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https://www.pupia.tv - Roma - Presentazione dell' "Atlante della fame in Italia" - Conferenza stampa di Gian Antonio Girelli (02.12.25)

#pupia
Trascrizione
00:00Grazie a tutte le persone in sala per la loro disponibilità e attenzione a questo tema così importante, anche le persone che ci stanno seguendo da casa tramite online.
00:13Io sono Giulia Carlini, Advocacy Officer di Azione contro la fame Italia.
00:17Io lascerei subito la parola all'onorevole Girelli che veramente ci ospita e introduce questo evento e ringrazio proprio per la sua disponibilità.
00:30Non può essere presente oggi in presenza a causa di condizioni di salute non ottimali e quindi lo ringrazio davvero per essere comunque con noi tramite un collegamento online.
00:47Buongiorno a tutti e a tutti. Come veniva detto sono davvero dispiaciuto di non essere con voi stamattina ma quando rimango a casa per situazioni di salute vuol dire che sono proprio ecco down perché altrimenti cerco sempre di non fermarmi.
01:08Io ringrazio davvero Azione contro la fame Italia e con lei anche per corsi di secondo UELF all'Università di Milano, Bovindo per aver promosso l'iniziativa.
01:21Perché la presentazione di questo Atlante della situazione della fame del mondo io credo che sia un dato interessantissimo, uno strumento di analisi, uno strumento che permette di assumere una maggior consapevolezza ma anche di programmare azioni future di politiche attive.
01:44Perché è indubbio che noi dobbiamo rapportarci sempre di più con un ulteriore livello di diseguaglianza che sta caratterizzando le società attuali.
01:57Dove all'interno delle tante differenze sta pesando in maniera notevole appunto l'inaccessibilità a un cibo di qualità, per carità in alcune regioni del mondo anche al cibo stesso.
02:10Con una serie di ripercussioni non di poco ponto che ha a che fare con la condizione sociale in cui si vive ma ha a che fare con lo stato di salute delle persone sul futuro della loro vita.
02:24E da allora riuscire a partire da questi dati, che ripeto sono utilissimi, per costruire delle politiche è necessario, partendo da una considerazione.
02:35E per essere efficaci le politiche devono essere fra loro connesse, devono avere un filo conduttore come obiettivo.
02:44E va dal coinvolgimento della produzione degli alimenti stessi, perché non dimentichiamo mai che la qualità deve essere accompagnata dalla possibilità di essere acquistata,
02:57perché non possiamo permetterci che c'è di avere chi può a farlo e chi viene escluso.
03:05Ha a che fare con politiche sociali che riguardano per esempio le mense scolastiche, ma non solo, anche quelle aziendali, anche più in generale tutti i luoghi di somministrazione di cibo.
03:19Ha a che fare con quello che è il tema dei temi in fondo, riuscire a mettere nella borsa delle famiglie le risorse necessarie per poter sostenere i costi che sempre di più pesano
03:38e che rischiano di scontrarsi invece con una stabilità dei salari e quant'altro.
03:45Molto si discute di salario minimo, credo sia un fatto di civiltà.
03:50Non dimentichiamo mai che c'è il lavoro povero, che è un'ulteriore vergogna di cui dobbiamo al più presto saperci liberare.
04:00Ed esiste anche la necessità di un forte patto quindi fra i vari settori della società.
04:06Dove dicevo dalla distribuzione, dalla produzione, dalle istituzioni, quelle nazionali, quelle regionali, quelle locali, dal terzo settore, dalla società nelle sue conformazioni deve scattare questo patto di attenzione riguardo una questione come questa.
04:29che non è assolutamente di secondo livello perché ha a che fare con la qualità e a volte mi verrebbe da dire anche sulla durata della vita delle persone,
04:40ma se vogliamo dare una lettura più cinica anche sulla sostenibilità del nostro modelli futuro di welfare.
04:48Perché non dimentichiamo che tutto quello che noi ignoriamo evitiamo di affrontare anche dal punto di vista economico, di investimento nell'immediato,
04:59ce lo ritroviamo comunque più avanti sotto forma di criticità sanitarie e criticità sociali.
05:06Siccome per ora mi viene da dire siamo ancora in una società che ha un DNA di solidarietà, non è che non le dovremo affrontare.
05:16Le dovremo affrontare in fasi più complesse e acute e dovremmo farlo quando la qualità della vita delle persone e delle loro famiglie sarà fortemente compromessa.
05:27Ecco allora che ringrazio davvero tutti voi per il lavoro che ci avete offerto, ospitarvi qui è un vero piacere,
05:35anzi siamo noi che dobbiamo ringraziare voi come sempre di dare questo supporto, questo sprone, questi spunti,
05:43questa analisi precisa, profonda da cui partire.
05:47Non è un momento conclusivo, è chiaramente un punto di partenza perché il mio augurio anche con l'intergruppo di prevenzione e riduzione del rischio
05:56col quale stiamo affrontando anche il tema dell'alimentazione sia sotto il punto di vista dei disturbi alimentari
06:04e del cibo di qualità, diciamo diventerà sempre di più necessario avere momenti di confronto e di costruzione di possibilità future di azione,
06:21oltre, e qui chiudo, di corretta informazione e sensibilizzazione.
06:26Auguro a tutti voi di avere una profittura, non ne sono certo, conferenza stampa e vi ringrazio ancora.
06:34Ringrazio nuovamente l'onorevole Girelli e anche auguro una pronta guarigione.
06:44Prima di iniziare i nostri interventi ho il piacere di leggervi un messaggio lasciato dal sindaco Gaetano Manfredi,
06:52che non è potuto essere presente qui all'evento, ma ha lasciato un messaggio molto importante.
06:59Buongiorno a tutti e tutte, desidero intanto portare i miei saluti alle relatrici e ai relatori intervenuti
07:04in questa occasione, ai presenti e alla stampa.
07:07La presentazione del rapporto Atlante della fama in Italia, alla Camera dei Deputati, è un momento che ci riguarda profondamente.
07:13La povertà alimentare, infatti, è una realtà che riguarda molte famiglie, una realtà di difficoltà crescenti.
07:19Non possiamo più ignorare lo stato delle cose.
07:21Ringrazio dunque per l'importante lavoro svolto, azione contro la fama Italia,
07:25le ricercatrici di percorsi di secondo welfare dell'Università degli Studi di Milano,
07:29e tutti gli enti e le persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla stesura del rapporto.
07:35Molte famiglie sperimentano forme di povertà alimentare,
07:38dall'impossibilità di far fronte alle spese necessarie al sostentamento,
07:41all'impossibilità di seguire una dieta varia, sana ed equilibrata.
07:45Queste difficoltà, come se vince dai dati, riguardano in misura maggiore il Sud Italia
07:49e le famiglie con tre o più minori.
07:51Alla povertà alimentare si intrecciano altri fattori che, nella totalità,
07:54contribuiscono a determinare situazioni di grande precarietà.
07:57I dati disponibili restituiscono una situazione di povertà e incertezza,
08:01non soltanto in condizioni di mancata occupazione,
08:04ma anche in situazioni in cui i lavoratori e i lavoratrici,
08:07a causa di paghe molto basse, non riescono a sostenere standard di vita adeguati.
08:11A questo si aggiungono ulteriori dati di realtà,
08:13tra i quali la precarietà lavorativa, il mancato aumento dei salari,
08:17l'inflazione e l'aumento dei costi della vita.
08:20Lavorare sui dati e sui numeri ci permette di intervenire in maniera più efficace,
08:24di individuare le priorità, di avviare i percorsi più strutturati sui singoli territori.
08:29A Napoli, già nel novembre 2023, abbiamo avviato,
08:32in collaborazione con Azione contro la fame e alcuni partner locali,
08:35come Altra Napoli e Focus Fondazione Quartieri Spagnoli,
08:38un progetto di contrasto alla povertà alimentare.
