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https://www.pupia.tv - Roma - Oltre la frammentazione: strategie integrate per la Gestione del Tumore della prostata metastatico - Conferenza stampa di Gian Antonio Girelli (05.11.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Grazie mille, benvenuto a tutti anche da parte mia, sono Daniele Banfi, giornalista medico
00:10scientifico di Fondazione Umberto Veronesi e oggi avrò compito di moderare l'appuntamento
00:14dal titolo oltre alla frammentazione strategie integrate per la gestione del tumore della
00:19prostata metastatico, incontro che è stato promosso dall'onorevole Gian Antonio Girelli
00:24attualmente in aula dovrebbe raggiungerci. L'incontro di oggi intende accendere i riflettori
00:38sulla necessità di un approccio integrato e multidisciplinare nella gestione del tumore
00:43alla prostata metastatico, avremo a disposizione circa un'ora e in questo momento sarà l'occasione
00:48per rappresentare delle riflessioni e delle proposte operative che sono emerse da un precedente
00:53lavoro fatto nei mesi scorsi e riassunto nel documento tumore della prostata metastatico
00:58nuovi approcci nella gestione multidisciplinare del paziente. L'obiettivo del documento è
01:04la promozione di un modello di presa in carico, la valorizzazione delle best practice a livello
01:10regionale e la sensibilizzazione delle istituzioni. Ma perché parliamo oggi di tumore alla prostata
01:16metastatico? Perché sicuramente è uno dei tumori più diffusi, il secondo più diffuso,
01:21il primo a livello maschile, abbiamo 40.000 nuove diagnosi e quasi mezzo milione di persone
01:27in Italia oggi vivono con questa condizione. Fortunatamente grazie al progresso della ricerca
01:32riusciamo a diagnosticarlo sempre più in tempo ma quando non ci sono le strutture adeguate
01:37e non ci sono percorsi condivisi spesso questa diagnosi precoce purtroppo funziona meno e si
01:44arriva ad avere un tumore metastatico. Quindi nonostante appunto questi progressi scientifici
01:49e terapeutici permangono davvero delle differenze territoriali nell'accesso davvero
01:54importanti. E il documento che sarà presentato proprio nel corso di questo incontro di oggi
01:59è frutto di un confronto interregionale tra esperti clinici, istituzioni e rappresentanti
02:05dei pazienti. In particolare che cosa verranno illustrati in questo lavoro a nostra disposizione?
02:12Verrà illustrato innanzitutto le esperienze delle prostate cancer unit già diversi in contesti
02:17regionali come la Piemonte, la Lombardia e il Lazio e la Campania dimostrando che queste
02:23strutture funzionano e la collaborazione tra i diversi professionisti consente che cosa?
02:29Una presa in carico più efficace, tempi di trattamento notevolmente ridotti e una migliore
02:34qualità di vita dei pazienti. Però il documento non è solo una questione puramente interventistica
02:40sulla malattia, affronterà anche un altro tempo molto importante che è quello del supporto
02:45psicologico. Veronesi diceva sempre che è molto facile eliminare il tumore fisicamente
02:50e difficile eliminarlo dalla testa, quindi la parte psicologica è davvero importante.
02:57Il documento analizzerà anche la formazione continua degli operatori, anche se importante,
03:01il ruolo centrale dell'associazione dei pazienti dove dopo sentiremo una importante testimonianza.
03:07E infine il documento non è solo una fotografia ma pone delle proposte operative concrete,
03:12tra queste appunto la necessità della creazione di una rete nazionale di prostate cancer unit
03:17formalmente riconosciuta dal ministero. E questa rete consentirebbe che cosa?
03:22Fondamentalmente di ridurre la frammentazione che oggi abbiamo ancora troppo in Italia e nelle
03:27diverse regioni. Quindi l'incontro di oggi intende valorizzare che cosa? I risultati di questo
03:31lavoro che è stato fatto nei mesi scorsi e aprire un confronto istituzionale con delle call to action
03:36molto precise che sono primo estendere il modello delle breast cancer unit anche alla salute maschile,
03:42quindi le prostate cancer unit, rendere strutturale la multidisciplinarietà, favorire la diffusione
03:48delle pratiche regionali migliori e quindi copiarle e promuovere la cultura della prevenzione.
03:54Oggi ne discuteremo con i nostri relatori che sono l'onorevole Gian Antonio Girelli,
03:59componente della dodicesima commissione affari sociali della Camera dei Diputati,
04:02Presidente dell'intergruppo parlamentare Prevenzione e diminuzione del rischio che è
04:07promotore di questa iniziativa. L'onorevole Ilenia Malavasi, componente della dodicesima
04:13commissione affari sociali e Camera dei Diputati. L'onorevole Vanessa Cattoi, membro della quinta
04:18commissione bilancio Camera dei Diputati e promotrice e coordinatrice dell'intergruppo
04:23parlamentare insieme per un impegno contro il cancro. Il senatore Guido Quintino Liris che ci
04:28raggiungerà, componente della quinta commissione bilancio. Il dottor Giuseppe Procopio, direttore
04:33del programma Prostata e della struttura dipartimentale di Oncologia Medico-Gerinto Urinaria
04:38alla Fondazione Istituto Nazionale Tumore di Milano. E infine Claudio Talmelli, anche
04:43esso ci raggiungerà più tardi, Presidente di Europa Uomo. Prima di entrare nel vivo permettetemi
04:48un ringraziamento a Pfizer Italia per il proprio sostegno non condizionante a questa iniziativa.
04:54Allora, chiamo subito il dottor Procopio a comparire, se ci raggiunge, e a lui chiediamo
05:01essenzialmente questo, di spiegarci quali sono i messaggi che sono immersi appunto dal documento
05:07che ho appena citato e in particolare se ci può raccontare le best practice regionali
05:12che potrebbero essere adottate a livello nazionale. Prego, dottor Procopio.
05:17Grazie Daniele. Parliamo della consapevolezza che parliamo del tumore che negli individui
05:26di sesso maschile ha l'incidenza maggiore. Quindi questo tumore ha un altissimo indice
05:33di curabilità ma necessita di una gestione integrata, una presa in carico a 360 gradi.
