- 2 giorni fa
- #pupia
https://www.pupia.tv - Roma - Sudan – Audizione informale - Sudan Liberation Movement
Alle ore 8.30, la Commissione Esteri ha svolto l'audizione di una delegazione del Sudan Liberation Movement.(05.11.25)
#pupia
Alle ore 8.30, la Commissione Esteri ha svolto l'audizione di una delegazione del Sudan Liberation Movement.(05.11.25)
#pupia
Categoria
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Buongiorno, avvertita dei lavori della seduta è assicurata attraverso la trasmissione sulla
00:16web tv della Camera. Ci sono poi colleghi da remoto collegati secondo le modalità stabilite
00:22dalla Giunta per il regolamento. Abbiamo all'ordine del giorno l'audizione informale
00:28di una delegazione del Sudan Liberation Movement. A nome dei componenti della Commissione saluto
00:33e ringrazio per la disponibilità a prendere parte ai nostri lavori al dottor Abdel Wahid
00:38Al-Nur, il dottor Ibrahim Adam e il dottor Mohamed Abdel Razig. La delegazione sudanese è accompagnata
00:50dal dottor Impagliazzo e dalla dottoressa Francesca Caruso, rappresentanti della comunità di Sant'Egidio.
00:55Abbiamo l'obiettivo con questa audizione di approfondire gli ultimi sviluppi del quadro
01:00politico e sociale del Sudan. A riguardo ricordo che nella riunione del Consiglio di sicurezza
01:06ONU del 30 ottobre scorso il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari
01:10umanitari Tom Fletcher ha denunciato le atrocità perpetrate dalle milizie delle forze di supporto
01:16rapido Al-Fasher che è il capoluogo della regione del Darfur. Da quando le milizie delle forze
01:24di supporto rapide hanno preso possesso della città sono aumentate le segnalazioni di uccisioni
01:29di massa, perquisizioni casa per casa, violenze sessuali e aggressioni agli operatori umanitari.
01:34Oltre il 90% dei bambini in tutto il paese non ha accesso all'istruzione e oltre 24 milioni
01:45di persone in tutto il Sudan, pari al 40% della popolazione, non ha cibo a sufficienza.
01:50Proprio ieri abbiamo organizzato qui alla Camera una conferenza stampa per denunciare
01:59la situazione di grave emergenza umanitaria del Sudan e della città di Al-Fasher nello
02:06specifico chiedendo l'attivazione di una tregua umanitaria che è in questo momento in corso
02:12di negoziazione al Cairo, con però poche speranze di essere effettivamente accettata
02:21dalle parti. In esito al dibattito tra i membri del Consiglio di Sicurezza del 30 ottobre scorso
02:27è stata adottata una dichiarazione nella quale, oltre ad esprimere profonda preoccupazione
02:31per l'escalation di violenza, si sollecitano tutte le parti in conflitto a proteggere i civili,
02:36a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale, incluso il diritto internazionale
02:41umanitario, nonché a rispettare gli impegni assunti con la dichiarazione di Jedda del
02:44maggio 2023, che mirava a stabilire principi per una risoluzione del conflitto e garantire
02:49la protezione dei civili e l'accesso umanitario. Nel frattempo il Consiglio di Sicurezza ha
02:54esortato tutti gli Stati membri ad astenersi da interferenze esterne volte a fomentare conflitti
02:59e instabilità e a sostenere gli sforzi per una pace duratura, rivedendo l'impegno a favore
03:04della sovranità, dell'indipendenza e dell'interietà territoriale del Sudan. È per noi di particolare
03:10interesse dare la parola al dottor Abdelwail al-Nur, che è una persona coinvolta nella
03:18vita politica sudanese da sempre e che può forse aiutarci a capire meglio la situazione
03:27del Paese, ma soprattutto, e ringrazio qui la comunità di Sant'Egidio per il lavoro costante
03:33in questi anni, quali se possano esserci degli spiragli per una composizione della situazione
03:42di conflitto che quel Paese vive ormai da decenni, forse da 50 anni.
