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  • 14 ore fa
Il rapporto nacque ai tempi del Foggia, in quel settore giovanile che sfornava tanti talenti. Lo volle fortemente con sè quando fu scelto per guidare la Salernitana e, in granata, nacque un legame indissolubile culminato con la vittoria di due campionati e con il rammarico della mancata riconferma in serie A.

Delio Rossi, solitamente, è un uomo schivo, riservato, apparentemente freddo. Stavolta, invece, nel ricordare Carlo Ricchetti traspare un dolore immenso, condiviso con quel gruppo che oggi farà di tutto per presenziare ai funerali che si terranno alle 15 in quel di Foggia. Grazie a lui fu denominato “il re del taglio”, quel movimento tipico di quel 4-3-3 che gli permetteva di segnare tanti gol e di partecipare attivamente a una manovra offensiva a tratti spettacolare e che rivoluzionò il modo di intendere il calcio sia in serie B, sia in serie C.

Ecco quanto ha dichiarato l’ex tecnico granata Delio Rossi al nostro giornale sulla scomparsa di Carlo Ricchetti: «Sono i classici momenti in cui le parole non servono. Ho saputo tutto sin dall’inizio, Carlo non era un mio ex giocatore ma un amico prezioso. Con le nostre famiglie facevamo le vacanze assieme, c’è un grande affetto e voglio esprimere la mia vicinanza a tutti i suoi cari. E’ brutto dire che ce lo aspettavamo, ma purtroppo la situazione era particolarmente grave. L’ho vissuta giorno dopo giorno, senza perdere la speranza pur con grande consapevolezza. Non riesco a dire altro, fa male». E sull’esperienza condivisa a Salerno con Ricchetti: «Sappiamo tutti che tipo di giocatore fosse, però io vorrei soffermarmi sull’uomo. Era una persona speciale, dico soltanto che è una giornata molto triste e che tutti abbiamo perso tanto».

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