05:39Vuol dire che è una patologia estremamente eterogenea che può essere estremamente pericolosa
05:46per la vita del paziente ma tante volte può anche essere gestita senza approcci particolarmente aggressivi.
05:53Come si fa tutto questo? Come si fa a definire dove siamo?
05:58Ecco un modello integrato multidisciplinare che prevede un'integrazione di competenze specialistiche
06:04diverse che messi al servizio del paziente possono portare ad ottimizzare un percorso
06:11diagnostico prima e terapeutico dopo. Questo può essere fatto attraverso dei modelli
06:16che oggi sono realtà sul territorio nazionale, sono le prostate cancer unit, cioè i modelli
06:22nei quali il team di esperti condivide un percorso diagnostico prima e terapeutico dopo
06:30al servizio del paziente. Questi modelli necessitano chiaramente della capacità dei diversi specialisti
06:38di mettersi in gioco, in discussione e contemporaneamente necessita della presa visione di tutta quella
06:46che è l'informativa diagnostica e della condivisione del percorso di cura. Daniele giustamente
06:53faceva e menzionava cosa diceva il professor Umberto Veronesi, quanto sia importante anche
06:59l'empowerment, la consapevolezza del paziente, il punto di vista psicologico. Ecco che mai come
07:06in una patologia prostatica è vero il concetto che la decisione deve essere condivisa, ma condivisa
07:16perché è possibile attraverso la condivisione scegliere ciò che è meglio per il paziente,
07:23perché vuol dire che si può fare più di una cosa e il risultato in termini di efficacia
07:29è lo stesso, ma cambia quello che è il percepito, le sequele a cui il paziente andrà incontro.
07:36Tutto questo oggi può essere fatto e garantito grazie a dei modelli organizzati di Prostate Cancer Unit.
07:42Grazie mille. Allora adesso dovrebbe intervenire, ma non è ancora arrivato il senatore Liris,
07:51quindi passerei la parola all'onorevole Cattoi per chiedere una cosa importante. Allora noi
07:58sappiamo che coordina l'intergruppo parlamentare insieme per un impegno contro il cancro, che
08:02rappresenta oggi appunto una delle principali sedi di confronto politico trasversale su diversi
08:08temi. A lei chiede in che modo le istituzioni possono accompagnare e sostenere la costruzione
08:13di un modello nazionale proprio per il tumore alla prostata metastatico, come delineato in
08:18quello che è il documento che presentiamo oggi e quali azioni concrete il gruppo interparlamentare
08:23può promuovere per integrare questa proposta appunto di nazionalizzare la creazione di queste
08:30prostate cancer unit a livello nazionale.
08:34Sì, innanzitutto vi ringrazio per l'invito e ringrazio anche i colleghi, soprattutto il
08:41collega che si è fatto promotore di questa iniziativa e che permette quindi a noi parlamentari
08:45di confrontarci, cosa che già facciamo, perché anche con la collega Malavasi facciamo parte
08:50proprio dello stesso intergruppo, poi anche con l'altro collega comunque si lavora assieme
08:55su questi temi. Beh, innanzitutto è importante partire dall'ascolto che noi facciamo anche
09:00come intergruppo, dando voce a quelle che sono le richieste che arrivano proprio dall'associazione
09:05dei pazienti, quindi le associazioni dei pazienti che quindi hanno come protagonisti gli interlocutori
09:10principali che vivono quotidianamente quelle che sono le difficoltà e quelle che sono anche
09:15le mancanze del sistema sanitario nazionale che devono essere migliorate e che ci permettono
09:19quindi anche noi legislatori di andare a intervenire attraverso dei interventi puntuali,
09:25all'interno dei vari percorsi legislativi che ci vengono offerti anche non da ultimo
09:31in questa manovra di bilancio dove l'aspetto soprattutto legato al tema della sanità risulta
09:36essere uno del protagonista della manovra, non solo questo ma insomma comunque sia è parte
09:42integrante anche di quest'ultima manovra di bilancio. Ecco quindi che noi parlamentari
09:46cosa possiamo fare? Innanzitutto avere sempre questa costanza, questo confronto diretto e continuo
09:51con la rappresentanza dell'associazione dei pazienti. Noi come già detto lo facciamo perché abbiamo
09:56oltre 50 associazioni di pazienti che fanno parte del nostro intergruppo e noi ci raffrontiamo
10:01anche con un boarding scientifico e quindi qua il binomio, la trasversalità e la multidisciplinarità
10:06anche sul piano legislativo accompagnata dalla rappresentanza dell'associazione dei pazienti
10:11con la parte tecnica scientifica permette anche ai legislatori di intervenire nel modo
10:17più appropriato possibile. Su quest'ultima patologia e quella che oggi appunto è il tema
10:23della giornata quindi il tumore, la prostata soprattutto a livello metastatico ci obbliga
10:29di fatto a fare una serie di considerazioni. In primis che sono riportate anche nei paper
10:34è il fatto che noi ad oggi nel nostro paese come si vince manca un programma di fatto
10:40strutturato di screening nazionale e questo secondo me è la base sulla quale noi come
10:45legislatori possiamo impegnarci e possiamo partire proprio perché usciamo dal mese della
10:51prevenzione di ottobre che era riferito soprattutto a altre patologie, entriamo a novembre su quello
10:57che è la prevenzione del tumore maschile e quindi l'attenzione deve essere data proprio sul
11:03tema degli screening quindi l'importanza di fare in modo che anche questo tipo di screening
11:08che permette comunque sia di intervenire prontamente sulla patologia, di evitare che ci possa essere
11:14anche la cronicizzazione e quindi di intervenire prima e meglio garantendo anche al paziente
11:20stesso anche un'aspettativa di vita diversa rispetto a quella che potrebbe avere qualora infatti
11:26mancasse come ad oggi non è strutturale quindi dipende poi dalla più o meno sensibilità oppure
11:32dipende anche dal fatto che i medici di medicina generale conoscendo anche quella che è la
11:37storicità della familiarità della patologia all'interno della famiglia del paziente medesimo
11:45e quindi chiedano di loro iniziativa di intraprendere un percorso di screening appunto sulla base però
11:51singola, individuale e non su un programma che viene adottato a livello nazionale voi capite che di fatto
