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https://www.pupia.tv - Roma - Istituzione giornata nazionale contrasto all’inattività giovanile – Audizione – Gi Group, Fondazione Openpolis e Consiglio Nazionale dei Giovani – C. 2508 Rizzetto
Alle ore 15.15, presso l'Aula della Commissione Lavoro, le Commissioni riunite Cultura e Lavoro hanno svolto l'audizione di rappresentanti della Fondazione Gi Group, della Fondazione Openpolis e del Consiglio Nazionale dei Giovani nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante istituzione della Giornata nazionale per il contrasto dell'inattività giovanile, al fine di promuovere l'inclusione sociale, formativa e lavorativa dei giovani che non frequentano la scuola né svolgono attività lavorative, di tirocinio o di apprendistato. (15.10.25)
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Alle ore 15.15, presso l'Aula della Commissione Lavoro, le Commissioni riunite Cultura e Lavoro hanno svolto l'audizione di rappresentanti della Fondazione Gi Group, della Fondazione Openpolis e del Consiglio Nazionale dei Giovani nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante istituzione della Giornata nazionale per il contrasto dell'inattività giovanile, al fine di promuovere l'inclusione sociale, formativa e lavorativa dei giovani che non frequentano la scuola né svolgono attività lavorative, di tirocinio o di apprendistato. (15.10.25)
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NovitàTrascrizione
00:00...inanzi alle commissioni riunite cultura, scienza, istruzione, lavoro pubblico e privato,
00:07di fondazioni, di rappresentanti di fondazione G-Group, fondazione Open Police e consiglio
00:12nazionale dei giovani nell'ambito dell'esame della proposta di legge Rizzetto, recante
00:16istruzione, giornata nazionale per il contrasto in attività giovanile, ai fini di promuovere
00:20l'inclusione sociale e formativa lavorativa dei giovani che non frequentano la scuola
00:23né svolgono attività lavorativa del cirocino o prendistato.
00:26Parteciperanno anche in videoconferenza da remoto alcuni colleghi, avverto altresì che
00:31l'audizione informale odiena è stata trasmessa mediante web tv della Camera dei Deputati
00:35a condizione che vi sia il consenso da parte di interessati, che mi pare ci sia, è presente
00:42per fondazione G-Group la dottoressa Chiara Viorini, buongiorno, per fondazione Open Police
00:47il dottor Vincenzo Smaldore, responsabile sviluppo istituzionale della fondazione, in videoconferenza
00:54buongiorno, in videoconferenza era collegato e ora è scollegato per il Consiglio nazionale
01:04dei giovani il dottor Riccardo Porto, componente della commissione tematica, lavoro politico
01:08e sociale. Cinque minuti a testa circa, poiché poi abbiamo anche aula, cedo subito la parola
01:14alla dottoressa Chiara Viorini, fondazione G-Group, prego dottoressa Viorini.
01:18Perfetto, grazie. Buongiorno, grazie Presidente Rizzetto e grazie ai membri delle commissioni
01:41per la sensibile attenzione rivolta al tema dei NIT, nonché per la preziosa opportunità
01:47data a noi di fondazione G-Group di condividere in questa sede la nostra esperienza e le conoscenze
01:53in materia. L'urgenza legata al fenomeno dei NIT è da sempre una questione al centro dell'attività
02:00della fondazione. Questo nostro impegno ha dato il via lo scorso anno ad Edalo, un laboratorio,
02:09osservatorio permanente sul fenomeno NIT, che abbiamo avuto l'onore e il privilegio di
02:15presentare il 9 luglio qui alla Camera dei Deputati, grazie all'importante supporto del
02:21Presidente Rizzetto, che così ha dimostrato, ci ha dimostrato anche la volontà di contribuire
02:27a livello istituzionale al lavoro di contrasto al disorientamento e alla disoccupazione giovanile.
