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  • 2 giorni fa
La figura di Giovanni Galeone (l'allenatore scomparso domenica all'ospedale di Udine dove era ricoverato da un mese) e il ricordo di quello che ha fatto in carriera è al centro della nuova puntata della videorubrica di Paolo Condò "Un centimetro alla volta".L'editorialista racconta come Galeone si fosse inventato qualcosa di nuovo per dare un senso a un mestiere che è sempre e comunque competizione, costruendo con poco squadre interessanti, piacevoli e divertenti.«La sua bravura nel costruire sistemi di gioco affiancata dall'amore assoluto per i giocolieri raffinati e decisivi. Una sola volta fu vicino a firmare per una squadra da scudetto. Lo aveva chiamato Moratti, che a certe seduzioni intellettuali è sempre stato sensibile, ma non se ne fece niente. E così le vittorie più grandi di Galeone sono diventate quelle dei suoi allievi dell'amatissimo Allegri a Gasperini, da Giampaolo a Di Francesco. Ieri sera Max e il Gasp si sono abbracciati per un lungo momento prima di Milano, Roma e non c'è stato bisogno di parole. I loro occhi lucidi dicevano tutto quello che hanno ricevuto. E il maestro che abbiamo perso».

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00:00quando parliamo di sportivi quando parliamo di allenatori l'etichetta di vincente è una
00:11delle prime che ci preoccupiamo di appiccicare a un nome e se non lo facciamo il dubbio che
00:17lo consideri che lo si consideri un perdente avanza maligno come se le categorie possibili
00:23fossero soltanto due tutto o niente se si escludono poche e sensazionali storie esempio classico quello
00:32di claudio ranieri all'estero si diventa vincenti nelle grandi squadre quelle che ti permettono di
00:37allenare i grandi giocatori e se la vita per qualche motivo te ne tiene distante occorre inventarsi
00:43qualcosa per dare un senso a un mestiere che è sempre e comunque competizione giovanni galeone
00:51quel senso l'aveva trovato presto costruendo con poco squadre interessanti piacevoli e divertenti
00:59all'interno di una zona quella che chiamiamo retrocessione dove in genere c'è poco da
01:05sorridere e niente da ridere uno dei campionati chiave della nostra storia è quello 1987 88 perché
01:14lo vince il milan di arrigo sacchi predicando un calcio zonista e offensivo che almeno in
01:19un'apparenza conquistativa ma quell'anno la salvezza del pescara di galeone appartenente
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01:32ricordo la grande sorpresa della prima giornata quando il pescara il suo pescara venne a vincere
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01:51lodovico maradei a intervistare galeone una scelta inusuale perché la prima firma commentava e basta
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02:10giovanni trapattone e nell'intervista il gale spiegò che aveva ordinato di andare sempre in
02:16avanti perché non era bravo a insegnare la fase difensiva una battuta certo magari con un fondo
02:24di verità perché non è l'efficacia difensiva ciò che ricorderemo di lui ma bastò a far capire che
02:30occorreva trovare etichette nuove per descrivere quest'uomo nessuna di quelle tradizionali gli restava
02:38incollata addosso la bravura nel costruire sistemi di gioco affiancato dall'amore assoluto per i
02:44giocolieri graffinati e decisivi su tutti ricordo il bosniaco blaz slisković faccia da brigante
02:52balcanico 40 sigarette e 15 caffè al giorno un dono del cielo quell'anno a pescara galeone è stato il
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03:27è sempre stato sensibile ma non se ne fece niente e così le vittorie più grandi di galeone
03:34sono diventate quelle dei suoi allievi dall'amatissimo allegri a gasperini da giampaolo a di francesco
03:42ieri sera max e il gasp si sono abbracciati per un lungo momento prima di milan roma e non c'è
03:49stato bisogno di parole loro occhi lucidi dicevano tutto quello che hanno ricevuto e il maestro che ieri
03:56abbiamo perso
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