11:57questo è molto limitante ecco quindi che noi come legislatori potremmo prenderci un impegno di farci
12:04portavoce e soprattutto di intervenire sull'aspetto legislativo per fare in modo anche che questa
12:09tipologia di screening visto che comunque sia si parla di una patologia che è la seconda più diffusa
12:14la prima in termini se guardiamo solo l'aspetto prettamente maschile e quindi è sicuramente questo
12:20un primo intervento poi sugli altri questioni che sono state sollevate sulla multidisciplinarietà
12:25sull'importanza della territorialità noi sapete che adesso abbiamo anche la presenza delle case di
12:30comunità che anche su questo tema è un tema sfidante primo perché comunque abbiamo ricevuto i fondi
12:37dal PNRR e quindi di fatto abbiamo messo a terra una serie di investimenti queste case di comunità
12:42adesso devono essere riempiti di servizi tra questi servizi sicuramente ci sono questi servizi che
12:47permettono di dare una continuità territoriale e un supporto anche a questo tipo di patologia dove
12:52comunque possiamo inserire anche delle figure all'interno come già sono presenti a livello
12:57di breast uni penso alla figura dello psicologo che in alcune unità è già presente non è
13:04strutturato a livello nazionale anche su questo come intergruppo e la collega Malavasi lo sa
13:08benissimo la battaglia che stiamo portando avanti perché riteniamo che anche l'aspetto psicologico
13:14come quello che abbiamo votato settimana scorsa all'unanimità con l'appoggio di tutti i colleghi
13:19legato all'alimentazione sono due aspetti che talvolta vengono considerati come secondari ma che su
13:25una patologia come quella che andiamo a discutere oggi invece sono veramente fondamentali ecco quindi
13:32che il nostro lavoro va avanti e in parallelo permette di soddisfare sia le esigenze singole di
13:38determinate patologie ma in modo più allargato penso la psiconcologia anche a un aspetto che è
13:43importante che viene rilevato anche all'interno del del paper che ci è stato rendi contato quindi
13:48il nostro impegno come parlamentari sarà quello di continuare ad avere questo questo rapporto a più
13:56livelli soprattutto con le associazioni di pazienti sulle singole patologie che quindi ci individuano
14:02quali sono le mancanze quali sono anche quindi le priorità di intervento e ovviamente poi attraverso
14:08a un lavoro che stiamo portando avanti in questa legislatura devo ringraziare tutti i colleghi perché
14:13abbiamo dimostrato che siamo in grado di toglierci le bandierine partitiche per lavorare assieme su dei
14:18temi così importanti come sono questi temi qua e quindi ritengo che sia una sfida per la quale noi
14:23possiamo comunque tenerci aperti e essere pronti a dare delle risposte anche secondo queste esigenze di
14:28questa singola patologia grazie grazie grazie mille onorevole e se oggi siamo qui grazie all'onorevole
14:35girelli che è promotore proprio dell'iniziativa e a cui chiedo innanzitutto se ci racconta le ragioni
14:42della promozione di questa iniziativa ma le ragioni sono sono molto semplici nel momento in cui si aprono
14:51dei processi di di confronto di partecipazione bisogna avere anche la consapevolezza che poi si
14:59tratta di valutare assieme i risultati di un lavoro che non rappresenta certo un momento di chiusura di
15:05un percorso ma versi l'apertura del del percorso vero quello di cercare di dare concretezza a quanto
15:12emerge da uno studio anche molto profondito e ben fatto che c'è stato oggi presentato e che mi viene da
15:18dire ci consegna subito una considerazione senza programmazione non si riesce a ottenere nulla ed è
15:26forse il vero dato mancante un po negli ultimi negli ultimi anni nell'affrontare le politiche
15:33sanitarie o meglio continuiamo a vivere in un paese dove esistono delle delle grandi professionalità
15:40dei grandi centri dove le persone comunque continuano ad avere un una risposta che però diventa
15:47sempre più faticosa che diventa sempre più legata a liste d'attesa a necessità di dover attingere le
15:54risorse proprie per poter andare a ottenere dei risultati ma soprattutto vede un progressivo
16:02regredire della qualità comunque di quello che arriva al cittadino che è altro rispetto la massima
16:08qualità che la scienza la medicina i professionisti riescono riescono ad ottenere ed allora è un grande
16:15momento di programmazione che ci dà alcune indicazioni molto molto precise la prima che
16:20riguarda il mondo della sanità nella sua organizzazione che va dal tema della multidisciplinarietà nel senso
16:26che sempre di più nel momento in cui la sanità viene a contatto col cittadino la cittadina deve cercare di
16:33favorire un momento di formazione sensibilizzazione e anche consapevolezza che va a 360 gradi che non si
16:42concentra sulla singola patologia sul singolo sintomo che si manifesta tenendo conto anche del
16:48cambiamento sociale intervenuto nella composizione e quindi di figure anche nuove che devono essere
16:54sempre di più protagoniste di questa di questa vicenda oggi parliamo di prostata sappiamo benissimo
17:01che categoria sociale ci riferiamo all'uomo e anche all'uomo che comincia ad avere una certa una certa età
17:07e quindi già ci delinea una delle necessità su cui investire nel futuro ci dice anche della
17:13necessità di avere una rete capillare sul territorio che è qualcosa di più comunque del semplice prevedere
17:21case della comunità con all'interno per davvero e non solo per ecco per titolo una serie di
17:27professionisti ma case della comunità che riescono a trasformarsi in luoghi dove si sviluppa e si
17:34programma la prossimità dove si arriva alla persona dove si raggiunge l'obiettivo l'obiettivo vero
17:41altrimenti rischiamo di aver fatto solo un'operazione organizzativa quasi immobiliare più che di sanità
17:48di iniziativa di di prossimità ci viene anche detto chiaramente che questa rete deve essere uniforme su
17:55tutto il territorio nazionale e quindi una serie riflessione riguardo il le autonomie laddove la
18:04frammentazione dei ventun modelli regionali sono un qualcosa che non possiamo più ecco considerare
18:11utile per sviluppare ottenere dei modelli ecco ottimali di di sanità bisogna capire che gli obiettivi