02:33Dedalo. In cosa consiste? Dedalo è un progetto che vive su una piattaforma digitale, aperta,
02:44interattiva, che vuole tenere acceso costantemente un faro continuativo e sistemico con tre fondamentali
02:53macro obiettivi. Il primo è studiare e comprendere le cause profonde e molto differenti tra loro
03:01dell'allontanamento dei giovani dai percorsi scolastici, formativi e dal mondo del lavoro.
03:08Puoi però anche mappare e far conoscere le progettualità di recupero attivate nei diversi
03:15territori in Italia, che abbiamo chiamato il filo di Arianna, per evidente richiamo alla mitologia.
03:23e anche stimolare iniziative di contrasto e prevenzione. Secondo noi c'è un importante ruolo
03:31della prevenzione su questa problematica, che possano essere possibilmente integrate tra i vari
03:37stakeholder, che sono diversi, le famiglie, la scuola, le imprese, le istituzioni e gli enti
03:45del terzo settore. Il nostro auspicio, infatti, da un lato è di diventare come dedalo uno strumento
03:56di riferimento autorevole, serie autorevole per il dibattito pubblico, ma anche uno strumento pratico
04:03che aiuti a passare all'azione, che faccia circolare informazioni in modo aperto, esempi positivi
04:09e best practice. Sul lavoro che abbiamo presentato il 9 luglio abbiamo già offerto, proposto una
04:19classificazione statistica del fenomeno con un nuovo grado di approfondimento dei dati evidenziati
04:25da Eurofound. Infatti le statistiche di Eurofound non riportavano alcuni dettagli all'interno
04:36delle macro-categorie. Per esempio, siamo riusciti a identificare più di un 11% di giovani
04:43scoraggiati. Ora, la presenza di un importante percentuale di giovani che dichiarano di pensare
04:53di non poter trovare un lavoro in assoluto o comunque all'altezza delle loro aspettative,
04:59secondo noi in questa fase di età è decisamente qualcosa da affrontare subito con dei servizi
05:06di accompagnamento perché non è così, perché le opportunità ci sono e i giovani possono
05:10o formarsi o trovarle. Un'altra grande categoria che ci ha colpito e preoccupato è la percentuale
05:20di donne, giovani donne, NIT, che dichiarano di essere disoccupate, diciamo, per carichi di
05:30cura familiare. Sono il 36,5% contro il 2,4% dei maschi. Sapendo che nella fase precedente,
05:42fino ai 25 anni, le donne hanno una miglior situazione di raggiungimento di titoli di studio,
05:51questa contraddizione davvero non si spiega nel nostro Paese.
05:55Comunque, diciamo, rispetto al fenomeno nel suo insieme, Fondazione ha identificato alcune proposte
06:04che abbiamo messo a fuoco e abbiamo condiviso nel documento di memoria. Io in particolare vorrei
06:11portare all'attenzione di questa Commissione il tema del raccordo tra mondo dell'istruzione
06:18nel mondo del lavoro, cioè perché crediamo che si debba valorizzare e promuovere un sistema
06:24duale che integri formazione scolastica e esperienza diretta nel mondo del lavoro.
06:30Questa formula nel nord Europa mostra risultati davvero positivi, mentre in Italia, dove comunque
06:38garantisce un'occupazione altissima, procede a ritmo troppo lento, secondo noi.
06:43Riteniamo inoltre necessario investire di più nell'orientamento scolastico a partire dalla scuola media,
06:52dalla secondaria di primo grado e in parallelo rivalutare l'obbligo scolastico al conseguimento
06:59di un titolo di studio riconosciuto. I 16 anni sono a metà del guado.
07:03Ecco, io ho dato alcuni spunti, non voglio rubarvi ulteriore tempo, però mi preme ringraziare
07:13il Presidente Rizzetto per la proposta di istituire una giornata nazionale per il contrasto
07:19all'inattività giovanile, perché a noi pare un potente strumento di riconoscimento pubblico
07:27che dà visibilità e valore nella coscienza collettiva, un fenomeno rispetto a cui a nostro parere
07:34c'è stata troppa distrazione e anche un po' di indifferenza.
