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  • 2 giorni fa

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Sport
Trascrizione
00:00Cari amici di Bike Channel, benvenuti a questa nuova puntata di Mondo Triathlon.
00:29Io sono Dario D'Addonardone e quest'oggi con noi c'è Federico Ghelli, il campione italiano di Triathlon super lungo.
00:36Ciao Fede!
00:36Ciao, grazie mille per l'invito.
00:38Come stai?
00:39Bene, bene.
00:39Bene, allora si sta riprendendo da queste grandi fatiche, ma noi cominciamo come al solito, cari amici, con la domanda rompighiaccio.
00:46Cioè Fede, quando eri bambino, quali sono stati i primi sport che hai affrontato nella tua vita?
00:52Guarda, io lo sport nella mia vita me lo ricordo fin da quando sono nato.
00:58Ok.
00:58Inizialmente con il nuoto, perché mio papà era un ex nuotatore.
01:03Che bello.
01:04Ha voluto, insomma, poi è lo sport che più o meno tutti i bambini, per quale cominciano.
01:09Per crescere, fa bene, alla schiena.
01:12Però io in realtà non vedevo l'ora di avere l'età, sei anni, per cominciare a giocare a calcio.
01:15Quella era la mia grande passione.
01:17È una passione che mi sono portato dietro poi per tanti anni, fino ai 18-19 anni.
01:21Ruolo?
01:22Esterno, a sinistra, tutto mancino.
01:25E vai che si correva.
01:26Sì, esatto.
01:27E già, ragazzi, qui si comincia a intuire.
01:30Quella era la mia dote.
01:32Poi con il calcio sono andato avanti fino ai 18-19 anni.
01:37Lì mi sono tolto belle soddisfazioni.
01:38Poi ovviamente era arrivato a un punto dove mi sono reso conto che non poteva essere quello lo sport e quello che avrei fatto nella vita.
01:47Quindi poi mi sono un po' allontanato.
01:49Ho provato per un periodo con l'atletica leggera, appunto per le doti atletiche che avevo.
01:54Quindi nella corsa.
01:55Nella corsa, mezzo fondo, 1500-5000, quelle distanze lì.
01:59Però inizialmente non era scattata quell'amore come avevo con il calcio in precedenza.
02:08Ti fermo un attimo, rimaniamo un attimo sul calcio.
02:11Raccontaci un pochettino che cos'è che ti piaceva così tanto di questo sport, di questo gioco.
02:15Ma io sono degli anni 90, quindi poi è nato nel 91.
02:21Subito dopo in Italia 90, quindi poi il calcio in quegli anni era una religione in Italia.
02:29Quindi poi Roma, poi è cresciuto con il mito di Totti, quindi tutti volevamo emulare.
02:37Quindi c'era proprio questo amore per il calcio e ho cominciato con il sogno di un giorno voglio arrivare a giocare in Serie A.
02:44Certo. Qualche momento significativo, che ne so, una vittoria che ti ha fatto veramente esultare?
02:51Ma più che altro soddisfazioni personali che comunque andando avanti verso i 15 anni sono riuscito a giocare nelle giovanili in Serie A, quel tempo era il Siena.
03:02Wow.
03:03Quindi poi passare un anno fuori a facciarmi a una realtà che comunque è importante, fare un'esperienza del genere.
03:11che amplificava un po' quest'idea di poter un giorno poi provare ad arrivare.
03:17Però poi lì crescendo, vedendo poi altri ragazzi molto più bravi di me, insomma mi sono reso conto che forse per me era quello il massimo.
03:27Però immagino che è un'esperienza davvero che ti ha nutrito, ti ha fatto crescere anche come persona da tanti punti di vista.
03:33Sì, sì, sicuramente. Poi come ho detto, insomma, stare fuori di casa a 16 anni, un anno intero da solo, quindi crescere poi in fretta, perché comunque devi, sia ai genitori, comunque a poche ore di macchina, però nel quotidiano devi imparare anche a gestirti da solo.
03:50E quindi il calcio, comunque lo sport, mi ha aiutato poi a maturare, a crescere come persona.
03:58Che bello. E questo è un tema ricorrente, lo sport come strumento di vita per migliorare il proprio benessere.