03:50Do la parola al dottor Abdelwail al-Nur, a meno che il dottor Impagliazzo voglia dire qualche
03:57parola, non so, decidete.
04:01Grazie mille per questa introduzione, grazie di questa opportunità. La delegazione è qui
04:10a Roma su invito della comunità di Sant'Egidio, che è impegnata anche con il Ministero degli
04:14Esteri italiano a portare avanti sia aiuti umanitari che l'idea di un dialogo politico
04:21che possa, in qualche maniera, a livello delle popolazioni locali, portare a una ricomposizione
04:31di un tessuto così fragmentato che oggi c'è in Sudan.
04:37La posizione, noi abbiamo invitato l'SLM a Roma per capire anche quale sia la loro posizione,
04:47la loro visione in merito alla ricomposizione di questo conflitto, dovuto anche all'impegno
04:58della comunità in Sudan per lunghi anni.
05:02Grazie, darei la parola adesso al dottor Abdelwail al-Nur.
05:07Grazie, signori membri del Parlamento italiano, grazie dottor Paolo della comunità di Sant'Egidio
05:20con cui abbiamo da tempo una lunga relazione dal 2004 e questo per cercare una soluzione
05:33duratura in Sudan, apprezzo veramente il loro interesse costante e continuo per il Sudan, per la pacificazione
05:44del Sudan, grazie ai valori di questa comunità.
05:49Grazie.
05:49Grazie, vi vorrei ringraziare tutti voi e vorrei inoltre esprimere apprezzamento per l'interesse
05:59italiano per il Sudan.
06:01Noi in Sudan crediamo che gli italiani, il governo e il popolo italiani siano amici del Sudan.
06:09Noi siamo qui perché vogliamo enfatizzare questa continua relazione, la speranza che questa
06:20sia l'ultima speranza in Sudan.
06:23Noi siamo qui per capire come possiamo lavorare insieme per conseguire una pace duratura nel
06:30nostro paese così come in tutti gli altri paesi.
06:33Siamo qui per dirvi che quando la guerra è scoppiata in Sudan circa o quasi tre anni
06:42fa, fin dal primo giorno, abbiamo assunto una posizione chiara, ossia di neutralità.
06:50Se voi ci chiedete perché siamo neutrali è perché vogliamo creare una democrazia liberale,
06:56federale e laica in Sudan basata sulla separazione fra Stato e religione.
07:05Questa visione è contraria agli islamisti ma al tempo stesso non può essere conseguita
07:17con le forze di supporto rapido e noi sappiamo cosa sono le forze di supporto rapido.
07:22questa posizione ci dà una sorta di leva perché quando non siamo neutrali ciò significa
07:35che la nostra area, quella che noi controlliamo, al momento ospita 9 milioni di sudanesi, 3 milioni
07:44sono indigeni, mentre 6 milioni sono sfollati interni che vengono da Khartoum, Al Jazeera,
07:54dal Nilo Bianco, dal Cordovan e certamente dal Darfur.
