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https://www.pupia.tv - Roma - "De Bello Aziendalo" di Mario Andrea Sarasso - Conferenza stampa di Fabio Porta (27.11.25)
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NovitàTrascrizione
00:00Dando il saluto e il benvenuto soprattutto a tutti voi, siamo nella sala stampa del Palazzo
00:12di Montecitorio, della Camera dei Deputati, quindi è sempre un onore e una soddisfazione
00:17poter ospitare iniziative come questa. Oggi presentiamo, lo dico ovviamente anche per
00:25chi ci seguirà o ci segue con la web tv della Camera, il libro De Bello Aziendalo di Mario
00:35Andrea Sarasso che abbiamo già avuto ospite qui alla Camera nella presentazione del primo
00:43libro di questa trilogia, quindi siamo già impegnati ad ospitare e a conoscere il prossimo.
00:53Ecco, io ho ricavato qualche considerazione dalla lettura di questo libro e innanzitutto
01:01che non si tratti soltanto di un libro di management ma di un incontro con un oggetto culturale
01:10atipico che intreccia filologia, storia romana, teoria delle organizzazioni aziendali e anche
01:19una critica del capitalismo contemporaneo. Il professor Sarasso ci invita a guardare l'impresa, più
01:33in generale direi qualsiasi organizzazione complessa, non come un ambiente neutro, armonico,
01:41ma semmai come un'arena, visto che siamo in tema anche di antichità romana, dove si incrociano
01:47ambizioni, strategie, alleanze e conflitti. In questa chiave l'azienda non è più quell'ambiente
01:56rassicurante che una certa retorica motivazionale ci descrive, torna a essere invece il luogo
02:03del potere in cui la competizione più dura è spesso quella interna tra i vari soggetti
02:12dell'azienda stessa per accedere ovviamente ai ruoli di comando e più che ancora appunto
02:18che quella competizione che poi è naturale esterna. Una prospettiva realistica, forse
02:24scomoda, che però ha il merito di smascherare molte ipocrisie del discorso manageriale dominante.
02:31Questo volume, come dicevo all'inizio, si inserisce nella procurazione se scuola eccelsa, scusate
02:41il mio latino, ma qualche reminiscenza del classico ancora resiste. Una proposta di scuola
02:47latina, appunto, che si pone consapevolmente in controtendenza rispetto a una tradizione
02:53che potremmo definire anglosassone in materia di management. E a essere messa in discussione
02:59è proprio quella narrativa edulcorata, moralistica, che dai famosi campus statunitensi fino alla
03:07scuola, conosciuta da tutti, manualistica di consumo, insiste quasi esclusivamente sul
03:13come gestire le risorse in modo etico, inclusivo, partecipativo, senza mai interrogarsi però
03:19sul come si giunge concretamente alle posizioni che esercitano quel potere di gestione. Il nostro
03:26autore credo che rovesci proprio questo punto di vista. Non tanto le virtù del buon capo quanto
03:33ha fatto i percorsi, a volte tortuosi, che il capo utilizza per diventare tale e per conservare
03:40la propria posizione. La chiave filologica di quest'opera ovviamente non poteva che essere
03:47il confronto con Giulio Cesare, con il Cesaro, anzi così ribattezzato, non l'icona che abbiamo
03:55studiato a scuola, ma il Cesare dei commentari, il Cesare stratega della guerra gallica e protagonista
04:03della guerra civile. Sarasso mostra come le campagne militari non siano per Cesare un
04:10fine in sé, ma il mezzo per costruire meriti, legittimazione, consenso in vista del potere.
