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https://www.pupia.tv - Roma - Marco Cavallo nei CPR - Conferenza stampa di Paolo Ciani (020.10.25)
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NovitàTrascrizione
00:00...sta stampa, il cui titolo, In viaggio con Marco Cavallo, è molto evocativo.
00:15Sono molto contento, sono Paolo Sciani, sono molto contento di darvi il benvenuto alla Camera dei Deputati
00:21per un'iniziativa molto significativa e poi lascerò la parola ai protagonisti di questa iniziativa.
00:31Marco Cavallo sappiamo, non so se tutti, ma sappiamo in molti cosa significa, cosa evoca la vicenda di Franco Basaglia,
00:41la lotta per la 180 e la novità di questo viaggio è che Marco Cavallo, insieme al Forum per la Salute Mentale,
00:54ha fatto un viaggio nei CPR italiani e quindi il sottotitolo di questo nostro incontro è
01:00Per la chiusura dei CPR e per l'abolizione della detenzione amministrativa.
01:06Io voglio ringraziare molto i protagonisti di questo viaggio, il Forum della Salute Mentale
01:13e poi sentiremo Peppe Dell'Acqua, uno dei protagonisti, anche nell'amicizia con Franco Basaglia,
01:21di tanta di questi anni di battaglia, Carla Ferrari Agradi, del Forum della Salute Mentale,
01:29Yasmina Accardo, del Telefono SS-CPR, Carlo Minervini, Presidente 180 Amici di Marco Cavallo del Sud,
01:38Veronica Scarozza, del Tavolo Asilo Immigrazione e la mia collega Rachele Scarpa,
01:43che ha preso molto a cuore questa battaglia sia sui CPR, ma contro i CPR, sia sul tema della salute mentale e i CPR.
01:54Io, oltre a darvi il benvenuto, aggiungo solo una parola, credo che questo interesse, questo connubio
02:04tra il Forum della Salute Mentale e i CPR non sia così la casualità di questo tempo, ma c'entri molto,
02:16non solo per il tema della salute mentale, che nei CPR è particolarmente drammatica,
02:22ma io credo, sperando di non essere smentito da chi molto prima di me ha iniziato questa battaglia,
02:30per quello che Franco Basaglia e i suoi amici fecero nella contestazione dei sistemi globali.
02:39Noi viviamo in un tempo in cui, nonostante quella battaglia culturale e la legge 180,
02:47abbiamo avuto un ritorno di questi sistemi in alcuni sistemi di detenzione, in alcuni carceri,
02:54in alcuni sistemi come CPR e temo purtroppo anche in alcuni sistemi come alcuni grandi istituti
03:02per gli anziani o per le persone con disabilità.
03:05Quindi è molto importante, secondo me, questa nuova sfida che voi vi ponete e che ci ponete,
03:15perché credo che è necessario un nuovo impegno comune tra un pensiero culturale rispetto a questi temi
03:25e un'azione politica, perché siamo di fronte a un tempo molto grave da questo punto di vista,
03:32non solo di revisionismo ma anche di ritorno indietro su tanti diritti che abbiamo conquistato.
03:39Io mi fermo e lascio a voi la parola e vi ringrazio ancora.
03:42Buongiorno a tutti, sono Carla Ferrari a Gradi e adesso prima di qualsiasi cosa io do la parola a Peppe Dall'Acqua
04:01che pur non stando assolutamente bene, quindi non potendo venire a Roma, ha voluto comunque mandarci un saluto
04:10e mandarci anche un augurio. Lascio la parola a lui e poi la riprenderò io.
04:16Ciao Peppe, buona giornata.
04:19Chiudo il microfono.
04:21Essere lì con voi a condizione di questo viaggio che ha fatto anche molta fatica a cominciare.
04:29Il Cavallo e tante persone hanno visitato 6-7 dei centri di CPR in Italia.
04:37Che cosa è successo?
04:38È successo quello che noi volevamo accadesse, cioè che finalmente questi luoghi nascosti, oscuri, resi invisibili,
04:50hanno cominciato per un po' a diventare oggetto delle discussioni di tanti di noi.
04:57Il Cavallo si è presentato davanti agli alti muri dei CPR con tutta la sua forza,
05:05con tutta la sua potenza e del suo calore azzurro.
05:08E con lui cento bandiere.
05:11Le cento bandiere dello scarto, come ne abbiamo chiamato.
05:16Bandiere costruite con stoffe di scarto,
05:22che dovevano proprio significare le bandiere di quelle persone che sono lì,
05:27e che sono lo scarto degli scarti e che certamente volevamo riferirci alle parole allarmate di Francesco del Papa
05:38quando negli ultimi mesi del suo pontificato più volte ha parlato della cultura dello scarto che prendeva piede.
05:46Ecco, è accaduto questo, abbiamo potuto dire queste parole e con queste parole abbiamo potuto vedere
05:53una quantità davvero per me, vecchio, ormai, meravigliosa, di giovani uomini e donne, ragazze e ragazze
06:04che con queste bandiere hanno manifestato anche in silenzio, abbiamo fatto comunque cinque minuti di silenzio
06:14per non dire, perché non ci sono parole per dire quello che accade in questi luoghi.
06:21Ma che cosa accade in questi luoghi?
06:24Sappiamo bene che sono luoghi di violenza,
06:27sono luoghi dove le persone trattenute, si dice,
06:31che finiscono per scomparire al nostro sguardo
06:35e anche a finire lontanissimo dalla periferia anche della nostra anima.
06:42E si dice che in questi luoghi accadono violenze, certamente,
06:46e quindi che le persone sono soggette a psicofarmaci, a violenze fisiche,
06:51a un vivere sicuramente molto doloroso.
06:56Io ragionando, vedendo, parlando di queste cose
07:00credo che la violenza più grande che questi uomini e donne subiscono
07:08e che qui voglio parlarne con voi e denunciarla
07:13è che, come in tutte le istituzioni totali,
07:17a questi uomini e a queste donne viene sottratto il tempo, il futuro.
07:25vivono senza poter pensare al domani,
07:29a che cosa sarà della loro vita.
07:33Ecco, vedete, questa dell'assenza di futuro, dell'assenza del tempo
07:39è una delle torture più dolorose che accadono nelle istituzioni totale.
07:45e io credo che questa è la cosa che...
07:49credo che questa è la cosa che...
07:53che rende davvero evidenti le parole che voglio usare.
08:03Durante questo viaggio abbiamo potuto toccare con mano
08:06io credo che stiamo vivendo una catastrofe.
08:11Io dico la catastrofe della dimensione etica del nostro vivere.
