanno commissariate dagli anni 2007,
06:542008 o 2009. Il secondo tema che ho affrontato è quello della mobilità sanitaria. Vi porto
07:02prima un dato accumulativo. Questo è il periodo che va dal 2010 al 2022, il periodo storico
07:08in cui siamo riusciti a ricostruire tutte le serie sul dato della mobilità. Vedete che
07:14le regioni in rosso e in verde sono quelle che hanno sostanzialmente una mobilità attiva,
07:19quindi hanno incassato da altre regioni. Quelle in rosso sono quelle che ovviamente hanno perduto
07:25soldi pubblici per mobilità passiva. Il dato interessante è che in questi anni la Sicilia
07:31ha perso circa 2 miliardi e 600 milioni e la Sardegna poco più di un miliardo.
07:37Queste differenze però sostanzialmente si vanno ad allineare quando andiamo a guardare
07:42la quota pro capita. In ogni caso questo vi fa vedere come nel 2022, che è l'ultimo anno
07:48disponibile per effettuare le analisi, la Sicilia ha un saldo passivo di circa 242 milioni,
07:55da Sardegna poco meno di 100 milioni. Questi valori che sembrano molto diversi tra loro,
08:00come vi dicevo, nel momento in cui vengono riallineati crediti e debiti a quella che è
08:05la popolazione residente, sostanzialmente le differenze si appiattiscono molto. Vedete
08:09che il saldo pro capita è di meno 50 euro a residente per la Sardegna e di poco più
08:1660 euro per la Sicilia. Quindi nel valore assoluto del saldo e della mobilità passiva va ovviamente
08:23identificato anche quello che va parametrato alla popolazione residente per avere un dato
08:27più robusto e più affidabile. Quindi su questo aspetto della mobilità sanitaria le due regioni
08:32possiamo dire che pari sono, tenendo conto che anche la Sardegna ha maggiore difficoltà
08:36di spostamento verso altre regioni da cui ci si può spostare ovviamente soltanto con
08:41lei. Per quello che riguarda il personale sanitario ci sono delle differenze non piccole.
08:46Questi sono gli ultimi dati del conto annuale della regione generale dello Stato parametrati
08:52al numero di medici e nella prossima numero di infermieri per 1000 abitanti. Vedete che la
08:56Sardegna ha di fatto la dotazione di medici più elevata d'Italia, la media è 1,85 per
09:01quello che riguarda l'Italia. Questi sono, attenzione, solo i medici dipendenti, quindi
09:05quelli con il contratto collettivo nazionale sanità censite dal conto annuale della regione
09:11generale dello Stato. La Sicilia invece ha un numero di poco superiore alla media nazionale.
09:17Il dato è interessante quando andiamo a guardare quello degli infermieri. Come sapete è un
09:24momento particolarmente critico per la carenza di persone infermieristiche. Anche qua la Sardegna
09:28si trova sopra la media nazionale, mentre la Sicilia al momento è l'ultima della regione
09:32italiana per la dotazione di infermieri dipendenti nel servizio sanitario nazionale.
