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https://www.pupia.tv - Roma - Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - RAEE - Audizione - Consorzio ERP Italia, Erion Compliance Organization, Italia solare, Legambiente, (CNR), WWF e Cobat RAEE - Atto n. 323
La Commissione Ambiente, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2024/884, che modifica la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - RAEE, svolge le seguenti audizioni:
ore 12.15 Consorzio ERP Italia
ore 12.25 Erion Compliance Organization
ore 12.35 Italia solare
ore 12.45 Legambiente
ore 12.55 Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
ore 13.05 WWF
ore 13.15 Cobat RAEE (18.11.25)
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La Commissione Ambiente, nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2024/884, che modifica la direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche - RAEE, svolge le seguenti audizioni:
ore 12.15 Consorzio ERP Italia
ore 12.25 Erion Compliance Organization
ore 12.35 Italia solare
ore 12.45 Legambiente
ore 12.55 Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)
ore 13.05 WWF
ore 13.15 Cobat RAEE (18.11.25)
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NovitàTrascrizione
00:00:00La Commissione svolge oggi il ciclo di audizioni informali nell'ambito dell'esame dello schermo
00:00:09di decreto legislativo reganto attuazione della direttiva UE 2024-884 che modifica la
00:00:14direttiva 2012-19 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAE.
00:00:19L'ordine del giorno lega l'audizione informale dei rappresentanti del Consorzio ERP, ringrazio
00:00:24ERP Italia, ringrazio Alberto Cani Ferrari, direttore generale del Consorzio per la partecipazione
00:00:29ai nostri lavori e gli cedo subito la parola, prego.
00:00:35Bene, gentile Presidente, gentili membri della Commissione, vi ringrazio in primo luogo per
00:00:40l'opportunità di portare alla vostra attenzione alcune osservazioni che derivano dall'esperienza
00:00:45che abbiamo maturato in quasi 20 anni di attività nel settore dei RAE e in particolare nel fotovoltaico.
00:00:50Come detto rappresento il Consorzio ERP Italia, uno dei principali sistemi collettivi attivi
00:00:54nel nostro Paese nella gestione dei RAE e dei rifiuti di batterie.
00:00:58Il Consorzio fa parte della European Recycling Platform che a livello europeo ha trattato
00:01:03oltre 4 milioni e 700 mila tonnellate di rifiuti elettrici e elettronici dall'inizio della propria
00:01:09attività.
00:01:10L'attuale disciplina di fine vita dei pannelli fotovoltaici, nonostante i vari interventi
00:01:15correttivi, presenta a nostro parere ancora alcune criticità.
00:01:20Sussistono infatti ambiguità che generano difficoltà interpretative che ricadono operativamente
00:01:24sull'intera filiera. Riteniamo quindi che lo schema legislativo che oggi è l'attenzione
00:01:30della Commissione rappresenti l'ultima reale occasione per rendere il sistema italiano
00:01:34del fine vita dei pannelli fotovoltaici coerente, stabile e sostenibile nel lungo periodo.
00:01:40Entrando nel merito, la prima richiesta che rivolgiamo alla Commissione è quella di consolidare
00:01:44e rafforzare il modello di finanziamento che prevede il versamento della garanzia al Trust,
00:01:50soluzione operativa in Italia da oltre dieci anni. È un sistema perfetto per prodotti
00:01:55con cicli di vita molto lunghi e tecnologie in rapide evoluzioni, come è il caso del
00:02:01fotovoltaico. Chiedere oggi a chi mette sul mercato di sostenere i costi del fine vita
00:02:06significa garantire continuità operativa e certezza di risorse anche per il futuro, evitando
00:02:12che il peso ricada invece sulle generazioni successive. È questa la sostanziale differenza
00:02:18rispetto al sistema generazionale, che non offre adeguate garanzie di stabilità, almeno
00:02:24per prodotti così caratterizzati. Il Trust, inoltre, risponde pienamente al principio europeo
00:02:30della responsabilità estesa del produttore. La nuova direttiva, infatti, all'articolo
00:02:341 in particolare, prevede che venga presa in considerazione la necessità di introdurre
00:02:39strumenti di garanzia per coprire i futuri costi di gestione in caso di fallimento o liquidazione
00:02:45dei produttori. L'Italia, questo strumento, lo ha già. Abbandonarlo ora sarebbe solo
00:02:50inefficiente dal punto di vista operativo, ma anche contrario all'indirizzo comunitario.
00:02:57Riteniamo quindi che la corretta scelta strategica sia quella di mantenere il modello Trust e migliorarlo,
00:03:03rafforzarlo, implementando un sistema efficace di controlli sulle attività dei consorzi, anche
00:03:09ad esempio tramite una certificazione di parte terza qualificata, che tenga in considerazione
00:03:15almeno i seguenti elementi. Primo, l'effettivo trasferimento al Trust del contributo ambientale
00:03:20richiesto ai produttori per il finanziamento del fine vita futuro. La definizione poi di
00:03:25criteri di gestione finanziaria che sono prudenziali ed evitino rischi speculativi e garantiscano
00:03:30invece la piena conservazione del capitale necessario ai trattamenti futuri. Inoltre, è auspicabile
00:03:38l'introduzione di un sistema di svincolo delle garanzie e trascorso un congruo periodo
00:03:42di tempo per quei pannelli cui fine vita avrà gestito in modo diverso e quindi senza
00:03:46fare ricorso ai sistemi collettivi o ai fondi dei Trust. Le garanzie in ogni caso dovranno
00:03:52essere destinate alla copertura dei costi di riciclo dei pannelli. Cogliamo in questa
00:03:58occasione l'opportunità di esprimere invece una forte preoccupazione rispetto alla possibilità
00:04:05di passare a un sistema di finanziamento cosiddetto generazionale, simile a quello utilizzato per
00:04:11i RAE domestici. Ci preme in particolare evidenziare che il settore del fotovoltaico è molto diverso
00:04:17dalle altre tipologie di RAE. Questo mercato è spesso volatile, seguendamente legati a cicli
00:04:22di incentivazione e decisioni di investimento industriale. I produttori entrano ed escono
00:04:27rapidamente dal mercato, ad esempio costituendo società di scopo, ed il riciclo richiede filiere
00:04:35specializzate con tecnologie dedicate. In un contesto così variabile, rinunciare a chiedere
00:04:40oggi ai produttori che mettono sul mercato di finanziare rifiuti che dovranno essere riciclati
00:04:46a fine vita genererebbe squilibri significativi. In particolare ci si esporrebbe il rischio
00:04:52che negli anni futuri, caratterizzati da un basso emesso sul mercato, con una prospettiva
00:04:56invece di rifiuti in costante aumento, i produttori si trovino a dover sopportare costi insostenibili.
00:05:03Dobbiamo quindi evitare che i produttori di oggi non contribuiscano in modo adeguato
00:05:07al trattamento dei pannelli che si stessi stanno immettendo sul mercato, lasciando la responsabilità
00:05:12a chi domani immetterà pannelli sul mercato. Il risultato sarebbe quello di esporsi ad un
00:05:17potenziale shock finanziario per la filiera. Il secondo punto riguarda invece l'organizzazione
00:05:23dei raggruppamenti RAE, ovvero lato raccolta. Nonostante la previsione normativa di una categoria
00:05:28dedicata all'R4 bis, infatti, dedicata appunto ai pannelli fotovoltaici, il sistema non ha
00:05:34recepito tale distinzione, continuando ad operare come se i pannelli continuassero a rientrare
00:05:40nel raggruppamento 4. Questa situazione crea inefficienze sia operative che economiche.
00:05:45I pannelli, infatti, anche quando provengono da abitazioni private, richiedono una gestione
00:05:52professionale e non possono essere mischiati con altri RAE domestici conferiti in R4 appunto.
00:05:58Si pensi ad esempio a piccoli retrodomesti oppure prodotti legati all'informatica. Come
00:06:03specificato in precedenza, oltretutto questi rifiuti devono seguire filiere di trattamento
00:06:08specifiche. Chiarire quindi che l'R4 bis debba essere gestito come gruppo autonomo, dedicato
00:06:15solamente ai pannelli e è quindi un passaggio assolutamente fondamentale e anzi indispensabile.
