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https://www.pupia.tv - Roma - Indagine conoscitiva Artico - Audizione Emanuela Somalvico - SOCINT
Alle ore 15.15, il Comitato permanente sulla politica estera per l’artico, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ha svolto l'audizione di Emanuela Somalvico, direttrice dell’Osservatorio Intelligence sull'Artico della Società Italiana di Intelligence (SOCINT). (29.10.25)

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Trascrizione
00:00... la trasmissione attraverso la UATV della Camera dei Deputati.
00:08Ricorda a Tresì che la partecipazione da remoto è consentita a colleghe e colleghi
00:12secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.
00:16L'ordine del giorno reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche
00:21nella regione dell'Artico l'audizione di Emanuela Sommalvico,
00:24direttrice dell'Osservatorio Intelligence sull'Artico della Società Italiana di Intelligence.
00:30Anche a nome dei componenti del Comitato, saluto e ringrazio per la disponibilità
00:34a prendere parte ai nostri lavori, la dottoressa Sommalvico.
00:37Ricordo che la Società Italiana di Intelligence è un'associazione scientifica
00:41senza fini di lucro che promuove lo studio e la cultura scientifica dell'intelligence in Italia.
00:48In un contesto di crescente importanza geostrategica dell'Artico,
00:52la Società ha istituito un osservatorio che si prefigge di analizzare i nuovi scenari della regione artica
00:58concentrandosi su aspetti quali la sicurezza, l'economia, l'ambiente e la geopolitica.
01:02Fondatrice e direttrice dell'Osservatorio, la dottoressa Sommalvico nel 2024
01:07ha pubblicato il volume Prospettiva Artico, nuove sfide per l'intelligence.
01:13Considerati i tempi stretti dell'audizione, le cedo subito la parola finché possa svolgere il proprio intervento.
01:19saluto la collega Gardini che ci ha raggiunto, rappresentanza di Fratelli d'Italia.
01:24Prego dottoressa.
01:27Buonasera, ringrazio per l'invito, ringrazio ovviamente l'Onorevole Formentini che presiede questa commissione
01:32e porto i saluti anche al nome del Presidente della Società Italiana Intelligence, il Professor Mario Caligiuri,
01:37anche ovviamente all'Onorevole Giulio Tremonti.
01:39L'Osservatorio di Intelligence sull'Artico che ho l'onore di dirigere è nato in seno alla Socint,
01:44come ricordava poc'anzi l'Onorevole Formentini e lo scopo di questo osservatorio è quello di guardare
01:49anche al mondo artico con la prospettiva dell'intelligence, ovvero con uno sguardo
01:53non unicamente schiacciato sulle questioni geopolitiche, quanto piuttosto concentrato
01:58sul comprendere le relazioni tra tutti gli elementi che fanno oggi dell'Artico
02:01un tema destinato a modificare probabilmente in modo strutturale gli equilibri del mondo.
02:06Infatti le dinamiche connesse con economia e sicurezza che derivano dal nuovo scenario
02:12imposto dal cambiamento climatico stanno delineando la necessità di guardare a questa zona
02:16quale luogo in cui si definiscono nuove linee di confronto strategico tra potenze.
02:21Questa è una frase che era stata utilizzata nella relazione annuale sulla politica dell'informazione
02:25per la sicurezza del febbraio 24, quindi relativa al 2023 già.
02:30I precedenti relatori già uditi da questa commissione hanno contribuito a fornire chiari elementi
02:34sulle modifiche in atti in Artico, evidenziando come ad un sempre più significativo impatto
02:39dei cambiamenti climatici sull'ecosistema polare, corrisponda a un altrettanto pregnante mutamento
02:45degli equilibri geopolitici ed una destabilizzazione globale causata dall'apertura di nuove rotte
02:50marittime e dalle opportunità di sfruttamento di risorse naturali rese possibili dallo scioglimento
02:55degli acci. Di Artico, di fatto, se ne parla spesso senza parlarne direttamente ormai, dal
03:01momento che ciò che avviene a quelle latitudini ha la capacità di condizionare gli scenari
03:05geostrategici internazionali. Il mio intervento cercherà pertanto di mettere in evidenza
03:10quali possano essere le possibili conseguenze per il nostro Paese e quali aspetti di quanto
03:14avviene nel nord del globo ci vedano maggiormente coinvolti, proponendo iniziative per rendere
03:19l'Italia un attore sempre più attivo nella realtà artica.
03:23In un panorama complesso come quello attuale, dominato dalla disinformazione e da un veloce
03:27susseguirsi di eventi, abbiamo ritenuto opportuno affrontare il tema dell'Artico valutando con
03:32attenzione i segnali deboli e la sovrabbondanza delle informazioni. Tra le finalità della
03:38socio, lo ricordavo a poc'anzi, l'obiettivo è quello di promuovere la cultura e lo studio
03:44dell'intelligenza in Italia e c'è proprio quella anche di sostenere la ricerca sul metodo
03:48di selezione e trattazione delle informazioni. Mi sono fatta promotrice pertanto della nascita
03:53di questo osservatorio per comprendere le dinamiche in fieri e di nuovi attori dell'Artico
03:57per poter cogliere le diverse sfumature che compongono un quadro frammentato nella consapevolezza
04:02del fatto che quello in atto nel nord del pianeta è solo uno dei tanti tasselli che compongono
04:06il profondo cambiamento globale. La posta in gioco lo rende però sempre di più un possibile
04:12ago della bilancia, tanto che la stessa Unione Europea ha riconosciuto già in una comunicazione
04:17del 2021 come l'impegno dell'UE sulle questioni artiche sia divenuto una necessità geopolitica.
