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https://www.pupia.tv - Roma - Comitato permanente Artico - Indagine conoscitiva dinamiche geopolitiche Artico - Audizione Ambasciatore d'Italia in Norvegia
Alle ore 8.30, il Comitato permanente sulla politica estera per l’Artico, istituito presso la Commissione Esteri della Camera, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Stefano Nicoletti, ambasciatore d’Italia in Norvegia.(12.11.25)
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Alle ore 8.30, il Comitato permanente sulla politica estera per l’Artico, istituito presso la Commissione Esteri della Camera, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Stefano Nicoletti, ambasciatore d’Italia in Norvegia.(12.11.25)
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00:00:00... sarà assicurata anche mediante la resocontrazione stenografica e la trasmissione attraverso
00:00:14la web tv della Camera dei Deputati. Ricordo altresì che la partecipazione da remoto è
00:00:19consentita alle colleghe e colleghi secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il
00:00:24regolamento. L'ordine del giorno reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dinamiche
00:00:29geopolitiche nella regione dell'Artico, l'audizione di Stefano Nicoletti, ambasciatore d'Italia
00:00:35in Norvegia. Anche a nome dei componenti del Comitato saluto e ringrazio per la disponibilità
00:00:41a prendere parte ai nostri lavori. L'ambasciatore Nicoletti è considerato i tempi stretti, gli
00:00:45cedo subito la parola finché possa svolgere il proprio intervento. Ci ha nel frattempo
00:00:51raggiunto anche l'onorevole porta del PD. Prego, ambasciatore.
00:00:54Grazie, buongiorno onorevole Formettini, buongiorno onorevoli membri della Commissione
00:01:03Affari Esteri e Comunitari del Parlamento. Intanto vi ringrazio per avermi invitato ad
00:01:08intervenire a questa audizione sull'Artico visto dalla Norvegia, nel corso della quale
00:01:14intendo cercare di illustrare la visione norvegese dell'area dell'Artico, quelle che sono le politiche
00:01:21ad essa sottese e soffermarmi altresì sull'azione politica ed economica condotta dal nostro Paese
00:01:29nel Grande Nord. Intanto una questione di prospettiva che ritengo importante preliminare. L'area
00:01:37dell'Artico è da noi tradizionalmente vista e percepita come una terra di avventura, di
00:01:44esplorazione in particolare nel passato, di ricerca scientifica, anche di competizione
00:01:49commerciale ed anche una preziosa riserva di risorse di energia o di minerali critici. Un'area
00:01:58dove si manifestano in maniera prepotente e più rapida rispetto ad altre parti del globo anche
00:02:05gli effetti del cambiamento climatico in atto e dove stanno purtroppo affiorando e manifestandosi
00:02:12in maniera sempre più tangibile tensioni geopolitiche precedentemente non presenti. Per
00:02:19i nordici invece, in particolar modo per la Norvegia, oltre ad essere quanto sopra, l'Artico
00:02:27è in primo luogo una regione su cui si distende un'ampia parte del proprio territorio nazionale,
00:02:33un'area geografica su cui viene pienamente esercitata la propria sovranità nazionale e
00:02:42sulla quale vengono proiettati gli interessi nazionali attraverso concrete misure politiche,
00:02:48economiche, di sicurezza ed ambientali. Basti pensare che il territorio Artico della Norvegia
00:02:54ospita circa 490.000 persone, pari a circa un decimo della popolazione norvegese e comprende
00:03:02le tre contee del Norland, di Trums e del Finmark sulla terraferma, l'arcipelago dell'Esvalbard
00:03:10e l'isola di Jan Main in area marittima. L'area marittima artica del paese è di circa
00:03:17un milione e mezzo di chilometri quadrati ed in questa si trovano localizzati, nello specifico
00:03:24sotto la piattaforma continentale norvegese nel mare del nord, anche ingenti giacimenti
00:03:31di risorse di idrocarburi. Per la Norvegia quindi, e non si stancano di ripeterlo i politici
00:03:38norvegesi, l'Artico è pertanto in primis la propria casa, rappresentando una dimensione
00:03:46geopolitica specifica sulla quale investire attraverso mirate politiche nazionali volte
00:03:52a promuoverne la crescita e al tempo stesso la sicurezza e la difesa. Un'area di importanza
00:03:59strategica e che richiede ad Oslo un corrispondente impegno e un considerevole sforzo politico per
00:04:07assicurarne la stabilità e il controllo. La traduzione della strategia norvegese nei confronti
00:04:14dell'Artico si concreta in due specifiche direttive di azione politica, una di carattere
00:04:21interno volta a favorirne la crescita e la difesa dei territori nazionali sotto la sua
00:04:26sovranità che sono ricompresi in zona Artica ed una di carattere internazionale arricchita
00:04:32anche da un'importante componente di cooperazione regionale che è volta a favorire il più
00:04:38possibile la collaborazione ai fini di uno sfruttamento sostenibile delle risorse della
00:04:45regione dell'Artico da parte dei paesi che vi si affacciano e ad evitare al tempo stesso
00:04:50che su di esso si riversino tensioni e dinamiche di contrapposizione e di conflitto che interessano
00:04:58altri scacchieri internazionali ma tali da potenzialmente pregiudicarne gli equilibri.
00:05:04In entrambi i casi, sia in quello della politica interna che in quello della politica estera,
00:05:10le misure norvegesi trovano la loro attuazione attraverso l'applicazione del prisma della
00:05:15sicurezza, interpretato pertanto come principio cardine che ispira e guida le scelte del paese
00:05:23nell'Artico e a sua volta declinato in ognuno dei vari ambiti di azione.
00:05:28Alla sicurezza di fatti si ispira la nuova strategia del governo norvegese per il profondo
00:05:37nord, ecco qui vi posso inquadrare anche il documento nella sua versione in inglese che
00:05:44è stato emanato proprio a ridosso delle elezioni politiche di settembre, che è costruita attraverso
00:05:52e attorno a cinque priorità. Uno, la sovranità e l'influenza norvegese nell'estremo nord,
00:05:59due, una difesa totale capace di creare sicurezza e di promuovere una destrazione alle crisi,
00:06:08tre, comunità locali sane e sicure, quattro, infrastrutture che aiutino a costruire le comunità,
00:06:16cinque, sviluppo imprenditoriale e creazione di valore. La difesa totale a cui ambisce la
00:06:25nuova strategia norvegese quindi non guarda solo alle forze armate, ma ad una rete di imprese,
00:06:33di comuni e di società civile che siano capaci di svolgere ognuna un proprio ruolo in riferimento
00:06:42alle potenziali minacce. Come menzionato dallo stesso primo ministro norvegese Gar Störe,
00:06:49comprendere l'Artico è fondamentale per la nostra sicurezza. L'interesse internazionale
00:06:55per l'Artico ha aumentato notevolmente a causa di una situazione politica di sicurezza tesa,
00:07:02assieme ad una maggiore concorrenza globale e alle drammatiche conseguenze del cambiamento
00:07:07climatico nelle regioni polari. E continuo nella citazione, vogliamo che i nostri concittadini
00:07:14vivano una vita dignitosa in una Norvegia settentrionale caratterizzata da pace, stabilità
00:07:21e sicurezza. Gli insediamenti e le attività commerciali nel nord sono importanti per proteggere
00:07:29la sovranità e per utilizzare le risorse naturali in modo sostenibile e a lungo termine.
00:07:36Questa visione deriva quindi dalla consapevolezza del nesso sempre più stretto tra il rafforzamento
00:07:43della presenza della società civile e delle comunità nelle aree artiche del Paese, che
00:07:50sono anche quelle più svantaggiate, e la garanzia della stabilità e della protezione della Norvegia.