00:06:22Ciò sarebbe un vantaggio implicando un finanziamento più equo, migliorando a contempo la possibilità
00:06:28di valorizzazione delle materie prime e seconde e inoltre consentirebbe di misurare con precisione
00:06:33il tasso di ritorno e quindi l'obiettivo, il target che ci chiede l'Europa dei pannelli
00:06:38stessi, senza influenzare però o distorgere i dati degli altri reglupamenti. Infine, in
00:06:45un'ottica di lungo periodo, aspichiamo che avvenga la creazione di un sistema di gestione
00:06:52separato per gli impianti fotovoltaici, quindi includendo non solo i pannelli ma anche altre
00:06:58componenti, quali ad esempio l'inverter e i sistemi di accumulo, coerentemente con i principi
00:07:03della responsabilità estesa del produttore. Per esempio, su sistemi di accumulo, un sistema
00:07:08analogo per quello del Trust, è in discussione all'interno del centro di coordinamento Pile
00:07:13e i sistemi collettivi stanno ragionando proprio per potersi dotare di questo strumento. I problemi
00:07:19da risolvere sono molto simili, cicli di vita lunghi e caratteristiche del mercato simile.
00:07:26Quindi vado a concludere, la discussione di questo provvedimento arriva in un momento decisivo
00:07:31per il settore. Questa è l'ultima vera finestra utile per introdurre correzioni mirate ai fini di
00:07:37costruire un sistema più robusto e sostenibile nel lungo periodo. Il Trust è uno strumento che
00:07:42esiste, funziona e va semplicemente rafforzato. In modo che il modello generazionale non sia
00:07:49compatibile col settore fotovoltaico, proprio per le caratteristiche del mercato specifico.
00:07:55Una categoria, infine, separata per la raccolta e la gestione dei pannelli è assolutamente
00:08:00indispensabile. La filiera è pronta, noi siamo pronti a mettere a disposizione tutte le competenze
00:08:06che siamo ancora atti in questi anni e quindi non mi resta che ringraziarvi per l'attenzione
00:08:11e rimango comunque a disposizione per ogni approfondimento che potrà essere utile ai
00:08:15lavori della Commissione.
00:08:17Grazie, grazie direttore. Vediamo se c'è qualcuno che vuole fare interventi.
00:08:20Il collega Ebi, prego.
00:08:21Grazie direttore Canniferari. Ho una domanda per capire meglio, perché mi pare di aver capito
00:08:32che ci sia un tema che riguarda una differenza tra i pannelli incentivati e quelli non incentivati.
00:08:41Se per i pannelli incentivati il meccanismo attuale del trust funziona bene e è sicuramente
00:08:49da potenziare e da portare avanti, per i pannelli non incentivati si apre invece un problema,
00:08:55perché a quanto apprendo accade che il contributo versato per ciascun impianto arrivi addirittura
00:09:04a solo un euro, il che rende di fatto quasi impossibile pensare di coprire i costi di recupero
00:09:12poi del pannello appunto non incentivato. Su questo ci può dare un contributo e una delucidazione?
00:09:20Grazie.
00:09:21Sì, assolutamente. In realtà per noi il modello trust dovrebbe essere applicato a entrambe le
00:09:27tipologie. Il punto è che sul contributo ambientale servirebbe effettivamente un maggiore
00:09:37controllo. È quello che chiediamo. Innanzitutto che venga trasferito al trust e che poi venga
00:09:41utilizzato in maniera corretta, ovvero corretto a fare investimenti perché questo contributo
00:09:46può crescere, quindi può arrivare a coprire i costi di gestione, ma non bisogna dare seguito
00:09:52invece a comportamenti di tipo spiccolativo. Questo è molto importante. In passato il GSE
00:09:58aveva definito un contributo ambientale minimo che doveva essere applicato dai sistemi collettivi.
00:10:03Ora, questo potrebbe essere un ulteriore intervento, effettivamente, così come verificare
00:10:09attraverso per esempio il Ministero. Il Ministero in questi giorni sta facendo tutta una servietà
00:10:13di controlli, di verifiche sui modelli, sui bilanci dei consorzi e anche sui modelli applicati
00:10:18al fotovoltaico. Quindi questo potrebbe essere un ulteriore elemento di garanzia, se vogliamo.
00:10:25Ma il fatto è che se non recuperiamo i fondi oggi, lasciare che siano solo i produttori
00:10:32di domani a sostenere la mole di rifiuti che arriveranno è molto rischioso.
00:10:39Noi, peraltro, abbiamo anche richiesto degli studi indipendenti, al Politecnico di Milano
00:10:45per esempio, per verificare la sostenibilità del Trust e questo studio ha confermato la
00:10:52bontà della soluzione. È proprio la tipologia di mercato e di prodotto che richiede una soluzione
00:10:57che va benissimo per gli altri rai perché c'è un mercato di sostituzione, perché i produttori
00:11:02sono stabili, ma nel nostro caso, nel caso del fotovoltaico, questo non è così, quindi
00:11:08è molto rischioso.
00:11:09Grazie, grazie direttore. Ringraziamo quindi Alberto Ganni Ferrari, che è il direttore
00:11:14del Consorzio AERP Italia per il contributore sui nostri lavori. Dichieriamo conclusa l'audizione
00:11:18informale. Buona giornata, grazie.
00:11:20Soprattutto a voi.
00:11:24...de rappresentanti di AERION, Compliance Organization, nell'ambito dell'esame
00:11:27della schema di decreto legislativo regante attuazione della direttiva 2024884 che modifica
00:11:33la direttiva 2012-19 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAE.
00:11:37Ricordo al nostro ospite che l'audizione è trasmessa attraverso la Web TV della Camera
00:11:40ove non vi sia un'obiezione. Ringrazio Danilo Abbonato, direttore di AERION Compliance
00:11:44Organization, per la partecipazione ai nostri lavori. Cedo subito la parola. Dottore, prego.
00:11:49Grazie Presidente, onorevoli membri dell'ottava Commissione, grazie per il vostro invito.
00:11:53Intervengo a nome di AERION WE, il principale sistema collettivo nazionale dei produttori
00:11:57di apparecchiature elettriche ed elettroniche che gestisce il 65% dei RAE in Italia.
00:12:03Questa responsabilità ci impone di segnalare con chiarezza una criticità che rischia di
00:12:11condurci a una situazione insostenibile nel giro di pochi anni.
00:12:14Non riesco a mandare avanti le slide, forse devo...
00:12:21Ecco, è per questa ragione che vi chiediamo di valutare con attenzione il quadro che sto
00:12:34per illustrarvi in questi pochi minuti e che riguarda la gestione del fine vita dei pannelli
00:12:38fotovoltaici non incentivati, dove si è creato un sistema distorto, figlio di scelte frettolose,
00:12:44in alcuni casi irresponsabili, che rischiano di generare un danno ambientale e reputazionale
00:12:49per il Paese.
00:12:51Ma entriamo nel merito.
00:12:53Leggo una nota per stare nei sette minuti, altrimenti rischio di lungarmi.
00:12:57Oggi in Italia convivono due sistemi di gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici.
00:13:03I pannelli incentivati dal GSE attraverso i conti energia, vi ricordate 2007-2013, dove
00:13:10il GSE trattiene al proprietario dell'impianto 20 euro a pannello, che verranno restituiti
00:13:16quando il pannello sarà correttamente smaltito, oppure gli offre l'alternativa di versare
00:13:2010 euro a pannello in un trust di scopo.
00:13:24Dato che i costi reali di smaltimento oggi sono superiori ai 5 euro, ma possono arrivare
00:13:28ai 12 euro, trovate dei dettagli nella nostra relazione, possiamo considerare questo sistema
00:13:36adeguato, trasparente e sostenibile.
00:13:40Veniamo però ai pannelli non incentivati, perché qui nasce il problema.
00:13:44Per il fine vita dei pannelli non incentivati il GSE non ha alcun ruolo, perché giustamente
00:13:49non ci sono incentivi.
00:13:51La responsabilità economica è dei produttori e per questo da qualche tempo si è innescata
00:13:55una caccia al produttore, letteralmente, da parte dei sistemi corrensortili, non tutti,
00:14:01ma quasi tutti, con una gara a ribasso che ha portato il contributo richiesto a livelli
00:14:06surreali, dicevamo appunto un euro a pannello.
00:14:09È evidente che qualcosa non torna, o il GSE ha sbagliato i conti di 10 volte, ma dubitiamo
00:14:14fortemente, oppure chi offre un euro o poco più sta costruendo un sistema che non potrà
00:14:19sostenere i costi quando i pannelli diventeranno rifiuti.