04:03Ascolta, poi quando si cresce, si diventa giovani uomini, c'è quella fase, un po' si finisce di studiare, si incomincia poi con l'ambito lavorativo, tante altre situazioni, anche la voglia magari di crearsi una famiglia, di trovare un compagno, un compagno.
04:18Per te come è andata quella fase? Nel senso, lo sport è sempre stato tuo compagno di vita anche in questi momenti o è dovuto un po' mollare?
04:25No, lo sport è stato sempre parte integrante della mia quotidianità, della mia vita e come detto poi nel periodo dell'università io ho cominciato a provare con l'atletica, con la quale però non ero riuscito a appassionarmi, innamorarmi.
04:41Quindi in quegli anni un po' le priorità erano diverse, ovviamente gli studi o comunque godersi la spensieratezza degli anni, quindi lo sport era passato un attimo in secondo piano.
04:52Poi mi sono ritrovato qui a Milano per lavoro e avevo conosciuto il triathlon in passato vedendo dei video su YouTube che mi erano capitati per caso, perché fino a 7-8 anni fa nemmeno sapevo che esistesse come sport.
05:09Ok, ok, questa è particolare sta cosa, sapendo l'attuale di Federico.
05:16Quindi vedendo questo sport direi cavolo, interessante, piacerebbe.
05:21Che cosa ti ha colpito del triathlon?
05:23Ma io mi ricordo che i primi video visti erano quelli dell'Iron War, Scott Allen, Kona, quindi queste immagini così epiche, no?
05:37Ti incuriosiscono a cercare di approfondire un po' sull'argomento, vedere di che cosa si tratta.
05:45Mi sono portato quel pensiero dietro nella mente per un paio d'anni, poi come detto mi sono ritrovato a Milano per lavoro e in quel frangente ero inizialmente, sai, le giornate, no?
05:57Casa lavoro, lavoro, lavoro, casa era un po' così e lo sport in quel momento era quasi del tutto abbandonato.
06:05Però poi un giorno dal nulla ero a casa e mi ricordavo insomma di quelle immagini e mi sono rimesso a vedere un po' a cercare su questo sport e poi tra le varie ricerche è capitato l'Iron Man, no?
06:19Ritornato per il discorso.
06:20Una cosa a caso.
06:21Una cosa a caso.
06:22Allora, ho passato varie giornate, era fine 2018, ho detto, ma comunque è una gara impegnativa, richiede comunque tanto tempo di preparazione, non lo so.
06:35Poi una sera ho detto, ma sai che c'è? Mi iscrivo. Quindi ho preso e mi sono iscritto.
06:41Tu che esperienza avevi nei tre sport? Sottolineiamo bene questa cosa.
06:45Allora, vabbè, come nella corsa, diciamo che sfruttando appunto quelle che erano le mie dote atletiche, detto vabbè, più o meno.
06:53Il massimo chilometraggio che avevi fatto?
06:5615 chilometri, 10 chilometri.
06:58Ne mancavano una trentina.
07:00Ne mancavano qualcuno, sì.
07:02Nel nuoto avevo il fatto di aver nuotato da bambino, che un po', non nuotavo da 15 anni però, diciamo che lo stile libero, potevo in qualche modo ricordarlo, non ero mai salito su una bici da corsa.
07:14Ogni tanto qualche giro così, mountain bike, da adolescente in campagna.
07:21Per capire bene, quando è che ti sei iscritto?
07:23Era fine novembre, circa novembre 2018.
07:28Per?
07:28Per Cervia 2019.
07:30Settembre 2019.
07:31Sì.
07:32Quindi, un anno per pensare.
07:35Cosa hai fatto innanzitutto? Hai cercato un coach? Cosa hai fatto per cominciare a muovere i primi passi?
07:39La prima cosa in assoluto che ho fatto, una volta è scritto, ho detto, adesso devo un attimo capire come fare, no?
07:47Quindi la mia prima ricerca su Google è stata squadra di triathlon a Milano.
07:51Ok.
07:52E ovviamente quella che è uscita subito come primo risultato è stata la Cus Pro Patria.
07:57Cus Pro Patria.
