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00:00Montagna
00:30che sono Giovanni Ducoli e Luca Ducoli, sono padre e figlio e sono alpinisti, sono Camuni, ci faremo raccontare appunto com'è la loro montagna, come è nato il loro rapporto ma anche quali sono le prospettive perché in questa che è la giornata internazionale della montagna dove la montagna è al centro anche di studi, di approfondimenti, di ricerche sul futuro, oggi cercheremo di capire anche dal punto di vista di chi la vive
00:59certo da un punto di vista sportivo ma non solo, quale può essere il futuro. Innanzitutto buonasera, benvenuti e grazie per essere qui. Io parto da Giovanni perché credo che è lei che ha fatto nascere in questa famiglia la passione per la montagna e le chiedo come è nato questo rapporto con la montagna?
01:21Vabbè è nato abbastanza naturalmente perché abitando in montagna, insomma siamo sempre nato in montagna ma per i lavori agricoli, fine ragione e poi è diventato quasi naturale andare in montagna, più tardi dopo il militare perché prima non si poteva, non c'erano le possibilità
01:41e poi piano piano è nata proprio questa passione della montagna, dall'inizio l'escursionismo e poi l'arrampicata e via dicendo, insomma è un po' tutto piano piano come era all'epoca, non così di corsa come avviene il giorno d'oggi.
01:56E' una montagna che è cambiata molto, noi parliamo di 40 anni, facciamo come se fosse della generazione la sua, quella di suo figlio Luca, in questi 40 anni quanto ha visto la montagna cambiare?
02:09Vabbè è cambiata tantissimo la montagna, dal punto di vista anche morfologico perché prendiamo il nostro adamello tanto per andare tanto lontano,
02:16quando le vedrette del Salarno, del Giannantoni, debordavano di neve e salivi tranquillamente sul nevaio, diciamo quasi piatto, adesso devi arrampicarti perché appunto sono i crolli che sono effettuati
02:31e non c'è più la neve, sui scierossassi dappertutto hanno dovuto far ferrate per poter arrivare al piano di neve, comunque già è cambiata moltissimo dal punto di vista morfologico,
02:41poi non parliamo dal punto di vista della fruizione di tutti quelli che vanno in montagna, insomma le persone, quanto sono cambiate e quante in più sono.
02:50Ha citato l'adamello, per quanto riguarda l'adamello noi lo raccontiamo spesso quello che sta succedendo dal punto di vista climatico,
02:59di quanto il ghiacciaio stia arretrando, di quanto la montagna stia cambiando, lo facciamo con gli studiosi spesso, con chi fa ricerca,
03:09in verità voi la vivete sostanzialmente nella quotidianità, con la montagna, quindi in 40 anni l'avete visto cambiare molto?
03:15Sì, sì, moltissimo, calcola che 40 anni fa appunto quando abbiamo fatto, in inverno, quando abbiamo fatto l'onore dell'adamello,
03:22siamo scesi da quegli sci che io non sciavo neanche tanto bene, dal Gian Antonio, adesso per salire sul Gian Antonio ti devi arrampicare su una ferrata abbastanza impegnativa,
03:31sono passati 40 anni, arrivavi piatto al Gian Antonio dal Corno Bianco, adesso devi aggirarlo perché i crepaci non ti permettono più di fare quella via,
03:40lì insomma è cambiato tantissimo, è molto molto molto peggio purtroppo.
03:46E in maniera, me lo lasci dire, credo anche irreversibile.
03:50Eh beh, sicuramente.
03:52Allora andiamo da Luca, ci facevo raccontare da Luca come è nata questa passione di famiglia.
03:56Beh, a casa appunto tutti andavano in montagna perché anche mia mamma va in montagna, quindi io e mia sorella fin da piccoli siamo stati condotti su questa strada,
04:09all'inizio sempre tutti assieme in famiglia, poi pian piano man mano che, diciamo, man mano che iniziavamo ad andare da soli,
04:19sempre più in maniera autonoma e alla fine è diventata la nostra passione, parte della nostra vita e quindi alla fine è una cosa di cui non riesco a fare a meno.
04:30Quanti anni il papà ti ha portato in Adamello?
04:33Eh, in Adamello la prima volta, io avevo 10 anni e Anna 9.