04:23L'interesse per l'Artico già vivo nelle esperienze che hanno caratterizzato la storia
04:28delle esplorazioni polari italiane ha visto un impegno crescente dell'Italia fin dagli
04:32anni 90 del XX secolo, con la presenza stabile del nostro CNR alle Svalbard, poi sancito con
04:37la nomina di Stato membro osservatore del Consiglio Artico nel 2013. Le molteplici e complesse
04:43dinamiche stanno tuttavia rendendo necessario un nuovo approccio anche da parte delle nostre
04:48istituzioni. Le conseguenze di un potenziale sfruttamento commerciale stanno sottraendo
04:54la centralità, o per meglio dire cambiando di ruolo, a quello che per un lungo tempo era
04:58stato considerato l'unico nemico comune da contrastare, ovvero il cambiamento climatico.
05:03Proprio la volontà di preservare il fragile ecosistema artico e le popolazioni locali era
05:08stato il motore della nascita del Consiglio Artico, un organismo che aveva inizialmente
05:11previsto esclusivamente la partecipazione degli Stati cosiddetti artici per la loro presenza
05:17geografica ed i rappresentanti delle più significative popolazioni native, quindi quelle che hanno
05:23maggiori rappresentanti, ricordo che sono 4 milioni di abitanti in Artico e di cui circa
05:28un 10% sono proprio popolazioni native. E poi in seguito è stato aperto appunto il
05:33Consiglio Artico a Stati membri come per esempio l'Italia nel 2013. Per inciso ricordo
05:39che il Consiglio Artico non è un organismo vero e proprio di governance, non legifera, ma
05:44è semplicemente un forum intergovernativo, anche se ovviamente il più importante nella
05:48regione è quello che promuove proprio la cooperazione nell'Artico e che comunque sulla base dell'attività
05:54dei gruppi di lavoro emette anche raccomandazioni che poi sono determinanti per scelte politiche
05:58anche internazionali, quindi le policy recommendations. Il Consiglio Artico non tratta quindi questioni
06:04giuridiche che sono demandate agli Stati artici che sono sovrani ovviamente sul loro territorio
06:09ed ha fin dalla sua fondazione escluso esplicitamente le questioni militari dai temi di discussione
06:15comune, lasciando ai singoli Stati la prerogativa di gestire del tutto autonomamente gli aspetti
06:19inerenti alla sicurezza. Di fatto il pericolo da contrastare congiuntamente, lo dicevamo, era
06:25soltanto il cambiamento climatico e le connesse sfide sociali e ambientali. Da quando però
06:30gli effetti dello scioglimento dei ghiacci hanno reso possibili opportunità di sfruttamento,
06:35le priorità condivise hanno iniziato a vacillare. La Federazione russa per prima ha manifestato
06:41il proprio interesse a voler sfruttare un più agevole accesso alle materie prime ed un
06:45possibile sviluppo di nuove rotte marittime. Ricordo che la Federazione russa è lo Stato
06:49presente in Artico con il territorio più esteso e la parte marittima più estesa circa
06:53al 50%. Già nel 2007 quindi era avvenuto un gesto dall'alte valore simbolico, dalle conseguenze
07:00anche però estremamente concrete, ovvero era stata nell'ambito della missione artica
07:04piantata una bandiera russa in titanio sulla calotta in corrispondenza del polo nord, come
07:10azione dimostrativa per rivendicare l'appartenenza alla Russia della porzione di mare corrispondente
07:15a quella che considera la sua piattaforma continentale, faccenda che è tuttora al vaglio
07:19della preposta Commissione delle Nazioni Unite. A sancire l'importanza che riveste l'Artico
07:27per la Federazione russa veniva emanato un documento già nel 2008 che delineava un piano
07:31di sviluppo articolato e vi si sviluppava il concetto di centralità per la tutela degli
07:35interessi nazionali della Federazione russa, centrato su alcuni punti chiave come l'utilizzo
07:40delle risorse strategiche per lo sviluppo socio-economico, la salvaguardia dell'Artico come zona di pace
07:46e cooperazione, ma anche lo sviluppo della rotta del mare del nord. Sulla base del piano venivano
07:53avviati innovazioni anche nella struttura delle forze militari in Artico, con la creazione
07:58di un comando interforze con sede a Severomorsk e la riattivazione di numerose basi militari
08:04già dell'epoca della guerra fredda, incluse basi aeree, stazioni radar e avamposti di confine.
08:12Ha avuto così inizio una rimilitarizzazione dell'Artico che ha portato anche ad un sostanzioso
08:17investimento da parte della Federazione russa nel parco di navi rompighiaccio, che oggi
08:22consta in circa 50 mezzi, di cui 40 già attivi, anche a propulsione nucleare e alcuni in costruzione,
08:30e tra cui anche rompighiaccio da combattimento, provviste di armamenti, ponte di volo e strumentazione
08:35per operazioni nell'ambito dello spetto elettromagnetico, quindi le vere e proprie navi da guerra ma con
08:40capacità ghiaccio. Se quanto sopraillustrato aveva già posto le basi per minare l'eccezionalismo,
08:47il famoso eccezionalismo artico, che aveva caratterizzato i rapporti nell'ambito del
08:51Consiglio Artico fin dalla sua nascita nel 1996, ma anche da prima, da quando si era cominciato
08:56ad avere un dialogo appunto in Artico, l'invasione della Crimea prima e quella dell'Ucraina dopo
09:01hanno reso difficili i lavori del Consesso internazionale, che al momento sta vivendo
09:06una sorta di congelamento, rimanendo nonostante ciò in una sorta di operosa stabilità. Inoltre
09:13l'ingresso di Svezia in Finlandia nella Nato ha contribuito ad aumentare una profonda
09:16frattura con la Russia, unico Stato artico non facente ne parte e ad essa in palese contrapposizione.