00:14:24Ora, vediamo rapidamente le conseguenze che vorrei esporre di questo sistema perverso.
00:14:30Sorvoliamo sulla grande soddisfazione dei produttori di pannelli al 90% cinesi, a cui
00:14:36non parrà vero che in Italia ci si possa liberare delle obbligazioni ambientali versando
00:14:41a qualcuno un importo irrisorio.
00:14:44Ma per prima cosa c'è da chiedersi dove finiscono effettivamente i contributi, se questi
00:14:48trust esistono davvero, come sono fatti, secondo quali principi è stato redatto il loro atto
00:14:53istitutivo, chi si occuperà di controllarli e se i rispettivi disponenti esisteranno ancora
00:14:58quando servirà a utilizzare gli importi versati.
00:15:02E poi lo sappiamo, quando le risorse mancano, come in questo caso, i comportamenti opportunistici
00:15:08emergono e nel settore dei rifiuti questi comportamenti hanno conseguenze pesantissime.
00:15:13Esportazioni illegali verso paesi privi di impianti adeguati, abbandoni, trattamenti in impianti
00:15:19non idonei. Sono scenari purtroppo molto realistici perché la matematica è semplice,
00:15:24con un euro non si coprono i costi di un virtuoso ciclo di gestione del rifiuto.
00:15:29Sono scenari che vanno esaminati attentamente anche perché l'Europa ci manda nella direzione
00:15:34opposta rispetto a questa. L'Europa ci chiede filiere circolari, controllabili, trasparenti.
00:15:42Certo, alcuni operatori che stanno cavalcando questo schema per fare cassa sostengono che
00:15:49il sistema può comunque reggere. Le argomentazioni principali sono due, ma entrambe infondate.
00:15:55Vado velocissimo. La prima, i contributi di un pannello potranno coprire i costi di altri.
00:15:59Questo è illegale. Il contributo è legato a un preciso pannello, identificato dal suo numero di matricola.
00:16:07Non può essere usato per altri moduli. Qui vediamo un esempio semplificato, rapidissimo,
00:16:11di come funziona questo schema distorto. Il consorzio porta a casa un milione di pannelli da garantire,
00:16:17che a un euro il pannello fa un milione di euro, da utilizzare per smaltire proprio quel milione di pannelli.
00:16:22Poi scommette sul fatto che in realtà gli torneranno solo 200.000 moduli da smaltire, il 20%,
00:16:28ed ecco che magicamente i conti tornano. Ma non si può fare, non è legale.
00:16:33La seconda giustificazione è forse peggiore, ed è questa. Eventuali deficit saranno coperti
00:16:38dai rendimenti finanziari dei fondi accantonati. Ora, stiamo parlando di consorzi senza fini di lucro,
00:16:44che dovrebbero avere una logica prudenziale, non di broker finanziari che investono in future,
00:16:48in option. Non è la natura dei sistemi EPR, non è prudente e non è realistico.
00:16:53La buona notizia è che la soluzione non va inventata. Esiste già, ed è prevista proprio
00:17:01dal Decreto Legislativo 49-2014. Si tratta del modello generazionale, che funziona da anni,
00:17:09per tutti i raggruppamenti RAE in tutta Europa. Ogni anno pagano i produttori presenti sul mercato,
00:17:14in proporzione a ciò che immettono sul mercato, garantendo una copertura stabile e distribuita
00:17:19nel tempo. Questo modello funziona in settori molto più maturi e stabili, come i grandi
00:17:23elettrodomestici. Funzionerebbe ancora meglio nel fotovoltaico, che è un settore in espansione,
00:17:3010 gigawatt all'anno di pannelli. Per 5 anni sono 100 milioni di pannelli. I pannelli
00:17:39arrivano, ci sta poi il revamping. Quindi funzionerebbe. E poi ci sono nuove tecnologie sostitutive
00:17:45che contribuerebbero progressivamente alla copertura dei costi del fine vita. Perché
00:17:50allora il modello generazionale non si applica anche ai pannelli fotovoltaici, mi chiederete?
00:17:54Non c'è una ragione tecnica credibile. L'obiezione del ciclo di vita lungo non regge. Anche
00:18:00gli impianti di climatizzazione, ad esempio, durano 20 anni. Eppure seguono il modello
00:18:04generazionale. La verità è che si è preferito trasferire forzatamente un modello nato per situazioni
00:18:10del tutto diverse, pannelli incentivati quando non erano ancora RAE, creando una sovrapposizione
00:18:16normativa che oggi genera confusione e inefficienze.
00:18:20Ora, la direzione da prendere è chiara. Mi avvio, venite in due minuti a concludere.
00:18:26La direttiva 2024-884 pone il finanziamento del fine vita dei pannelli a carico dei produttori
00:18:32presenti sul mercato nel momento in cui emergono i costi. La Corte di Giustizia europea ha confermato
00:18:38ciò anche nella recente sentenza 2022. Inoltre, questo è molto rilevante, credo anche per
00:18:46voi onorevoli, la legge di delegazione europea chiede esplicitamente al governo di riordinare
00:18:51questa materia, allineandola alle norme europee. In Spagna, in Francia, dappertutto si usa il
00:18:58generazionale per i moduli fotovoltaici. Inoltre, il Senato, con l'ordine del giorno G7.2, ha già
00:19:07invitato l'esecutivo a considerare un modello più equo e trasparente, valutando l'utilizzo
00:19:12proprio del modello generazionale. Quindi ci sono tutti i presupposti per andare in questa
00:19:17direzione. Vengo al punto e concludo. Erion Wick chiede all'ottava commissione di incoraggiare
00:19:22il governo a chiudere definitivamente il sistema opaco e inadeguato degli pseudo-trust dei
00:19:28pannelli non incentivati. Quelli incentivati va benissimo. E di subordinare il proprio parere
00:19:34alla condizione che si è introdotto immediatamente, non c'è tempo da perdere perché più passa
00:19:38tempo più il buco finanziario si amplia, il modello di finanziamento generazionale per
00:19:43i pannelli fotovoltaici non incentivati. Onorevoli, questa non è solo una questione
00:19:47tecnica, è una scelta politica. Decidere se il fotovoltaico italiano avrà una filiera
00:19:53del fine vita pulita, legale e sostenibile, oppure se continueremo con un sistema che rischia
00:19:58di esplodere e lasciare al Paese un'eredità ambientale pesantissima tra qualche anno.
00:20:03Noi siamo qui perché crediamo nell'economia circolare, nella responsabilità e nella legalità
00:20:08e perché crediamo sia ancora possibile correggere la rotta in tempo. Vi ringrazio per l'attenzione.
00:20:14Grazie a lei. Prego Evi. Prego.
00:20:15Sì, io ringrazio il direttore Bonato perché credo che ponga un tema che ha una sua solidità
00:20:26e ci pone di fronte anche ad un'urgenza di intervenire perché questa differenziazione
00:20:31tra i pannelli incentivati e non incentivati e i due meccanismi di fatto, insomma, quello
00:20:38attuale dei trust per gli incentivati funziona bene ma quello per i non incentivati sembrerebbe
00:20:43veramente a dare dei risultati e delle conseguenze molto preoccupanti. E la mia domanda è questa.
00:20:50Ma a quanto potrebbe ammontare questo buco finanziario che si verrà a creare nel 2030?
00:20:58Lampis.
00:21:00Sì, un riferimento insomma un po' a questa questione. Tra 10 euro e 1 euro esiste un punto
00:21:07d'incontro o noi o voi propendete per i 10 euro come cifra congo?
00:21:14Grazie, direttore.
00:21:15Prego.
00:21:15Devo essere molto rapido, rispondo all'onorevolevi. Ma diciamo che se noi immaginiamo l'obiettivo
00:21:22dei 10 gigawatt all'anno fino al 2030 in 5 anni sono 50 gigawatt. Sono 100 milioni di
00:21:28pannelli. Se fosse il GSE sarebbero un miliardo. Se sono i trust, il pseudo trust da 1 euro
00:21:35sono 100 milioni. La differenza è quanto manca. Non due soldini, insomma. Quindi è
00:21:42un problema rilevante. Venendo invece all'onorevole Lampis, io ritengo che sia impossibile oggi
00:21:49per chiunque stimare fra 20 anni quali saranno i costi. Quindi bisogna essere molto prudenti
00:21:54perché fra 20 anni la logistica va sempre fatta. Cioè i moduli non è che si muovono
00:21:59da soli. Vanno smontati, vanno portati a un impianto di trattamento. Quindi quei costi
00:22:04sono incomprimibili. Oggi la logistica costa 3 euro a pannello. Tanto per dire solo la logistica.