18:19nazionali devono essere garantiti su tutto il territorio e tutte le persone indipendentemente
18:24dal loro cap per dirle in altra in altra maniera anzi mi verrebbe da dire che proprio per ottenere
18:30il risultato della prossimità dovremmo fare un investimento sull'autonomia vera laddove spesso e
18:36volentieri i comuni piuttosto che il terzo settore piuttosto che le reti organizzate dal punto di vista
18:42territoriale mi riferisco in particolare alle aree interne piuttosto che le zone montane non alle città
18:49dove c'è una certa ecco vivacità anche di di presenza necessitano di essere coinvolti per poter
18:57abbinare a quella che è la risposta sanitaria la presa in carico sociale che non dimentichiamo mai
19:04che spesso e volentieri le persone accanto al bisogno sanitario vivono anche una loro dimensione
19:09di difficoltà che va colmata perché non basta una volta nemmeno aver fatto una diagnosi precoce se
19:16poi non c'è un corretto percorso di terapia che viene che viene seguito ed allora voi tutte queste
19:24cose ce le avete ce le avete detti in maniera anche molto puntuale chiudo con un'ultima riflessione è
19:30chiaro che il compito del legislatore qual è è quello di mettere in condizione la sanità di
19:35organizzarsi al meglio ma è quello di creare anche la cornice presupposti perché tutto questo
19:39venga venga effettuato ed allora ecco che c'è il tema di come declinare la sanità nella nell'approccio
19:47all'autonomia c'è il tema di come reperire le risorse e qui la dico in maniera anche molto molto
19:53chiare netta esiste anche depositata una mozione che credo e spero può spesso trovare ecco spazio
19:59nel dibattito d'aula dove si chiede al governo meglio si veste il governo dell'autorevolezza
20:06dell'aula parlamentare nel rapportarsi con l'europa nel chiedere che tutto quello che
20:09viene stanziato in prevenzione venga tolto dal calcolo del patto di stabilità proprio nella
20:15considerazione che sempre di più se non investiamo in tutto questo non è che molto semplicemente
20:22abbiamo solo risparmiato abbiamo messo e compromesso la qualità e la durata della vita di molte persone
20:29e già questo basterebbe ma abbiamo anche determinato un costo futuro elevatissimo sia in cura perché poi
20:38le patologie non è che si fermano perché non le andiamo a diagnosticare proseguono e intercettiamo
20:43nelle fasi acute assieme delle ricadute sociali non di poco conto che ha a che fare la persona coinvolta
20:49in termini di esclusione dal mondo del lavoro una ricaduta sulle famiglie il dover al di là del
20:55riconoscimento giuridico prevedere le figure dei caregiver che devono prendersi carico di
21:00determinate situazioni colpendo soprattutto le donne in scelte di questo di questo genere non
21:06non di poco conto e anche da questo punto di vista quindi fare bene ecco le somme di cosa vuol dire
21:13non investire può aiutare ad avere qualche coraggio in più anche quando si fanno ecco le sessioni di
21:19bilancio mettendo le risorse dove vanno secondo me nella più grande infrastruttura che è rimane il
21:26compito di un legislatore che è quello della tutela della della persona perciò grazie davvero del lavoro
21:32ma soprattutto un punto di ulteriore partenza non certo di conclusione grazie mille onorevole ora
21:39introduco l'onorevole Malavasi perché perché Procopio e Cattoi prima ci hanno raccontato hanno
21:44accennato la questione dell'impatto psicologico e quindi l'importanza dell'affrontare la malattia non solo
21:49dal punto di vista medico a lei onorevole Malavasi in commissioni affari sociali si è
21:54sempre occupata tra le altre cose della figura dello psiconcologo del disagio psicologico e in
22:00generale della presa in carico integrata della persona ecco allora le chiedo quali sono le
22:05priorità che ritieni indispensabili per garantire che questo modello integrato davvero si realizzi
22:11anche nella dimensione psicologica e sociale oltre che clinica giustamente dell'approccio diciamo
22:17medico alla malattia grazie faccio prestissimo perché dobbiamo rientrare in aula devo dire che mi
22:26ha molto colpito le parole che ha detto il professor Procopio perché avere delle buone prassi già
22:35sviluppate nel nostro paese che possono che provano già a garantire quell'approccio integrato
22:42multidisciplinare che veniva auspicato dal professore tramite delle prostate canceruni sarebbe
22:48devo dire una cosa da valorizzare da raccontare molto di più visto che può essere quello lo
22:53strumento che garantisce comunque una presa in carico multidisciplinare dentro la quale ci deve
22:59stare anche l'approccio psicologico nel senso che il benessere psicologico è una parte importante
23:04del percorso di cura del paziente dico questo perché è abbastanza umano avere sentimenti di
23:12paura di preoccupazione capita a tutti già quando facciamo gli esami del sangue i dati che sono
23:18sballati ci fanno provocare immediatamente dei sentimenti di grande preoccupazione allora avere
23:23la possibilità quando iniziano comunque questi percorsi ad avere delle prese in carico multidisciplinari
23:30che significa sviluppare degli approcci comunque personalizzati mirati comunque sul percorso di
23:36cura del paziente che vedono insieme tutti i professionisti ovviamente gli oncologi gli
23:43radioterapisti radiologi gli specialisti nutrizionisti dietologi gli psicologi insomma penso che possa
23:49servire davvero all'interno di queste strutture organizzate dei modelli moderni efficaci particolarmente
23:58efficienti fino ad oggi lo psico oncologo non c'è c'è c'è in modo molto sperimentale spesso
24:07sostenuto anche dal terzo settore ci sono molte associazioni che dedicano la propria raccolta fondi
24:12a finanziare percorsi di psico oncologia all'interno comunque dei reparti nella scorsa legge di bilancio
24:19il collega Girelli se lo ricorda molto bene abbiamo fatto una scelta per iniziare a inserirlo in modo
24:24strutturato all'interno dei reparti pediatrici che hanno ovviamente una delicatezza ancora maggiore
24:31ma abbiamo bisogno che diventi comunque una figura presente strutturata non certamente legata a fondi
24:37che possono essere esserci come non esserci ma come scelta questo serve al paziente ma serve anche al
