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ROMA (ITALPRESS) - Nella ventesima puntata di "Diplomacy Magazine - Il racconto della geopolitica", il format tv dell'Italpress dedicato alla geopolitica, Claudio Brachino intervista l'ambasciatore del Kazakistan in Italia, Yerbolat Sembayev, e l'ambasciatore d'Italia ad Astana, Antonello De Riu. L'ambasciatore Giampiero Massolo nella rubrica "Realpolitik" ed Ettore Sequi in studio fanno il punto sul piano di pace in Ucraina proposto dagli Stati Uniti e sulle proposte europee per modificarlo.
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brachino, nuova puntata di Diplomacy Magazine, il racconto della geopolitica
00:17e la geopolitica va raccontata bene al pubblico, a voi che ci seguite con affetto, ma tutto
00:23il meccanismo distributivo del multimediale di Italpress, questo nuovo format che abbiamo
00:29messi in piedi da febbraio, è diventato davvero uno strumento importante per raccontare la
00:35realtà contemporanea che stiamo vivendo. Come sempre all'inizio della puntata, a poche
00:40ore dalla pubblicazione del nostro format, il giovedì c'è l'ambasciatore Ettore Francesco
00:45Sequi che saluto, buongiorno ambasciatore. Buongiorno, buongiorno a tutti. Allora tu hai scritto
00:51Cidiamo del Tu, perché siamo colleghi, poi non abbiamo il formalismo del giornalista con
00:57il politico, un articolo molto illuminante sulla stampa con cui collabori come editorialista
01:04di esteri, su questo piano di pace che gli americani stanno mettendo a punto non da soli ovviamente,
01:10ma anche con Zelensky, con l'aiuto degli europei, per quanto riguarda l'Ucraina. Allora il tema
01:16è non solo capire bene che cos'è questo piano di pace, tu hai scritto in poche parole, che
01:23in realtà do già la sintesi del tuo pensiero, è un piano di pace a trazione americana che
01:28prevede sostanzialmente una riabilitazione della Russia come elemento dialettico nella
01:34diplomazia internazionale che mette in secondo piano gli europei. Questo è lo schema iniziale
01:39e anche forse finale, ma prima ti chiedo di spiegare al pubblico che cos'è questo piano
01:44che aveva un tot punti, poi ha meno punti, quali sono i punti fondamentali, quelli che sono
01:50scomparsi, chi l'ha messo in piedi? Allora c'è stato effettivamente un proliferare
01:56di piani, si comincia da un piano che viene definito americano ma anche russo, diciamo
02:02su ispirazione russa con 28 punti che accolgono sostanzialmente tutte le maggiori aspirazioni
02:11russe, quali? Quelle per esempio di una neutralizzazione dell'Ucraina con un divieto costituzionale
02:16di entrare a far parte della Nato, quella addirittura di amputazioni territoriali, perfino
02:23di territori che non sono stati ancora conquistati da parte di Mosca, ma che Mosca a suo tempo
02:30ha inserito tra i territori cui aspirava addirittura nella propria Costituzione. Abbiamo
02:40una limitazione sostanziale della possibilità ucranina di difendersi con un esercito che
02:47è ridimensionato a 600 mila uomini e soprattutto con la incapacità di colpire di mezzi, diciamo
02:54di armi che permettono di colpire in profondità. E' più una utilizzazione di quei fondi che sono
03:03bloccati, che sono congelati presso un'istituzione di compensazione europea che si chiama Euroclear
03:10in Belgio, parte per un fondo che serve alla ricostruzione dell'Ucraina da cui gli americani
03:20possono gestire il 50% dei proventi, sia per un fondo bilaterale tra americani e russi che
03:27evidentemente può beneficiare perfino anche i russi e così via. Poi si parla di una amnistia
03:34per i crimini che sono stati compiuti in Ucraina e così via. Questo piano evidentemente ha suscitato
03:39una serie di problemi da parte europea, da parte ucraina e in alcuni snodi perfino del partito
03:48repubblicano. A questo punto a Ginevra c'è stata una riunione con americani da una parte,
03:55ucraini dall'altra e la partecipazione di alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, che
04:00in qualche modo ha cercato di rivedere questo piano ammorbidendo quei punti che erano i più
04:10problematici che sono quelli di cui ho parlato. Poi successivamente questo piano, anche quello
04:15in 28 punti, è diventato il 19 perché? Perché si è preferito rimandare a un momento successivo,
04:24c'è, ha una definizione da parte dei presidenti, quindi Trump, Zelensky e in ultima analisi anche
04:31evidentemente Putin, degli aspetti più problematici. Quali sono gli aspetti più problematici? Quelli
04:38evidentemente relativi ai territori, quelli evidentemente relativi alle garanzie di sicurezza,
04:45cioè come l'Ucraina si dovrà o si potrà difendere una volta fatta la pace qualora i russi
04:52desiderassero o intendessero attaccarla di nuovo. Il rapporto NATO-Ucraina-Stati Uniti e poi la
05:02questione per l'appunto dell'utilizzo di questi fondi. Ecco, e qui stiamo. A questo punto sappiamo
05:11due cose. Primo che c'è stato un incontro a livello di intelligence ad Abu Dhabi con
05:19ucraini, russi, c'era Driscoll, questo generale americano che ha partecipato appunto a questi
05:26incontri in Ginevra e poi una missione che sarà in Ucraina ma soprattutto a Mosca di
05:33Whitcoff, di questo immobiliarista che è diventato un po' la longa manus americana in
05:41questo tipo di negoziati, si è occupato infatti anche di Gaza, per prospettare a Putin l'ultima
05:52versione di questo piano e vedere se si riesce ad arrivare a una sintesi. Ecco, questo in parole
05:57povere è la situazione oggi. Sei stato molto chiaro e molto esoriente, ma io ti dico, ora
06:03andiamo in termini qualitativi. Questi 19 punti e tutta questa trafila che hai detto
06:09possono essere una base di un incontro davvero importante Trump-Putin-Zelesky?
06:16Allora, partiamo da questo. Trump ha detto che lui, poi Trump spesso ci abitua a delle sorprese,
06:23a cambiare idea, però ha detto che lui incontrerà Zelensky e Putin una volta che si sarà arrivati
06:33a un testo, quindi a un accordo o quantomeno in procinto di essere in un accordo. Allora,
06:40quello che noi vediamo però è il confronto tra tre ordini che sono oggi in conflitto, che
06:49sono. Uno, l'ordine americano, chiamiamolo che potremmo definire deal centrico, cioè
06:56un ordine in cui la guerra si chiude, ogni guerra, con un pacchetto che è elaborato da
07:00Washington. La priorità è arrivare a un accomodamento, anche se traballante, l'importante
07:09è poterlo offrire all'interno, magari con un pensiero anche al premio Nobel, ma comunque
07:14per liberare le risorse per il confronto con la Cina. Il secondo ordine è europeo,
07:20è quello appunto che ha portato a questa critica di questi punti originari, questi 28 punti
07:24originari, che potremmo definire un ordine difensivo e normativo. Praticamente nessuna
07:30pace che normalizzi una aggressione oppure delle annessioni territoriali e un approccio
07:37diciamo certamente più valoriale, nessun messaggio di debolezza verso gli autocrati.