09:23A tutto ciò deve aggiungersi che a sostenere il dinamismo russo è intervenuta, come ormai
09:27noto, la Repubblica Popolare Cinese. Accanto ai numerosi progetti congiunti per lo sfruttamento
09:32delle risorse naturali e infrastrutturali, al rafforzamento delle partnership sino-russe
09:37tra università ed istituzioni per sviluppo di tecnologie a duplice uso, sono state anche avviate
09:42esercitazioni congiunte, come quelle dell'agosto 2023, che ha visto una flotta di navi da guerra
09:47non lontano dalle isole Aleutine, a largo delle coste dell'Alaska. Nel settembre 24 si è
09:53svolta invece un'esercitazione congiunta delle guardie costiere russa e cinese, frutto
09:58di un memorandum d'intesa che era stato firmato nell'aprile 23 per rafforzare la cooperazione
10:03tra Cina e Russia nell'applicazione del diritto marittimo allo scopo dichiarato di contrastare
10:09l'immigrazione illegale, il terrorismo, il contrabbando e la pesca illegale. Una collaborazione
10:16quella tra Cina e Russia che sembra essersi strutturata nel corso del tempo proprio sugli
10:20interessi comuni da tutelare e sviluppare in Artico. Nonostante la dichiarata amicizia
10:26senza limiti tra i due Stati, presenti molte contraddizioni, trattandosi piuttosto di una
10:30cosiddetta alleanza geometria variabile, come è stato definito anche in un documento programmatico
10:34della nostra difesa, o di un'alleanza di necessità più che di convinzione, come detto
10:40recentemente dall'ammiraglio Capodragone nell'intervento a Reykjavik. Non si deve tuttavia
10:46ignorare che solo pochi giorni fa, nella città cinese di Harbin, è stato firmato un ulteriore
10:52accordo per lo sviluppo della navigazione commerciale lungo la rotta della Northern Sea Route, sottoscritto
10:58dal direttore di Rosatom e dal ministro dei trasporti cinese. Si tratterebbe di un accordo che comprende
11:04logistica digitale, modernizzazione dei porti, infrastrutture di sicurezza per la navigazione
11:09polare e anche strutture a potenziale duplice uso, come per esempio le comunicazioni satellitari
11:14o gli studi di meteorologia. Il fatto che tale accordo sia stato siglato a pochi giorni di
11:20distanza dal primo viaggio commerciale di una nave porta container, che in poco più di
11:24venti giorni ha coperto la tratta dal porto cinese di Ningbo, Susan, in Cina, all'Europa,
11:31è senz'altro un chiaro segnale di conferma di voler continuare ad investire congiuntamente
11:37nel nuovo orizzonte del commercio internazionale. Questo percorso marittimo, definito China
11:42Europe Artics Express, sarà percorribile da luglio a novembre fino a quando non saranno
11:47disponibili navi adatte, con l'intenzione quindi di estendere il servizio anche in inverno.
11:53D'altra parte, l'importanza che per la Repubblica Popolare Cinese riveste lo sfruttamento
11:57della rotta artica è plasticamente evidenziata dal fatto che nel giro di pochi anni essa
12:02si sia dotata di un notevole parco di navi rompighiaccio. Ricordo solo che nel 2018 veniva
12:08varata la prima nave rompighiaccio costruita tutta in Cina e che già nell'agosto del
12:1325, quindi questa estate, le navi da ricerca con classe ghiaccio nel mare artico erano
12:19ben quattro, più una di supporto che aveva una classe ghiaccio molto bassa, ma comunque
12:24si tratta di cinque navi rompighiaccio che sono in dotazione alla Cina e sono appunto
12:28state realizzate nel giro di meno di dieci anni. Sarebbe infatti un errore considerare
12:35l'interesse da parte della Cina per l'Artico guardando esclusivamente la sua collaborazione
12:40con la Federazione Russa. La Repubblica Popolare Cinese, che come l'Italia è divenuta membro
12:45osservatore del Consiglio Artico nel 2013, è presente sin dal 2003 alle isole Svalbard
12:50con la propria postazione fissa di scienziati e studiosi, la base di ricerca Arctic Yellow
12:55River Station, ed ha coltivato per decenni una presenza costante nell'Artico sia europeo
13:01che russo. Nel libro bianco dell'Artico pubblicato nel 2018, la Cina si era autodefinita Near Arctic
13:08State, basando tale asserzione sul concetto espresso più volte pubblicamente che i territori
13:14polari appartengono al mondo intero, non essendo amministrati da nessun regime giuridico
13:19internazionale, e che un paese come la Cina, la cui popolazione rappresenta un quinto di
13:24quella mondiale, anche se ora sappiamo che è stata superata dall'India, ma non possa
13:29che rivestire un ruolo chiave nelle dinamiche artiche, viste le conseguenze sulla sicurezza
13:34globale, e anche e soprattutto quella cinese, provocate dallo scioglimento dei ghiacci.