24:44contesto familiare c'è una necessità anche di una presa in carico complessiva di un benessere che deve
24:50diventare anche nell'ambiente di cura della famiglia che viene coinvolta un punto di riferimento
24:57e poi condivido moltissimo e dico solamente queste due cose molto semplici quello che diceva il collega
25:03Girelli cioè non c'è dubbio che dobbiamo sviluppare e potenziare le nostre attività di screening
25:09l'unico modo per superare le disomogeneità che oggi ci sono garantire degli approcci che siano equi e uniformi
25:18sul sistema sanitario nel nostro paese e quindi garantire un approccio corretto tramite il sistema sanitario nazionale
25:26l'unico modo è ovviamente potenziare le attività di screening quindi ampliare le campagne di screening che oggi
25:32già ci sono su alcune patologie oncologiche potenziare il piano nazionale della prevenzione andando a inserire
25:39ovviamente anche gli screening per questa patologia per l'impatto che hanno ovviamente per la quantità
25:46statistica su cui viene rilevata. Chiedevo prima al professor Procopio se almeno potessimo rendere obbligatorio
25:57visto che è una cosa abbastanza semplice nei previ del sangue almeno la misurazione dopo 50 anni del PSA
26:03in tutte le persone adulte di sesso maschile forse non è sufficiente ma sarebbe già un primo passo per iniziare
26:11ad avere un campanello di allarme che magari non solo deve terrorizzare il paziente ma deve ovviamente
26:17garantire un approccio immediato che possa comunque garantire una presa in carico che poi la patologia ci sia o meno
26:24ma comunque iniziamo ad avere un approccio strutturato di una presa in carico che può poi accompagnare
26:31il paziente nella miglior diagnosi possibile. Sappiamo bene che queste patologie se vengono
26:37diagnosticate in tempo sono patologie gestibili a volte curabili comunque c'è una presa in carico
26:44della vita della persona della qualità e del tempo di vita che sono due parole importanti che il collega
26:49Gireglie ha usato che io penso possono essere la guida su cui dobbiamo continuare a lavorare.
26:58Sarebbe un primo percorso virtuoso, io penso anche molto attuabile, molto sostenibile anche dal punto di vista
27:04economico che potrebbero comunque garantire una prevenzione precoce, una diagnosi precoce e anche
27:13una maggiore aderenza comunque al percorso terapeutico legato anche a una prevenzione terziale che in questo
27:20contesto è molto importante. Quindi questi due aspetti prese in carico multidisciplinare, sviluppare questo
27:26modello e portarlo a livello uniforme sul territorio nazionale con le prostate cancer unit e sviluppare comunque
27:33un primo approccio in uno screening nazionale potenziando il piano di prevenzione nazionale, penso che sono le prime
27:40tre cose su cui dobbiamo sviluppare come un'azione politica anche del Parlamento tramite anche gli
27:46intergruppi che aiutano a costruire delle trasversalità della politica per arrivare ovviamente ad incidere
27:52e a garantire una maggior diagnosi precoce nel territorio nazionale. Penso davvero che sia la cosa più importante
28:00l'impegno maggiore che insieme possiamo prenderci come Parlamento. Grazie.
28:05Grazie mille onorevole. Ora coinvolgo, è arrivato in questo momento il senatore Guido Quintino
28:11Liris. Abbiamo citato appunto il documento tumore della prostata metastatico, nuovi approcci
28:17nella gestione multidisciplinare del paziente. Abbiamo parlato dell'aspetto psicologico, dell'aspetto
28:21della creazione delle prostate cancer unit. Con lei vorremmo discutere brevemente della questione
28:27della programmazione economica che è uno dei temi cruciali che emergono dal documento e che
28:32l'integrazione e la multidisciplinarietà non sono assolutamente solo un valore clinico ma anche
28:38una strategia di sostenibilità per il servizio sanitario nazionale. E a lei vorrei chiedere
28:42proprio questo, in un momento in cui le risorse appunto devono essere impiegate in modo sempre
28:46più efficiente, in che modo oggi le istituzioni possono contribuire a favorire l'implementazione
28:52di questi modelli organizzativi senza rinunciare però alla qualità e all'equità delle cure su
28:57tutto il territorio nazionale.
29:00Grazie, grazie dell'invito, grazie al collega dell'organizzazione e soprattutto della tematica
29:06che si affronta. Nella domanda c'è gran parte della risposta, della sincera verità, perché
29:13le suggestioni che la domanda mi pone o alle quali mi pone di porre quantomeno una risposta
29:22sono tante e variegate, ma le possiamo riassumere così. Su alcuni ambiti, in particolar modo quelli
29:33oncologici e quelli delle patologie cronico-degenerative che sono prevalenti su una fascia d'età che
29:42è quella oltre 65, oltre 70 anni. In un momento storico in cui, lo dico perché stiamo affrontando
29:50a legge di bilancio, sto in commissione bilancio e stiamo attenzionando tantissimo il Fondo
29:56Sanitario Nazionale, vi compreso l'ambito della prevenzione. Ebbene, andando a esaminare
30:00la platea di riferimento, verifichiamo come questa prevalenza riguardi una fascia d'età
30:06che è sempre più ampia dato l'invecchiamento della popolazione. C'è la capacità e la possibilità
30:13di programmare ed è questo che dobbiamo cercare di fare tutti quanti insieme. Vado
30:21a tradurre meglio. Quando c'è già una verosimile capacità di previsione su quelle che saranno
30:29le patologie, l'incidenza delle patologie e la capacità anche di queste patologie di
30:35produrre costo, ebbene uno Stato, una nazione che va dal Ministero fino all'articolazione
30:41regionale negli assessorati regionali della sanità fino negli ambiti delle singole ASL
30:47può e deve programmare, perché già sai qual è la tua platea di riferimento, già sai
30:52qual è la tua popolazione, già sai quante casi ti puoi aspettare in un ambito che è
30:59ultra 65enne e quindi su quel tipo di platea puoi chiaramente portare avanti un'azione
31:07di previsione e di programmazione. Secondo item di riferimento, farlo in maniera tempestiva
31:15precoce fuori del presidio ospedaliero. Questo significa andare verso quella sanità di prossimità
31:22che è un po' la risposta alla domanda di sostenibilità del servizio sanitario.