07:41E poi c'è un ordine russo che potremmo definire revisionista, vuole fissare con chiarezza i
07:50diritti acquisiti, che ritiene di aver acquisito, verso l'Ucraina, verso il Donbass, che vuole
07:58evidentemente ottenere un riconoscimento implicito di una sfera di influenza e che vuole parlare
08:08da pari a pari con gli americani, non vuole negoziare con gli ucraini, vuole negoziare
08:11con gli americani. Allora, la cosa interessante è che l'ordine americano dilcentrico e l'ordine
08:18revisionista russo si somigliano molto di più di quanto l'ordine americano non somiglia
08:24a quello europeo. Per due motivi che dico abbastanza velocemente.
08:31Primo motivo, anche gli americani ritengono che bisogna parlare tra grandi potenze, russi
08:38e americani. E tutte e due alla fine sono potenze revisioniste che hanno una visione dei confini,
08:46dell'integrità territoriale, del diritto internazionale abbastanza elastica. Basti pensare
08:54per esempio da una parte all'Ucraina, ma dall'altra parte alle pretese che conosciamo
09:00americane, per esempio verso la Groenlandia, verso il canale di Panama, ad esempio verso
09:05la 51esima stella, quella che dovrebbe essere la nuova stella della bandiera americana, e
09:12cioè il Canada, e così via. E soprattutto è un ordine meno valoriale e più, diciamo
09:21così, basato sulla forza.
09:25Certo. Beh ma, e l'altro motivo, scusa, questo è il secondo motivo, era? Tutte e due
09:30le hai detti?
09:31Sì, cioè diciamo il fatto di parlare tra grandi potenze è quello di, in fondo, avere
09:38una visione molto elastica del diritto internazionale e quindi perfino arrivare in prospettiva a una
09:44revisione di quell'ordine che è stato, che è uscito la seconda guerra mondiale.
09:48Ecco, tu scrivi spesso su questo tema, io quando facciamo questo programma ci tengo molto
09:54e sempre fa parte di un impegno editoriale che ho preso con Italpress e nella distribuzione
10:00pubblica dei format che faccio anche di economia e di politica pura, oltre che di geopolitica,
10:04tradurre al pubblico i concetti, no? Tu spesso torni su quest'idea che la diplomazia
10:10contemporanea spesso dipende dal linguaggio della forza, non ha un linguaggio proprio per
10:17impedire la forza, no? Quindi la forza, cioè io credo che la diplomazia sia anche l'ogos
10:23in senso greco, sia capacità appunto di trattativa, ma sembra che la forza rientri più
10:28una visione valoriale dove sta gerarchicamente in un certo punto che condiziona poi tutto
10:35il resto, no? Questo è un po' un tuo pallino che ritorna spesso, ne hai scritto moltissimo
10:40anche sul Medio Oriente e anche sull'Ucraina, ora mi sembra che l'hai razionalizzato e hai
10:45spiegato perché a livello valoriale in questo momento l'America, l'America trampiana, l'America
10:51del Maga, l'America festa, chiamiamola come vogliamo, o forse molto di più la storia anche
10:56americana negli ultimi 50 anni, bisognerà poi rileggerla, invece a livello valoriale
11:02sembra quasi un pezzo di Occidente, no? In cui l'Occidente europeo è fuori, no? O no?
11:07Sì, ed effettivamente questo è vero ed effettivamente bisogna, ecco, in due parole, stare attenti però
11:16alle conseguenze, perché? E qui mi ricollego a una frase molto importante che ha detto Papa
11:21Leone XIV al corpo diplomatico nel mese di maggio, credo. La pace non è l'interruzione
11:30temporanea tra due in un conflitto oppure un periodo di calma perché poi il conflitto
11:37si riprende. Una politica, diciamo una diplomazia basata sulla forza in realtà ha implicitamente
11:44anche delle debolezze, perché? Perché si risolvono i problemi momentaneamente lasciando
11:50però le cause dei problemi aperte. Perché quando soprattutto gli immobiliaristi parlano
12:00di scambi di territorio, potremmo dire permute in termini immobiliaristici, così come farebbe
12:06Wittkoff probabilmente. Va considerato che in quei territori ci sono idee, ci sono popolazioni,
12:14ci sono aspirazioni e si possono certamente, ci si può certamente concentrare sui territori
12:22ma non si risolvono i problemi di lungo periodo. Un esempio che esula completamente dagli scenari
12:27che stiamo vedendo. Prendiamo l'Africa. Guardando la carta geografica dell'Africa, quello che colpisce
12:35è che i confini tra gli stati sono dei confini fatti in modo molto geometrico, quasi fatti
12:42col righello. Allora tutto questo è una delle cause della instabilità che c'è in molti paesi
12:51africani, perché popolazioni della stessa etnia praticamente sono a cavallo tra uno stato
12:57e un altro stato, quando non tra più stati. Allora una diplomazia che non tenga conto di questi
13:03aspetti è evidentemente una diplomazia che all'apparenza può sembrare forte sul momento,
13:09ma che nel lungo periodo di fatto è debole perché lascia impregiudicati dei problemi che
13:15invece vorrebbe risolvere e che invece non ha risolto.
13:18insomma questo mi sembra tutto molto molto molto importante. Abbiamo un minuto e mezzo
13:24ancora, ambasciatore. Ci credi o non ci credi nel successo di questo piano di pace? Perché
13:29è un tentativo forse più elaborato degli altri, no? E forse da certi punti di vista proprio
13:34diplomatici può sembrare un passo in avanti. Se noi torniamo sempre alle letture nichiliste
13:39e pessimiste di quello che è successo in Alaska quest'estate, per cui poi anche noi giornalisti
13:44ci dividiamo, ma no, ma che dici? Io sono stato forse uno dei pochi nel cosmo che da parlarne
13:51bene, no? Però ma al di là di quello che fanno i giornalisti, che poi chi se ne frega,
13:55non sono loro quelli che decidono, anche se i media secondo me non hanno la loro importanza,
13:59le firme sui trattati. Ci chiedi o non ci chiedi stavolta?