08:40Il progetto si fondava su alcune semplici linee di intervento,
08:43ma che oggi ci tornano utili per supportare il discorso fondativo del rapporto.
08:48Oltre a prevedere un contributo alla spesa,
08:50il progetto Mai più fame favoriva un percorso di educazione alimentare,
08:53proprio per promuovere una dieta sana ed equilibrata
08:55e un processo di graduale inserimento lavorativo.
08:59Non posso poi non menzionare il ruolo degli enti del terzo settore,
09:01una risorsa imprescindibile per le misure di sostegno alimentare.
09:05In questa grande rete di sostegno,
09:07il ruolo delle mense e delle diocesi è importantissimo.
09:10La collaborazione tra il Comune e gli ETS è molto proficua,
09:14come dimostra il progetto connesso al reddito alimentare
09:16e che vede il coinvolgimento di nove enti del terzo settore
09:19e cinque operatori del settore alimentare
09:21per il recupero dei prodotti in eccedenza
09:23e la redistribuzione alle famiglie in condizioni di bisogno.
09:26Sappiamo che è un inizio di un processo molto più lungo.
09:30Come amministratori pubblici, però, possiamo fare la nostra parte
09:33e dimostrare un'attenzione ai territori più puntuale.
09:35I Comuni, in particolar modo, possono essere interlocutori privilegiati
09:39in quanto enti di maggiore prossimità.
09:41Benvengano i momenti di confronto,
09:43ci consentono di mettere sul tavolo potenzialità e criticità
09:45e ci permettono, soprattutto, di sviluppare soluzioni condivise
09:49e più organiche, tenendo insieme il grande mondo delle politiche pubbliche,
09:53l'intervento dei privati e degli enti del terzo settore.
09:56Tutti con un unico scopo, creare un sistema di sostegno più adeguato,
10:00in grado di rispondere ai bisogni delle comunità,
10:02oggi sempre più urgenti, e in grado di superare le difficoltà
10:05che nel corso degli anni hanno evidenziato
10:07le mancanze di un sistema non sempre efficace.
10:10Buon proseguo del confronto a tutti e tutte.
10:12Grazie. Cari saluti, Gaetano Manfredi.
10:15Quindi ringrazio nuovamente il sindaco Manfredi
10:22per questo messaggio molto importante,
10:25che in realtà riprende vari punti che andremo ad evidenziare
10:28nei nostri interventi.
10:30Io mi inserisco per una breve nota di contesto.
10:36Non funziona il slide.
10:45Ok. Mi inserisco inizialmente per una breve nota di contesto
10:52per dare un'idea sul dove, da che cosa è nato l'Atlante della fame in Italia.
10:58Allora, innanzitutto, per chi non ci conoscesse,
11:01Azione contro la fame è un'organizzazione umanitaria internazionale
11:03impegnata nella lotta contro fame e malnutrizione nel mondo e in Italia.
11:09Come network internazionale siamo in prima linea nella lotta contro la fame,
11:14ormai da più di 40 anni e siamo presenti in più di 50 paesi al mondo.
11:19Ma come sede italiana di azione contro la fame,
11:22negli ultimi anni abbiamo approfondito il nostro impegno
11:27nel contrasto alla povertà alimentare in Italia, nel nostro paese.
11:31Questo perché abbiamo visto crescenti bisogni nel nostro territorio
11:36e abbiamo deciso quindi di passare all'azione.
11:40In un primo momento l'abbiamo fatto veramente da un punto di vista operativo e progettuale,
11:45avviando il progetto Mai più fame dall'emergenza all'autonomia,
11:50un progetto che è attivo dal 2022 a Milano e dal 2023 a Napoli
11:54ed è tutto orattivo su queste sedi e ci ha portato in questi anni
11:58degli ottimi risultati di cui andiamo molto orgogliosi.
12:01Il progetto si articola in tre pilastri principali.
12:06Il primo pilastro è un sostegno immediato alla spesa tramite tessere spesa mensili
12:11che i partecipanti e le loro famiglie possono utilizzare
12:15anche negli esercizi commerciali della grande distribuzione,
12:20ma che è accompagnato da altri due elementi molto importanti.
12:24Un percorso di educazione alimentare che permette di evitare
12:28che le nuove risorse economiche vengano utilizzate per perpetuare
12:33dei pattern di acquisto poco sani e variegati
12:38e un percorso di formazione che per noi è importantissimo
12:41mirato sia al reinserimento lavorativo ma anche all'attivazione individuale
12:46dei partecipanti, proprio perché dalla nostra esperienza progettuale
12:50abbiamo visto che un reinserimento lavorativo senza prima una vera e propria
12:55riattivazione dell'autostima, della fiducia in se stessi e della motivazione al lavoro
13:00non è efficace.
13:03Quindi partendo da queste linee programmatiche in realtà vediamo l'approccio
13:07che come azione contro la fame abbiamo proprio nel contrasto alla povertà alimentare.
13:12Un approccio che si risponde ai bisogni nell'emergenza ma sempre in modo integrato
13:18con risposte e soluzioni che sempre mirano all'autonomia delle persone
13:25e a una fuoriuscita dalla situazione e dalla condizione di povertà alimentare.
13:30Dopo questa esperienza progettuale molto pratica abbiamo deciso poi di approfondire
13:36il nostro impegno nel contrasto alla povertà alimentare tramite, partendo da una riflessione,
13:42un approfondimento per avere un quadro più completo del fenomeno a livello italiano e nazionale
13:50e per avere anche un quadro delle politiche, delle misure attualmente in vigore
13:55per rispondere al problema.
13:57Da queste esigenze è nato il progetto di ricerca che abbiamo portato avanti
14:02in collaborazione con le ricercatrici di percorsi di secondo welfare
14:05il laboratorio dell'Università Statale di Milano, qui oggi rappresentato dalla dottoressa De Tommaso
14:11e anche in collaborazione con la dottoressa Lidia Celardo
14:15che ha partecipato all'elaborazione delle analisi dell'Atlante della fame a titolo personale
14:21e che è invece oggi qui presente in rappresentanza dell'Istat.
14:25L'Atlante della fame in Italia sicuramente in un primo momento dà un'immagine, un quadro
14:33dei dati sulla povertà e l'insicurezza alimentare in Italia
14:36che oggi verranno spiegati in una breve panoramica dalla dottoressa Celardo
14:41e mi inserirò io con un piccolo addendum su ulteriori analisi fatte e elaborate durante il rapporto
14:47e poi contiene anche un'analisi delle politiche nazionali e locali attualmente in vigore
14:53che oggi verrà illustrata dalla dottoressa De Tommaso
14:56e a chiusura propone delle proposte programmatiche da parte di Azione contro la fame
15:04per rispondere in modo strutturale ed efficace alla povertà alimentare in Italia
15:09che io presenterò a chiusura dell'evento.
15:12A causa dei tempi strettissimi aggiungo che non ci sarà un momento di domande e risposte
15:18a chiusura dell'evento ma siamo assolutamente aperti a continuare il dialogo
15:24quindi invito caldamente a inviare anche domande.
15:27Io lascerò il mio contatto alla fine della presentazione e anche per interviste.
15:31In questo momento passo invece la parola alla dottoressa Celardo.
15:34Grazie mille, buongiorno a tutti, è davvero un piacere essere qui oggi.
15:43Ringrazio Azione contro la fame per avermi invitata a raccontare
15:48che cosa significa oggi in Italia vivere in una condizione di povertà e di insicurezza alimentare.
15:55Come ha anticipato la dottoressa Carlini, io lavoro in Istat e in Istat sono responsabile
16:02per la misurazione dell'insicurezza e della povertà alimentare.
16:06Per cui quello che farò adesso nei prossimi dieci minuti, molto brevemente,
16:11cercherò di raccontarvi un po' quello che noi siamo riusciti a catturare.