09:363,5 per 1000 abitanti sono sostanzialmente un numero che colloca la regione Sicilia, lì
09:43sotto anche di paesi dell'est particolarmente arretrati dal punto di vista dell'evoluzione
09:49del servizio sanitario. Per quello che riguarda invece la situazione dei medici e di medicina
09:54in generale, la situazione un po' si ribalta. La Sardegna è quella che ha perso più medici
09:58di famiglia dal 2019 al 2023, quasi il 40%. La Sicilia ne ha perso in meno della media
10:04nazionale, più o meno simile, vedete il 12,3% rispetto al 12,7% della media nazionale,
10:09documentando che evidentemente questa professione in Sardegna è molto poco attrattiva. Questo
10:14dato viene confermato anche dal fatto, poi ci torno dopo, anche dal fatto che il numero
10:21di borsi di studio per il corso di formazione specifica in medicina generale in Sicilia sono
10:26un numero di domande superiore a quelle che sono il numero di posti disponibili, vedete
10:31ci sono circa il 45% di domande in più dei posti, mentre in Sardegna ce ne sono il 28%
10:37in meno. Quindi significa che il giovane medico in Sardegna prova poco attrattivo la professione
10:42di medico di famiglia. Nella stima che abbiamo fatto rispetto alla carenza del numero di medici
10:47di famiglia mancanti al primo giornale del 2024, vedete che la Sicilia non documenta sostanzialmente
10:53carenze, mentre per quello che riguarda la Sardegna la carenza è di circa 150 medici di
11:01famiglia. Attenzione che questo numero è un numero medio regionale che non rostituisce
11:05la grande criticità che le aree interne, soprattutto quelle disagiate a bassa densità
11:11abitativa, fanno rilevare delle carenze di gran lunga superiori perché si concentrano
11:15praticamente nelle aree dove i medici di fatto non vogliono andare, non vogliono assumere
11:20praticamente quella che è la zona carente bandita dall'AS. L'altro dato che mi era
11:26stato richiesto è quello relativo all'utilizzo dei cosiddetti gettonisti, l'ultima relazione
11:31annuale dell'ANAC depositata alla Camera il 20 maggio del 2025, fa vedere come il valore
11:37dei servizi di fornitura del personale sostanzialmente nell'anno 24 vedono la Sardegna con una spesa
11:42di 48 milioni, un po' meno in Sicilia circa 13 milioni. Faccio solo notare che solo per meno
11:48del 20% di questi importi è possibile risalire alla tipologia di professionista, medico, infermiere
11:54perché di fatto quasi nel 85% dei casi viene utilizzato un codice generico o da parte di
12:03chi stipula questi contratti senza identificazione di quella che è la tipologia professionale
12:08che viene impiegata e che viene utilizzata. Chiudo con alcuni dati peraltro molto recenti
12:14pubblicati dall'Agence sullo status di avanzamento della missione salute. Il dato su cui siamo
12:20sostanzialmente in linea con gli standard richiesti dalla Commissione europea è quella del Centrale
12:25Operativa e Territoriale che abbiamo praticamente consegnato il target al dicembre del 2024,
12:31la Sicilia ha raggiunto il 100%, la Sardegna ancora indietro con 6-12-8 su 24, quindi in questo
12:38momento si prova ad essere l'ultima regione d'Italia. Le grandi criticità le andiamo a vedere
12:42quando entriamo nel merito delle case di comunità, anche perché l'Agenas riporta sostanzialmente
12:48le case di comunità divise in tre grandi categorie, a parte quelle programmate, le 80% in Sardegna
12:54e 161% in Sicilia, quelle che hanno almeno un servizio dichiarato attivo o quelle che hanno
13:00tutti i servizi obbligatori dichiarati attivi con o senza presenza medica inferneristica.
13:05Ecco, potete evidenziare voi stessi che il quadro un po' in tutta Italia risulta essere
13:10diciamo desolante perché a fronte delle 1723 case programmate, soltanto 46 al giugno
13:18del 2025 sono con tutti i servizi e con presenza medica inferneristica. Nelle regioni del sud
13:24questi numeri sono molto più bassi o addirittura come in Sardegna praticamente assenti.
13:29Questo è lo stesso dato che riguarda soltanto le case dell'unità con almeno un servizio attivo
13:34dove la Sardegna sembrerebbe essere diciamo più avanti della Sicilia con un 33,8%.
13:43Per quello che riguarda gli ospedali di comunità vedete che anche qua la situazione non è assolutamente
13:48allegra tenendo conto che mancano circa 9 mesi alla consegna dei dati, alla consegna di queste
13:55strutture complete, la Sardegna al 6% o con servizi dichiarati attivi e la Sicilia all'8%
14:02e anche il dato nazionale vi fa vedere che siamo anche qua molto indietro rispetto a quelli
14:06che sono i target previsti. Ecco, questo è lo stesso dato riportato in grafica, fa vedere
14:12come rispetto alla media nazionale sia Sicilia e Sardegna sono sostanzialmente indietro.
14:17Il dato interessante riguarda anche la copertura dei servizi che riguardano l'assistenza domiciliare
14:22integrata, vedete nelle colonne ci sono la copertura raggiunta praticamente in tutte
14:27le regioni dal 100% in tutti i distretti tranne che nella Sicilia, poi i vari servizi sono
14:32variamente diciamo completi nelle varie regioni, il dato di grande interesse è che la Sicilia
14:37è l'unica regione italiana nella quale diciamo non c'è nessun servizio o che arriva al 100%
14:42di copertura, con situazioni ovviamente anche più critiche per quello che riguarda un'assistenza
14:47dei medici e di famiglia e dei pediatri di libera scelta che probabilmente fanno fatica a essere
14:52coinvolti all'interno di questo servizio così importantissimo, quello dell'assistenza
14:56domiciliare. L'ultimo dato interessante che volevo riportarmi e poi mi avvio a due parole
15:02di conclusione è quello che riguarda il fascicolo sanitario elettronico, perché tutti sappiamo
15:05che questa grande riorganizzazione del servizio sanitario territoriale può funzionare soltanto
15:11se tutte le strutture sono connesse e la cellula della connessione è rappresentata un po'
15:16dei dati del paziente che stanno all'interno del fascicolo sanitario elettronico, che oggi
15:20risente di due criticità. La prima è quanto le regioni hanno completato la possibilità
15:25di caricare le tipologie documentali obbligatorie secondo il decreto del settembre del 2023.
15:30Vedete che sono 16 documenti, la Sardegna ne ha caricato l'88%, la Sicilia il 69%.
15:36Non entro nel merito dei dettagli anche per risparmiare tempo, ma vi ho collocato in questa
15:41tabella per tutte le regioni quelli che sono i servizi mercati, per esempio in Sardegna mancano
15:46solo la lettera di invito e la cartella clinica, quindi si gira oltre a queste due il taccuino
15:50personale rassistito, il riflettuto di anatomia patologica e la scheda e il documento di erogazione
15:57di prestazione specialista. Quindi questo significa che non è possibile caricare questa tipologia
16:02di documenti perché l'infrastruttura informatica del fascicolo regionale non lo consente ancora.
16:07Il dato che invece porto alla vostra attenzione è che a noi preoccupa particolarmente un po' come
16:13dato nazionale è che anche quando le regioni hanno fatto bene, la percentuale dei cittadini
16:17che hanno espresso il consenso alla consultazione rimane molto bassa, soprattutto nelle regioni
16:22al centro-sud. Sicilia e Sardegna si collocano un po' in una situazione intermedia, siamo
16:27sotto la media nazionale ma soltanto un cittadino su quattro ha dato il consenso e tra le due
16:32regioni una differenza interessante è quella dell'utilizzo. Di quel quattro che ha dato
16:38il consenso il fascicolo sembra essere più utilizzato in Sardegna con l'11% o nei 90 giorni
16:45precedenti all'altra rivoluzione solo del 4% o solo del 4% incisiva. Questo fa capire
16:50che le regioni oltre all'infrastruttura tecnologica, se il fascicolo, devono lavorare molto sulla
16:56comunicazione pubblica e nel trasferire ai cittadini l'utilità di questo strumento e anche
17:00la sicurezza dei dati perché è verosimile che alcuni abbiano preoccupazione rispetto a quanto
17:05questi dati sanitari possano non essere sicuri all'interno del fascicolo sanitario elettronico.
17:10Le mie conclusioni sono molto sintetiche perché i dati come avete visto sono abbondanti,
17:14bisognerebbe fare un'ulteriore relazione ma sono ovviamente disponibili per le vostre
17:18specifiche richieste. Stando un po' a quello che è il criterio principale con cui lo Stato
17:25monitora la performance delle regioni, è evidente che stiamo parlando degli adempiamenti
17:31Lea e come avete visto né quelle della Sicilia né quelle a Sardegna sono vicine a standard
17:37ottimali, anzi sono abbastanza lontani. Però la Sardegna rispetto alla Sicilia, avendo
17:41il vantaggio di non essere in piano di riempio, è stata riuscita a recuperare in maniera importante
17:47rispetto al decennio 2010-2019 dove aveva, come avete visto, le peggiori performance, mentre
17:52nel periodo 23 ha avuto un netto recupero fino a diventare adempiente nel 23, mentre la Sicilia
17:57ha fatto un buon percorso inverso in questi ultimi tre anni sostanzialmente è peggiorata.
18:02Il dato importante che avrei voluto restituirvi ma sostanzialmente non è possibile in assenza
18:07di analisi complesse è queste criticità che vi ho mostrato rispetto alle performance
18:12in sanità della Sicilia e della Sardegna. Sono comuni a tutte quelle delle regioni del
18:17mezzogiorno o ci sono dei fattori moltiplicatori che sono in qualche maniera enfatizzati dall'insolarità?
18:24Le analisi descrittive non permettono di confermare questo dato perché sarebbero richieste analisi
18:30molto più complesse che possiamo anche immaginare di mettere in campo, però questo è il dato
18:36sicuramente descrittivo. Sono due regioni che non forniscono performance ottimale, che hanno
18:41grande criticità, non sempre coincidente dal punto di vista di quelli che sono gli ambiti,
18:46per esempio sul personale, grande presenza di medici dipendenti di Sardegna, ma grande carenza
18:51di medici e medicina in generale, quale sia la correlazione specifica con l'insolarità
18:55rispetto all'essere regione del mezzogiorno, noi oggi questo non siamo in condizione di
18:59considerare. Ecco io termino la mia presentazione e ovviamente rimango disponibile a quelle che
19:03sono le vostre domande.
19:07Grazie Presidente Cartabellotta, chiedo ai colleghi e la ringraziamo naturalmente per la relazione
19:13molto completa. Chiedo ai colleghi se hanno delle domande da fare al Presidente, possono
19:21segnalarmelo. Altrimenti inizio io se il Presidente me lo consente, così i colleghi nel frattempo
19:33pensano se c'è qualche approfondimento. Il primo tema è questo, è possibile, dentro questo
19:42quadro che naturalmente va approfondito e come dice nelle conclusioni che condivido c'è un tema
19:48di un'analisi qualitativa più articolata per capire se l'insularità è un moltiplicatore delle
19:55criticità sul sistema sanitario nazionale in queste due regioni. Peraltro con degli elementi
20:02che sono stati da noi registrati da Istat che riguardano anche il tema poi delle modalità con cui
20:10il territorio è presente oppure non è presente, ovvero tu hai la stessa superficie con un milione
20:20e mezzo di abitanti e la stessa superficie con 5 milioni di abitanti, la presenza di popolazione
20:25cambia anche l'entità dei servizi che si possono erogare e questo abbassa la qualità.
20:31Però le volevo chiedere, primo, è possibile avere anche dei dati che possano essere aggiunti
20:38a questi che riguardano le liste d'attesa, cioè l'impatto maggiore o minore dell'attesa
20:45per servizi e di quali servizi nelle due regioni insulari. La seconda cosa è questa, rispetto
20:54alla tabella che riguarda gli linei essenziali di assistenza durante il primo decennio c'è
20:59un asterisco che dice Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta, Sardegna e Trento e Bolzano
21:05non sono sottoposte a verifica degli adempimenti LEA. Questo era un punto che a noi era sfuggito,
21:12si tratta di capire se questo influenza l'entità delle prestazioni in quegli anni, considerato
21:19che Bolzano lo vediamo penultimo e quindi sembra strano che la sanità di Bolzano possa
21:23essere penultima. Terza questione, la medici di medicina generale, c'è un impatto di meno
21:3339% se non sbaglio sull'assenza in Sardegna ed è un dato che sta soltanto con Puglia e Calabria
21:44che hanno il 20 e il 25%, lei ha una spiegazione, una possibile motivazione sulla non attrattività
21:53di questo tipo di professione che invece in Sicilia mantiene la media nazionale, perché
22:00questo è un punto che ha un suo impatto soprattutto nella opinione pubblica. La quarta segnalazione
22:12è questa. La Sardegna, io almeno so della Sardegna, non è in piano di rientro dal 2011