31:29nazionale, se noi vogliamo che il servizio sanitario nazionale rimanga tale, universalistico
31:34così come l'abbiamo conosciuto, un unicum nel suo genere, invidiato da tutto il mondo
31:39perché siamo il sistema migliore del mondo, a mio giudizio, è per questo che ci dobbiamo
31:44difendere, coccolare e anche però aggiornare, cambiarlo nei parametri e nel paradigma di operatività,
31:53ebbene dobbiamo curare la sostenibilità. L'esplosione dei costi proprio derivanti dalle
32:01patologie cronologiche generative, patologie oncologiche che riguardano in particolar modo
32:05l'invecchiamento della popolazione di cui dobbiamo essere felici, vuol dire che le scoperte
32:09scientifiche e tecnologiche sono tali per cui si vive e si campa di più, ma è evidente che
32:14cambia l'incidenza di un certo punto di patologie a tal punto che la prevalenza, proprio in termini
32:20epidemiologici, è molto alta anche del tumore prostatico in certe fasce di età, perché
32:28evidentemente si vive e si campa di più e quindi l'incidenza è maggiore. A questo punto
32:33noi che sappiamo ripartiamo da un DM77 che da tanti punti di vista, nell'ambito della
32:39prevenzione, senz'altro, ma da tanti punti di vista penso anche alle aree meno densamente
32:44popolate, quindi come aree interne, città medie e minori, o aree interne, piccoli borghi,
32:52montani, marginali, della nostra bellissima nazione, quindi l'ambito più fragile, anche
32:58perché il meno infrastrutturato, la risposta al DM70, o meglio il superamento del DM70, non
33:05se ne abbia male la mia collega Amica Berrice, perché porta il suo nome, il DM70, è il
33:11DM77 che deve essere la risposta al bisogno che emerge dal territorio di questa nuova platea
33:20di riferimento, di questa nuova domanda di sanità che emerge dal territorio su cui possiamo
33:25fare programmazione. Ripeto, oggi c'è la possibilità, la necessità e anche il vantaggio
33:34e l'opportunità, dati i progressi scientifici e tecnologici, non soltanto in ambito sanitario,
33:41ma anche in ambito tecnologico in senso molto più ampio, penso alla digitalizzazione, cioè
33:47la capacità di poter creare nelle case e gli ospedali di comunità sui territori con
33:54un medico di base che torna a riprendersi il territorio di regista di tutte le operazioni,
34:00di essere un po' il front office di tutte le patologie che possono e devono essere intercettate
34:07fuori del presidio ospedaliero. Il front office non può essere il pronto soccorso, lo diciamo
34:12sempre, ma per far sì che non sia più il pronto soccorso il medico di medicina generale
34:17deve riprendersi il suo ruolo, le strutture devono essere ospedali e casi comunità ad esempio
34:22e non solo, devono riprendersi un protagonismo e il protagonismo di regista, il medico di
34:29medicina generale lo deve prendere proprio all'interno di queste strutture che possono
34:33diventare dei punti di riferimento importanti fuori del presidio ospedaliero dove tutto costa
34:38meno e soprattutto dove la qualità di vita del paziente, della famiglia, del paziente viene
34:44conservata, ma certamente se tutto questo significa intercettare la patologia prima, significa
34:51che la capacità di diagnosi e poi di terapia e poi di follow up viene studiata e conservata
35:00fuori del presidio ospedaliero in queste strutture. Salvo alcune patologie che devono essere affrontate
35:06per intensità di cura dentro l'ospedale, questo può essere fatto fuori del presidio
35:10ospedaliero e questo anche per quanto riguarda la diagnosi precoce e tempestiva del tumore
35:17prostatico penso sia uno dei gol che si possa realizzare tutti quanti insieme. Certamente
35:25andando poi a costruire percorsi che sono multidisciplinari, che sono di approccio polispecialistico
35:33ma che devono vedere una cabina di regia. I medici di medicina generale perché devono
35:42e possono tornare ad essere protagonisti? Perché all'interno di quei sistemi informatici
35:51di cui sono dotati c'è un flusso di dati e di informazioni che sono incredibili e il
35:56flusso di dati cosa ti dà? Ti dà la conoscenza totale della persona, del paziente e anche
36:02la storia familiare, pertanto anche le predisposizioni e l'ereditarietà per quanto riguarda un ambito
36:08di patologie che possono essere gestite, conservate, previste e programmate in ambito di diagnosi
36:16e di cura. Pertanto un flusso di dati di quel tipo con un matching di dati che possono essere
36:23forniti ulteriormente dal paziente mediante il contributo di specialisti ma che venga conservato
36:29come fosse una banca dati da parte del medio di medicina generale può arrivare a costruire
36:34dei percorsi che sono quasi personalizzati nei confronti del paziente. Questa è un'opportunità
36:40che oggi dati sistemi informatici, arricchibili anche con l'intelligenza artificiale, questo
36:46si è utilizzabile quale fattore aggiunto, quale strumento, quindi è guidare questi sistemi
36:53e non essere guidati da questi sistemi ebbene il matching di questi dati che sono tanti
36:59e possono essere articolati anche, ripeto, andando a individuare ereditarietà e predisposizioni
37:06per quanto riguarda un certo tipo di patologie, certamente oggi danno la possibilità di programmare
37:13la spesa. Programmare significa risparmiare. Quando una spesa è programmata e non c'è spazio
37:19all'estemporaneità, riservato all'estemporaneità o comunque all'emergenza, certamente c'è un
37:25risparmio di risorse e c'è sicuramente una capacità di un sistema, programmando la spesa,
37:32di sapere quanto devo spendere e di contenere i costi. Questa è la battaglia che dobbiamo
37:38vincere tutti quanti insieme se vogliamo che il sistema italiano rimanga universalistico,
37:43altrimenti non ci sarà da aspettare molto che la competizione positiva a mettere miliardi
37:55sul fondo sanitario nazionale è una competizione che è tutta interna nostra, nelle nostre menti,
38:00nei nostri dibattiti e magari in un confronto, il rapporto al PIL, il rapporto senza PIL,
38:07il rapporto all'inflazione, senza inflazione, ci si perde in dei discorsi che possono durare
38:12anche settimane, ma non si arriva alla definizione vera e cioè che questo fondo sanitario nazionale
38:19all'interno del quale stiamo mettendo tantissime risorse, mettendo dei record importanti negli
38:25stanziamenti, possono essere risorse sempre più impattanti in senso favorevole per quanto
38:33riguarda l'aumento della cifra, ma poi l'impatto sul territorio se non spesi bene qui, quindi
38:42è un tema di qualità di spesa, porta a un risultato che è infidore rispetto alle attese.