07:57E quindi, fortunatamente era anche vicino a dove vivevo al tempo, sono andato a trovarli in sede, abbiamo parlato, ho detto, mi piacerebbe insomma tesserarmi, cominciare con questo sport.
08:10Loro organizzavano poi degli allenamenti settimanali lì in zona, quindi poi ho cominciato insomma a frequentare il gruppo con loro.
08:20Poi si è stato dato anche un bel rapporto. Inizialmente io dicevo, la passione non è nata subito con lo sport, ho detto voglio fare questa cosa perché è una sfida e poi magari passo ad altro.
08:33E molti compagni invece di squadra mi dicevano, stai attento, stai attento, perché poi una volta che lo fai poi il giorno dopo ti stai scrivendo già un'altra gara per l'anno successivo.
08:49Ma non lo so, intanto faccio questo, poi vediamo.
08:53Ok.
08:54E quindi poi...
08:56Ma nel percorso ci sono state anche delle tappe intermedie, quindi degli altri triathlon più corti che hai fatto?
09:01Eh, in realtà no.
09:03Eccoci.
09:03In realtà no.
09:05No, mi fa un po' sorridere perché noi diciamo sempre attenzione, se volete pianificare una gara lunga fate magari un percorso con altre gare in mezzo.
09:12Però è curioso vedere, è anche bello vedere delle esperienze che sono diverse e che presuppongono comunque il fatto che ti sei fatto, tra virgolette, scusate il francesismo, un bel mazzo per arrivare immagino a Cervia.
09:23Sì, sì.
09:23Ricordaci un po' di questo percorso.
09:24Non lo consiglio, ovviamente, nemmeno io, il percorso che ho fatto. Ovviamente di mio, per fortuna, avevo un pregresso, lo sport, che ho sempre fatto per tutta la vita, quindi non partivo proprio da zero.
09:36Ok.
09:36Quindi anche solamente mettersi lì, allenarsi, comunque metterci la costanza nei giorni, era un qualcosa che già avevo di mio.
09:48Che monte ore più o meno ti ricordi avevi messo in ballo di tenere per arrivare preparato a questa gara?
09:54O che hai tenuto più o meno?
09:55Ho iniziato con step molto piccoli, ovviamente, perché non potevo partire subito con volumi esagerati, quindi inizialmente cercavo di fare uno sport al giorno, per prendere un po' confidenza con tutto.
10:10Poi piano piano nel corso dell'anno qualche doppio allenamento, così, però diciamo che tutto l'anno di preparazione forse non avrò superato le 12-13 ore a settimana di allenamento.
10:23Certo. Quali sono state le discipline in cui hai fatto più fatica delle tre a prendere un certo tipo di consapevolezza anche del gesto tecnico, di scioltezza nell'affrontarlo?
10:38Beh, sicuramente con la bici è stato imparare tutto da zero. Mi ricordo le prime uscite in bicicletta con gli scarpini e le tacchette, ai semafori che cadevo per terra.
10:50Un classico, ragazzi. Un classico, insomma, belle immagini, insomma, mi ricordo il centro di Milano, insomma, a cadere.
10:58Fantastico.
10:59Sì, esatto. Quindi quello è stato sicuramente qualcosa da imparare, ecco, da zero.
11:05Ok.
11:05Il nuoto, piano piano, ritrovare un po' la confidenza con l'acqua, perché comunque erano passati tanti anni, però il fatto di averlo imparato da bambino mi ha servito sicuramente.
11:18Ti dava una base, Gianni.
11:19Mi dava, sì. La corsa è quella che invece mi è sempre riuscita con più facilità.
11:25Anche allungando quindi le distanze non hai avuto difficoltà in questa parola?
11:28Sì, fortunatamente, ecco, forse l'unico avvicinamento che ho fatto poi all'aerome è stato quello con la corsa, perché poi nel corso dell'anno ho partecipato a una mezza maratona, una maratona, quindi...
11:38Ok.
11:39Quello, come su Chiara l'ho provato poi, come...
11:42Più che altro, ecco, anche l'aspetto mentale, no, che diventa, poi lo sai tu, ormai ne sei diventato maestro, il fatto di gestire la propria mente, i propri pensieri, durante uno sforzo che dura ore e ore, diventa davvero importante.