00:07:56Una società civile più resiliente nel nord del Paese è per la Norvegia garanzia di
00:08:03maggiore sicurezza. A queste aspettative ed obiettivi fanno da corollario tutta una
00:08:09serie di misure di politiche fiscali e sociali volte a cercare di rafforzare la presenza della
00:08:17popolazione civile nel nord del Paese, che queste autorità hanno in questi anni anche
00:08:21ampliato e rinnovato. Misure che vanno dagli sgravi fiscali ai nuovi assunti nelle regioni
00:08:28artiche, alle facilitazioni per il trasferimento di studenti nelle università del nord del
00:08:33Paese, ai sussidi per le famiglie che abitano nelle stesse zone, a prezzi sussidiati anche
00:08:41di servizi, quale per esempio l'elettricità. Sono questi alcuni esempi di politiche attive
00:08:47con le quali si vuole garantire la sicurezza e la crescita dei territori artici della Norvegia,
00:08:54preservando e mantenendo la presenza della sua popolazione sul territorio e quindi contrastando
00:09:00i fenomeni che purtroppo esistono di depauperamento della popolazione nelle aree artiche, come baluardo,
00:09:09come ultima istanza della sicurezza del Paese. Non meno rilevanti sono gli investimenti in
00:09:14infrastrutture civili, in ponti, strade, aeroporti nelle regioni del nord del Paese,
00:09:19così come la presenza delle forze armate nelle stesse zone. Vale ricordare a questo proposito
00:09:27come il consistente piano a medio e lungo termine per la difesa norvegese che abbraccia il periodo
00:09:33dal duemilaventiquattro al duemilatrentasei, avete capito bene, duemilatrentasei, dotato
00:09:40di una dotazione finanziaria di ben centoquaranta miliardi di euro, comprenda anche la costituzione
00:09:47nei prossimi anni di una nuova brigata dell'esercito norvegese da dislocare interamente nel nord
00:09:54del Paese. Altrettanto significativa in questa prospettiva l'investimento e lo sviluppo da parte
00:10:01della Norvegia di una politica spaziale che vede proprio nel grande nord il suo cuore
00:10:08infrastrutturale. Ad Andoia, nelle isole Vesteralen, che sono delle isole un po' a nord dell'arcipelago
00:10:15delle Lufuten, è stato quest'anno inaugurato un nuovo spazio porto, attualmente impiegato
00:10:21per lanci suborbitali, ma che le autorità norvegese stanno cercando di sviluppare, assieme
00:10:27a una grande start-up tedesca, come prima base in Europa per il lancio in orbite polari
00:10:33di satelliti e dal quale, una volta che sarà stato reso operativo, potranno effettuarsi
00:10:38annualmente fino a trenta lanci per la messa in orbita di satelliti dal peso non superiore
00:10:44a uno virgola cinque tonnellate. La Norvegia partecipa già attivamente sia ai programmi ESA
00:10:50che ha i programmi spaziali europei, quale Copernico, Galileo, EGNOS ed ambisce anche
00:10:56un punto politico molto delicato a far parte del progetto di comunicazioni protette Airis
00:11:03Quadro e vuole pertanto sfruttare al massimo la propria area artica per favorire la crescita
00:11:10di una resiliente industria spaziale nazionale. L'infrastruttura spaziale norvegese, anche grazie
00:11:17alla sua posizione nell'estremo nord e nelle isole Svalbard, detiene il potenziale per porsi
00:11:23al servizio della European Strategic Autonomy, sia attraverso i servizi di stazione e ricevimento
00:11:30a terra dei dati da satellite, sia attraverso l'Arctic Surveillance Program e le comunicazioni
00:11:37a banda larga in zona artica, nonché attraverso la strutturazione messa in esercizio del citato
00:11:44spazio porto di Andoia. Ultima, ma non meno importante per le dinamiche dell'area, anche
00:11:50la crescita dell'area dell'Artico e del Grande Nord come fattore di attrazione turistica che
00:11:58sta registrando un sempre crescente arrivo di visitatori nelle località della costa al
00:12:06nord del paese, nelle isole norvegesi, nel corso ormai di tutto l'anno e di tutte le
00:12:11stagioni. Un flusso, pensate, che ha raggiunto nel 2024 la cifra record di 6,2 milioni di
00:12:18visitatori stranieri nel paese, un paese che peraltro ha 5,5 milioni di abitanti, quindi
00:12:24sono arrivati più turisti che abitanti dell'intera popolazione norvegese, che ha spinto a un necessario
00:12:31incremento degli investimenti infrastrutturali in aeroporti e porti con evidenti significativi
00:12:38impatti non solo in termini di crescita dell'economia locale, ma anche di mantenimento della presenza
00:12:44della popolazione in aree finalieri considerate come particolarmente svantaggiate rispetto
00:12:49al resto del paese e alle quali, come ricordavo prima, le autorità di Oslo puntano per preservare
00:12:56il ruolo strategico di presidio del territorio. Come menzionato, alla componente di politica interna
00:13:03che ho descritto finora si affianca una e fa da complemento una componente di politica
00:13:10estera, quindi di azione internazionale condotta dal governo norvegese per rafforzare la collaborazione
00:13:17e la cooperazione tra i paesi dell'Artico a beneficio della salvaguardia di quest'ultimo
00:13:22sia sul piano economico, sia su quello ambientale, che negli ultimi anni anche su quello della sicurezza
00:13:29geopolitica. L'attivo ruolo internazionale della Norvegia a favore dell'Artico si basa
00:13:37sul concetto che è stato più volte ripetuto da questo primo ministro che l'Artico non sia
00:13:43una terra nullius. Come è noto nel diritto internazionale il termine terra nullius esprime
00:13:50il concetto di un territorio che non è abitato o che non è sottoposto alla sovranità di alcuno
00:13:56Stato nazionale e quindi che teoricamente non abbia un preciso riferimento normativo.