08:17E dunque anche la catastrofe, l'assenza di quella dimensione umana.
08:24E noi che il cavallo e le tante bandiere, le belle bandiere,
08:28come quelle di Pierpaolo Vaselini, vogliono ricordarci.
08:33Io credo che è da qui che dobbiamo ripartire.
08:36Dalla 180 bene comune e l'arte di restare umani,
08:41dalle belle bandiere, dal cavallo davanti ai C.P.R.
08:46e del silenzio che noi abbiamo fatto
08:50per dire che le cose che accadono in questi luoghi
08:54non sono da dire, sono indicibili, non ci sono parole.
09:03Aggiungo due parole a quelle che ha detto Peppe Dall'Acqua.
09:14Oltre a ringraziarlo per averci comunque mandato un suo messaggio,
09:19aver voluto fortemente mandarci un suo messaggio
09:22ed essere presente comunque fra noi,
09:25aggiungo due parole per spiegare un pochino
09:28come è stato organizzato questo viaggio.
09:32Ricordo proprio che è già stato detto, ma lo ripeto,
09:36che il viaggio di Marco Cavallo attraverso i C.P.R. in Italia
09:41è stato voluto per chiedere la chiusura dei C.P.R.
09:45in assoluto la chiusura.
09:48Non c'è possibilità di mediazione su istituzioni della crudeltà
09:54e della anticostituzionalità di queste strutture.
09:58Quindi vanno chiuse.
10:00Come va abolita la detenzione amministrativa?
10:05Perché anche questa è una privazione immotivata,
10:09anticostituzionale della libertà.
10:11Non c'è motivo perché persone che non hanno commesso un reato
10:16vengano detenute.
10:18Non solo detenute, ma come diceva Peppe Dall'Acqua,
10:21vengono sottratte alla vista della collettività.
10:26Vengono messi in posti lontani
10:29e quando come a Torino non sono lontani
10:32comunque sono reclusi.
10:34Scompare il loro nome, diventano dei numeri.
10:37Noi non abbiamo potuto nel nostro viaggio
10:40avere il numero delle persone detenute,
10:44tantomeno il nome delle persone detenute.
10:47Volevamo mandare a loro un messaggio,
10:49non abbiamo potuto fare questa cosa.
10:52Quindi capite bene che è sottrarre delle persone
10:56alla vita della collettività.
10:58Per quale motivo?
10:59Perché essendo migranti e mettendo piede in Italia
11:04diventano clandestini.
11:06Cioè automaticamente sono autori del reato di clandestinità.
11:10Un reato inventato.
11:12Perché non esiste il reato di clandestinità.
11:15C'è gente che migra.
11:17Ci sono dei migranti in cerca di un futuro migliore per sé.
11:21No?
11:22E ne hanno tutto il diritto.
11:24E il primo diritto che noi vogliamo riconoscere
11:26è proprio il diritto di migrare.
11:28E questo è un viaggio che si rifà ai diritti.
11:32Ai diritti delle persone.
11:34Perché questo viaggio di Marco Cavallo
11:37è nato all'interno della campagna 180 Bene Comune.
11:42La campagna è stata voluta dal forum nella primavera del 23
11:47in occasione della presentazione del disegno di legge
11:51per l'attuazione della 180.
11:53Siamo venuti qua al Senato a fare questa presentazione.
11:57E questo viaggio nasce sotto questo cappello del 180 Bene Comune.
12:04Cosa vuol dire 180 Bene Comune?
12:07Cerco di essere brevissima perché devo lasciare posto agli altri per parlare.
12:11Ma 180 Bene Comune vuol dire questo.
12:15Vuol dire che la legge 180 è sì la legge che ha chiuso i manicomi.
12:20Questa istituzione totale, terribile, nella quale siccome sono molto vecchio
12:29ho anche lavorato.
12:31Io ho lavorato ai tempi di Basaglia pur non lavorando con lui.
12:34La 180 non solo ha voluto la chiusura dei manicomi
12:40ma la 180 è una legge che riguarda soprattutto i diritti delle persone.
12:47Diritto prima di tutto alle buone cure, diritto alla salute, diritto alla casa,
12:54diritto all'istruzione, diritto al movimento.
12:57Non si può essere rinchiusi per una vita dentro un luogo.
13:03E non potersi muovere da quel luogo perché si è giudicati pericolosi agli altri.
13:08Pericolosi per chi? Per che cosa?
13:12Quindi la legge 180 è un bene comune perché è una legge sulla convivenza,
13:18sull'accoglienza, sulla condivisibilità della vita e la condivisibilità dei diritti.
13:25Quindi questo viaggio vuole riportarci a questa attualità.
13:30Come sono stati chiusi i manicomi e Marco Cavallo ha viaggiato,
13:35dopo essere nato nel manicomio di Trieste, ha viaggiato per i manicomi
13:39non solo d'Italia ma anche di Europa.
13:42Come Marco Cavallo ha viaggiato quando si è parlato di chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari.
13:50Così abbiamo detto, adesso qual è l'istituzione totale che può essere avvicinata a queste due grandi istituzioni totali?
14:01Sono i CPR.
14:03Sono questi luoghi di disumanità, disumanizzazione, di crudeltà in cui vengono rinchiuse persone senza alcuna colpa.
14:14Noi ne chiediamo la chiusura.
14:17Abbiamo viaggiato per i manicomi di Gradisca di Sonzo, di Milano, di Roma, di Palazzo San Gervasio, di Brindisi e di Bari.
14:40Il viaggio si è concluso a Bari il 10 di ottobre.
14:43Siamo partiti il 5 di settembre da Trieste perché il cavallo era a Trieste
14:48e poi attraverso i CPR siamo arrivati a Bari.
14:52A Bari poi il cavallo è ritornato a Trieste, alla sua casa.
14:57In queste tappe che il cavallo ha fatto è accaduto qualcosa di molto importante.
15:03Si sono costituiti dei gruppi di lavoro numerosissimi, moltissime associazioni hanno aderito a questo appello di Marco Cavallo.
15:13Quindi questo viaggio è un viaggio sostenuto dal basso, sostenuto collettivamente da associazioni e da persone che si sono riconosciute in questo obiettivo e in questo tentativo di umanizzazione del nostro vivere.
15:32Perché questa è la cosa importante. Dobbiamo riappropriarci della nostra umanità.
15:37Non dobbiamo lasciarla affogare nel Mediterraneo, affogare nelle rotte di terra, affogare nell'Egeo o morire all'interno dei CPR.