04:37Che è la sorella, perché anche la sorella è stata avviata all'alpinismo e Luca ci permetterai di dire che sei un nastro nascente dell'alpinismo.
04:49Hai fatto parte, fai parte del CAI Goal Team che è un progetto che l'anno scorso ti ha portato in Patagonia insieme a Matteo Della Bordella
04:59che è responsabile di questo progetto che è accademico del CAI, che è uno dei più importanti alpinisti oggi in Italia
05:06con il quale avete fatto un'esperienza che vi ha portato anche ad aprire nuove vie.
05:11Sì, quest'anno a febbraio siamo stati un mese in Patagonia, era il culmine un po' di questo progetto del CAI
05:20e è stata un'esperienza, devo dire, incredibile e appunto in Patagonia abbiamo potuto arrampicare
05:31su credo delle montagne più belle del mondo perché davvero sono incredibili
05:35e appunto con Matteo un altro ragazzo e assieme a un altro tutor hanno aperto anche una via in Patagonia
05:44che comunque direi che non è una cosa che capita tutti i giorni.
05:49Alcune immagini della vostra spedizione stiamo vedendo proprio adesso proposta dalla nostra regia
05:55e io ti chiedo che differenze ci sono oggi tra le montagne di casa nostra e le montagne della Patagonia?
06:03Beh, una cosa che si sente tanto, a parte c'è comunque la morfologia della montagna
06:09che là davvero sono immense, non ci si rende conto dalle immagini ma sono davvero enormi
06:15la cosa che senti tanto quando vai là in montagna è che qui sai che hai sempre un po' le spalle protette
06:24perché se ti succede qualcosa sai che qualcuno verrà a prenderti e che comunque c'è sempre un magine di sicurezza
06:32là invece sei da solo, cioè devi saperti arrangiare e devi saperti togliere dalle situazioni impreviste.
06:41Non vorrei sbagliare in montagna però sentivo proprio Matteo della Bordella che raccontava in una delle sue conferenze
06:49di quando aveva salito il Serro Torre, era arrivato in cima, aveva salutato un gruppo di spagnoli, era sceso
06:57questi spagnoli, uno è morto, l'altro era gravemente ferito nella discesa, è dovuto risalire lui per portarlo in salvo.
07:04Sì, è successo due o tre anni fa credo in Patagonia, appunto avevano salito il Serro Torre
07:12e durante praticamente la discesa dei distacchi di ghiaccia avevano colpito questa cordata
07:19e uno di questi ragazzi tra l'altro ha perso la vita e appunto le operazioni di soccorso sono fatte da alpinisti
07:29là non ci sono elicotteri, si organizzano i gruppi lì appunto al paese e anche quest'anno abbiamo partecipato
07:37io non in primis ma due ragazzi del Ligol Team hanno partecipato a un'operazione di soccorso
07:44di tre ragazzi cileni che avevano avuto dei problemi sul Fizzeroi.
07:51Parliamo di sicurezza, questo è il soccorso, è un tema che anche nella sua vita in montagna
07:56Giovanni ha avuto un'importanza perché lei è stato nel soccorso alpino?
08:01Beh sì, una trentina d'anni e all'epoca diciamo negli anni 80 era quasi normale uno che andasse in montagna
08:08che tirasse un po' di corda, che avesse un po' di dimestichezza appunto entrasse nel soccorso alpino
08:14sono entrato appunto negli anni 80 poi ho fatto il mio percorso diciamo dalla base fino al 97
08:22sono arrivato a diventare istruttore di elisoccorso e ho fatto parte dell'elisoccorso Brescia appunto
08:31come uno dei membri dell'equipe di elisoccorso di Brescia e sono stati degli anni molto importanti
08:38molto formativi dal punto di vista umano e sanitario, è una bella esperienza
08:43insomma d'altronde una volta come diceva Luca il soccorso alpino era fatto proprio degli alpinisti
08:48che si mettevano assieme e cercavano di coalizzarsi per dopo piano piano sulle Alpi
08:52adesso è diventato il soccorso alpino una cosa molto importante
08:55l'avvento dell'elicottero, l'avvento dei mezzi, l'avvento dell'equipe sanitaria
08:58diciamo ha dato un impulso notevole per riuscire a portare a casa delle persone vive
09:04e non portare a casa appunto delle...
