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https://www.pupia.tv - Roma - Audizione rappresentanti IN/ARCH
Alle ore 14, presso l’aula del VI piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie ha svolto l’audizione di rappresentanti dell’Istituto nazionale di architettura (IN/ARCH). (19.11.25)
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Alle ore 14, presso l’aula del VI piano di Palazzo San Macuto, la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie ha svolto l’audizione di rappresentanti dell’Istituto nazionale di architettura (IN/ARCH). (19.11.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00L'ordine del giorno rega l'audizione di rappresentanti dell'Istituto Nazionale di Architettura.
00:00:13Sono presenti gli architetti Luca Zevi, vicepresidente, Giovanni Di Leo, coordinatore della commissione legislativa e Massimo Locci, direttore del comitato scientifico.
00:00:30E Beatrice Fumarola, coordinatrice nazionale dell'Istituto.
00:00:41Ricordo che la seduta odierna è aperta alla partecipazione dai remoto dei componenti della commissione.
00:00:49Questo per noi è un momento importante, vi ringraziamo molto per la vostra presenza.
00:00:55Noi stiamo portando avanti ormai da oltre due anni un lavoro per fare una fotografia sullo stato delle periferie del nostro paese.
00:01:07E lo stiamo facendo attraverso momenti come questo, molto importanti, di approfondimento tecnico.
00:01:14Ognuno dal suo punto di vista e dalla sua esperienza e background.
00:01:23Al tempo stesso, oltre al lavoro di raccolta dati che poi metteremo a disposizione del Parlamento per gli interventi conseguenti,
00:01:34stiamo facendo un'azione importante di presenza in tutte le periferie italiane.
00:01:40Qualche giorno fa, visitando la città di Messina, abbiamo concluso il giro delle 14 città metropolitane italiane.
00:01:50Quindi abbiamo una serie di informazioni utili che possono poi essere messe a disposizione del Parlamento
00:01:59come base per futuri interventi normativi.
00:02:05E quindi questo di oggi per noi è veramente un momento importante.
00:02:10Abbiamo già avuto in passato l'Istituto Nazionale di Urbanistica,
00:02:15che però ovviamente ha un approccio diverso, sempre tecnico, ma diverso rispetto al vostro.
00:02:23E quindi noi vi ringraziamo per la presenza.
00:02:27Siamo certi che aggiungeremo un tassello importante in questo lavoro di ricerca, di studio,
00:02:33che poi è finalizzato a proposte successive di azione.
00:02:37Quindi passo la parola all'architetto Luca Zevi per lo svolgimento della sua relazione.
00:02:43Può stare anche seduto?
00:02:45Allora, buongiorno a tutti, grazie per questo invito che onora noi principalmente.
00:02:58E prendo proprio le mosse dalle parole con cui il Presidente ha introdotto
00:03:03per dire che effettivamente il filone culturale rappresentato dall'INA
00:03:09e prende proprio le mosse da una stagione particolare dell'Istituto di Urbanistica
00:03:15con la presidenza di Adriano Olivetti e una prospettiva di sviluppo policentrico
00:03:23con una modalità di produzione particolare che oggi si chiama Made in Italy
00:03:27e con un modo particolare di pensare all'insediamento dell'uomo sul territorio
00:03:34che in quei 15 anni circa del dopoguerra, dico 15 anni fino alla nascita dell'INA
00:03:42che è nel 1959, poi un po' le strade si separano, diventano complementari in qualche modo
00:03:51perché all'interno dell'INU prevale un orientamento per quello che si chiama lo zoning,
00:04:00però una pianificazione della città per zone funzionali e nell'industria italiana
00:04:07la prospettiva di Olivetti passa invece la mano a una prospettiva più fordista
00:04:14di grande impresa diciamo con un metodo di produzione fordista.
00:04:21Allora l'INAR nasce a quel punto proprio per mantenere una pianificazione territoriale
00:04:31che sia capace di coinvolgere i soggetti principali presenti sul territorio
00:04:38che sono a nostro parere naturalmente la politica, le istituzioni, l'impresa
00:04:43che diciamo con i primi 15 anni aveva mostrato una soggettività importante
00:04:49e poi naturalmente il mondo delle professioni
00:04:52e in un momento in cui c'era una forte tendenza alla contraposizione
00:04:58tra pubblico e privato l'INARC invece è un istituto che parte diciamo
00:05:03programmaticamente con il contributo di entrambe, cioè il mondo professionale
00:05:09ma anche il mondo imprenditoriale, imprenditoriale non solo edilizio
00:05:14ma imprenditoriale nel senso l'impresa che si fa carico dei destini del territorio.
00:05:21Abbiamo fatto molta strada da allora, io vorrei citare tre momenti
00:05:28perché dobbiamo essere molto sintetici, tre momenti importanti.
00:05:32Nel 1983 c'è una mostra che si chiama ENARC 83, ENARC sarebbe Enea-INARC
00:05:41sull'adozione delle energie rinnovabili nel campo dell'architettura, dell'urbanistica e del territorio.
00:05:50Questa che fu diciamo un'esperienza molto rinnovata, adesso sappiamo quanto è attuale e quanto è importante.
00:05:56Poi c'è stato un concorso per edilizia popolare industrializzata
00:06:04che era bandito contemporaneamente dall'INAR con l'associazione degli istituti case popolari
00:06:11e con la Montedison perché l'obiettivo era edilizia industrializzata.
00:06:18Quello che poi purtroppo dalla metà degli anni 70 per tanti motivi è stato abbandonato
00:06:24e che però oggi torna fortemente per la questione dei costi che ha assunto la costruzione delle modalità
00:06:31anche se vogliamo un po' della banalità di quello che è stato realizzato
00:06:35diciamo un processo produttivo complesso che miri a un habitat complesso è quello che cerca l'INARC.
00:06:43e ha cercato di raccontare nel 2012 quando siamo stati chiamati a curare il padiglione d'Italia
00:06:53alla Biennale di Architettura di Venezia.
00:06:56E lì abbiamo un padiglione che abbiamo chiamato le quattro stagioni
00:07:01cioè l'evoluzione dell'architettura del Made in Italy in Italia
00:07:07cioè la partenza con Adriano Olivetti, quella partecipazione dei primi anni del dopoguerra
00:07:13in cui tra l'altro sono stati fatti molti esperimenti importanti
00:07:20per esempio nel capo delle edilizie economiche popolari
00:07:23cito l'Inacasa, cito gli interventi nel sud, la Maltella
00:07:29Ecco, noi in quella biennale molto sinteticamente abbiamo detto
00:07:35abbiamo intanto mostrato come gli imprenditori italiani
00:07:40gli imprenditori del Made in Italy nel momento in cui
00:07:44volevano affrontare il mercato internazionale
00:07:47sappiamo che le imprese italiane producono del Made in Italy
00:07:51cioè vendono l'80% all'estero
00:07:55allora abbiamo detto, bene, noi celebriamo questo tipo di impresa
00:08:01che presenta un prodotto di eccellenza
00:08:05ma anche un processo produttivo di eccellenza
00:08:08e questa era un po' la novità
00:08:11molto spesso nella sua politica commerciale
00:08:16incontra il mondo dell'architettura
00:08:19nel momento in cui un'impresa del Made in Italy
00:08:21voi immaginate qualunque impresa
00:08:24ma in particolare la moda, il design
00:08:27può fare, se viene una delegazione straniera
00:08:31può accoglierla in un padiglione industriale indifferente
00:08:36evidentemente non può
00:08:38e quindi abbiamo scoperto che per le imprese Made in Italy
00:08:41rappresentarsi architettonicamente
00:08:45era anche un modo per promuoversi commercialmente
00:08:48cioè non è vero che la bella architettura è un costo
00:08:51è in qualche modo parte di quel processo produttivo
00:08:56anche per la qualità degli spazi in cui poi lavorano gli operai
00:09:01allora questo naturalmente è un po' un cuore
00:09:05rappresentava un po' un cuore della nostra attività
00:09:09che è quella che oggi ci porta a dire
00:09:13quelle periferie diciamo monofunzionali
00:09:18quel degrado, quegli spazi abbandonati
00:09:20di cui parleranno poi meglio di me
00:09:23i colleghi che interverranno dopo
00:09:26ecco, quegli spazi sono stati realizzati proprio
00:09:30con un approccio opposto a quello
00:09:33che definivo l'Istico che ha adottato l'Inec dall'inizio
00:09:38e che ripropone oggi tanto diciamo per creare
00:09:43diciamo una città polifunzionale in ogni punto
00:09:48evitare appunto i quartieri dormitorio
00:09:51come i quartieri solo produttivi
00:09:53come le zone solo commerciali
00:09:57ma anche per coinvolgere diciamo
00:10:01il mondo dell'imprenditoria
00:10:03che anche quello si apporre in se stesso
00:10:05in un processo invece di contribuzione
00:10:10all'immaginazione di un'Italia contemporanea
00:10:15che sia un'Italia in cui le periferie
00:10:17non sono i centri ma anche le periferie
00:10:19sono dei luoghi sicuri
00:10:22dei luoghi come diciamo
00:10:24va perseguendo questa commissione
00:10:26cioè dei luoghi in cui si può vivere
00:10:29con una dimensione sociale
00:10:32abbastanza ricca da renderle sicure
00:10:34perché l'insicurezza nasce proprio dall'abbandono
00:10:37dal fatto che sono zone vissute
00:10:40pochi giorni alla settimana
00:10:41e quindi siamo molto felici
00:10:44di poter portare la nostra esperienza
00:10:47a questa commissione così importante
00:10:50e speriamo che sia solo un inizio
00:10:54Grazie Presidente
00:10:57Non so chi va
00:10:59Benissimo
00:11:03Prego
00:11:05Microfono
00:11:07Introduco molto rapidamente
00:11:10un video di appena 5 minuti
00:11:13che racconta un'esperienza
00:11:15importante sul territorio
00:11:17realizzata dall'Istituto Nazionale di Architettura
00:11:19attraverso la sua territoriale
00:11:21in Piemonte
00:11:23si tratta del progetto Scandagli
00:11:25realizzato qualche anno fa a Torino
00:11:27nel quartiere Aurora
00:11:28ed è un progetto di partecipazione
00:11:32con gli abitanti
00:11:33con le associazioni di quartiere
00:11:34con anche associazioni sportive
00:11:37ma soprattutto con gli studenti
00:11:39delle scuole
00:11:40si tratta del progetto
00:11:43Scandagli Cortili
00:11:45sulla Dora
00:11:47e farà vedere
00:11:49come vedrete nel video
00:11:51la partecipazione
00:11:52e anche i desiderata
00:11:54e le problematiche
00:11:55espresse dagli studenti
00:11:57in un quartiere disagiato
00:11:59in particolare
00:12:01calandoli in un progetto
00:12:03di partecipazione
00:12:03su il Trincerino
00:12:05che è un luogo
00:12:06dove vi sono tuttora
00:12:08binari abbandonati
00:12:10della linea ferroviaria
00:12:12e se gentilmente
00:12:13può partire il video
00:12:14bene
00:12:44grazie a tutti
00:13:14grazie a tutti
00:13:44grazie a tutti
00:14:14grazie a tutti
00:14:44grazie a tutti
00:15:14grazie a tutti
00:15:44grazie a tutti
00:16:14grazie a tutti
00:16:44grazie a tutti
00:17:14grazie a tutti
00:17:44i bambini ai sistemi naturali può aiutarci anche a ridurre quel tipo di disagio, quel
00:17:50tipo di diseguaglianze che stanno procurando tutti i giorni quello che stiamo leggendo
00:17:54e che stiamo vivendo. Dopo l'esperienza del quartiere di Torino possiamo passare a quella
00:18:00di Valmaura in azione, scenari ottimisti a Trieste. Inarca oltre alla storia e al presente
00:18:07che vive è rappresentata sia da una realtà nazionale sia da 14 realtà territoriali e
00:18:13quindi questa possibilità di poter ragionare in maniera nazionale, di confronto internazionale,
00:18:17di confronto diretto sui territori consente di lavorare con le associazioni. Per cui Valmaura
00:18:22in azione è stata sviluppata insieme ad AIDIA e a FIDAPA che sono associazioni femminili
00:18:27che operano sul territorio. In una zona abbastanza difficile perché separata da un lato da infrastrutture
00:18:33viare, dall'altro c'è la risiera di San Saba, dall'altro ancora c'è la ferrovia. In quella
00:18:38situazione si è cercato di capire come le interazioni tra struttura fisica e struttura
00:18:44sociale potessero migliorare equilibri economici e conviviali e la convivenza urbana. Attraverso
00:18:51poi alla fine un decalogo urbano e spinte gentili, quindi con un occhio un po' femminile.
