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  • 12 hours ago
“Quando l’intelligenza artificiale era appena emersa, tutti si sono messi a correre verso la sua adozione, ottenendo però il risultato di chiedere informazioni all’ai, un approccio che poneva l'umanità quasi in una posizione di sudditanza. Dal nostro punto di vista ci si dovrebbe porre dall'altro punto di vista, ossia quello del trainer dell’intelligenza artificiale. Quindi, la professione che davvero può aiutare ad abilitare questa tecnologia è quella del data engineer”. Lo ha detto Fabio Momola, vice presidente Engineering, intervenendo alla terza edizione di Adnkronos Q&A - Intelligenza artificiale, che ha riunito a Palazzo dell’informazione a Roma esponenti del Governo, delle istituzioni, del mondo accademico e dell’impresa per un confronto sulle sfide e le opportunità dell’Ai.

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00:00Appena emersa tre anni fa l'EI ci sono tutti messi a correre verso l'adozione dell'EI e cosa
00:14hanno ottenuto in fondo? Hanno ottenuto il fatto di cominciare a chiedere all'EI,
00:19quindi addirittura le professioni di prompt engineer che poneva l'umanità nei confronti
00:24dell'EI come qualcuno che deve chiedere all'EI, quindi quasi in una posizione di sudditanza
00:29rispetto all'EI. In verità dal nostro punto di vista, e questo è il primo abilitatore, il problema
00:33invece è porsi dall'altro punto di vista, del trainer dell'EI, quindi in che modo, qual è la professione
00:40che davvero può aiutare ad abilitare l'EI a portare questo punto di trasformazione? È il ruolo del data
00:45engineer, di quello che costruisce i dataset puliti, coerenti, affidabili per trainare l'EI, quindi
00:51insegnargli a essere veramente efficace nel darci le risposte corrette, nell'automatizzare in modo
00:56corretto i task ripetitivi. Questo è il primo punto. Il secondo punto, l'umanità si è messa anche in
01:02competizione con l'EI. La domanda più ricorrente è in che forma, in che modo, in che misura l'EI
01:09sostituirà l'uomo, ma non è questo il punto. Qualsiasi tecnologia del presente e del passato ha aiutato
01:15l'uomo a fare meglio alcune cose che prima faceva in maniera subottimale. Anche in questo
01:22caso l'EI contribuirà ad aumentare la capacità dell'uomo, aumentare la capacità delle aziende
01:28e in questa prospettiva però bisogna adottare l'EI ripensando completamente le organizzazioni,
01:34ripensando completamente anche la cultura aziendale che sta sotto l'adozione dell'EI. Quindi
01:41sostanzialmente l'altro elemento abilitatore è non pensare all'EI come il sostituto uno
01:47a uno dell'uomo, soprattutto parlando di generative AI, perché è generativa, quindi è impredicibile
01:52in qualche forma, ma ripensare l'organizzazione per lavorare all'interno di una workforce che
01:58sarà una workforce mista, uomini e AI o comunque agenti AI che lavoreranno assieme attorno ad un obiettivo.
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