14:02Il ministro degli esteri russo Lavrov ha messo dei paletti molto precisi, prima di avere
14:09formale, perché in realtà ce l'ha già, conoscenza del piano che appunto gli verrà
14:15prospettato, o verrà prospettato ai russi, facendo riferimento al cosiddetto spirito di
14:19Anchorage, a intese che sarebbero uscite per l'appunto da questo incontro di Anchorage,
14:26che sono, che vanno più nella direzione del piano originario, quello dei 28 punti, il
14:33primo. Ammesso anche che ci siano state intese di questo genere, però questo è un messaggio
14:40interessante. Uno dice che i russi vogliono negoziare con gli americani e poi i russi, come
14:45spesso fanno, attribuiscono un valore che va oltre la realtà di colloqui o scambi di
15:00vedute che ci possono essere stati. Quindi questo non è certamente molto promettente,
15:07soprattutto su alcune questioni che sono per i russi dirimenti. Ruolo della Nato, conquiste
15:13territoriali e poi soprattutto status dell'Ucraina nel futuro. E in tutto questo ci metterei
15:21anche Zelensky, perché è quello che certamente i russi vogliono fare, liberarsi di Zelensky.
15:26Quindi se la domanda è sono pessimista o ottimista, direi sono realista e so che probabilmente
15:34ci sarà ancora molto da discutere.
15:36Grazie Ettore Francesco Sequi per il nostro ambasciatore che fa il debutto analitico della
15:44nostra puntata. Ora sentiremo un altro ambasciatore, il tuo collega Gian Piero Massolo con la sua rubrica
15:51Realpolitik e che probabilmente si occupa anche di questo. Insomma, te lo dico già, si occupa
15:56anche di questo. Quando i temi sono grandi poi lo possiamo analizzare da più visuali. Sentiamo
16:02le vostre intelligenze per il pubblico anche su questo. Intanto io ti ringrazio per il tuo
16:08contributo come sempre di precisione e di chiarezza, perché poi alla fine in queste cose
16:14complesse essere chiari non è una cosa da poco e ci vediamo ovviamente nella prossima
16:20puntata, fa due settimane. Grazie ancora Ettore Francesco Seguro, Realpolitik.
16:25L'Europa e il conflitto in Ucraina. Noi non sappiamo ancora come andrà il conflitto
16:38in Ucraina, la previsione più semplice che comunque sarà destinato a essere fonte di
16:44tensione e di contrapposizione ancora per molto tempo. Non sappiamo se a questo corrisponderà
16:51anche un confronto armato e perdurante, drammatico sul terreno, oppure se si arriverà
16:58ad una tregua. Mi pare che il Presidente degli Stati Uniti oscilli tra un atteggiamento
17:04accomodante nei confronti dei russi, nell'idea di potersi mettere d'accordo su una gamma più
17:12ampia di campi di cooperazione e dall'altra parte qualcuno forse gli suggerisce che perdere
17:20l'Ucraina non sarebbe un buon viatico per vincere il premio Nobel e dunque a quel punto
17:26parla di sanzioni e nel frattempo gli ucraini hanno avuto l'autorizzazione ad usare con meno
17:34restrizioni anche i missili di un particolare tipo che colpiscono più in profondità.
17:40Quindi su questo dobbiamo aspettare. Non è questo negoziato qualcosa nella quale gli europei
17:48possono inserirsi più di tanto. Eppure non bisogna saltare di nuovo alla conclusione
17:54che l'Europa sia irrilevante. Ci siamo guadagnati in questo periodo della guerra voce in capitolo,
18:02perché via via che gli Stati Uniti assumevano un atteggiamento più defilato, gli europei erano
18:09sempre più presenti. Intanto con la loro operazione di intensificare la spesa di difesa nell'ambito
18:18Nato e nell'ambito anche delle parti europee dell'Alleanza Atlantica. In secondo luogo perché hanno
18:27molto aiutato dal punto di vista civile l'Ucraina, in questo momento gli europei sono i primi donatori.
18:33Poi la disponibilità a prendere in considerazione il tema degli asset russi congelati e del loro impiego
18:41per aiutare l'Ucraina. Poi anche attraverso i programmi di acquisto di armi americane,
18:48il famoso programma Piorla che serve proprio per sostenere militarmente l'Ucraina.
18:56E devo dire che in questo modo l'Europa si è guadagnata un posto in prima fila.
19:01E guadagnandosi un posto in prima fila ha anche maggiore voce in capitolo. Lo dimostra
19:07del resto quanto velocemente si era stato archiviato quel piano in 28 punti che forse
19:14in modo più affrettato era stato esposto pubblicamente come un'intesa raggiunta fra
19:20americani e russi, un po' sulla pelle dell'Ucraina va detto, e che da parte europea, oltre che da parte
19:29l'Ucraina si è tentato di mitigare e di riformulare. Questo è avvenuto con successo.
19:35Credo che gli europei debbano per la propria sicurezza, oltre che per aiutare l'aggredito
19:41continuare a farlo, devono proseguire su questa strada, essere vicini agli americani, sviluppare
19:49le proprie connotazioni di rilevanza, di autonomia, di potenza, ma anche continuare a mitigare
19:58quelle che altrimenti potrebbero essere degli esiti in Ucraina che potrebbero andare a danno
20:05della sicurezza e delle finanze europee.
20:11Grazie all'ambasciatore Giampiero Massolo, andiamo avanti con il nostro format, con il nostro
20:17racconto, con il paese protagonista della puntata che è il Kazakistan, come sempre in primis
20:24la nostra scheda. Vediamo!
20:33La Repubblica del Kazakistan è lo stato geograficamente più esteso fra quelli che compongono l'Asia
20:39centrale. Astana è diventata capitale del paese nel 1997 subentrando in questo ruolo
20:46ad Almaty, che a sua volta resta ancora oggi la città più popolosa con circa 2 milioni
20:52di abitanti. Il termine kazako deriva dalla lingua turca e significa indipendente, libero,
20:59riflettendo in questo modo la cultura nomade originaria dei suoi abitanti, che si esprime
21:04in un patrimonio ricco di tradizioni legate alla vita nelle steppe. Con i suoi 2,7 milioni
21:10di chilometri quadrati, il Kazakistan è il nono paese del mondo per dimensione territoriale.
21:16Gli abitanti sono 20 milioni e parlano le lingue kazaka e russa. La grande disponibilità
21:22di materie prime, di risorse energetiche, i risultati delle riforme avviate all'indomani
21:28dell'indipendenza dall'URSS nel 1991 e l'elevato grado d'apertura economica stanno delineando
21:36prospettive di crescita e performance economiche di sempre maggior rilievo.
21:50Dopo la nostra scheda vi presentiamo con piacere l'ospite di questa puntata. Noi siamo sempre
21:57trasparenti, è seduto nei nostri studi di Roma, io sono negli studi di Italpress di Milano
22:02e l'ambasciatore in Italia del Kazakistan, Yerbolat Sembaiev. Buongiorno ambasciatore.
22:09Buongiorno direttore, grazie per l'invito.
22:13Soprattutto grazie a lei che è venuto nei nostri studi, è sempre un onore per noi.
22:17Allora, cominciamo a raccontare al pubblico i rapporti tra i nostri due paesi, le relazioni
22:23bilaterali, come si chiamano, diplomatiche, come le vogliamo chiamare, sono buone, solide
22:29e addirittura in crescita. Sono state confermate e rafforzate dalle visite ufficiali importanti
22:35dell'ultimo periodo, da parte italiana il Presidente del Consiglio, Giorgio Ameroni, in visita
22:40a fine maggio a Tastane e poi il Presidente della Repubblica Mattarella alle fine di settembre.
22:44Insomma, la sua valutazione dei nostri rapporti, chiamiamoli bilaterali, dico rapporti, è meglio,
22:50è più semplice. Qual è?
22:53Sì, sin dal 1992, da dove abbiamo instaurato i rapporti diplomatici, i rapporti stanno sviluppando,
23:05rafforzando ogni anno. Come diceva lei, direttore, in questo anno, non solo questo anno, diciamo
23:11da due o tre anni, questi rapporti sono rafforzati moltissimo. Possiamo dare un quadro sui visiti
23:22politiche che abbiamo svolto in questi anni. Prima visita del Ministro degli Esteri, Vice
23:28Primo Ministro del Consiglio dei Ministri, onorevole Tajani, in settembre 2023. Dopodiché
23:35abbiamo avuto visita del Presidente del Kazakhstan, Qasem Jamor Takhaev, in gennaio 2024.
23:43Quest'anno abbiamo avuto tantissime visite politiche, come citava lei, visita del Primo
23:52Ministro italiano, Giorgio Miloni, in Kazakhstan, non solo per affari bilaterali, ma anche per
23:59un summit, primo summit tra Italia e Asia centrale, un regione che diventa un regione molto importante
24:08non solo per l'Italia, ma per l'Europa, per tutti i paesi dell'Occidente. E poi, se possiamo
24:18dire così, conclusione dell'anno politico e visita del Presidente della Repubblica
24:25italiana, Mattarella in Kazakhstan. Questo significa che i rapporti già erano stretti,
24:34ma adesso i rapporti politici stanno rafforzando. Questo è un obiettivo che noi come diplomatici
24:45prendiamo in considerazione, ma vorrei dire che i rapporti politici rafforzano anche i rapporti
24:55economici, culturali, eccetera. Quindi forse ne parliamo dopo, ma soltanto vorrevo sottolineare
25:03che l'ultima visita del Presidente italiano in Kazakhstan era in 1997, quindi 28 anni fa.
25:12questo è un altro significativo, un altro elemento simbolico, che fa vedere l'interesse
25:22d'Italia in Kazakhstan. Ma io vorrei sottolineare un'altra volta che non solo Kazakhstan, ma anche
25:32tutta l'Asia centrale, per questo vorrei ricordarvi che prima era anche un summit Unione Europea,
25:42l'Asia centrale in Samarkand e poi recentemente c'era un summit in Washington DC, summit Stati
25:53Uniti e Asia centrale. Questo dimostra un interesse non solo d'Italia, ma anche altri paesi su Kazakhstan
26:03e l'Asia centrale intera.
26:05Tutto molto chiaro e tutto molto positivo dal nostro punto di vista. Noi giornalisticamente
26:13questa intervista ambasciatore seguiamo un modello, noi cerchiamo, diamo un quadro, poi
26:18decliniamo le due o tre cose che lei ha detto perché secondo il nostro punto di vista, che
26:23è anche il suo mi sembra, una volta dato il quadro ci sono due o tre elementi che poi sono
26:28sempre parte degli scambi fra i paesi. Sono gli scambi economici, poi sono gli scambi fra le persone,
26:33il capitale umano e gli scambi culturali, perché se no non sarebbero possibili scambi
26:37politici. Però tutto si tiene, come si dice. Andando nel particolare, l'interscambio fra
26:43Italia e Kazakistan nel primo semestre di quest'anno, il 2025, è stato di oltre 10 miliardi
26:50di dollari. Come valuta questa cifra? I punti di forza e i punti di miglioramento, ambasciatore?
26:56Sì, questa cifra è semestrale, ma ho altri dati che negli otto mesi di questo anno abbiamo
27:08avuto 11 miliardi di interscambio tra Italia e Kazakistan. Vorrei dire che Italia è il primo
27:16partner commerciale del Kazakistan nell'Unione Europea e terzo nel mondo. Interscambio sì,
27:26certamente maggior parte sono risorse, materie prime, come petrolio dal Kazakistan, che noi
27:37forniamo quasi 10% del fabbisogno europeo. Poi ci sono altre materie prime, però dobbiamo
27:49diversificare questo interscambio, perché dal punto di vista economico, se vogliamo rafforzare
28:03i rapporti economici e commerciali, sinceramente questo non è un livello che è soddisfatta
28:13di entrambe le parti. Dobbiamo diversificare, perché maggior parte di questo interscambio
28:20è l'export kazakko verso Italia, quindi dobbiamo diversificare anche l'export import, quindi equilibrare
28:30e l'export import tra i due paesi, ma anche diversificare i prodotti che stiamo esportando
28:36e importando tra i nostri paesi.
28:40Allora, tutto molto chiaro. A questo proposito, l'Italia è stato, ricordiamo, uno dei primi,
28:45ve l'ha ricordato il tema dell'energia molto importante, uno dei primi investitori nel
28:48suo paese fin dagli anni 90, cominciando con l'Eni. Allora, lei ha chiarito lo schema,
28:55diversificare e riequilibrare i passaggi. Come giudica gli investimenti italiani nel
29:02suo paese e viceversa quelli del suo paese in Italia?
29:06L'Eni è uno dei primi aziende, non solo italiane, ma anche nel mondo, che sono venuti
29:13in Kazakhstan per investire in settore petrolifera.
29:17Da 20 anni di questo tipo di cooperazione l'Italia ha investito quasi 8 miliardi di dollari
29:29in economia kazaka, sì, come dicevo, maggior parte nel settore petrolifera, ma adesso anche
29:36l'Eni sta diversificando la sua presenza in Kazakhstan sviluppando green energy, energia
29:45rinnovabile, diverse centrali eoliche, diverse centrali solari che sono già costruite in Kazakhstan
29:56e questo dà un impulso per ulteriore sviluppo dell'economia kazaka e anche ulteriore rafforzamento
30:06delle nostre cooperazioni in questo settore. Certamente non solo energia è il punto di cooperazione
30:17tra i nostri paesi, ingegneria, industria ingegneria, agroalimentare, farmaceutica, tantissimi settori
30:31dove possiamo cooperare e rafforzare i nostri rapporti. Su questo io posso parlare tantissimo, ma...