07:59ciò ha permesso alla nostra area di essere un rifugio sicuro per la nostra gente, inoltre
08:13siamo stati in grado di fornire loro sicurezza, il nostro movimento è stato in grado di fornire
08:19di fornire qualche forma di rifugi nell'area di Jabal Marra che è più grande di molti paesi
08:40della terra. La popolazione locale ha condiviso con questi sfollati interni i loro rifugi, il
08:51cibo, ma purtroppo non possiamo fornire di più di fornire ulteriori cibo, ulteriori rifugi,
09:01medicinali e così via. Ed è stato veramente un incubo per noi quando è arrivata la stagione
09:07delle piogge con conseguente chiusura delle strade a causa delle alluvioni e abbiamo quindi
09:20pensato che non fosse una buona idea quella di dipendere dalle Nazioni Unite perché le
09:25Nazioni Unite non possono fornire tutto sempre. Quindi abbiamo chiesto alla nostra gente e ai
09:32proprietari terrieri di preservare la loro terra per due motivi, innanzitutto per essere autosufficienti
09:45e in secondo luogo per motivi imprenditoriali, per così dire, ovvero sia, per far sì che ci
09:54fosse cibo a sufficienza. E noi pensiamo che sia stata un'idea molto utile e questo ci ha permesso
10:06di colmare il divario alimentare, ma adesso ci troviamo in una sorta di dilemma. Non abbiamo
10:15cibo a sufficienza, non abbiamo medicine, non abbiamo assistenza sanitaria a sufficienza,
10:26siamo solo in grado di fornire sicurezza. Noi creiamo che il movimento per la liberazione
10:32per il Sudan sia la migliore opzione possibile, ma non sia sufficiente. Siamo qui per discutere
10:37con voi, per capire cosa possiamo fare collettivamente per assistere queste persone. In secondo luogo
10:42nel nostro paese, il Sudan, abbiamo bisogno di un cessato il fuoco per motivi umanitari e
10:55deve essere permanente. Al momento ci sono varie sovranità. In primo, da parte del Movimento
11:04per la liberazione del Sudan, ovvero sia alleare sotto il controllo di questo movimento, come se
11:09fossero indipendenti. Ma l'SLM non vuole la secessione di qualsiasi parte del Sudan. Noi vogliamo
11:19al contrario unificare il paese, il Sudan, ma in una veste diversa. Come sapete il Sudan è
11:33un paese mosaico, ossia dove c'è l'Islam, il cristianesimo, i credi africani. Ci sono
11:43persone che asseriscono di essere arabi, così come noi asseriamo di essere africani, mentre
11:51altri che asseriscono di essere negli uni negli altri, bensì semplicemente di essere
11:54sudanesi. Quindi noi crediamo, siate quello che volete, arabi musulmani, ma non imponete
12:01nessuna idea sugli altri. Noi vogliamo che tutti siano uniti, ma senza imporre la propria
12:11identità agli altri. Per questo motivo vogliamo equi diritti di cittadinanza. Noi vorremmo
12:19che gli sudanesi si amassero a vicenda, ma se non è proprio possibile amarsi a vicenda,
12:28quantomeno dobbiamo vivere insieme. Noi crediamo che l'Italia sia effettivamente un modello
12:38che possiamo seguire. Mi fermerò qui. Cosa abbiamo fatto in quanto SLM? Abbiamo affermato
12:51che volevamo mantenere la rivoluzione di dicembre con i relativi obiettivi. Noi riteniamo che
13:02tutti i sudanesi, coloro che credono nella democrazia, in particolare i civili, vogliamo
13:11preservare la rivoluzione di dicembre con le relative entità e i relativi obiettivi. Noi
13:18esortiamo tutti i sudanesi, partiti politici, gruppi di resistenza, società civile, leader
13:31tribali, eccetera, eccetera. Esorto tutti costoro a sederci intorno a un unico tavolo
13:36per creare un unico grande blocco civile, per vari motivi. In primo luogo per porre fine
13:42a questa guerra, in secondo luogo per preservare gli organismi della rivoluzione di dicembre
13:50e in terzo luogo per preservare gli obiettivi della rivoluzione di dicembre. Stiamo per fare
13:57un miracolo. C'è stata una piccola disputa tra il partito della UMA e gli SLM del nord.
14:11Il partito della UMA è un partito politico religioso, mentre come sapete l'SLM, guidato
14:21da noi, vogliamo cambiare questo paese. L'SLM del nord continua a mantenere la propria idea,
14:40ossia sono stato laico, mentre il partito della UMA, pur accettando il significato, vorrebbe
14:47che in realtà senza effettivamente essere applicato. Adesso abbiamo anche degli organi politici
15:06che hanno cominciato a supportare le RSF. Noi siamo qui per conseguire il vostro supporto,
15:20ma con questo supporto noi intendiamo anche un supporto finanziario, oltre a quello diplomatico
15:27e logistico. Grazie mille. Mi fermo qui. Siamo pronti per le vostre domande.
