Negli ultimi giorni non si parla d’altro: Rosalía ha conquistato un nuovo, incredibile traguardo. Il suo album LUX, uscito il 7 novembre 2025, è diventato il disco di un’artista di lingua spagnola più trasmesso in un solo giorno nella storia di Spotify. Un record che conferma la forza magnetica e universale della cantautrice catalana, capace di unire tradizione, sperimentazione e spiritualità. Berghain era solo un avvertimento, LUX è stato la sua consacrazione come artista che non segue delle regole. Nè quelle dell'industria musicale, né quelle del suo pubblico. Dopo Motomami, la cantante spezza il filo logico delle aspettative e costruisce un album massimalista e multilingue, intimo e visionario, che riflette una profonda ricerca personale e spirituale. Nulla a che vedere con la religione, come lei stessa ha precisato a Zane Lowe di Apple Music: «Non sono una santa, ma sono benedetta».
[idgallery id="2203944" title="10 serie tv a tema musicale"] Rosalía porta la luce in 13 lingue diverse «Mi sono promessa che avrei fatto un album in cui avrei provato a finire ogni pensiero, ogni canzone, fino alla fine», ha raccontato Rosalía ad Apple Music. «Credo che grazie a questo progetto io sia cresciuta come autrice, arrangiatrice e produttrice proprio perché ho deciso di andare fino in fondo, e non di spezzare le canzoni qua e là. Questo è il pensiero, e voglio vedere fin dove posso portarlo». LUX è infatti un viaggio di introspezione e luce, un lavoro che unisce elettronica, musica sacra e sperimentazione vocale. Ma è anche un esercizio di libertà creativa: Rosalía canta in 13 lingue, dal giapponese al mandarino, dal tedesco all’inglese, fino allo spagnolo, all’italiano e persino al siciliano. Un gesto di apertura e curiosità verso il mondo, che trasforma ogni brano in un piccolo rito sonoro. [idarticle id="2664327" title="Quando la moda faceva sognare: Rosalía indossa il meglio degli anni Duemila nel suo ultimo videoclip"]
La donna contemporanea dipinta sulle note di LUX In LUX, Rosalía riscrive il mito della donna contemporanea: non più musa, né vittima, né dea — ma essere in continua trasfigurazione. La sua femminilità non è dolce o compiacente: è sacra, carnale e contraddittoria, come un corpo che si fa preghiera e tempesta insieme. Dopo Motomami, dove la donna era motore e macchina, corpo erotico e autodeterminato, in LUX l’artista catalana spoglia la potenza del desiderio per cercare la purezza dell’anima. La figura femminile diventa così un tramite, una creatura che media tra cielo e terra, come le sante e le mistiche che Rosalía evoca – Giovanna d’Arco, Sun Bu’er, sant’Olga di Kiev. Sono donne che hanno conosciuto la ferita e l’elevazione, l’ira e la redenzione. [idgallery id="2574500" title="Festival di musica, green. I più belli d'Europa"]
Rosalía e il mosaico del sacro: un viaggio tra culture e spiritualità In LUX, Rosalía intreccia e rielabora culture e tradizioni spirituali provenienti da tutto il mondo. Dai richiami al taoismo e alla mistica orientale all’uso simbolico del kintsugi giapponese fino a riferimenti alle figure del cristianesimo europeo. Non mancano richiami alla cultura mediterranea e al cattolicesimo popolare. Così, il disco diventa un mosaico spirituale e culturale, dove il sacro e il profano si incontrano. Uno studio del mondo, dei suoi usi e credenze che messe a confronto portano forse ad una considerazione universale: alla fine questi dei si assomigliano perchè gli uomini sono uguali nella loro umanità. [idarticle id="2658219" title="La musica incontra la scienza: IBSA accende Milano"]
Una nuova era per Rosalía Con LUX, Rosalía conferma il suo ruolo di icona contemporanea capace di reinventarsi senza paura, spostando sempre più in là i confini della musica. Dopo aver rivoluzionato il pop con Motomami, ora abbraccia la luce e la spiritualità, senza rinunciare alla forza dell’innovazione. Un disco che non chiede solo di essere ascoltato, ma di essere vissuto — un’esperienza sensoriale e poetica che segna l’inizio di una nuova era per una delle artiste più visionarie del nostro tempo.
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