15:48Noi la nostra umanità la dobbiamo recuperare e in questo recupero della nostra umanità noi ci siamo ritrovati in tanti, davvero, insperatamente in tanti, in tantissimi.
16:02Qualcosa che non ci aspettavamo. In ogni luogo si è costituito un gruppo di lavoro, in luoghi dove mai ci si era trovati a discutere intorno a queste idee, che è l'idea del CPR, ma ripeto, l'idea dei diritti delle persone.
16:18In questi luoghi finalmente le associazioni si sono ritrovate e hanno discusso insieme, e hanno discusso insieme il da farsi, il come portare a livello pubblico questi temi a renderli un po' più visibili, un po' più visibili e un po' più udibili agli orecchi di tutti.
16:36Perché molti non vogliono vedere, molti non vogliono sentire. Quindi in tanti abbiamo lavorato ed è stato qualcosa davvero di impensabile.
16:49È stato un lavoro collettivo, dal basso, però siamo qui in Parlamento perché questo lavoro si è unito al viaggio che è stato fatto anche dai parlamentari, organizzato dal tavolo asilo.
17:05Sono entrati i parlamentari, in ogni nostra tappa c'erano parlamentari che sono entrati nei CPR, per verificare ancora una volta, visto che è necessario, visto che bisogna ripeterlo nel tempo, per verificare ancora una volta le condizioni di vita di queste povere persone.
17:26Quindi noi oggi siamo qui perché? Perché noi vogliamo che questo lavoro che si è creato dal basso, questa mobilitazione che si è creata dal basso, abbia davvero una risonanza in Parlamento.
17:41Perché è qui che si può decidere della chiusura dei CPR. Non è da un'altra parte. Noi possiamo sostenerla, noi possiamo invocarla, possiamo urlarla, possiamo tornare nelle piazze.
17:53Ma questo perché il nostro Parlamento decida di chiudere i CPR. Ci rendiamo conto che non è facile, tutt'altro che facile, in tempi come questi.
18:05Ce ne rendiamo perfettamente conto. Però noi vogliamo dirlo, vogliamo urlarlo, vogliamo pretenderlo.
18:13E siamo qui in Parlamento per questo, perché siamo in uno Stato democratico, che si definisce democratico.
18:20E quindi vogliamo portare avanti questa questione con molta forza e chiediamo ai nostri parlamentari di portare avanti questa questione della chiusura dei CPR.
18:32Ricordo a tutti che in questo viaggio, lo ricordo perché mi sembra molto importante questo, in questo momento, che nel nostro viaggio di Marco Cavallo ci siamo sempre accompagnati alla flottiglia Sumud per la Palestina.
18:54Perché abbiamo riconosciuto l'unità, l'identità di intenti. Io ricordo sempre, e adesso ancora di più, che si sono visti i corpi martoriati dei detenuti palestinesi liberati, liberati, liberati loro, restituiti i loro corpi,
19:11di quanto la detenzione amministrativa molto spesso si trasformi in situazioni di morte, e di morte crudele, e di morte, i morti prima hanno subito torture.
19:28Ora, questo lo dico perché non pensiamo che la detenzione amministrativa sia una gita o un passaggio momentaneo.
19:36La detenzione amministrativa è qualcosa che porta a molta sofferenza, la Palestina ci ricorda che è una sofferenza infinita.
19:46Io finisco, ricordo, questo mi sembra molto importante, che mentre noi stiamo chiedendo la chiusura ai CPR, purtroppo il nostro governo ha deciso che si aprirà un nuovo CPR a Trento.
19:59Un CPR di 25 posti, non è certo quello che noi vogliamo, vogliamo la chiusura, non ci piace questa apertura di un nuovo CPR.
20:10L'altra cosa molto importante, vorrei che ci fosse presente che questo viaggio è stato filmato da Giovanni Cioni e da altri registi,
20:24quindi anche questo è un lavoro collettivo di tanti artisti, fotografi, registi, che hanno partecipato a questo viaggio,
20:37e quindi ci sarà un film che documenterà questo viaggio e che potremo portare in giro per tutta Italia per far conoscere il viaggio di Marco Cavallo
20:48e per far conoscere questa realtà dei CPR e poterne parlare ovunque.
20:53Adesso io chiudo, anche se sarebbero tante cose da dire, perché do la parola, adesso non voglio sbagliarmi, a Veronica Scarozza del Tavolo Asilo,
21:06che ci parlerà invece di come loro hanno vissuto questo viaggio di Marco Cavallo.
21:13Grazie, grazie Carla. Un ringraziamento quindi al Forum per la salute mentale, anche ai gruppi locali, alla rete NoCPR,
21:26e all'onorevole Ciani e all'onorevole Scarpa per questo lavoro congiunto.
21:31Io sono Veronica Scarozza, oggi parlo a nome del Tavolo Asilo e Immigrazione, anche conosciuto come TAI,
21:38anche se sono stata un po' a ripresa prima per l'uso dell'acronimo, quindi brevissimamente che cos'è il TAI.
21:44Il TAI è una coalizione di più di 40 organizzazioni della società civile che si occupa, come dice il nome stesso,
21:50di tematiche relative all'asilo e alla migrazione.
21:55Una delle attività che coinvolge il TAI dall'anno scorso è un percorso di monitoraggio continuo e sistematico all'interno dei CPR.
22:04Questo percorso l'anno scorso ci ha portato a redigere un rapporto che abbiamo presentato sempre insieme agli onorevoli alla fine del 2024
22:15e la metodologia che seguiamo per questo monitoraggio prevede una collaborazione attiva e molto proficua
22:24tra società civile e rappresentanti politici a livello nazionale, europeo, ma anche di consigli regionali.
22:30Perché? Perché questi attori per legge hanno poteri ispettivi, hanno quindi facoltà di entrare all'interno dei CPR
22:38per verificare le condizioni di trattenimento senza accordo preventivo con la prefettura.
22:44E come Carla ha ricordato nel suo intervento, i CPR sono sostanzialmente dei luoghi inaccessibili altrimenti per la società civile.
22:52Quindi grazie a questo lavoro congiunto che svolgiamo con i parlamentari del gruppo di contatto
22:58siamo in grado come società civile di accompagnarli nelle loro ispezioni così poter accedere ai CPR
23:05perché l'ingresso della società civile è autonomamente programmato e molto spesso negato dalle prefetture.
23:14Quest'anno il viaggio di Marco Cavallo è stato abbinato, scusate, il viaggio di monitoraggi del TAI è stato abbinato
23:22al viaggio di Marco Cavallo. E questo perché una delle tante gravissime criticità che sono emerse
23:28dallo scorso monitoraggio è stata proprio quella relativa al tema della salute, delle persone trattenute
23:34e vi compresa della salute mentale.
