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  • l’altro ieri
Trascrizione
00:00Quando si parla di ernia si parla di una patologia degenerativa del rachide
00:03estremamente comuna e diffusa. Nell'ambito poi della colonna possiamo
00:09individuare due zone che vengono colpite prevalentemente, quella più
00:15significativa è il tratto lombare, anche perché è il tratto di colonna che
00:20subisce gli stress biomeccanici maggiori, perché poi alla fin fine
00:24la rottura correlata a un evento stressante del disco, seguito dal tratto
00:30cervicale che è l'altro tratto di movimento, per fortuna il tratto dorsale ha un po'
00:34una protezione naturale della gabbia toracica che quindi riduce l'incidenza pur
00:38essendo coinvolti. Siccome l'evento stressante, l'attività fisica è uno dei
00:45fattori determinanti, l'incidenza nella popolazione è nella popolazione attiva,
00:50quindi diciamo che abbiamo un picco di incidenza tra 25 e 50 anni, possono esserci
00:55anche prima e dopo, però diciamo che colpisce prevalentemente questa categoria
01:00Quindi chi colpisce sono fondamentalmente le persone
01:03Gente attiva, esattamente, quindi aumenta quello che è il distress, il disagio, visto che
01:11come stavamo dicendo è popolazione attiva dal punto di vista professionale e non solo
01:16E quella del disco è la patologia più frequente della colonna vertebrale, quali sono i sintomi
01:22principali?
01:23Allora, come sintomatologia, il sintomo cardine, il dolore, nel momento in cui si rompe il disco
01:29chiaramente c'è una fase acuta o subacuta, seconda chiaramente della gravità che dà il
01:34dolore, del distretto interessato, quindi o del tratto cervicale, del tratto lombare, seguito
01:40poi dal sintomo irritativo compressivo delle strutture nervose, perché dobbiamo ricordarci
01:45che uscendo dalla sua sede, che è nell'ambito della colonna spinale, il disco va all'interno
01:50dove ci sono le strutture nervose e quindi iniziano i sintomi irritativi tipico, è lasciati
01:57con la cruralgia a seconda del nervo che viene coinvolto
01:59Interessato
02:00Esattamente, a questo poi può seguire il malfunzionamento, se possiamo usare un termine
02:06un pochino più semplice, della struttura nervosa, quindi causare delle alterazioni della
02:11funzione, abbiamo appena visto adesso un video sulla riabilitazione di danni, un erne
02:16può causare anche danni molto gravi dal punto di vista motorio a seconda delle dimensioni
02:20della sede, quindi l'analisi è il dolore e soprattutto la funzione
02:25Allora, anche i dolorifici, i miorilassanti, ma anche oggi c'è l'ozonoterapia, quali
02:31sono i trattamenti utilizzati e quando sono indicati?
02:36Chiaramente, essendo il sintomo cardi nel dolore, l'antidolorifico e l'antinfiammatorio
02:42rappresentano il primo step a cui il paziente deve accedere per ridurre quella che è la sintomatologia
02:48acuta, chiaramente hanno dei meccanismi di azione diversi, l'antinfiammatorio e l'antidolorifico
02:54sono necessari tutte e due, a questo di solito bisogna associare anche un miorilassante perché
02:59comunque il dolore tende a contrare il che acuisce la sintomatologia, ha fatto riferimento
03:04a una tecnica che si è instaurata con gran successo negli ultimi anni che è l'ossigenozonoterapia,
03:12che è una procedura poco invasiva perché alla fine sono con infiltrazione superficiale di
03:17questa miscella di gas, ossigenozono, che hanno una proprietà antinfiammatoria molto
03:23molto importante, quindi diciamo che agisce come un antinfiammatorio, diciamo che ha un
03:27profilo molto similare a quello del cortisone che rimane uno dei farmaci essenziali all'inizio
03:34con il grande vantaggio che non ha gli effetti indesiderati del cortisone, quindi per quei
03:38pazienti che hanno altre patologie e quindi non possono o devono ridurre l'utilizzo della
03:44terapia farmacologica, l'ossigenozonoterapia è un ottimo, non più un rimedio ma rientra in una
03:51prima scelta secondo me oramai.

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