16:16Non tutto, perché ovviamente non abbiamo i tempi, però cercherò di raccontare
16:23insomma quali sono gli elementi più importanti che ci permettono oggi di dire
16:26quante sono le persone che oggi vivono in questa condizione e che tipo di esperienza vivono.
16:34Allora, molto brevemente, spesso usiamo come sinonimi i concetti di insicurezza e povertà alimentare.
16:43In realtà l'insicurezza alimentare è un concetto più ampio della povertà alimentare,
16:48perché se da una parte la povertà alimentare ci racconta quella privazione materiale
16:54legata all'incapacità economica di acquistare del cibo necessario,
17:00l'insicurezza alimentare invece ci permette di raccontare anche tutte quelle esperienze
17:07che riguardano per esempio la preoccupazione di non poter mangiare a sufficienza
17:10oppure l'incapacità di condividere con amici e con parenti e quindi tutta la dimensione sociale
17:16di poter condividere dei pasti insieme.
17:19La lotta all'insicurezza e alla povertà alimentare è certamente oggi uno dei temi prioritari
17:26nell'agenda internazionale, tanto che anche all'interno degli obiettivi di sviluppo sostenibile
17:33e troviamo diversi richiami alla lotta a questo fenomeno.
17:41Spesso nei paesi in via di sviluppo non sentiamo parlare di insicurezza o povertà alimentare
17:46o comunque ne sentiamo parlare molto poco.
17:48Questo perché?
17:49Perché nell'immaginario o comunque nell'uso comune
17:55noi tendiamo a pensare alla povertà alimentare come qualcosa che riguarda solamente paesi poveri
18:01in via di sviluppo, mentre invece sempre più portiamo all'attenzione dati che ci dimostrano
18:08che invece oggi insicurezza e povertà alimentare sono un fenomeno che riguarda anche paesi ad alto reddito.
18:17Se prendiamo per esempio gli ultimi dati della FAO vediamo che quasi il 7% della popolazione in Europa
18:23non accede a una dieta sufficiente, sana e nutriente.
18:29A questo aggiungiamo, evento recente degli ultimi anni, l'impennata inflazionistica
18:37che in particolare ha colpito i prezzi dei beni alimentari e che ha portato il costo della dieta sana
18:42sempre nel contesto europeo ad aumentare di oltre il 30%.
18:50Andiamo al contesto italiano e qui riportiamo alcuni dei dati che abbiamo pubblicato recentemente
18:55lo scorso ottobre.
18:58Allora qui abbiamo riportato due dei principatori indicatori che noi produciamo
19:03che sono la riga in giallo in basso e la percentuale di famiglie, la percentuale di individui
19:10che non hanno risorse sufficienti per acquistare il cibo necessario.
19:14Nel 2024 raggiunge quasi il 3%, quindi quasi un milione e mezzo di individui.
19:22La linea in alto invece, la linea rossa riguarda le persone che non accedono ad un'alimentazione adeguata
19:30che in particolare a livello europeo viene individuata a partire da quelle famiglie
19:38che non si possono permettere un pasto proteico almeno ogni due giorni.
19:42Qui vediamo che l'impossibilità di accedere ad una dieta adeguata colpisce quasi una persona su dieci
19:51in Italia nel 2024, quindi parliamo di quasi 6 milioni di persone.
19:59Allora, qui che cosa abbiamo fatto a questo punto?
20:02Abbiamo preso questo indicatore che ci racconta le persone che non accedono ad un'alimentazione adeguata
20:09e abbiamo cercato di capire quali potevano essere le dimensioni sociali ed economiche maggiormente associate.
20:17Allora, qui abbiamo la tipologia familiare.
20:20Vediamo che in particolare, e questo va un po' in controtendenza rispetto alle statistiche
20:25sulla povertà che tutti siamo abituati a vedere,
20:29qui vediamo in particolare che l'insicurezza alimentare colpisce i giovani che vivono da soli.
20:36e successivamente le famiglie monogenitore.
20:44Qui invece che cosa abbiamo fatto?
20:48Qui siamo andati a collegare sempre questo indicatore sulla incapacità di accedere ad un'alimentazione adeguata
20:55alla dimensione economica e quindi in particolare siamo andati a vedere le famiglie che arrivavano con difficoltà
21:01a fine mese e le famiglie rispetto al numero di percettori.
21:07Allora, qui vediamo che la dimensione economica è fortemente impattante.
21:12Noi vediamo che le famiglie che sono in una condizione economica più difficile,
21:16quindi che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese,
21:19o che possono contare solamente su un reddito,
21:24all'interno della famiglia hanno una probabilità molto più alta di cadere in condizione di insicurezza alimentare.
21:35Allora, qui abbiamo preso invece la dimensione della deprivazione sociale legata all'insicurezza alimentare
21:42e quindi abbiamo preso gli individui che non si possono permettere, almeno una volta al mese,
21:48di mangiare insieme ad amici e parenti.
21:50Quindi anche qui ad evidenziare quanto l'insicurezza alimentare non riguardi solamente il fatto di materialmente
21:59non mettere un piatto a tavola, ma significa anche privarsi di momenti di condivisione legati al cibo.
22:05Qui vediamo che nel mezzogiorno il fenomeno colpisce maggiormente le famiglie residenti
22:12e colpisce anche in misura maggiore le famiglie composte solamente da stranieri.
22:22Qui invece abbiamo fatto un focus sui minori di 16 anni
22:28e in particolare abbiamo osservato le dimensioni della deprivazione alimentare
22:33che riguardano il fatto di non avere accesso ad almeno un pasto proteico al giorno,
22:37il fatto di non accedere a frutta e verdura fresca ogni giorno
22:40e il fatto di non poter invitare gli amici a casa per fare merenda, spuntino o pranzo insieme.
22:48Allora, qui che cosa osserviamo?
22:50Che cosa emerge in maniera evidente da questo grafico?
22:54Che certamente nel mezzogiorno le condizioni dei minori da questo punto di vista
22:58sono molto più svantaggiate e soprattutto emerge in maniera molto evidente
23:06quanto il titolo di studio dei genitori abbia un impatto sulla condizione di vita dei minori.
23:12Infatti nelle famiglie dove c'è un basso titolo di studio
23:15la probabilità per il minore di ricadere in una condizione di insicurezza alimentare
23:21è molto molto più alta.
23:24Quindi andando a concludere, se osserviamo in Italia quello che è accaduto negli ultimi dieci anni,
23:31osserviamo che i fenomeni più gravi di insicurezza alimentare,
23:38quindi le manifestazioni più gravi di questo fenomeno, tendono a diminuire.
23:43Ma allo stesso tempo osserviamo invece che le forme più lievi dell'insicurezza alimentare,
23:49quelle maggiormente legate alla qualità della dieta, alla dieta sana, alla dieta nutriente,
23:54invece sono in preoccupante aumento.
23:57E questo spinto, come abbiamo anticipato prima, dall'aumento dei prezzi dei beni alimentari
24:02che continuano a crescere dal 2022 ad oggi.
24:08Nel 2024 l'insicurezza alimentare colpisce un numero molto importante di persone in Italia.
24:14Lì abbiamo visto che oltre un milione e mezzo di persone non ha risorse sufficienti
24:20per acquistare il cibo necessario, quasi 6 milioni di persone non accedono ad un'alimentazione adeguata,
24:27quasi un adulto su 20 non ha la possibilità di condividere il cibo con amici e parenti
24:33e se guardiamo alla dimensione dei minori, oltre 430 mila minori ancora nel 2024
24:41vive in una condizione di deprivazione alimentare.
24:44Tutto questo, come dire, tutto il nostro sforzo nel raccontare questi dati,
24:51nel portare queste evidenze per unirci alla voce di tutti quelli che ancora oggi ci dicono
24:58che l'insicurezza alimentare non è un fenomeno che riguarda solamente i paesi in via di sviluppo
25:04ma che riguarda in maniera molto importante anche paesi ad alto reddito come l'Italia.