30:40Però dica qualcosa, perché non le rubiamo tempo, ma preferisco che lei dica qualcosa di più preciso
30:45e se lo sente, se ha degli appunti, se li dica pure. Questa è un'agenzia di stampa, quindi
30:49poi le notizie scorrono. Prego.
30:52Sì, sì, sì. Prima cosa è green energy, come dicevo. L'Eni lavora fortissimo in questo settore
31:02e speriamo di rafforzare ancora. In industria agroalimentare è molto importante per Kazakhstan.
31:11Noi diciamo una parte della nostra economia è agricola, quindi abbiamo terreni enormi e abbiamo
31:21enorme possibilità di rafforzare nostra presenza come fornitore dei agroalimentari. Per esempio
31:30Italia è fortissima in questo settore, quindi noi stiamo lavorando per portare tecnologie italiane
31:37per produrre in Kazakhstan, non solo per Kazakhstan, ma anche per i paesi vicini a noi e anche per esportare
31:46in Europa. Agrotecnica, macchine agricole è un altro settore importantissimo perché avendo un terreno,
32:01un paese, noi siamo un paese non opposto nel mondo come territorio, quindi grandissimo,
32:092,7 milioni di chilometri quadri, quindi abbiamo bisogno di macchine agricole. Questo è un altro settore
32:19dove l'Italia è forte con le sue aziende conosciute nel mondo, quindi noi già stiamo lavorando
32:28con SDF Group, però dobbiamo rafforzare i nostri rapporti per portare tecnologie italiane
32:40in macchine agricole. L'altro settore è quello che è importantissimo adesso con nuove tecnologie
32:56e metà le terre rare. Come sapete Kazakhstan è un paese che ha tante terre rare, materie prime
33:08in nostro territorio, quindi noi possiamo rafforzare anche in questo settore. A proposito, durante
33:18visita del Presidente Milone abbiamo firmato un memorandum per cooperare in questo settore,
33:24quindi aspettiamo tutti gli italiani e aziende italiane che sono forti in questo settore
33:30investire non solo finanziamente ma anche portare tecnologie italiane in Kazakhstan.
33:39Basciatore, ora ringrazio di questa notizia, anche di questa ultima notizia perché poi anche
33:44proprio in questo format si chiama Diplomacy Magazine, racconto della geopolitica, noi raccontiamo,
33:49penso che il pubblico oramai capisca questo linguaggio, cosa vuol dire terre rare, magari
33:55qualcuno pensa sia un pezzo di terreno un po' eccentrico, in realtà sono materiali che
33:59sono molto preziosi nel mondo sia per le tecnologie della comunicazione, per le tecnologie
34:04militari, le tecnologie industriali e spesso la ricerca di queste terre rare è alla base qualche
34:10volta di molti conflitti geopolitici, quindi si tratta di una materia molto importante
34:14di cui il suo paese è ricco ed è molto importante che questo sia stato un accordo con il nostro
34:19premio di Giorgia Meroni, quindi stiamo parlando di temi che spesso si ritornano in alcune
34:24questioni che poi il pubblico ha capito e sono legate, anzi molti dicono che quasi tutte
34:28le guerre del mondo oramai scoppiano per le terre rare, quindi questo io non lo posso autorizzare,
34:33però viceversa dialetticamente ciò che ha detto lei in positivo, ci dice che gli accordi
34:38di cui stiamo parlando tra l'Italia e Kazakistan sono anche su temi molto molto importanti
34:43negli anni che stiamo vivendo. Vediamo l'ultimo domanda, la cultura come abbiamo detto prima
34:48e ritorniamo alla visita del nostro Presidente Mattarella a settembre in Kazakistan, la scelta
34:54di Armati per l'apertura di un istituto italiano di cultura, il primo in tutta l'area del centro
35:01Asia, qual è il valore di questa scelta ambasciatore?
35:05Il valore è importante, grandissimo perché come dicevo lei è il primo nell'Asia centrale
35:12un istituto della cultura italiana ad Almaty, ha un grande importanza perché questo è il
35:21soft power della cultura della diplomazia italiana verso paesi di Asia centrale. Io mi ricordo
35:31che già dall'inizio questo istituto ha fatto eventi molto interessanti, grandissimi come
35:41per esempio la settimana della cucina italiana che è amata non solo negli altri paesi anche
35:48in Italia, la settimana della lingua italiana, quindi questo istituto fa conoscere l'Italia
35:54più vicino l'Italia verso il Kazakistan, certamente noi tutti conosciamo cultura italiana, cucina
36:05italiana, moda italiana ma credo che l'istituto della cultura può dare un altro grande impulso
36:14per questo tipo di cooperazione. Sì, non solo l'istituto della cultura in agenda della cooperazione
36:26tra i nostri paesi, noi come ambasciata stiamo facendo il nostro meglio per far conoscere
36:32anche Kazakistan in Italia, per esempio recentemente in ottobre abbiamo inaugurato il busto del nostro
36:43saggio, poeta, scrittore e filosofo Abai, in un parco di Roma. Abbiamo presentato diversi libri
36:57sul Kazakistan, su persone conosciute in Kazakistan, stiamo facendo diversi concerti, tantissime cose
37:09stiamo facendo per avvicinare i nostri paesi tra cultura, tra diplomatia culturale, se si
37:19può dire così. Certo, se può dire così, lei è stato bravissimo perché praticamente
37:23ha risposto anche alla ultima domanda perché me l'ha anticipata, l'ha messa insieme, dico
37:27solo rispetto alle attività della vostra ambasciata qui in Italia sul piano culturale, oltre alle cose
37:33che ha detto, da qui a Natale due dati importanti, ricordare al pubblico un evento che state curando
37:39anche a gennaio, così almeno diamo la notizia.
37:43Sì, ci sono altri eventi, sì, proprio prossimamente in pochi giorni avremo giorni del film Kazak in
37:56Italia, quindi vi invito tutti in Villa Borghese, che è il cinema del Villa Borghese, dove ci saranno
38:03questi, dimostrate questi film. Poi in nostro programma abbiamo un grande evento, un'opera
38:13di Abai in uno dei teatri più antichi nel mondo, Teatro San Carlo di Napoli, prossimo anno.
38:23il primo settembre c'è questo grandissimo evento con quasi 300 attori, c'è 1500 costumi,
38:34grandi decorazioni, eccetera, eccetera. Una mostra importantissima, Oro dei Nomadi, stiamo
38:41lavorando anche per portare questa mostra in Italia, non so ancora dove possiamo farlo,
38:47ma comunque stiamo lavorando. Ci sono tantissime cose da fare insieme e in questo momento vorrei
38:56ringraziare anche voi, il direttore Italpress, perché questa è un'altra occasione di portare,
39:05di far conoscere il Kazakstan, la cultura del Kazakstan, l'economia, politica, eccetera,
39:10eccetera, ai spettatori d'Italia. Vi ringrazio tantissimo.