22:19non perché la sanità non costi di più di quella che è la distribuzione delle risorse
22:28del Fondo Sanitario Nazionale, ma perché per un accordo in quanto regione a statuto speciale
22:34la parte eccedente viene pagata con risorse regionali. Questo glielo segnalo perché sarebbe
22:40importante da questo punto di vista, nell'approfondimento che lei in qualche modo ha segnalato come è
22:46possibile per capire maggiormente alcuni elementi e poi troveremo la modalità per chiedergli
22:52e per trovare una possibilità di collaborazione con la sua fondazione che a noi sembra molto
22:57importante, può essere che questo alteri il giudizio, ovvero sarebbe una regione da piano
23:05di rientro, ma non è in piano di rientro perché formalmente quelle risorse non le deve
23:09mettere in più il Fondo Sanitario Nazionale, ma le mette la regione. Però il valore economico
23:16resta, tanto è vero che la Sardegna ha, nel dato che lei ci ha dato, che anche questo è
23:21un dato davvero eclatante, 2,59 medici dipendenti del sistema sanitario nazionale contro 1,85.
23:31e anche qui c'è una domanda in qualche modo sulla quale lei ha solo accennato una possibile
23:37risposta, una possibile interpretazione, qual è la valutazione che lei dà del fatto
23:41che ci siano sostanzialmente quasi un medico in più rispetto alla media italiana e le performance
23:46siano invece così basse, dipende dalla tipologia del territorio, dipende dal fatto che per assicurare
23:52servizi medi serva addirittura il 50% in più di personale, ecco questo è un elemento che
23:58con i dati che lei in qualche modo fa emergere sono molto importanti. L'altro punto invece
24:05che è l'ultimo punto che volevo in qualche modo segnalarle è questa cosa che riguarda
24:09il fascicolo sanitario elettronico, questi sono dati dichiarati dal Ministero della Salute
24:14ovvero il fatto che possano essere registrati dentro il fascicolo sanitario elettronico tutti
24:20quegli elementi. Io le insinuo un dubbio che il dato sia un dato formale ma non sostanziale
24:28ovvero che il fascicolo sanitario elettronico in realtà non sia utilizzato ma sia soltanto
24:34possibile utilizzarlo ma in realtà non ci sia la connessione delle strutture sanitarie
24:39nella realtà e quindi i pazienti non vi accedono. Lei ha fatto anche una segnalazione importante
24:47che le chiedo se secondo lei può essere affrontata legislativamente cambiando le carte
24:53diciamo rovesciando le carte ovvero i cittadini che hanno espresso il consenso alla consultazione
24:58facili alla sanitaria elettronica sono 1 su 4 in Sicilia e in Sardegna ma anche in Italia
25:024 su 10 è un dato bassissimo. Forse bisogna fare un lavoro utilizzando la carta di identità
25:09elettronica e quindi dando per scontato che automaticamente uno dia il consenso alla consultazione
25:15altrimenti c'è una limitazione di accesso a informazioni sanitarie che possono essere fondamentali
25:20per salvare le vite e magari deve essere il contrario che uno debba dichiarare il dissenso
25:26se non vuole essere aiutato perché c'è un tema in qualche modo anche di tutela delle persone
25:33e di reale espressione della volontà. Forse ho fatto delle cose, delle segnalazioni un po' confuse
25:40ma lo stimolo che dà con questi dati è talmente elevato che meriterebbe anche una discussione
25:45di qualche ora rispetto a quello che viene fuori su questo. Io prima di darle la parola
25:52per rispondere darei la parola al senatore Niccita e poi le diamo la parola per dare un commento
25:58complessivo delle domande e delle osservazioni che possono emergere. Senatore Niccita, prego.