15:33Dottor Alnur, chiedo ai colleghi collegati se vogliono fare delle domande. Io ho delle
15:39domande, però immagino che ci sia forse un interesse. Oppure inizio io e poi proseguono
15:46i colleghi. Io ho delle domande. Noi abbiamo avuto uno spaccato molto drammatico della situazione
15:57umanitaria ieri da parte dei missionari comboniani, da parte di Medici Senza Frontiere, che sono
16:05attivi sul terreno, anche da parte di Sant'Egidio. Quali sono la reale situazione, se voi avete
16:21notizie della città di Alfa Share? Credo che sia importante che queste notizie vengano
16:27portate a conoscenza anche della Commissione. Quali sono le cose che vi preoccupano di più
16:35e qual è la situazione, a vostra conoscenza, dell'assistenza umanitaria? Questa è la prima
16:44domanda, perché io credo che ci sia un dovere di agire sulla questione umanitaria. Facciamo
16:51tutte le domande e poi lei può rispondere, voi potete rispondere al termine. La seconda
16:56questione rispetto a una prospettiva di composizione del conflitto. Quali sono i principali blocchi
17:09alla risoluzione del conflitto? Il coinvolgimento di attori stranieri, interessi in Sudan, la difficoltà
17:21a trovare una composizione soddisfacente per una o per l'altra parte. Questa è l'altra
17:29questione su cui per noi è particolarmente importante agire. La terza domanda riguarda
17:35il coinvolgimento dell'Unione Europea e dell'Italia al netto del lavoro meritorio
17:40che fa Sant'Egidio da tanti anni, proprio sulla pacificazione, sul portare, avvicinare
17:47le parti in conflitto. Quale è, a vostro giudizio, se esiste l'iniziativa europea, di quale paese
17:59europeo o di Bruxelles, a cui l'Italia debba dare un contributo per aiutare la situazione
18:07in Sudan? La nostra idea è che ci sia stato un totale disinteresse di tutti gli attori
18:17europei rispetto a quanto sta succedendo in Sudan. Però magari voi da lì avete visto
18:23cose diverse. Queste sono le mie domande. Immagino che ci sia anche l'On. Boldrini che vuole intervenire.
18:28Prego, Laura.
18:30Sì, buongiorno. Grazie, Presidente. Ringrazio il dottor Impagliazzo per aver sollecitato
18:37questa audizione. Saluto e ringrazio il dottor Al-Nurra che ci ha illustrato le problematiche
18:45del Sudan. Certo, ci ha già tratteggiato una situazione di crisi umanitaria dove mancano
18:55medicina e cibo e la necessità di un cessato del fuoco. Ecco, io vorrei chiedere questo.
19:03Ma qual è lo scopo di questa guerra? Cioè, l'obiettivo è quello di dividere ancora il Sudan
19:09dopo, diciamo, la perdita del Sud Sudan. C'è un disegno politico per dividere il Darfur
19:18dal resto del paese. Quindi è minacciata la sovranità del Sudan come paese, diciamo,
19:28unito con tutte le proprie province e regioni. E chi ha interesse di sostenere questo disegno
19:38politico, se esiste questo disegno politico? Ecco, sembra che questa sia una guerra dove ci
19:49sono interferenze di altri paesi. Si è parlato molto degli Emirati Arabi e non solo. Perché
20:03ci sarebbe un loro interesse nel sostenere una parte in causa? Quale potrebbe essere, diciamo,
20:15l'entratura degli Emirati o anche di altri paesi nel portare avanti questa guerra civile? Quindi
20:28c'è volontà di uscire dalla guerra? Lei diceva che dobbiamo dare la stessa cittadinanza, nessuno
20:37deve prevalere perché il Sudan è un paese ricco di etnie, di religioni. Ma come si riesce
20:51a poter mettere, diciamo, il rispetto della convivenza al centro di questa situazione? Perché
21:01la guerra in Darfur va avanti da tantissimi anni, ci ricordiamo i Janjaweed e sappiamo
21:11anche che i Janjaweed poi sono diventate in parte le RSF, quindi il tentativo anche di arabizzare
21:22la popolazione africana. Ecco, quindi tutto questo come potrebbe essere superato? Visto che va avanti
21:31da decenni e visto che c'è il rischio di una separazione di una parte del paese. Grazie.