00:22:09E poi c'è il trattamento che ha dei costi rilevanti. E, concludo, in futuro i moduli
00:22:16saranno meno pregiati perché, giustamente per comprimere i prezzi, i fabbricanti tolgono
00:22:23alluminio, sostituiscono con materiali più poveri. Quindi i costi di trattamento sono
00:22:27gli impianti, gli operatori, gli investimenti, gli ammortamenti. Ma la materia prima da valorizzare
00:22:32varrà sempre meno. Quindi è difficile immaginare che il GSS sia sbagliato quando chiede 20 euro
00:22:39come cauzione e poi 10 euro. Attenzione, sicuramente l'euro non basta. Forse 7-8 euro, però stiamo
00:22:48scommettendo su un costo futuro, dove la prudenza non è mai troppa.
00:22:54Grazie. Io direi più che soddisfacente. Ringraziamo il direttore Aereo. Ne approfittiamo
00:22:58per salutare anche il Presidente a questo punto.
00:23:00Grazie a tutti i nostri lavori e dichiariamo concluso all'audizione. Grazie.
00:23:18Grazie.
00:23:48Grazie a tutti.
00:24:18Paolo Rocco Viscontini, Luciano Barra che è responsabile legislativo, Elisabetta Petrini
00:24:24che è responsabile delle relazioni istituzionali d'Italia Solale per la partecipazione ai nostri
00:24:29lavori e diamo subito la parola al Presidente. Prego.
00:24:32Strano, pensavo fosse visibile. Mi dispiace.
00:24:37No, no, no, si vede benissimo. Vada Presidente, la vediamo.
00:24:41Allora, innanzitutto grazie per l'invito. Per motivi di salute non posso essere presente.
00:24:45Di solito ci tengo molto a essere fisicamente presente alle audizioni per il grande rispetto
00:24:50che ho nei confronti chiaramente dei lavori parlamentari.
00:24:54Però, ecco, tenuto a comunque collegarmi per un saluto e per togliere anche l'occasione
00:24:59di sottolineare alcuni punti prima di lasciare la parola al collega Luciano Barra.
00:25:04Innanzitutto, l'Italia Solare è un ente del terzo settore che riunisce circa 1.500 soci
00:25:11che ricoprono praticamente tutta la catena dei valori del fotovoltaico, dai produttori
00:25:15fino agli utilizzatori degli impianti.
00:25:18E oggi è l'associazione del fotovoltaico con il maggior numero di membri in Europa.
00:25:23Questo è un tema importante, il tema del fine vita dei moduli.
00:25:27E come altri temi del nostro settore, come per esempio le famose aree idone,
00:25:32devo dire che presentano delle norme un po' complicate,
00:25:38che si sovrappongono, un po' di confusione, un po' di incongruenza anche.
00:25:44Comeppure sono anche incongruenti a volte le notizie che raccogliamo
00:25:48dai diversi player del settore, consorzi che sostengono che i costi
00:25:53non sono mai sufficienti, ma operatori, che devo dire, si stanno anche moltiplicando,
00:25:59proprio che investono nel trattamento dei materiali,
00:26:02che ci riportano che si tratta di un business interessante,
00:26:06proprio per il recupero che si può fare da questi materiali.
00:26:12Quindi prima di tutto voglio sottolineare che è necessario fare chiarezza,
00:26:16perché è assurdo che un settore che ha importanti implicazioni ambientali,
00:26:21tecnologiche ed economiche, non sia stato oggetto di seri e indipendenti studi
00:26:28anche da parte di centri di ricerca nazionali che possono essere poi considerati
00:26:33proprio utilizzati per le successive sviluppi legislativi.
00:26:38In particolare, ritorniamo che sarebbe utile un'analisi intanto su quello che succede
00:26:42negli altri paesi, sulle tecnologie di recupero con i relativi fondamentali economici
00:26:48e poi anche su come mettere in atto tutte le soluzioni utili per riutilizzare i moduli,
00:26:55perché ricordo che oggi tantissimi moduli vengono smontati per far posto a pannelli più efficienti,
00:27:02ma sono moduli assolutamente ancora funzionanti e in un'ottica di economia circolare
00:27:06sarebbe corretto, etico proprio cercare di riutilizzarli nel rispetto chiaramente delle norme di sicurezza.
00:27:13Come pure, per ultimo, mancano anche dati pubblici sui megawatt che vengono rivampati,
00:27:19si dice in gergo, vengono sostituiti e ostichiamo che il CSE possa presto fornirli.
00:27:26E dopo questa introduzione lascio la parola al dottor Luciano Barra.
00:27:30Grazie.
00:27:31Benissimo, grazie per 5 minuti.
00:27:33Prego, grazie.
00:27:34Allora, noi pensiamo che in questo schema di decreto legislativo
00:27:38il Governo abbia mancato di adempiere compiutamente alla delega,
00:27:43perché la delega è al riordino della disciplina nazionale relativa ai pannelli quadrovoltaici
00:27:49adeguandola alla direttiva.
00:27:52Noi vediamo l'adeguamento alla direttiva molto semplice,
00:27:55perché è una questione di date da cui decorre l'obbligo di applicare il trattamento fine vita,
00:28:03però, diciamo, di riordine non ve l'ombra.
00:28:07Orbene, noi pensiamo che il riordine invece sia necessario.
00:28:11Premetto che ci rendiamo conto che non è possibile attuarlo nei tempi che intercorrono
00:28:17fra la prima lettura e l'approvazione definitiva, di solito qualche mese, diciamo,
00:28:22per acquisire i pareti delle commissioni parlamentari,
00:28:25però riteniamo che il Governo ben possa avvalersi della possibilità offerta dalla legge di delega,
00:28:35che richiama la legge quadro, quella sulla delegazione europea,
00:28:39che dà al Governo 24 mesi di tempo per introdurre modifiche e correzioni.
00:28:47Quindi, diciamo, il Governo si prenda del tempo, possibilmente non 24 mesi, un po' di meno,
00:28:54approfondisca la materia in maniera da deliberare sulla base di conoscenze e non solo di interessi,
00:29:03perché suppongo che qui sentirete dire chi dice che il contributo è basso,
00:29:09chi dice che invece il contributo è alto, chi dice che sta bene,
00:29:14la realtà è che bisognerebbe conoscere qual è l'effettivo contributo che tecnicamente serve.
00:29:21E per questo servono degli studi, degli elementi,
00:29:26che in parte possono essere acquisiti con il monitoraggio di quello che accade nel nostro Paese,
00:29:31monitoraggio di cui non vediamo nulla, anche o che sia previsto dalla legge,
00:29:35un po' possono essere migliorati sulla base di approfondimento di quello che succede a livello internazionale.
00:29:45E neanche sotto questo profilo, fino adesso, è stato fatto nulla.
00:29:48Da un punto di vista formale, le norme attuali sono confuse,
00:29:55perché in pochi anni, dal 2020, sono state introdotte specifiche norme
00:30:01sul trattamento di fine vita dei pannelli prototici,
00:30:03ci sono succedute una decina di modifiche.
00:30:07Pensate che in uno degli articoli,
00:30:11mi sono rispettato di capire il puntoico,
00:30:14l'articolo 24 bis del decreto legislativo 49,
00:30:17c'è un comma con 14 periodi,
00:30:20con rinvii l'uno all'altro,
00:30:22erronei, perché periodi introdotti successivamente,
00:30:27hanno mutato l'ordine dei periodi,
00:30:29quindi rinvii sbagliati con cose contraddittorie tra un periodo e l'altro.
00:30:36Quindi ci si capisce poco.
00:30:39Da un punto di vista dell'applicazione delle regole generali,
00:30:43rispetto alle regole specifiche per il fotovoltaico,
00:30:46c'è una situazione che è compusa formalmente,
00:30:52ma è complessa e direi anche contraddittorio
00:30:57da un punto di vista sostanziale,
00:31:00perché divide il mondo dei pannelli prototovoltaici in due parti.
00:31:03I pannelli incentivati con i conti energia,
00:31:06circa 17.000 MW,
00:31:08che equivalgono a una ottantina di milioni di pannelli,
00:31:12quindi 10 euro a pannello,
00:31:15che è il costo per andare ai consorzi,
00:31:20fatti i conti di quanto sia, diciamo.
