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  • 2 mesi fa

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Trascrizione
00:00Diamo il bentrovato agli amici di Teletutto, rieccoci nel nostro appuntamento che ci vede
00:20in diretta sia alla radio che in tv per la nostra chiacchierata. Chiudiamo la settimana
00:25parlando di un tema che interessa molto al mondo ma gli italiani in particolare perché
00:32parliamo di moda. Lo facciamo con la curatrice di una mostra che espone proprio in questi
00:39giorni fino al 16 di novembre al MOCA. Al centro mettiamo il mondo dei jeans attraverso tanti
00:46artisti che si esprimono in questa direzione e la curatrice della mostra d'esperta di moda
00:52Silvia Casagrande, ben trovata. Come stai Silvia? Bene, grazie. Sono molto contenta di averti
00:57qui perché ci consente non solo di parlare della mostra ma parlare con te ed in generale
01:03di moda. Raccontami come tu ti sei avvicinata alla moda e hai capito che di questo volevi
01:10fare la tua professione. Allora è un percorso abbastanza complesso nel senso che non è stata
01:18immediata questo mio innamoramento nel confronto della moda ma soprattutto dell'abito, cioè
01:24della possibilità di... Tu sei l'esperta di costume perché poi ho parlato di moda ma
01:29in realtà sei un'esperta di storia del costume e anche di moda. Esattamente. Infatti il mio
01:35processo è stato in qualche modo parallelo nel senso che mi sono interessata alla storia
01:40dell'arte, questo è il mio percorso, ho un dottorato di ricerca e passando per le vie
01:46orientali. È bella questa cosa affascinante, molto. Esattamente. E proprio questa vicinanza
01:53allo sguardo orientale, alla storia dell'arte, quindi a concepire ogni espressione dell'essere
02:00umano, dell'artista come espressione di sé, espressione del proprio tempo mi ha immediatamente
02:05portato ad osservare l'abito da un punto di vista non meramente effimero, quindi poi
02:13una sorta di rappresentazione, uno status, ma come l'espressione della civiltà.
02:21Il tempo che cambia è profondamente legato a come cambiano gli abiti e come dire, ha anche
02:31sottolineato il cambio di costume, quelle che sono state delle vere e proprie rivoluzioni,
02:38penso al jeans piuttosto che alla minigonna e a tante cose che tu certamente ci puoi raccontare
02:43che hanno determinato dei passaggi epocali. Esatto. Il jeans, a dire la verità, è uno
02:49dei capi di abbigliamenti più antipatici per uno storico della moda, proprio perché rimane
02:54in qualche modo invariabile nel tempo. Certo. Ed è proprio il suo fascino e la sua meraviglia,
03:01cioè ad essere in qualche modo imprendibile e ad essere assolutamente una possibilità
03:07espressiva di sé, cioè non rivesta di nulla. E quindi vi dico uno dei capi di abbigliamento
03:15un po' più complessi per la più stringere lo storico della moda e lo storico dell'arte
03:22ad allontanarsi da quelle che sono le letture sovrapposte del tempo e della società ad ascoltare
03:29l'essere umano. Cioè la meraviglia dell'abito sia per sé all'interno di un sistema moda,
03:35un sistema costume o anche, come spesso oggi è stato, la rappresentazione delle subculture.
03:40Certo. Quindi voglio dire, incarnare anche un sé diverso.
03:45La cosa bella è che ci sono delle tendenze che non nascono dall'alto, per così dire,
03:53ma che influenzano l'alto. Forse il jeans potrebbe essere uno di questi.
03:58Assolutamente. Il jeans nasce tra l'altro nell'ambiente worker. Certo. Quindi voglio dire,
04:05nasce in una dimensione funzionale, così diciamo, ma tra l'altro a metà ottocento.
04:13Ma mi ricordo bene o era l'abbigliamento degli operai dei cantieri?
04:19Magari mi sbaglio perché è un ricordo.
04:21Sì, più precisamente del circuito d'oro.
04:24Ah, ecco, questo non lo sapevo. Molto interessante.