21:37Grazie mille. Prego, dottor Anur.
21:49Grazie, signora Presidente.
21:51Per parlare di Alfasher, sapete che la guerra è scoppiata nel Fasher dopo che era scoppiata
22:08nel paese. All'epoca l'SLM affermò che Alfasher, che per la cronaca è il capoluogo del Darfur,
22:21e all'epoca era una grande regione del Sudan, che raccontrò sotto il Fasher sotto il sultanato
22:34del Darfur. Questo era un grande sultanato nel contanante, prima dell'ebraismo, prima del cristianesimo
22:43e prima dell'Islam. Al tempo stesso, e sono stati una forma di supporto anche alla Mecca
23:02per più di 450 anni, nel senso che è stato veramente un grande sultanato. Come SLM, e io
23:10personalmente, in quanto giurista, ho studiato per esempio in un liceo di Alfasher, uno dei
23:17più grandi del Sudan, ebbene noi abbiamo sempre sostenuto che la guerra non dovesse espandersi
23:31dal Fasher. Il Fasher è sempre stato un rifugio sicuro per la nostra popolazione e del resto
23:36del Sudan. Nel Fasher ci sono molte infrastrutture, quindi le persone dal resto del Sudan e dal resto
23:43del Darfur possono effettivamente beneficiare di tutto ciò. E noi, in quanto SLM, in quanto
23:52forza neutrale, abbiamo affermato che avremmo assunto il controllo di Alfasher, non come controllo
23:59territoriale, ma affinché fosse un rifugio sicuro per il resto dei sudanesi. Ma, fortunatamente,
24:06la maggior parte delle parti in conflitto hanno voluto personalizzare questo conflitto.
24:17e quindi hanno voluto assumere il controllo di Alfasher e contestualmente assumere il controllo
24:33del resto del Darfur. Noi, nell'interesse dei sudanesi e della gente di Darfur, noi abbiamo
24:45rifiutato questa posizione. Purtroppo la guerra è scoppiata e sebbene il Fasher abbia queste
24:53infrastrutture di cui ho parlato, ebbene, esse sono state distrutte. Adesso i Janjaweed o
24:59l'RSF sono in controllo del Fasher. Come vedete, siamo di fronte a una catastrofe umanitaria.
25:11Molte persone si sono spostate dal Tawila, che è sotto il nostro controllo. Molte persone
25:20che arrivano da noi parlano di questi massacri, di queste atrocità, di questo incubo che hanno
25:26vissuto nel percorso da Alfasher a Tawila. E quest'ultima dista circa 60 chilometri da Alfasher.
25:35è veramente un disastro e ci raccontano storie terribili di questi disastri, ma speriamo
25:42che questa sarà l'ultima guerra nel nostro paese. L'altra domanda era a proposito del
25:48motivo principale dei combattimenti al Fasher. I combattimenti in realtà cominciarono brutalmente
25:57a Khartoum, poi al Jazeera, poi il Nilo Bianco e poi nel Cordovan e adesso è tuttora in corso
26:07nel Cordovan, dopodiché arrivò in ultima istanza nella regione del Darfur. Quindi noi dell'SLM
26:15riteniamo che si tratti di una lotta di potere tra le forze armate sudanesi e l'RSF, tra gli
26:21islamisti e l'RSF. Nessuno di loro vuole una governance, un governo civile, vogliono
26:32militarizzare la nostra vita, la nostra vita politica e tutti noi siamo qui per unire il
26:45Sudan. Chi creò l'RSF? Erano una milizia, l'RSF era una milizia, i Janjaweed che uccisero,
26:51che stuprarono in tutto il Darfur. Erano una sorta di polizia, o meglio si comportavano come
27:06una polizia. I Janjaweed furono condannati per tutto questo che fecero. Dopodiché si
27:32trasformarono in una polizia di confine comandata da un certo Musa Hilal. Lui però a un certo
27:41punto si trovò in disaccordo con i Janjaweed e quindi ecco che furono create le forze di
27:45supporto rapido. E voi sapete meglio di me quando l'RSF si sono rivoltati contro le forze armate
27:55sudanesi che sono islamiste. Queste ultime le hanno dissolte e hanno mantenuto il controllo
28:02dei confini. Quindi l'RSF sono una creazione di questi islamisti. Non è tanto un problema
28:09della milizia dei Janjaweed. Il problema sono coloro che li hanno creati. Loro hanno creato
28:19questa difesa popolare e hanno anche creato i Mujahidin, hanno creato il Murahalin che è
28:33una tribù araba nel sud del Darfur e nel Cordovan e poi hanno creato il Babel. Adesso in Sudan
28:45hanno creato una forza comune, hanno creato il Barra Un, insomma hanno creato molte milizie
28:55che adesso sono lì. Quindi se un'azienda fornisce un prodotto di cattiva qualità il problema
29:13non è il prodotto. Il problema è l'azienda. È l'azienda che ha prodotto tutte queste atrocità.