13:39Non si deve neppure trascurare il fatto che, mentre nel sopra menzionato libro programmatico
13:44del 2018, Pichino definisce l'importanza di implementare misure di cooperazione per
13:49strategie di sviluppo con gli Stati artici, allo scopo di promuovere interessi comuni
13:54attraverso l'Artico, e questa è una citazione del libro, dando attito a voler apparire pubblicamente
14:00come attore benevolo per la tutela del bene comune artico. Nel documento di strategia militare
14:06cinese pubblicata solo due anni dopo, quindi nel 2020, i due poli, quindi Polo Nord e Polo
14:12Sud erano annoverati e descritti tra i nuovi domini e definiti strategic commanding heights,
14:18cioè alture strategiche, che dominano gli emisferi settentrionale e meridionale di un
14:23globo in cui la Cina occupa idealmente lo spazio centrale. Per rappresentare questo era
14:28stata realizzata anche una carta molto famosa di un geografo, Hao Xiaoguang, che è stata
14:34pubblicata nel 2013, era già precedente ma è stata resa pubblica nel 2013, in cui appunto
14:39la Cina rappresenta la posizione centrale nel mondo, con questi due globi, queste due
14:43alture strategiche che sono Nord e Sud. Interesse fondamentale della Cina è quello di costruire
14:49un corridoio economico marittimo che le permetta un collegamento con l'Europa attraverso
14:53l'Oceano Artico senza dover passare per scomodi e pericolosi chalk points. Tra le rotte possibili
14:59da implementare, infatti, viene menzionata nel libro bianco del 2018 anche quella del Central
15:05Passage, ovvero la rotta che sulca direttamente l'Oceano Artico in arco internazionali
15:09sopra il Polo Nord, la cui navigabilità, oggi ovviamente non concessa per motivi di
15:15presenza di ghiacci, diverrà realtà negli anni a venire. Le aperture di percorsi commerciali
15:22marittimi sono un interesse anche per altri Stati ed in particolare per la Repubblica
15:26dell'India, anch'essa membro osservatore del Consiglio Artico, che si è dotata di
15:29un documento strategico artico anch'essa nel 2022 e anche l'India ha recentemente sottoscritto
15:35con la Federazione Russa accordi per la realizzazione di navi cargo classe ghiaccio, adatte a percorrere
15:41le rotte marittime nordiche e anche accordi per la formazione di marinai indiani per la
15:46navigazione polare. L'accordo segue un memorandum di intesa firmato nel 2019 con l'intento di
15:52sviluppare il trasporto marittimo mercantile tra India e Russia, collegando la costa orientale
15:57dell'India al porto di Chennai con il porto di Vladivostok nell'estremo russo, accordo che
16:04sottolinea la volontà di accedere appunto alla rotta del nord nell'ottica di una promozione
16:09del commercio indorusso. Nel quadro di crescenti possibili ambiti di scontro e guerra ibrida
16:15in Artico che sono all'ordine del giorno, gli interessi in gioco sono molteplici e richiedono
16:20un sempre maggiore impegno in termini di presenza e consapevolezza. La Nato stessa sta investendo
16:26molto nell'approntamento di nuove basi operative nel High North, come il Forward Land Forces
16:32in Finlandia e il Combined Air Operations Center in Norvegia, inaugurato recentissimamente il
16:3810 ottobre scorso a Boda. Uno sguardo concentrato però essenzialmente sulle crescenti tensioni
16:45militari rischia di far distogliere l'attenzione da diverse possibili minacce, che potrebbero
16:50rendere la regione insicura ed instabile, anche qualora, come auspicato, non dovesse mai diventare
16:56zona di conflitto cinetico. Nel complesso di interconnesso contesto
17:01artico è quindi necessario traslare il concetto di sicurezza ed ampliarne il perimetro, fino
17:06a contemplare diversi aspetti di possibili minacce derivanti da una presenza antropica
17:10destinata a crescere. Il clima, soggetto a drastici cambiamenti
17:15con un innalzamento incontrollato delle temperature, provoca in molte zone conseguente devastanti
17:20ed è già oggi causa dello spostamento di interi villaggi ed oggetto di preoccupanti studi
17:24relativi al possibile risveglio di virus e batteri oggi intrappolati nei ghiacci.
17:29Già si iniziano però ad intravedere le attrattive possibilità per ampliare le coltivazioni,
17:34per esempio stanno nascendo vitigni in Svezia, la possibilità di costruire nuovi insediamenti
17:38abitativi o rivoluzionare modifiche nell'approvigionamento ittico, perché cambiano chiaramente anche
17:44gli areali dei pesci con il cambiamento climatico. Cambieranno verosimilmente le tipologie di commercio,
17:50specialmente nelle zone più ricche di minerali critici e di agognate terre rare e sarà più
17:55facile raggiungere le città grazie a nuove realtà portuali ed aeroportuali. Tutto ciò potrebbe
18:02creare un ambiente fertile anche per interessi criminali da parte di attori statuali e non
18:06statuali, interessati a sfruttare possibili occasioni per dominare i nuovi mercati. Accanto
18:11ai nuovi commerci si vedrà crescere con ogni probabilità un mondo parallelo illegale che
18:16nei nuovi porti vedrà possibili sviluppi per traffici transnazionali, che sono già
18:20pannaggio delle organizzazioni criminali, ma anche nuove occasioni di business. I gruppi
18:25criminali da sempre infatti hanno dimostrato di sapersi infiltrare nelle grandi realtà portuali
18:30internazionali sfruttando i commerci leciti, quali canali per le attività illegali. Un accesso
18:35sempre più agevole alle regioni polari e la spinta a nuove realtà commerciali stimoleranno
18:40gli appetiti della criminalità organizzata internazionale, con la creazione di nuove alleanze per
18:45meglio sfruttare la realtà artica, anche per le attività di riciclaggio di denaro. Si