11:57Anche questo va insegnato al proprio corpo, alla propria mente, no?
12:00Come hai fatto tu da questo punto di vista?
12:02Ma, tanto, oltre, vabbè, gli allenamenti con la squadra che ti dicevo, tanti allenamenti magari li facevo da solo, quindi anche passare tanto tempo da solo, nei propri pensieri, poi ti aiuta poi quando arriverà il giorno della gara a gestire quei momenti, no, che all'inizio possono sembrare complicati, poi diventano magari qualcosa di più naturale, quello è stato sicuramente un qualcosa che mi ha aiutato.
12:29E poi, alla fine, mi ricordo, arrivato poi in fondo a questo percorso, fatto una volta l'Iron Man, e...
12:41Adesso ce lo racconti bene, perché tu non è che te la puoi svangare dicendo fatto l'Iron Man, aspetta.
12:47No, e...
12:48Ti stoppo un secondo, dopo continui con questo discorso, perdonami, perché io voglio capire, sei arrivato a Cervia, avevi mai visto, oltre alle immagini dell'Iron War, un triathlon dal vivo, l'avevi mai visto?
13:00No.
13:00Quindi sei arrivato nel circo più bello del triathlon italiano e uno delle gare più belle al mondo come partecipazione a Cervia, appunto, lo ricordiamo, è il numero uno Iron Man Multisport Festival al mondo, ragazzi, quindi con più di 7 mila partecipanti nelle varie gare che ci sono.
13:17Tu arrivi a Cervia, vedi questo spettacolo, cosa hai incominciato a pensare, cosa ti passava per la testa?
13:23Alcune delle immagini che non scorderò mai è stato il briefing, dove c'eri anche tu, e mi ricordo che quando, insomma, oltre a spiegare ovviamente tutte le dinamiche di gare, avresti la domanda
13:37chi è la prima volta che partecipa a un Iron Man, un po' di mani, poi hai detto chi è la prima volta che sta facendo il primo triathlon, la prima gara di triathlon in assoluto,
13:51e tra i pochi, perché poi eravamo veramente pochi, l'altro era una mano, c'ero anch'io, e sicuramente è uno di quei momenti.
13:57E quello che dico sempre è che vi vogliamo bene perché siete ancora più matti di tutti noi triatleti, perché veramente bisogna essere un po' matti in maniera sana, amare lo sport e la sfida, insomma.
14:06E un'altra immagine bellissima, mi ricordo che l'Iron Man partecipò anche Alex Zanardi, e mi ricordo la standing ovation per lui sotto quel tendone, insomma, emozioni bellissime.
14:20E poi ovviamente la mattina della gara, un po' tutta...
14:25Cosa pensavi quando eri lì vicino alla tua Rolling Start, c'era la Rolling Start già all'epoca, e stavi per partire, quali erano i pensieri che ti frullavano per la testa?
14:35Ma il pensiero in quel momento, ma poi il pensiero che mi ha accompagnato un po' per tutto l'anno di preparazione è stato voglio divertirmi.
14:43Cioè non deve essere un qualcosa che devo soffrire, arrivare in fondo massacrato, solo per dire l'ho fatto.
14:52No, lo voglio fare, ma lo voglio fare divertendomi.
14:55Cioè deve essere una giornata dove io ne esco soddisfatto, felice, perché ho passato una bella esperienza.
15:02Che sembra un po' un paradosso, perché tu dici vado a fare 8, 9, 10, 11, 12, o anche di più ore di fatica,
15:12e invece tu ti vuoi divertire.
15:13Come si fa a far capire a chi ci ascolta a casa che non è un triatleta, non è un Ironman?
15:19Cosa vuol dire divertirsi facendo così tanta fatica per così tante ore?
15:22Ma sta tutto un po' come la si vive, come si prepara, ricordarsi di tutto quello che si è fatto prima di arrivare poi a quel giorno,
15:33che dovrebbe essere soltanto la celebrazione un po' delle fatiche che sono passate per arrivarci.
15:42Penso questo sia il fattore principale per poi rendere l'esperienza veramente bella e da ricordare.