04:16A Roma lui, ma in azienda ovviamente i nostri poi protagonisti in dirette, analogamente appunto
04:23le battaglie aziendali sul mercato non esauriscono il senso delle dinamiche organizzative che spesso
04:30trovano il loro fulcro nelle lotte per il comando interno. Quindi si tratta di un parallelo
04:37colto che restituisce attualità politica, antropologica alla classicità latina e ci
04:44invita a guardare al management con gli strumenti della storia, ma anche della filologia e non
04:50soltanto dell'economia aziendale. Quindi il Debello aziendalo è un libro, direi anche
04:57ironico, a volte provocatorio, paradossale, con alcune sue espressioni gergali abbastanza
05:04forti. Richiama in appendice Nomchowski la tradizione strategica di Sun Tzu, il principe
05:12Clausewitz e la sintesi odierna già citata ovviamente ampiamente nel primo libro di Machiavelli
05:21fino ad arrivare a un Kissinger dei giorni nostri. Questa ironia però non è evasione,
05:28è un modo per costringere il lettore, in particolare il giovane che magari si affaccia alla vita
05:33professionale a prendere coscienza di queste regole non scritte del gioco, dei rapporti
05:38di forza, dei meccanismi di cooptazione, di esclusione e in questo senso il libro non
05:44è solo una parodia come potrebbe sembrare banalmente della retorica manageriale, ma anche
05:52un esercizio di responsabilità civile, perlomeno così l'ho compreso io, comprendere il potere
05:58per non subirlo in maniera ingenua. E quindi che quest'opera, che un'opera di questo tipo
06:04venga presentata qui alla Camera non è un dettaglio formale. Qui è il luogo dove
06:09discutiamo, professoressa Ciprane, noi siamo buoni e ti facciamo entrare perché eravamo
06:14quasi intenzionati. Si accomodi perché io ti sto togliendo il lavoro perché dovevi introdurre
06:21tu, ma faccio io la introduzione, poi ti lascio il coordinamento volentieri. Dicevo che non è
06:30un caso, secondo me, che questo libro ma anche questa trilogia venga presentata alla
06:36Camera perché poi proprio qui si discute di lavoro, di impresa, di diritti sociali, di
06:42regole del mercato e questa riflessione così esplicitamente politica sulle dinamiche del
06:50potere nelle organizzazioni arricchisce anche il nostro dibattito pubblico. Ci ricorda che
06:56queste categorie, anche le categorie della Roma antica, dalla virtus alla fortuna, dalla
07:02disciplina alla lealtà, possono ancora aiutarci a leggere il presente. Quindi un invito a pensare
07:08alle relazioni industriali, la governance, la responsabilità sociale d'impresa, non come
07:13dei tecnicismi neutri ma come capitoli di una più ampia storia della democrazia. Quindi
07:19ringrazio tutti, ringrazio non soltanto l'autore ma anche il professor Carlino, ringrazio un po'
07:26meno la professoressa Ciprani perché è arrivata in ritardo, ma questo perché lei si può permettere
07:32in forza di una nostra amicizia pluridecennale anche questo e vi auguro buon lavoro. Adesso dando
07:41davvero alla coordinatrice e moderatrice di questo evento la facoltà di salutarci, di
07:49introdurci e poi facciamo parlare il professore, concludere il dottor Marasso, saluto anche
07:56Alessandro e sapendo Marilena che abbiamo 30 minuti con qualche minuto o più di conclusioni
08:06perché alle otto dobbiamo lasciare la sala.
08:14Non so se l'onorevole Fabio Porta si è presentato, ha detto qualcosa di sé? No, non ha detto
08:19niente. Non solo è un onorevole ma è una persona che da tanti anni si occupa di problematiche
08:28sociali, di solidarietà, di volontariato, di vicinanza ai lontani e ai lontani non solo
08:33dal punto di vista della problematicità ma lontani anche dal punto di vista geografico
08:39perché lui rappresenta qui in questa sede così prestigiosa gli italiani all'estero, soprattutto
08:47dell'America del Sud e dell'America Latina. Quindi è sicuramente una persona molto attenta
08:53e poi proprio perché sta qui è ancora più interessato alle problematiche che il nostro
09:02autore ha voluto esporre in questo testo che oggi andiamo a presentare. Per chi non mi
09:08conosce io sono qui un po' prestata, nel senso che oltre che ho fatto ritardo sono anche un
09:13po' prestata. Però c'è una linea di congiunzione perché io vengo dal mondo della scuola, quindi
09:27è tutta una vita che mi sono occupata di formazione, di istruzione, di educazione e l'intento neanche
09:34troppo sotteso del nostro autore è quello di occuparsi di formazione. Adesso vedremo poi
09:42quali saranno gli sviluppi, soprattutto tenendo conto del terzo libro della sua trilogia, ma
09:49sicuramente è la formazione e dunque questo è un tema che ci lega. Prima di passare la
09:58parola all'ingegnere, al professore, io avevo dato un altro ordine, però di lui volevo dire
10:05questo, sicuramente è un ingegnere di professione, ma è un filosofo di vocazione.