00:31:22Oppure possono scegliere di stare con il GSE,
00:31:25che opererebbe in tal caso una trattenuta,
00:31:28che una delle varie modifiche fatte nel tempo alle leggi
00:31:32hanno raddoppiato rispetto al costo praticato dai consorzi,
00:31:36che hanno dichiarato essere 10 euro,
00:31:39e poi c'è il mondo dei pannelli non incentivati,
00:31:42che adesso comincia a valere più di quello dei pannelli incentivati,
00:31:46perché il fotovoltaico già sta a 40-42.000 MW installati,
00:31:51rispetto ai 17.000 MW dei conti energie,
00:31:54che però sono in buona parte tutti ancora in esercizio.
00:31:59E lì si dice che il costo sia 2-3 euro a pannello.
00:32:03Allora abbiamo 20, 10, 2, 3.
00:32:06Qual è il costo giusto?
00:32:09Bisognerebbe approfondire, diciamo.
00:32:11Noi pensiamo che il governo queste cose debba approfondirle,
00:32:14rispondirle, valutando tutte le opzioni per fare il miglior riutilizzo possibile,
00:32:19per fare il massimo recupero possibile quando il pannello viene trattato a fine vita,
00:32:26tenendo conto di alcune peculiarità del fotovoltaico.
00:32:29Cioè noi abbiamo un mercato del fotovoltaico che non è come quello di altri RAE.
00:32:35Uno si compra un frigorifero, uno ne compra e uno ne smette.
00:32:39Invece i pannelli no.
00:32:40No, noi abbiamo un mercato che è ancora prevalentemente incrementale.
00:32:45Cioè più pannelli vengono messi in consumo,
00:32:47più soldi si accumulano in questi famosi trust.
00:32:50È il caso di fare in maniera tale che questi soldi siano accumulati quando si deve
00:32:55e siano utilizzati nel modo più efficiente ed efficace.
00:32:59Grazie.
00:33:00Ci sono interventi?
00:33:01Mi sembra di no.
00:33:02Possiamo ringraziare i rappresentanti di Italia Solare per il contributore dei nostri lavori.
00:33:06Dichiariamo conclusa l'audizione.
00:33:08Grazie a tutti.
00:33:09Grazie a voi.
00:33:09Grazie a voi.
00:33:09Grazie a voi.
00:33:09Grazie a voi.
00:33:10Buon lavoro e buona giornata.
00:33:40Grazie a voi.
00:34:10Grazie a voi per l'invito sarò rato e puntuale.
00:34:14Allora, lo schema risponde a quello che è il requisito della direttiva
00:34:18sull'adeguamento rispetto alla sentenza della Corte di Giustizia Europea
00:34:22e quindi da questo punto di vista nulla da eccepire.
00:34:25Ma questo adeguamento è solo una parte secondaria di quello che la nuova direttiva prevedeva.
00:34:31la parte più importante, la parte più importante, la parte più importante, la parte più importante e più interessante e che non è stata colta fin qui dall'Italia riguardava la possibilità di mettere mano in maniera sostanziale al riordino della disciplina sul fine dei pannelli fotografici.
00:34:44Questo è un aspetto più interessante, ma è un aspetto fondamentale su cui faccio presente che c'è una criticità grande nel pasticcio che si è venuto a creare che c'è attualmente rispetto allo smaltimento dei vecchi pannelli che non rientrano da quelli incentivati.
00:35:04Mi spiego meglio, se i pannelli incentivati hanno una strada sostenibile anche dal punto di vista economico per loro smaltimento del fine vita,
00:35:15quindi la filiera è trattenuta o vanno tramite il GSE, il GSE è trattenuta di un racconto sull'importo oppure vanno ai consorzi di filiera a prezzi concordati e preordinati,
00:35:27i pannelli che invece non sono stati incentivati oggi sono soggetti ad un meccanismo che prevede da parte dei produttori la scelta del consorzio a cui appoggiarsi,
00:35:40una scelta che però varia nel mondo del libero mercato, nel senso che il contributo che il produttore va a versare al consorzio è funzione dell'offerta che gli viene fatta
00:35:53e quindi c'è una corsa a ribasso, mi vorrebbero dire, per accaparrarsi da parte dei consorsi, per accaparrarsi i più clienti possibili.
00:36:01Il problema è che queste cifre sono quelle che sono destinate al futuro smaltimento del pannello e dei pannelli fotovoltaici installati,
00:36:11ma sono cifre ridicole, cioè ci sono offerte di 1-2 euro contro il GSE che applica una tariffa di 20 euro a pannello
00:36:20e quelle del, diciamo, calmerate sempre gestite dal GSE che passano i concorsi per i consorsi di 10 euro,
00:36:27cioè c'è un fattore 1-10, 1-20 che è, come posso dire, problematico. Qual è il rischio secondo noi?
00:36:34È che i fondi accumulati nei trust dei vari consorsi, primo sono bloccati e vincolati giustamente
00:36:41e sono però specifici per i singoli pannelli. Faccio un esempio molto concreto.
00:36:46Se io oggi compro un pannello, fra 10-15-20 anni lo manderò a dismissione, il contributo che oggi il mio produttore ha versato al consorzio
00:37:00e magari si attesta a 1 euro, fra 15-20 anni non sarà un plafond che si può prendere dal trust
00:37:08e può servire allo smaltimento, alla rimozione, al corretto, diciamo, no, chiusura del ciclo e del pannello.
00:37:16Ma sarà quell'euro che io ho versato che sarà utilizzato. È una cifra ridicola, è una cifra che non è sul mercato
00:37:22e quindi sostanzialmente è una lotta a ribasso che non risolverà i problemi, cioè è una corsa a ribasso fatta oggi
00:37:30che non risolverà i problemi, ma anzi che risposta il problema più là nel tempo.
00:37:36Dico questo perché in realtà proprio nel mondo dei RAE una soluzione esistente più efficace, già esiste,
00:37:42è quella che prevede il modello cosiddetto generazionale, cioè i produttori pagano di anno in anno
00:37:49il costo di gestione dello smaltimento avvenuto in quell'anno in maniera proporzionale
00:37:54alla loro quota di mercato dell'immesso. In questo modo si riesce ad avere anno per anno
00:37:59una cifra già accantonata, proporzionale a quello che i produttori oggi in commercio,
00:38:04quindi fra 10-15-20 anni ce ne saranno, è un mercato ovviamente in crescita, questo dei pannelli,
00:38:09quindi insomma il meccanismo se già funziona con i RAE di oggi, con i frigoriferi, con lavatrici, con le TV
00:38:16che sono mercati abbastanza appiatti dal punto di vista dell'incremento, sono a regime ormai,
00:38:23mentre quello dei pannelli fotovoltaici ovviamente ha un trend in crescita notevole,
00:38:27non capiamo perché questo tipo di soluzione non venga messa nero su bianco.
00:38:36Ci sono poi altri due aspetti importanti, sostanziali all'interno della direttiva
00:38:39che vado a sottolineare velocemente. Uno, il primo, è il tema del riutilizzo dei pannelli fotovoltaici.
00:38:46È un mercato in crescita in cui i costi sono sempre più rapidi, sono sempre più competitivi,
00:38:52le tecnologie sono sempre migliorative, c'è il rischio che pannelli funzionanti
00:38:56vengano sostituiti non perché a fine ciclo, ma perché ci sono offerte più performanti.
00:39:02Su quel tipo di pannelli la normativa potrebbe stimolare, potrebbe aiutare lo sviluppo di filiere
00:39:11legate al loro riutilizzo, magari anche per scopi sociali, per iniziative sociali, per iniziative più popolari,
00:39:18in maniera che quello che sono ancora pannelli di vecchia generazione ma ancora performanti
00:39:23non debbano andare per forza a smaltimento, ma nell'ottica dell'economia circolare
00:39:28e della gerarchia dei rifiuti possono essere ancora riutilizzati.
00:39:31Il secondo tema da affrontare è quello del recupero delle materie contenute all'interno dei pannelli,
00:39:37insomma le stime, se si parla di cifre intorno al 90-95-85% di materiali della componentistica
00:39:44che possono essere recuperate e quindi anche qui è in caso di predisporre, rafforzare la normativa
00:39:50affinché no, prima dello smaltimento, il recupero di questi materiali in ottica sempre di economia circolare
00:39:57sia, come posso dire, proprio dedico e delineato e ben descritto.