00:14:04Per la Norvegia è invece importante ricordare a tutti nel contesto internazionale che l'Artico
00:14:11è soggetto al rispetto dei principi del diritto internazionale e non è un ambito territoriale
00:14:18in cui ognuno fa quello che vuole in una sorta di anarchia del Grande Nord. Tale impegno
00:14:25norvegese trova una concreta manifestazione a livello multilaterale. Valga per esempio
00:14:31sottolineare l'impegno norvegese a salvaguardia dell'applicazione del diritto internazionale
00:14:36marittimo in queste aree a favore di una regione artica che ovviamente è prevalentemente composta
00:14:42da acque internazionali ed anche attraverso il rafforzamento della collaborazione tra i paesi
00:14:48che si affacciano sull'Artico, in particolare attraverso la dimensione della cooperazione
00:14:54regionale incardinata nel ruolo svolto dal Consiglio Artico che, come è noto, raggruppa
00:14:59gli otto paesi che si affacciano coi propri territori nell'Artico assieme ad altri trentotto
00:15:04osservatori, tra cui anche l'Italia. Consiglio Artico che ha consentito di definire almeno
00:15:11fino al duemilaventidue politiche intergovernative capaci di garantire il libero accesso ai mari,
00:15:19di condurre progetti di ricerca scientifica e di protezione ambientale a beneficio dell'intera
00:15:25umanità, progetti che contemperino l'utilizzo e la protezione delle risorse a beneficio delle
00:15:32persone e delle comunità locali. Non dimentichiamo che nell'Artico norvegese vive la comunità
00:15:39Assami che è una minoranza ma importante all'interno della Norvegia. Il tutto accompagnato
00:15:46da un dialogo politico indispensabile tra tutti gli attori internazionali presenti in
00:15:51Artico e che considerano come sostituibile il suo valore di risorsa per il pianeta. La
00:15:59Norvegia a livello regionale ha costantemente perseguito nei decenni precedenti per la zona
00:16:06in Artica una politica ispirata al famoso motto High North Low Tension, Grande Nord e
00:16:12bassa tensione geopolitica, volta a favorire proprio attraverso il ruolo fondamentale del
00:16:19Consiglio Artico un dialogo capace di assicurare un livello minimo di frizioni tra i paesi dell'area
00:16:26politica a beneficio della stessa e dei suoi abitanti. Tutto questo ha subito una radicale
00:16:33modifica con lo scoppio della guerra di invasione russa in Ucraina che ha costituito una svolta
00:16:41netta di cesura nei rapporti tra la Russia e i restanti paesi artici con la conseguente
00:16:48quanto necessaria decisione di sospendere il dialogo intergovernativo preesistente in seno
00:16:54al Consiglio Artico. Ciò ha di fatto congelato ogni attività istituzionale di questo foro
00:17:00di cooperazione artica con un grave pregiudizio per il funzionamento del meccanismo politico
00:17:07di collaborazione fra i paesi dell'area. Questa situazione è stata superata solo parzialmente
00:17:12nel corso del duemilaventitré proprio sotto il biegno della presidenza di turno norvegese
00:17:18quando sono ripresi ma solo a livello tecnico alcune riunioni di qualche gruppo di lavoro
00:17:25di suddetto Consiglio. La situazione geopolitica determinata dal conflitto in Ucraina rappresenta
00:17:31quindi un cambio epocale per gli equilibri geopolitici dell'area sulla quale vengono
00:17:37così a riflettersi direttamente e in maniera particolarmente incisiva gli effetti delle maggiori
00:17:44crisi internazionali. Il conflitto ha portato la dimensione della sicurezza ad assumere un
00:17:51ruolo di importanza preponderante per la regione prendendo il sopravvento per la Norvegia così
00:17:57come anche per altri paesi artici rispetto ad altre priorità attorno alle quali veniva
00:18:04precedentemente strutturata la propria azione politica nell'Artico. Fino allo scoppio del conflitto
00:18:10in Ucraina Oslo riconosceva la Russia con la quale non dimentichiamo condivide 196 chilometri
00:18:17di confine terrestre proprio nel profondo nord un ruolo fondamentale nell'Artico. La cooperazione
00:18:23con la Russia si era basata sui concreti interessi comuni in particolare quello della pesca. Gli
00:18:30accordi bilaterali di pesca nel mar di Barents garantivano la sostenibilità degli stocchi ittici
00:18:37ed ampi profitti per entrambi i paesi. Un secondo ambito nel quale la cooperazione
00:18:43era molto attiva erano per le attività di search and rescue cioè le attività di ricerca
00:18:47e soccorso che ovviamente assumono grande rilievo considerate le condizioni climatiche
00:18:53estreme nella regione ed anche qui gli accordi esistenti e negoziati con la Russia riflettevano
00:19:00concreti interessi reciproci che andavano ben al di là del confronto militare. In entrambi
00:19:06gli ambiti la Norvegia e comunque ha fatto proprie tutte le misure dei pacchetti di sanzioni
00:19:14verso la federazione russa adottati da parte dell'UE ha però mantenuto un dialogo attivo
00:19:19con Mosca. Infatti la Norvegia continua tuttora a consentire l'attracco dei pescherecci russi
00:19:27in tre dei suoi porti nel Finnmark proprio con lo scopo di mantenere attiva l'applicazione
00:19:33considerata irrinunciabile da parte di Oslo dell'accordo bilaterale sulla pesca che by the
00:19:40way ricordo era stato negoziato dall'attuale primo ministro Större quando era ministro degli
00:19:45esteri proprio con Lavrov. Al metto di tali eccezioni la Norvegia ha però rafforzato negli
00:19:52ultimi anni la propria postura securitaria nei confronti della Russia ben consapevole
00:19:58della presenza proprio nella regione di Kola al di là del confine con la Norvegia delle
00:20:03principali basi della flotta sottomarina nucleare russa ed anche della presenza di numerosissime
00:20:09testate nucleari in quella regione. In questa direzione la Norvegia ha svolto la sua parte
00:20:15di partner della Nato fortemente responsabile, ha incrementato la propria collaborazione con
00:20:20i paesi dell'alleanza, ha aumentato il budget di spesa per il settore della difesa, pensate
00:20:25che già oggi ha raggiunto il 3,7% del PIL, ha intensificato l'integrazione delle proprie
00:20:33forze operative con gli altri paesi nordici. L'attività e la presenza alleata nell'Artico
00:20:39è accolta con favore dalla Norvegia che da unico paese nordico a condividere il confine
00:20:45con l'avversario russo, si trova ora a condividere uno sforzo collettivo di confronto con il pericoloso
00:20:52vicino assieme agli altri paesi nordici, soprattutto alla Svezia e alla Finlandia, con ciò rafforzando
00:21:00il proprio tradizionale profilo di eyes and ears of the NATO in the north, cioè di orecchi
00:21:07e di occhi della NATO nel grande nord. Ciò ha trovato conferma, per esempio nel corso
00:21:14del duemilaventiquattro, con lo svolgimento in Norvegia della esercitazione militare multinazionale
00:21:20Nordic Response duemilaventiquattro, con la partecipazione di circa ventimila soldati, centodieci
00:21:26aerei, cinquanta unità navali, fra incrociatori, fregate, sommergibili ed altre imbarcazioni provenienti
00:21:33da ben tredici paesi, Italia inclusa, che ha consentito di migliorare la cooperazione
00:21:38e la capacità di risposta delle forze armate nei paesi nordici e di testare il nuovo ruolo
00:21:45strategico della Norvegia nel quadro della difesa dell'alleanza. Questo è importante,
00:21:51non più come era prima un paese di prima linea nell'ipotesi di un conflitto nell'area
00:21:56scandinava, ma un paese di retrovia e di supporto logistico per gli altri paesi della
00:22:02NATO dell'area anche attraverso l'utilizzo dei propri porti atlantici che sono facilmente
00:22:08accessibili sia dagli Stati Uniti che dal Regno Unito. Il pericolo e la minaccia russa
00:22:14per la Norvegia non si sostanzia però solo nella dimensione prettamente militare, ma anche
00:22:21e soprattutto nei rischi di sabotaggio, di azioni ostili di carattere ibrido che già
00:22:26si sono tradotte in concrete frizioni, particolare negli ultimi mesi, con frequenti episodi di già
00:22:32ramming nei segnali GPS per i voli commerciali nelle regioni del nord e con interferenze di
00:22:38droni negli spazi aerei di aeroporti norvegesi. Ma a destare qui maggiori timori sono tuttavia
00:22:46i rischi di possibili azioni di sabotaggio nei confronti dell'estesissima rete, pensate,
00:22:52circa 9 mila chilometri di oleodotti e gasdotti, buona parte dei quali proprio nelle aree marittime
00:22:59della zona dell'Artico, attraverso i quali la Norvegia assicura le forniture di idrocarburi
00:23:06verso i suoi clienti europei. Voglio ricordare che la Norvegia è il principale fornitore
00:23:12di gas ai paesi dell'Unione Europea. Nell'impossibilità di poter da sola condurre un adeguato monitoraggio
00:23:19e pattugliamento marittimo di tali infrastrutture critiche atto a garantirne la sicurezza, la Norvegia
00:23:25si è rivolta al sostegno di altri paesi NATO, come la Francia, la Germania e il Regno Unito,
00:23:30che con loro unità marittime assistono ormai da almeno due anni il paese nordico nella conduzione
00:23:37di tale compito. La necessità di garantire un maggiore livello di sicurezza militare
00:23:42al territorio del paese, in particolare a quello del nord, ha indotto le autorità norvegesi
00:23:48ad accrescere la collaborazione militare sia in ambito NATO che a livello bilaterale. Oltre
00:23:54all'attuazione degli accordi militari con gli Stati Uniti per l'utilizzo di basi nel
00:23:59nord del paese, la Norvegia è entrata negli ultimi anni in accordi operativi con paesi
00:24:04come la Germania e il Regno Unito per assicurare rispettivamente lo sviluppo congiunto di una
00:24:10nuova classe di sottomarini e per la fornitura di una nuova classe di fregate. Su fronte dei
00:24:16sottomarini la Norvegia ha optato nel duemila e ventuno per gli U duecentododici CD di cui
00:24:24ha acquistato quattro esemplari dalla tedesca ThyssenKrupp nell'ambito di un programma congiunto
00:24:31con la marina tedesca che a sua volta ne ha acquistati due identici. L'acronimo CD sta infatti
00:24:37per Common Design trattandosi di un sommergibile che nasce ed è progettato congiuntamente per le
00:24:45marine tedesca e norvegese. Pensate che il valore del contratto relativo a questi sei
00:24:50sommergibili è di circa 5,5 miliardi di euro comprensivi del supporto logistico e del
00:24:58simulatore. In termini di fregate la Norvegia ha recentemente concluso proprio prima delle
00:25:03elezioni la procedura di gara per il rinnovo completo della propria flotta di sei fregate.