23:36E quindi abbiamo ricevuto con grande interesse la proposta del forum per unire le forze
23:45e lavorare insieme in questa attività bellissima che è stata l'attività di Marco Cavallo.
23:51E nel focus del report di quest'anno che siamo in fase di redazione sarà proprio sulla salute mentale,
23:59sul tema della salute e della salute mentale più in generale.
24:02Questo perché poi l'anno scorso dalle visite che abbiamo potuto effettuare
24:06ci ha particolarmente colpito e impressionato l'utilizzo massiccio e generalizzato di psicofarmaci
24:14che vengono somministrati sostanzialmente a scopi di sedazione per tenere le persone buone a bada
24:21all'interno di questi centri disumanizzanti.
24:25E quindi in aggiunta ovviamente al tema della salute e della salute mentale
24:29che sarà il focus più specifico del rapporto di aggiornamento di quest'anno,
24:34la nostra attività di monitoraggio si è comunque focalizzata anche sull'aggiornamento
24:41di altri profili di criticità, quindi le condizioni generali di trattenimento,
24:46la gestione e le condizioni delle strutture, le nazionalità delle persone trattenute.
24:51Carla ancora ricordava che non c'è un nome, non danno un nome.
24:55In diversi CPR abbiamo avuto la possibilità di avere la lista delle persone trattenute
24:59all'interno dei centri, la loro nazionalità, la loro provenienza
25:02e in alcuni casi siamo anche riusciti a ottenere informazioni circa i rimpatri.
25:08E monitoriamo anche le attività di informativa e tutela legale,
25:12dei servizi o l'assenza di servizi mi viene più facile dire,
25:18le condizioni di vita all'interno delle strutture e le comunicazioni con l'esterno.
25:22Un punto particolarmente qualificante della nostra attività di monitoraggio
25:27è il tema dell'accesso ai CPR, che l'accesso ricordiamo non previamente autorizzato
25:33dalle tre prefetture e come l'anno scorso abbiamo riscontrato una prassi
25:39un po' differenziata da centro a centro per quanto riguarda la possibilità per la società civile
25:45di supportare i rappresentanti politici nelle visite.
25:51Questa è una prorogativa parlamentare ma la possibilità di accompagnare i parlamentari
25:59è comunque previsto dalla legge e riteniamo che sia un valore aggiunto
26:04alle visite dei parlamentari perché chiaramente la società civile è in grado di fornire
26:08competenze ed esperienze specifiche a sostegno della raccolta
26:12e dell'elaborazione dei dati all'interno dei centri
26:15e permette quindi di analizzare in modo più efficace ed effettivo
26:19le criticità rinvenute all'interno dei centri.
26:23E se nella maggior parte dei CPR, così come previsto dalla normativa vigente,
26:27non è stato completamente negato l'accesso della società civile,
26:31ci sono stati alcuni casi in cui sicuramente è stato rallentato e ostacolato,
26:36è anche vero che in due centri su otto che abbiamo visitato,
26:39anche dopo una negoziazione con le prefetture,
26:43purtroppo l'accesso al centro per la società civile, quindi per le organizzazioni TAI,
26:48è stato negato.
26:49Chiaramente questa criticità specifica già costituisce un elemento di analisi di per sé
26:54che riporteremo all'interno del rapporto.
26:59Per quanto riguarda le visite, noi come TAI e parlamentari siamo riusciti
27:05a visitare, stiamo finendo il giro di visita in tutti e dieci i CPR attualmente attivi in Italia,
27:15quindi siamo stati in grado di andare anche in quelle tappe dove non era prevista
27:21purtroppo la presenza di Marco Cavallo.
27:25E siamo in conclusione della raccolta dati,
27:27che saranno quindi analizzati e presentati, come dicevo,
27:30in un report finale che tendiamo a presentare o alla fine dell'anno o subito all'inizio dell'anno prossimo.
27:38Quindi i dati sono ancora in fase di raccolta e analisi,
27:42però diciamo volendo fare una primissima restituzione,
27:46diciamo che le prime risultanze sembrano confermare
27:49le gravissime violazioni di diritti fondamentali
27:53delle persone trattenute all'interno dei centri
27:56che già erano state riscontrate l'anno scorso e che a sua volta in realtà si inseriscono
28:01in un contesto di più di vent'anni di denunce, inchieste e rapporti
28:07sulle gravissime violenze che le persone trattenute subiscono nei centri.
28:14Al di là del lavoro di monitoraggio dei CPR che il TAI porta avanti,
28:19in parallelo il TAI e i parlamentari sono coinvolti anche in un lavoro di monitoraggio
28:25dei centri in Albania e il TAI in generale poi svolge un lavoro di monitoraggio
28:29anche legislativo e di advocacy su tutto quello che è il leader legislativo
28:36del sistema di detenzione amministrativa, così come anche previsto dal nuovo patto europeo
28:42sull'asilo e sulla migrazione.
28:46Riteniamo che sia molto importante il lavoro che facciamo e che abbiamo fatto
28:50e che continuiamo a fare con la parte politica perché ci permette di riavvicinare
28:55la società civile che da anni porta avanti le denunce sul tema migratorio,
29:00in particolare sui CPR, con le forze politiche per convergere sugli stessi obiettivi.
29:06E quindi parlando di obiettivi e quindi in chiusura, come già ricordato da Carla,
29:10siamo perfettamente allineati perché anche per il TAI il nostro obiettivo,
29:15la nostra proposta politica è quella di una chiusura immediata e indifferibile
29:19dei CPR, quali luoghi di aberrazione giuridica, sociale e politica.
29:25E la nostra speranza è che Marco Cavallo ha fatto chiudere i manicomi,
29:28poi ha fatto chiudere gli OPG e quindi ci auguriamo che funzioni anche
29:32per la chiusura di questa istituzione totale che sono i CPR.
29:36Grazie a tutti e quindi con piacere lascio la parola all'onorevole Rachele Scarpa.
29:42Grazie mille per questo appuntamento e in generale per il lavoro che abbiamo avuto modo
29:56di condividere negli ultimi anni. Penso che questo, lo si diceva, sia appunto solo una tappa
30:03e anche l'ennesima dimostrazione di come su queste questioni è determinante
30:09una stretta collaborazione, una cooperazione tra società civile che mette le competenze,
30:16spesso le professionalità, comunque un parere con cui confrontarsi, a volte anche la formazione
30:22e i parlamentari che scelgono di utilizzare a pieno il loro potere ispettivo
30:28e anche di opporsi alla costante e ultimamente sempre più frequente
30:33dell'egittimazione delle nostre prerogative all'interno dei luoghi della privazione della libertà
30:39come i CPR. C'è l'ultimo episodio della circolare del 18 aprile promulgata dopo che le nostre visite
30:47in Albania si erano fatte evidentemente troppo insistenti. Adesso siamo andati e continueremo
30:56visitando i CPR di tutta Italia a confermare che su questo, quando si può, ci vengono posti degli ostacoli
31:03e che le prassi nei CPR italiani e anche più in quello albanese sono estremamente variegate.