00:40:01Ma ci vogliono anche in questo caso regole e norme e questa è un'occasione che spero che con le audizioni
00:40:06e la vostra commissione che sta portando avanti possano diventare atti concreti all'interno del ricevimento della direttiva.
00:40:12E vi ringrazio.
00:40:13Grazie a voi. Se non ci sono interventi da parte dei colleghi presenti e collegati
00:40:18ringrazierei Andrea Minuto, responsabile nazionale dell'Ufficio Scientifico di Rega Ambiente
00:40:21per il contributore dei nostri lavori e dichiariamo concluso all'audizione.
00:40:24Grazie davvero di nuovo. Arrivederci.
00:40:27Grazie, arrivederci a voi. Buon lavoro.
00:40:43Grazie a voi.
00:41:13Ambiente e gestione dei rifiuti del Consiglio Nazionale delle Ricerche per la partecipazione ai nostri lavori
00:41:17e le cedo immediatamente la parola. Prego.
00:41:21Grazie a lei, grazie a tutti.
00:41:23Allora, io come ho anche rappresentato nella relazione, sicuramente considero che la modifica normativa proposta
00:41:31presenta sicuramente senza ombra di dubbio una maggiore chiarezza relativa alla precisazione
00:41:38dei periodi di applicazione dell'obbligo di rifinanziamento per i produttori.
00:41:43Questo anche perché così riduce quelle che possono essere incertezze interpretative normative.
00:41:51Considero anche che secondo me l'ambito di applicazione, quindi l'estensione ai nuovi prodotti,
00:41:59inclusi anche le parecchiature, destinate sia ai nuclei domestici che ad altri utilizzatori,
00:42:05può rafforzare sicuramente la responsabilità estesa del produttore.
00:42:09Questo perché come pubblica amministrazione, parlo quindi nel caso nostro specifico,
00:42:15ci troviamo sempre di fronte a un gran numero di apparecchiature AE e quindi che diventano ormai obsoleti
00:42:25e che quindi molto spesso non è possibile darli con modalità uno contro uno e quindi sicuramente
00:42:35l'estensione e di includere queste apparecchiature AE che a fine vita diventano RAE per noi sicuramente
00:42:43è un motivo di grande attenzione.
00:42:48Di fatti sempre come pubblica amministrazione noi ci ha ospitato un'attenzione particolare
00:42:54per le AE e soprattutto specialistiche tecnologiche.
00:42:58Questo calato diciamo nella nostra realtà.
00:43:00Quindi diciamo credo anche che ormai negli ultimi anni questi volumi di RAE avviati a reciclo sono aumentati.
00:43:12Così con lo stesso ritmo sono anche cresciuti questi volumi di apparecchiature.
00:43:18Ci sono infatti incrementi significativi di questi AE e con l'introduzione poi dell'Openscope
00:43:26che a noi interessa anche in modo particolare ovviamente ha determinato quindi una crescita
00:43:33anche nel caso specifico della modifica proposta normativa dei pannelli fotovoltaici.
00:43:40Il nostro contributo è sicuramente quello di concordare come dicevo prima
00:43:50nella precisazione di questo periodo di applicazione
00:43:54e soprattutto limitatamente alla nostra realtà di pubblica amministrazione
00:44:00potrei anche eventualmente suggerire la possibilità di poter promuovere ad esempio
00:44:06startup specializzate nella gestione innovativa dei RAE
00:44:12che può consentire di sviluppare soluzioni avanzate
00:44:18non soltanto diciamo per le caratteristiche intrinseche specifiche proprio dell'attività di trattamento
00:44:24ma anche poi per le tecnologie da utilizzare anche durante sia la fase progettuale
00:44:29che la fase di trattamento di queste apparecchiature.
00:44:33e diciamo il mio invito è anche quello di far sì che nella proposta normativa
00:44:45possano essere quindi incluse gran parte di questi RAE professionali
00:44:51e di prevedere quindi sempre più una partecipazione stesa da parte dei produttori
00:44:57e anche una collaborazione con enti di ricerca e innovazioni come nel nostro caso specifico.
00:45:05Benissimo, grazie.
00:45:06Se non ci sono interventi io ringrazierei la dottoressa Silvana Perelli del CNR
00:45:12per il contributo dato ai nostri lavori
00:45:13e dicherei conclusa la dizione informale.
00:45:15Grazie dottoressa.
00:45:16Buona giornata.
00:45:27Grazie.
00:45:57Grazie.
00:45:58Grazie.
00:45:59Grazie.
00:46:00Grazie.
00:46:01Grazie.
00:46:02Grazie a tutti.
00:46:31Grazie a tutti.
00:46:32Grazie a tutti.
00:47:01Grazie a tutti.
00:47:02Grazie a tutti.
00:47:31Grazie a tutti.
00:47:32Grazie a tutti.
00:47:33Grazie a tutti.
00:47:34Partendo un po' da quelli che sono gli aspetti positivi del decreto, ovviamente la carezza introdotta sui cosiddetti RAE storici, l'attribuzione ai produttori del finanziamento della gestione dei RAE che colma significativamente un'area grigia con volumi crescenti,
00:47:55così come l'allineamento agli standard più recenti di marcatura, migliorare la facciabilità e la conformità di mercato, così come l'allineamento definitore della responsabilità estesa del produttore rende più carente l'applicazione della responsabilità estesa con date chiare e con l'entrata in obbliga.
00:48:13Per quanto riguarda invece quelli che sono i limiti sostanziali dell'intervento normativo, per il WWF spiccano un po' l'assenza di obiettivi vincolanti, di raccolta e riciclo, target specifici per terverare materiali critici come cobalto, nickel, rame, oro, argento, ma anche per plastica e materiali non metallici.
00:48:37Manca un approccio alla prevenzione al design circolare che possa in qualche modo premiare quelli che sono i prodotti riparabili, durabili e contenenti materiali riciclati.
00:48:50L'invarianza finanziaria esclude investimenti in ispezioni, competenze municipali, nuovi impianti e anche l'enforcement appare debole,
00:49:01non vengono introdotti strumenti più forti contro le esportazioni legali, lo stripping informale dei metalli o il free riding dei marketplace online e degli importatori.
00:49:13Per quanto invece riguarda il riuso e riparazione, nessun obiettivo di preparazione a riutilizzo, di riparazione, riuso sociale o incentivi al cosiddetto repair ecosystem.
00:49:27Manca anche requisiti di trasparenza, non sono previsti report pubblici dettagliati per categorie su raccolta, resa di riciclo, per singolo metallo, terra rara e qualità dei materiali riciclati.
00:49:42Per il fotocoltaico pensiamo che viene chiarita la responsabilità finanziaria, ma non introduce un fondo dedicato nei requisiti di facciabilità e standard minimi di recupero per materiali come il vetro solare, l'argento e il silicio.
00:49:58Il decreto inoltre non affronta la questione dei moduli non incentivati, quelli immessi dopo il 2016, dove il finanziamento del fine vita è affidato ai produttori tramite i traspivati senza controllo del GSE.
00:50:14Questa situazione ha attivato una corsa al ribasso per accapararsi quelli che sono i contributi dei costruttori, portando così al versamento di contributi considerati irrisori e i fondi accantonati non copriranno così i costi reali di smaltimento e riciclo, creando quindi quello che sarà un buco finanziario ambientale, soprattutto quando grandi volumi arriveranno a fine vita.
00:50:38Da qui un po' le richieste del WWF, ovvero le priorità su cui bisognerebbe puntare per rendere davvero efficace la gestione dei RAE in Italia.
00:50:49Servono target vincolanti, indicatori di resa, così come obiettivi di raccolta per categoria, tassi minimi di recupero per metalli critici e preziosi, ma anche per metalli plastici e non plastici, con oditi indipendenti e pubblicazioni a livello annuale.
00:51:07È fondamentale introdurre altresì un sistema di ecomodulazione dei contributi EPR che incentivi quelle che sono le pratiche virtuose di design.
00:51:18Invece in tema di enforcement è contrasto ai flussi legali, maggior tracciabilità digitale, controlli doganali potenziati, responsabilità solidale per marketplace e importatori, così come sanzioni realmente dissuasive per il free riding.
00:51:37Per i RAE fotovoltaici è fondamentale altresì creare un fondo EPR dedicato e vincolato con obiettivi di recupero per quei materiali come silice e argento, così come standard tecnici per trattamento e reporting per impianto.