25:11Quindi da parte nostra, da parte dell'Istat, lo sforzo sarà sempre continuo
25:15per dare sempre più dati, sempre più informazioni rispetto a questo fenomeno
25:20e per dare a tutti i decisori politici e tutti coloro che hanno la possibilità
25:25di intervenire su questo un quadro completo, informato e preciso
25:32di quello che accade ogni giorno in Italia.
25:35Grazie.
25:35Ringrazio la dottoressa Celardo per questa puntuale panoramica dei dati principali
25:51su povertà e insicurezza alimentare.
25:54Io mi inserisco per portare un piccolo ulteriore livello di lettura e di analisi dei dati
26:01che abbiamo elaborato proprio per l'Atlante della fame in Italia.
26:05Innanzitutto ci siamo chiesti quali sono le famiglie che sono più colpite dalla povertà alimentare
26:13e che hanno soprattutto meno accesso ad una alimentazione adeguata in Italia.
26:18Il primo risultato che purtroppo non è incluso nel grafico presentato nella slide
26:23però sono le famiglie che vivono nel sud Italia.
26:27Questa analisi è basata sui micro dati di Istat relativi al 2023
26:31e quindi nel 2023 vediamo che le famiglie che vivono al sud Italia
26:36avevano un tasso di incidenza di un mancato accesso a un cibo adeguato del 14%,
26:42quindi circa 5,5 punti percentuali in più della media italiana
26:47che denota quindi una consistente disuguaglianza a livello territoriale del fenomeno.
26:51Le altre famiglie più colpite dalla condizione di mancato accesso a un cibo adeguato
26:58sono le famiglie numerose con tre o più figli minori a carico,
27:03le famiglie con componenti stranieri, le famiglie con un basso titolo di studio
27:07e le famiglie monogenitoriali, quindi molto in linea con i dati presentati dalla dottoressa Celardo.
27:12Inoltre, particolarmente colpite dal fenomeno, sono anche i giovani fino ai 34 anni
27:18che hanno comunque, presentano una caratteristica abbastanza peculiare
27:23ovvero presentano tassi piuttosto bassi di povertà e insicurezza alimentare
27:30nel suo lato più sociale, l'elemento più sociale del fenomeno
27:34ovvero il condividere e mangiare insieme ad amici e parenti
27:38ma invece tassi più alti di mancato accesso a una dieta adeguata a livello quotidiano.
27:44Questi dati quindi ci dicono che questa categoria di giovani sotto i 34 anni
27:48pur di non rinunciare alla comedialità, al lato sociale del cibo
27:53tendono invece a sacrificare la qualità della loro dieta quotidiana.
27:58Un ulteriore passaggio di analisi, perché non ci siamo fermati qui
28:03è stato dall'analisi fattoriale che abbiamo elaborato
28:07proprio per la tante della fame.
28:10L'analisi fattoriale è un metodo statistico multivariato
28:15che permette di guardare a tante caratteristiche delle famiglie
28:19tutte in una sola analisi
28:20e permette di andare al di là dell'incidenza del fenomeno
28:24e guardare le relazioni tra le diverse caratteristiche delle famiglie.
28:28L'obiettivo è cercare quali sono quelle caratteristiche
28:33che in termini probabilistici coesistono maggiormente
28:37con una condizione di mancato accesso a un cibo adeguato
28:40e quindi andare a vedere quali sono i fattori di rischio
28:43che nella realtà portano ad avere un maggior rischio
28:46di mancato accesso a cibo adeguato.
28:49Per leggere i risultati dell'analisi
28:51vi è un grafico nella slide mostrata
28:54il grafico mostra tutte le caratteristiche analizzate delle famiglie
29:00ogni puntino corrisponde a una caratteristica delle famiglie
29:03e in particolare il punto con la dicitura deprivazione alimentare
29:08che è evidenziata in arancione
29:10corrisponde alla caratteristica di un mancato accesso a una dieta adeguata.
29:15Per leggere i risultati dell'analisi
29:17guardiamo a quali sono i punti che nello spazio del grafico
29:20sono maggiormente vicini al punto della deprivazione alimentare.
29:24Quei punti corrispondono alle caratteristiche
29:26che nella realtà coesistono maggiormente
29:29con la condizione di mancato accesso a un cibo adeguato.
29:33I risultati di questa analisi fattoriale
29:35ci dicono che al di là delle caratteristiche sociodemografiche delle famiglie
29:39sono i fattori economici
29:41a incidere maggiormente sul rischio di mancato accesso
29:45ad una alimentazione adeguata di una famiglia in Italia.
29:48I fattori economici sono i bassi redditi
29:51e la precarietà lavorativa.
29:53Bassi redditi intendiamo quelle variabili,
29:56quelle caratteristiche delle famiglie
29:57che per esempio il fatto di arrivare con difficoltà a fine mese,
30:01il fatto di avere spese in arretrato come bollette, affitto,
30:05ma anche non avere accesso alle cure mediche
30:08a causa di mancanza di soldi.
30:11Per quanto riguarda invece la precarietà lavorativa,
30:14sicuramente parliamo di famiglie con componenti disoccupati,
30:18ma soprattutto parliamo di famiglie con componenti
30:21in condizioni di bassa intensità lavorativa,
30:25ad esempio che lavorano ma con contratti a tempo determinato
30:29o con contratti a tempo parziale, un part-time involontario.
30:34Questo quindi ci dice, questi risultati ci dicono cose molto importanti.
30:37Innanzitutto ci dicono che la povertà alimentare,
30:40il rischio di povertà alimentare è molto legato al lavoro povero
30:45e al lavoro precario.
30:47Ci dicono anche che in modo controintuitivo però sono più a rischio
30:53le famiglie con persone che lavorano ma lavorano per esempio
30:57con contratti precari rispetto alle famiglie che invece hanno
31:01dei componenti disoccupati, questo probabilmente perché le persone
31:05che lavorano ma in modo precario hanno meno accesso ai sussidi pubblici
31:10e quindi sono risultati importantissimi perché legano veramente
31:14il discorso del lavoro e del lavoro povero
31:16al discorso dell'accesso al cibo in modo intrinseco.
31:22Abbiamo inoltre guardato alle varie categorie di lavoratori
31:26per vedere quali sono quelle più a rischio di povertà alimentare,
31:29abbiamo visto che sono i lavoratori dipendenti,
31:31i più a rischio di mancato accesso a una dieta adeguata
31:34e questo quindi conferma il crollo del mito del lavoro dipendente
31:40che possa essere un fattore di protezione dalla povertà
31:44e dalla povertà alimentare.