00:18:56Naturalmente la città è sempre per tutti, si parla molto spesso di città per i bambini,
00:19:00per gli anziani, per i lavoratori, dobbiamo pensare che la città è sempre una, ma l'occhio
00:19:06femminile in certi casi ci può far capire degli elementi. Per esempio noi abbiamo fatto
00:19:10diagrammi di come vengono attraversati gli spazi pubblici dai bambini, dagli adulti, dalle
00:19:15bambine, dall'anziano, quindi di spazi pubblici esistenti. Quindi il tipo di miglioramento
00:19:22di uno spazio del genere avviene anche guardando come viene attraversato e vissuto dalle varie
00:19:28persone, soprattutto in condizioni di sicurezza perché spesso vengono attraversati i perimetri
00:19:32perché sono più illuminati e non si entra dentro. Quindi questo è uno dei dati che ci
00:19:36dà percezione di come si utilizza realmente lo spazio pubblico. Nello scenario lombardo
00:19:41invece abbiamo lavorato molto di più sul riuso transitorio degli scali ferroviari.
00:19:45Milano ha avuto questa grande operazione di riuso degli scali nella sua cintura più
00:19:50esterna e lo abbiamo avlato direttamente sui scali lambrati e scali farini, entrando dentro
00:19:55gli scali quando erano ancora completamente abbandonati e scoprendo fenomeni di grandissimo
00:20:01disagio e di insicurezza che naturalmente in certi casi portavano delle comunità informali
00:20:07a vivere lì dentro in uno stato nel quale le condizioni di sicurezza di genero assolutamente
00:20:11nulle. Abbiamo trasformato questi scali facendo riferimento all'articolo 23 quarter del testo
00:20:18unico dell'edilizia, quindi la legge 380-2001 che consente di utilizzare a livello nazionale
00:20:24poi ripreso dalle varie regioni, consente di utilizzare in maniera transitoria per 3 più
00:20:28due anni degli spazi abbandonati, creando una serie di presupposti perché gli effetti
00:20:33positivi sono innanzitutto eliminare immediatamente l'occupazione abusiva dello spazio e quindi
00:20:40tutti i potenziali rischi connessi, poi creare nuovi luoghi per la comunità perché noi abbiamo
00:20:44aperto al quartiere questi spazi. L'ambrato è stato aperto direttamente con una serie di
00:20:49luoghi pubblici che sono diventati pubblici, aperti sempre gratuiti, dentro i quali abbiamo
00:20:55organizzato, noi non possiamo avere quella presentazione, no, avevamo anche una piccola
00:21:00presentazione ma l'abbiamo consegnata in questo istante per cui credo che non sia. In questi
00:21:07spazi per esempio abbiamo organizzato un'attività che si chiamava i coraggiosi di domani, con
00:21:13una mostra fotografica di tutti i luoghi nel 2021, di tutti i luoghi più poveri d'Italia
00:21:19nei quali c'erano state queste fotografie che hanno ripreso i bambini che erano in una condizione
00:21:23felice perché riuscivano a giocare, quindi abbiamo ricostruito negli spazi i giochi dei
00:21:28bambini che erano completamente opposti a tutto il tema digitale, perché se da un lato
00:21:32parliamo di vantaggio del virtuale e così via, parliamo anche di un distacco e questo
00:21:38l'abbiamo visto anche in una delle vostre ultime audizioni, di queste periferie digitali
00:21:42e del rischio di esclusione che nasce nei bambini quando vengono privati di spazio pubblico
00:21:47e si rinchiudono in realtà digitali che sono completamente sconnesse dal mondo reale. Abbiamo realizzato
00:21:53anche una serie di attività dentro questi spazi di formazione collegate alle scuole regionali
00:21:59perché queste scuole professionali vedevano l'abbandono degli studenti e noi abbiamo cercato
00:22:05di capire qual era il motivo, siamo andati negli spazi e non erano spazi felici, abbiamo
00:22:09proposto di entrare nei nostri spazi e i ragazzi venivano, c'è stata partecipazione che nasceva
00:22:15semplicemente dal fatto che il posto fosse bello, abbiamo fatto realizzare ai ragazzi un campetto
00:22:20di calcio ma fatto con delle forme completamente diverse dal rettangolo di gioco, quindi con
00:22:25una serie di inserti colorati dentro i quali si potevano andare a giocare liberamente.
00:22:30Quello spazio non è utilizzato per le proiezioni cinematografiche, tutto questo era gratuito,
00:22:34è sempre aperto. La sostenibilità naturalmente, come è stata fatta questa cosa? Con una partnership
00:22:40pubblico privato, quindi è stato interessante avere un investitore che ha rigenerato tutto
00:22:45utilizzando però metà dello spazio. Quindi loro sono riusciti ad avere il vantaggio economico
00:22:53dall'utilizzo di metà dello spazio. La comunità intera ha vissuto tutto lo spazio rigenerato.
00:23:00Dentro questi luoghi qui abbiamo fatto anche una serie di iniziative varie cercando di recuperare
00:23:04Milano intesa come centralità rispetto a luoghi periferici d'Italia. Per due anni abbiamo
00:23:09fatto Young Bombing Lambrate, nel quartiere di Lambrate, con un concorso internazionale per realizzare
00:23:15delle grandi strutture all'uncinetto ma di dimensione urbana che poi venivano vendute
00:23:22all'asta e tutti i proventi venivano poi dati ad associazioni del territorio che si occupano
00:23:27di cibo, quindi che davano alle famiglie i bisogni del cibo in maniera anche molto dignitosa,
00:23:32quindi non c'erano file. Quindi veniva tutto restituito al quartiere. Un altro esempio, sempre
00:23:40di un Inarc territoriale, quindi di Inarc Sicilia, è stato realizzato nel quartiere
00:23:44Librino a Catania. Librino nasceva come quartiere satellite negli anni 70, doveva essere l'idea
00:23:51di Catania che si ampliava, Catania che era la Milano del Sud, però quel quartiere poi
00:23:56è stato fatto, le prime zone sono state realizzate in maniera appropriata, dopodiché ci sono
00:24:01stati dei grossi interventi di ACP di non alta qualità e poi una serie di episodi di abusivismo.
00:24:07In quel caso c'è stata l'iniziativa di un mecenate che attraverso l'arte, quindi
00:24:12la Fondazione Piumara d'Arte, ha creato anche l'iniziativa Magma e Inarc si è inserito
00:24:17con una serie di workshop progettuali per capire come attraverso l'arte e il recupero degli
00:24:21spazi pubblici si potesse recuperare delle zone degradate.
00:24:26Questo per parlare di alcuni episodi, sono anche di più, delle varie Inarc territoriali.
00:24:32Alla scala nazionale quest'anno abbiamo attivato due iniziative, una con l'Agenza del
00:24:36Demanio per le aree costiere separate dalla città, perché in realtà l'Italia avrebbe
00:24:41tantissimi chilometri di coste che sono separati da strutture ferroviarie, da strutture idrauliche
00:24:48di protezione, da complessi abbandonati e basterebbe riuscire a trovare il sistema di
00:24:52riagganciarli ad alcuni quartieri perché questi possono avere in maniera molto libera
00:24:57degli spazi pubblici dei quali sono privati, magari li vedono soltanto attraverso delle recensioni
00:25:02ma non li possono raggiungere. Anche questo potrebbe dare grande qualità per recuperare
00:25:07più che il degrado, per attutire le diseguaglianze. Cioè noi adesso stiamo vivendo in certi luoghi
00:25:12tipo i quartieri di Milano rigenerati, City Life e Gaia Olenti, degli episodi di violenza
00:25:18tutti i giorni che vengono dal fatto che i ragazzi che vivono in luoghi nei quali non c'è
00:25:22stata la rigenerazione vanno a occupare per un senso di rivalza questi luoghi e poi si comportano
00:25:29in un certo modo perché vivono in effetti questo scollamento tra i quartieri. Abbiamo
00:25:35anche fatto un'iniziativa col San Raffaele rispetto alla psichiatria dei quartieri, come dentro
00:25:39una città alcuni quartieri possano vivere una condizione di depressione, altri di esaltazione,
00:25:45altri di scissione della realtà. E questo è diventato un'iniziativa sviluppata in due anni
00:25:49che si chiamava Non dimenticarmi e non ti scordar di me. A livello internazionale INARC
00:25:58ha un osservatorio about culture che poi è pubblicato sulla rivista Industria delle
00:26:04Costruzioni che è dell'Associazione Nazionale dei Costruttori e che da due anni è diretta
00:26:09da INARC nella persona di Massimo Locci. Personalmente curo questo osservatorio about culture
00:26:14con una serie di esperienze. Tra queste abbiamo analizzato quella di Curegem a Bruxelles con
00:26:19la Facoltà Architettuale di Bruxelles e l'Ordine degli Architetti. Uno dei quartieri più
00:26:23difficili di prima immigrazione, lo chiamano le porte della città perché è il primo ingresso
00:26:27degli immigrati, si era partiti con un'idea di demolizione complessiva, si è passati a
00:26:32un'idea di rigenerazione attraverso un servizio di rigenerazione urbana che era fatto da
00:26:36tre persone e poi dopo come pratica dal basso è diventata coordinamento e quindi si è
00:26:42trasformato in un centro di rigenerazione urbana. Sono stati chiamati molti architetti
00:26:47per recuperare attraverso concorsi e zone residenziali e spazio pubblico e in particolare
00:26:53un concorso molto interessante ha portato all'abattoir, quindi alla riconversione del vecchio
00:26:58macello che è diventato un luogo di produzione sana di cibo attraverso delle fattorie idroponiche
00:27:03che normalmente sono dei luoghi separati perché sono chiusi, invece questa è una fattoria
00:27:07idroponica attraversabile, quindi può essere, avvengono delle socialità dentro la fattoria
00:27:12idroponica, quindi queste sono tutte modalità attraverso le quali il progetto, la cultura
00:27:17del progetto e della costruzione riesce realmente a trasformare dei luoghi. In ultimo tra le varie
00:27:25attività, questa era un'attività con facoltà architettura e ordinei architetti, con in collegamento
00:27:29col ministero degli alloggi e dell'agenda urbana spagnolo, da tre anni stiamo collaborando
00:27:36con loro, abbiamo visto la loro legge sulla qualità dell'architettura come si è combinata
00:27:43due anni fa con la legge per il diritto alla casa che ha introdotto una serie di operatori
00:27:49e di possibilità molto più ampie di intervento e il programma aperto, il programma aperto
00:27:54è il programma strategico di trasformazione economica per l'industria edilizia residenziale
00:27:59che prevede quindi un sistema industrializzato che tra l'altro anche in quel caso prevede inclusioni
00:28:03di genere perché grazie a una serie di sistemi possono lavorare molte più donne nel settore
00:28:08edile rispetto a quello tradizionale. Per far passare lo stock edilizio pubblico spagnolo
00:28:15che è simile al nostro, quindi circa 4%, al 15-20%, quindi con un investimento di 7 miliardi
00:28:22e anche quello, il segretario generale di questa unità è un architetto ed è un architetto
00:28:28che qui in Italia ha vinto il leone d'oro alla Biennale di Venezia, quindi stiamo parlando
00:28:33di, è interessante questo perché si controlla anche l'oro PNRR che si chiama PRTR, per la
00:28:40parte residenziale i progetti sono verificati da un gruppo di architetti, quindi questo sistema
00:28:45di progettazione è come se fosse il distillato tra quello che c'è tra i programmi delle amministrazioni
00:28:51pubbliche e i bisogni e i desideri delle società attraverso il progetto. Tutto questo
00:28:57si collega a quello che potrebbe accadere adesso, noi adesso stiamo vivendo, settimana
00:29:00scorsa il Ministro delle Infrastrutture ha fatto la sua audizione sul piano casa, la Presidente
00:29:05Brancaccio dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili parla di questo PNRR casa per cercare
00:29:10di avere lo stesso tipo di programmazione continua per avere dei finanziamenti certi di lungo
00:29:15termine e dei programmi che consentono di recuperare questo stock enorme, perché parliamo
00:29:21di 60 mila case abbandonate che ovviamente creano soltanto insicurezza, sono occupate
00:29:28abusivamente, così come tutti gli spazi terra che erano previsti come spazi per associazioni
00:29:34ma non sono mai diventate nulla, quindi questo è il collegamento alle seconde chance, se adesso
00:29:39si riprogettano questi luoghi, queste case e questi piani terra anche per tutte le attività
00:29:44che sono legate soprattutto ai giovani, questo sistema di futuro piano casa potrebbe dare
00:29:49dei risultati che riducono le disuguaglianze e quindi il degrado e aumentano il senso di
00:29:57sicurezza nelle città. Grazie.
00:30:00Grazie, infine la parola al Chitetto Massimo Locci.
00:30:06Chiaramente da quello che abbiamo detto è evidente che l'intendimento dell'Istituto
00:30:14Nazionale di Architettura è che aumentare la qualità significa in qualche modo ridurre
00:30:21le problematiche sociali e quindi tra gli aspetti più significativi che noi abbiamo sviluppato
00:30:29in questi anni, per esempio, è il rapporto col mondo della scuola, il mondo della scuola
00:30:33un po' emerso anche dal filmato e dalle altre citazioni che sono state appena fatte.
00:30:40Il problema della scuola è che chiaramente coinvolge soprattutto le giovani generazioni
00:30:47ma gli spazi delle scuole non sono attrattivi, non sono luoghi, eppure noi abbiamo una normativa
00:30:55che a livello internazionale, il DM del 75, che fra pochissimi giorni compierà 50 anni
00:31:03e non è mai stato rivisto, avrebbe dovuto consentire proprio questa apertura ai quartieri,
00:31:10soprattutto ai quartieri periferici, per cercare di definire luoghi di socialità e quindi anche
00:31:17di illegalità in alcune aree del Paese. Per fare questo noi, diciamo, qualche anno fa,
00:31:24vi ricorderete, si parlava molto della necessità di rendere sicure le scuole e si fece appunto
00:31:31un bando per la sicurezza intesa come sicurezza statica e antisismica delle scuole.
00:31:40Noi invece pensavamo che il problema non fosse solo questo ma che viceversa, bisogna puntare
00:31:46appunto sulla qualità dello spazio architettonico per poter essere attrattivo rispetto al contesto urbano
00:31:53e quindi abbiamo fatto una serie di iniziative, due sono le più importanti, una si chiamava
00:31:59Agibile e noi abbiamo aggiunto È Bella e questa cosa è stata scelta come iniziativa, intanto
00:32:09era stata fatta di concerto con due ministeri, il ministero della pubblica istruzione e il
00:32:14ministero dei beni culturali, ma è diventato uno spazio importante della Biennale del 2014.
00:32:22Quindi l'idea era proprio quella di evidenziare come, attraverso peraltro un concorso di selezione
00:32:30delle scuole più interessanti sotto il profilo appunto della qualità degli spazi, del rapporto
00:32:35con il contesto, del rapporto col paesaggio, della capacità di essere edifici bioclimatici
00:32:42e quindi attenti al contenimento energetico, ma quello che era importante era capire la differenziazione
00:32:51su un sistema nazionale tra la programmazione e la progettazione delle scuole.
00:32:57Che cosa è emerso? È emerso che le scuole più interessanti in assoluto erano sostanzialmente
00:33:04del Trentino. Perché? Perché il Trentino aveva, ha una normativa che gli consente di
00:33:11derogare rispetto a certe leggi nazionali, mentre tutte le altre scuole erano tra virgolette
00:33:17un po' ingessate all'interno della normativa del DM del 75 che sì è vero, professa la necessità
00:33:27di essere struttura di quartiere, però di fatto non la riesce a realizzare. E quindi
00:33:33a partire da questa constatazione abbiamo proposto delle soluzioni di miglioramento della normativa
00:33:43che ancora di fatto non sono state accolte. Abbiamo fatto una seconda edizione qui a Roma
00:33:51all'ITIS che è uno degli istituti più interessanti in assoluto perché è un istituto professionale
00:33:59che però non lavora soltanto sulle competenze tradizionali, è un centro dove si fanno anche
00:34:08ricerche avanzate, ovviamente sul sistema dell'informatica, ma moltissimo per esempio sulla fluidodinamica,
00:34:16su tutta una serie di settori di avanguardia assoluta e che ci hanno accolto e all'interno
00:34:25di questa struttura abbiamo realizzato non solo una mostra e dei convegni per evidenziare
00:34:31quanto abbiamo fatto anche a Venezia, ma abbiamo realizzato una radio per gli studenti che anche
00:34:37quello è stato uno strumento estremamente efficace per amplificare le esigenze degli studenti
00:34:45e trovare la modalità di applicazione dentro la scuola. Di fatto l'ITIS è uno dei pochissimi
00:34:56istituti dove per esempio si possono fare tantissime altre attività, non a caso adesso all'interno
00:35:04del sistema dell'ITIS, si sta per aprire il 16 di dicembre, l'Urban Center di Roma, quindi
00:35:10è una soluzione estremamente interessante di integrazione scuola-città. Quindi questo
00:35:19aspetto della qualità e della coesione sociale è chiaramente il punto significativo di questo
00:35:26approccio. Il discorso delle normative, l'abbiamo visto specificamente per la scuola dove faccio
00:35:37per dire si parla di possibilità di ospitare iniziative esterne, però di fatto la norma
00:35:47è così ingessata che non consente di poterlo fare per una serie di motivi, compreso un dato
00:35:57che è basilare che tutto ciò che non è strettamente didattico eccede, non è coperto e non si può
00:36:05fare, poi già adesso la norma non si riesce a rispettarla per motivi economici, ha maggior
00:36:11ragione se uno volesse fare, viceversa noi crediamo che sia determinante in questo aspetto.