29:18Sono questi islamisti al potere e quindi adesso dobbiamo unirci noi con voi italiani. E vorrei
29:25parlarvi molto francamente qui, già che siamo qui oggi. Abbiamo ricevuto 6 milioni di sfollati
29:32interni. Se non li avessimo accolti almeno 3 milioni adesso sarebbero qui perché non
29:45avrebbero avuto nessun'altra soluzione se non quella di attraversare il deserto, poi
29:48la Libia e poi il Mediterraneo per arrivare qui in Italia. Quindi abbiamo un interesse in
29:54comune con voi per lavorare insieme, innanzitutto per porre fine a questa guerra, per supportare
30:02questi sfollati interni lì perché ormai non abbiamo più risorse. Senza lavorare insieme
30:08a voi, credetemi, non avremmo speranza perché non abbiamo risorse per supportare questi sfollati
30:21interni. Quest'ultima a questo punto avrebbero solamente un'unica soluzione, avrebbero appunto
30:26un'unica soluzione, ovvero sia attraversare il deserto. Molti di questi morirebbero nel
30:31deserto, molti di questi purtroppo morirebbero nel Mediterraneo, ma molti di questi arriverebbero
30:35e questo è un dato di fatto. Lei mi ha chiesto qual è il ruolo dell'Europa e in particolare
30:54dell'Italia. Se mi chiede a proposito della UE, noi crediamo che l'Unione Europea abbia
31:05un interesse e abbia un ruolo enorme, ossia di lavorare con noi affinché questa iniziativa
31:15abbia successo, per creare una coalizione civile, per preservare gli obiettivi della rivoluzione
31:23di dicembre. Siamo in procinto di fare ciò, ma vorremmo che voi aiutaste Sant'Egidio a
31:33conseguire questo obiettivo, perché Sant'Egidio è una sorta di cornice che può mettere intorno
31:41allo stesso tavolo i vari partiti, tra cui i belligeranti, oltre a altri organi politici
31:48e militari. Insomma, vorremmo che voi lavoraste con noi per far sì che questa iniziativa abbia
31:54successo e se avrà successo sarà una soluzione per noi in quanto sudanesi, sarà una soluzione
32:01per l'Italia e sarà una soluzione per l'Unione Europea.