31:46Abbiamo in ultimo analizzato a livello di popolazioni più fragili
31:53e più vulnerabili e abbiamo guardato al gap di genere
31:56perché chiaramente sappiamo che in Italia il tasso di disoccupazione femminile
32:00e di inattività sono più alti di quelli maschili
32:03e infatti le donne sono anche più a rischio di povertà alimentare
32:06e abbiamo fatto un confronto tra i tassi di occupazione femminile
32:10a livello regionale e la percentuale di mense scolastiche
32:13nelle scuole della regione
32:15e abbiamo visto che nelle regioni dove c'erano più mense scolastiche
32:18corrispondevano dei tassi di occupazione femminile più alti
32:22e nelle regioni in cui c'erano meno mense scolastiche
32:24corrispondevano invece tassi di occupazione femminile più bassi
32:27quindi si può vedere un qualche legame
32:31in qualche modo una correlazione
32:33e comunque guardare alle mense scolastiche
32:35non solo come assolutamente strumento importantissimo
32:38per garantire almeno un pasto sano e completo
32:42ai figli e agli studenti
32:43ma anche come strumento di conciliazione famiglia e lavoro
32:46per i genitori, soprattutto per le madri
32:48che spesso sono le principali persone
32:52che hanno carichi di cura nella famiglia
32:53con questo passo la parola all'autressa De Tommaso
32:58per l'ex cursus sull'analisi delle politiche
33:00ok perfetto, grazie Giulia
33:06e ti chiedo soltanto di... grazie mille
33:08mi unisco anche io ai ringraziamenti per l'organizzazione
33:12dell'incontro di oggi anche per l'invito
33:13e con il mio intervento andrò sull'analisi
33:16delle misure di contrasto alla povertà alimentare
33:19la domanda che ci ha guidato è stata
33:21effettuata alla profilazione del fenomeno
33:24come rispondiamo a questo fenomeno
33:26all'interno del nostro paese
33:28sia sul piano nazionale che su quello locale
33:31sul livello nazionale abbiamo analizzato
33:34le misure dirette di contrasto alla povertà alimentare
33:37e quelle indirette
33:38ovvero il sostegno al reddito
33:40non specificamente rivolto al contrasto
33:42della povertà alimentare
33:43ma che per le caratteristiche delineate
33:46negli interventi iniziali
33:49sono fondamentali per il contrasto
33:51alla povertà materiale barra economica
33:53e livello locale con un focus
33:56su cinque città metropolitane
33:57su cui abbiamo appunto analizzato
33:59la co-costruzione degli interventi territoriali
34:02e anche la creazione di reti multiattore
34:05tra pubblica amministrazione
34:07e denti del terzo settore
34:08per rispondere al fenomeno
34:10attualmente la misura di contrasto principale
34:14per la povertà alimentare a livello nazionale
34:16è la carta acquisti dedicata a te
34:18introdotta nel 2023
34:20si tratta di un supporto monetario
34:23specificamente rivolto a situazioni
34:25di vulnerabilità alimentare
34:27che a differenza di misure parallele
34:31come quelle appunto del pacco alimentare
34:33introduce il principio di libertà di scelta
34:36ovvero le famiglie ricevuto il sostegno
34:38possono scegliere liberamente
34:40di acquistare i prodotti sul mercato
34:44dell'alimentare
34:47senza appunto doversi vincolare
34:49alla scelta di alcuni prodotti
34:52come quelli appunto contenuti nel pacco alimentare
34:54e per questo abbiamo ritenuto sia
34:56sicuramente meno stigmatizzante
34:58si rivolge ai nuclei familiari
35:00più esposti al fenomeno della povertà alimentare
35:02come anticipavano Giulia e Livia
35:05i nuclei familiari numerosi
35:07con almeno tre componenti
35:09e dà quindi priorità a famiglie
35:11con figli minori a carico
35:13e inoltre rappresenta appunto
35:15un supporto per la cosiddetta
35:18fascia grigia della povertà
35:20ovvero coloro che non accedono
35:22alle misure di contrasto alla povertà estrema
35:24come vedremo dopo l'assegno di inclusione
35:27ma che al contempo vivono situazioni di povertà
35:30poiché appunto sono esposti
35:34a molteplici vulnerabilità quotidiane
35:39tuttavia permangono alcune criticità strutturali
35:42ne delineo alcune
35:43l'approccio residuale, selettivo ed emergenziale
35:47della misura
35:48si tratta di una tantum di 500 euro
35:50che di fatto appunto viene rivolta
35:53soltanto a famiglie con almeno tre minori a carico
35:57ed esclude per questo anche le famiglie
35:59che sarebbero nelle stesse condizioni
36:02ma che non hanno a carico appunto i tre minori
36:05aumenta
36:06scusate
36:08c'è un'assenza di percorsi
36:10di attivazione sociolavorativa
36:12né tantomeno di educazione alimentare
36:15e per questo appunto
36:16non sono mirati al supporto all'autonomia
36:19e al contempo
36:22c'è un'assenza sostanziale di dati pubblici
36:25per il monitoraggio della misura
36:27che come dicevo è partita nel 2023
36:30e che quindi non ci consente di tracciare
36:32un monitoraggio completo
36:35dell'utenza
36:37quindi delle famiglie raggiunte
36:38ma anche dei suoi risultati
36:40la seconda misura analizzata
36:42è quella del reddito alimentare
36:44in questo caso non parliamo di un supporto monetario
36:47ma di un'iniziativa sperimentale
36:49attualmente partita in quattro città metropolitane
36:53Genova, Firenze, Napoli e Palermo
36:55che ha come duplice obiettivo
36:57quello di ridurre lo spreco alimentare
36:59quello di supportare le persone
37:01in condizioni di povertà
37:03tramite appunto il recupero
37:05dei prodotti alimentari
37:06che sono appunto
37:09le eccellenze alimentari
37:11che sono appunto forniti
37:13dagli esercizi commerciali
37:14si tratta quindi di una misura di supporto
37:17alla co-costruzione di reti
37:19multiattore
37:20tra pubblica, amministrazione e denti del terzo settore
37:23che in questo momento hanno da un lato
37:26incentivato il protagonismo
37:28dei comuni e degli enti locali
37:30quindi anche della co-costruzione
37:32come vi dicevo di reti sinergiche
37:34per il contrasto al fenomeno
37:36e hanno anche supportato
37:38attraverso dei sistemi efficaci
37:40di tracciabilità
37:41appunto il monitoraggio
37:43delle eccedenze recuperate
37:44un po' in continuità
37:45con quello che era stato costruito
37:47costruito con l'ex FEAD
37:49attualmente contenuto
37:51nel Fondo Sociale Europeo
37:53e che ha più o meno
37:55le stesse caratteristiche
37:57tuttavia anche qui individuiamo
37:59delle carenze sostanziali
38:01che potrebbero essere
38:02un punto di partenza
38:04appunto per migliorare questa misura
38:06anche nel futuro
38:07anche in questo caso
38:09parliamo di un approccio
38:10per lo più emergenziale
38:12attualmente non ci sono
38:14servizi di attivazione
38:15sociolavorativa dei beneficiari
38:18per cui non sono orientati
38:21all'emancipazione
38:22e alla capacitazione
38:23del singolo individuo
38:24che oltre alla povertà alimentare
38:26è esposto ad una
38:28molteplicità di vulnerabilità
38:30dall'analisi qualitativa
38:32inoltre emerge
38:33un sostanziale disalineamento
38:36mismatch
38:36fra i numeri
38:38l'entità del fenomeno