18:50pensa ad esempio all'utilizzo sempre più estensivo da parte delle navi mercantili cinesi della
18:54rotta in acque russe per raggiungere i porti europei, come abbiamo visto già iniziata la
18:58rotta che unisce Europa e Cina. Dalla crescente collaborazione tra i due Stati, Russia e Cina,
19:04ci si potrà verosimilmente aspettare anche una pressoché totale accondiscendenza reciproca
19:09al fine di facilitare il traffico di beni illeciti da e verso l'Europa, gli Stati
19:14Uniti e Canada, come droga, armi, legname illegale, diamanti, minerali, specialmente
19:20alla luce degli spazi di azione che potranno coltivare nelle attività portuali e commerciali
19:24lungo le nuove rotte marittime. Sono d'altronde già noti i rapporti di collaborazione tra
19:29mafie russie e cinesi e tra queste e l'andrangheta. Per esempio la mafia cinese è molto presente
19:34in Canada, come anche quella italiana. I settori di sviluppo per l'economia artica
19:40sono numerosi, così come diversificati saranno gli ambiti di possibili investimenti in attività
19:45quali turismo, realizzazione di grandi infrastrutture, settore dell'edilizia civile e militare, i servizi
19:50infrastrutturali connessi, l'eolico offshore, la posa di cavi marittimi, il settore minerario
19:56sia per quanto riguarda fasi estrattive che quelle di trasformazione e gestione del prodotto
20:01per la commercializzazione. E se è già ampiamente noto il fatto che la criminalità
20:05organizzata utilizzi gli stessi canali delle imprese legali impiegando medesime infrastrutture
20:10e reti di trasporto, ricorrendo per esempio a servizi di ispezionieri corrotti, tanto più
20:15ciò deve destare preoccupazione in riferimento a territori che fino ad oggi erano protetti
20:19dai ghiacci e dalle difficoltà di fruizione e hanno goduto di una scarsa affluenza da parte
20:24di possibili agenti illegali, quindi mancano gli anticorpi. Da ciò un'ulteriore grave criticità
20:29potrebbe riguardare lo sfruttamento delle comunità indigene ed incoraggiare i crimini
20:34contro l'ambiente come il traffico e lo smaltimento illegale di rifiuti industriali e o radioattivi
20:39ma anche semplicemente i rifiuti diciamo normali, cittadini, perché crescendo ovviamente la presenza
20:44antropica per esempio con il turismo ci sarà e c'è già ovviamente un grande incremento
20:50anche di rifiuti. Il pericolo maggiore è che a fronte di un progressivo difficile accesso
20:55a risorse naturali sempre meno disponibili per le popolazioni locali per via di sfruttamento
20:59da parte di attori stranieri, partecipare ad attività criminali potrebbe diventare un'opzione
21:04attraente per i più fragili. Accanto a ciò va sottolineato che un possibile afflusso di
21:09lavoratori potrebbe anche causare, oltre allo sfruttamento dei soggetti più disagiati,
21:14anche un aumento di domanda ed offerta per esempio della prostituzione e l'aumento
21:18dell'utilizzo di droghe. Le comunità indigene rischiano inoltre di essere sfruttate per esempio
21:23nei commerci illegali, nel traffico di fauna selvatica, pesca illegale per traffici di clandestini
21:27anche grazie alla loro conoscenza capillare del territorio e ci sono già state purtroppo
21:32attività che lo hanno constatato. Mi preme far presente che la criminalità organizzata
21:37in Artico è già operante e rappresenta una preoccupazione crescente come dimostrato
21:40da report sia di forze di polizia locali e nazionali dei vari stati dell'Artico sia da quelli
21:46come Europol che già nel 2015 aveva individuato specifiche criticità nell'accessibilità alle
21:53nuove rotte tra Asia, Europa e Stati Uniti e nell'apertura di nuovi mercati, grazie ovviamente
21:57anche appunto alle nuove infrastrutture logistiche e portuali. Significativo a tal proposito che
22:03tra gli obiettivi strategici individuati nel più recente aggiornamento statunitense della
22:07National Strategy for the Arctic Region pubblicato dalla Casa Bianca nel 2022 ci sia un riferimento
22:13esplicito al contrasto delle attività criminali di organizzazioni transnazionali che operano
22:18nella regione artica definite minacce per la sicurezza e la tutela pubblica. Nello stesso
22:24documento si indicano come priorità il potenziamento delle attività di intelligence a supporto del
22:28commercio artico e della sicurezza delle frontiere. Pensiamo ad esempio a tutte le vicende che hanno
22:33rilevato l'ingresso di Fentalix proprio dal Canada, dalle frontiere del Canada e anche
22:38dall'Alaska. Ci sono già delle operazioni che addirittura sono stati fatti arresti per
22:42il commercio di droga in Alaska. Un focus particolare merita il settore di approvvigionamento
22:48di minerali critici già oggetto di trattazioni in alcune risoluzioni ONU. Un recente report
22:52dell'United Nations International Crimes and Justice Research Institute affronta lo specifico
22:58coinvolgimento della criminalità organizzata internazionale nel settore in cui i risvolti
23:02illegali vedono l'utilizzo dei proventi per finanziare ulteriori attività illecite, alimentando
23:08il traffico di esseri umani, il terrorismo e i conflitti armati, dal momento che la struttura
23:12complessa e spesso opaca delle catene di approvvigionamento minerario pare possa in realtà offrire molteplici
23:18opportunità di sfruttamento criminale e relativi ulteriori connessioni con il riciclaggio di denaro
23:23anche in realtà apparentemente non soggette alla corruzione. E se pensiamo che appunto quello
23:27dei minerali critici è uno dei settori di maggior interesse per lo scioglimento dei ghiacci,
23:32ovviamente è facile capire il pericolo che si può correre. Vado a concludere con la
23:38formulazione di alcune proposte, permettendo che lo stesso Consiglio artico, nel suo più recente