00:36:17L'altra cosa che in qualche modo sembra indipendente, però in realtà si lega strettamente, noi abbiamo
00:36:24un sistema di norme, soprattutto quelle urbanistiche che come ben sapete sono del 42, ma abbiamo
00:36:31tutta una serie di norme sugli standard che hanno determinato nelle nostre periferie degli
00:36:36spazi che non hanno nessuna qualità ma a meno che mai hanno nessuna funzione, perché?
00:36:42Perché nella definizione urbanistica di questi quartieri si richiedevano 18 metri quadri di
00:36:51standard e lì chiaramente i progettisti collocavano questi spazi dove era possibile all'interno
00:36:59dell'otto. Di fatto sono spazi di risultato, degli spazi che non hanno nessuna definizione,
00:37:04non hanno possibilità di essere riconvertiti. Ci sono però delle esperienze positive, per
00:37:10esempio una delle periferie più citate è quella di Torbella Monaca in questo momento, insomma
00:37:18qui a Roma sì certo, pensavo che fosse noto. Allora in questo caso per esempio c'è una dotazione
00:37:33di standard straordinaria, però appunto sono tutte aree di degrado assoluto, proprio perché
00:37:40non hanno una qualificazione. In più tra gli standard ci sono per esempio gli spazi cosiddetti
00:37:46di parcheggio che si assommano a quelli previsti per le attività commerciali, un centro commerciale
00:37:52prevede 80% delle superfici a parcheggio, quindi ci sono tutta una sovrapposizione di aree che
00:37:59fuori dalla fascia commerciale diventano aree di degrado assoluto. Questa operazione che si
00:38:08sta facendo da Torbella Monaca, che è partita da Sapienza, ma insomma ci sono chiaramente
00:38:13tanti colleghi anche aderenti all'istituzione dell'architettura, fa sì che si ribalti
00:38:20la situazione. Le soluzioni devono essere quelle di densificare gli spazi perché la città
00:38:29storica non è fatta di dilatazione, ma è fatta di edifici che si fronteggiano, di edifici
00:38:35che stanno in dialogo l'uno con l'altro e quindi a Torbella Monaca siccome c'era l'esigenza
00:38:43di dover appunto creare una struttura temporanea per trasferire i proprietari, insomma gli abitanti
00:38:52del quartiere, questa diventa una torre che non solo ha la funzione appunto di albergo
00:38:59temporaneo, ma ha soprattutto la funzione di creare degli spazi di dialogo e di densificazione
00:39:07di funzioni per cui lo spazio in between tra la preesistenza e la nuova struttura diventa
00:39:14appunto uno spazio di socializzazione importante. Su questo si è innestato anche un progetto
00:39:21ovviamente di riqualificazione complessiva del sistema appunto degli edifici, quindi in
00:39:26termini bioenergetici e poi in ultimo, che ancora non è stato realizzato ma sarà viceversa
00:39:33ancora un aspetto estremamente importante, il museo delle periferie che probabilmente
00:39:38voi già conoscete perché come commissione probabilmente siete già a conoscenza di tutto
00:39:44questo. Quindi in ultimo volevo dire questo, noi come istituto, appunto lo citava Giovanni
00:39:54di Leo prima, abbiamo una rivista che condividiamo con l'Istituto Nazionale, con l'Associazione
00:40:03dei Costruttori, all'interno di questo noi scegliamo sempre dei temi monografici, molti
00:40:11di questi sono proprio di ripensare la città nel suo complesso a partire da appunto gli ambiti
00:40:19che sono quelli che non hanno destinazione e quindi sia aree ex produttive che devono
00:40:26essere rigenerate, sia ovviamente spazi che devono essere riqualificati come spazio pubblico
00:40:33perché questo è il vero problema.
00:40:36Molto bene, grazie mille perché è stata una relazione molto densa di dati e informazioni,
00:40:42passerei la parola al collega De Maria che poi ci segue da remoto, poi il collega Iaria
00:40:47è un evento in contemporanea nella sala sotto.
00:40:50Invedo i colleghi collegati da Revolta che hanno domande a farmi segno.
00:40:56Prego Andrea.
00:40:57Grazie Presidente, perché poi non so se sento le risposte quindi preferisco che devo proprio
00:41:01intervenire.
00:41:03Per un ragionamento che stavamo credo facendo anche in ufficio di Presidenza, interesserebbero
00:41:07molto esperienze straniere che ci potete segnalare, perché noi la città metropolitana
00:41:12le abbiamo vissute 14, abbiamo fatto le missioni dappertutto, abbiamo fatto molte audizioni,
00:41:16tra cui questa che è di grande interesse nel suo insieme ovviamente.
00:41:19Però adesso un focus che volevamo fare era proprio il suo esperienzo, ho sentito che
00:41:23ha citato Bruxelles, ha citato la Spagna, tutto quello che avete anche di documentazione,
00:41:29di esperienze diciamo su situazioni in particolare virtuose di altri paesi europei o di realtà
00:41:36con caratteristiche tipo le nostre, noi ci servirebbe molto.
00:41:39Mi fermo qua perché adesso vado giù.
00:41:41Bene, grazie.
00:41:42Bene, farei prima un giro di domande, chiedo anche ai colleghi collegati se hanno domande
00:41:52eventualmente mi fanno cenno, collega Iaria.
00:41:55Grazie, anche io sono in contemporanea con più commissioni, però ci tenevo essere qui
00:42:01di persona. Io comincerei subito a farvi una considerazione più sul progetto che conosco
00:42:07meglio che Scandagli, perché la cosa interessante di quel progetto è proprio eliminare la distanza
00:42:14tra i progetti di rigenerazione urbana e la gente che li deve vivere o li dovrebbe anche
00:42:19solo immaginare. Io forse c'ero anche in una di queste sessioni del progetto Scandagli
00:42:26che mi sembra che sia stata fatta nella zona del Trincerino a Torino, una zona che tra l'altro
00:42:33ha anche un progetto di trasporto pubblico che è una linea metropolitana, chiamiamolo
00:42:40così, leggera, che potrebbe cambiare quel territorio. Ma la cosa interessante non è
00:42:44tanto la cosa che si fa ma l'approccio, perché l'approccio è quello di far vedere
00:42:49specialmente ai bambini, che il mondo che loro stanno vivendo lì, che è una zona abbastanza
00:42:53non è proprio facile, potrebbe cambiare e loro possono anche essere protagonisti, ma
00:42:59non magari facendo in altre occasioni, facendoli partecipare giusto per scegliere il colore
00:43:07della panchina, ma per dire immaginatevi questo spazio, è anche un lavoro interessante, come
00:43:14potrebbe cambiare il fatto che ti arriva un collegamento, arriva un pool ma tu puoi andare
00:43:17anche da altre parti, eccetera. Quindi quell'esempio secondo me è ottimo, ci saranno altri casi,
00:43:22per me donati mi faccio un po' di campanellismo torinese. L'altro discorso interessante che
00:43:28è stato detto che potrebbe aiutare moltissimo il recupero di immobili abbandonati, gli usi
00:43:34temporanei che per fortuna sono entrati nella legge ma che già nella revisione per un regolatore
00:43:40di Torino era già inserito nel 2019 come ipotesi, con tutti i controi di questa problematica,
00:43:46però l'uso temporaneo è una di quelle possibilità che inderoga le norme urbanistiche che purtroppo
00:43:52in alcune regioni sono molto cogenti, può aiutare a creare progetti di impatto sociale.