10:12e quindi alla luce di questo incuriosirà voi soprattutto nella lettura del libro, perché
10:22tra le trame e tra i tanti distinguo di questo mondo così affascinante che è quello della
10:32realtà industriale e manageriale, però ci sono tante trame che vanno comunque scoperte e discusse.
10:42Il professor Carlino, Marcello Carlino, è docente merito all'Università La Sapienza di Roma, è scrittore,
10:52è romanziere, dunque è un mondo, un vasto mondo della letteratura italiana che lui conosce e di cui si occupa.
11:03Ed è interessante coglierne gli aspetti di rilettura del testo del nostro autore, quindi possiamo effettivamente
11:10cominciare a dialogare tra, non in latino ovviamente, anche se in latino sarà il linguaggio che scorrerò in questo testo,
11:21però cominciamo.
11:23D'accordo, non so come si accende, ma non riuscivo a vederlo.
11:30Ma dunque, intanto devo dire che l'onorevole Porta ha fatto già una lettura molto approfondita del libro di Mario Sarasso,
11:42tant'è che molte cose che mi capiterà di dire sono in qualche modo state anticipate, tra l'altro anche articolate molto bene dall'onorevole Porta.
11:55Io comincio comunque dalle mie più strette competenze, e dunque in questo intervento che vorrei articolare in brevissimi telegrafici paragrafi,
12:08comincerò dai precedenti a cui poi lego la forma del testo.
12:15Se io devo trovare dei precedenti di una operazione letteraria di questo tipo,
12:22nell'ambito della letteratura italiana del Novecento, non posso non riferirmi a quel momento storico,
12:32che poi coincide con gli anni Sessanta, con gli anni del boom,
12:36a quel momento storico nel quale è presa corpo quella che fu definita la letteratura in rapporto all'industria.
12:45Il tutto nasce dall'esperienza straordinaria di Olivetti, dal gruppo di lavoro e dal gruppo di ricerca che Olivetti mise in campo,
12:58e dalla necessità che Olivetti sostenne che per l'appunto dall'interno il mondo dell'industria venisse, per dire così,
13:06analizzato, studiato, rappresentato.
13:10E dico in questa chiave, anche perché ho avuto la fortuna in qualche modo di conoscerlo e di frequentarlo,
13:18vorrei ricordare in particolare uno scrittore, che peraltro è stato anche senatore di questa Repubblica,
13:25che è Paolo Volponi, il quale è stato un autore tra i più significativi del nostro Novecento,
13:35con opere come Memoriale, come Corporale, e soprattutto come Le Mosche del Capitale,
13:45che è un'opera degli anni Ottanta.
13:48Tutte centrate su una riflessione dall'interno, sulle dimensioni, sulle dinamiche, sulle realtà, sugli indotti della realtà industriale.
14:04In rapporto a questa narrativa, naturalmente, l'opera di Mario Sarasso, anche questo è stato molto bene detto prima,
14:14si pone, da un punto di vista formale, da un punto di vista di struttura del testo,
14:20si pone in maniera notevolmente diversa.
14:25Nel senso che è, dico, un libro, e in questo trae la sua forza,
14:32che è costituito, per dire così, da una intersezione dei generi.
14:37Nel senso che è un po' saggio, è un po' racconto, è un po' documentazione,
14:44sia pure con le dovute cautele, naturalmente, perché non tutto viene, come è giusto,
14:51naturalmente citato per nome e cognome.
14:54Ed è, dico, soprattutto, un libro che ha, per dir così, una sorta di ricaduta,
15:02diciamo così, didascalica, uso il termine molto virgolettato,
15:07perché naturalmente si ritiene, giustamente, che sia anche un libro,
15:13e io questo ritengo sia un valore della letteratura,
15:17che dovrebbe garantire una certa utilità.
15:21Ecco, è un libro utile, o dovrebbe essere un libro utile.
15:24Nasce per essere un libro utile.
15:26Non solo, ma, come è stato detto, perché il report ha parlato di paradosso,
15:35di grottesco e via discorrendo,
15:37questo è un libro che ha, diciamo, una marca formale,
15:41dico, piuttosto inusuale, ma al tempo stesso anche piuttosto intrigante.
