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  • 2 giorni fa
(askanews) - Pierfrancesco Favino è un ex campione di tennis tutto genio e sregolatezza in Il Maestro, diretto da Andrea Di Stefano, nei cinema dal 13 novembre. Il film è ambientato alla fine degli anni Ottanta e racconta l'incontro tra quell'ex tennista, Raul Gatti, che prova a fare a suo modo il Maestro, e un ragazzino di tredici anni abituato dal padre a regole ferree e disciplina.

[amica-gallery id="1019511" title="Venezia 2020: le foto più belle di Pierfrancesco Favino al festival"]

«È un omaggio ai maestri che tutti noi abbiamo incontrato nelle nostre vite, che non devono essere persone perfette, integerrimi, ma che ci dicono quella cosa al momento giusto, quando siamo pronti ad ascoltarla, e in qualche modo cambia le nostre vite», ha detto il regista, mentre Favino ha spiegato: «Io non credo che Raul Gatti cambi, non penso che Raul Gatti cambierà, non ci sarà un sequel, probabilmente continuerà a essere Raul Gatti, in questa sua capacità così guascona e arraffona di vivere la vita, oggi io ci vedo una liberazione da una serie di imposizioni mentali che spero che chi vedrà il film troverà di sollievo».
Favino: «Amo i tennisti leggendari che facevano spettacolo»
Gatti nel film ha il mito di Vilas, il tennista simbolo del genio e sregolatezza, e alla domanda chi preferisca tra lui, Borg o Sinner, Favino ha risposto: «Vabbè, Sinner c'è il tifo che comunque mi coinvolge, però sì, io sono sempre stato attratto da quelli che urlavano, da quelli che si buttavano per terra, da quelli che facevano anche un po' di spettacolo e ancora oggi un pochino sono quelli che ti divertono. E sicuramente c'è stata un'intera generazione, a partire da Vilas, Connors, McEnroe. Era il tennis in cui questi quando andavano a fare i tornei dormivano in aereo sdraiati per terra dopo che avevano fatto delle nottate. Insomma erano un po' dei moschettieri del campo da tennis, tutto sommato figure più leggendarie da un punto di vista umano, e forse lievemente più simpatici».

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Trascrizione
00:00A fine io sono un ingegnere gestionale della SIP. Adesso tu hai bisogno di uno che tiene l'esperienza sul campo.
00:09Vedrai, sto maestro ti farà fare il salto.
00:12Tu sei Raul.
00:13I gatti.
00:14Miau.
00:16Pier Francesco Favino è un ex campione di tennis, tutto genio e sregolatezza in Il Maestro, diretto da Andrea Di Stefano, nei cinema dal 13 novembre.
00:27Il film è ambientato alla fine degli anni Ottanta e racconta l'incontro tra quell'ex tennista Raul Gatti che prova a fare a suo modo il maestro e un ragazzino di 13 anni abituato dal padre a regole ferree e disciplina.
00:43È un omaggio ai maestri che poi tutti noi abbiamo incontrato nelle nostre vite, che non devono essere persone perfette, che non devono essere integerrimi, ma che ci dicono quella cosa al momento giusto, quando siamo pronti ad ascoltarla, che in qualche modo cambia le nostre vite.
01:02Io non credo che Raul Gatti cambi, non penso che Raul Gatti cambierà, non ci sarà un sequel, ma probabilmente Raul Gatti continuerà a essere Raul Gatti.
01:10In questa sua capacità così guascona e arraffona di vivere la vita, oggi io ci vedo una liberazione da una serie di imposizioni mentali che spero che chi vedrà il film troverà di sollievo.
01:27Gatti nel film ha il mito di Vilas, il tennista, simbolo di genio e sregolatezza e alla domanda chi preferisca tra lui, Borg o Sinner, Favino ha risposto.
01:40Sinner c'è il tifo che comunque mi coinvolge, però sì, io sono sempre stato attratto da quelli che urlavano, da quelli che si buttavano per terra, da quelli che facevano anche un po' di spettacolo.
01:53Ancora oggi un pochino sono quelli che ti divertono e sicuramente c'è stata un'intera generazione a partire da Vilas, Connus, McEnroe.
02:05Erano il tennis in cui questi quando andavano a fare i tornei dormivano in aereo sdraiati per terra dopo che avevano fatto delle nottate.
02:12Insomma, erano un po' dei pionieri, dei moschettieri del campo da tennis.
02:19Tutto sommato figure più leggendarie da un certo punto di vista umano e forse lievemente più simpatici.
02:25E io un uovo oggi o una gallina domani?
02:31Una gallina domani?
02:32Una gallina oggi.
02:33Quello per quello la gente è così infelice.
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