26:03Sì, grazie. Intanto ringrazio per questa analisi che è molto interessante per noi per fare delle riflessioni
26:13e ringrazio anche la disponibilità di integrare con alcune ulteriori domande. Una questione che volevo chiedere
26:22se ci sono dei dati, se c'è una riflessione in tanto generale, mi concentro un po' di più sulla Sicilia,
26:31sul quadro che emerge soprattutto ecodinamico perché sono stati fatti vedere anche una serie di scenari
26:41nei quali alcuni dati sono migliorati, altri invece sono peggiorati. Quindi non c'è un quadro omogeneo
26:48di politica sanitaria che mi sembra emergere in Sicilia, ma delle tendenze erratiche che quindi
26:56non sono il risultato di una politica di discontinuità. Due dati che è importante poter accogliere per quello
27:07che riguarda la Sicilia è il rapporto di prestazioni sanitarie sia postiletto tra pubblico e privato.
27:18Il dato della mobilità interprovinciale è anche interregionale perché noi abbiamo avuto dei dati
27:27dall'ufficio parlamentare di bilancio l'anno scorso che in qualche modo proponevano sia per la Sicilia
27:35che per la Sardegna da una parte un dato significativo rispetto alle altre regioni italiane
27:40di emigrazione sanitaria, ma dall'altro anche una contrazione della spesa dovuta al fatto
27:51non che le persone andassero di più negli ospedali locali, ma che rinunciassero alle cure.
27:56Siccome so che la Fondazione Gimbe ha un focus proprio su questo, mi chiedevo se adesso
28:01o in un'altra occasione si potesse integrare il dato. Grazie.
28:06Grazie senatore Incita, non vedo altri, quindi darei la parola al professore per le risposte
28:13e le valutazioni su quello che è stato detto. Ringraziandolo ancora, prego.
28:17Allora, per ordine vicepresidente, grazie per i numerosi stimoli che mi avete restituito.
28:22Allora, lista d'attesa. Come sapete, da luglio il Ministero ha attivato una versione preliminare
28:30della piattaforma nazionale sulle liste d'attesa che dovrebbe utilizzare il condizionale
28:36per mettere l'analisi per regione, per tutte le prestazioni sanitari di quelli che sono
28:41i tempi di attesa in relazione alla classe di priorità. Al momento però non è possibile
28:45consultare, diciamo, o non è possibile filtrare per singola regione, ma c'è semplicemente
28:50un dato generico all'interno della piattaforma. Quindi a oggi non abbiamo la possibilità di poter
28:57fare questo tipo di valutazione, se non all'interno, diciamo, dei singoli portali delle regioni
29:03che peraltro risultano estremamente disomogenee e che dal punto di vista, diciamo, della centralizzazione
29:08necessaria di centralizzare il dato hanno, diciamo, nel decreto 73 definito la necessità
29:13di questa piattaforma nazionale. Mi permetto solo di aggiungere che, diciamo, è anche il momento
29:18delle elezioni politiche che ha riportato a fine anno, diciamo, l'opportunità di pubblicare,
29:24voglio dire, questi dati, cosa che per noi non è, diciamo, un bel messaggio, però diciamo,
29:32accettiamo quelle che sono le decisioni. Riguardo al decennio 2010-2019, l'asterisca a cui le
29:37fa riferimento è legata al fatto che le regioni a straduto speciale, eccetto la Sicilia, perché
29:41come sapete ha una quota di riparto di risorse che va a carico dello Stato, non sono sottoposta
29:50alla verifica degli adempiamenti LEA per l'assegnazione, per il riparto della cosiddetta
29:55quota premiale. In realtà negli anni questa quota premiale ha assunto sempre più una sorta,
30:00diciamo, di discrezionalità nell'assegnazione del riparto all'interno della conferenza delle
30:05regioni e non ha più nessuna relazione con quello che è il punteggio LEA. Quindi il fatto
30:10che queste regioni non sono sottoposte alle verifiche degli adempiamenti LEA per quello che riguarda