31:09Non si riesce ad ottenere sostanzialmente un'uniformità di azione e di accesso ai documenti
31:16ma anche proprio fisicamente ai centri. Il viaggio di Marco Cavallo secondo me è stato particolarmente significativo
31:24nel cercare di tracciare un parallelismo storico e politico rispetto a quello che stiamo vivendo.
31:33Non è sbagliato parlare per quanto riguarda i CPR e penso che questa iniziativa lo ribadisse bene
31:39di deriva manicomiale perché quello che io vedo è che succede, certo nei CPR spesso entrano persone
31:48in situazioni già di fragilità e di marginalità ma non sempre. Io ho visto con i miei occhi
31:55delle persone entrate in CPR senza problemi di salute mentale e uscite dai CPR con gravissimi problemi
32:04di salute mentale avviati a dipendenza da psicofarmaci e con tutta una serie di traumi subiti
32:13che evidentemente già dovrebbero parlare da soli. Lo si diceva prima, è un insieme delle condizioni disumane
32:21in cui le persone sono trattenute. Una carenza sistematica di assistenza sanitaria che viene sempre parzialmente
32:30gestita dai privati, dagli enti gestori e su cui spesso le difficoltà anche di comunicazione
32:39e di attivazione del Servizio Sanitario Nazionale sono più che presenti, di uno stato di completo
32:45e totale isolamento e abbandono della persona trattenuta in CPR che si traduce in, lo si diceva
32:54bene, un completo svuotamento del suo tempo e del suo senso del sé come persona, in questo senso
33:04in modo peggiore rispetto al carcere perché a differenza del carcere non esiste un poi, almeno in teoria
33:12dovrebbe essere quello il luogo in cui vieni trattenuto per essere poi rimpatriato, questo in almeno il 50%
33:20dei casi non avviene ma dovrebbe essere così e questo toglie anche la finalità potenzialmente
33:26rieducativa o comunque toglie ogni presupposto per costruire, per dare qualche strumento in più
33:33alla persona che viene trattenuta. Quindi si entra, si rimane e se ne esce completamente da rietti
33:42in una situazione di isolamento tale che già di per sé è sufficiente a dire che quelli sono dei luoghi
33:48patogeni e che in quanto tali andrebbero chiusi. Come se non bastasse noi nelle nostre ispezioni
33:55raccogliamo puntualmente le bolle degli psicofarmaci che testimoniano che c'è un acquisto e quindi
34:02un abuso nella somministrazione degli psicofarmaci come metodo di sedazione collettiva, ma anche io
34:11personalmente ho avuto modo di incrociare dei casi che parlavano da soli, vi invito ad approfondire il caso
34:16di Camelia o Giovanni, era così che si faceva chiamare, una donna completamente incapace di
34:21intendere e di volere, si è scoperto poi cittadina rumena che è stata per nove mesi nel CPR di
34:28Ponte Galeria senza che nessuno riuscisse nemmeno ad avvicinarla, quindi senza fare una visita
34:33psichiatrica, senza niente, completamente abbandonata a se stessa, finché grazie all'intervento di
34:38società civile e parlamentari che hanno fatto un ricorso alla CEDU, quella persona è stata liberata.
34:43In Albania e in Italia frequentissimi i casi di autolesionismo, sono un'ordinarietà nei registri
34:51degli eventi critici, abbiamo avuto più di un caso di morti sospette, quantomeno in condizioni
35:00di pesante somministrazione di psicofarmaci, i tentativi di suicidio, le persone palesemente
35:07in difficoltà, il picacismo, insomma i casi che abbiamo testimoniato con i nostri occhi
35:13sono innumerevoli e dovrebbero bastare. L'istanza è giusta ed è chiudere i CPR, chiudere i CPR
35:22tanti, insomma soprattutto in questo periodo in cui si dice investiamoci di più, sembra
35:28una cosa impossibile. Si diceva che era impossibile anche chiudere i manicomici, si chiedeva dove
35:33sarebbero andati i matti, cosa ne avremmo fatto e come avremmo fatto a gestirli. Io penso
35:41che si possa fare un discorso simile, stiamo parlando di poco più di mille persone in tutta
35:46Italia, ci si chiede come faremo a gestire allora l'immigrazione clandestina, il problema
35:54del reato di clandestinità, senza porci il tema che in nessun modo i CPR costituiscono
35:59uno strumento di contrasto alla clandestinità, anzi peggiorano la buona parte delle situazioni
36:07nelle quali sono utilizzati come strumento ed è sostanzialmente una finzione dell'allontanamento.
36:15Ci si illude che rinchiudendo le persone e non rimpatriandone la maggior parte con una finzione
36:23demagogica si sta esercitando un controllo di un fenomeno che è quello dell'irregolarità
36:29che è fuori controllo perché non può essere altrimenti, con la legge Bossifini in Italia
36:35è impossibile praticamente entrare da regolari, è un percorso a ostacoli lungo anni quello
36:42di regolarizzarsi e in questa bolla di regolarità nascono le forme di marginalità che alimentano
36:50le narrazioni sull'insicurezza, sul pericolo, sul clandestino, ciò che spinge a cercare
36:56la soluzione facile della reclusione e della detenzione amministrativa, ma non risolve
37:02e non risolverà mai niente, anzi se possibile genera ancora più insicurezza che viene puntualmente
37:10risputata nelle nostre strade. Se a questo aggiungiamo la dose immensa di sofferenza che
37:18noi andiamo a arbitrariamente infliggere a delle persone che spesso e volentieri non
37:24hanno commesso alcun reato, ma che comunque non sono rinchiuse nei CPR per scontarli, è
37:31un'ingiustizia di Stato di dimensioni catastrofiche. L'unica soluzione è quella della chiusura
37:37e io spero che questo parallelismo con il mondo della salute mentale, con un'esperienza
37:43che già c'è stata di chiusura di un'istituzione totale ingiusta, possa esserci da lezione
37:49e che scriveremo in questo senso una nuova stagione.
37:51Un po' più lunga.