00:43:57Però è molto interessante anche l'altro aspetto perché l'ho vissuto di persona, il fatto
00:44:00di recuperare immobili abbandonati di proprietà dei vari enti, comunali o altri enti, che hanno
00:44:07una destinazione a servizio pubblico principale, con una piccola parte di destinazione libera
00:44:14per le attività economiche. L'approccio di Torino, in cui questa quota, lo dico in maniera
00:44:19un po' tecnica, ma qui sono persone molto più preparate di me, possono anche aiutarci,
00:44:26aiutarmi a capire se si può fare una cosa del genere, visto che si è già fatta, la quota
00:44:30di parte legata ai servizi sociali era del 75%, la parte più libera anche con possibilità
00:44:37di introito economico era del 25%. A Milano hanno fatto 50-50, hanno permesso a un partner
00:44:43privato di poter inserirsi in maniera forte in questo recupero, guadagnandoci qualcosa,
00:44:52diciamo in maniera proprio greve, però il concetto fondamentale è che in questa maniera
00:44:58abbiamo ridotto un po' i servizi che abbiamo convenzionato i pubblici, però ne abbiamo
00:45:02recuperati 50, io guardo la parte costruenza di questa cosa, invece a Torino abbiamo magari
00:45:08una, diciamo sulla carta tantissime aree che possono essere servizi pubblici, ma vere,
00:45:14realizzate, quasi zero. Quindi questo è un concetto importante, andare a aumentare le parti
00:45:20di un relato pubblico privato anche in maniera forte rispetto a un progetto sociale, magari
00:45:25anche andando, anche un po', chiamiamo le famose deroghe che sono un po' abusate, ma
00:45:30le deroghe su un progetto sociale è importante, potrebbero aiutare a recuperare moltissimi
00:45:34di questi immobili. Quindi, ottimo l'esempio di Milano, secondo me questo potrebbe essere,
00:45:39lo dico per la commissione che tra l'altro è fatta di tutti ex amministratori, a prescindere
00:45:43da loro parti politiche, può essere anche uno spunto per fare proposte di legge o emendamenti,
00:45:49emendamenti, eccetera. La scuola, l'ha detto benissimo lei, il problema anche lì è il problema
00:45:57delle responsabilità. È chiaro che le scuole potrebbero essere un grande spazio di liaison
00:46:02con il quartiere, perché è per l'utilizzo pomeridiano, ma questa, diciamo, catena di
00:46:08responsabilità, prima l'assicurazione su eventuali danni o cose, oppure che qualche bambino
00:46:16si possa fare male all'interno di chi è la responsabilità, chi è che dovrebbe, come
00:46:21dire, essere il tutore o chi è responsabile di quello che sta facendo l'associazione o
00:46:28i bambini in quel momento al di fuori dell'orario scolastico, è un tema complessissimo, però
00:46:33posso dire, se l'hanno, se la deroga del 39A, dice, funziona, abbiamo un caso pilota, perché
00:46:40non farla diventare invece che una deroga, un'altra, diciamo, una cosa strutturale, una legge
00:46:46strutturale, chiaramente finanziandole, perché il Trentino di soldi ne ha, diciamocelo
00:46:49chiaro. Sugli standard, mi permetto che qualcuno, non mi ricordo chi, ha detto che sono praticamente
00:46:56i nostri livelli essenziali dell'architettura, gli standard. Sono d'accordo che, visto che
00:47:02c'è un tema che per le periferie è molto importante, anche un po' di attacco agli standard
00:47:08urbanistici, io trovo che bisogna mantenere, diciamo, la parte degli standard che hanno
00:47:18creato veramente questi livelli essenziali, non quelli che hanno fatto un semplice calcolo
00:47:22matematico. Gli esempi ci sono, e lo dico proprio per il caso della Lombardia, dove uno
00:47:29delle tante polemiche su Salvo a Milano, e non entro sul discorso giudiziario, è proprio
00:47:34il fatto che degli standard se ne sono altamente fregati, lo dico non tanto in maniera tecnica,
00:47:39ma è così, senza un progetto urbanistico, gli standard, se vai solo un'edilizia, molte
00:47:46volte non hanno nemmeno senso di esserci o non ci devono essere. Quindi il tema degli
00:47:50standard è molto importante, è molto tecnico, però è vero che segue, queste sono più
00:47:57considerazioni, ma anche domande, chiedo se sto andando nella direzione giusta, sono delle
00:48:04considerazioni che proprio nel discorso di legare lo sviluppo alla rigenerazione urbana
00:48:09per combattere i degrado delle periferie, secondo me devono essere messe sul piatto.
00:48:14Grazie.
00:48:15Grazie al collega Iadia, la collega Montaruli, prego Agusta, e gli altri colleghi, poi il
00:48:22collega Molassutte. Prego Agusta.
00:48:24Allora, io ringrazio innanzitutto gli auditi per ovviamente i progetti attivati, perché
00:48:33hanno una valenza sicuramente quantomeno educativa nei confronti delle giovani generazioni, laddove
00:48:40vengono coinvolti in progetti come quelli esposti. Però mi permetto di sottolineare come invece
00:48:52da un punto di rigenerazione e di riqualificazione del territorio, questi progetti abbiano un valore,
00:49:02ma un valore estemporaneo, perché io vi manderei in diretta, come sono messe in questo momento,
00:49:09cioè non nel 2022, oggi, alcuni di quei cortili, ho le foto in questo momento del cortile della
00:49:21Chagall e devo dire che tutta quella riqualificazione, quei tentativi, eccetera, finiscono poi in immagini
00:49:31che non mi fanno apprezzare la situazione attuale. Potrei far vedere alla commissione i banchi ribaltati
00:49:44all'interno del cortile, i bagni ribaltati all'interno del cortile, gli utensili vari ribaltati all'interno del cortile
00:49:54fino alla banale spazzatura. Quindi giusto per arrivare alla domanda, in che modo pensate che questi progetti
00:50:06validi da un punto di vista educativo per i ragazzi possano poi avere una ripercussione su il più ampio argomento
00:50:16delle periferie di cui questa commissione invece si occupa. Anche perché con tutto l'apprezzamento dei vostri confronti
00:50:25definire vivace il contesto di quel quartiere è generoso. Io da Torinese vorrei che quel quartiere fosse vivace,
00:50:35la commissione c'è andata ed è tutt'altro che vivace e oltre alla vivacità. Siamo in una situazione in cui le persone
00:50:45che vivono lì, nonostante le vostre slide non potrebbero definire, io credo, allo stesso modo il disagio che provano.
00:50:58Quindi vi chiedo, visto che il tema della commissione è quello della condizione delle periferie, al di là, ripeto,
00:51:06del apprezzabile sforzo di coinvolgimento delle nuove generazioni e apprezzabile valenza sicuramente che ha
00:51:15e che bisogna continuare a portare avanti di educazione delle nuove generazioni, come pensate che questi progetti
00:51:23possano avere una continuità nel riqualificare il quartiere, in questo caso di Aurora, Bertolino,
00:51:32e non parlo per le altre città, ma estendo ovviamente la questione su altre aree in Italia.
00:51:44Grazie Augusta, la parola al collega Morassut. Prego Roberto, gli altri colleghi se mi fanno segno eventualmente,
00:51:51se no poi passiamo la parola ai nostri auditi per le risposte. Prego Roberto.
00:51:56Buongiorno, grazie, saluto agli amici dell'INARC che ci hanno lasciato un documento molto importante,
00:52:08molto articolato, come solitamente sanno fare, per entrare nel vivo della disciplina dell'architettura e dell'urbanistica.
00:52:20Ora, nell'ambito della discussione sulle periferie, la domanda che io voglio rivolgere è classica,
00:52:28in parte ne accennava Zebi nella sua introduzione.
00:52:33Parto dall'idea che l'architettura non risolve tutto,
00:52:38non è la forma delle città, o non è completamente la forma delle città la chiave
00:52:43per risolvere i grandi squilibri che ciclicamente si determinano nelle grandi aree urbane,
00:52:51a partire dall'era dell'industrializzazione.
00:52:53Il concetto di periferia nasce insieme all'industria.
00:52:59Non è tutto quello che risolve l'architettura.
00:53:03Abbiamo avuto bellissime esperienze di architettura,
00:53:06grandi progetti,
00:53:07che però non hanno determinato dei sovvertimenti sociali.
00:53:11In Italia, la mia domanda è questa,
00:53:15in Italia purtroppo non possiamo superare lo scoglio di una normativa urbanistica moderna.
00:53:22L'ultima legge è stata fatta in un periodo di dittatura, nel 1942,
00:53:28quindi in un momento in cui non c'era da discutere,
00:53:30le leggi si approvavano, anzi si promulgavano.
00:53:34Da allora non abbiamo più messo mano alla nostra legge urbanistica.
00:53:37Questo è un fatto drammatico.
00:53:41E questo è importante perché poi alla fine i cambiamenti sono, credo, sociali,
00:53:46per poter determinare un sovvertimento, una vera riqualificazione.
00:53:50Bisogna cambiare i tessuti sociali.
00:53:53In particolare su due cose, quindi questa è la mia domanda.
00:53:56Il tema della casa, dell'abitazione e il tema del lavoro.
00:54:02Periferia mancano queste cose, mancano le case, per i giovani manca il lavoro.
00:54:08Però per affrontare questo ci vogliono risorse pubbliche, non danari,
00:54:11perché i danari ci stanno tutto sommato.
00:54:14Mancano i posti dove fare le cose.
00:54:16Mancano le localizzazioni per fare strutture pubbliche
00:54:21che possano efficacemente affrontare queste enormi domande.
00:54:27Per fare un piano casa rodiamo l'osso tutti i governi da vent'anni
00:54:32con accordi con i privati, con fondi, ma non esce fuori nulla.
00:54:38Il piano pubblico deve essere un piano pubblico.
00:54:40E allora qui c'è il tema di dove si fanno le cose,
00:54:44di come si acquisiscono le aree per fare le cose.
00:54:46o gli immobili.
00:54:48L'Agenzia del De Manio c'è un sacco di cose,
00:54:53però purtroppo lo valorizza e bene.
00:54:56Le aree disponibili potrebbero essere espropriate,
00:55:00ma l'Europa ci ha messo un chiodo.
00:55:02Nel 2007 l'Europa con la carta dei principi
00:55:07ci ha messo un chiodo, ci ha messo in croce,
00:55:09perché ci ha impedito di fare gli espropri con il prezzo di un esproprio,
00:55:13ma ci ha imposto di doverle comprare le aree.
00:55:16Perché nella carta dei principi europei si difende la proprietà privata così com'è,
00:55:22e non come in Italia o in Germania compatibilmente con il suo beneficio sociale,
00:55:28l'articolo 42 della Costituzione italiana.
00:55:31E questo è un nodo assolutamente importante.
00:55:35E sul fronte del lavoro bisogna creare delle situazioni,
00:55:38come stabilisce la regola salesiana,
00:55:41la regola salesiana con i suoi luoghi per i giovani,
00:55:45dove c'era formazione, dove c'era lavoro,
00:55:48dove c'era accompagnamento sociale, cultura, sport,
00:55:52creava degli universi che accompagnavano i giovani a una vita integrata,
00:55:56ma erano luoghi di culto.
00:55:58Ecco, quella secondo me è una chiave in sede laica
00:56:02per dei grandi progetti di periferia.
00:56:04I giovani devono trovare dei luoghi dove potersi accompagnare al lavoro,
00:56:08stare insieme, stare in comunità.
00:56:11E nelle periferie ci sono solo i centri anziani.
00:56:14Servono dei luoghi civici, civili, pubblici,
00:56:18dove i ragazzi possono anche impararsi,
00:56:20con tutti i ragazzi che possono sperare di andare all'università.
00:56:25E queste sono le cose, secondo me, importanti per le periferie moderne,
00:56:30ma per farle non basta l'architettura,
00:56:33non basta fare la rigenerazione urbana,
00:56:35bei palazzi, bell'edilizia,
00:56:37bell'architettura, belle piazze,
00:56:39perché quelle poi alla fine sì sono importanti,
00:56:42ma fino a un certo punto bisogna trovare
00:56:44queste grandi locomotive pubbliche,
00:56:47ma per farle servono i posti,
00:56:50servono i luoghi, servono le aree,
00:56:52servono le localizzazioni,
00:56:53perché è dalla terra che inizia tutto.