07:40Un'iniziativa fondamentale di impegno in cui la nostra fondazione si riconosce pienamente,
07:46essendo fortemente connessa alla missione e alla visione con cui abbiamo dato vita al progetto DEDALO.
07:53Grazie ancora per la vostra attenzione.
07:57Grazie. No, grazie a lei, dottoressa Violini.
08:00Sì, ritengo, come già detto, e ne parlo con i colleghi in primis, durante la calendarizzazione
08:10della proposta, questa è una proposta che evidentemente non vuole essere soltanto istitutiva
08:15di una giornata, nel senso che ce ne sono tante le proposte che istituiscono giornate,
08:22ma è una proposta di fatto open, nel senso che valutiamola assieme in commissione, se ci fossero
08:29delle idee sotto questo punto di vista emendative, anche rispetto nel substrato di quanto appena
08:34ascoltato, ovvero rispetto e in pancia al tema dell'orientamento, dell'istruzione terziaria
08:42o alle politiche di apprendimento permanente, ai percorsi di reinserimento, secondo me, ecco,
08:52valutiamola, nel senso che abbiamo qualche tempo per poterla valutare e quindi, ripeto,
09:01penso che possa essere un'occasione per non farla diventare soltanto una giornata laddove
09:06si ricorda qualcosa. Se è possibile, io, con i due relatori, l'onorevole Schifone
09:13e l'onorevole Cangiano, insomma, siamo assolutamente a disposizione.
09:21Dunque, è il turno del dottor Vincenzo Smaldore, responsabile sviluppo istituzionale della
09:27fondazione. Io ho ancora un po' di tempo dopo, purtroppo, ovviamente con grande piacere
09:33cederò la presidenza della vicepresidente Misini. Prego, dottor Smaldore.
09:39Grazie, presidente, per l'invito. Grazie a tutti gli onorevoli qui in collegamento con
09:45cui è sempre interessante avere un confronto e vi ringrazio per la disponibilità nei nostri
09:51confronti. Open Police ha presentato una memoria di cui oggi, qui, diciamo, riporto gli elementi
09:57sintetici, visto il tempo a disposizione. Allora, innanzitutto, parliamo di NIT, un fenomeno
10:02importante e complesso. Il nostro avviso, per iniziare anche una, semplicemente una prima
10:08lettura, occorre avere un doppio approccio di analisi territoriale multidimensionale.
10:14Partiamo da quello territoriale. La proposta di legge presentata dal presidente Rizzetto
10:18richiama anche nelle premesse il dato nazionale su NIT, come questo sia in fase di miglioramento
10:24per l'Italia. Incominciamo a partendo da questo, contestualizzandolo. L'Italia è il
10:30penultimo paese europeo su questo dato e questo stride, stride con il fatto che noi siamo come
10:37paese, come Italia, fra i fondatori dell'Unione Europea, siamo fra i paesi che in maniera legittima
10:43aspirano ad avere un ruolo guida e allora non possiamo essere fanarino di coda su un aspetto
10:49così strategico. Il dato nazionale migliora, si attesta su una media intorno al 15%, un
10:56po' più alta. Cosa significa però avere un dato nazionale di questo tipo? Significa
11:01che sul sud sprofonda. Nelle più grandi città del sud stiamo intorno al 30, in Sicilia, Napoli,
11:08Taranto stiamo intorno al 40. Quindi abbiamo un elemento molto molto importante da focalizzare
11:15che sono le disuguaglianze del nostro paese e infatti su questo ma anche su tanti temi
11:21noi dovremmo parlare di Italia perché abbiamo un'eterogeneità di situazioni che sono sia
11:27criticità ma anche opportunità. Questo lo vediamo non solo nella dinamica ormai classica
11:35nord-centro-sud ma anche attraverso un'altra lente che è quella del centro-periferia. Possiamo
11:43utilizzare i dati ISTAT della commissione periferia ad esempio per indagare le grandi città
11:49e qui è molto importante vedere come la marginalità, la difficoltà è presente anche al nord. Quindi
11:56vedere come un dato medio nazionale e regionale che può nascondere le criticità attraverso
12:03un lavoro di esplorazione territoriale ci ricostruisce la realtà dei fatti. Nelle grandi città
12:10del nord a fronte di un dato complessivo potrebbe sembrare positivo, potrebbe sembrare non allarmante
12:18se andiamo nel dettaglio subcomunale o se andiamo all'interno della città metropolitana
12:24ad osservare il comune capoluogo con i comuni cintura ci rendiamo conto che l'Interland di Milano
12:31per dirne una, ha dei valori equiparabili con quelli del sud. Quindi ecco che abbiamo
12:36marginalità, situazioni critiche ovunque. Dobbiamo saperle trovare, dobbiamo saperle leggere.