15:46E sì, perché il fatto che sia una mescolanza di generi
15:52è, per dir così, amplificato dal fatto che, naturalmente, c'è questo riferimento,
16:00come se si trattasse di un testo a fronte,
16:02come se si trattasse di una presistenza riutilizzata,
16:07a, dico, questo rapporto con, naturalmente, il debello gallico,
16:12il debello civili di Cesare,
16:15e, dunque, si conduce, per dir così, mettendo il lettore in rapporto con un doppio testo,
16:24con un testo che potrebbe essere un testo latente, un testo nascosto,
16:29e, al tempo stesso, naturalmente, il testo, diciamo, che è il debello aziendalo,
16:37che, peraltro, si presenta già nel titolo con un latino,
16:43che è un po' un latino maccheronico, perché aziendalo è, per dir così,
16:47una sorta di forzatura, ma voluta forzatura,
16:50perché il tutto si gioca sul paradosso,
16:53esattamente, dicevo, l'uso del latino
16:59che, via via, ogni tanto, dico, non soltanto è sottotraccia,
17:03perché il rimando a Cesare è evidente,
17:06ma si esprime anche in alcuni, in certi tipi di espressioni,
17:10in certi tipi di nominazione dei personaggi,
17:15alcuni anche, come dire, presentati in modo grottesco,
17:19e, di nuovo, dico qui, il latino,
17:22e non è soltanto il latino di Cesare,
17:24il latino di Catullo interviene, dico, molto, molto utilmente.
17:30Ecco, è un libro che allora si presenta esattamente nella sua polidirecità,
17:37polidirecità, e, vabbè, insomma, mi sono impicciato,
17:41ma voi avete capito che cosa volevo dire.
17:43È un libro poliedrico, ecco, così riesco a dirlo meglio,
17:47e, dico, chiaramente è un libro che, come tutti i libri poliedrici,
17:52ha questa risorsa aggiuntiva,
17:56e, cioè, che si propone al lettore come qualcosa che il lettore deve poter interpretare.
18:05Cioè, non è, per dir così, semplicemente una lettura diretta,
18:10è una lettura articolata su più piani,
18:12esattamente quanti sono i piani dei generi che vengono mescolati insieme.
18:18E il lettore, in questo caso, assume un ruolo attivo,
18:22viene direttamente, per dir così, coinvolto nella dinamica del testo.
18:30Questo è un dato formalmente determinante
18:35e che, mi pare, dico, assicuri, veramente un suo fascino al libro.
18:43E veniamo, da questo punto di vista, naturalmente, ai contenuti che il libro ha.
18:48E anche qui sono stato largamente anticipato dall'onorevole,
18:56perché a un certo punto, ma questo lo sa anche Mario,
19:03lui ha citato Chomsky, che, dico, a mia volta, io avrei citato, infatti cito, dico qui.
19:10Perché Chomsky?
19:11Ecco, Chomsky mi serve, per dir così, per delineare questo quadro di massima,
19:18questo sfondo del libro.
19:22Beh, Chomsky, tutti sappiamo che è stato uno straordinario linguista,
19:27uno dei linguisti più accreditati nella storia culturale e scientifica del Novecento,
19:33ma Chomsky è stato, soprattutto, un critico feroce, naturalmente,
19:40non soltanto del capitalismo, ma del liberismo capitalistico,
19:45che ha caratterizzato questi ultimi tratti della nostra storia.
19:50E questa critica del liberismo è una critica che, ovviamente, sta di sfondo anche all'operazione che Mario Sarasso, dico, fa.
20:04Perché, dico, il liberismo è questa sorta di assolutezza del mondo finanziario
20:11che poi si traduce in tutta una serie di distorsioni laddove il controllo, il rapporto con la politica
20:20è un rapporto, diciamo così, inesistente e laddove la politica non esercita questa sorta di governance,
20:28no, anche del mondo economico, o comunque di un rapporto virtuoso con il mondo economico.
20:35E, in effetti, non credo che sia necessario citare anche gli ultimi episodi,
20:43purtroppo, devo dire, compresa questa soluzione, dico, liberistica,
20:49ovviamente tutta in realtà assai difficile e probabilmente subito fallimentare,
20:57delle guerre in corso affidate da Trump esattamente all'accumulo del suo potere economico
21:08e quindi ad una dimensione liberistica che poi lo stesso Trump,
21:12e questa è anche una forte contraddizione del liberismo,
21:15tempera suo vantaggio e sempre in chiave dell'accumulo del profitto
21:19con l'inserimento dei Dazi, la promessa dei Dazi, la politica dei Dazi a livello internazionale.