00:51:52Nonostante la clausola ovviamente di invarianza finanziaria, il WWF Italia sottolinea quella che è la necessità di prevedere investimenti specifici per lo sviluppo del settore.
00:52:05Occorrono investimenti a supporto degli impianti di riciclo, per il recupero di metalli preziosi, programmi di ricerca, così come interventi di formazioni per regioni comuni e la creazione di reti di raccolta capillari.
00:52:18Servono anche trasparenza e accountability, così come servizi al cittadino mirati, dal rafforzamento all'uno contro zero, ritiro a domicilio, isole ecologiche o conorari stesi, campagne informative obbligatorie.
00:52:34In conclusione il decreto rappresenta un ricepimento tecnico necessario, tuttavia non affronta quella che è la vera sfida ambientale che il nostro paese deve affrontare.
00:52:46L'obiettivo strategico dovrebbe essere trasformare i RAE in quella che è una vera e propria miniera urbana, valorizzando in modo sistematico terra rare, metalli preziosi e plastiche tecniche.
00:52:58Senza obiettivi vincolanti, di recupero, risorse dedicate per sviluppare le infrastrutture necessarie, un sistema di ecomodulazione dei contributi che incentivi il design sostenibile,
00:53:12trasparenza completa, investimenti mirati, l'Italia rischia di continuare a disperdere materiali preziosi e plastiche potenzialmente tossiche.
00:53:21Ottimo, c'è qualche domanda rispetto all'intervento del dottor Bagordo, altrimenti lo ringraziamo per il contributo dei nostri lavori e dichiariamo conclusa l'edizione informale.
00:53:32Grazie, buona giornata.
00:53:34Grazie a lei, buona giornata.
00:53:36Grazie a te, vi vediamo.
00:53:51Grazie a tutti i rappresentanti di Cobat RAE, nell'ambito dell'esame dello schermo di decreto legislativo regante attuazione della direttiva 2024-884,
00:54:05la modifica della direttiva 2012-19 su rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche RAE.
00:54:09Ricordo i nostri ospiti che l'audizione è trasmessa sulla web tv della Camera, ovvero mi sia un'obiezione.
00:54:14Ringrazio il Presidente Michele Zina, Valentina Negri, direttore generale di Cobat RAE e Gianluca Lustre, che è il direttore dell'Agenzia Comunicazione.
00:54:21Eccoci qua per la partecipazione ai nostri lavori.
00:54:23Presidente, a lei la parola.
00:54:25Grazie Presidente, grazie a tutti.
00:54:27Premesso che abbiamo trasmesso la memoria alla Commissione, quindi sarò molto breve, perché effettivamente l'argomento è molto importante,
00:54:36ma io vorrei racchiudere l'evento soltanto parlando dei pannelli fotovoltaici, che vedo che è un po' il life motive di questa audizione.
00:54:44Premesso che siamo qua perché è emessa una sentenza, la Corte di Giustizia, che ha cercato di ripristinare due grandi principi nel settore delle apparecchiature elettroniche.
00:54:56Il primo principio è che inquina paga.
00:54:58La sentenza, che era richiesta da una società ceca, scusate, la Repubblica Ceca, ha messo in discussione il fatto che la Repubblica Ceca aveva attuato una responsabilità estera del produttore elettronatata rispetto alla data originale della norma.
00:55:18La Corte di Giustizia ha ripristinato il concetto di inquina paga, ovvero chi mette al consumo il bene si deve assumere responsabilità dal giorno in cui l'ha emessa al consumo.
00:55:28Il secondo principio importante è la certezza del diritto.
00:55:31Quest'operazione ha fatto sì che si mettesse in discussione la data dalla quale in poi i pannelli fotovoltaici diventino apprecchiature elettroniche.
00:55:41Quindi dall'agosto del 2012, prima di quella data, tutti i moduli fotovoltaici messi nel consumo e posizionati in Italia e in Europa sono apprecchiature elettroniche, scusate, non sono dichiarate RAE, pertanto la loro dismissione, il loro riciclo è a carico del detentore che lo detiene in quel momento.
00:56:03Il detentore può essere l'azienda che sostituisce i pannelli, può essere l'azienda che produce corrente elettrica, non certamente il produttore del pannello fotovoltaico.
00:56:13Successivamente con la data il produttore ha la competenza di mettere al consumo un bene, di finanziare quel bene e di preoccuparsi del fine vita, quindi sia a livello organizzativo che a livello finanziario.
00:56:23E' importante questo perché non dimentichiamo che le apparecchiature elettroniche sono finite in un agruppamento, una norma italiana che si chiama R4.
00:56:34La norma italiana ha diviso le apparecchiature dei fotovoltaici in due settori, domestico e professionale.
00:56:41Il domestico le ha etichettate come quegli impianti che sono sotto i 10 kilowatt, mentre il professionale sopra i 10 kilowatt.
00:56:48Non vi è chi non veda che nelle piazioni ecologiche non ci sono pannelli fotovoltaici perché il sottoscritto che ha sul tetto dei pannelli per smantarli devo chiamare il professionista, non è compito mio, non ci farei proprio fisicamente a farlo.
00:57:01Pertanto il prodotto è sempre detenuto da un professionista.
00:57:06Questo perché lo devo raccontare? Perché qui scatta il meccanismo della sentenza.
00:57:10Se io raccolgo i modi fotovoltaici nei comuni, non riesco a riconoscere se quel modulo fotovoltaico è stato immesso a consumo prima o dopo di quella data,
00:57:20pertanto se lo ritiro e sono costretto a ritirarlo ovviamente perché il mio compito è alienarmi i prodotti che sono presenti in piazzale ecologico,
00:57:27per me sono servizi inalienabili, li devo fare, il problema è che la competenza finanziaria oggi cade sul produttore del modulo fotovoltaico,
00:57:36non cade sul detentore del modulo fotovoltaico. Perché questo? Perché in piazzale ecologica non posso identificare il modulo.
00:57:43Sapete che il modulo, tutti i moduli fotovoltaici hanno un codice alfanumerico dal quale si può desumere l'origine, la storia,
00:57:50chi l'ha mai induto, da quale è stato prodotto.
00:57:52Pertanto nella piazzale ecologica quando ci sono contene di rifiuti, vi lascio immaginare,
00:57:57non si può avere la persona che gestisce la piazzola, mi deve comunicare il numerino, è un lavoro improvo per lui, non può farlo.
00:58:04Questa definizione mi permette di dire che la proposta più importante che ho trovato nella nostra memoria
00:58:10è di costituire un solo agruppamento fotovoltaico che si chiama fotovoltaico professionale.
00:58:16Perché questa operazione? Perché non avrò nulla a che fare con i comuni.
00:58:20Chi detiene il prodotto che è professionale, mi riferisco chiaramente alle aziende di sostituzione e di dicendo,
00:58:26sono costretti ad erogare con i consorsi.
00:58:28Con loro è molto più semplice ricevere la codifica dei pannelli che sono presenti nelle banche dati
00:58:34dei nostri mie, come i co-batterai, ma anche dei miei concorrenti e degli altri consorsi.
00:58:39Quindi diventa molto più semplice.
00:58:42Questa operazione la dobbiamo anche collegare a una novità assoluta che c'è nel mondo fotovoltaico e nel mondo orario.
00:58:48Il pannello fotovoltaico è la prima volta che ci mette di fronte a un problema di lunga vita del pannello, del prodotto.
00:58:54Siamo abituati a lavatrici, frigoriferi, computer, cellulare, a qualcosa che è sempre abbastanza volatile.
00:59:02Mi compro un cellulare perché uno me ne voglio disfare o è rotto, mi compro un computer.
00:59:07Il pannello fotovoltaico dura 25-30 anni.
00:59:09Quindi noi stiamo assumendo una responsabilità in capo a un produttore che vende il prodotto
00:59:13e questo produttore deve avere la responsabilità almeno per 30 anni perché è lui che mette a consumo il bene.
00:59:19Questo sistema, il sistema italiano l'ha identificato nel trust.
00:59:24Col collegato ambientale del 2016 il Parlamento ha declinato una norma che prevede che si venga utilizzato un trust
00:59:31per la segregazione e l'accantonamento dei quattrini per poter far fronte al meccanismo futuro.
00:59:38Chiaramente è importante, possiamo anche discutere, se la quantificazione di quella cifra è poco, è tanto, è rilevante.