32:11Ci viene chiesto, inoltre, qual è l'obiettivo ultimo del Darfur in questa guerra. Non è
32:19il Darfur a fare la guerra. Qui in Europa, e in particolare in Italia, vorrei fare una
32:28correzione. Se c'è un problema qui a Milano, per esempio, o per esempio a Napoli, la gente
32:44dice che c'è un problema in Italia, ma nel Sudan, se c'è un problema nel Darfur, ebbene
32:49il problema è nel Darfur. Questo non è un continente, questo è un paese chiamato
32:55Sudan, quindi il problema nel Darfur è un problema per il Sudan che al suo interno ha
33:04il Darfur. Se c'è un problema, per esempio, nelle montagne di Nuba, ebbene c'è un problema
33:12nel Sudan che contiene Nuba, stesso discorso per il Khartoum, per la capitale. Non è un
33:24problema quindi solamente di Darfur, ma di tutto il Sudan. 25 anni fa c'era un regime che
33:35ha creato tutte queste milizie che ho appena menzionato qualche minuto fa. Quindi il problema
33:41non è solamente la milizia dei Janjaweed, ma è il sistema degli islamisti in Khartoum
33:50e noi vogliamo porre fine a tutte queste tragedie. Quindi, per favore, lavorate insieme a noi
33:57per cambiare questi islamisti, perché questa visione è stata qui, in Europa, negli Stati
34:06Uniti. Insomma, dobbiamo creare una coalizione tutti insieme contro questi islamisti. Questa
34:14è l'unica maniera per riunificare il Sudan, che siano civili, che siano partiti, che siano
34:20militari. E a quel punto potremo avviare un processo di trasformazione per portare una coalizione
34:28civile. E questa coalizione civile formerà un governo civile, una transizione civile e,
34:37infine, avremo relazioni libere e giuste.
34:39Ci è stato anche chiesto chi ha interessi in questa situazione. Innanzitutto gli islamisti,
34:52perché i sudanesi hanno condotto una rivoluzione civile. Ma per impedire questa trasformazione
35:07il generale Al-Burhan ha condotto un colpo di Stato e poi ha creato tutte queste milizie.
35:16L'anno tre giorni fa, prima dello scoppio della guerra, queste milizie lo chiamarono addirittura.
35:29Insomma, tutto questo per dire che tutte queste milizie vengono dal dentro le forze armate sudanesi.
35:37E quindi il problema sono gli islamisti e i paraislamisti al potere, che siano militari
35:43o che siano organi politici. Quindi il nostro nemico e il vostro nemico, insomma il nemico
35:51di tutti noi, sono gli islamisti al potere. Ci è stato anche chiesto a proposito degli Emirati.
36:03Noi siamo qui e non vogliamo certamente aprire un fronte contro nessuno,
36:16ma se voi lavorate insieme a noi per unire tutto il fronte civile sudanese,
36:24in quel caso saremo sufficientemente forti per conseguire i nostri obiettivi
36:29e gestire le nostre faccende in quanto sudanesi.
36:34Nessuno...
36:36E affinché tutti poi possano venire da noi in Sudan per conseguire un approccio win-win.
36:43Il Sudan è il paese più ricco. È più ricco dei paesi del Golfo messi insieme.
36:49Il Sudan ha moltissimi minerali, oro, uranio.
36:59L'area sotto il nostro controllo in quanto SLM è piena di uranio, oro, diamanti, gas, petrolio, tutto.
37:08Quindi, in quanto paese, siamo molto ricchi e tutti sapete che il Sudan,
37:19prima che gli islamisti prendessero il potere, ci chiamavano il carrello della spesa del mondo.
37:26Il carrello della spesa del mondo.
37:32E oggi noi siamo però il carrello della fame nel mondo.
37:37Esattamente il contrario.
37:56È stata l'aula, quindi abbiamo veramente pochi minuti.
38:03Prego.
38:04Sì.
38:05Sì, no.
38:06Grazie.
38:07Grazie per queste risposte.
38:09E veramente penso che creare una coalizione civile con l'aiuto della comunità internazionale
38:19forse può essere l'avvio di un processo di negoziato, perlomeno.
38:26Ma lei adesso, Dottor Alnur, sta, immagino, sentendo anche il governo italiano e forse anche governi di altri paesi.
38:38Io vorrei sapere se lei incontrerà il ministro degli esteri e che disponibilità ha avuto,
38:46così come se in altri paesi europei e nell'Unione Europea voi del Sudan Liberation Movement avete avuto delle aperture,
39:00possibilità di sottoporre il vostro progetto e quindi di vedere se c'è interesse per investire politicamente nella soluzione del conflitto.
39:15se l'Europa, l'Unione Europea, gli stati membri hanno interesse finalmente a occuparsi di questa guerra in Sudan,
39:27che è vero è iniziata a Khartoum, a Hondurman e poi al Jazeera e poi in tutti gli stati.