00:25:09Questa procedura di gara è stata vinta dalla britannica Buy System con il modello Type
00:25:16ventisei per un ammontare record di centotrentasei miliardi di corone norvegesi che equivalgono
00:25:23a circa undici virgola cinque miliardi di euro finanziati nell'ambito del citato nuovo piano
00:25:30della difesa a medio-lungo termine per il periodo duemilaventicinque-duemilatrentasei.
00:25:35Nelle intenzioni norvegesi la scelta della Type 26 consentirà una maggiore interoperabilità
00:25:43fra le forze armate dei due paesi che saranno dotate dello stesso tipo di imbarcazioni aprendo
00:25:48spazi ulteriori al loro sviluppo da parte delle rispettive industrie della difesa. Ciò
00:25:54rafforzerà, secondo il primo ministro Störe, anche le capacità congiunte delle due marine
00:25:59militari e di quella della Nato di pattugliare e proteggere le aree marittime del profondo
00:26:05nord, aprendo la possibilità di eseguire un addestramento congiunto del personale e di
00:26:11utilizzare equipaggi norvegesi e britannici in modo intercambiabile. Alle predette esigenze
00:26:18di sicurezza la Norvegia ha risposto con il già citato piano della difesa a medio-lungo
00:26:24termine che è un programma di impegno finanziario senza precedenti nella storia norvegese volto
00:26:30ad assicurare un autentico salto di qualità e di modernizzazione a tutto tondo che permetterà
00:26:36a queste forze armate nel medio periodo di essere capaci di rispondere alle crescenti sfide del
00:26:43Paese sia nella regione del Grande Nord sulla quale si stanno proiettando crescenti interessi
00:26:48strategici di altri attori internazionali che sono interessati a sfruttare l'apertura
00:26:55di potenziali nuove rotte commerciali con conseguenti rischi di potenziali ulteriori tensioni suscettibili
00:27:02di riversarsi sui delicati equilibri geopolitici che caratterizzano l'area. Rispetto a questa
00:27:08nuova centralità geostrategica dell'Artico, l'Italia, e qui vengo al nostro Paese, svolge
00:27:15un ruolo crescente di partner attivo ed affidabile, in particolare per il suo contributo non solo
00:27:22alla ricerca scientifica dell'area, ma anche come player di rilievo sul piano energetico
00:27:28e industriale. In primo luogo è importante dare rilievo alla partecipazione dell'Italia
00:27:33al Consiglio Artico che dal 2013 ci vede partecipare come osservatori all'organismo intergovernativo
00:27:40dove prestiamo un'attenzione particolare agli aspetti di tutela degli ecosistemi fragili
00:27:47dell'Artico, alla sua preservazione come area dedicata principalmente alla ricerca scientifica
00:27:53al riparo da tensioni geopolitiche. L'interesse per lo sviluppo della ricerca scientifica in
00:27:59Artico è collegato in primo luogo alla presenza della base italiana di ricerca scientifica nelle
00:28:05isole Svalbard. Rispetto a queste ultime, come è noto il Trattato delle Svalbard del
00:28:10milenovecentoventi, di cui l'Italia è uno dei firmatari originali, conferisce piena e
00:28:16assoluta sovranità alla Norvegia, ma al tempo stesso assegna agli stati aderenti a questo
00:28:21trattato equal enjoyment and liberty of access, con il diritto pertanto di svolgervi attività
00:28:28commerciali, di natura ovviamente non militare, e di ricerca scientifica. Come è noto i russi
00:28:34mantengono una presenza stabile nelle Svalbard, in particolare nella cittadina di Barentsburg
00:28:40che è legata storicamente all'attività estrattiva di carbone. È del 24 novembre scorso per esempio
00:28:48la notizia che la Società Geografica Russa ha inaugurato il suo nuovo ufficio a Barentsburg,
00:28:54la presenza del console russo in loco. L'evento aveva fatto seguito alla conferenza annuale della
00:29:01stessa organizzazione, la Società Geografica Russa, Mosca, nel corso della quale il Presidente
00:29:06Putin aveva sottolineato l'importanza dell'Artico e dell'Ucraina per la Russia. L'Italia è presente
00:29:13nelle Svalbard dal 1997 con la base di ricerca scientifica del CNR dirigibile Italia che ricorda
00:29:20la spedizione polare di Umberto Nobile del 1928. Da allora questa base ci consente di condurre
00:29:28delle ricerche multidisciplinari su clima, ambiente, cambiamenti globali, climatici, promuovendo
00:29:35al tempo stesso la cooperazione scientifica tra istituzioni italiane e internazionali.