04:27Sì, sì. Siamo più o meno sul finire dell'ottocento.
04:31L'1873, Levi Strauss, Brevetta e Rivetto, quindi in qualche modo il jeans ha una carta d'identità,
04:38una data di nascita.
04:40e proprio in quella gold rush, in quella febbre dell'oro,
04:46come diciamo in qualche modo ripesta da parte del minatore
04:51di avere un capo di abbigliamento resistente.
04:53Eh, giustamente.
04:54Parallelamente, in Francia, più o meno in quegli anni, nasceva l'alta moda.
04:59Eh, hai capito. Vedi quante cose belle scopriamo oggi.
05:02E continuiamo a farlo con Silvia tra 30 secondi esatti. Restate con noi.
05:07Con Silvia Casagrande, docente ed esperta di costume e di moda
05:14e curatrice della mostra blu quasi trasparente al MOCA fino al 16 di novembre,
05:19abbiamo cominciato a parlare di come è nato il jeans.
05:23Abbiamo scoperto questa cosa straordinaria.
05:25Non solo che Strauss inventa il jeans per far lavorare più comodi e anche in sicurezza,
05:32perché il tessuto è anche un po' tutelante da questo punto di vista il jeans,
05:36ma parallelamente in Francia nasce l'alta moda, quindi di fatto nascono insieme.
05:41Esattamente, insieme ma sotto, diciamo, una stella diversa, come dicevamo.
05:47Anche se poi, strada facendo, si sono spesso appunto incrociati e scambiati una serie di informazioni,
05:55ma la meraviglia è piena strano proprio su delle fondamenta completamente diverse.
06:01Il jeans, in qualche modo, deve il tutto al suo materiale, al denim,
06:08quindi anche tornare alla sostanza delle cose, al suo resistere al tempo.
06:14Questo era il venimento necessario.
06:17Lì sta anche sul rande fashion tutt'oggi.
06:19Sicuro, sicuro.
06:21E invece parallelamente l'alta moda, che si basa, il proprio principio base,
06:27proprio il nuovo per il nuovo, no?
06:29Certo.
06:30Questa è molto a rivedere anche con la modernità.
06:33Certo.
06:34Posso farti una domanda?
06:36Ho capito, proprio in tempi recenti, e ci è capitato di parlarne anche con,
06:41pensa, il mondo delle associazioni, che sembra distante da noi, ma forse neanche così tanto.
06:48Adesso, in parallelo al fast fashion, si sta andando a recuperare,
06:55i ragazzi giovani, questo l'hanno capito benissimo, il second end.
06:59Cioè, stiamo andando a recuperare quello che è stato, quello che indossavamo nel passato,
07:04con l'orgoglio di farlo.
07:06O sbaglio? Qual è la tua visione?
07:08È esattamente così.
07:10E penso che abbia a rivedere poi la necessità di ripostruire una memoria.
07:16cioè l'importanza della memoria.
07:19Penso, immagino, che il second end abbia soprattutto a rivedere con il contatto,
07:25la relazione con il capo di abbigliamento che abbiano dentro di sé una storia.
07:30Certo.
07:31E magari farla propria, o continuare a far vivere qualcosa e continuare questa storia attraverso un'altra vita.
07:39assolutamente. E da quel caso appartiene al nostro tempo, alla postmodernità,
07:45alla necessità anche di ripostruire una propria identità attraverso anche le proprie radici.
07:51Cioè, anche per poi magari in qualche modo distanziarsene.
07:55Certo. L'importante è conoscere, poi ognuno si approccia alle cose nel modo più giusto,
07:59ma l'importante è essere consapevoli delle scelte.
08:02Esattamente. E l'abito, anche per vedere, la moda in generale a Pampelopea di identità,
08:10ma l'elemento stupefacente dei jeans è che nell'oggi, in questa necessità di ricostruirsi attraverso la memoria,
08:22si innestra in una contemporaneità incredibile, proprio per il suo resistere nel tempo, ma anche il portare le tracce del tempo.