21:28Questo è lo sfondo e questo mi pare che sia un dato di base per comprendere anche il libro,
21:36perché da questo punto di vista, come dire, quando giustamente, di nuovo,
21:42mi dispiace citarla, ma in qualche modo non è piageria, eh?
21:47Mi mette il voto, ma non voglio sapere.
21:50Sto preoccupato.
21:53Quando poi, appunto, citava il valore in qualche modo politico
21:58e anche l'utilità che allora un libro di questo genere,
22:01per le sue tante ragioni si presenti qui,
22:04citava per l'appunto anche, naturalmente, questa dimensione di base
22:10che mi pare caratterizzi il libro.
22:12E qui, naturalmente, veniamo poi ad un contesto più specifico.
22:18Come capitava nella letteratura che si occupava dell'industria,
22:22qui naturalmente è il mondo aziendale che viene messo in primo piano.
22:28Ma anche qui, e ripeto il già detto,
22:32chiaramente si prescinde, e già dall'inizio si prescinde,
22:38è un dato in premessa, si prescinde dalla mitizzazione dell'industria,
22:44che purtroppo non serve ad una conoscenza vera
22:48delle dinamiche sociopolitiche e delle stesse dinamiche economiche.
22:52Nel senso che noi siamo abituati, per dire così,
22:56spesso anche per difetto di tanti aspetti della nostra classe dirigente,
23:03siamo abituati, o comunque siamo spinti, siamo sollecitati,
23:07a intendere l'industria come un mondo felice,
23:11come un mondo beato, in cui, come dire,
23:14la stessa necessità del profitto regola i meccanismi,
23:21e dunque li rende virtuosi.
23:23Non c'è nessun tipo, naturalmente, di logica,
23:29di percorso all'interno dell'industria, all'interno dell'azienda,
23:34se non quello meritocratico.
23:36Ecco, si passa sempre, si sottolinea sempre questo aspetto.
23:41Ecco, dove cerchiamo, come dire, dove troviamo l'applicazione della meritocrazia?
23:48Ma certo, nell'industria, perché conviene all'industria, naturalmente,
23:53fare in modo che i migliori gestiscano le cose,
23:57e quindi lavori, non sempre in direzione del profitto e dell'accumulo.
24:04Ma così evidentemente non è.
24:06E questo è un dato fondamentale che, di nuovo, caratterizza il valore del libro.
24:15Perché è come se, dico, Mario Sarasso volesse, per dir così,
24:20alzare il sipario, e quindi smascherando, e quindi portando in luce,
24:26quello che è, dico, un aspetto reale del mondo aziendale.
24:31Perché il mondo aziendale è fatto, e lui ce lo dice con molta chiarezza,
24:39è fatto anche di lotte intestine,
24:43è fatto sistematicamente di familismo,
24:47è fatto di nepotismo,
24:49è fatto di opacità di rapporto con il mondo politico,
24:54cosa che, naturalmente, finisce per essere una sorta di palla di piombo al piede,
25:01sia per la politica che per la stessa azienda.
25:05Cioè, nel senso che questa sorta di intreccio,
25:08che ha poco di virtuoso,
25:10finisce naturalmente per rendere assai poco,
25:15dico, funzionali e funzionanti,
25:17l'uno e l'altro mondo.
25:19E con un criterio che è un criterio basato essenzialmente,
25:26in questo senso vale anche il riferimento a Cesare,
25:30perché il racconto,
25:33pur nella sua, dico, complessità,
25:35e pur nel suo intreccio dei generi,
25:39il libro di Mario Morasso è un libro che vuole restituire
25:43un'immagine oggettiva del mondo aziendale.
25:48E non c'è forse narratore, no,
25:52nella storia della latinità
25:55che non vada più direttamente alle cose,
26:00alla nudità delle cose,
26:02in questo caso alla nudità del potere.