00:29:41Attraverso questo nostro centro di ricerca l'Italia riesce ad avere una presenza stabile e qualificata
00:29:47nell'Artico contribuendo al dialogo internazionale e alla diplomazia scientifica nel contesto delle
00:29:53sfide ambientali globali. È utile in questo contesto segnalare quello che è un po' un
00:30:00esiguo investimento dell'Italia nella ricerca polare artica condotta attraverso l'Istituto
00:30:05di Studi Polari del CNR che ha un budget di circa 1,1 milioni di euro annui. A titolo
00:30:13di confronto cito che l'attività di ricerca in Antartida è sostenuta con un budget di circa
00:30:1924 milioni di euro all'anno, cifra che ovviamente riflette gli alti costi elevati di logistica
00:30:26per il mantenimento della nostra base in Antartide, ma evidenzia anche un divario significativo
00:30:32che forse andrebbe accorciato. Le attività di ricerca condotte dalle istituzioni italiane
00:30:39nel Grande Nord non si limitano però all'azione svolta dal CNR nella base dirigibile Italia,
00:30:45ma sono arricchite anche dalle annuali missioni scientifiche compiute dalla nostra Marina Militare
00:30:50che dal 2017 svolge campagne scientifiche annuali di geofisica marina denominate I-North
00:30:59con la nave Alliance che è di proprietà della NATO ma è gestita dall'Istituto Idrografico
00:31:04della nostra Marina Militare. Queste campagne di geofisica marina ripetute annualmente durante
00:31:10il mese di luglio e di agosto vengono condotte con l'ausilio di dati forniti dai radar satellitari
00:31:16ad orbita polare Cosmos SkyMed del provider Telespazio Igeos con cui l'Istituto Idrografico
00:31:24della nostra Marina Militare collabora da diversi anni e ciò consente di effettuare progressivamente
00:31:30una mappatura accurata dei fondali del mare artico e voglio segnalare che i dati di ogni
00:31:36campagna batimetrica vengono poi condivisi con la Norvegia rappresentando un vero ruolo
00:31:43ed esempio di collaborazione disinteressata che l'Italia ha in area artica con le controparti
00:31:50norvegesi. Ma al di là della rilevantità di ricerca scientifica svolta da istituzioni
00:31:59pubbliche vale la pena di ricordare anche i progetti di ricerca scientifica bilaterali sviluppati
00:32:05dalle università italiane assieme a quelle norvegesi. Vorrei a tale riguardo menzionare
00:32:11un progetto, quello Solaris, che è stato avviato attraverso un accordo di collaborazione scientifica
00:32:18tra l'INAF, l'Università di Milano e vari enti di ricerca norvegesi e che ha condotto
00:32:23alla firma di un accordo lo scorso quattordici maggio proprio in residenza. Questo accordo mira
00:32:32allo sviluppo di un sistema di monitoraggio intelligente ad alte frequente radio dei fenomeni
00:32:37solari basato su tecniche di imaging single dish che vengono adattati alle osservazioni
00:32:43solari attraverso due nuovi punti di osservazione che verranno stabiliti nel nord della Norvegia
00:32:50a Trumso e nell'arcipelago artico delle isole Svalbard. Ma la presenza di attori italiani
00:32:56nel grande nord non si limita solo a soggetti attivi nel settore della ricerca scientifica,
00:33:02ma si estende in maniera consistente anche a quello economico e commerciale, potendo noi
00:33:07contare su presenze strategiche di grandi aziende italiane che operano nel grande nord, quale
00:33:13per esempio Eni e Fincantieri che hanno effettuato rilevanti investimenti nell'area. Brevi flash,
00:33:19Fincantieri ha acquisito nel 2013 Vard, che è il più grande costruttore di mezzi marittimi
00:33:25di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale, ha la
00:33:31sua base ad Olesund e gestisce cantieri navali non solo in Norvegia ma anche in Romania e Vietnam.
00:33:37Questa società norvegese, controllata interamente da Fincantieri, realizza navi di varie
00:33:43tipologie e dimensioni per il settore dell'oil and gas, ma anche navi peschereccio d'altura,
00:33:49rompighiaccio per il turismo e per la ricerca polare, che sono dotate di tecnologie d'avanguardia
00:33:54e navi da crociera. Ha anche realizzato con successo e piena soddisfazione del committente
00:33:59tre navi speciali delle dimensioni di una fregata per la guardia costiera norvegese, navi che vengono
00:34:06utilizzate anche per operazioni di ricerca e soccorso e sorveglianza nel grande nord.
00:34:13Eni, che è presente in Norvegia da metà degli anni Sessanta, ha consolidato la sua
00:34:18presenza nel paese attraverso la controllata VorEnergy, una società nata nel 2018, di cui
00:34:24detiene circa il sessantatré per cento del capitale. Quest'ultima è attualmente il terzo
00:34:30maggior operatore estrattivo nell'offshore norvegese, dopo la grande Equinor, Exestat Oil e dopo
00:34:39Hacker BP e detiene licenze in quattro macro aree di estrazione, incluse alcune collocate
00:34:46nel mare del nord e nel mare di Barents. Ha rafforzato ulteriormente la sua posizione
00:34:51sul mercato norvegese, in particolare nell'estrazione del gas, con l'acquisizione avvenuta nel 2024
00:34:57di Neptune Energy Norge, che in prospettiva dovrebbe consentire a questa società italiana
00:35:04di raggiungere un target di produzione di trecentocinquanta mila barili equivalenti di
00:35:10petrolio giornalieri entro la fine di quest'anno. Un'altra presenza in Norvegia, che è data
00:35:17al 1990, è quella di Saipem, che opera nel paese attraverso varie controllate che forniscono
00:35:23importanti servizi e soluzioni per l'industria marittima ed energetica offshore anche nel
00:35:29mare del nord e nel mare di Barents. E' di quest'anno l'annuncio della fusione di Saipem
00:35:35con la norvegese Subsea Seven, che darà vita una volta a regime a Saipem Seven, che sarà
00:35:42un colosso mondiale nell'ingegneria collegata al settore oil and gas ed energetico. Questa
00:35:48società, quando nascerà, avrebbe un portafoglio ordini stimato di circa 43 miliardi di euro,
00:35:56con ricavi di circa 20 miliardi di euro, impiegherà circa 45 mila persone, di cui più di 9 mila
00:36:05ingegneri e project managers. La presenza di imprese commerciali si espande anche al settore
00:36:11dello spazio, con le società per esempio Igeos e Telespazio, che collaborano da anni
00:36:16con la norvegese Keisat Kongsberg Satellite Service, dalla quale ricevono i dati satellitari
00:36:23radar delle costellazioni Cosmos SkyMed di prima e seconda generazione attraverso le antenne
00:36:29collocate nelle isole Svalbard. Sempre per rimanere nell'ambito spaziale è anche utile
00:36:35ricordare il memorandum of understanding intergovernativo siglato tra le rispettive
00:36:41agenzie spaziali, cioè tra la nostra ASI e NOSA nel duemilaventuno, sulla base del quale
00:36:47è stato avviato un profiguo dialogo volto alla realizzazione di una cooperazione strutturata
00:36:52fra le due parti. Da parte italiana anche Leonardo ha un'importante presenza nel nord della Norvegia,
00:36:59specie con la sua divisione elicotteri. Nel duemilaventi in particolare la società italiana
00:37:05ha fornito sedici elicotteri AV-101 che vengono impiegati dal Ministero della Giustizia e dalla
00:37:12protezione civile norvegese in operazioni di ricerca e salvataggio su tutto il territorio
00:37:17nazionale, in particolare proprio per interventi di search and rescue in area artica. Un'ultima
00:37:24società che voglio citare è la società V-Sense, uno spin-off tecnologico dell'Università
00:37:31di Roma La Sapienza che è specializzata nella costituzione di network senza fili sottomarini
00:37:37e nell'Underwater Internet of Things. Questa società guarda con grande interesse alla Norvegia
00:37:44con la sua tecnologia avveniristica che porta la connettività di Internet nelle profondità
00:37:50oceaniche, aprendo la porta ad interessanti applicazioni sia nel settore della protezione
00:37:57delle infrastrutture critiche, sia nel settore energetico, che in quello della costituzione
00:38:03di sistemi di allerta sottomarini per prevenire catastrofi del tipo di tsunami o eruzioni vulcaniche
00:38:10sottomarine. L'impegno delle istituzioni italiane nell'Artico troverà concreta testimonianza
00:38:15e mi avvio alla chiusura attraverso la collaborazione di Neuro, Maici e CNR con l'organizzazione
00:38:22a Roma, il prossimo 3-4 marzo, dell'Arctic Circle Forum, un evento internazionale dedicato
00:38:28alle tematiche artiche che sarà organizzato in collaborazione con l'Arctic Circle Assembly,
00:38:34che è una specie di Davos dell'Artico che si svolge ogni anno a Reykjavik con il coinvolgimento
00:38:39di una varietà di stakeholders impegnati nella regione per un totale di circa 2.000 partecipanti
00:38:45provenienti da oltre 60 paesi. La nostra presenza all'Arctic Circle Assembly, lo posso
00:38:51testimoniare personalmente, è andata crescendo anno dopo anno. Nel 2022 ero da solo con un
00:38:58ricercatore del CNR che interveniva in un panel sugli incendi in area boschiva nelle zone
00:39:05artiche. Quest'anno, e sono compiaciuto di questo perché ci ho lavorato attivamente
00:39:12come ambasciatore, hanno preso parte all'Arctic Circle Assembly, delegazione italiana di tre
00:39:17diversi ministeri, del MIUR, del Maici, della Difesa, capeggiate dalla sottosegretaria alla
00:39:24Difesa, la senatrice Isabella Rauti, che ha accolto l'occasione del proprio intervento
00:39:29svoltosi l'ultimo giorno dei lavori in plenaria per presentare il Forum di Roma del duemilaventisei
00:39:35e per annunciare la decisione italiana di aggiornare, a distanza di dieci anni e col
00:39:40contributo di vari digasteri, anche il documento strategico nazionale sull'Artico, mentre nelle
00:39:46sezioni parallele dell'Assemblea si sono svolti panel da parte del CNR sulle intuizioni
00:39:54scientifiche e soluzioni sostenibili all'interno di sistemi artici in rapido cambiamento ed un
00:40:00altro panel animato dall'Osservatorio Artico sul ruolo dell'Italia in Artico in previsione
00:40:05del Forum di Roma. Questo forum consentirà nel duemilaventisei di manifestare concretamente
00:40:12l'impegno e l'attenzione che l'Italia rivolgono alla regione artica, valorizzando il crescente
00:40:18rilievo sotto diverse dimensioni, sia quella strategica, economica, commerciale e scientifica.