08:31Come no? Una volta mi ricordo che il jeans si rovinava apposta, forse anche adesso, non lo so,
08:36pur di far capire che era un capo vissuto, magari il capo era nuovissimo.
08:40Esattamente, quindi anche un po' bleffando.
08:43Esattamente.
08:44E' stato uno dei pochi quadri di abbrillamento che appesisce maggior fascino, proprio nel momento in cui ha
08:52non tanto l'elemento del passaggio del tempo, ma il passaggio del tempo inteso come memoria,
08:59la propria memoria, il proprio jeans disfarsene.
09:02Certo, guai, no?
09:04Lo tieni anche nell'armadio perché se poi ti cambia la taglia, tu lo vuoi tenere lì perché un giorno,
09:10chi lo sa, potresti ritornare a indossarlo.
09:14Veniamo adesso a calarci un po' in questa mostra attraverso alcuni dettagli che gli amici che stanno
09:20guardando la tv hanno già visto perché ci sono delle immagini molto belle.
09:24Per gli amici che ascoltano la radio, adesso entriamo subito in connessione con questa mostra.
09:28Ci sono tanti artisti, come hai fatto a scegliere qual è l'identità della mostra?
09:32Lo ripeto, al MOCA.
09:34Sì, sono partita a dire la verità da il protagonista, cioè il jeans, e ho individuato una collezione,
09:46questo è anche un altro elemento molto interessante per quanto mi riguarda, cioè il disposto della
09:51musicalizzazione dell'abito, nel senso esce dai negozi, esce dal fashion system ed entra
09:58all'interno dei musei proprio per poter raccontare una civiltà, per raccontare il nostro tempo.
10:03E ho individuato questa collezione del Letty Group, un piccolo museo di questa azienda, dove ci sono dei
10:13capi storici e attraverso la scelta di questi capi storici ho costruito un racconto narrativo dell'abito.
10:21La scelta degli artisti è in qualche modo legata ovviamente alla loro predisposizione ad utilizzare il denim come
10:31non soltanto materia, ma anche come linguaggio.
10:36Posso dirvi che ho trovato attraverso le immagini una originalità nell'uso anche artistico del jeans straordinario,
10:48cioè è una mostra che è molto varia nel proprio esprimersi per così dire.
10:59Sì, per esempio prima abbiamo visto passare un'immagine di un paio di jeans un po' sbalciti,
11:06e sono del capo di abbigliamento, sono del 1940, e sono dei jeans indossati dai prigionieri di guerra,
11:16della seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti, Pw, dove sta preso nel software,
11:21e gli raccontano un elemento fondamentale del jeans, cioè quello del ribellone, appunto l'abito delle subculture e quant'altro,
11:30e le mostre sono messe a dialogo con queste opere meravigliose di questo artista Afran,
11:36si chiama, che utilizza da sempre il denim, quindi non specificatamente per questa mostra,
11:44è proprio, come dire, materia della sua espressione, messa a dialogo con una pantera,
11:51ecco quella è meravigliosa,
11:53blu panther, che lui l'ha dedicato a Martin Luther King,
11:58e nello scenario questa immagine apocalittica di una città in distruzione,
12:08il titolo è Gold Rush, quindi racconta della febbre dell'oro in ogni epoca, di quanto danno faccia,
12:16ma è senza tempo anche per questa città, con il jeans, che qua è un elemento applicato all'opera,
12:25che tenta di tenere insieme, proprio per la sua capacità anche di coesione, la città stessa.
12:32Quanti sono gli artisti che espongono le loro opere in, poi mi spieghi anche perché è blu quasi trasparente,
12:39magari è una domanda, cioè magari non te la vuoi sentir fare questa domanda, però è interessante.
12:45Tutto, tutto. Allora, gli artisti sono otto, che presentano più opere,
12:51quindi le opere sono una ventina, e vanno da artisti, diciamo, a metro carriere,
12:58quindi per una fama piuttosto nota, internazionale, per un piacere avere la Brescia,
13:03hanno esposto più volte in Bernale a Venezia, quindi come a Fran e Vanna Cuori,
13:08e poi utilizzano normalmente questo materiale, quindi il denim, anzi, alcuni proprio direttamente jeans,
13:15cioè il jeans è il capo di abbinamento.