26:05Il potere qui viene snudato,
26:07il potere all'interno dell'industria,
26:10e da questo punto di vista
26:11il quadro che viene fatto,
26:13attraverso tutta una serie di esempi,
26:16in cui, come dire,
26:18in cui i personaggi talvolta sono riconoscibili,
26:21talvolta sono necessariamente,
26:23dico, coperti da queste nominazioni latine,
26:27dico, è chiaro che sistematicamente
26:31la realtà aziendale,
26:33con tutti i suoi disservizi,
26:35con tutte le sue storture,
26:37con tutta questa dimensione
26:40che è una dimensione legata
26:42alla negazione della meritocrazia,
26:45ed è ovviamente legata, quindi,
26:47ad una sorta di guerra intestina
26:51che, dico, sistematicamente regola
26:54le sorti, dico, delle aziende,
26:58e comunque è un dato
26:59da prendere in considerazione
27:01con molto, con molto,
27:03con molta attenzione.
27:07Dicevo, tutto questo emerge,
27:09emerge con chiarezza,
27:11emerge in tutta evidenza,
27:13emerge anche con queste punte particolari
27:17che proprio la struttura
27:18e la forma del testo
27:20ci consentono di mettere in evidenza.
27:24E quindi, come dire,
27:27usando questa tecnica,
27:30diciamo così,
27:30di un testo latente,
27:32di un testo esplicito,
27:34Cesare da un lato
27:35e, d'altra parte,
27:37il racconto di Mario Sarasso,
27:41ecco che il tutto viene,
27:43come dire,
27:44anche in maniera molto puntuale,
27:46si potrebbe dire anche
27:47in maniera ingegneristica,
27:49dico tracciato,
27:50tra i vari percorsi,
27:52le varie vie,
27:54i vari settori,
27:55un po' come Cesare
27:57che diceva che la Gallia
27:58è divisa in tre parti
27:59e via discorrendo,
28:01così naturalmente anche qui
28:03c'è tutta quanta
28:04una serie di settori
28:05del mondo aziendale
28:07che vengono analizzati.
28:10L'obiettivo qual è?
28:11E qual è il messaggio?
28:13Poiché si tratta naturalmente
28:15di una scelta
28:17di mettere in evidenza
28:19l'oggettività di una situazione,
28:22è evidente,
28:23ma anche qui dico cose
28:25che sono state già dette,
28:26e beh che...
28:28Nella stessa maniera,
28:32con la stessa...
28:33Eh vabbè, vabbè,
28:33certo.
28:36È chiaro che, dico,
28:38da questo punto di vista
28:40la cosa fondamentale
28:43è che in qualche misura,
28:46e qui si coglie anche il lato
28:48tra virgolette didascalico
28:50del testo,
28:52questo è un libro
28:53che sollecita la conoscenza,
28:56che sollecita il pensiero critico,
28:58che sollecita, cioè,
29:00come dire,
29:01l'analisi concreta
29:02dei fatti,
29:03dei fatti,
29:05nella nudità
29:06e nella oggettività
29:07dei fatti.
29:09E serve da questo punto di vista
29:11allora
29:12a smascherare
29:13ciò che è mascherato,
29:15ciò che è coperto
29:16da una facile mitizzazione,
29:18e serve, dico al tempo stesso,
29:22anche perché ci si difenda,
29:25avendone presa coscienza,
29:26da questa realtà.
29:30E il libro,
29:31in questa chiave,
29:32assume anche una sua funzione
29:33didascalica,
29:34perché è in qualche modo
29:36un invito
29:37a chi eventualmente
29:39dovesse entrare
29:40in questa logica manageriale,
29:43è un invito esattamente
29:45a tener conto
29:46di questi meccanismi,
29:48se possibile,
29:49dico anche,
29:50in qualche modo,
29:51avendone preso coscienza,
29:53ad utilizzarli,
29:55ad utilizzarli esattamente
29:57in funzione
29:57della conquista
29:59del potere.
30:01Utilizzarli.
30:03E qui entriamo
30:04in un tema
30:05che è,
30:07come dire,
30:07so che Mario,
30:08in qualche misura,
30:10vuole occultare
30:11questo aspetto,
30:11ma io debbo
30:12metterlo in evidenza.
30:15Perché
30:15cosa significa,
30:18in questo caso,
30:19mettere
30:20un giovane
30:22che vuole entrare
30:23in un'azienda
30:24e aspira
30:24a posti
30:25direttivi,
30:27metterlo
30:28nella condizione
30:28di sapere
30:29e in qualche modo
30:31di
30:32conoscere
30:35alcuni meccanismi,
30:36difendersene
30:37e in qualche misura
30:39anche
30:39se si vuole
30:41utilizzarli,
30:42come d'altra parte
30:43accadeva già
30:44che si dicesse
30:45nel primo
30:46suo libro.