12:44Chiaramente il fenomeno delle grandi città e delle periferie ci riporta difficoltà al nord
12:51quando mediamente abbiamo delle situazioni che potrebbero essere contenute. La stessa dinamica
12:59quando la portiamo in grandi città del sud con un dato medio o alto diventano esplosive.
13:05Prendiamo una realtà come Napoli che ha un dato medio del 37% significa che abbiamo
13:12dei territori interni alla città, le zone centrali dove fondamentalmente i NIT sono quasi scelte
13:18individuali o casi specifici, cioè non esistono quasi. Se ci spostiamo sulla periferia di Napoli
13:26diversi comuni, di metro, di Napoli, purtroppo è l'esatto opposto. La normalità è essere
13:32NIT con delle proporzioni che fanno sì che appunto è la situazione comune. Quindi diciamo
13:37questo è un elemento territoriale molto interessante. Quando analizziamo queste cose è bene tenere
13:43sempre a mente la dinamica demografica delle famiglie italiane che vedono proprio le famiglie
13:51con più figli abbandonare le città e il centro delle città verso i comuni interlando
13:57comunque le periferie delle città stesse dentro logiche di gentrificazione o chiamiamola
14:03così mancato approssimativa pianificazione urbana. Quindi questo significa anche che dove
14:10stanno andando le famiglie con più figli, quindi dove c'è percentualmente il numero
14:15maggiore di ragazzi è lì che si concentra il disagio. Questa è una cosa molto interessante
14:19su cui riflette. L'altro approccio è l'approccio multidimensionale. Qui è necessario perché
14:26da un punto di vista metodologico NIT è un'espressione che abbraccia una fascia di età molto ampia
14:3216-34 dove ogni persona attraversa fasi diverse della sua vita con sfide diverse, criticità diverse
14:41e compagnia. Abbiamo la possibilità di identificare partendo da questo schema metodologico
14:49almeno cinque elementi principali da tradurre in chiave di polisi che corrispondono ai cinque
14:55archetipi della figura del NIT che ormai sono stati ricostruiti attraverso i dati e anche
15:00diciamo analizzati su letteratura di dettaglio. Abbiamo sicuramente il primo che è quando c'è
15:06un insuccesso del sistema formativo, quindi i ragazzi non riescono a formarsi, concludono
15:13con abbandono scolastico sia esso implicito o esplicito, quella diciamo è la prima situazione.