38:40e i fondi assegnati
38:41i fondi sono stati
38:43assegnati per lo più
38:45sui dati
38:46del FEAD
38:47dell'utenza FEAD
38:48del 2022
38:49questi
38:50oltre ad essere appunto
38:52datati
38:53in realtà
38:53non corrispondono
38:54all'intero
38:56al quadro
38:58insomma
38:58completo del fenomeno
39:00gli oneri
39:01amministrativi
39:02e burocratici
39:03i costi
39:04in termini appunto
39:05burocratici
39:06della misura
39:07in termini di tracciabilità
39:09e documenti di trasporto
39:10sono attualmente
39:12segnalati
39:12da alcuni intervistati
39:14come principali ostacoli
39:16e anche in questo caso
39:18c'è una sostanziale
39:19assenza di dati pubblici
39:21veniamo ora
39:22alle misure indirette
39:24di contrasto
39:24alla povertà
39:25che corrispondono
39:26al sostegno
39:27al reddito
39:27ma che sono tuttavia
39:28principali
39:29cruciali
39:29per il contrasto
39:30al fenomeno
39:31perché da un lato
39:33sostengono appunto
39:34il reddito
39:34che come si diceva
39:36prima
39:36è uno dei principali
39:38principali cause
39:39di deprivazione
39:41alimentare
39:42e guardano
39:43in maniera
39:44sempre più
39:45attenta
39:46alle famiglie
39:48vulnerabili
39:49che come dicevamo
39:50sono tra i principali
39:51target
39:52l'approccio
39:54in questo caso
39:55sia nel caso
39:56dell'assegno di inclusione
39:57che di supporto
39:58formazione
39:58e lavoro
39:59è proprio orientato
40:00all'autonomia
40:01quindi sappiamo
40:01esserci dei percorsi
40:03individualizzati
40:04di riattivazione
40:06sociale
40:07e lavorativa
40:08che possano
40:08supportare
40:09l'individuo
40:10ma l'intero
40:10nucleo familiare
40:11verso la
40:13fuoriuscita
40:14della condizione
40:15di povertà
40:16tuttavia
40:17anche in questo caso
40:19individuiamo
40:19se
40:20contestualizzato
40:22all'interno
40:22del fenomeno
40:23della povertà
40:24alimentare
40:25individuiamo
40:26delle criticità
40:27sia in termini
40:28di accessibilità
40:29che di adeguatezza
40:31di queste misure
40:32la misura
40:33del
40:34assegno di inclusione
40:36e anche quella
40:36della supporto
40:37formazione
40:38e lavoro
40:38rimane fortemente
40:39categoriale
40:40sono
40:41esclusi
40:43i nuclei familiari
40:44ad esempio
40:45quelli più giovani
40:46che sarebbero invece
40:47appunto
40:48più colpiti
40:49dal fenomeno
40:50della povertà
40:51alimentare
40:52attualmente
40:54corrisponde
40:56c'è un disincentivo
40:58all'inserimento
40:58lavorativo
40:59delle madri
41:00poiché
41:01diciamo
41:02in generale
41:03sono esonerate
41:04dal
41:04partecipazione
41:06a percorsi
41:06di inclusione
41:07poiché la misura
41:08appunto
41:09prevede questa
41:10estensione
41:10per coloro
41:11che hanno
41:11carichi di cura
41:12quindi pensiamo
41:13che la percentuale
41:15si possa
41:15concentrare
41:16per lo più
41:17sulle donne
41:18e dunque
41:19anche sulle madri
41:20anche in questo
41:22caso
41:22in termini
41:23di accessibilità
41:24mancano
41:25dei dati
41:25sull'impatto
41:26e l'efficacia
41:27di queste misure
41:28sia nel
41:30primo
41:30che nel
41:31secondo
41:31caso
41:31in termini
41:32di adeguatezza
41:33il contributo
41:35non è commisurato
41:36al carovita
41:37nel caso
41:37dell'adi
41:38e si tratta
41:39di una misura
41:40insufficiente
41:40residuale
41:41temporanea
41:42nel caso
41:42del supporto
41:43formazione
41:44e lavoro
41:45qui ritrovate
41:45una citazione
41:47di un intervistato
41:48che appunto
41:48fa riferimento
41:49proprio al carovita
41:50e l'impossibilità
41:51comunque di arrivare
41:52a fine mese
41:53nonostante
41:54il beneficio
41:57economico
41:59una scarsa
42:00personalizzazione
42:01dei percorsi
42:03con un'offerta
42:04di lavoro
42:04congrua
42:05che spesso
42:05non corrisponde
42:07alle caratteristiche
42:08del o della
42:09beneficiaria
42:10e l'assenza
42:11appunto
42:11di strumenti
42:13di riattivazione
42:14personale
42:15che come dicevamo
42:16inizialmente
42:17è cruciale
42:18per la fuoriuscita
42:19della condizione
42:20di povertà
42:20che spesso
42:21non è temporanea
42:23ma è latente
42:24e andando avanti
42:26appunto
42:26sulle misure
42:27invece di natura
42:28familiare
42:29anche se indirette
42:31ma fondamentali
42:32perché
42:32uno dei target
42:34principali
42:34come dicevamo
42:35è proprio quello
42:36delle famiglie
42:36soprattutto
42:37quelle numerose
42:38più giovani
42:38anche in questo caso
42:40la logica
42:42sicuramente
42:43fra i vantaggi
42:44sottolineiamo
42:45una logica
42:45universalistica
42:46che raggiunge
42:47l'intera platea
42:48delle famiglie
42:48di sostegno
42:50alle famiglie
42:51un supporto
42:53all'attivazione
42:53dei giovani
42:54che non vengono
42:55accompagnati
42:56lungo
42:57tutta
42:57la fase
42:58di
42:58gioventù
43:00ma che
43:00appunto
43:01sono
43:01supportati
43:02fino alla
43:03maggiorità
43:03o i 21 anni
43:04nel caso
43:05in cui
43:05siano coinvolti
43:06in percorsi
43:07formativi
43:07e nel caso
43:09tipo
43:09dei bonus
43:10nidi
43:10la
43:11supporto
43:11alla conciliazione
43:12vita
43:13lavoro
43:13fondamentale
43:14poiché
43:15prevede
43:15appunto
43:16la partecipazione
43:18da parte dei minori
43:19al tempo pieno
43:20a scuola
43:21o alla
43:22frizione
43:22della mensa
43:23scolastica
43:23quali strumenti
43:24fondamentali
43:25per il contrasto
43:26alla povertà
43:27alimentare
43:27alcune criticità
43:29prima di
43:29avviarmi
43:30alle conclusioni
43:31anche in questo
43:32caso
43:32se
43:33correlate
43:35diciamo
43:35al contrasto
43:37al fenomeno
43:38della povertà
43:38alimentare
43:39i requisiti
43:41di accesso
43:42risultano
43:42restrittivi
43:43in qualche
43:44caso
43:44per
43:46appunto
43:49alcuni
43:50o alcune
43:51lavoratori
43:52e lavoratrici
43:53c'è un rischio
43:54di non
43:54take up
43:55ovvero
43:55di non
43:56conoscenza
43:57di queste
43:57misure
43:58che alcune
43:59dei nuclei
44:00familiari
44:00non vi
44:01accedano
44:02per
44:02svariate
44:04motivazioni
44:06nel report
44:06poi trovate
44:07anche
44:07degli approfondimenti
44:08su singole
44:09dimensioni
44:10in termini
44:11di
44:11adeguatezza
44:12c'è una
44:13frammentarietà
44:14tra queste
44:15misure
44:15che vedete
44:16qui citate
44:17e
44:17una
44:18mancanza
44:19dei dati
44:20anche in questo
44:20caso
44:21rispetto
44:22all'integrazione
44:24tra le misure
44:25e anche
44:26all'efficacia
44:27di queste
44:28misure
44:28rispetto a
44:29singole dimensioni
44:30di povertà
44:31e non
44:31e anche
44:33in questo
44:33caso
44:34lo scaglionamento
44:35ISE
44:35di tipo
44:36progressivo
44:37in realtà
44:37potrebbe essere
44:38come già
44:38stato dimostrato
44:39da diversi
44:40studi
44:41accademici
44:42un potenziale
44:44disincentivo
44:45al lavoro
44:45femminile
44:46per concludere
44:48le politiche
44:49nazionali
44:50di contrasto
44:51alla povertà
44:52alimentare
44:53sebbene
44:54ci siano stati
44:55dei
44:56passi in avanti
44:57notevoli
44:58negli ultimi
44:59vent'anni
45:00sono ancora
45:01orientati