15:50Il tuo Ironman, quindi, com'è andato? Nuoto, bcicorsa, raccontaci, per sommi capi, perché sennò faremo 4-5 puntate per andare nel dettaglio,
15:59quelle che sono state le emozioni che hai vissuto, i ricordi più significativi della tua prima volta a Cervia?
16:06Diciamo che io mi ero dato delle idee di tempo generali, su quello che mi ero dato ho detto intorno alle 12 ore, 11 ore e mezzo,
16:16in base a come era andata la preparazione, a quello che avevo visto.
16:20Ragazzi, è una cosa impensabile pensare che lui possa fare 12 ore, neanche bendato con una gamma, però ascoltiamo, vediamo cosa ci dice.
16:29Inizialmente era quella l'idea, sono arrivato all'arrivo, alla fine quella gara l'ho chiusa in 10 ore.
16:36Ecco, così.
16:39E lì e lì e poi c'è stato il problema, vero?
16:41Perché una volta finito, io ho fatto il mio primo Ironman, che non sono stato seguito da nessuno, non ero un allenatore all'epoca.
16:48L'ho fatto con un budget molto ristretto, anche perché, come ti dicevo, è la prima volta che lo farò, forse è l'unica,
16:57quindi non mi metto a spendere chissà quali cifre per comprare attrezzatura top, bici da crono, eccetera.
17:03Quindi bici da corsa normalissima, cose rimediate qui e lì.
17:09Mi sono, diciamo, documentato da solo durante l'anno su come fare per gli allenamenti.
17:14allenamenti e ho tirato fuori questa prestazione e lì mi son detto, ma se magari metto a farlo un pochino più seriamente,
17:25mi ha dato quella curiosità, no?
17:27Perché poi alla fine io sono una persona competitiva, mi piace la competizione nello sport, no?
17:33Quindi mi assorta subito questa domanda e ho detto, ma proviamo, proviamo a scoprirlo.
17:41Quindi coach?
17:41Quindi subito dopo, ovviamente, penso due settimane dopo la fine.
17:47Avevano ragione gli amici dell'Arcos for Patria Milano a dire che ogni volta, una volta che ci sei dentro poi non esci più.
17:54Un paio di settimane dopo mi sono trovato con il mio coach, che è anche quello attuale, che è ancora Edoardo Espuna.
18:04E un paio di mesi dopo acquistavo una bici da crono, quindi...
18:10E da lì, diciamo, è cominciato il percorso che poi ad oggi posso dire che comunque sta andando forse anche oltre quelle che erano le mie più lontane immaginazioni.
18:24Allora, adesso continuiamo a raccontare la storia perché ce n'è una anche recentissima che riguarda un titolo tricolore appena vinto dal nostro Federico.
18:32Mi piaceva anche molto però parlare di questo Iron Team Italia, la maglietta che porta il tuo team.
18:37Sei nel frattempo poi tornato su Roma?
18:40Sono tornato a Roma, sì, dopo un paio d'anni.
18:43Ok.
18:44Il triathlon, l'ironman ancora di più, chiaramente è uno sport individuale.
18:48E bisogna allenarsi, come dicevi tu, anche spesso da soli per far sì che la mente capisca che cosa vuol dire affrontare uno sforzo di questo tipo.
18:55Ma quanto è bello, quanto è utile, quanto fa star bene il poter condividere le proprie fatiche con un team che ti supporta, magari facendo qualche allenamento insieme, ma che comunque ti dà la possibilità di sentirti riconosciuto anche per quello che fai?
19:09No, assolutamente, assolutamente. Infatti poi tornato su Roma mi è disposto tantissimo lasciarla a Cuspropatria perché comunque lì ho trovato tante persone che poi sono diventate amici, quindi ancora oggi ci sentiamo, comunque in campo di gara ci vediamo, è sempre un piacere.
19:28Però tornato a Roma era un po' difficile poi avere quella presenza di una squadra nella vita quotidiana, quindi ho fatto la scelta di andare con l'Aeron Team e all'interno ho trovato poi un gruppo fantastico che comunque nelle gare, soprattutto in Italia, ma anche in Ciro per l'Europa, è presente, quindi ti fa sentire.