13:17Il jeans già costruito, diciamo così, viene adoperato per essere arte.
13:21E poi altri artisti, tra cui dei giovani, diciamo, collettivi, come per esempio l'Urman Atta,
13:30che hanno tra l'altro sede proprio al MOCA, e mi piaceva molto creare proprio nella logica del jeans,
13:37che va oltre le definizioni, codici, permette anche, come dire, lo slittamento delle definizioni,
13:45delle classificazioni, quindi avere all'interno della mostra artisti che si esprimano in linguaggi diversi,
13:52ma che perfettamente incarnano i diversi, diciamo, stanze, tutto all'interno della moda,
14:01dalla mostra screndita da delle parole clave e con percorsi completamente diversi.
14:08Ti faccio una domanda difficile.
14:10Com'è essere un artista e magari cercare di esserlo da professionista per chi è giovane
14:17e vuole approcciarsi a questo mondo?
14:19Lo so che è una domanda difficile, lo so.
14:21Ma penso che tutto parta dall'intento.
14:25Ma è possibile essere un artista in questo momento storico in Italia, ad esempio, o si fa fatica?
14:34Penso di sì e penso che sia possibile, però, ribadestro, l'importante è l'intento,
14:43cioè ciò che ti muove verso quella strada, se è la necessità di un'adesione a sé,
14:49quindi la necessità di manifestarsi, di essere ciò che si sente di essere,
14:54quindi è un artista il modo di esprimersi e anche di sopravvivere,
14:59insomma una via piuttosto ampia, allora sì.
15:03Se invece è legato a una brama di protagonismo, allora è meglio altrimenti.
15:10Fare un'altra cosa.
15:12Perché è molto complesso, perché richiede la necessità di mettere sempre in gioco una parte molto intima di sé.
15:20Ti ho lasciato rispondere prima perché è blu quasi trasparente.
15:26Sì, in realtà trasparente a fare più nel trasparire.
15:30Questo blu poi lascia il jeans, lascia la possibilità di poter essere attraverso l'abito.
15:39E quindi non essere rivestiti di sé, ma poter attraverso questo capo di abbinamento far apparire sé.
15:49E qui è ben spiegato quello che appunto ci ha raccontato Silvia.
15:54Ci prendiamo tre minuti di musica, poi ritorniamo per il rush finale di questa bella chiacchierata fra poco.
16:00Occo
16:14Ho smesso di aspettare di essere immortale
16:18Guardando andare via la gente senza più tornare
16:21Ho smesso di aspettare in fila per entrare
16:25Nei posti dove poi non ci volevo neanche andare
16:28I pugni chiusi in tasca che si aprono come fiori
16:32Quando li tiro fuori per suonare i miei zamuri
16:35La vado a prendere ora la luna sopra il mare
16:39Ho smesso di aspettare l'alba dentro l'imbrunile
16:43Siamo qua a un certo punto dell'eternità
16:48Su una strada d'asfalto che va verso un salto nel buio
16:53Che partorirà una stella danzante
16:57Occhi a cuore come ragazzini al mare
17:04Voglia di dimenticare le storie di vite
17:08Le facce ingazzate, le gomme bucate
17:12Le vite passate ad avere il pazienza
17:15Faccio senza, faccio senza
17:17Che arrivi il carnevale
17:19La pace universale
17:21Ho smesso di aspettare il mio momento per sfatcare
17:24La gloria generale
17:26La fine del dolore
17:28Ho smesso di aspettare l'effetto quando sale
17:31Ho smesso di iniziare e poi subito finire
17:35Ho smesso di parlare se non ho niente da dire
17:39Ho smesso di aspettare che il mondo si risolva
17:42Che il ghiacciaio si sciolga
17:44Siamo qua a un certo punto dell'eternità
17:49Su una cabrio lanciata che va verso un punto di fuga
17:55Una meta distante, una luce accecante
17:58Occhi a cuore come ragazzini al mare
18:05Voglia di lasciare andare le storie finite
18:09Le facce ingazzate, le gomme bucate
18:13Le vite passate ad avere il pazienza
18:17Faccio senza, che arrivi il tempo bello
18:20Che torni mio fratello
18:22Che inizi carosello
18:24È lo stesso
18:26Vivo adesso
18:29Sentinella di guardia alla notte
18:31Fammi entrare nel buio che c'è
18:33Con le stelle si traccia la notte
18:35La parola d'ordine
18:36Occhi a cuore
18:38Occhi a cuore
18:40Occhi a cuore
18:42Con Silvia Casagrande stiamo parlando di blu quasi trasparente
18:47La mostra fino al 16 novembre ospitata dal MOCA
18:51Diamo anche qualche informazione pratica
18:54Quindi quando è possibile visitare la mostra?