39:16Beh, insomma, io la ringrazio, dei ringraziamenti, insomma, io lo dico spesso e salutiamo, da
39:21parte si è presente oggi qui, negli studi di Milano, il direttore responsabile Gaspar
39:26e Borsellino, che insomma oramai da un po' di tempo sta, insomma, accelerando, identificando
39:32l'impegno internazionale di Italpress, anche con non solo con il Kazakstan, ma anche con
39:37tutta anche quell'area dell'Asia centrale, che le diceva, ma con tanti altri paesi, quindi
39:43questa vocazione geopolitica dell'agenzia, insomma, che stabilisce rapporti culturali
39:48con le agenzie, ma anche con il sistema politico, insomma, dei vari paesi, favorendo quella che
39:54noi chiamiamo internazionalizzazione economica, ma scambio di fatto politico, sul piano culturale
39:59editoriale, quindi, insomma, Italpress è in prima linea su questo e dal resto se no
40:04non faremo questo programma, che si chiama Diplomacy Magazine, dove invitiamo gli ambasciatori
40:08apposta per sentire meglio e raccontare meglio analiticamente quello che l'agenzia sta facendo
40:14sul piano editoriale. Grazie ancora all'ambasciatore, l'ambasciatore in Italia del Kazakistan, Yerbolat
40:21Sembaev, poi sai che qui c'è pure lo sport, l'Almaty fa anche la Champions League, è venuta
40:27giocare con l'Inter a Milano, quindi, insomma, lo sport è un altro veicolo di comunicazione,
40:32quindi questa parola è entrata anche, diciamo così, nell'opinione pubblica italiana.
40:40Adesso siamo invece collegati con il nostro ambasciatore in Kazakistan, precisamente ad Astana,
40:49Antonello De Rio, buongiorno ambasciatore, come va?
40:52Buongiorno, buongiorno, grazie.
40:55Grazie per aver accettato il nostro invito, ci fa piacere che ha trovato del tempo per
41:00noi e ci fa piacere alternare l'intervista all'ambasciatore del Kazakistan Italia con la
41:05sua, la prima domanda inevitabilmente è un po' la stessa, ma sono quasi tutte un po'
41:11le stesse, ma rovesciando i punti di vista, no? Quindi l'abbiamo già detto, i rapporti
41:15fra Italia e Kazakistan sono ottimi, sono relazioni in forte crescita, le visite istituzionali
41:21lo confermano, ricordo quella di Giorgia Meroni, Presidente del Consiglio, ne abbiamo
41:26parlato con il suo collega a Roma, insomma quella anche del Presidente Mattarella a fine
41:32settembre. Il suo punto di vista su questi rapporti qual è? Possono ancora crescere?
41:37Sicuramente sì, no?
41:38Certamente diciamo che se mi dice in una parola, dobbiamo sintetizzare in una parola, lo stato
41:45dei rapporti fra Italia e Kazakistan è eccellente. La richiamate, le due visite in cinque mesi
41:54praticamente sono venute fra le più alte cariche dello Stato, la più alta carica dello Stato
41:59e diciamo che noi rivendichiamo in un certo qual modo il ruolo di apitista nell'approccio
42:08all'Asia centrale, attraverso un modello stabile di dialogo dove affrontiamo sfide comuni
42:16perché con il Kazakistan abbiamo collaborazioni sui dossier anche multilaterali, oltre che chiaramente
42:24su quello che più ci riguarda, cioè quello bilaterale. Non siamo più qui in una fase
42:31di rapporti buoni, siamo in una fase di partenariato strategico totale e le visite che ha richiamato
42:38precedentemente il Presidente Meloni e il Presidente Mattarella non sono solo atti di cerimoniale,
42:45sono la firma, praticamente la sigla su un patto di sistema di due paesi che non vogliono
42:52fare solo affari, ma costruire insieme il futuro dell'Eurasi.
42:56È stato molto chiaro, io poi la ringrazio, queste sono parole che le dicevo prima fuori
43:02onda che stiamo facendo quasi un anno di vita, oramai il pubblico che ci segue è numeroso,
43:07insomma è interessato a questi temi, di gioco politica, si parla tantissimo, attivamente
43:11anche nei giornali, delle giornali, talk show, insomma quindi una volta i tassisti mi chiedevano
43:16del caccio, adesso mi chiedono di queste vicende per dire come sono diventate parte dell'opinione
43:21pubblica e anche il linguaggio cambia, ora partenariato e strategico comincia a diventare
43:27più semplice da capire rispetto a una parola astrusa, se uno la diceva qui sotto, noi siamo
43:31in corso di Porta Vittoria a Milano, sembrava un uomo dei matti, lei ha chiarito bene il senso
43:37di questa parola, in questo partenariato ovviamente ci sono anche gli accordi commerciali, l'Italia
43:42è il terzo partner commerciale del Kazakistan nel mondo, il primo all'interno dell'Unione
43:48Europea, cosa rende così stretta questa collaborazione economica secondo lei?
43:55Sì, beh, è un punto diciamo importante e cruciale per comprendere il valore strategico
44:01delle relazioni fra l'Italia e il Kazakistan, diciamo che se vogliamo trovare una ragione
44:11a questa posizione privilegiata che abbiamo all'interno dell'Unione Europea verso il Kazakistan,
44:16dicevo che non è il frutto di un solo fattore, ma è una convergenza strutturale di interessi,
44:22capacità e visioni. Per dire, innanzitutto la complementarietà economica, il Kazakistan
44:29ha in materia prima e spazio, l'Italia ha tecnologie e design, abbiamo una presenza storica
44:37eradicata, siamo qui dal 1992, l'anno dopo l'indipendenza del paese con Eni e da allora
44:46però sono arrivate altre 200 aziende italiane che hanno aperto la sede o delle joint venture
44:51in loco e hanno generato una serie di conoscenze, una rete di conoscenze, fornitori e professionalità
44:59che per il momento gli altri paesi europei continuano a vedere da dietro. Inoltre abbiamo
45:07la logistica, il middle corridor praticamente in un certo qual modo ci favorisce, perché
45:13il nuovo corridoio transcaspico, che dalla Cina a Kazakistan, a Caucasus fino ad arrivare
45:18in Europa, riduce i tempi di trasporto, Shanghai e Milano, invece di 35 giorni adesso ce ne vogliono
45:2515 e l'Italia con Trieste e poi in prospettiva Genova è il primo porto di approdo diciamo
45:33naturale di queste merci e soprattutto Trieste anche con tutti gli idrocarburi che poi distribuiamo
45:39anche per il resto dell'Europa. Una soft power anche e formazione, perché quello è il valore
45:47aggiunto che è importante sottolineare, è un motore fondamentale per rafforzare la
45:55nostra presenza italiana nel Kazakistan, perché attraverso anche la cultura si possono costruire
46:05quei ponti di relazioni che poi servono anche agli affari e non a caso infatti formiamo anche
46:13l'elite kazaka con oltre i 1500 studenti kazaki che indiano vanno dall'università italiana.