45:03verso un approccio
45:04emergenziale
45:05orientato
45:06per lo più
45:07con un approccio
45:09appunto
45:10frammentato
45:10e emergenziale
45:12che
45:12ecco
45:14non aiuta
45:16a ricostruire
45:16un quadro
45:17integrato
45:18delle politiche
45:18di supporto
45:20al fenomeno
45:22c'è un'attenzione
45:24sicuramente
45:25crescente
45:26verso i nuclei
45:27vulnerabili
45:28ma con
45:28ancora effetti
45:29categoriali
45:30barra residuali
45:31sia in termini
45:33di target
45:35che
45:35quindi di utenza
45:37che può accedere
45:38alle misure
45:38che di risorse
45:39che vi sono state
45:40stanziate
45:41mancanza
45:42di risposte
45:43strutturate
45:44e poi
45:44da ultimo
45:45ma è stato citato
45:46più volte
45:47quindi è fondamentale
45:48porre l'attenzione
45:49su questo
45:49la scarsità
45:50di dati
45:51di valutazione
45:52per delle misure
45:54la nostra analisi
45:56come anticipavo
45:57in introduzione
45:58si è focalizzata
45:58anche su
45:59alcune città
46:00metropolitane
46:01il focus
46:02ha riguardato
46:03Bari
46:03Milano
46:04Napoli
46:04Firenze
46:05Genova
46:05e a partire
46:07dall'analisi
46:08delle misure
46:10all'interno
46:10di queste città
46:11ma che in realtà
46:11ha riguardato
46:12anche un gruppo
46:14un overo
46:14più ampio
46:15di città
46:15metropolitane
46:16ci siamo resi conto
46:17che sebbene
46:18queste siano
46:19le più esposte
46:20al fenomeno
46:21della povertà
46:21alimentare
46:22che quindi
46:23siano più esposte
46:24al fenomeno
46:24della deprivazione
46:25all'interno
46:26di questi territori
46:27si creano
46:28si sono create
46:29delle esperienze
46:32di innovazione
46:33sociale
46:34ovvero orientate
46:35ad un modello
46:36olistico
46:36che mette assieme
46:38il contrasto
46:39allo spreco
46:40e alla deprivazione
46:41alimentare
46:42non ho il tempo
46:45di focalizzarmi
46:46su ognuno
46:47di questi casi
46:47ma per questo
46:48vi invito
46:49a leggere
46:50il report
46:51ma la graduale
46:53transizione
46:54verso questi
46:55modelli olistici
46:56che guardino
46:56alla povertà
46:57alimentare
46:58come inserita
46:59all'interno
46:59di un fenomeno
47:00multidimensionale
47:01che ha diverse
47:02sfaccettature
47:02così come emerso
47:04dalla profilazione
47:05iniziale
47:05deve essere anche
47:07lo scopo
47:07delle politiche
47:08a livello nazionale
47:10vi ringrazio
47:10e passo la parola
47:11a Giulia
47:12grazie mille
47:19alla dottoressa
47:20De Tommaso
47:21per il suo intervento
47:22io concludo
47:24i nostri interventi
47:26partendo proprio
47:27dal quadro
47:27che abbiamo tracciato
47:28durante quest'ora
47:30e vorrei
47:32quindi
47:32presentarvi
47:33le proposte
47:34che
47:34come azione
47:35contro la fame
47:36abbiamo elaborato
47:37e che secondo noi
47:38sono indispensabili
47:39per una risposta
47:41strutturale
47:42dignitosa
47:43e sostenibile
47:44sul lungo termine
47:45alla povertà alimentare
47:46la slide è giusta adesso
47:49il primo punto
47:51non può che partire
47:52dal diritto al cibo
47:52in particolare
47:54dal riconoscimento
47:55del diritto al cibo
47:56nella legislazione italiana
47:58noi sappiamo
47:59che il diritto al cibo
48:00è sancito
48:01da numerosi strumenti
48:02internazionali
48:03che sono stati
48:04ratificati
48:04dall'italia
48:05ma a tutt'oggi
48:06non è espressamente
48:08incluso
48:09nella legislazione italiana
48:11e nella costituzione
48:12questo crea
48:13delle situazioni
48:14in cui
48:14vi sono politiche
48:15che cercano
48:16di contrastare
48:17la povertà alimentare
48:19e promuovere
48:19un accesso al cibo
48:20ma sono spesso
48:21molto frammentate
48:22come abbiamo visto
48:23e con un approccio
48:24emergenziale
48:25quello che noi
48:26pensiamo
48:27è che
48:28partendo
48:29da riconoscere
48:30il diritto al cibo
48:31nella legislazione
48:32si può
48:33veramente
48:33passare
48:34a un approccio
48:35basato sui diritti
48:36che è un approccio
48:37sicuramente
48:38più
48:39olistico
48:40che tiene conto
48:41proprio della dignità
48:42della persona
48:42che va a rispondere
48:44ai bisogni
48:45e al problema
48:46della povertà alimentare
48:47e anche proprio
48:48alla garanzia
48:49del diritto al cibo
48:49e dell'accesso al cibo
48:51in modo
48:51multidimensionale
48:54in questo senso
48:56la nostra seconda proposta
48:58è proprio
48:58un maggior coordinamento
49:00delle autorità
49:00e degli attori competenti
49:02come abbiamo visto
49:03ci sono tanti attori
49:04e tante autorità
49:05coinvolte
49:06ci sono tante
49:07politiche e misure
49:08in atto
49:09a livello nazionale
49:10e locale
49:11al momento
49:11per contrastare
49:12la povertà alimentare
49:13che spesso
49:14non si parlano
49:14tra di loro
49:15sono frammentate
49:16e slegate
49:16quello che noi
49:18proponiamo
49:19è l'istituzione
49:21di un tavolo
49:22di lavoro
49:22istituzionale
49:23per il contrasto
49:25alla povertà alimentare
49:26e l'accompagnamento
49:27verso l'autonomia
49:28e questo tavolo
49:30coinvolgerebbe
49:32sicuramente
49:33tutti i ministeri
49:35principali
49:36e competenti
49:36a partire dal
49:37ministero
49:38del lavoro
49:39e delle politiche
49:39sociali
49:40il MASAF
49:41il ministero
49:42dell'economia
49:42e delle finanze
49:43ma anche quello
49:43della salute
49:44incluso anche
49:45le regioni
49:46e gli enti locali
49:47importantissimi
49:48nel mettere a terra
49:49proprio le politiche
49:51a livello più
49:51locale
49:52e territoriale
49:53e quello
49:54che auspichiamo
49:55è che un tale
49:55tavolo di lavoro
49:56abbia in qualche modo
49:57una rappresentanza
49:58da parte
49:59delle persone
50:00che vengono aiutate
50:02da queste politiche
50:02quindi dai destinatari
50:03delle politiche
50:04così da avere
50:06un processo
50:06decisionale
50:07il più inclusivo
50:08possibile
50:09ma anche
50:09un'efficacia
50:11delle misure
50:12che vengono
50:13istituite
50:14che vadano
50:15veramente
50:16a rispondere
50:17ai bisogni reali
50:18delle persone
50:18ascoltandone
50:20le difficoltà
50:21e le barriere
50:22all'accesso
50:22al cibo
50:23mi collego
50:25con il fatto
50:26che come avete sentito
50:27il tavolo di lavoro
50:28che noi proponiamo
50:29è un tavolo di lavoro
50:30sia per il contrasto
50:31alla povertà alimentare
50:32ma anche per l'accompagnamento
50:33verso l'autonomia
50:35e questo
50:35si ricollega
50:36al nostro terzo punto
50:38ovvero
50:39sostenere
50:39interventi
50:40e politiche
50:41che mirino
50:42all'autonomia
50:43dei destinatari
50:44quindi
50:46abbiamo visto
50:47dall'analisi
50:47delle politiche
50:48che soprattutto
50:49tutte le politiche
50:49dirette
50:50al contrasto
50:51alla povertà alimentare
50:52come la carta
50:54dedicata a te
50:54e il reddito alimentare
50:56mantengono
50:57tuttora
50:58un approccio
50:58piuttosto emergenziale
51:00che non è
51:01integrato
51:02da servizi
51:04di attivazione
51:06e reinserimento
51:06lavorativo
51:07quello che noi
51:08proponiamo
51:09e auspichiamo