23:43piano strategico, ha voluto indirizzare una sollecitazione ai Stati membri osservatori,
23:48incoraggiandone un impegno proattivo. Pertanto si potrebbero ultimamente intraprendere alcune
23:54iniziative al fine di far maturare una comune e condivisa consapevolezza artica nazionale e
23:59garantire una presenza italiana anche nel panorama artico in divenire. Le mie proposte sono
24:05essenzialmente quattro, tra loro strettamente connesse e conseguenziali. La prima è farsi
24:10portatori di cultura artica, ovvero prevedere e favorire la nascita di un contenitore multidisciplinare
24:15nel quale far confluire le diverse realtà polari oggi attive in Italia, di ambito scientifico
24:20e culturale. Sarebbe per esempio importante prevedere un coordinamento tra le realtà
24:25museali presenti sul territorio. Abbiamo vari musei attivi in Italia, sia relativi all'Artico
24:31che all'Antartico. Così come per le attività di tipo accademico e formativo, quindi vari
24:35master, i vari corsi che sono offerti da diverse realtà nazionali, potrebbero trovare
24:40un comune indirizzo magari con una supervisione, basandosi sulla specificità italiana nell'approccio
24:47alla realtà polare. Ciò anche per coordinarsi con gli altri istituti di cultura dei paesi
24:52artici e dei paesi membri, per favorire una consapevolezza artica basata non soltanto sulla
24:57condivisione della ricerca scientifica, che oggi è già molto avanzata, ma anche di
25:03respiro culturale, proprio per la formazione di una consapevolezza artica. Far nascere
25:08un contenitore con competenze multidisciplinari, e questo oggi è stato auspicato dall'onorevole
25:15Rauti al convegno che c'è stato stamattina al CAS, che proprio ha parlato di una sorta di
25:19polo nazionale dell'Artico. Questo contenitore potrebbe diventare un punto di riferimento
25:24per le aziende italiane per la valorizzazione di supply chain made in Italy nel mondo artico,
25:29una sorta di osservatorio di contenitore dedicato alle possibilità di investimenti, sia nei
25:34settori in cui l'Italia è già ben nota nel mondo, ovviamente penso all'agroalimentare
25:38e comunque a tutto il mondo che gira intorno al nostro made in Italy, così come quelli
25:43più negativi, quindi l'employ economy, il settore estrattivo e quello delle infrastrutture
25:47critiche sottomarine. Le aziende italiane sappiamo che sono già presenti in alcuni
25:50stati artici, in Norvegia abbiamo Eni, in Canada ci sono Leonardo e Fincantieri, quindi
25:56diciamo che è un approccio che si potrebbe valorizzare in maniera comune.
26:02La terza proposta è proporre come capofila l'Italia, come pensi capofila, l'istituzione
26:08di un organismo di coordinamento e cooperazione internazionale per l'analisi criminale e l'intelligenza
26:12economica al fine di prevenire le infiltrazioni criminali in Artico, mantenendo come focus principale
26:18la tutela delle popolazioni e l'implementazione di attività economiche strettamente rispettose
26:23dei criteri ESG, Environmental Social Governance. Il nostro Paese rappresenta di fatto un sistema
26:29di riferimento per la prevenzione del contrasto dei fenomeni criminali, essendosi affermato
26:33nella diplomazia giuridica il concetto di made in Italy istituzionale globalmente riconosciuto.
26:39Tra l'altro tutti gli stati artici sono firmatari della Convenzione ONU di Palermo contro
26:43la criminalità organizzata transnazionale che si basa proprio sul principio cardine
26:47follow the money e che proprio all'Italia deve la sua strutturazione.
26:53Per quanto riguarda quest'ultima proposta faccio presente che il gruppo di lavoro sullo sviluppo
26:57sostenibile presente in consigli del Consiglio Artico è a otto gruppi di lavoro, tra cui
27:01appunto questo, e ha suoi obiettivi principali quello di guidare gli investimenti aziendali in
27:07operazioni responsabili e sostenibili e ha istituito il progetto Arctic Business Index,
27:13incentrato sullo studio delle opportunità e delle sfide legate allo sviluppo economico
27:17sostenibile in Artico. Considerato il fatto che nessuna attività possa considerarsi responsabile
27:22e sostenibile se non scevra da infiltrazioni criminali, proporre un focus sul contrasto alla
27:28criminalità e corruzione potrebbe risultare estremamente significativo ed innovativo.
27:32Infine, come ultima proposta, avrei quella dell'apportura di un consolato a NUC in Groenlandia,
27:39come già viene valutato dalla Francia, che è un Paese membro, proprio per essere ancora
27:43più presenti nella realtà artica. Desidero concludere questa audizione dando lettura delle
27:50parole del comunicato pubblicato sul social X dell'ammiraglio Cavodragone, presidente del
27:55Comitale Militare della NATO, che è stato recentemente all'Arctic Circle di Reykjavik, che ha
27:59concluso con queste parole. La nostra missione è chiara. Prevenire la militarizzazione, sostenere
28:05la libertà di navigazione e diritto internazionale, salvaguardare le infrastrutture sottomarine,
28:11mantenere l'Artico una regione di cooperazione non di scontro. L'Artico deve continuare a
28:17essere governato dalla legge, non dalla forza, e dobbiamo ascoltare coloro che la considerano
28:22casa, le comunità indigene, le cui voci e tradizioni sono essenziali per il suo futuro.
28:27L'Artico ha sempre messo a dura prova la resistenza umana, oggi mette alla prova la
28:32nostra saggezza politica. Possiamo proteggere senza possedere? Cooperare senza competere?
28:39Ascoltare prima di agire? Che la cooperazione sia il suono che il mondo ricorda dall'estremo
28:45nord. Ringrazio la Commissione e rimango a disposizione per eventuali domande.