30:48Ma,
30:49dico,
30:49è chiaro
30:51che
30:51da quello
30:53che si è detto
30:54e cioè
30:54dalle premesse,
30:56da questo
30:56sfondo
30:57di critica
30:58al liberismo
30:59e di questa
31:00dimensione
31:01di demitizzazione
31:02della
31:03stessa industria,
31:06è chiaro
31:06che
31:06Mario Sarasso
31:08ha un'idea
31:09molto precisa.
31:11Cioè,
31:11l'industria
31:12che funziona,
31:13l'azienda
31:13che funziona
31:14è esattamente
31:15un'azienda
31:16che
31:17in qualche modo
31:18è in grado
31:19di sganciarsi
31:22da questa logica
31:23familistica,
31:24nepotistica,
31:25di connivenza
31:26con la politica,
31:28di asservimento
31:29talvolta
31:30alla politica,
31:31che purtroppo
31:32caratterizza
31:33molto spesso
31:35la realtà
31:36industriale.
31:37E in questa
31:38chiave
31:38si può dire
31:39che
31:40allora
31:41sia pure
31:42non pronunciato
31:43in maniera
31:44decisa
31:46ma affidato
31:47per l'appunto
31:47ad una sorta
31:48di discorso
31:49latente
31:50è chiaro
31:51che Mario Sarasso
31:52ha in mente
31:53un'altra
31:54industria
31:55rispetto a quella
31:56che oggi
31:56è dominante.
31:58E il libro
31:59in questo caso
32:00acquista
32:01un valore
32:02che è
32:03un significato
32:06che è
32:06un connotato
32:07anche utopico
32:09se vogliamo,
32:09l'utopia
32:10di un'altra
32:11industria
32:12che
32:12sarebbe
32:13l'industria
32:14giusta,
32:14che sarebbe
32:15l'industria
32:15veramente
32:16funzionante,
32:17che sarebbe
32:18l'industria
32:19legata
32:19davvero
32:20alla valorizzazione
32:22del suo ruolo
32:24e dell'esistente.
32:26E in questa
32:27chiave
32:28allora
32:28conoscere
32:29se vogliamo
32:30anche usare
32:32alcuni
32:33strumenti
32:35e
32:35entrare
32:37in questa
32:37lotta
32:38da
32:39De Bello
32:40civili
32:41è esattamente
32:42funzionale
32:43al raggiungimento
32:45di un'altra
32:47tipologia
32:47di industria.
32:49E qui
32:50come dire
32:51il rapporto
32:52tra Cesare
32:53e Machiavelli
32:54che poi è presente
32:55nel libro
32:55è un rapporto
32:56che si coglie
32:57perché
32:57Machiavelli
32:59a differenza
32:59di Guicciardini
33:00naturalmente
33:01sottolineava
33:02come
33:02non è
33:04soltanto
33:04la fortuna
33:05legata
33:06esattamente
33:07a queste
33:07strategie
33:08di intervento
33:09ma è anche
33:10la virtù
33:10che fa
33:11scuola
33:14ma che
33:15costruisce
33:16anche
33:16realtà
33:17alternative
33:18e in questo
33:19caso
33:19allora
33:20questi mezzi
33:21sono eventualmente
33:23prestati
33:23al conseguimento
33:25e allo sviluppo
33:26della virtù
33:28allo sviluppo
33:29cioè
33:29e al
33:30raggiungimento
33:31di una finalità
33:32che è una finalità
33:33alta
33:34ed è la finalità
33:36per l'appunto
33:37come dicevo
33:37prima
33:38di un sistema
33:39aziendale
33:40che funzioni
33:41davvero
33:42che sia
33:43davvero
33:43all'altezza
33:44del tempo
33:45e che entri
33:45virtuosamente
33:46in quella
33:47dialettica
33:48politica
33:49e sociale
33:49di cui
33:51prima
33:51si parlava
33:52in questo senso
33:53è un libro
33:54dalle tante
33:55sfumature
33:56è un libro
33:57in cui
33:58come dire
33:58l'apparente
34:00di quei oggettivi
34:01dico il termine
34:02molto tra virgolette
34:03cinismo
34:04si rovescia
34:05invece
34:06in una
34:07sorta di apertura
34:08verso un orizzonte
34:10completamente diverso
34:11e in questo caso
34:12credo che
34:13i tanti
34:14significati
34:15del libro
34:16vadano
34:16raccolti
34:18e insieme
34:18sistemati
34:19io sono stato
34:24nei tempi
34:24ma
34:25non
34:26ci guarda
34:39con occhio
34:40hanno
34:40allora
34:41chi mi ha preceduto
34:43ha fatto di tutto
34:44per farmi
34:44esercitare
34:46nella sintesi
34:47allora
34:48intanto
34:49dopo
34:49Quanto è detto mi lascia poco spazio perché anche sono stati rivelati alcuni lati che io avrei voluto che il lettore lo scoprisse piuttosto che essere stati così espliciti, però chi l'ha letto sono delle persone così intelligenti che non sono riuscito in qualche modo a bloccare.