46:19Io poi di questo ne voglio parlare a parte perché lei magari non lo sa ma io tengo insieme
46:25ai collaboratori, ovviamente Lucia Rotta, l'agenzia di Palermo, ma anche per la mia personale visione
46:30di questo format che ho scritto insieme al direttore Borsellino, lei non lo sa ma io faccio
46:36sempre una declinazione in questi tre termini, dico sempre che ci sono le relazioni politiche,
46:42geopolitiche, quelle economiche, quelle commerciali, le persone, l'antropologia e la cultura,
46:47sennò tutte le relazioni non si leggono in piedi, sono tutte voci che fanno parte di
46:53questo, fanno parte di queste interviste, di questo dialogo, lo diciamo tutte le volte,
46:56siamo un po' ripetitivi ma io sono quella scuola ripetita, Juvent, e a forza di ripetere
47:01lo capiamo bene cosa vuol dire quello che lei ha chiamato soft power ma che poi non è
47:06tanto soft perché è un elemento determinante delle relazioni fra le persone, sennò dopo
47:11noi sezioniamo con un bisturi la parte geopolitica e quella economica e tutto il resto non si
47:16può fare, ma ci arriviamo tra breve, parliamo ancora di investimenti, il nostro paese ha una
47:22storia lunga di investimenti in Kazakistan fin da quando è finita l'Unione Sovietica,
47:28si è spappolata quella struttura che era politica e anche economica, quel blocco si chiamava
47:34blocco sovietico, come sono cambiati a suo avviso gli orizzonti per gli investitori
47:39italiani e i settori su cui puntare maggiormente? Il suo collega a Roma l'ha fatto un elenco
47:45molto chiaro sia da una parte che dall'altra, parliamo dal punto di vista suo che sta lì
47:50a Tastana. Chiaramente si sono ampliati, prima erano circoscritti a quelli che sono gli
47:59idrocarburi, tutta l'industria estrattiva, quindi la presenza dell'ENI, ma oggi diciamo
48:05che il Kazakistan non è più soltanto un partner energetico, ma è un hub, deve essere visto
48:12come un hub economico multifunzionale e che è ideale per chi sa leggere e deve farlo
48:20se in competizione internazionale che c'è, la trasformazione che si sta attuando in questo
48:25paese. Cioè vuol dire che il paese, anche lo stesso paese, anche lo del Kazakistan, ha
48:32capito che non può continuare a mantenere un modello di sviluppo in centrale soltanto
48:39sugli idrocarburi e quindi adesso sta andando verso una transizione che prevede, una transizione
48:49anche verde, cioè dal petrolio alla green economy. Una transizione nella quale noi già
48:56stiamo inseriti, perché la stessa ENI sta accompagnando il Kazakistan verso quella che
49:05appunto è l'obiettivo di una crescita sostenibile, diversificata e tecnologicamente avanzata, attraverso
49:12impianti fotovoltaici, idrogeno, di tecnologie di storage, ma al di là del settore energetico
49:21ci sono anche altri settori che vorrei richiamare con i potenziali di forte internazionale.
49:26Diciamoli, diciamoli.
49:28Certamente, l'agricoltura di precisione e l'agroalimentare, tanto per cominciare, dove
49:33noi possiamo offrire tecnologia, seme selezionato, irrigazione intelligente, filiere agroalimentari
49:41sostenibili e soprattutto dimostrare che l'agroalimentare è un motore dell'export, perché sappiamo
49:4870 e oltre miliardi di export che generiamo ogni anno come settore, quasi il 20% del PIL
49:57contributo rappresenta un bel biglietto da visita e di credibilità che possiamo spendere
50:03con i partner Kazaki. Poi naturalmente l'infrastruttura e la logistica, perché chiaramente è un paese
50:09che è collocato come è messo il Kazakistan tra i due continenti e anche in quello, nei
50:17grandi progetti infrastrutturali e di logistica, possiamo giocare con le nostre aziende un ruolo
50:22chiave nello sviluppo di porti, di ferrovie e di piattaforme logistiche.
50:27Poi la meccanica avanzata o industria 4.0, meccanica strumentale, automazione, robotica e sono diciamo
50:37tutti i settori nei quali la stessa economia kazaka che sta cercando di diversificarsi ha bisogno
50:47se vuole essere più competitiva e come d'altronde ambisce giustamente.
50:52Senta, allora veniamo alla nostra cultura, è stato molto chiaro, noi lo diciamo sempre
50:58che poi questi elementi in termini di grammatica geopolitica si tengono tutti insieme, abbiamo
51:04spiegato mille volte, noi nel 2023 qui con Interpress abbiamo fatto un programma sull'Ucraina,
51:09nel 2024 sulle elezioni presidenziali, ora questo format sarà perenne, non sarà annuale
51:15perché davvero è di grande attualità, ma abbiamo spiegato mille volte per esempio con
51:20l'invasione di Putin e dell'Ucraina, cosa è successo, come per esempio l'energia ha
51:23cambiato la geopolitica anche in Europa nei rapporti con l'Asia, quindi è giusto ricordare
51:28tutte quelle cose, ma è giusto ricordare che poi ci sono migliaia di possibilità di investimenti
51:33e è giusto che le aziende che ci guardano, gli imprenditori che sentono, che leggeranno
51:37e vedranno questo format, sanno che la cosiddetta internazionalizzazione ha a che fare con dei
51:42riferimenti di cui lei è il massimo rappresentante, quel sistema Italia che accoglie poi le aziende,
51:47dà informazioni e crea le premesse per questo rapporto, anche se si va alla cieca perché
51:52si intuisce che c'è un mercato da qualche parte, non so se lei è d'accordo con quello
51:57che sto dicendo io, giusto?
51:59Sì.
52:00Allora, l'Istituto Italiano di Cultura di Almati, siccome faccio anche il calcio lo chiamiamo
52:08una volta Almati, una volta Almati, qual'era la pronuncia esatta?
52:13Diciamo Almati, Almati, poi una volta era Almà.
52:17Almati è stato venuto a giocare anche a San Siro con l'Inter, quindi insomma alla fine,
52:21qui siamo a Milano, quindi c'è anche la Champions che aiuta le relazioni internazionali.