09:06Per arrivare al tragico epilogo di Chiedo, da quando è iniziato lei a oggi?
09:13cioè quanto è cambiato l'alpinismo tanto come mentalità, come sicurezza, sicuramente come attrezzature
09:19ma forse anche come frequentazione?
09:22Beh sì, come approccio è cambiato tantissimo, sono noi quando andavamo quasi con timore
09:29prima di fare una salita ci documentavamo, la documentazione all'epoca era scarna
09:35avevamo delle guide magari vecchie, il giorno d'oggi è molto più facile perché il report è tutto più accessibile
09:41però andavamo un po' più con timore, con reverenza, quasi montagna
09:46adesso invece il giorno d'oggi, i ragazzi del giorno d'oggi sono preparati fisicamente
09:50ma certe volte un po' meno preparati e osano un po' di più
09:55noi non osavamo, forse è anche il bello di oggi che riescono a fare certe cose
09:59materiali, attrezzatura, materiale leggero, la mentalità di dover fare tutto in giornata, fare presto
10:06noi invece andavamo con zaini pesanti e quindi arrivamo lenti, attrezzature pesante
10:12è cambiata tantissimo, ma però molto l'approccio mentale che è cambiato
10:16Questo approccio dell'usare, Luca, tu lo percepisci come differenza in questa nuova generazione di alpinisti
10:25rappresentata da te e dai tuoi compagni?
10:27Forse un po' credo di sì, perché comunque senti di poter usare un po' di più rispetto a una volta
10:36comunque questa cosa è data anche dall'avvento di nuovi materiali e di nuove tecniche sempre migliori
10:45però sì, indubbiamente mi sembra sempre che una volta fosse un po' più conservativo l'approccio che avevano
10:51invece adesso si tende sempre magari a fare le cose un po' più velocemente anche per dare un qualcosa in più
10:58e sicuramente questa cosa ha portato a dei livelli altissimi perché è evidente
11:06E secondo te per un giovane alpinista qual è oggi la sfida più grande in un ambiente d'alta quota?
11:13Beh, sicuramente le sfide sono sempre date dalle condizioni, dall'inverno
11:22l'inverno è sempre una sfida grande e come lo era una volta però d'altronde
11:27e poi credo che adesso si vada a cercare di fare sempre cose più difficili
11:33in tempi sempre inferiori e con un'etica diversa perché se una volta l'importante era arrivare sulla cima
11:44adesso conta tanto come arrivi in cima ad esempio scalandola via in libera oppure salendola in velocità
11:53e questo cambia tanto come sale una parete rispetto a salirla e basta
11:58Chiedo se c'è una sfida in qualche modo tra gli alpinisti, una corsa ad aprire nuove vie
12:08a raggiungere nuovi record, a avere sempre delle sfide con la montagna?
12:19Beh, credo di sì, alla fine tutto l'alpinismo è una sfida di fatto
12:23spesso non è con altre persone come molti altri sport ma semplicemente è tra l'alpinista e se stesso tendenzialmente
12:33perché comunque è sempre una sfida a superare i tuoi limiti
12:38e sì, indubbiamente questa sfida ti porta avanti l'alpinismo, porta a migliorarsi le cose
12:44a migliorare tutto ciò che riguarda l'alpinismo e senza sfida non ci sarebbe neanche il divertimento, credo
12:55Giovanni, intorno a lei, le chiedo guardando l'attualità, qual è l'emergenza più urgente che lei oggi vede per la montagna?