38:07Sugli abuso degli psicofarmaci e sulla questione della psichiatria nei CPR, il Foro di Salute
38:22Mentale si vuole opporre con estrema forza che ancora una volta la psichiatria venga usata
38:30come strumento di controllo del comportamento umano. Questo è un altro degli elementi per
38:36cui il Foro di Salute Mentale si è mosso, perché è molto importante. Noi vogliamo che
38:43la psichiatria sia esclusivamente strumento di cura e di benessere per chi soffre di un
38:50disagio mentale, non il controllore dei comportamenti. E purtroppo la psichiatria istituzionale oggi
38:58invece aderisce a questa ideologia del controllo del comportamento umano.
39:04Chiudo e do la parola a Jasmi.
39:26Allora, intanto ringrazio tutti e tutte per l'invito.
39:30Carlo, l'intero forum della salute per questo percorso di Marco Cavallo, che ha un po' riportato
39:35qual è il senso della parola lotta e rivolta, che utilizzo nello specifico per chi da molto
39:42tempo si trova trattenuto dentro questi luoghi di detenzione amministrativa, adesso chiamati
39:48CPR, che esistono appunto da oltre vent'anni. Ripetisco il tema della lotta perché chi si oppone
39:55all'esistenza di questi luoghi sono principalmente coloro che vi sono trattenuti ed è sempre
40:00stato così. Ad oggi, nonostante numerose movimentazioni, numerose azioni di tecnici e di
40:06società civile, i CPR sono stati prevalentemente chiusi dalle rivolte interne. Non va dimenticato
40:12perché non va ancora una volta dimenticato il fatto che non esiste un'opposizione reale
40:17a un sistema così violento, se non insieme alle persone di quel sistema lo subiscono.
40:23ricordo ancora un'altra cosa, nel tempo, fin dal 1998, i movimenti siciliani, tutti i
40:32movimenti, insomma si opponevano al regime della detenzione amministrativa e producevano
40:36degli bianchi anche sugli psicofarmaci. Ricordo il libro bianco di Sergio Serraino che fu scritto
40:41nel 2000 dove già si parlava di somministrazione abusante di psicofarmaci ed eccessiva. Perché?
40:48Perché chi lotta in particolare, chi lotta per una libertà di movimento e per la dignità,
40:53la vita in questo Paese, deve essere sedato e represso. È quello che accade ogni volta
40:58che qualcuno si oppone alle norme ingiuste, le nostre nello specifico. In questi anni si
41:04è andato peggiorando la situazione rispetto alla libertà, non solo delle persone che arrivano
41:09alla nostra. Era molto più semplice entrare prima nei CPR nel 2013, attraverso la campagna
41:14lasciateci entrare, facciamo una lotta su questo e si entrava con autorizzazioni anche
41:19in 7, 8, 10 persone si proceducevano rapporti. Poi tutto questo è cambiato, siamo diventati
41:25tutti soggetti ostili ed è stato appunto prevalentemente più possibile entrare insieme
41:29a dei parlamentari. Meglio perché questo ha portato all'effetto sorpresa e quindi ci
41:33ha permesso di costruire una denuncia sempre più forte e puntuale e ha permesso che si alzasse
41:38ancora di più la voce di chi era trattenito, ma ci racconta molto di come stiamo combinati
41:43in questo Paese in tema di libertà e di possibilità di denuncia. Ricordo alcune date, il 2017
41:51che ha visto i decreti minniti, perché se oggi abbiamo la possibilità di apertura del
41:56CPR di Bulzani, anche perché qualcuno ha deciso che ci deve essere un CPR per regione e i governi
42:01precedenti mai si sono opposti all'apertura dei CPR. Quindi io ripeto sulle parole dell'onorevole
42:09che era che le scarpa, che nei prossimi governi, visto che questo ha usato quello che i precedenti
42:14di governi di sinistra sostanzialmente hanno costruito, ricordiamo la detenzione amministrativa
42:19è stata portata, sì è presente in tutta Europa, ma qui dalla legge turco-napolitano,
42:24che quindi nelle prossime, diciamo si spera che questo governo cambi, ci sia una presa di
42:30posizione molto sera sulla chiusura, anche perché c'è questa questione adesso di discussione
42:37sulla riproduzione di una norma di rango primario, visto che la Corte Costituzionale comunque
42:42aveva stabilito che ci fossero delle illegittimità rispetto al trattenimento, ma non ha nemmeno
42:47la Corte Costituzionale posto una illegittimità di fondo definitiva che effettivamente desse
42:53uno schiaffo a questo sistema e gli chiudesse. Quindi si discuterà, si discute sicuramente
42:59in questo momento di una nuova norma che non farà altro che continuare a legittimare
43:03i CPR. Voglio ricordare che tutti gli atti dai suicidi all'autolesionismo all'interno
43:09di questi posti sono prodotti anche come opposizione, come lotta. Ricordiamo Silla
43:15Osman, che è morto due anni fa attraverso un suicidio nel CPR di Ponte Galeria, come
43:22estremo gesto di opposizione a un sistema ingiusto. Ricordiamo Wissenben Abdelatif che non moriva
43:28nel CPR di Ponte Galeria, ma moriva legato e contenuto in un letto di contenzione nel reparto
43:33psichiatrico del San Camille, che quella detenzione ha visto fin dal suo arrivo in Italia perché
43:38era appunto un cittadino tonisino. Quindi il nostro sistema si prende la libertà, lui
43:45sì, di distruggere sostanzialmente la vita delle persone, fin dal loro arrivo in questo
43:50paese, con un sistema di accoglienza vergognoso, con una inaccessibilità sempre più evidente
43:58alla possibilità di regolarizzazione, come si diceva in precedenza, e sempre più difficile
44:03riuscire a stare in questo paese con un documento che dia la possibilità semplicemente di
44:08viverci. Ricordo l'ultimo, Ossama Darcavi, nel CPR di Palazzo San Gervasio, anche lui che
44:14moriva per un enorme abuso di psicofarmaci, sempre indotto dalla struttura. Fatti molto
44:22gravi, ma anche se non ci fosse l'uso degli psicofarmaci, anche se ci fosse l'adeguata assistenza
44:28sanitario, legale eccetera, i CPR vanno chiusi e va detto con sempre più forza. Io mi sento
44:35veramente di ringraziare Marco Cavallo perché siamo sempre quasi i tecnici a dover parlare
44:40di questa questione. La detenzione amministrativa è questione che riguarda tutti, come riguarda
44:45tutti la questione della Palestina, di Gaza, di quello che sta accadendo, delle propagande
44:51distopiche che si generano su queste questioni. Il CPR, comunque chi arriva in questo paese
44:58viene appunto visto come criminale, come oggetto da rinchiudere e detenere perché loro
45:04ci insegnano ancora una volta, le persone che arrivano, le persone appunto che si ritrovano
45:08a Gaza, mi sento di ripetere perché Marco Cavallo ha indossato la chefia, tutto quello
45:14che queste persone fanno per resistere ai sistemi ingiusti di necropolitica che noi produciamo.