51:10sono interventi
51:11invece più mirati
51:12alla fuoriuscita
51:13da una condizione
51:14di povertà
51:15e quindi verso
51:15l'autonomia
51:17e di partire
51:18veramente
51:19nell'impostazione
51:20degli interventi
51:20guardando
51:21alla condizione
51:21delle persone
51:22destinatarie
51:23per persone
51:24che possono
51:25sono in grado
51:26di lavorare
51:26avere sicuramente
51:28un sostegno
51:28immediato
51:29per sostenere
51:30i bisogni
51:31nell'emergenza
51:31ma poi
51:32immetterli
51:33in percorsi
51:34di formazione
51:35che portino
51:36al reinserimento
51:37lavorativo
51:37ma anche
51:38alla riattivazione
51:39personale
51:40qui mi ricollego
51:41alla nostra esperienza
51:41progettuale
51:42del progetto
51:43Mai più fame
51:43dall'emergenza
51:44all'autonomia
51:44abbiamo visto
51:45che senza
51:46una riattivazione
51:46personale
51:47vera e propria
51:48che porti
51:49a un'autostima
51:50accresciuta
51:51e a una motivazione
51:52al lavoro
51:52il reinserimento
51:53lavorativo
51:53non è
51:54abbastanza
51:55efficace
51:55questi percorsi
51:56auspichiamo
51:57che siano
51:57anche il più
51:58personalizzati
51:59possibile
52:00in base
52:01alle competenze
52:01al background
52:02delle persone
52:03destinatarie
52:04per le persone
52:06invece che
52:06non possono
52:07lavorare
52:07chiaramente
52:08avere un sostegno
52:09sostenuto
52:10nel tempo
52:11e con
52:13gru
52:13con i bisogni
52:14invece le persone
52:16che già lavorano
52:18ma sono in condizioni
52:19di povertà alimentare
52:20come abbiamo visto
52:21il lavoro povero
52:22è comunque legato
52:23alla condizione
52:24di povertà
52:24al rischio
52:25di povertà alimentare
52:26avere una struttura
52:28di politiche
52:29che porti
52:30ad avere
52:31un lavoro
52:31che permetta
52:33l'accesso
52:33a una dieta sana
52:34questo si collega
52:36al nostro quarto punto
52:37un punto fondamentale
52:38che abbiamo visto
52:39dai risultati
52:39delle nostre analisi
52:40quanto sia necessario
52:42e urgente
52:43avere delle politiche
52:44a livello nazionale
52:45che portino
52:47ad avere un lavoro
52:48in Italia
52:48che garantisca
52:49l'accesso
52:50a una dieta sana
52:51ed equilibrata
52:52bisogna sicuramente
52:54partire
52:54da un innalzamento
52:56generale
52:57dei salari
52:57tenere a mente
52:59in questo
53:00in questo senso
53:01quanto sia importante
53:02che i salari
53:03siano
53:03congrui
53:05che siano
53:05comparabili
53:07all'aumento
53:09dei prezzi
53:09dei beni alimentari
53:10causato dall'inflazione
53:11degli ultimi anni
53:12quindi tenere sempre a mente
53:13questo collegamento
53:15ma anche
53:16promuovere
53:17per le fasce
53:18ancora più
53:19vulnerabili
53:19e marginalizzate
53:20promuovere
53:21un reinserimento
53:22lavorativo
53:23nel mercato del lavoro
53:24nel nostro
53:25atlante della fama in Italia
53:26abbiamo
53:26comunque un focus
53:28proprio sul gap
53:28di genere
53:29e quindi
53:30come avevo accennato
53:31in un intervento precedente
53:32sicuramente il ruolo
53:33della mensa scolastica
53:34è importantissimo
53:35anche come strumento
53:36di conciliazione
53:37famiglia e lavoro
53:38quindi noi ospitiamo
53:39un accesso universale
53:40alle mense scolastiche
53:41una disponibilità
53:42sul territorio
53:43nazionale
53:45delle mense scolastiche
53:46e anche
53:47un accesso
53:48più gratuito
53:49e agevolato
53:50per le famiglie
53:51in difficoltà
53:52e in povertà alimentare
53:53ma
53:53vediamo
53:54dall'analisi
53:55a livello
53:56territoriale
53:57che abbiamo svolto
53:58soprattutto sul territorio
53:59di Milano
53:59vi è anche un problema
54:01di
54:01non solo disponibilità
54:03ma accesso
54:04ai servizi
54:05per l'infanzia
54:06che sono
54:06uno strumento
54:07di conciliazione
54:08famiglia e lavoro
54:09importantissimo
54:10per i genitori
54:11e abbiamo visto
54:11per esempio
54:12sul territorio di Milano
54:13esserci dei servizi
54:14come il pre
54:16e il dopo scuola
54:16importantissimi
54:17per i genitori
54:18a livello lavorativo
54:19ma che non sono
54:20accessibili per genitori
54:21che ancora non lavorano
54:22ma sono in cerca
54:23di lavoro
54:24e che quindi
54:25crea una barriera
54:26al reinserimento
54:26lavorativo
54:27femminile
54:28l'abbiamo visto tanto
54:29con le partecipanti
54:30al nostro progetto
54:31sulle sedi di Milano
54:33chiudo
54:34con l'ultimo
54:36nostro
54:36la nostra proposta
54:38riguarda i dati
54:39che abbiamo visto
54:40essere un problema
54:41comune a tutte le misure
54:42e politiche
54:43attualmente
54:43in vigore
54:44e questo crea
54:47una mancanza
54:48di monitoraggio
54:49dell'efficacia
54:49delle misure
54:50quindi quello
54:51che noi aspettiamo
54:51è veramente
54:52una creazione
54:53di un sistema
54:54di monitoraggio
54:55trasparente
54:56accessibile
54:56in cui
54:58vengano pubblicati
54:59dati
54:59aggiornati
55:00completi
55:01sulle misure
55:01e le politiche
55:02in vigore
55:03riguardo
55:04sia allo stato
55:05superativo
55:06ma anche
55:06la copertura
55:07quindi a chi
55:08vengono destinate
55:08queste misure
55:09come vengono utilizzate
55:10le risorse
55:11e soprattutto
55:13gli esiti
55:14i risultati
55:14di queste misure
55:15penso per esempio
55:16all'assegno di inclusione
55:18al supporto
55:19per la formazione
55:20e il lavoro
55:20avere dei risultati
55:22degli esiti
55:23occupazionali
55:24dei percorsi
55:25di formazione
55:25e di reinserimento
55:26lavorativo
55:27e avere dati
55:29pubblici
55:29al riguardo
55:29chiudo questo evento
55:32dicendo che
55:33il nostro
55:34obiettivo
55:35di oggi
55:36era sicuramente
55:37porre all'attenzione
55:38del pubblico
55:39e insomma
55:41delle istituzioni
55:42i dati
55:44allarmanti
55:45sulla povertà
55:46e insicurezza alimentare
55:47in Italia
55:47soprattutto
55:48l'aumento
55:49recente
55:50della mancanza
55:51di accesso
55:52a un cibo adeguato
55:52nelle famiglie
55:53in Italia
55:54attenzionare
55:55anche il legame
55:56che la povertà
55:58alimentare
55:58e l'insicurezza
55:59alimentare
55:59hanno in Italia
56:00con il lavoro
56:00povero
56:01e i bassi redditi
56:02e la precarietà
56:03lavorativa
56:03che sono dei discorsi
56:05assolutamente
56:05attenzionati
56:06nel grande pubblico
56:07ma anche
56:07nel lavoro
56:08parlamentare
56:09e sicuramente
56:11questo evento
56:12vuole essere
56:13un primo
56:14momento di dialogo
56:18e di dibattito
56:18speriamo che il dialogo
56:20sia sostenuto
56:21e costruttivo
56:22nel tempo
56:23e per costruire
56:24insieme
56:25un insieme
56:26di politiche
56:27strutturate
56:28dignitose
56:29e che mirino
56:30l'autonomia
56:31per risolvere
56:32insieme
56:32il problema
56:33della povertà
56:33alimentare
56:34in Italia
56:34ringrazio
56:35tutti quanti
56:35e le realattrici
56:36e l'onorevole
56:38girelli
56:38ancora
56:38per la disponibilità
56:39grazie
56:40il report
56:49è disponibile
56:49sul sito
56:50grazie
56:51grazie
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