28:50Grazie davvero, un contributo importantissimo per la nostra indagine conoscitiva, molto
28:59molto articolato. Le domande sarebbero tantissime, ma io partirei col fare, poi magari raccolgo
29:06anche quella dei colleghi, la più semplice è quella che faccio a tutti gli auditi. Serve
29:12non serve una strategia italiana per l'Artico, è utile elaborarla o non è utile? A suo avviso,
29:19opinione personale che noi raccogliamo. Grazie anche per l'ultimo suggerimento di lavoro,
29:27perché ci dà qualcosa su cui poter operare anche qui. In Commissione l'idea del Consolato
29:36NUC. Noi qui possiamo approvare delle risoluzioni e questo potrebbe essere proprio un indirizzo,
29:42crediamo, visto che stiamo studiando questa materia. Ma non voglio rubare tutto il tempo
29:49io, va chiesto la parola all'onorevole Gardini.
29:53Sì, grazie. Intanto la ringrazio perché ha fatto una relazione molto interessante e anche
30:00molto completa, per cui diciamo che le domande che sorgono potrebbero avere già quasi una
30:06risposta in quello che lei ha detto. Però anche agganciandomi all'ultima parte che mi è molto
30:12piaciuta di quale debba essere l'approccio verso una regione così diventata un punto così
30:21nevralgico, degli sviluppi geopolitici e complesso per tutto quello che si sta muovendo
30:27intorno tra Russia, aggressioni, guerre, Cina. Un mondo così in evoluzione è un territorio
30:35così ostico, ma anche così fragile e così centrale. Ecco, questo approccio mi sembra
30:42che sia molto adatto all'Italia perché dalle missioni di peacekeeping, dove le nostre
30:53forze armate sono quelle che meglio sanno rapportarsi e che spesso si fanno anche appunto da formatori
30:59per le altre forze presenti nel luogo, all'ultimo piano Mattei che cerca di sviluppare proprio
31:07verso l'Africa, un approccio proprio del tipo che lei ha descritto. Siamo all'inizio
31:16ma insomma i primi segnali fanno ben pensare. Ecco, io volevo capire un po' intanto se l'Italia
31:28a che punto sta, se dispone di una visione strategica unitaria sul dossier oppure se c'è ancora
31:33una fase molto frammentata tra quello che è la ricerca scientifica, l'energia, la difesa
31:39e così via. E poi anche quali sono secondo lei le priorità che la politica estera italiana
31:47ha nella regione, guardando anche al coordinamento con l'Unione Europea e con la Nato e cosa
31:55pensa della strategia dell'Unione Europea per l'Artico che misura realmente, secondo lei
32:01può tutelare quelli che sono gli interessi degli stati membri non artici, in particolare
32:05poi, visto che noi ci troviamo nel, siamo tra i paesi del sud dell'Europa, ecco, con
32:10il sud dell'Europa. Grazie.
32:13Grazie, mi scuso con l'onorevole Gartini ma non ho presentando, l'ha detto che la Presidente
32:20della Delegazione Italiana ha perso il Consiglio d'Europa.
32:23Ci sono altre domande? Onorevole Bidi.
32:27Anch'io ringrazio la dottoressa per la disponibilità e le vorrei chiedere, dottoressa, secondo la
32:32vostra esperienza, tra Cina e Stati Uniti, quale tra i due paesi esercita oggi una maggiore
32:38influenza strategica nella zona dell'Artico? Se ci può dare, appunto, dal suo punto di
32:44vista un'idea della loro presenza. Grazie.
32:50Ci sono altre domande? Non ne vedo. Ecco, allora, giusto così, per raggiungere qualcosina
33:00ancora, già ci ha detto che impegno può avere il nostro paese nell'Artico, ma in questo momento
33:09di enorme difficoltà significative le parole di Cavodragone, la legge non la forza contro
33:16la militarizzazione, la libertà delle vie di commercio, ecco, tutto ciò, noi essendo
33:23un paese esportatore, ovviamente siamo interessati, siano libere queste vie di comunicazione di
33:31traffici marittimi, però il mondo sembra in parte andare in un'altra direzione e in più
33:38stiamo scoprendo in questa indagine conoscitiva che l'Artico rappresenta sia una sfida, un'opportunità,
33:45ma anche un rischio per il nostro paese, perché l'apertura di questa nuova rotta rischia di escludere
33:50nuovamente per la seconda volta nella storia il Mediterraneo da alcune rotte globali. Ecco,
33:58tutto ciò, e ritorno sulla mia domanda iniziale, dovrebbe davvero portare meritorio in questo
34:05senso il lavoro del sottosegretario Rauti, il nostro paese, avere una visione completa,
34:11codificata, come altri paesi hanno. Paesi non artici, è stata citata la Cina, che si vede
34:18come uno Stato quasi vicino. Ecco, grazie.
34:23Sì, allora, serve una strategia artica? Certo. La strategia artica, tra l'altro, c'è. Ovviamente
34:28risale al 2015, quindi è una strategia artica che è in via di rifacimento, se ne sta occupando
34:35ovviamente in primis il nostro, diciamo, il nostro Agostino Pinna, che è il rappresentante
34:43italiano presso il Maeci. E quindi sappiamo che è in via di rifacimento, anche con la collaborazione
34:52di tutti gli altri enti, quindi persino anche della difesa, per la prima volta nella storia
34:57italiana, e il convegno di stamane al CASD, presso il CASD lo ha proprio testimoniato, c'è
35:06una volontà di fare sistema paese. Quindi la strategia artica non solo c'è, serve e si
35:13sta proprio strutturando sempre meglio. Tanto più, appunto, che l'idea lanciata stamane
35:19dall'onorevole Rauti, che ovviamente ha avuto il plauso di tutti i presenti, è quella
35:28proprio di formare una sorta di polo nazionale, un po' sulla salva riga, sulla salva corta
35:36di quello che c'è già per la subacquea, dove appunto debbano confluire tutte le realtà
35:42italiane sull'Artico. Io appunto ho più fatto presente la parte culturale, la parte anche
35:49di formazione per formare proprio anche le classi dirigenti sulla materia, però ovviamente
35:56un polo nazionale vorrebbe dire poter far confluire tutte le forze del sistema paese e
36:03renderle utili per affrontare questa sfida, appunto, che effettivamente è una sfida obiettiva.