00:56:56Quindi io, in base alla vostra esperienza lunga,
00:56:58io voglio chiedere se voi siete d'accordo con questa impostazione,
00:57:03se non ritenete che l'architettura alla fine è un limite,
00:57:06perché pensare che l'architettura risolve tutto,
00:57:08in fondo è un'idea dittatoriale,
00:57:10è un'idea comunista in senso negativo,
00:57:14fascista in senso negativo,
00:57:16c'è l'idea che con la forma si appioppa una bella forma
00:57:19in un luogo di riqualificato,
00:57:20perché manda un messaggio magari ideologico.
00:57:23Non è così,
00:57:24noi non usciamo da questo tunnel
00:57:26se non sovvertiamo le modalità di acquisizione
00:57:29dei luoghi della terra per fare progetti pubblici,
00:57:32sociali.
00:57:34Ecco, scusate,
00:57:35è una domanda ma anche un'affermazione,
00:57:37mi interessava farla,
00:57:39questo intervento con gli amici dell'INAR
00:57:42che so quanto lavoro e quanta passione
00:57:44dedicano a queste tematiche.
00:57:47Bene, grazie Roberto,
00:57:50quindi i colleghi hanno fatto tutta una serie di domande,
00:57:54io ne aggiungo solamente una puntuale,
00:57:57perché mi interessava capire un po' di più
00:57:59il progetto con San Raffaele,
00:58:02che mi sembra una cosa molto interessante,
00:58:05quindi magari nelle risposte
00:58:07mi interesserebbe conoscere qualcosa di più,
00:58:12poi alcune domande sono state anticipate già dai colleghi.
00:58:16Prego, do la parola.
00:58:17Sì, no, lì, come...
00:58:24Aspetta, Giovanni,
00:58:28ho sentito, grazie,
00:58:33perché gli interventi sono stati tutti estremamente interessanti,
00:58:39in particolare si è parlato di alcune esperienze,
00:58:42di progetti integrati con un intervento privato
00:58:45che dava luogo poi anche,
00:58:47cioè partenariato pubblico privato.
00:58:50Ripeto, questo è un discorso
00:58:53che in un momento in cui
00:58:55diciamo le politiche pubbliche
00:58:58hanno una serie di problemi
00:59:00anche contingenti di finanziamento possibile,
00:59:03è molto importante.
00:59:04Noi crediamo,
00:59:06è un po' nella natura dell'INAR
00:59:07che in questa coniugazione
00:59:09fra un'imprenditoria che vuole farsi
00:59:13che vuole farsi
00:59:15egemone di una trasformazione del nostro paese.
00:59:21E questa è una cosa possibile
00:59:23e anche utile per l'impresa.
00:59:26Per, diciamo,
00:59:28far fuori l'eredità di Adriano Liretti
00:59:31dopo che è morto,
00:59:32si è cominciato a dire
00:59:33era come dire
00:59:35un vecchio imprenditore
00:59:37illuminato,
00:59:39un po' utropista,
00:59:40bene,
00:59:40allora Olivetti
00:59:42ha terminato la sua vita
00:59:44in condizioni economiche
00:59:46dell'impresa
00:59:47straordinariamente positive,
00:59:51tutto quello che aveva investito
00:59:53in cultura,
00:59:55in design,
00:59:56gli era ritornato,
00:59:58diciamo,
00:59:58come utili imprenditoriali
01:00:00e dove invece
01:00:02i suoi eredi
01:00:03hanno cominciato a dire
01:00:04no,
01:00:05pensiamo al piano di fattibilità,
01:00:06siamo concreti,
01:00:08hanno venduto.
01:00:09Dentro a quel patrimonio
01:00:10Olivetti
01:00:10che, ripeto,
01:00:11era molto inattivo,
01:00:13c'era il primo
01:00:13personal computer
01:00:15della storia italiana
01:00:17che noi presentammo
01:00:18alla Biennale Venezia.
01:00:20Ecco,
01:00:20quello che è successo
01:00:21è che gli eredi realisti
01:00:23come prima cosa
01:00:24si vendettero
01:00:25la divisione informatica
01:00:27con il risultato
01:00:28che Olivetti
01:00:29è finita
01:00:30o è diventata
01:00:31più o meno
01:00:32la finanziaria
01:00:33che è adesso.
01:00:35Allora,
01:00:36in questo,
01:00:38nel discorso
01:00:39che noi facciamo
01:00:39come dire,
01:00:40noi cerchiamo
01:00:41anche poi,
01:00:42verrà detto meglio,
01:00:43però,
01:00:44queste attivazioni
01:00:45anche,
01:00:47diciamo,
01:00:47socio-culturali
01:00:49che noi facciamo
01:00:49sono una forma
01:00:51di attivazione
01:00:53anche della popolazione
01:00:54che in questo modo
01:00:56intanto si sente partecipi,
01:00:58questa è una cosa
01:00:59molto importante
01:01:00perché voi sapete bene
01:01:01che le prime panchine
01:01:03che vengono distrutte
01:01:05dagli abitanti
01:01:06dei quartieri popolari
01:01:06non sono a Piazza di Spagna,
01:01:08sono quelle
01:01:09su cui si veste il nonno,
01:01:10su cui si siede il nonno
01:01:12nel quartiere
01:01:13di case popolari,
01:01:15cioè c'è questa forma
01:01:16di,
01:01:17come dire,
01:01:17anche un po'
01:01:18autodistrutta.
01:01:19allora il coinvolgimento
01:01:21è molto molto importante.
01:01:24Quello che emerge,
01:01:25diciamo,
01:01:26come possibile
01:01:27trasformazione
01:01:29è un progetto
01:01:30che a quel punto
01:01:31può mettere
01:01:32in movimento
01:01:34tutti i soggetti presenti,
01:01:36anche quelli imprenditoriali.
01:01:37Quindi io ripeto,
01:01:39così come siamo nati,
01:01:42non per la contrapposizione,
01:01:45ma per l'integrazione
01:01:46del pubblico privato
01:01:46oggi più che mai
01:01:48questa cosa è vera.
01:01:49Oggi più che mai
01:01:51questa cosa è vera
01:01:52e questo è il motivo
01:01:53perché siamo molto contenti
01:01:54di raccontare
01:01:56questo approccio
01:01:56perché
01:01:57è questo,
01:02:00diciamo,
01:02:00insomma,
01:02:00il percorso
01:02:02che ci può portare,
01:02:04un percorso
01:02:04che coinvolga
01:02:05direttamente i soggetti,
01:02:07quello che ci può portare
01:02:08a una rigenerazione
01:02:09e anche a una sicurezza
01:02:11e una garanzia,
01:02:13diciamo,
01:02:14della vita
01:02:14delle periferie.
01:02:16Grazie.
01:02:22Chiaramente
01:02:22le osservazioni
01:02:24sono tutte
01:02:25molto interessanti.
01:02:27Una,
01:02:29con l'obbligo
01:02:29di precisare
01:02:30perché forse
01:02:30sono stato impreciso io,
01:02:32è quello
01:02:33degli standard.
01:02:34Non intendevo dire
01:02:35che non bisogna
01:02:36mettere gli standard,
01:02:37ma che
01:02:38gli standard
01:02:40non possono essere
01:02:41generiche,
01:02:42aree
01:02:43senza alcuna
01:02:43qualificazione
01:02:45definizione
01:02:46e tra l'altro
01:02:46non si capisce
01:02:47perché debba essere
01:02:48per forza
01:02:49uno spazio
01:02:49non costruito,
01:02:50può essere
01:02:50uno spazio
01:02:51costruito
01:02:52se però
01:02:52appunto
01:02:53è destinato
01:02:54ad attività
01:02:55che sono utili
01:02:56alla collettività,
01:02:57quindi questo
01:02:57è importantissimo.
01:03:00Roberto
01:03:01Bonasut
01:03:01ci evidenziava
01:03:02pensava
01:03:03l'esigenza
01:03:05di non
01:03:06illuderci
01:03:07che
01:03:07appunto
01:03:08una bella
01:03:09architettura
01:03:10faccia
01:03:10automaticamente
01:03:11uno spazio
01:03:12di socialità
01:03:13e su questo
01:03:13stiamo pienamente
01:03:14d'accordo,
01:03:15non a caso
01:03:15poi noi
01:03:16crediamo
01:03:17moltissimo
01:03:18sull'idea
01:03:19appunto
01:03:19che le scelte
01:03:20che ricadono
01:03:21sul territorio
01:03:22devono essere
01:03:23tutte partecipate
01:03:24e quindi
01:03:24devono essere
01:03:25spazi
01:03:26che
01:03:27in qualche modo
01:03:28vengono poi
01:03:29condivisi
01:03:30e poi difesi
01:03:31dalla cittadinanza
01:03:33viceversa
01:03:33quando
01:03:34questo non avviene
01:03:35appunto
01:03:36ci sono forme
01:03:37di degrado
01:03:38di varia natura.