19:54Parlavo con Luca, responsabile di Aeron Team, che saluto, insomma all'ultima Cervia io ho visto più maglie Aeron Team che maglie di staff dell'Aeron Man, eravate una marea, quindi è stato bellissimo anche perché poi siete riusciti anche a primeggiare come team, quindi davvero bellissimo vedere un team italiano così attivo, insomma.
20:14Torniamo alla tua storia, vorrei che ci raccontassi poi dopo quella Cervia innanzitutto quanto ci hai messo due settimane per trovare il coach, per iscriverti alla gara successiva, quanto ci hai voluto?
20:24Beh, penso che alla fine di quell'anno già ero iscritto un altro paio di Iron Man o comunque 70.3 per l'anno dopo, poi sfortunatamente insomma l'anno dopo è stato quello del Covid, quindi un po' è dovuto cambiare un po' ovviamente i piani,
20:43quindi poi sono tornato a fare gare sulla distanza Iron Man nel 2021, però a quel punto già l'obiettivo era passato dal finire una gara divertendomi a qualificarmi per Kona,
20:55ok, ovviamente ragiono un po' così, mi piace sognare e provare a raggiungere quei sogni e poi se non dovessero essere raggiunti va bene lo stesso,
21:09però comunque avere un'idea e provare a raggiungerla è qualcosa che mi piace.
21:15Quindi dal 2021 quali sono state le tappe significative per te?
21:18Beh, sicuramente insomma tutto il 2020, nonostante come ho detto la pandemia, è stato sicuramente un anno per imparare poi un metodo d'allenamento,
21:29imparare poi a destreggiarmi tra le varie discipline, capire un po' tutti i segreti anche come per performare meglio,
21:39curare anche di più magari l'alimentazione, che è qualcosa che magari vedevo meno precedentemente e diventare un triatleta a tutti gli effetti,
21:50no? Se prima ero solo uno sportivo poi sono diventato poi un triatleta in quell'anno e il 2021 poi alla seconda occasione
22:01in un Ironman poi sono riuscito poi effettivamente a qualificarmi per Kona, quindi è una cosa che ho raggiunto anche abbastanza velocemente,
22:12lì ancora di più poi è aumentata la voglia di migliorarmi, di trovare nuovi stimoli, nuove sfide sempre.
22:19Ti chiedo questo, ti interrompo un secondo, poi ovviamente ci racconti anche tutta la meraviglia di Kona e tutto quanto.
22:25domanda proprio da passione o comunque ci rivolgiamo anche a chi magari deve ancora fare il suo primo armo e vorrebbe farlo
22:34e la domanda è questa, molto semplice, ma durante tutte quelle ore capita anche a te che comunque sei un atleta che mira a grandi risultati,
22:42mira a risultati importanti anche a livello assoluto, insomma, ne parleremo tra poco anche di un titolo italiano come abbiamo già accennato,
22:49insomma, conquistato da Federico. Capita anche a te durante tutte quelle ore di dire ma chi me l'ha fatto fare di fare tutta sta fatica, io non ce la faccio più?
22:58Penso sì, capita un po' a tutti.
23:01E quindi come si fa a switchare?
23:04I momenti di calo in una gara così lunga succedono, a volte anche più di uno in tutte quelle ore.
23:14Io parto sempre alla partenza e quando arrivo mi dico sempre io ho fatto tutto il possibile che potevo per arrivarci nel miglior modo possibile
23:26e posso controllare fino a un certo punto di quello che sarà poi la gara.
23:33Il resto lo devi lasciare un po', non dico al caso, ma comunque non ci puoi fare niente se succedono poi degli imprevisti.
23:43Utilizzi anche dei pensieri felici, magari dei ricordi delle persone a cui pensi per aiutarti?
23:50Sì, ma quando poi capitano quei momenti di dolore, mi dico sempre poi è peggio se la dai vinta.
24:01Certo.
24:02Quindi il dolore poi adesso è solo una cosa momentanea, però se lo lasci vincere poi te ne penti e stai peggio alla fine.
24:12Certo.
24:13Oggi devi vincere tu oggi, quindi spingi più forte alla fine.
24:18Alla grande.
24:19Ascolta, arriviamo a questa isoletta dall'altra parte del mondo, cosa ci racconti?