35:09Allora richiamo solamente dalla dottoressa Ciprani questo svelare il fatto della formazione, al di là del titolo scuola excelsa che vorrebbe dire tutto e niente, però in effetti è una formazione che poi col terzo libro vedremo come si andrà a concludere.
35:28Per quanto riguarda invece l'onorevole Porta che è più politico, ad un certo punto si è rifatto anche a Machiavelli, cioè è riuscito a esplicitare quella interpretazione che di Machiavelli si dice obliqua.
35:44Cioè in effetti quello che attraverso questo tipo di rappresentazione c'è poi un substrato di tipo etico, cioè che poi è stato anche sottolineato e ripreso al di là di questo cinismo, è un cinismo che vuole rappresentare la verità effettuale, mi rifaccio sempre a Machiavelli,
36:07quella verità che poi anche Giulio Cesare ha portato avanti in modi totalmente diversi, ma che comunque è quella che è necessario.
36:19Prima si devono riuscire a comprendere le cose e poi ad un certo punto riuscire a verificarle, riuscire a dare questa ottica nella quale noi poi dobbiamo reinterpretarle, secondo il nostro principio etico e morale.
36:34L'etica del profitto, l'ha visto il professore, è quella che doveva essere riportata avanti come elemento fondante dell'industria e il libro è effettivamente molto critico sotto questo tipo di aspetto.
36:50E quindi ancora si fa riferimento al fatto della necessità per comprendere, per avere delle posizioni, prima avere un'analisi precisa e puntuale di quelli che sono i sistemi, di quello che è la realtà.
37:04E questo tenta di portarlo avanti.
37:07Un'ultima parola sui programmi di questa che è la scuola.
37:12Allora, il primo libro è il libro teorico, non di più chi meglio di Machiavelli può reinterpretare la teoria del potere e del potere nell'ambito dell'organizzazione.
37:24Questo secondo libro è quello operativo perché ci sono tutta una serie di, chiamiamoli passi, novelle, eccetera, che vanno riferimento a casi aziendali di conflitti
37:34e che quindi possono essere certamente utili, specialmente per chi si affaccia per la prima volta al mondo dell'industria.
37:44Io ho avuto modo, quando arrivavano da me gli stegisti della LUIS, per esempio, di fare in modo tale che loro scoprissero direttamente
37:55che non è solamente una pura tecnica, quella che necessita per la conoscenza del mondo aziendale,
38:02ma anche di riuscire a capire i conflitti, i personaggi, le posizioni e soprattutto che anche le persone di più, diciamo, basso livello organizzativo
38:13hanno loro stessi anche una necessità di poter esercitare un loro potere, anche se piccolo, limitato, hanno questo tipo di necessità.
38:23Quindi quello operativo, diciamo, beh, Cesare non può essere altro che più operativo di lui, insomma.
38:31E invece l'ultimo e il terzo è quello più formativo, più educativo, perché parla specificamente della scuola
38:40e del ruolo che la scuola ha, soprattutto nella preparazione, o io direi da un'altra parte, non preparazione,
38:49per quanto riguarda specificamente il mondo aziendale.
38:53Qui mi taccio, ho concluso.
38:54Io vi ringrazio, ringrazio anche i nostri commessi della Camera che sono stati così pazienti
39:02e vi do appuntamento alla presentazione del prossimo.
39:08Grazie ancora.
39:08Grazie.
39:09Grazie.
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