45:19Quindi insomma noi siamo soprattutto per questo perché crediamo che molto si possa
45:24fare dal basso ed è compito nostro, qui c'è un'autocritica su tutto quello che è
45:30stato fatto fino ad ora da parte nostra, dei movimenti, dei soggetti tutti, anche della
45:36capacità di inventarsi, cioè quello che diceva Marco Basaglia, lo stesso Scappi, era
45:40di inventarsi qualcosa di nuovo. Marco Cavallo era il nuovo, l'inaspettato che rompeva
45:46le porte. Franco Basaglia. Franco Basaglia e Marco Cavallo, ho confuso. Quindi noi continueremo
45:54a batterci. Io ringrazio tra l'altro, non solo Carla, ma tutti i locali, il gruppo del
46:01CPR Assemblea Lucana che stanno facendo un lavoro immenso, i gruppi territoriali di Bari
46:06e Brindisi, di Milano, di Gradisca e quindi di Roma che si sono tutti uniti davvero in una
46:13lotta quotidiana. La questione del CPR è che noi siamo in contatto continuo, chiaramente
46:17telefonico, ripeto, siamo considerati sostanza ostile, siamo soggetti ostili per quanto riguarda
46:27quelle che sono queste istituzioni, lo siamo con convinzione e continueremo a fare in modo
46:32che chi lotta all'interno possa finalmente trovare sempre più voce, sempre più forza,
46:38perché non siamo, ripeto, noi a portare avanti le lotte, ma sono chi quelle lotte le
46:42subisce. Quindi Hassan, Wissem, Osman, Kais, tutti coloro che in questo momento vi sono
46:49trattenuti nei CPR stanno lottando non solo per denunciare ma per mostrarci una via e insieme
46:55a loro e familiari alle comunità dovremo metterci davvero tutti in opposizione reale, chiudere
47:01questi luoghi e assolutamente impedire l'apertura del CPR di Trento.
47:07Grazie a tutti.
47:37Ho già detto, magari da un punto di vista leggermente eccentrico e quindi faccio un
47:44po' la sintesi di questo viaggio e della conferenza stampa di oggi.
47:51Diciamo che questa storia inizia nell'inverno del 73 quando Marco Cavallo esce dal manicomio
48:00di Trieste e San Giovanni, ma siccome era diventato troppo grande e troppo pesante perché
48:06nel suo pancione portava i desideri e i sogni di tutti i ricoverati, per uscire dovette rompere,
48:13abbattere i muri e i cancelli dell'ex reparto P dove era nato e diventando quindi simbolo
48:20di libertà. Però Marco Cavallo in quel momento stesso disse a chi era vicino, qui abbiamo
48:26testimone Peppe Dell'Acqua, incominciò a nitrire e a dire che voleva viaggiare ben oltre il
48:34Trieste. Non si accontentava già in quella giornata di invadere e riportare la follia
48:40nella città ma avrebbe poi voluto e voleva andare in ogni dove ci fosse odore di ingiustizia,
48:48di esclusione, di riduzione o annullamento dei diritti e messa all'angolo del soggetto
48:54e lui col suo odorato fine chiaramente sentiva e sente tuttora, seppur 52enne, questo cattivo odore
49:02e lì lui si dirige. 12 anni fa proprio per questo è stato già detto, ha girato tutti
49:09gli OPG, erano sei al momento e c'è stata una sosta molto interessante anche a Roma, davanti
49:16prima a Piazza delle Cinquelune, Piazza Navona e quindi qui davanti a Montecitorio dove tra
49:23l'altro noi siamo stati presenti anche con la nostra cavallina. Questo viaggio per gli OPG
49:30dove si chiedeva una chiusura ha avuto successo tant'è che nel 2014, l'anno successivo al viaggio,
49:36i politici non hanno potuto fare a meno di ascoltare la pressante richiesta sociale di
49:44cambiamento e quindi è stata approvata la legge 81 del 2014 che ne ha decretato la chiusura.
49:53Però il rischio che le istituzioni totali si ripresentino sotto le antitespoglie è sempre
49:58presente. Quindi prima c'è stata la lotta contro i manicomi civili, poi i manicomi giudiziari
50:06e adesso le nuove istituzioni totali, è stato già detto, sono i CPR. Ma anche il paradigma
50:13manicomiale, attenzione, è sempre presente e anche si rivela attraverso le nuove e apparentemente
50:22moderne strutture assistenziali psichiatriche. Per me psichiatrico vuol dire una parolaccia,
50:28già che le chiamiamo così, che noi stessi definiamo neomanicomiali, soprattutto le strutture
50:34residenziali. Cosa ha a che fare? Ecco, volevo unire in questo breve intervento questo viaggio che è a
50:43non CPR, ma anche 180 bene comune. La salute mentale, adesso la chiamo così, ha a che fare
50:50perché dietro i muri inevitabilmente si crea, oltre alla sofferenza umana dovuta all'isolamento
51:01e a una vita reclusa, si sviluppa, si è detto, malessere mentale. Ma anche perché, anche qui è stato detto,
51:07per silenziare proteste e sofferenze c'è un utilizzo, diciamo così, bonariamente generoso
51:14o molto generoso di psicofarmaci. Ma anche perché la riforma della 180 non ha solo sancito, come si dice
51:22anche nelle aule quando ne andiamo a parlare, la chiusura dei manicomi, bensì ha voluto ridare
51:27degnità ai più fragili, agli esclusi e ai diventati invisibili, resi quasi oggetti dalle istituzioni,
51:34restituendo cittadinanza, diritti, singolarità, soggettività, cure. E quindi è nata questa campagna
51:40ASCAC 180 bene comune, l'arte di restare umani, perché vogliamo rincominciare a parlare di 180,
51:46ma soprattutto dei suoi principi, che quindi la 180 è un bene comune da conoscere, difendere,
51:53mettere finalmente davvero in pratica. Chiaramente anche questo è un impegno collettivo,
51:59e dico che devono essere considerati e dato la possibilità ai portatori di interesse diretti,
52:06quindi i cosiddetti utenti e i loro familiari, di essere protagonisti in questa storia
52:11della nuova interesse sulla 180.