00:59:48Quello che conta è lo strumento che decidiamo di utilizzare. Perché?
00:59:52Perché senza quello strumento, che è chiaramente di lungo periodo, io non posso permettere l'uso di produttori
00:59:59che lavorano col principio di scopo. Ci sono aziende che entrano, fanno un pacchetto e se ne vanno
01:00:03e quando se ne sono andate, fra vent'anni, chi è responsabile di quei pannelli?
01:00:08Non possiamo correre il rischio che un'azienda che rimanga nel territorio, nel paese,
01:00:13deve poi accollarsi l'onio di tutti i moduli. Non dimenticate che oggi, nel 2025, abbiamo
01:00:19160-155 milioni di moduli già installati. Di questi 155 milioni, ben 54 sono riduci dei primi
01:00:28conto energia, che non sono tutti quanti chiaramente i moduli del conto energia. Quelli venduti sono
01:00:33anche di altri che non hanno richiesto il contributo. Per farvi comprendere l'importanza, il GSE ha
01:00:39anticipato quest'operazione. Cosa ha fatto il GSE? Su tutti i moduli incentivati ha trattenuto
01:00:45una quota economica e ha deciso ultimamente, due anni, che i detentori dei moduli, quindi
01:00:52chi produce corrente elettrica, ha due strade. O si collega il GSE e viene fatta la trattenuta,
01:00:58o si scrive un consorzio che ha costituito un altro trust incentivato. Come vedete, il concetto
01:01:03è, quando usciamo dalla logica generazionale, uno contro uno, un cellulare, un cellulare,
01:01:09una batteria, una batteria, vi dicendo, entriamo in un mondo in cui, ed è la prima volta, abbiamo
01:01:14prodotti di lunghissimo periodo, la risposta deve essere in un certo modo. Parentesi, quando
01:01:21abbiamo a che fare con prodotti di lungo periodo, ci scontriamo proprio in questi giorni
01:01:25col fatto che la Commissione europea, mi riferisco al Consiglio europeo per le risorse
01:01:30proprie dell'Unione europea, sta e ha intenzione, l'ha scritta, di mettere due euro per ogni
01:01:36chilo di RAE non raccolte. Come si calcono questi due euro? Si calcano prendendo gli ultimi
01:01:42tre anni di messa al consumo delle apparecchiature, meno le RAE raccolte. Non vi è chi non vede
01:01:48che se io calcolo anche il pannello, mi metto la somma di tre, la media di tre immesse al
01:01:53consumo, che chiaramente non avrò mai come rifiuti, perché quei rifiuti avrò negli anni
01:01:57futuri. Quindi, come vedete, anche questo è un grande problema di sperequazione. Quindi
01:02:01dobbiamo stare molto attenti quando parliamo di prodotti di lungo periodo. Finisco, ultima
01:02:05cosa, finito. La Comunità europea ha anche pensato al fatto di questo argomento, perché
01:02:10nel regolamento delle batterie, che sarà oggetto poi della prossima audizione che avremo, guarda
01:02:16caso, il regolamento parla di finanziamento e di garanzia di lungo periodo.
01:02:21C'è qualcuno che vuole fare? Prego Evi, prego.
01:02:26Io vorrei chiedere, intanto grazie molte, vorrei chiedere se, quindi, allora, io ho capito
01:02:37che abbiamo due tipologie di pannelli. Da un lato abbiamo quelli incentivati, coperti
01:02:42dal GSE e che hanno appunto avuto il contributo e che sono coperti da questi 20 o 10 euro per
01:02:49poter appunto affrontare il loro recupero a fine vita. E poi c'è tutto il tema dei
01:02:55non incentivati, dei pannelli non incentivati e che ad oggi, anche da altre agrizioni, apprendiamo
01:03:01che i consorsi richiedono un contributo anche molto basso, dell'ordine di un euro. E questo
01:03:09euro in realtà difficilmente potrà coprire i costi per un pieno smaltimento e un recupero
01:03:15delle materiali presenti nel futuro, tra 20, 25 e 30 anni. E quindi la mia domanda
01:03:21è il meccanismo del trust che funziona molto bene per i pannelli incentivati sembra non
01:03:27funzionare altrettanto bene per i pannelli non incentivati. Lei cosa ci può dire quindi
01:03:31su questo e se quindi quali sono, precisamente, nuovamente le chiedo, le motivazioni per cui
01:03:36il modello generazionale non andrebbe bene, secondo voi, applicato ai pannelli non incentivati.
01:03:42Grazie onorevole Evi. Collega Mazzetti, prego.
01:03:45Grazie Presidente, grazie al Presidente di Cobat. Mi fa molto piacere, insomma, che ormai
01:03:50in Europa e i nostri imprenditori italiani vanno verso il principio della
01:03:55generozione ambientale e non più della sostenibilità ambientale, cioè del principio
01:03:59che chi più inquina più paga. Come associazione voi siete molto, diciamo, avanti e quello
01:04:06che ci ha rappresentato stamani è un modello importante e vorrei capire anche in base
01:04:10alla Corte di Giustizia ma anche alle direttive che verranno a breve se potrebbe chiarire come
01:04:18fate oggi quando ritirate un pannello domestico divenuto RAE da un centro comunale e ne assume
01:04:25gli oneri a carico dei produttori per avere la certezza che sia stato immesso nel mercato
01:04:31entro la direttiva del 2012. Grazie.
01:04:33La prima domanda rispondo semplicemente. L'euro fu fatto nel 2012 perché il primo esempio
01:04:43di trust con il GSE fu costituito nel 2012. Il disciplinare tecnico del GSE parlava di
01:04:48un euro, quindi è un po' una memoria storica. Nel frattempo quell'euro è cambiato ma non
01:04:57soltanto il valore economico. È cambiato il mercato. Nel 2012 non c'era nessun impianto
01:05:03che trattasse i fotovoltaici. Quello era proprio l'inizio che ha costituito un percorso che
01:05:08oggi è maturo. Oggi abbiamo imprenditori che hanno investito nel mercato di trattamento
01:05:13dei pannelli fotovoltaici, tale per cui, le faccio il mio esempio, io non pago smaltire
01:05:18il trattamento, scusate, non pago i costi di trattamento, pago i costi di logistica.
01:05:22Perché? Perché il trattamento per me è positivo. Io recupero materiale, riesco a lavorare
01:05:27molto bene perché ho accompagnato anche gli imprenditori a fare delle scelte. Come
01:05:31vedete non possiamo vedere le cose soltanto a un pezzo della parede, ovvero vedete anche
01:05:37l'altra faccia della medaglia. L'altra faccia della medaglia è che se non nascono strutture
01:05:41imprenditoriali volte a riciclo, qualunque cosa facciamo dalla raccolta poi diventa negativo
01:05:46perché la raccolta ha un costo. Raccolta, logistica e trattamento. Se a fianco a questo io riesco
01:05:51a costituire, non Michele Zila, come il sistema paese, riesco a costituire imprenditorialità
01:05:57che gestiscono a livello nazionale, nord, centro, sud, che poi i pannelli sono distribuiti
01:06:02in modo disomogeneo rispetto ai nostri bisogni, se noi facciamo questo il costo diventa anche
01:06:09più basso. Però mi perdoni se faccio un'osservazione. Qui è in discussione lo strumento o il costo
01:06:16economico. Se il costo economico è nessun problema. Mi si dice che il costo, io ho chiaramente
01:06:21relazioni opposte a questa, non è l'euro, è molto più dell'euro, però ho relazioni
01:06:27che mi danno una soddisfazione. Faccio un esempio. I pannelli, così indiettamente rispondo
01:06:32anche alla sua collega, i pannelli che ricevo dal comune li devo pagare con il generazionale
01:06:39perché io incasso l'R4, l'R4 è l'aggruppamento del Miscellani e con quei soldi pago. Ma
01:06:46il modulo che io ho messo da parte, l'ho messo nel trust. Può anche darsi che con il pannello
01:06:51io ce l'abbia ancora nel trust e non l'ho potuto usarlo perché nessuno mi ha comunicato
01:06:54quel numero. Ecco dove stanno un po' le questioni. D'una parte siamo obbligati a ritirarlo
01:07:00per forza, d'altra parte lo pago con i costi degli altri produttori.
01:07:05Grazie, ringraziamo i rappresentanti di Cobb Attaravi per il contributore sui nostri
01:07:08lavori, dichiariamo concluso l'edizione informale. Buona giornata.
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