38:48Ed è per questo che ad oggi, date le conoscenze, dati i sistemi tecnologico-scientifici, data
38:54l'opportunità del DM77, data la revisione anche dell'assistenza domiciliare, che non è più
39:01solo ADI, ma può essere tanto altro in più, credo che abbiamo tutti gli argomenti, la possibilità
39:08e le opportunità per affrontare patologie come quello del tumore prostatico, prima, meglio
39:17e in maniera più performante.
39:19Grazie mille senatore, ringrazio anche l'onorevole Girelli che deve salutarci, ma che ha reso
39:25possibile questo importantissimo incontro, quindi grazie.
39:28Soprattutto ne renderemo possibili molti altri.
39:31Grazie, è vero.
39:32Adesso ho venuto qua per sentire proprio giusto questo, grazie.
39:37Dunque, abbiamo sentito dal senatore l'importanza della programmazione economica.
39:43Come ultima parte, ma non perché non sia importante, anzi, la voce delle associazioni pazienti.
39:50Abbiamo qui il dottor Claudio Talmelli, che è presidente di Europa Uomo e ha partecipato
39:55in maniera molto attiva alla redazione di questo documento che abbiamo spesso citato
40:00questa mattina.
40:01Il forte messaggio che emerge proprio dal documento è la necessità di mettere il paziente
40:06al centro, che non è il solito slogan che ci diciamo tutte le volte.
40:10Quindi chiedo proprio a Claudio di raccontarci cosa significa concretamente passare da un sistema
40:16frammentato, a un modello integrato e multidisciplinare per il paziente e come cambia la vita al paziente
40:21che si deve approcciare ad un sistema che questa volta sarà integrato.
40:26E quali sono, secondo lei, le azioni più urgenti perché la voce dei pazienti diventa parte
40:31davvero strutturale delle decisioni e non che siano solo un contributo consultivo?
40:38Domanda semplicissima.
40:40Innanzitutto ringrazio tutti, ringrazio gli onorevoli e ringrazio anche Daniele, insomma ringrazio
40:46anche Dottor Procopio.
40:48Per me è un onore portare qui la voce di Europa Uomo, che è l'unica associazione nazionale
40:55interamente dedicata alla tutela dei diritti degli uomini affetti da tumore della prostata.
41:00Da oltre vent'anni ascoltiamo i pazienti, traduciamo i loro bisogni in proposte concrete
41:06e chiediamo risposte a chi è il compito di decidere.
41:10Il tema di oggi che ci riunisce è il tumore della prostata metastatico ed è solo la punta
41:17dell'iceberg e di una più ampia fragilità del sistema.
41:21Parliamo di una patologia in crescita costante legata all'invecchiamento della popolazione
41:26ma ancora oggi priva di un percorso nazionale strutturato.
41:30Dico solo che l'Istat ci dice che nel 2030 gli ultra 65 anni saranno il 35% della nostra
41:39penisola, maschi ovviamente.
41:43Chi si ha male di tumore alla prostata si trova davanti a un sistema disomogeneo.
41:47Spesso affidato la fortuna, la fortuna di avere il medico giusto, nell'ospedale giusto,
41:52nella regione giusta.
41:53Oggi siamo qui per parlare giustamente della presa in carico multidisciplinare, di cronicizzazione
41:59e qualità della vita anche per i pazienti metastatici, ma non possiamo farlo senza guardare
42:04a monte dove purtroppo il sistema presenta ancora gravi mancanze.
42:09Nessuno screening organizzato, il PSA che è un esame semplice, economico ma ancora lasciato
42:16alla discrezionalità dei singoli, si sta facendo qualche cosa, è ancora un po' troppo presto
42:22insomma.
42:23Nessuna rete nazionale delle Prostate Cancer Unit, malgrado le raccomandazioni europee e
42:28la volontà della comunità scientifica di agire in modo coordinato e la comunicazione
42:34istituzionale è quasi assente, questo è un raro caso.
42:38Il tumore della prostata resta una malattia poco raccontata, sebbene sia la più diffusa
42:43tra gli uomini.
42:44Ecco perché chiediamo un cambio di passo, il paziente metastatico ha diritto ad un percorso,
42:49ma ogni uomo ha diritto a non diventarlo.
42:52Servono programmi di diagnosi precoce e razionale basati sull'età, familiarità, rischio individuale,
43:00delibere regionali che istituiscano centri realmente multidisciplinari dove il paziente
43:05non debba navigare a vista.
43:07Io devo dire che vivo in una regione che è la Lombardia e mi fregio anche di avere degli
43:13amici che lavorano in centri di cura e di ricerca che sono il fiore all'occhiello di
43:19tutta la nazione e anche al di fuori della nazione, però non è così in tutta Italia.