30:16la quota premiale di fatto, diciamo, non ha una grande importanza. Quanto poi rispetto
30:22al piano di rientro questo abbia potuto influire il fatto che la Sardegna ci ha messo dei soldi
30:27propri, accetto la sua osservazione, dovrei fare delle ulteriori verifiche, perché certo
30:35è che la Sardegna è stata in piano di rientro per un tempo relativamente contenuto, ha avuto
30:40un piano di rientro cosiddetto leggero, è uscita abbastanza presto, quindi non è scuso che,
30:45visto che il principale elemento è l'equilibrio economico finanziario, che l'iniezione di
30:49risorse regionali abbiano permesso alla regione di non rimanere, diciamo, in quel purgatorio
30:54dove, come avete visto, la maggior parte delle regioni del Mezzogiorno si stanno dentro andando
30:59a ostacolare lo sviluppo dell'assistenza sanitaria. Per quello che riguarda i medi di famiglia
31:05la spiegazione un po' ce l'abbiamo, perché i medi di famiglia sostanzialmente le grandi carenze
31:10stanno nelle grandi regioni del nord, in particolare la Lombardia, il Veneto, l'Emilia Romagna,
31:15perché ci sono altre opportunità professionali verso cui i giovani medici si stanno indirizzando
31:21e purtroppo queste attività professionali non stanno né nel pubblico né nel privato
31:25accreditato, ma stanno nel cosiddetto privato curo. Noi stiamo osservando questo fenomeno
31:30un po' dell'involuzione prestazionistica del medico che sceglie specialità che gli permettono
31:36di inserirsi nel libero mercato e lavorare per chi paga bene e con impegno temporale
31:44sostanzialmente ridotto. E poi le carenze le rileviamo in regioni, oltre che la Sardegna
31:51come ha rilevato lei la Calabria, c'è regioni che hanno situazioni di aree, di territorio
31:57con massa densità abitativa, perché il numero di zone carenti bandite dalle Asli che rimangono
32:02più deserte sono quelle dove sostanzialmente il medico per raggiungere i 1.500 assistiti
32:08deve avere praticamente 7, 8, 10 comuni da gestire. Questo pone un altro tema su cui
32:14noi stiamo lavorando, che è quello della quota di riparto che a nostro avviso dovrebbe
32:18prevedere, adesso hanno inserito anche la mortalità, hanno inserito la depriviazione
32:23sociale, ma dovrebbe prevedere soprattutto per le regioni dove la viabilità e l'orografia
32:27sono particolari anche una quota legata a queste condizioni orografiche, perché lei
32:33capisce bene che soprattutto immaginiamo l'assistenza domiciliare, un'equip di ADI di assistenza
32:38domiciliare nei mila romani una giornata fa magari 10-15 assesi e in Sardegna ne fa 2-3,
32:44perché le distanze da coprire e i tempi di spostamento sono importanti. Per quello che
32:50riguarda il fascicolo, sono d'accordo con lei, i dati sovrastimano a nostro avviso quello
32:56che è l'utilizzo, anche perché si parla di un semplice accesso negli ultimi 90 giorni
33:03sia dei medici, di medicina generale, sia dei pazienti, sia dei medici ospedalieri, quindi
33:08quale sia il reale utilizzo noi in questo momento non lo sappiamo. È un primo dato
33:13che viene monitorato e io starei molto a guardare, come lei ha rilevato, la parte mezza
33:18vuota del bicchiere, cioè che in tutto il mezzogiorno di fatto i cittadini, la maggior parte,
33:23non prestano consenso. Rispetto alla sua ipotesi, quella del silenzio assenso, il garante
33:28per la privacy ha già dato parere negativo da questo punto di vista. È chiaro che la
33:33politica potrebbe fare molto, perché lei sa che per quello che riguarda la sanità noi
33:37abbiamo l'applicazione più rigorosa del regolamento europeo sulla privacy per la sanità e questo
33:43sta avvalando in maniera enorme la digitalizzazione, la ricerca e tutta una serie di altri aspetti.