15:18La seconda situazione è che è un po' una novità degli ultimi anni, quando il percorso
15:23scolastico viene portato a compimento o anche si è iniziato un percorso lavorativo ma con
15:30l'arrivo del Covid abbiamo una fase di lockdown che sta generando una generazione lockdown in cui
15:38ha visto interrompere il procedimento ordinario del percorso che stava facendo, questa cosa
15:46ha creato una frattura sia rispetto alla dinamica di apprendimento non solo di competenze nel
15:52sistema educativo ma proprio esperienziale nella relazione con gli altri nella società e poi
15:58una difficoltà a rimettersi in un sistema che evidentemente non ha colto la possibilità
16:05di essere morbido nei confronti di questa generazione. Abbiamo altre due specificità,
16:11anche prima o più o meno sono state enunciate. Abbiamo il gap di genere che è enorme e che
16:18merita una trattazione particolare perché il primo gap di genere riguarda ragazze che
16:26hanno fatto il percorso di studi e non riescono a fare l'inserimento nel mondo del lavoro,
16:31quindi questa è una particolare specificità. Legata alla tematica di genere vi è il secondo
16:37tema ovvero tante ragazze che non riescono a continuare con il lavoro una volta che arriva
16:45la maternità. Questo è proprio una cosa a parte e le due dinamiche di genere rappresentano
16:52chiaramente un problema enorme di giustizia, di valorizzazione per il nostro paese ma chiaramente
16:59anche di opportunità mancata di sviluppo. Abbiamo la quinta categorizzazione che è un po'
17:06diversa che riguarda il mismatch fra le competenze acquisite e la necessità di lavoro. Queste sono
17:12cinque categorizzazioni tutte possibili da analizzare con l'approccio poi che ci possa consentire
17:23di creare delle policy specifiche. Chiudo dicendo che occorre sempre comunque una visione
17:31d'insieme perché NIT rientra pienamente in quelle difficoltà, in quelle criticità che purtroppo
17:38si sommano. L'esperienza ci insegna che la marginalità purtroppo è frutto di criticità
17:45che si sommano. Quindi abbiamo già detto come alcune fasce più fragili il gap di genere.
17:52Dobbiamo anche ricordare che se analizziamo le famiglie straniere rispetto alle famiglie
17:57italiane abbiamo cinque volte la percentuale di avere un NIT nelle famiglie straniere, quindi
18:02criticità che si sommano. Aggiungo un altro elemento che forse è meno diretto. Gli ultimi
18:10dati di cui si parla in questi giorni sono quelli sulla povertà rilasciati da Istat. Qui bisogna
18:15fare attenzione a un punto che io vedo molto bene connettersi col tema dei NIT. Abbiamo
18:21nel nostro paese una fascia importante di ragazzi che non rientra nei NIT perché ha trovato
18:28lavoro ma che a causa di una formazione quasi nulla, diciamo parliamo di titoli di studi
18:34da licenza media o elementare, quindi lavora, ma senza un'adeguata preparazione sulle competenze
18:41sono inseriti come lavoratori poveri e quindi attenzione che qui li perdiamo dal computo NIT
18:49ma queste sono persone senza prospettive su cui poi ci dovremmo ritornare perché sicuramente
18:55andremo ad avere anche lì marginalità. Chiudo dicendo che occorre per analizzare, per fare
19:03policy su tutto questo, un approccio di osservazione continua. Benissimo avere dati sempre più
19:10aggiornati e di dettaglio sui NIT, quindi ho fatto prima l'esempio della Commissione Periferie
19:16che ha dato mandato a Istat. Ogni volta che viene dato un mandato specifico a Istat, Open
19:21Policy è contenta perché Istat è un'eccellenza tra gli istituti di statistiche europei e il
19:27suolo porta sempre a casa, ma dico anche facciamo attenzione ad un punto, tecnicamente
19:34l'indicatore sui NIT è un indicatore di mancato risultato, cioè ci aiuta a rilevare
19:41quando il processo si conclude e ci rilevela che ha fallito. Noi dobbiamo mettere in campo
19:48una strategia di osservazione che porta avanti tutto il processo di crescita dei ragazzi
19:55perché dobbiamo avere una capacità di osservare le criticità, i fattori di rischio e su quello
20:01fare policy. Concludo nuovamente ringraziando per l'attenzione, ovviamente Open Policy darà
20:07tutto il contributo che potrà su questi e altri temi. Grazie.
20:10Molto bene, grazie. Chiedo alla Presidente Misini se a questo punto riesce a sostituirmi.
20:18Solo una cosa, prima di passare la parola al Dottor Riccardo Porto del Consiglio Nazionale
20:22dei Giovani. Leggo nella vostra relazione un dato tra l'altro interessante, ovvero che
20:32è paradossale anche il tasso dei NIT tra i diplomati è superiore a quello di chi possiede
20:38un titolo di studio inferiore. Leggasi chi ha un titolo di studio inferiore entra prima
20:47nel mercato del lavoro? Sì Presidente, è l'osservazione che facevo prima, dobbiamo
20:54tenere insieme in un'ottica multidimensionale fattori collegati. Puoi essere NIT, puoi non
21:02esserlo perché lavori, ma se lavori con una paga ridicola, con delle ruoli, competenze
21:09basse, sarai un poor worker. Quindi non mi rientri nei NIT, ma è chiaramente un problema
21:14sia del mondo del lavoro che sociale.