43:25E questa è una cosa da mettere a posto, soprattutto perché ci sono mezzo milione di pazienti con
43:30tumore alla prostata viventi in questo momento in Italia, ogni anno 42 mila nuove diagnosi
43:37e la comunità europea ci ha detto che attualmente ci sono un milione e quattrocentomila nuovi
43:46casi nel mondo e nel 2030 saranno due milioni e nove, per cui si raddoppia.
43:52Io lo dico sempre, siamo seduti su una bomba sanitaria, dobbiamo correre il prima possibile
43:57ai ripari.
43:59Una cosa che vorrei aggiungere a questi due punti è il riconoscimento del ruolo delle
44:03associazioni, dei pazienti, non solo come testimonial, ma come partner di un sistema
44:09nella progettazione dei percorsi.
44:12Come associazione stiamo già lavorando per mettere insieme le buone pratiche regionali,
44:17siamo stati in Toscana, siamo stati in Emilia Romagna, siamo stati in Veneto, in Lombardia,
44:21in Piemonte, che sono le regioni che sono un po' più avanti, tra virgolette, in questo
44:27senso.
44:28Tutto questo per favorire la valutazione dei centri secondo criteri di qualità clinica
44:34e umana e soprattutto per dare voce ai pazienti più fragili, come quelli della malattia avanzata,
44:42che oggi non sempre ricevono cure innovative o adeguato supporto psicologico.
44:47Abbiamo aderito con convenzione all'iniziativa di questo expert meeting perché crediamo che
44:52serva una strategia nazionale condivisa che vada oltre la fermentazione tra le regioni,
44:58le discipline e gli interessi.
45:00Europa Uomo continuerà ad esserci a collaborare, a costituire ponti, ma chiede a gran voce
45:06risposte politiche concrete perché la cronicizzazione non è solo una sfida medica, è un diritto
45:11di cittadinanza.
45:14Chiudo ringraziando di averci ascoltato e soprattutto grazie per volerci ascoltare non solo oggi ma
45:21anche domani quando ci sarà il momento di trasformare le parole in fatti.
45:25Una battuta, i romani dicevano memento mori, ricordati che devi morire, con un'accezione
45:32sulla fragilità dell'uomo.
45:35Noi vogliamo dire ricordati che devi vivere.
45:38Grazie mille Claudio, abbiamo ancora dieci minuti a disposizione, io faccio una domanda
45:45telegrafica al dottor Procopio per capire esattamente come funziona una prostate cancer unit ideale,
45:54quindi se ci racconta brevemente il paziente entra e cosa succede, quindi come replicare
46:00il modello Lombardia, Campania, Lazio, Toscana e tant'altro.
46:03Se mi permetti Daniele di fare una considerazione su quello che è stato detto, tutto molto realistico
46:10perché una piccola chiosa, è stato appena pubblicato un lavoro scientifico sul New England
46:16Journal of Medicine che è la rivista più importante per le oncologi.
46:20Questo lavoro in sintesi cosa ci dice?
46:22Che ha 23 anni di follow up, lo screening di popolazione sana con il PSA, quindi soggetti
46:31sani che hanno ricevuto uno screening con il PSA dopo 23 anni di follow up, questo screening
46:39si è tradotto in una riduzione significativa del rischio di morte.
46:46Quindi era un argomento molto dibattuto, era un argomento controverso a chi farlo, a chi non farlo,
46:52quando, come e perché.
46:53Sappiamo però che fare questo screening può essere oltremodo utile, non per trovare
47:01quei tumori indolenti, ma per trovare quelli che potranno essere e avere un fenotipo tumorale
47:08letale, cioè quelli che poi sono pericolosi e saranno pericolosi per la vita.
47:13Se posso ancora, il sistema è sostenibile, dobbiamo partire dalla prevenzione primaria
47:19a cui tutta la popolazione dovrebbe aderire.
47:22Evitiamo, riduciamo l'insorgenza di quei 42.000 casi di cui parlava Claudio ora.
47:27Per farlo stili di vita, fumo e altro, quella è la prima mossa, altrimenti il sistema non
47:33sarà più sostenibile per gestire quegli oltre mezzo milione di persone che hanno un tumore
47:39alla prostata e che ci convivono. In secondo luogo, prevenzione secondaria, diagnosi precoce.
47:45Dico un'ultima cosa, senatore, prima che vedo che se ne sta andando, ma...
47:49No, no, ha ragione, ha ragione. E questa è la parte clinica scientifica.
47:54Io volevo portarlo anche su quella che è la parte economica, che poi nessuno mai parla.
48:00Un'analisi del PSA costa 25 euro, una risonanza magnetica costa 250 euro,
48:07un'operazione costa 25 mila euro, un malato metastatico costa 300 mila euro.
48:13Per cui basta fare un foglio Excel, non è molto messaggio che so che lei ha ricepito,
48:20ma io volevo che lo portasse laddove ci sento.
48:24Ebbene, arrivederci.
48:26Grazie mille. Allora, ci stiamo avviando in conclusione.
48:34Riassunto telegrafico. Esatto.
48:36Riassunto telegrafico. Allora, mi sembra di aver capito in maniera molto chiara
48:41che da questo documento nascono 3-4 punti fondamentali, ovvero estendere,
48:48è fondamentale estendere il modello delle breast cancer unit anche alla salute maschile,
48:52e quindi creare le prostate cancer unit, rendere strutturale assolutamente la multidisciplinarietà
48:58nella gestione del carcinoma prostatico.
49:00Questo significa non avere solo medici, oncologi, chirurghi, ma anche lo psiconcologo,
49:05nutrizionista e quant'altro.
49:07Favorire assolutamente la diffusione delle migliori pratiche regionali,
49:11perché ci sono, vanno valorizzate e quindi se funzionano ben venga a copiarle.
49:16E poi, come ha accennato alla fine il dottor Procopio,
49:18per promuovere la cultura della prevenzione e della formazione continua.
49:23L'incontro di oggi deve essere proprio un punto d'inizio,
49:26come ci ha ricordato prima l'onorevole Girelli,
49:29quindi partiamo da qua per i prossimi incontri
49:31e per attuare davvero quello che ci siamo detti oggi in questa sede.
49:36Grazie a tutti e buona giornata.
49:37Grazie a tutti.
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