01:03:43In ultimo
01:03:43appunto
01:03:44siccome io ho parlato
01:03:44molto di questo aspetto
01:03:46dei plessi scolastici
01:03:49io penso
01:03:52che alcune
01:03:52delle norme
01:03:53che si potrebbero
01:03:54correggere
01:03:54non sono neanche
01:03:55complicatissime
01:03:56una l'ha detta lei
01:03:57per esempio
01:03:57che è quella
01:03:58appunto
01:03:58di pensare
01:03:59a dei sistemi
01:04:00che sollevino
01:04:02in qualche modo
01:04:03i rappresentanti
01:04:04della scuola
01:04:05i presidi
01:04:06nella fattispecie
01:04:07insomma
01:04:07da alcune
01:04:08però è anche
01:04:09importante capire
01:04:10che una norma
01:04:11che ti dice
01:04:12che la scuola
01:04:13gli spazi
01:04:14dello sport
01:04:15sono
01:04:16oltre la palestra
01:04:17sono
01:04:17la pista
01:04:18dei centometri
01:04:19quanti sono
01:04:20quelli che
01:04:21praticano
01:04:22i centometri
01:04:23quando viceversa
01:04:24i giovani
01:04:24praticano
01:04:25tutt'altro
01:04:26tipo di sport
01:04:27sono interessati
01:04:29cioè se uno
01:04:29continua
01:04:30a immaginare
01:04:31un indirizzo
01:04:33di quel tipo
01:04:34non avrà mai
01:04:35appunto
01:04:36uno spazio
01:04:37che sia
01:04:37effettivamente
01:04:38friendly
01:04:40accettabile
01:04:41e voluto
01:04:43soprattutto
01:04:44dai giovani
01:04:45in ultimo
01:04:46c'era
01:04:48questo aspetto
01:04:50di cui parlavo
01:04:51prima
01:04:52insomma
01:04:52della
01:04:53mixite
01:04:55quando noi
01:04:55pensiamo
01:04:56ai quartieri
01:04:59popolari
01:04:59noi facciamo
01:05:00riferimento
01:05:00prevalentemente
01:05:01a un tipo
01:05:02di programmazione
01:05:04che ha fatto
01:05:04riferimento
01:05:05alla famiglia
01:05:06standard
01:05:07quella che
01:05:07inoltre
01:05:08era composta
01:05:08da genitori
01:05:10e due
01:05:10tre figli
01:05:11oggi
01:05:11la compagine
01:05:12sociale
01:05:13è molto
01:05:13più articolata
01:05:14e quindi
01:05:14noi abbiamo
01:05:15la necessità
01:05:16di tenere
01:05:17insieme
01:05:17il mondo
01:05:18appunto
01:05:19della famiglia
01:05:20ma anche
01:05:20quello degli
01:05:21anziani
01:05:22quelli degli
01:05:22studenti
01:05:23universitari
01:05:23anche
01:05:27dei nuovi
01:05:29cittadini
01:05:31italiani
01:05:31che
01:05:32chiaramente
01:05:33stanno
01:05:34moltiplicandosi
01:05:35e tra gli
01:05:35esempi
01:05:36che noi
01:05:36potremmo
01:05:37portare
01:05:38una serie
01:05:39di questi
01:05:39li abbiamo
01:05:40pubblicati
01:05:41li stiamo per
01:05:42pubblicare
01:05:42se nei prossimi
01:05:43giorni
01:05:43sarà in stampa
01:05:45è proprio
01:05:45quello
01:05:46di una serie
01:05:46di esempi
01:05:47dove
01:05:47l'aspetto
01:05:48del tenere
01:05:49insieme
01:05:50con
01:05:51case
01:05:53delle
01:05:53generazioni
01:05:53nell'edilizia
01:05:54economica
01:05:55e popolare
01:05:55è determinante
01:05:57perché
01:05:58fa sì
01:05:59che
01:05:59non ci
01:06:00siano
01:06:01delle
01:06:02monofunzionalità
01:06:03che sono
01:06:04quelle
01:06:05che creano
01:06:06gli aspetti
01:06:07più problematici
01:06:08e viceversa
01:06:09il tenere
01:06:10insieme
01:06:10generazioni
01:06:11diverse
01:06:12e anche
01:06:15la possibilità
01:06:17di fare
01:06:17co-housing
01:06:18o lavoro
01:06:20in comune
01:06:22è determinante
01:06:23Sì scusate
01:06:28intervengo un attimino
01:06:30su
01:06:30diciamo
01:06:31l'accorata
01:06:32emozione
01:06:33che ho trovato
01:06:33nell'intervento
01:06:35dell'onorevole
01:06:35Montaruli
01:06:36se non ricordo male
01:06:38a proposito
01:06:38del quartiere
01:06:39Aurora
01:06:39naturalmente
01:06:40il progetto
01:06:42attivato
01:06:43dall'INARC
01:06:44sul territorio
01:06:45è un progetto
01:06:46culturale
01:06:47di attivazione
01:06:48sociale
01:06:48di coinvolgimento
01:06:49si trattava
01:06:50di workshop
01:06:51di progettazione
01:06:52di realizzazione
01:06:53con gli studenti
01:06:54che poi
01:06:54come ha visto
01:06:55ha coinvolto
01:06:55anche i cortili
01:06:56delle scuole
01:06:57anche con le proiezioni
01:06:58cinematografiche
01:06:59è ovvio
01:07:00che essendo un progetto
01:07:01culturale
01:07:02quello che noi
01:07:02chiediamo
01:07:03è poi
01:07:03che l'amministrazione
01:07:05pubblica
01:07:06comunale
01:07:07stia dietro
01:07:08anche i progetti
01:07:08culturali
01:07:09per dare
01:07:09una
01:07:10assicurare
01:07:11una certa
01:07:11prosecuzione
01:07:12non nel progetto
01:07:13culturale
01:07:14ma nel progetto
01:07:15poi negli interventi
01:07:16veri e propri
01:07:17di organizzazione
01:07:18cioè di
01:07:18managerialità
01:07:20di questi
01:07:21interventi
01:07:22ora sicuramente
01:07:23noi ne faremo
01:07:24degli altri
01:07:24sicuramente
01:07:25non ho dubbi
01:07:26che ci siano anche
01:07:27delle risorse
01:07:28impegnate
01:07:29sulla riqualificazione
01:07:30del quartiere
01:07:31Aurora
01:07:31quindi noi
01:07:32ci impegneremo
01:07:33sempre più
01:07:33nel futuro
01:07:34attivare
01:07:35operazioni
01:07:36culturali
01:07:36in questo senso
01:07:37ma ovviamente
01:07:38essendo noi
01:07:38un istituto culturale
01:07:39e non
01:07:40possiamo sostituirci
01:07:42all'amministrazione
01:07:42pubblica
01:07:43oltre un certo
01:07:44tipo di azione
01:07:45non possiamo
01:07:46fare
01:07:46grazie
01:07:47più o meno
01:07:56sinteticamente
01:07:57una serie
01:07:59di riferimenti
01:08:00prima di tutto
01:08:01quello sull'esperienza
01:08:02internazionale
01:08:02inarca
01:08:03un programma
01:08:03che si chiama
01:08:04architettura
01:08:04Europa
01:08:04e ambienti di vita
01:08:05per cui
01:08:06abbiamo dei riferimenti
01:08:07tra le ottime
01:08:08pratiche
01:08:09soprattutto
01:08:09del nord Europa
01:08:10di dibattito
01:08:11pubblico
01:08:12condivisione
01:08:13partecipazione
01:08:13finanziamenti
01:08:15continui
01:08:16l'esempio di Vienna
01:08:17che è oltre il 60%
01:08:18di edilizia pubblica
01:08:19per cui ti dà
01:08:20una continuità
01:08:21ogni anno
01:08:21si sa che verrà investita
01:08:22questa quantità
01:08:23di denari
01:08:24le banche
01:08:25come li garantiscono
01:08:26e come si fanno
01:08:27le commissioni
01:08:28come si fanno
01:08:28le giurie
01:08:29per il progetto
01:08:30l'altro discorso
01:08:33riferito a Milano
01:08:33noi abbiamo fatto
01:08:35un'operazione
01:08:35più coraggiosa
01:08:36perché in realtà
01:08:36il primo scavo
01:08:37abbiamo preso in affitto
01:08:38come associazione
01:08:39in affitto
01:08:41dalle ferrovie
01:08:41rientrando
01:08:42nella convenzione
01:08:43rientrando nella convenzione
01:08:46quella che esiste
01:08:47tra comune e ferrovie
01:08:48per cui siamo stati
01:08:48estremamente coraggiosi
01:08:50dopo quella prima pratica
01:08:52con Scalo Farini
01:08:53e poi dopo
01:08:53con Porta Genova
01:08:54perché attualmente
01:08:55è il terzo
01:08:55loro hanno cominciato
01:08:57a capire
01:08:57ferrovie
01:08:58ha cominciato a capire
01:08:58come organizzarsi
01:08:59quindi noi abbiamo fatto
01:09:00da primo propulsore
01:09:02di un'azione
01:09:03tanto che due anni fa
01:09:04durante il salone
01:09:05della design week
01:09:06la responsabile
01:09:07degli scali
01:09:08quando i giornalisti
01:09:09gli hanno chiesto
01:09:09qual è stata l'operazione
01:09:10più innovativa
01:09:10che avete condotto
01:09:12rispetto a questo tema
01:09:13è stata
01:09:14la risposta
01:09:15dare a questa associazione
01:09:17questi scali
01:09:18per cui questo
01:09:20significa tanta roba
01:09:21per cui il 50%
01:09:23non nasceva
01:09:23dalle regole
01:09:25degli articoli
01:09:26di legge
01:09:27ma nasceva
01:09:28da una nostra
01:09:29come dire
01:09:29percezione
01:09:30che in quel modo
01:09:31riuscivamo a rendere
01:09:32sostenibile
01:09:33l'operazione
01:09:34adesso invece
01:09:35si entra
01:09:36quando entri
01:09:37con il 23
01:09:384 e così via
01:09:39poi devi ragionare
01:09:40perché poi ci sono
01:09:41le differenze
01:09:41tra usi effimeri
01:09:42usi transitori
01:09:43usi temporanei
01:09:44e soprattutto
01:09:45gli usi transitori
01:09:46sono quelli
01:09:46che ci possono dare
01:09:47attraverso matrici
01:09:48di autovalutazione
01:09:49come progettisti
01:09:50la capacità
01:09:51di modificare
01:09:51il progetto
01:09:52perché l'uso
01:09:53temporaneo
01:09:53è facile
01:09:54un evento
01:09:54una festa