36:10Il rischio di rimanere esclusi, tra virgolette, c'è. È anche vero che le rotte sono in divenire,
36:19quindi non diventeranno domani un'alternativa al Mediterraneo. Certo è che, come abbiamo
36:25visto, la Cina sta lavorando molto per renderla operativa e quindi ovviamente il nostro paese
36:33sta cercando anche alternative. Per esempio, io sto osservando con interesse, come osservatorio,
36:38ma anche appunto la Socint, la nascita dell'IMEC, del corridoio IMEC. Anche in questo caso c'è
36:47un inviato speciale che è il nostro ambasciatore Talò e anche in questo caso potrebbe essere
36:52utile, molto utile, fare una sorta di gioco comune, quindi sistema paese, anche in questo,
37:00perché quella rotta sarà un'alternativa comunque anche per il commercio e il fatto che l'India
37:06stia cercando di diventare centrale anche utilizzando la rotta del nord potrebbe significare
37:14appunto aumentare le possibilità di diversificare i commerci. Per quanto riguarda l'approccio
37:20adatto all'Italia sono d'accordissimo con l'onorevole Cardini, siamo assolutamente, è nelle
37:25nostre corde, essere in qualche modo collaborativi, avere una visione strategica che in qualche
37:32modo ci renda sempre, prima di tutto, cooperativi. E quindi sicuramente questo già avviene oggi,
37:40il nostro tavolo artico al Maesci che si tiene periodicamente con tutti gli attori italiani,
37:47diciamo quelli che riguardano soprattutto impegnati nella scienza, ma anche appunto l'università,
37:52è già una volontà di avere una visione strategica che unisca questa frammentarietà,
37:59che ovviamente è obiettivamente ancora un problema, ma è chiaro che si sta piano piano
38:06sanando perché si sta vedendo che l'unico modo per affrontare queste modifiche che in
38:11artico stanno diventando così importanti e che avranno appunto anche il riverbero sulla
38:14nostra, probabilmente sulla nostra economia, non si possono che affrontare con una visione univoca
38:21che si vada tutto in un'unica direzione. Le priorità sicuramente sono quelle di avere
38:25una presenza sicuramente militare dal punto di vista della Nato, ma quello è una cosa che
38:33va da sé, mi verrebbe da dire, ma anche una strategia che guardi appunto alla parte commerciale,
38:40cosa che fino ad oggi non era mai stata presa in considerazione se non dalle grandi aziende,
38:44come abbiamo detto, Eni in Norvegia che già ovviamente è lì presente da molti anni.
38:49oggi è importante guardare all'artico per tutte quelle che sono le nuove possibilità
38:54di commercio, quindi anche e soprattutto quelle che, come ha ben detto l'Unione Europea già
39:00nel 2021, è una necessità assolutamente geopolitica. Non possiamo più fare a meno di guardare
39:06anche all'artico perché tutti gli elementi che servono per anche e soprattutto per la tecnologia
39:15a tutti i livelli e anche per la difesa sono appunto molto più presenti in quelle zone
39:19del mondo piuttosto che in Europa e soprattutto è più agevole la possibilità di accedervi
39:28e quindi sicuramente ci sarà necessità, ma la stiamo vedendo, potrei dire stiamo vedendo
39:35che la storia si sta facendo da sola perché l'artico è diventato appunto una materia di grande
39:41importanza anche per il nostro paese. Tra Cina e Stati Uniti, questa è una domanda
39:46molto importante. Allora, i due paesi sicuramente ad oggi è la Cina che è più presente in
39:53l'artico, ma perché è stata molto strategicamente attenta, appunto dichiarandosi near Arctic State
40:00già dal 2018, ma già con una presenza molto forte sia nell'artico europeo che nell'artico russo,
40:10è stata attenta a restare presente, a capire quali fossero gli investimenti da fare. Gli investimenti
40:16che la Cina ha in atto in l'artico sono tantissimi in Russia, è molto molto presente dal punto di vista
40:21degli investimenti strategici e portuali. Quindi è chiaro che ad oggi è sicuramente
40:27più presente la Cina. Il fatto stesso, come accennavo prima, che ha già costruito quattro
40:32rompighiaccio in pochissimi anni, gli Stati Uniti oggi si muovono. Gli Stati Uniti oggi
40:37si muovono, gli Stati Uniti oggi hanno fatto un accordo con la Finlandia per la costruzione
40:43di nuovi icebreakers che non avevano fondamentalmente. Quindi diciamo che sicuramente ad oggi è più
40:49presente la Cina, ma ciò non vuol dire che gli equilibri possano velocemente cambiare
40:53anche perché una volta, ed è per quello che io ho parlato di consapevolezza artica anche
40:58per noi Italia, che possiamo fare il nostro ruolo, ma la consapevolezza è ovviamente
41:05il primo livello per fare qualsiasi altra mossa intelligente in qualsiasi ambito, in particolare
41:10in questo momento in artico.
41:14Grazie di cuore davvero. Sarà, come dicevo, un contributo importantissimo per la nostra
41:20indagine conoscitiva e prossimamente sentiremo anche la sottosegretaria Rauti che così porterà
41:26anche qui in commissione i risultati del convegno che c'è stato proprio oggi. L'interesse
41:33di tutti è fare sistema Paese, forse questa volta possiamo anche riuscirci. Grazie ancora.
41:40Grazie a voi.
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