13:06Per la montagna? Vabbè, al di là del discorso climatico ne abbiamo già parlato ma quello non dipende molto da noi
13:14Possiamo dire che dipende anche da noi però non da noi nel piccolo quanto da noi nel grande
13:20Forse è il modo di frequentare la montagna che a me sembra un po' che sia diventato un po' troppo facilistico
13:28insomma, tanta gente che affronta la montagna senza appunto le dovute preparazioni, le dovute attrezzature
13:33voglio dire attrezzature minimalista, ramponcini veloci da mettere che vanno bene per andare a fare la spesa
13:42ai mercatini ma non per andare in montagna, ecco questa massa che adesso sta frequentando la montagna
13:48senza proprio una cognizione vera e propria, penso che sia un po' la sfida che bisogna un po' vincere
13:58insomma, preparare un po' più le persone ad affrontare la montagna con mezzi leali
14:03come ha detto prima Luca, come si diceva una volta, con mezzi leali e con passione e senza troppa baldanza
14:10insomma, con più tranquillità
14:12questo approccio alla montagna noi l'abbiamo tragicamente visto nell'estate del 2020
14:21nell'estate del 2021 e del 2022, sostanzialmente subito dopo la pandemia, nei primi anni della pandemia
14:28quando c'era libertà la gente si riversava in montagna
14:34e non stiamo parlando di tentare di raggiungere la cima dell'adamello, quanto di anche media montagna
14:42e lì abbiamo visto un innalzamento delle vittime che sono sostanzialmente raddoppiate rispetto agli anni prima
14:48sì beh certo, chiaramente nel periodo della pandemia alla fine non si poteva andare in pista
14:54sono diventati tutti sci alpinisti ad esempio, sappiamo benissimo che la montagna d'inverno è molto più pericolosa
15:00perché d'estate, se d'estate certe salite si possono fare su un certo tracciato d'inverno
15:05quel tracciato lì generalmente non è sicuro
15:08mentre invece l'alpinista, il fruitore della montagna queste cose potenzialmente non le sa
15:16come il fatto di documentarsi, di avere un'arva, un apparecchio
15:20o andare con persone un po' barbarate che possono portarle in giro
15:24non basta mettersi assieme due o tre amici perché si è soci e andare in montagna
15:28bisogna andare con qualcuno di esperto, frequentare i corsi magari del CAI o delle guide alpine
15:34dei professionisti che ti preparino un po' per approcciarsi alla montagna un po' con più sicurezza
15:39chiediamo a Luca allora che montagna immagina per il futuro
15:45non solo quella che possiamo dire in qualche maniera puoi frequentare tu e in pochi
15:52ma anche quella che il pubblico che ci guarda a casa in qualche maniera può pensare
15:57di affrontare con rispetto per sé e per la montagna
16:00le montagne non sono infinite nel mondo però ce ne sono davvero un numero quasi illimitato
16:08e alla fine credo che ognuno abbia la sua montagna nel mondo
16:13ci sono dagli 8000 per chi vuole salire più in alto
16:18alle montagne più tecnicamente difficili fino alle montagne che semplicemente è bello vedere
16:24perché sono esteticamente belle anche da guardare da fuori
16:28cioè credo che alla fine se con la giusta preparazione quasi chiunque possa fare qualsiasi montagna
16:34e semplicemente c'è qualcosa, c'è sicuramente una montagna che rende felice ognuno di noi
16:40e bisogna solo trovarla
16:42posso chiederti qual è la tua montagna?
16:44non lo so, questa primavera in Patagonia non siamo riusciti a salire del Cerro Torre
16:54e sinceramente credo che quello sarebbe un mio sogno in un futuro
16:59ecco quindi mi hai già bruciato anche la domanda su quale sarebbe il tuo sogno per il futuro
17:05ti chiedo quanta preparazione ci vuole però per fare quello che fai tu anche nel quotidiano
17:10beh c'è la preparazione non è mai abbastanza sinceramente credo
17:16io tento di fare il massimo che riesco di documentarmi
17:23di stare sempre al passo con i tempi
17:25sempre a controllare i materiali nuovi
17:28e comunque mantenere una buona base di allenamento è importante credo
17:33alla fine ognuno chiaramente necessita allenamenti diversi a seconda un po' delle sue capacità
17:40e io punto sempre a migliorarmi però non è facile comunque non lo faccio di professione
17:49quindi anche lavorare e poi nel tempo libero arrampicare so che può essere abbastanza impegnativo
17:58Giovanni prendiamo l'occasione anche per ricordare quello che succederà il 19 di dicembre
18:07con un appuntamento che avete in calendario che ci ricorda cosa avete fatto nel 1985
18:13ovvero 40 anni fa
18:14sì già quest'anno sono 40 anni e appunto abbiamo salito con Battistino Bonali
18:20la nord dell'Adamello denominato Spigolo dei Bergamaschi
18:23e dal Garibaldi si vede quello Spigolo arcuato verso destra
18:27in una salita era la via più impegnativa dell'Adamello all'epoca
18:32e non era mai stata salita d'inverno, non era stata salita dai Bergamaschi d'estate
18:35e due giovani alpinisti appunto io Battistino poco più di ventenni
18:40in esperti accompagnati dagli amici che ci hanno portato fino a Garibaldi con gli sci
18:44e poi in giornata siamo riusciti a salire questa via insomma abbastanza impegnativa
18:49per appunto l'inverno
18:51tra l'altro vediamo delle immagini proprio del 1985
18:55dei giorni della vostra impresa che il nostro Fabrizio Prestini
19:00ha trovato nei nostri archivi della sede di Breno
19:05che in qualche modo raccontano quello che avete fatto
19:07io vi chiedo perché in quel momento è stato
19:10possiamo definirla oggi quello che avete fatto in quel momento un'impresa in qualche maniera?
