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  • 2 giorni fa
(askanews) - Memoria e presente si intrecciano in un racconto viscerale ed emotivo, Irama compie un viaggio dentro se stesso con l'album Antologia della vita e della morte.

«Dentro ci sono storie che racchiudono questi aspetti, che vanno a esplorarli e quindi ci sono momenti vissuti, momenti ascoltati, qualcosa di letto, cioè è un mondo da esplorare».

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Un tema attualissimo anche per la difficile situazione internazionale che stiamo vivendo. «La vita e la morte è qualcosa di eterno, che ci porteremo per sempre dietro. Diciamo che è un dualismo che vediamo in mille forme da sempre per sempre. Se pensi allo ying, allo yang, a Platone, agli egizi, al simbolo del serpente. È qualcosa che fa parte proprio dell'uomo, neanche della cultura, ma proprio dell'essenza dell'essere umano, raccontare queste sfumature per me significa raccontare la vita».
Irama: «La perfezione è un'utopia»
Il nuovo album esce a tre anni dall'ultimo lavoro in studio di Irama. «Ho atteso tanto perché cerco sempre di rendere perfette le cose ma poi mi sono accorto che un'utopia e forse era anche solo una scusa per l'insicurezza, ho paura di deludere chi mi vuole bene e cerco di non farlo, spero che sia all'altezza questo disco delle persone che mi seguono».
A giugno 2026 il suo primo San Siro
Grande mattatore nei concerti dal vivo, come ha dimostrato nei palazzetti e all'Arena di Verona, si prepara a conquistare San Siro per la prima volta l'11 giugno 2026. «Sto già immaginando lo spettacolo per San Siro e sto già pensando a cosa posso fare nei limiti della legalità perché ogni volta cerco di fermarmi, di frenarmi ma cercherò di fare qualcosa di grande che sia bello per le persone. Quindi ci vediamo San Siro».

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