24:25Ma Kona è un'esperienza indescrivibile perché ti ritrovi su quest'isola dove per settimane è solo triathlon,
24:36dove ti giri e vedi persone che nuotano, che corrono, che vanno in bici e non ci capisci più niente.
24:44Una gioca, un parco giochi.
24:46Sì, sembra di stare al parco giochi come per un bambino, è fantastico poi ritrovarsi insomma accanto a gente che magari fino al giorno prima hai visto solamente in televisione.
24:59Qual è il tuo mito attuale del triathlon?
25:00Il mito attuale del triathlon?
25:03Lionel Sanders.
25:04Wow, grande Lionel.
25:05Quello che da quando forse ho cominciato.
25:07Il Rocky Balboa del triathlon?
25:08Sì, esatto.
25:09E lui?
25:09A livello di motivazioni è quello che mi spinge di più, mi piace di più.
25:15E quindi ecco, ritrovarsi lì è stato fantastico.
25:21Poi a livello sportivo la gara per me andava malissimo, però mi sono portato dietro.
25:26Si sa che la prima Kona è sempre un po' particolare perché devi capire tutto, è una gara strana, diversa da tutte le altre probabilmente.
25:33È un clima sicuramente per il quale è quasi impossibile abituarsi, si trova solo lì, quindi a meno che uno non ci vive, è un po' complicato, poi tante ore di fuso orario e per me quella è stata un'esperienza in gara brutta, tra virgolette, però comunque ecco in quel frangente più e più volte mi sono detto basta adesso mi ritiro perché…
26:01Ok.
26:03Però lì ho detto comunque ho sacrificato tanto per esserci, tante persone insomma che mi hanno seguito quest'anno, che mi hanno supportato, mi hanno anche permesso di essere qui oggi, quindi vada come vada, io anche stressando all'arrivo ci devo arrivare.
26:18Cosa ha significato quindi per te comunque conquistare quella finish line? Tu che sei comunque così agonista, vuoi un risultato? Non sei riuscito a ottenerlo ma comunque quella finish line l'hai presa?
26:28È stato sicuramente un sollievo perché comunque alla fine in qualche modo sono riuscito a dare un significato poi all'essere lì, però è stato anche un motivo poi di motivazione per provare poi a riscattare tra virgolette quell'esperienza
26:46e cercare di migliorare in quelle cose dove pensavo che ancora il lavoro si poteva fare e poi ottenere poi veramente il risultato che desideravo.
26:58Ma attualmente quindi delle tre nuoto bici corsa qual è la preferita, quella che ti riesce meglio?
27:04La corsa rimane quella che mi riesce meglio e quella dove riesco a trovare la prestazione migliore anche con magari meno allenamento.
27:16Nel tempo la bici è diventata un qualcosa che mi diverte molto, mi entusiasma, mi interessa e continuo a migliorare perché poi è una cosa che ho cominciato poi più tardi rispetto alle altre due.
27:33Probabilmente, dimmi se sei d'accordo con questa considerazione, la bici in un ambito Ironman, Iron Distance può essere un po' la chiave di volta di tutta la gara,
27:42nel senso che è chiaro che è una questione di equilibrio in tutte e tre le discipline, ma riuscire ad andare bene nella bici e riuscire ad avere l'energia per correre bene la maratona fa la differenza.
27:52Sì, sì, sì, assolutamente. Poi è la frazzina più lunga, a lunghe distanze, quindi sicuramente va preparata con un occhio di riguardo.
28:03Fede, purtroppo siamo quasi in chiusura, però ho ancora qualche domandina a te la devo fare.
28:07Innanzitutto dobbiamo parlare di questo benedetto e bellissimo titolo italiano.
28:11Era da tanti anni che non c'era un titolo italiano di triatron super lungo, come viene detto nel regolamento della Federazione Italiana Triatron,
28:19quindi Iron Distance per intenderci, quindi 3-8, 180-42, le distanze di cui abbiamo fino ad ora sempre parlato con Federico.
28:26Sei arrivato a Focevarano nel Gargano e ti sei preso questo titolo bellissimo. Ce lo racconti un pochino?
28:31Sì, la gara era un po' un ternallotto, perché poi venivo da un mese esatto prima che ho partecipato al Mondiale Ironman a Nizza.