39:36Quindi c'è finalmente un cambio di prospettiva. Ecco, ci fa sapere come stanno andando le interlocuzioni con i governi,
39:49in particolare il governo italiano e altri governi europei. Grazie.
39:55Please, go ahead. We have really few minutes.
39:59Ok, I will be brief.
40:01Ok, sarò breve.
40:03Se fossimo invitati dalla Svizzera, dalla Norvegia, dalla Germania e certamente dalla Francia, abbiamo ricevuto invidi da tutti questi paesi.
40:28e penso che parleremo con altri paesi ancora.
40:33Quindi siamo stati invitati da questi paesi e li incontreremo tutti.
40:38In secondo luogo, ed anzi questa è la cosa più importante per noi,
40:44Noi siamo qui per ringraziarvi comunità di Sant'Egidio per il vostro ruolo così importante e per tutti questi incontri così importanti.
40:56Noi, in quanto SLM, crediamo che possiamo cominciare dall'Italia.
41:03ci è giunto questo invito da Sant'Egidio, ma quindi l'Italia è per noi la nostra prima tappa.
41:16Voi siete il Parlamento, siete l'organo legislativo di questo paese come tali.
41:20dove sapete che quando abbiamo deciso di venire in primo luogo in Italia lo abbiamo fatto perché quanto è sensibile questo argomento per l'Italia.
41:32perché, come ho detto all'inizio, questi sei milioni di sfollati interni,
41:39ebbene, per queste persone voi abbiate già abbastanza carte da pelare e quindi non avete bisogno di altre persone ancora.
41:51Ora, quindi vi chiedo gentilmente di rendere questa questione una priorità in quanto membro importante dell'Unione Europea
41:58e in quanto paese importante in Europa più in generale.
42:03Noi sudanesi siamo vostri amici.
42:07In due o tre decenni avete ricevuto, avete accolto molti sudanesi qui.
42:13Quindi è giunto il momento di lavorare insieme per conseguire una pace duratura affinché non ci siano più ulteriori rifugiati.
42:22La nostra iniziativa è una soluzione finale per porre fine alla guerra e creare una pace sostenibile nel nostro paese.
42:32Vorrei ringraziarvi sentitamente.
42:34Non ho dato una possibilità di parlare ai miei colleghi, perché hanno molto lavoro da fare, ma ovviamente capisco i vostri limiti di tempo, ma non so se è possibile dar loro la parola.
42:52Ok, grazie. Grazie di nuovo. Ringrazio nuovamente Sant'Egidio.
42:57Appresso veramente l'opportunità che ci avete dato per rivolgersi a voi e grazie di nuovo.
43:04Mi scuso con il dottor Ibrahim Adam e con Mohamed Abel Razig, perché è iniziata l'aula e la Commissione non può proseguire.
43:13Ringrazio molto il dottor Abel Delawey Dal Nur.
43:15Mentre era in corso l'audizione, è arrivata la notizia che un funerale è stato colpito a Dobeid nel Kordofan, con più di 40 morti proprio dalle forze di supporto rapide.
43:28Quindi sarà nostra cura continuare a seguire quanto accade in Sudan e provare a fare tutto quello che è nel nostro potere, perché il governo italiano si impegni di più di quello che ha fatto fino ad oggi.
43:41Sappiamo bene quanto è rilevante il Sudan e il fatto che ci sia una guerra civile, un'instabilità in quel Paese rischia davvero di coinvolgere a vortice tutti i Paesi della Regione.
43:54Non è solo una questione umanitaria, pressante, drammatica, grandissima, ma è anche una questione di aiutare quella zona dell'Africa a non riprecipitare dove si trovava decenni fa.
44:08Grazie mille, buon lavoro, grazie per il vostro impegno, grazie Sant'Egidio per la disponibilità per questo incontro.
44:14Grazie mille, grazie mille.
Consigliato
44:21
|
Prossimi video
18:25
47:11
43:59
1:20:41
44:03
40:52
1:13:39
56:57
45:38
57:31
50:22
1:09:25
Commenta prima di tutti