18:57La mostra è possibile visitarla dal mercoledì alla domenica
19:01L'orario è dalle 15 alle 19
19:04Entrata libera ovviamente
19:06Si trova nello spazio espositivo del MOCA
19:09Questo meraviglioso luogo delle culture
19:13Al primo piano
19:14Perfetto
19:15Così abbiamo dato anche le informazioni che servono
19:18Vedo insomma che
19:20Fare questa mostra è stato un bel gioco di squadra
19:23Nel senso che
19:24Tu sei la curatrice
19:25Ma hai innescato delle collaborazioni
19:28Che hanno portato la mostra a esistere
19:30
19:31Tra l'altro in mostra ci sono anche delle opere
19:34Se è specifico
19:35C'è fatta dagli artisti
19:37Fantastico
19:38Appositamente
19:39Dopo l'anno sono particolarmente affezionata
19:43Anche se non è come dire
19:44Tra le prime evidenti
19:48Brava perché hai anticipato una domanda
19:50Che ti avrei fatto
19:51Pensando di metterti in difficoltà
19:53Esci l'opera che ti piace di più
19:55E invece me lo dici tu
19:57Ed è stata scelta per l'invito
20:00Molto semplice e immediata
20:03Sempre per opera di Lafran
20:05E semplicemente jeans
20:07Ne sono particolarmente affezionata
20:09Perché nasce proprio l'insegna di questa
20:12Di questa connessione
20:14L'opera è dipinta
20:18È un acrilico
20:20Su un tessuto di jeans
20:22Donato appositamente per la mostra
20:26Dalla fondazione Lerler
20:29La fondazione Lerler è presente in mostra
20:32Questo cotonificio storico
20:34Assolutamente
20:35Lerato anche a Spidad
20:37E quindi diciamo
20:38Con sede nel Bergamasso
20:40Questo artiglio meraviglioso
20:42Dove ha conservato il ricordo
20:45Delle produzioni
20:46Tra l'altro appunto anche di Denny
20:48Quindi ha come dire
20:49Donato una parte della storia
20:52All'artista
20:54Per creare un'opera specificatamente
20:57Per la mostra
20:59È stato meraviglioso
21:01La commozione di Lafran
21:03Per ricevere questo tessuto
21:05Che porta in sé
21:06Come dire
21:07Il ricordo
21:08E la memoria
21:09E dall'altra parte
21:10La generosità
21:11E la storia
21:12Certo
21:13Abbiamo finito il tempo
21:14Per cui
21:15Prima di salutarci
21:16Silvia ringrazio Ruggero Tavelli
21:17Per la regia del video
21:18Grazie a voi
21:19Buongiorno
21:20Grazie a tutti
21:21A chi ci ha guardato in tv
21:22Ma grazie soprattutto
21:23E andate a vedere la mostra
21:24Perché è molto bella
21:25Alla curatrice
21:26Silvia Casagrande
21:27Oggi l'ospite del magazine
21:29Alla prossima
21:30Grazie Silvia
21:31A presto
21:32Grazie a tutti
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