21:16Esatto. La riflessione che facevo io è questa. Lei giustamente ricorda disalinamento strutturale
21:23tra il sistema educativo secondario e le esigenze di mercato, ovvero le esigenze di mercato
21:27in questo caso trovano più soddisfazione in quelli che hanno un titolo di studio più
21:29basso. Sei un sillogismo, quasi. Ma il rischio, e questa è la mia sollecitazione, il rischio
21:38che corriamo è che con esigenze di mercato che invece vanno al contrario, cioè vogliono
21:43delle skills sempre più aumentate fondamentalmente per poter sovrapporre domande d'offerta, anche
21:50questo tipo di paradigma va un po' e andrà nel tempo ad essere di fatto decapitato, ovvero
21:58chi ha un titolo di studio più basso ma il mercato richiede fondamentalmente una preparazione
22:04maggiore, ecco forse addirittura rischiamo il mezzo disastro sotto questo punto di vista.
22:09Sì Presidente, nel senso che quando citiamo il mismatch fra competenze e mercato è rivolto
22:17verso l'alto. Cioè il mercato ha necessità di competenze più alte rispetto a quelle che
22:23in alcuni settori vengono acquisite dai nostri ragazzi. Ed ecco che poi nel documento ci concentriamo
22:29sui passaggi di formazione diciamo d'alto profilo post universitari. Abbiamo poi un'attenzione
22:37da porre su quello che possiamo comunemente chiamare lavoro di bassa qualità o lavoro
22:42stagionale che sarà più difficile possa richiedere diciamo un aumento di competenze. Allora avremo
22:52questo tipo di paradosso. Ragazzi con basse competenze che comunque potranno essere sempre
22:58assorbite da un mercato su basse competenze, basse retribuzioni ma se noi come dire ci accontentiamo
23:07del fatto che loro possano inserirsi in un mondo del lavoro a condizioni diciamo di miseria
23:15perché poi se vanno a contribuire i poor workers stiamo accettando che entrano nel lavoro in condizioni
23:21di miseria questo non ci porta da nessuna parte.
23:30Adesso diamo la parola per il Consiglio nazionale dei giovani al dottor Riccardo Porta. Prego.
23:36Ciao a tutti. Grazie per l'opportunità a tutta la Commissione. Come Consiglio nazionale dei giovani
23:51valutiamo favorevolmente l'istituzione della giornata nazionale per il contrasto all'inattività
23:58giovanile ritenendola assolutamente una buona fase di partenza perché si possa sensibilizzare
24:04l'opinione pubblica sul rischio che alcuni giovani corrono ovvero quello di restare ai margini della
24:09società. La condizione dei NIT rappresenta non solo una criticità sociale ed economica ma è anche
24:15un ostacolo importante allo sviluppo del potenziale individuale e collettivo con ripercussioni negative
24:21che poi si manifestano sul benessere psicologico, sulla coesione sociale e sulla crescita dell'intera
24:27comunità. Avendo promosso come Consiglio nazionale dei giovani diverse pubblicazioni specifiche su
24:35questo tema che ci evidenziano come anche si diceva prima quanto durante il periodo del covid ci sia
24:43stato un incremento del numero dei NIT in tutti i paesi e come anche come riportato dalle
24:51dall'Eurostat che ci ha evidenziato che tra il 2014 e il 2024 l'Italia ha avuto una maggiore
24:58riduzione del tasso dei NIT che è un ottimo segnale è anche vero che il fenomeno resta un problema
25:04significativo considerando anche che il numero comunque rimane molto elevato come si diceva
25:09prima come essendo un po' fanellino di coda in Europa. Vanno sottolineate delle disuguaglianze sia in
25:17termini dell'istruzione che come sappiamo ovviamente un fattore determinante del futuro
25:21socio economico degli individui sia anche nei termini dell'abbandono scolastico anche sull'insufficienza
25:28spesso delle competenze digitali e sono un concatenarsi di problemi dall'inattività giovanile,