00:40:24Sempre in vista del 26 sono in corso di preparazione in Norvegia anche ulteriori iniziative per la
00:40:31valorizzazione della nostra presenza in Artico, anche sfruttando la fortunata ricorrenza del
00:40:37centenario della trasvolata polare del dirigibile Norge che con tecnologia italiana, lo ricordo,
00:40:44il comando italiano e il capitano nobile, ma con la partecipazione anche del celebre esploratore
00:40:49norvegese Roald Amundsen e con finanziamento di un filantropo americano sorvolò il 12 maggio
00:40:56del 1926 il Polo Nord per la prima volta nella storia. A tal proposito è in fase di predisposizione
00:41:03un libro celebrativo frutto della collaborazione fra l'Istituto di Studi Polari del CNR e il
00:41:09suo corrispondente Istituto Polare Norvegese che vorremmo presentare qui ad Oslo il prossimo
00:41:1519 maggio il Museo Fram che è dedicato alle esplorazioni polari con un evento dal titolo
00:41:20One Hundred Years Over the North Pole, cento anni sopra il Polo Nord. Queste celebrazioni
00:41:26previste nel 26 costituiscono un'ennesima concreta testimonianza dell'attenzione che l'Italia
00:41:32rivolge verso il grande nord e l'area artica che nasce quindi non ieri. È uno sguardo che
00:41:39rivolgiamo al ma che si progetta e immagina anche le politiche future.
00:41:45Fatemi concludere dicendo che l'Artico e il contributo fornito dall'Italia in questa
00:41:51regione sono sempre stati presenti anche nelle agende di dialogo politico fra i due
00:41:55Paesi nel corso degli ultimi anni che hanno conosciuto una significativa intensificazione
00:42:00a partire dalla visita di Stato del signor Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
00:42:06in Norvegia nel 2023, la prima dopo 19 anni, dopo quella del Presidente Ciampi, che ha
00:42:12rappresentato un fattore di importante rilancio e intensificazione delle relazioni bilaterali.
00:42:18Importanti passaggi nello sviluppo di queste ultime sono stati rappresentati anche dagli
00:42:23incontri svoltisi quest'anno a Roma tra il primo Ministro Störe e il Presidente del Consiglio
00:42:28Giorgio Meloni, da quello tra il Vice Presidente del Consiglio Onorevole Ministro Antonio Tajani
00:42:33e il Ministro degli Esteri Esten Bartheide, nonché più recentemente attraverso la visita congiunta
00:42:39in Norvegia, svoltasi ad inizio del mese di maggio, del Ministro delle Imprese e del
00:42:44Made in Italy Adolfo Urso e del Vice Ministro degli Esteri Edmondo Cirielli, per incontrare
00:42:50la Ministra del Commercio e dell'Industria Cecili Mirset e visitare lo spazio porto Toglia
00:42:57nelle isole Vesterale. I nostri rapporti con la Norvegia guardano
00:43:01non solo al consolidamento del dialogo e della cooperazione già esistente in vari ambiti,
00:43:07ma anche a rinnovate prospettive e opportunità in nuovi settori, da quello della cooperazione
00:43:12spaziale e dei lanci satellitari a quello dello sfruttamento delle materie prime critiche.
00:43:18Il Ministro Urso ha firmato un joint statement con la Ministra norvegese proprio su questo
00:43:23tema quando è venuto in Norvegia, a quello delle tecnologie green e della ricerca scientifica
00:43:28in nuovi ambiti, come quello dell'osservazione dei fenomeni solari, che possono trovare proprio
00:43:33nell'area del grande nord norvegese contesti particolarmente favorevoli alla loro attuazione.
00:43:39Sono stato molto lungo, ma c'erano tanti argomenti da affrontare. Vi ringrazio moltissimo
00:43:45per la vostra attenzione e rimango a vostra disposizione per le domande che vorrete porre.
00:43:50Grazie, Ambasciatore. Avendo fatto un intervento molto ricco, ci sono diverse domande dei colleghi
00:43:58per primo c'è l'onorevole Di Giuseppe, poi l'onorevole Porta e anche Colombo forse.
00:44:05Però vorrei innanzitutto dirle, poi ovviamente ci sentiremo, che ci sarebbe la volontà come
00:44:12Comitato Artico di riuscire in qualche modo a partecipare all'Arctic Circle a Roma, per
00:44:19una dimensione parlamentare. Siamo già in contatto con i Ministeri e stiamo cercando di farlo,
00:44:25anche se la procedura non è semplicissima, perché ci dovremmo proporre noi per avere
00:44:31un panel a livello parlamentare. Comunque su questo ci sentiremo.
00:44:35Onorevole Di Giuseppe.
00:44:37Grazie, Ambasciatore. Senta, Ambasciatore. Detto che al netto del fatto che ci sono tre
00:44:43pillars nell'Artico che sono energia, sicurezza e logistica, vale a dire che sappiamo che il
00:44:5213% del petrolio e il 30% del gas non ancora estratto a livello planetario risiede nell'Artico,
00:45:03che da un punto di vista di sicurezza ci sono evidenti, con il nostro maggiore alleato
00:45:08degli Stati Uniti, a un'attenzione particolare, sia da questo punto energetico, sia dal punto
00:45:13di vista di sicurezza. E poi c'è il tema logistico delle nuove rotte, che anche lì il nostro principale
00:45:22alleato vorrà certamente contribuire nella gestione di queste cose. Io avevo due domande.