28:41Per defaticare si fa un altro Ironman, capito ragazzi?
28:44Una gara che io ammetto tutte le fatiche dell'anno e tutta la testa per l'anno era su quella gara, per me in Nizza era la gara numero uno.
28:55L'italiano di super lungo era un qualcosa che era lì dietro, dicevo mi piacerebbe provarci se magari arrivo bene dopo Nizza, perché se ancora voglia, perché no.
29:09Sicuramente Nizza è stato, dal punto di vista fisico, ha tolto tantissimo, perché comunque è un percorso durissimo, ti toglie tanto fisicamente.
29:19Fortunatamente quello che mi era rimasto era un po' ancora questa voglia, la testa di stare lì ancora un mese a tirare un po' per arrivare e provare a fare un altro lungo, poi un mese dopo.
29:31E fortunatamente sono riuscito ad arrivarci, in quel periodo siamo stati bravi a calibrare bene il recupero, l'allenamento e tutto, e quindi sono arrivato in condizioni buone per provare a fare un'ottima prestazione.
29:45Però come detto era un po' da gestire, infatti è stata una gara dove forse per la prima volta ho usato veramente la testa nel calcolare bene dove spingere di più, dove spingere meno, dove recuperare.
30:02E studiare bene le dinamiche di corsa, perché poi è arrivato in un momento dove, soprattutto dopo la caduta di Tommaso, mi sono ritrovato primo, quindi stare poi davanti per tante ore.
30:18E lì il fatto che mi ha aiutato tanto è stato di avere un percorso comunque sia in bici che a corsa su più giri, quindi poi darmi dei riferimenti per vedere.
30:28Potete gestire bene.
30:29Sì, sicuramente quello è stato importante.
30:33Però ecco, lì la gestione è stata fondamentale.
30:38Poi una volta visto che il vantaggio era buono, anche un po' rilassarsi, non dover spingere per forza, anche perché memore di poche settimane prima che c'era stato il mondiale femminile a Kona,
30:52dove Taylor Nib, tre chilometri all'arrivo, si è fermata, io ho detto oggi non sto lottando contro di me, non sto lottando contro il tempo,
31:02sono in questa posizione, voglio portarmi a casa il titolo.
31:06E l'hai conquistata alla grande, quindi ferma immagine, Federico a braccio alzate con il tricolore tra le mani, che significato ha quella foto?
31:16Come dicevo all'inizio, è qualcosa che non potevo immaginare nemmeno lontanamente.
31:23Essere un campione italiano era, non so se posso dire un sogno, perché non pensavo a qualcosa a cui potessi ambire in qualsiasi sport che poi ho fatto nella mia vita,
31:35quindi è un'emozione indescrivibile che porterò indietro.
31:39Ed è bellissimo vedere gli occhi che brillano del nostro Federico.
31:42Fede, sogno nel cassetto e far bene a Kona?
31:45Un passo alla volta, l'obiettivo è, come dico, alla fine di ogni anno è continuare a provare a migliorarsi,
31:55poi per come vanno poi le stagioni uno può dire quale può essere l'obiettivo,
32:02però l'obiettivo per me è sempre provare a fare meglio dell'anno prima.
32:06Certo, Fede, domanda finale, classicone, che cos'è il triathlon per te in questo preciso momento della tua vita?
32:13È diventato una passione, è diventato parte integrante della mia vita,
32:20mi permette tutti i giorni di vedere le giornate con passione, con voglia di fare,
32:27come lo fanno ovviamente altre cose nella vita.
32:32Fortunatamente non faccio solo questo, comunque ho una famiglia, ho amici, ho un lavoro,
32:38che comunque anche quelli mi danno tante soddisfazioni,
32:40però avere la possibilità di avere il triathlon al centro insieme a queste cose sicuramente è una fortuna,
32:49è un qualcosa che voglio preservare.
32:51Grazie Fede, viva il triathlon!
32:53Grazie.
32:54E finisce qui la puntata di Mondo Triathlon, ci vediamo per la prossima sempre su Bike Channel,
32:58da Doceio Triamo, buon triathlon a tutti.
33:01Ciao amici!
33:01Grazie.
33:06Grazie.