25:36lavorativa, disuguaglianze educative che diventano poi un esempio di povertà, di inclusione lasciando
25:44da parte una fetta importante della popolazione italiana. Come Consiglio Nazionale dei Giovani
25:51considerate anche le funzioni attribuiteci nell'ordinamento ci mettiamo al servizio della
25:58comunità mettendo al servizio anche le conoscenze e le competenze acquisite in materia dei NIT e delle
26:04politiche giovanili. Abbiamo sottoposto nella nostra memoria alcune proposte e quindi non sto qua
26:12ad elencarle. In generale per noi c'è la disponibilità a dare grande supporto nelle
26:18attività di informazione, di sentimento e di formazione nel coinvolgimento attivo dei
26:23giovani, la possibilità che il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali possa avvalersi
26:29delle competenze del Consiglio Nazionale dei Giovani anche nella comunicazione, nelle campagne
26:35di sensibilizzazione, con un coinvolgimento diretto anche della nostra associazione giovanili
26:41nelle identità previste per la settimana di luglio.
26:46Proprio per l'articolo 4, la sostituzione della clausola di invarianza finanziaria con
26:50un articolo 4, vuol dire un fondo per il contrasto delle attività giovanili con istituito presso
26:57il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, al quale possono avere accesso annualmente
27:03le associazioni giovanili per finanziare le attività previste ai sensi dell'articolo
27:083. In considerazione poi anche del ruolo che l'imprenditoria giovanile potrebbe svolgere
27:14nel contrasto all'inattività giovanile, proponiamo alcune proposte come ovviamente la valorizzazione
27:22dell'imprenditoria giovanile e anche nel ricambio generazionale, la promozione della responsabilità
27:28territoriale, facendo sì che si incentivino le reti tra gli enti locali e soggetti pubblici
27:35e privati del terzo settore, così rafforzando un legame tra le imprese, la formazione e l'orientamento.
27:41Una maggiore valorizzazione dell'occupatibilità, facilitando il flusso dei giovani dagli sportelli
27:48degli informagiovani verso le associazioni imprenditoriali, stimolando in loro anche la ricerca di un ruolo
27:54attivo nella società e favorendo il matching tra domanda e offerta di lavoro. E in generale
27:59un sostegno all'autoimprenditorialità, che rappresenta una via sicuramente promettente
28:04per i giovani NEET, grazie anche alla sua natura di autonomia e indipendenza, che può permettere
28:10a questi giovani, che sono spesso esclusi dal sistema educativo e del mercato del lavoro,
28:15anche la possibilità attraverso l'autoimprenditorialità di esprimere se stessi.
28:19In conclusione, il Consiglio nazionale dei giovani accoglie positivamente l'istituzione
28:25della giornata nazionale per il contrasto dell'inattività giovanile, ritenendolo uno
28:31strumento fondamentale per sensibilizzare, come dicevamo prima, l'opinione pubblica e
28:36promuovere l'inclusione dei NEET. È cruciale, dal nostro punto di vista, che il Consiglio
28:40nazionale dei giovani sia coinvolto attivamente, mettendo a disposizione le proprie competenze e
28:45la propria esperienza in materia di politica giovanile. Solo attraverso un approccio integrato
28:49e una collaborazione sinergica tra l'istituzione e la società civile, sarà sicuramente possibile
28:54affrontare efficacemente queste complesse sfide, facendo sì che possiamo dare un nuovo
29:00sprint anche a questa campagna. Io ci tengo a ringraziare la Commissione per la possibilità
29:07di esprimere il nostro punto di vista e grazie.
29:12Grazie a lei, chiedo se i colleghi vogliono intervenire.
29:19Bene, dichiaro conclusa l'audizione, grazie ancora per il vostro prezioso contributo.
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