Vai al lettorePassa al contenuto principale
  • 1 giorno fa
VEDERE LO SHOW di un artista italiano all'estero è sempre un'esperienza mistica. Sì, perché oltre all'inevitabile ritrovo di parte della comunità italiana locale, si assiste sempre a un'unione veramente eterogenea di persone che, per un motivo o per un altro, hanno deciso di far proprio il messaggio di un artista che non appartiene alla propria tradizione. È bello vedere come questo avviene per artisti di casa nostra, con quale patto sottinteso tra pubblico e artista. Ieri sera abbiamo assistito al concerto di Marco Mengoni alla Salle Pleyel, a Parigi. Si è trattata dell'unica data in Francia del suo nuovo tour europeo. Un concerto particolarmente importante perché trasmesso in diretta streaming mondiale: l'evento - realizzato in collaborazione con Renault - è stato disponibile ieri, mercoledì 3 dicembre, in diretta dalle 21, sul canale Amazon Music Italia su Twitch e su Prime Video.

I fan di tutto il mondo di Marco Mengoni hanno potuto assistere, così come noi, al suo spettacolo, che dopo aver incontrato il boato enorme degli stadi e il forte impatto dei palazzetti, ora vive una nuova dimensione più intima, nelle arene europee. Una dimensione che, come ha ricordato con stupore più volte durante lo spettacolo, gli permette di vedere tutto il pubblico, dalla prima all'ultima fila. Un bel modo per dare nuova linfa a una produzione che gli ha già permesso di incontrare più di 200 mila spettatori nei palasport e oltre mezzo milione di presenze negli stadi.

È questo uno dei segreti dei concerti di Marco Mengoni: grazie ai suoi brani e alla sua empatia, il cantautore fa sentire tutti "visti". Nessuno escluso. Ognuno, nel pubblico, si sente interpellato. E tutti sono invitati, all'inizio del concerto, a fare i conti con il proprio dolore. Non a caso, le prime tre canzoni della scaletta (Ti ho voluto bene veramente, Guerriero, Sai Che) sono il punto di partenza di un percorso che parte proprio dal dolore per poi terminare con una rinascita (lo testimoniano anche i sei capitoli che dividono lo show, come nei racconti teatrali: prologo, parodo, episodi, stasimi, esodo e catarsi).

Nel percorso verso la catarsi, il pubblico si sente in un luogo "al sicuro", dove potersi sentire tutti liberi per davvero. Anche di commuoversi. O di cantare a squarciagola. Ma anche di ridere di gusto (l'artista ha regalato alcuni momenti davvero esilaranti, mentre leggeva alcuni cartelloni dei fan, italiani e non).

Questa libertà se la prende anche lo stesso artista che, tutte le volte che porta in scena questo spettacolo nel suo "Live in Europe 2025", si sente abbracciato e "visto", così come capita ai suoi fan. È tangibile: è un'energia che ci si passa vicendevolmente. E che supera confini di tutti i tipi, compresi quelli geografici e linguistici. Anche se all'inizio del concerto ha confessato: «Parlerò soprattutto in inglese e in italiano. Solo un po' di francese, perché l'ho studiato a scuola ma ho dimenticato tutto».

Ma il successo di Marco Mengoni è davvero senza confini perché mette al centro il suo vivere la musica come terapia, come compagna di vita, come sfogo, libero, autentico, reale. E così, i capitoli in cui è diviso lo show diventano quasi "un espediente artistico" per permettergli di rivivere tutto ciò che ha vissuto. Dal dolore più grande alla voglia di essere leggero. Questo processo, quando è reale così come nel suo caso, non conosce davvero confini. E - se raccontato con passione - è anzi un'occasione di incontro tra culture diverse, così come è avvenuto ieri sera a Parigi.

All'interno della scaletta c'è anche una sorpresa. Infatti, per questa leg europea, Marco Mengoni ha inserito Coming Home (Amazon Music Original), brano pubblicato in esclusiva su Amazon Music il 7 novembre. Si tratta di una canzone che l'artista ha co-scritto con il cantautore americano Matt Simons (composta da Daniele Fossatelli, Simone Borrelli e Matt Simons) e che parla del ritorno a casa, dove tutto è sia realta calda ma anche memoria. Il brano - prodotto da Mengoni con Giovanni Pallotti - entra con garbo nel repertorio del cantautore: una canzone con atmosfere soul anni Settanta e un animo gospel. Una chicca che dal vivo è davvero emozionante.

Tutto il concerto ci invita ad aprire gli occhi di fronte a tutte le ingiustizie e violenze che avvengono nel mondo. È un concerto in cui tutto parla di pace. Ma anche di rispetto, accoglienza, empatia. Si parla di amore. Lo fa dall'inizio alla fine. Se infatti Marco Mengoni ha deciso di cambiare una parola della seconda canzone, Guerriero (Da "Lotto per amore, lotterò per questo" a "Lotto per la pace, lotterò per questo"), allo stesso tempo a fine concerto ha abbracciato una bandiera arcobaleno con la scritta "Pace". Il tutto mentre accoglieva l'applauso del pubblico, assieme ...

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Ciao a tutti
00:30Ciao a tutti
01:00Ciao a tutti
01:30Ciao a tutti
02:00Ciao a tutti
02:02Ciao a tutti
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato