TALE MADRE, TALE FIGLIO... Il neo sindaco di New York Zohran Mamdani ha una madre famosissima, premiatissima, talentuosissima. L'uomo del cambiamento (in città, negli USA e nel mondo, si augurano in tanti) è infatti figlio di Mira Nair. Regista donna indiana. Camera d'Or, il premio al miglior esordio, al Festival di Cannes 1988 per Salaam Bombay! Leone d'Oro al Festival di Venezia 2001 per il bellissimo Monsoon Wedding, strepitoso film su un matrimonio indiano che metteva in scena la precaria convivenza tra modernità e tradizione. Con Mississippi Masala, sempre alla Mostra del cinema veneziana, ha vinto l'Osella, il premio per la sceneggiatura nel 1991. Anche qui un incontro/scontro sociale e culturale, su un doppio livello: l'amore, nel razzista Mississippi, tra l'afroamericano Demetrius (Denzel Washington) e l'indo-americana Mina, nata in Uganda ed espulsa dal Paese con gli altri asiatici. Conflitti su conflitti, contrasti su contrasti. Ma anche incontri su incontri, unioni su unioni. Come la sua, indiana di religione induista residente negli USA da quando arrivò per studiare ad Harvard, e il marito Mahmood Mamdani, indo-ugandese di religione musulmana... Hanno vissuto tra USA, Uganda (dove è nato il neo sindaco) e Sud Africa. Zohran Mamdani, che entrerà in carica l'1 gennaio 2026, è cresciuto con loro. Politico di sinistra, 34 anni, da consigliere locale è diventato in pochi mesi uno dei volti più riconoscibili della città. È cittadino americano dal 2018. La sua carriera politica è iniziata come operatore sociale contro i pignoramenti, poi come deputato dello Stato di New York per il distretto del Queens, una delle aree più multietniche e popolari della città. In campagna elettorale ha promesso di rendere New York più accessibile: più controllo sugli affitti, trasporti pubblici gratuiti, asili e supermercati municipali. Un programma che ha mobilitato migliaia di volontari, in gran parte giovani e residenti dei quartieri periferici. «Ho sentito molti anziani dire che vengono spinti fuori dalla città che hanno contribuito a costruire», ha detto in un comizio. Si definisce un socialista progressista e un musulmano impegnato nel dialogo tra comunità. È un sostenitore di lungo corso della causa palestinese, ma ha condannato con forza sia l'antisemitismo che l'islamofobia. Le sue posizioni hanno suscitato duri attacchi dal presidente Donald Trump, che lo ha definito «un piccolo comunista» e «un odiatore degli ebrei» (minacciando i newyorchesi di tagliare i fondi se l'avessero votato), e dai media conservatori che hanno criticato le sue origini e le sue proposte radicali. Ma il nuovo sindaco ha risposto puntando sul linguaggio dell'inclusione e della speranza. Nel suo discorso della vittoria ha citato il socialista americano Eugene Debs: «Vedo l'alba di un giorno migliore per l'umanità». Zohran Mamdani, primo sindaco musulmano nella storia di New York, eredita una città complessa e divisa - ma anche una delle metropoli del mondo dove la politica può ancora cambiare la vita delle persone. Come nei film di mamma Mira Nair (che ha girato anche Kamasutra, La fiera delle vanità, Amelia, Il fondamentalista riluttante), con cui non a caso è sceso, abbracciato, dal palco della vittoria..
Commenta prima di tutti