52:27Allora, questo Istituto Italiano di Cultura, il primo, diciamo così, ma ha un valore importante
52:34appunto in quella zona del mondo che noi chiamiamo Asia Centrale, quale secondo lei?
52:39Beh, diciamo innanzitutto l'apertura due anni fa dell'Istituto di Cultura è un segnale chiaro
52:46che l'Italia, verso questa area del mondo, non parla soltanto di gasdotti, di bilanci, ma
52:53anche di dante, di design, di restauro, di lingua italiana, cioè ed è una scelta strategica,
52:59non è simbolica. Perché Almati? Almati non è solo la capitale economica del paese,
53:06le più grandi aziende anche del settore oli e gas, ma non solo, sono presenti, localizzate
53:13lì come sede legale, ma è il vero motore anche culturale dell'intera regione. Recentemente
53:18hanno aperto anche un museo di arte contemporanea, di un tycoon, di un ricco esponente del mondo
53:26dell'economia locale. E quindi, diciamo, aprire qui il nostro istituto significa raggiungere
53:33potenzialmente un bacino di 80 milioni di persone, fra Kazagistan, ma anche Uzbekistan,
53:41Kyrgyzstan, Tajikistan e Turkmenistan, perché per il momento è soltanto, è presente nell'area
53:49soltanto qui in Kazakistan, ad Almati. C'è poi una forte domanda di italianità, ci sono
53:55circa 100 accordi interuniversitari, con migliaia di studenti kazaghi che si recano in Italia
54:02ogni anno a studiare. È un istituto che ovviamente promuove quindi l'insegnamento
54:09della lingua italiana, forma i professori locali, grazie a delle convenzioni, come le università
54:17locali, sostiene la formazione con l'organizzazione di masterclass, seminari, workshop e anche l'editoria,
54:24perché naturalmente stampare, tradurre i libri della nostra letteratura, anche per infanzia,
54:33dall'italiano al kazako. E promuove anche l'alta cultura in generale, mostre, cinema, musica,
54:39teatro. L'obiettivo è comunque creare delle sinergie fra enti e istituzioni culturali italiane
54:49e kazakhi. Questo è fondamentalmente. Ma è anche un hub per le imprese creative, le
54:55start-up del design e della moda, che usano l'istituto come una vetrina per testare il
55:01mercato centro-asatico. Questo rapporto tra cultura ed impresa è l'elemento forse distintivo
55:08da quando è nato, fin da quando è nato l'istituto di cultura italiana ad Almati.
55:15Ultima domanda, e le chiedo ovviamente, siamo per concludere il nostro tempo, ma abbiamo
55:22fatto su un'intervista molto dialogica, a me piace molto. Allora, a proposito di istituzioni,
55:27in questo campo ci dica un po' le iniziative della vostra ambasciata, di quella che lei guida
55:31lì ad Astana.
55:34Sì, diciamo che la programmazione culturale è il frutto di un lavoro veramente simbiotico,
55:40useremo questa parola, con l'istituto di cultura. Tutte le iniziative sono concepite con una
55:49prospettiva di impatto sostenibile, duraturo, quindi non vogliamo dei eventi molto flashy che
55:58poi si esauriscono come un fuoco d'artificio, che devono mirare nel limite del possibile sempre
56:06alla creazione di sinergie fra enti ed istituzioni culturali dell'Italia e del Kazakistan.
56:12Un asse prioritario che a me sta molto caro è quello del rafforzamento della collaborazione
56:19interuniversitaria. Non ci sono soltanto adesso in Kazakistan, soltanto degli accordi, sono
56:2697 gli accordi di collaborazione interuniversitaria, ma addirittura adesso dal luglio del 2025 di
56:34quest'anno è stata aperta anche una sede di staccata dell'Università Politecnico delle
56:40Marche nella regione di Zetishu, che si trova a 300 km al nord-est di Almaty e nella città
56:50di Taldicorgan. Questo è un elemento, questa sinergia accademica è generatrice, soprattutto
57:00loro sono specializzati nel settore agrario-agroindustriale, perché la regione ha una forte marcata, spiccata
57:09componente su questo settore. Questo ci dà anche la stura non soltanto ad un discorso
57:16meramente accademico, ma anche al trasferimento tecnologico ed apre anche delle opportunità
57:23per le imprese e opportunità industriali in settori chiavi come l'agricoltura, la chimica verde,
57:29il minerario, i rinnovabili. Quindi diciamo come attraverso la formazione, il discorso che facevo
57:38precedentemente, attraverso la formazione e la cultura si arrivi poi alla fine anche a generare
57:43delle opportunità d'impresa. E questa penso che sia la cosa fondamentale. Poi naturalmente abbiamo
57:50tutta la partecipazione alle principali rassegne tematiche del design, della ricerca, della scienza,
57:57del cinema, dell'arte figurativa, oltre naturalmente alle grandi rassegne della settimana della lingua
58:04italiana e della settimana della cucina italiana, che qui è sempre apprezzata, è un passaporto
58:10fondamentale. Infine vorrei ricordare che gestiremo quest'anno, nel prossimo anno, due importanti ricorrenze,
58:19di particolare valore simbolico. L'anniversario della morte di San Francesco, con un progetto
58:24di traduzione in cazzaco del Cantico delle Creature, che creerà una serie di eventi per
58:31tutto il paese, e l'anniversario della nascita di Carlo Collodi, che sarà accompagnato da una
58:37mostra incentrata su Pinocchio. Qui i bambini hanno un'importanza fondamentale, è un paese
58:43giovanissimo, in ogni ambito si trovano sempre gli spazi dedicati ad essi, e quindi abbiamo
58:48pensato per avvicinare la cultura italiana attraverso la cultura di infanzia, in questo
58:54caso un progetto editoriale di infanzia, e di puntare su Pinocchio per avvicinare anche
59:01le generazioni ancora più giovani verso la nostra cultura.
59:06Io le ringrazio, il nostro tempo è finito, ci tengo molto a San Francesco, che sono nato
59:10a 4 ottobre, quindi sono particolarmente affezionato, però è padrone di tutta Italia, quindi insomma
59:15è un mio affetto condiviso, diciamo che con Nazian, quindi pure con lei che sta lì, quindi
59:19va bene, portiamo San Francesco anche in Kazakistan. Grazie a Antonello De Rio, ambasciatore dell'Italia
59:27in Kazakistan, grazie per essere stato con noi, collegato da Astana. Adesso io le ringrazio,
59:33auguro ovviamente buon lavoro sulle tante cose importanti che ci ha detto, e noi invece
59:37ci salutiamo per questa lunga e interessante puntata di Diplomacy Magazine, il racconto
59:43della geopolitica, finisce qui, appuntamento a fra due settimane, arrivederci.
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