00:45:30Uno è sul doppio standard della transizione. In un contesto come quello artico, dove il
00:45:36nostro principale alleato, Stati Uniti, investe in modo pragmatico sull'energia e sulle tecnologie,
00:45:41senza farsi paralizzare dall'ideologia, non rischiamo che l'Europa, con la sua ossessione
00:45:46regolatoria, finisca con l'autoescludersi da un'area strategica, lasciando campo libero
00:45:51proprio a chi non rispetta gli stessi standard. La seconda domanda è sulla competitività
00:45:56industriale e l'interesse nazionale. L'Italia ha aziende che potrebbero avere ruolo decisivo
00:46:01nello sviluppo sostenibile dell'Artico, nell'energia e dei materiali avanzati. Tuttavia, se la transizione
00:46:07ecologica viene interpretata in modo dogmatico e non realistico, non si rischia di penalizzare
00:46:13le nostre imprese rispetto a quelle statunitensi che godono di politiche molto, ma molto più
00:46:18favorevoli e incentivi concreti. Grazie.
00:46:22Grazie mille, onorevole Di Giuseppe. Chi vuole intervenire per secondo? Onorevole Colombo,
00:46:29prego.
00:46:29Siamo dopo, perché abbiamo ormai poco tempo, ambasciatore. Grazie.
00:46:36Grazie, ambasciatore. Sulle domande che riguardano le aziende italiane, ha già risposto
00:46:41lei nella sua esposizione, e la popolazione norvegese, insieme anche ad altri paesi europei,
00:46:48come ad esempio la Finlandia e la Svezia, si stanno preparando ad esempio a affrontare
00:46:53una guerra ibrida, diciamo, che può essere... la popolazione si sta preparando nei paesi
00:47:00nordici sotto questo aspetto, ma per guerra ibrida possiamo pensare anche a interazione
00:47:06di energia, appunto come lei ha detto, attacchi informatici e anche vari blackout. Come si
00:47:14sta preparando la popolazione norvegese per promuovere ad esempio l'esercitazione che
00:47:20coinvolgono, se mi dica lei se è corretto quello che dico, anche le comunità locali per
00:47:25prepararsi a eventuali scenari complessi, come abbiamo detto che può essere anche un blackout.
00:47:30c'è un alto livello di fiducia sociale nelle istituzioni e la cultura anche dei coinvolgimento
00:47:37civico che possono aiutare quando si parla di coinvolgimento di civile alla resilienza
00:47:42collettiva? Se mi può un attimino sottolineare anche questo aspetto, grazie.
00:47:48Onorevole Porta.
00:47:50Sì, grazie Presidente. Una breve domanda, visto che i tempi sono molto stretti e l'ambasciatore
00:47:57ha fatto una disanima davvero completa. Io avrei voluto fare una domanda sui due grandi
00:48:05player che si affacciano sull'Artico, ovviamente la Norvegia condivide un grande territorio
00:48:16su quella zona, mi riferisco a Russia e USA. Sulla Russia vedo che l'ambasciatore è stato
00:48:22molto completo, quindi evito di sottolineare o di insistere su quello che lui ha già indicato.
00:48:31Volevo chiedere invece rispetto agli Stati Uniti e quindi a questo nuovo dinamismo anche
00:48:38su quei territori dell'amministrazione Trump, come è stata vista dalla Norvegia ma anche
00:48:47dal Consiglio Nord, dico, della quale la Norvegia è un attore importantissimo, questa
00:48:54rivendicazione. Mi riferisco ovviamente alla Groenlandia che tra l'altro come territorio
00:48:59autonomo è anche parte del Consiglio Nordico.
00:49:04Grazie. Non vedo altre domande. Onorevole Gardini.
00:49:08Sì, grazie. L'ambasciatore la ringrazio perché è molto difficile fare domande, ha già quasi
00:49:13risposto veramente a tutto nella sua ampia esposizione. Però io vorrei tornare su due
00:49:19cose. Allora, lei ha parlato del concetto di terra nullius e volevo capire un attimo
00:49:26a che punto stiamo, perché è sostenuta da un bel blocco di Paesi, però ci sono altrettanti
00:49:32Paesi forse che invece hanno posizioni molto diverse da quelle della Norvegia e appunto vorrebbero
00:49:40che fosse una terra nullius per poter avanzare senza regole e potersi muovere in quest'area.
00:49:48Quindi capire un po' com'è la situazione attuale rispetto a questo concetto.
00:49:53E poi invece, rilacciandomi a quanto ha detto il collega di Giuseppe, perché questa è una
00:49:57cosa che a me sta molto a cuore, l'ho molto seguita negli anni e nel tempo, anche da Bruxelles,
00:50:04diciamo che l'Artico viene visto un po' come il luogo delle sfide globali e ambientali.
00:50:09Però da lì, visto da lì, spesso prevale quella posizione ideologica a cui faceva riferimento
00:50:16il collega di Giuseppe, che va a penalizzare, perché è facile dal Nord, ma va molto a penalizzare
00:50:24i Paesi del Sud come l'Italia, che hanno tutta un'altra intensità di popolazione, sia
00:50:32di sistema produttivo, eccetera.
00:50:35Volevo capire se, viste anche le crisi che sono in giro nel mondo, che dovrebbero portare
00:50:42ad un più di concretezza e di buon senso, lei trova che ci sia un cambiamento in questo
00:50:48senso e si comincia ad avere complessivamente un approccio più pragmatico e collegato alla
00:50:54realtà.
00:50:55Grazie.
00:50:55Grazie, ambasciatore.
00:50:57Veramente siamo sull'inizio dei lavori d'aula, quindi faccio appello alla possibile a contenere
00:51:04la risposta.
00:51:05Grazie.
00:51:07Certo, grazie Presidente.
00:51:09Allora, cominciando in ordine, le domande poste dall'onorevole Di Giuseppe sul doppio
00:51:15standard della transizione.
00:51:17Questo è un tema che in Norvegia è molto interessante, perché da un lato la Norvegia
00:51:22aspira ad essere il primo della classe sul tema della transizione energetica, l'abbattimento
00:51:30dei livelli di inquinamento, eccetera.
00:51:31vi do un dato che è impressionante.
00:51:36Le nuove immatricolazioni di auto in Norvegia, il 93%, ripeto, il 93% delle nuove auto immatricolate
00:51:46sono full electric, quindi non ibride, completamente elettriche.
00:51:53Quindi il rinnovo del parco auto norvegese che sta procedendo a ritmi da gigante implica
00:52:02forse il paese al mondo in cui c'è maggiore utilizzo di auto completamente elettriche.
00:52:12Questo è un dato che dà la misura dell'impegno della Norvegia sul fronte del cambiamento climatico.
00:52:19Un altro ambito sul quale loro si stanno impegnando fortemente è quello dei cosiddetti
00:52:24impianti di CCS, cioè di Carbon Capture and Storage.
00:52:29Ne hanno inaugurato uno enorme a 2.700 metri sotto il livello del mare di fronte a Bergen,
00:52:36dove ci sono amplissime possibilità di stoccaggio di CO2.
00:52:41Stanno offrendo questi spazi come se fosse un deposito per mettere le proprie masserizze
00:52:47ai vari paesi europei, siglando anche accordi con alcune realtà industriali di paesi europei
00:52:55per stoccare lì sotto la propria CO2.
00:52:58Questo esempio flash per dimostrare quanto siano sensibili al tema ambientale.
00:53:04Eppure quando si tratta di estrazione di oil and gas,
00:53:10la Norvegia ha un atteggiamento molto pragmatico perché nessun governo,
00:53:15nemmeno quelli laburisti come quello attuale, che è un governo monocolore laburista,
00:53:20mette in dubbio il fatto che l'oil and gas siano il backbone, la spina dorsale di questa economia
00:53:28e nessuno contesta o prevede un piano di phasing out dall'attività estrattiva
00:53:37che si svolge ovviamente su tutta la costiera, la piattaforma continentale norvegese,
00:53:46quindi anche in area artica.