19:15all'epoca sì è stato 40 anni fa era un'impresa perché era stata già tentata
19:18da diversi alpinisti insomma anche abbastanza quotati
19:22ma però per un motivo o per l'altro non è mai stata salita ai noi i giovani
19:26abbastanza anche carichi perché appunto per l'epoca come dicevamo prima
19:30zaini pesanti, pensavamo di bivaccare, sacco a pelo, duvé, fornellini
19:34eravamo pesantini ognuno con il proprio zaino
19:37non come fanno adesso i giovani che lo zaino lo parancano su
19:40e siamo arrivati in cima però in giornata
19:42però avevamo accompagnati da degli amici che poi ci hanno aspettato al passo Briccio
19:46ci hanno portato gli sci là e a mezzanotte eravamo a Garibaldi praticamente
19:50erano quelle salite che si facevano comunque in compagnia, in amicizia
19:54adesso invece si fa tutto un po' più in fretta e si fa una foto in cima
19:57poi via noi si andava al rifugio, si dormiva e la mattina si partiva
20:02è cambiato però ecco sono state belle esperienze in compagnia che ti hanno lasciato comunque
20:09dei bellissimi ricordi
20:10è una montagna fatta di condivisione quella che è nei suoi ricordi
20:14e ci avviciniamo alla conclusione per quello che allora a proposito di condivisione
20:18chiedo a Luca se c'è un obiettivo, un sogno alpinistico che vorresti condividere con tuo papà
20:24beh devo dire che ho avuto la fortuna di condividere già tanti
20:30e indubbiamente ci sono alcune vie, alcune montagne che mi piacerebbe fare ancora col papà
20:38uno dei sogni che avevo era aprire delle vie assieme e siamo riusciti a farlo
20:45e per gli altri per scaramanzia non le dirò
20:48non ve li facciamo dire allora, aspettiamo di avere notizie su queste vostre imprese
20:58perché rimangono imprese, vi chiedo in una parola cosa significa per voi la montagna?
21:06cos'è per voi montagna?
21:08beh passione devo dire che è una parola che potrebbe andare abbastanza bene
21:14Giovanni per lei?
21:15per me passione, condivisione, compagnia, divertimento
21:18trasmettere conoscenze acquisite agli altri è una cosa fondamentale
21:24che noi nelle scuole del CAI cerchiamo di fare
21:26trasmettere quello che noi abbiamo imparato agli altri
21:29in modo che vanno in montagna, divertendosi senza rischiare
21:33ricordiamo i nostri telespettatori, a chi ci vede da casa
21:36dove possono venire il 19?
21:39a Breno, al giardino, il cinema giardino a Breno
21:44il 19 alle 20 e 15
21:46ci saranno appunto questa serrata rievico attiva
21:49e poi parleranno i ragazzi della scuola di alpinismo del CAI
21:53che illustreranno le loro ascensioni
21:55diciamo nell'arco alpino e extraeuropeo
21:57grazie a Giovanni Ducoli e a Luca Ducoli
22:01alpinisti, padre e figlio alpinisti
22:03per averci raccontato oggi
22:05la giornata internazionale della montagna
22:06la vostra montagna
22:08come la vivete e come la vedete per il futuro
22:13grazie per essere stati con noi
22:14e noi ci fermiamo qui
22:17non l'approfondimento di Teletutto e l'informazione
22:20soprattutto che torna come sempre
22:22fra pochi minuti nel nostro telegiornale
22:24e questa sera lì ad aspettarvi
22:26ci sarà Salvatore Montillo
22:27buona serata
22:36grazie a tutti
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