01:09:55una cosa
01:09:55altrimenti
01:09:56noi andiamo
01:09:57a trasformare
01:09:58il territorio
01:09:59provando
01:10:00e vedendo
01:10:01che succede
01:10:01standard
01:10:03per preoccuparla
01:10:04ancora un po' di più
01:10:05rispetto a questo
01:10:06grave problema
01:10:07degli standard
01:10:08qualcuno
01:10:09nei vari momenti
01:10:10di difesa
01:10:10di ciò che sta succedendo
01:10:12ha provato a dire
01:10:13ma che ormai
01:10:13con tutte le tecnologie
01:10:14multimediali
01:10:15che abbiamo
01:10:16alcuni standard
01:10:17potrebbero essere virtuali
01:10:18quindi le abbassiamo
01:10:19un pochino
01:10:20diamo ancora meno spazio
01:10:21perché tante cose
01:10:22accadono
01:10:23nel mondo virtuale
01:10:25e quindi
01:10:25quelle cose
01:10:25delle periferie digitali
01:10:26si possono aggravare
01:10:27come dire
01:10:28ah
01:10:32dibattito pubblico
01:10:33allora
01:10:33queste esperienze
01:10:34che ha raccontato
01:10:35Beatrice
01:10:35sono dei lanci
01:10:36da parte di
01:10:37un istituto
01:10:38di cultura
01:10:38e per provare
01:10:40ad attivare
01:10:41il dibattito
01:10:41culturale
01:10:42attraverso una cosa
01:10:43che noi abbiamo
01:10:43che il codice
01:10:44del terzo settore
01:10:44l'amministrazione
01:10:46condivisa
01:10:46che parte
01:10:46dall'articolo 118
01:10:47della Costituzione
01:10:48e quindi
01:10:49della cittadinanza attiva
01:10:50dentro la quale
01:10:51alcuni comuni
01:10:52nell'agenda urbana
01:10:53hanno già sancito
01:10:54che il privato
01:10:55può diventare
01:10:57cittadino attivo
01:10:58se si comporta
01:10:59come tale
01:10:59noi abbiamo fatto
01:11:00un'agenda urbana
01:11:01per un comune
01:11:02dentro la quale
01:11:02il privato
01:11:04è cittadino attivo
01:11:04quindi se si comporta
01:11:05in maniera sociale
01:11:06dando impatti
01:11:07di un certo tipo
01:11:08può fare il cittadino attivo
01:11:09e questo è molto interessante
01:11:10ma noi stiamo
01:11:11lanciandoci
01:11:12in queste attività
01:11:12ci sono alcuni anni
01:11:14la prima era del 2018
01:11:15quindi non sono tanti
01:11:16però
01:11:17se qualcuno
01:11:18non comincia
01:11:19poi magari
01:11:19si comincia a vedere
01:11:20che succede
01:11:20se è giusto il tiro
01:11:21altre azioni
01:11:23sono molto più forti
01:11:25perché
01:11:25noi abbiamo fatto
01:11:26tre appuntamenti
01:11:27in biennale
01:11:27uno dei quali
01:11:28era per l'agenzia
01:11:29del demanio
01:11:31un altro era con RFI
01:11:32sulle aree degradate
01:11:33intorno alle stazioni
01:11:35quest'anno
01:11:35tra ottobre e novembre
01:11:36e l'ultimo era
01:11:37sulla regione Campania
01:11:38quindi
01:11:39sul litorale
01:11:40su aree
01:11:41con grandi difficoltà
01:11:42voi avete incontrato
01:11:43il prefetto di Napoli
01:11:45e
01:11:45la passeggiata
01:11:47archeologica
01:11:47di Ercolano
01:11:48nasce dalla demolizione
01:11:50di edifici
01:11:51che erano
01:11:51roccaforti
01:11:51di criminalità
01:11:52quindi lì
01:11:53il progetto
01:11:54nasce per restituire
01:11:55agli abitanti
01:11:56ai turisti
01:11:56che prima non c'erano
01:11:57degli spazi
01:11:58che sono terrazze
01:11:59affacciate sugli scavi
01:12:00archeologici
01:12:01e sul mare
01:12:02quindi quando
01:12:04poi collegando
01:12:06Mora Sut
01:12:07noi non abbiamo
01:12:08quasi mai parlato
01:12:09di architettura
01:12:10abbiamo parlato
01:12:10di cultura del progetto
01:12:11perché la cultura
01:12:12del progetto
01:12:13è pervasiva
01:12:14e mette insieme
01:12:15le amministrazioni comunali
01:12:17i proprietari
01:12:18e i gestori
01:12:18chi progetta
01:12:20le persone
01:12:20che ci vanno a vivere
01:12:21e tutti i corpi intermedi
01:12:23quelle azioni
01:12:24che abbiamo fatto
01:12:24come associazioni
01:12:25non siamo associazioni
01:12:26di stakeholder
01:12:28soltanto
01:12:28di portatori
01:12:29di interesse
01:12:29siamo dei professionisti
01:12:30perché queste associazioni
01:12:32sono multidisciplinari
01:12:33quindi dentro
01:12:34c'è l'esperto
01:12:35di legge
01:12:36c'è l'esperto
01:12:37di economia
01:12:38non sarebbe così facile
01:12:40fare altrimenti
01:12:41soltanto
01:12:41col cuore
01:12:42portare il cuore
01:12:43oltre l'ostacolo
01:12:43e più o meno
01:12:45e poi chiaramente
01:12:47si può andare
01:12:48molto nello specifico
01:12:49perché il progetto
01:12:49può fare tanto
01:12:50esiste un tema
01:12:51multidisciplinare
01:12:53da oltre 50 anni
01:12:54che si chiama
01:12:55CPTAD
01:12:56Crime Prevention
01:12:57through Environmental Design
01:12:59prevenzione del crimine
01:13:00attraverso
01:13:01la progettazione ambientale
01:13:02è chiaro che
01:13:03se vogliamo entrare
01:13:04in tecnicismi
01:13:04di questo tipo
01:13:05lo facciamo
01:13:06i luoghi che si guardano
01:13:07l'un l'altro
01:13:08e tante altre possibilità
01:13:09San Raffaele
01:13:11San Raffaele di Milano
01:13:12non San Raffaele di Roma
01:13:13siamo partiti
01:13:15da un libro
01:13:16che poi è diventato
01:13:17un film
01:13:17che si chiamava
01:13:17The Corporation
01:13:18che è del 2002
01:13:19The Corporation
01:13:20era un modo
01:13:21da parte
01:13:22dei psichiatri
01:13:25dell'FBI
01:13:25di guardare
01:13:26le multinazionali
01:13:27cercando di capire
01:13:28se fossero dei soggetti
01:13:29che soggetti sarebbero
01:13:30ed erano tutte le multinazionali
01:13:32dei soggetti psicotici
01:13:33quindi attraverso la lista
01:13:35attraverso la lista
01:13:36ecco
01:13:37sui territori
01:13:38si comportavano
01:13:40come soggetti psicotici
01:13:41l'idea è stata
01:13:42di cercare
01:13:42di trasferire
01:13:43questo stesso tipo
01:13:44di protocollo
01:13:44anche quello
01:13:45come azione
01:13:46come dire
01:13:47provocatoria
01:13:48però con una psichiatra
01:13:50della San Raffaele
01:13:50con un gruppo
01:13:51che ha lavorato
01:13:51a questa cosa qui
01:13:52quindi noi trasferivamo
01:13:54dentro un sistema
01:13:54di città
01:13:55magari piccola
01:13:56certi tipi di sensazioni
01:13:58e venivano
01:13:59trasferite
01:14:00in tipo di
01:14:01delirio
01:14:01psicosi
01:14:03depressione
01:14:03eccetera
01:14:04e in città
01:14:05più articolate
01:14:05come Milano
01:14:06Milano è stata studiata
01:14:07secondo i NIL
01:14:08che sono gli 88
01:14:09nuclei di identità locale
01:14:10di Milano
01:14:11magari alcuni
01:14:12venivano aggregati
01:14:13per capire che alcuni
01:14:14cioè il quadrilato
01:14:15della moda
01:14:15è esaltato
01:14:17Ponte Lambro
01:14:18vive decisamente
01:14:20in un'altra realtà
01:14:20perché questo è stato
01:14:21il tipo di approfondimento
01:14:22e su una serie di cose
01:14:24stiamo cercando anche
01:14:24una replicabilità
01:14:25grazie
01:14:27noi ringraziamo
01:14:31i nostri auditi
01:14:34perché hanno fornito
01:14:34un contributo
01:14:35davvero importante
01:14:36tra l'altro
01:14:37acquisiamo
01:14:38sia il video
01:14:39sia l'altro
01:14:39che avete portato
01:14:42e la vostra
01:14:43relazione
01:14:44a me ha fatto piacere
01:14:45personalmente
01:14:46diciamo
01:14:47sentire
01:14:48anche
01:14:49parlare
01:14:50di luoghi
01:14:51che noi abbiamo
01:14:51fisicamente
01:14:52visitato
01:14:53e che quindi
01:14:54diciamo
01:14:55voi avete
01:14:56fornito
01:14:57ulteriori
01:14:58informazioni
01:14:59che vanno a
01:15:00corroborare
01:15:01un po'
01:15:01quella che era
01:15:02la nostra
01:15:03idea
01:15:04di fondo
01:15:05noi vediamo
01:15:06però appuntamento
01:15:07a successive
01:15:09diciamo
01:15:10situazioni
01:15:12di interazione
01:15:13e di confronto
01:15:14perché adesso
01:15:14noi entriamo
01:15:16nella fase
01:15:16in cui dovremo
01:15:17ovviamente
01:15:18impostare
01:15:19la nostra
01:15:20relazione
01:15:21quindi
01:15:21soprattutto
01:15:22su alcuni
01:15:23aspetti
01:15:24tecnici
01:15:24chiederemo
01:15:25di proseguire
01:15:26questa
01:15:27interazione
01:15:29e questa
01:15:30collaborazione
01:15:31nel frattempo
01:15:32ecco vi
01:15:32ringraziamo
01:15:33per la vostra
01:15:35disponibilità
01:15:36e ringrazio
01:15:37anche tutti i colleghi
01:15:38sia quelli presenti
01:15:39sia quelli collegati
01:15:41e dichiaro
01:15:42conclusa
01:15:42l'audizione
01:15:43odierna
01:15:44grazie a tutti
01:15:46Grazie.
Consigliato
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