00:53:48Ed anche l'ENI, come ho detto prima, in qualche modo parte di questa attività estrattiva
00:53:57perché gestisce delle piattaforme tipo quella gigantesca di Goliath che sono in zona mare artico.
00:54:04Che cosa sta facendo la Norvegia quindi con un atteggiamento pragmatico?
00:54:08Sta cercando di adottare per quanto riguarda l'attività estrattiva delle misure di mitigazione
00:54:15delle emissioni connesse all'attività estrattiva,
00:54:22in particolare l'azione che sta conducendo è quella dell'elettrificazione delle piattaforme
00:54:28che è un'azione che ha anche delle problematicità con le comunità locali
00:54:34perché elettrificare le piattaforme vuol dire sottrarre dell'energia alle comunità locali
00:54:39e quindi farà lievitare i prezzi dell'energia,
00:54:42ma sta elettrificando in maniera abbastanza decisa varie piattaforme anche in zona artica
00:54:48con lo scopo appunto di limitare le emissioni legate all'attività estrattiva.
00:54:54Quindi quando si parla di doppio stando della transizione,
00:54:58la Norvegia, io posso parlare chiaramente della Norvegia più che delle politiche dell'Unione Europea,
00:55:03lo affronta con pragmatismo perché su certi dossier è la prima della classe,
00:55:09su altri non rinuncia ad attività economiche che sono fondamentali per la propria economia,
00:55:14economia, però nello svolgimento di queste attività economiche cerca delle misure di mitigazione.
00:55:20La popolazione norvegese, come si prepara a guerre ibride o anche a una guerra vera?
00:55:27Non ho qui il libretto, se no ve l'avrei fatto vedere,
00:55:30ma nel corso di quest'anno ogni famiglia norvegese, in tutte le case,
00:55:35ha ricevuto un opuscolo, che poi è anche disponibile per il download gratuito,
00:55:41con le istruzioni per l'uso in caso di situazione di crisi.
00:55:46E questo libretto, fatto con Spirito, che tra l'altro hanno fatto anche in Finlandia e anche in Svezia,
00:55:51e distribuito a tutta la popolazione,
00:55:53descrive alla popolazione che cosa fare in caso di crisi,
00:55:59come prepararsi con delle scorte alimentari,
00:56:02con delle batterie per alimentare cellulari,
00:56:07per alimentare delle torce che permettano di vedere anche in caso di blackout, eccetera.
00:56:12E questo libretto è stato fatto avere a tutte le famiglie
00:56:17con il suggerimento a tutti di leggerselo e di metterlo in pratica,
00:56:24quindi di adottare delle concrete misure di preparazione attiva a livello di comunità
00:56:31per quanto concerne la possibilità che effettivamente intervengano
00:56:35non solo episodi di jamming, ma anche blackout o addirittura episodi di guerra guerreggiata.
00:56:42Questo dà un po' la misura psicologica di quanto a queste latitudini,
00:56:46diciamo le tensioni e le frizioni con la Russia
00:56:51abbiano effettivamente cambiato il mindset
00:56:53e abbiano messo anche le popolazioni, anche le comunità
00:56:57in un ordine di idee di dover essere preparati a qualsiasi evenienza.
00:57:02Il dinamismo statunitense nel Grande Nord
00:57:05e le uscite del Presidente Trump sulla Corellandria.
00:57:09Beh, qui sono state prese molto male.
00:57:11Molto male perché, diciamo,
00:57:15e qui mi ricollego anche alla domanda dell'Onorevole Gardini
00:57:19sulla terra Nullius,
00:57:21qui il concetto, come dicevo prima,
00:57:23è che il diritto internazionale debba essere rispettato,
00:57:28debba essere rispettato in Artico,
00:57:30a cominciare dal diritto internazionale del mare,
00:57:33ma poi anche la sacralità dei confini.
00:57:35Quindi nel momento in cui il Presidente di una superpotenza a livello mondiale
00:57:40fa delle affermazioni che sembrano mettere in dubbio
00:57:44la sovranità territoriale sull'isola più grande del mondo,
00:57:49sulla Corellandria,
00:57:50è ovvio che ci sia stata una reazione di profonda solidarietà
00:57:54non solo da parte norvegese,
00:57:55ma da tutti i paesi del cosiddetto Consiglio Nordico
00:57:58nei confronti della Danimarca
00:58:00sulla sacralità dei confini
00:58:07e quindi sulla impossibilità di modificare dei confini
00:58:14facendo pressioni o con modalità che non siano completamente negoziate,
00:58:19il che fa il paio ovviamente con la difesa dell'Ucraina
00:58:25e della libertà dell'Ucraina dalla violazione palese dei confini operati dalla Russia.
00:58:31Sulle sfide globali a livello ambientale
00:58:35credo in parte di aver già risposto,
00:58:39la Norvegia da un lato è molto idealista,
00:58:43come dicevo anche in sede di negoziati internazionali
00:58:46di obiettivi climatici all'orizzonte 2040-2050,
00:58:51ma dall'altra cerca delle modalità,
00:58:53non dimentichiamo che la Norvegia è anche quella
00:58:55che facendo scandalo a livello internazionale
00:58:58ha approvato la costituzione di un gruppo di lavoro
00:59:02per andare a investigare sulla possibilità
00:59:04di rastrellare minerali sui fondi marini
00:59:09con grande anche opposizione interna,
00:59:12per ora si tratta ovviamente solo di un gruppo di studio
00:59:15per cercare di verificare quello che si potrebbe teoricamente fare,
00:59:19però certo è una posizione diciamo notevolmente pragmatica
00:59:24rispetto a standard ambientali che vorrebbero tutelare i fondi sottomerini
00:59:29dalla possibilità di rastrellarvi dei minerali.
00:59:33Tra l'altro la Norvegia sta in questo periodo
00:59:36anche riscoprendo molto le proprie ricchezze minerarie,
00:59:40non dimentichiamo che è stato qui identificato
00:59:44un giacimento nel sud della Norvegia
00:59:46in un posto che si chiama Fenn
00:59:47che potrebbe potenzialmente rappresentare
00:59:51il più grande giacimento di terre rare in Europa
00:59:54che deve essere chiaramente totalmente sfruttato,
00:59:58quindi si tratterà di un processo lungo,
01:00:00però le prime prospezioni che ci sono state
01:00:03mostrano come può essere un giacimento
01:00:05particolarmente promettente per accorciare le catene del valore,
01:00:10tema sul quale noi siamo particolarmente sensibili
01:00:13non solo per le terre rare ma anche per minerali critici
01:00:17e di qui il joint statement che è stato fatto
01:00:23quando è venuto il ministro Urso in Norvegia
01:00:27e si sta costituendo anche un gruppo di lavoro
01:00:29fra i rispettivi ministeri norvegesi dell'industria
01:00:34e in Italia dell'industria e dell'ambiente e dell'energia
01:00:38per proseguire su questo discorso
01:00:40e vedere che forme di collaborazione sulle terre rare
01:00:43si potrebbero riuscire a realizzare con la Norvegia.
01:00:50Grazie davvero ancora una volta,
01:00:52ambasciatore, è stato un contributo fondamentale
01:00:56e continueremo a sentirci e collaborare
01:00:58per la nostra indagine conoscitiva e non solo.
01:01:01Grazie da parte di tutti noi.
01:01:04Grazie a lei.
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