33:48All'onorevole Nicita, rispondo che il quadro in Sicilia è assolutamente disomogeneo, sono
33:55d'accordo che c'è una grande differenza di offerta e ricordo anche a tutti che oggi le
34:00grandi diseguaglianze non sono soltanto quelle regionali che abbiamo documentato, ma sono
34:04anche intraregionali, soprattutto tra aree metropolitane, aree rurali come quelle di cui abbiamo
34:10parlato, oltre che tra diverse fasce socio-economiche della popolazione. Purtroppo per quello che riguarda
34:16il dato della mobilità interprovinciale, questi dati non sono pubblicamente accessibili,
34:22stanno soltanto nei flussi del modello M delle singole regioni che ovviamente bisognerebbe
34:27acquisire per poter fare delle analisi più dettagliate per capire come si muove la mobilità
34:33intraregionale che ovviamente sono un fatto organizzativo e non richiede compensazioni
34:38di tipo economico. Sull'offerta di postiletto pubblico e privato, quello che noi possiamo
34:46in questo momento monitorare al di là del postiletto è il dato della spesa sanitaria pubblica
34:53per il privato accreditato, che in Sicilia supera abbondantemente la media nazionale, mentre
34:57in Sardegna sta ben al di sotto della media nazionale. Non ho sotto mano il dato, ma comunque
35:02la sintesi è un po' pesta. Sulla questione di rinuncia alle prestazioni si sta verificando
35:10un dato molto interessante, che la spesa auto-quocket negli ultimi anni sta crescendo meno dell'atteso,
35:16ma sta crescendo meno dell'attesa perché lì è stato documentato tre fenomeni. Il primo
35:20è che le famiglie limitano la spesa durante l'anno, la spesa per la salute, la seconda
35:25è che non riescono a mantenere un livello di spesa costante rispetto ai bisogni, la terza
35:29è quella più grave di rinuncia alle prestazioni, perché nel 2024 ha raggiunto il 9,9% della
35:34popolazione, quindi stiamo parlando di circa 5.800.000 persone, ed è più frequente nel
35:39sud rispetto alle regioni del nord. È evidente che se le persone non possono spendere la spesa
35:44auto-quocket non aumenta, quindi un po' questa ossessione per l'incremento della spesa auto-quocket
35:49bisogna un po', a mio avviso, mitigarla anche dal punto di vista delle motivazioni politiche
35:54per due ragioni. Primo perché non è un indicatore affidabile delle mancate tutte le pubbliche,
35:59visto che c'è sempre un numero maggiore di persone che rinunciano le cure, secondo
36:03perché soprattutto nelle regioni del nord molta di questa spesa è una spesa a basso
36:06valore che di fatto non ha nessuna rinpevanza per la salute pubblica, ma rappresenta semplicemente
36:11un fenomeno di consumismo sanitario.
36:16Bene, grazie intanto Presidente. Non so se c'è qualche altro collega che ha una domanda
36:21al volo, altrimenti ringraziamo il Presidente. Gli chiediamo anche di valutare se nelle prossime
36:28settimane rileva degli altri dati anche legati alla discussione che abbiamo avuto oggi e ce
36:35li fa avere, come per esempio questo tema della spesa auto-pocket, se è possibile averla
36:40anche sul tema regionale potrebbe essere di grande aiuto. La sfruttiamo come rielaboratore
36:46di dati, ci serve assolutamente. Bene, non vedo altri colleghi, io ringrazio davvero
36:53ancora il Presidente Cartabellota per il suo intervento non solo formale ma anche molto
36:56sostanziale e direi che dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione presentata
37:04sia legata al resoconto stenografico e all'assoluto del DNA. Grazie Presidente, grazie ancora.
37:08Grazie a tutti.
37:14Sono l'Onorevole Cherchi e volevo chiederle una cosa, per le slide perché erano molto
37:20interessanti, come facciamo a dare? Sì, le ho consegnate in commissione.
37:24Sì, sì, sono a disposizione questi dati, l'Onorevole Cherchi, li trova nella sua casella
37:30di posta elettronica a partire da stamane, d'accordo? Bene, grazie, dichiaro conclusa
37:38la seduta. Grazie ancora Presidente.
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