52:16Noi in Puglia, due parole sulla Puglia, abbiamo avuto in questo viaggio il valore aggiunto
52:21di partecipare con la nostra piccola, ma forse importante comunità del centro Marco Cavallo del Sud
52:29e con la sua cavallina Terrona. La Puglia ha un triste primato in questo senso,
52:34in senso che è una regione che ha due, 22 CPR, a Brindisi, Restinco e a Bari Palese.
52:40L'otto e gli dieci c'è stata questa parata, come la chiama, e a me piace, come la chiama Peppe,
52:46colorata e variegata con i due cavalli in testa, che ne chiedeva appunto la chiusura,
52:50sventolando le cento bandiere di scarti, con testimonianze, lunghi e significativi minuti di silenzio,
52:58musica e balli, sperando di far entrare anche questa solidarietà colorata di umanità
53:04all'interno per le persone escluse, recluse e che appunto non potevamo incontrare.
53:11Poi nel pomeriggio ci sono state due sfilate per le città di Brindisi e di Bari,
53:16con i due cavalli azzurri, conclusisi nella prima caso con uno spettacolo teatrale
53:22a Piazza Duomo a Brindisi e a Bari con un dibattito nel comune.
53:26Il valore aggiunto di questo viaggio è anche per noi la costruzione di una rete
53:29di rappresentanze sociali, associazioni, sindacati, cittadinanza impegnata, politici,
53:35che si sono in questa occasione conosciute e riconosciute
53:38e speriamo vorranno continuare a lavorare insieme e lottare per i diritti e la libertà.
53:43La situazione in Puglia dal punto di vista della salute mentale non è dissimile
53:47dalle altre regioni ed è sconsolante.
53:51I dipartimenti di salute mentale sono deboli e sbilanciati,
53:54i centri di salute mentale sempre più simili ad ambulatori
53:58e molto meno a centri comunitari come dovrebbero essere,
54:02aperti poche ore, accorpati, lasciando interi territori scoperti,
54:08con il paradigma biomenico ormai imperante
54:11e una sbandata delle risorse umane ed economiche
54:16verso le residenze gestite da privato sociale,
54:20cosiddetto sociale, che sono poco più di parcheggi,
54:23per usare anche qui un termine gentile,
54:25servizi di annusia e cura sovraffollati.
54:28Quindi questo panorama ci dice che è assolutamente non in linea
54:32anche in Puglia con i principi della legge 180.
54:36Speriamo quindi che il viaggio di Marco Cavallo
54:39abbia risvegliato le nostre coscienze e la voglia di lottare
54:43per convincere i decisori politici e amministrativi
54:47a rivedere completamente il circuito di risposta alla sofferenza mentale,
54:52ritrovando nella legge 180 il bene comune da cui ripartire.
55:05C'è qualche domanda?
55:07Visto che abbiamo cinque minuti di tempo
55:10prima che ci facciano uscire,
55:13io dirò due parole proprio alla fine,
55:15se c'è qualche domanda, volentieri.
55:18Vabbè, allora dico io due parole.
55:25Innanzitutto ringrazio, non l'ho fatto all'inizio,
55:28ma perché comunque quando si arriva qui si è sempre un po' emozionato,
55:32riguardo l'onorevole che ci ha prenotato la sala,
55:37per la sala stampa, ringrazio tutti quelli che sono venuti,
55:41ringrazio l'onorevole, scusate Scarpa,
55:45che ho già conosciuto a Gradisca e che già ci aveva detto delle cose molto interessanti
55:51e ci aveva fatto capire che aveva capito bene il problema
55:54e aveva capito bene che cosa chiedevamo noi, insomma.
55:57Quindi ringrazio tutti, ringrazio voi che siete qui.
56:02Voglio dirvi che speriamo, come ha detto Carlo,
56:06che noi vogliamo che questo viaggio continui,
56:09nel senso che siamo riusciti a riunire tante realtà intorno a questo tema,
56:16ma come capite bene questo tema è il tema dei CPR,
56:19ma è il tema dei temi, cioè che riguarda la vita delle persone,
56:24riguarda i diritti delle persone,
56:26riguarda la convivenza, la convivenza pacifica,
56:30in questo momento di guerra, riguarda il nostro diritto a chiedere
56:37di non essere bombardati tutti i giorni, no?
56:40Noi vogliamo vivere in pace, vivere tutti quanti insieme.
56:44Ricordo a tutti che potremo rivivere queste situazioni
56:48alla presentazione del film, poi ti do la parola,
56:52potremo rivivere tutti questi momenti insieme,
57:00quando il film sarà finito,
57:01quando lo potremo presentare in diverse sale,
57:04in diverse città e dove potremo ritrovarci.
57:08Domani, ah ecco, allora lo dici tu,
57:10questo lo dici tu, sicuramente anche il TAI a dicembre
57:13farà la presentazione del proprio documento
57:16sul dicembre-gennaio, ecco, sulle visite parlamentari,
57:21quindi abbiamo tanti momenti d'incontro,
57:24possibilità d'incontro per portare avanti questo discorso,
57:27per ricordarci soprattutto che vogliamo vivere bene insieme,
57:32vogliamo vivere bene insieme.
57:35Adesso do la parola, non so come ti chiami,
57:38lo dici tu.
57:39Sì, Barbara Mastro, di Radio 32,
57:41è l'area del web che ha collaborato all'evento romano
57:44del viaggio di Marco Cavallo,
57:46e a proposito dei prossimi appuntamenti
57:48ai quali facevi riferimento,
57:50per poter continuare questo discorso aperto,
57:53domani ci sarà al Cinema Aquila,
57:55dalle 17.30,
57:58la proiezione della tappa romana,
58:00un corto che è stato girato,
58:02è un'anteprima del film,
58:03la presentazione del film,
58:04e anche la proiezione di questo corto,
58:07e ci saranno presenti le persone
58:09che appunto hanno costruito l'iniziativa romana
58:12per un ulteriore momento di confronto
58:14e di restituzione del viaggio.
58:17Grazie.
58:19Ricordo anche a tutti che c'è un pensiero,
58:22ma per ora è solo un pensiero,
58:23che vorremmo che ci fosse una conclusione in Albania
58:27di questo viaggio di Marco Cavallo,
58:29insieme a Marco Cavallo.
58:31però per ora è un pensiero,
58:33perché è una questione difficile da organizzare
58:36in tutti i termini,
58:37sia tecnici che anche di ritrovarsi come persone.
58:42Però sarebbe una conclusione naturale
58:45in quell'assurdità che è il CPR in Albania.
58:49Grazie.
58:50Grazie.
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