- 2 giorni fa
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TVTrascrizione
00:00Buonasera, buon giovedì e ben ritrovati con il TG Preview di Teletutto, l'approfondimento
00:16della nostra redazione dove questa sera vi parleremo un po' di noi, tanto di noi, perché
00:21parliamo di 80 anni di storia, quelli di editoriali di Bresciana e soprattutto del giornale di
00:26Brescia, ma 80 anni di memoria condivisa, perché? Perché è stata inaugurata la mostra che
00:33racconta questi 80 anni, una mostra curata dalla professoressa Elena Pala, buonasera e
00:38benvenuta, che ovviamente racconta del nostro gruppo, quindi c'è il vice direttore Giorgio
00:44Bardaglio, benvenuto Giorgio, ben trovato. Grazie mille Fabio, grazie mille. Parla soprattutto
00:49di quella che è l'attualità anche del nostro gruppo editoriale che è la multimedialità
00:54e quindi vado subito da Giovanna Zenti che è con noi collegata dalla redazione del giornale
00:59di Brescia perché questo tuo lavoro sui dati e quindi di data journaling si è tradotto
01:06in una long form sul web. Sì, buonasera Fabio, buonasera anche ai tuoi ospiti, sì dici bene
01:13perché siamo partiti proprio da questa mostra che ci racconta di fatto, racconta noi come
01:17giornale, come in realtà multimediale, come dicevi giustamente tu, ma racconta anche come noi
01:24abbiamo raccontato la comunità bresciana, la comunità dei nostri lettori nel corso
01:28di questi 80 anni. Grazie al lavoro appunto della professoressa Palle e del professor Chiarini
01:34che hanno curato la mostra ma anche del ricercatore Elio Montanari abbiamo creato questa long form
01:39come dicevi bene tu, che di fatto racconta quanto siamo cambiati, quanto è cambiata Brescia
01:45nel lungo viaggio di questi 80 anni. Una Brescia che nel dopoguerra era distrutta, era ferita,
01:52appunto i segni erano evidenti e lo raccontano bene le fotografie storiche che pubblichiamo
01:59sul sito in questo lavoro di sintesi che abbiamo fatto e da qui poi tutto il progresso di questi
02:0880 anni, un progresso che è stato urbanistico, un progresso che è stato economico, sociale
02:14e culturale. Lo raccontiamo appunto in questo viaggio che poi i visitatori possono trovare
02:21anche nella mostra Palazzo Negroboni, lo raccontiamo non solo attraverso le fotografie e le pagine
02:27del giornale che appunto hanno seguito da vicino la vita della città e della provincia
02:32ma anche con i dati che ci mostrano quanto siamo cresciuti. Pensiamo che, come diceva giustamente
02:40il professore Chiarini, quanto il progresso di questi 80 anni è forse superiore agli 8 secoli
02:47precedenti perché siamo nati sostanzialmente, il dopoguerra siamo rinati come una provincia
02:53che già aveva una vocazione manifatturiera, una vocazione industriale sicuramente ma che
02:57era principalmente agricola e quindi diciamo che l'agricoltura assorbiva circa un terzo
03:05della forza lavoro. Oggi la forza lavoro che si occupa di agricoltura non va oltre il 5%
03:12del totale, quindi già questo ci fa capire come in 80 anni siamo passati dall'essere
03:17una provincia sia a vocazione manifatturiera e industriale ma soprattutto agricola ad essere
03:22una provincia votata ai servizi, quindi al settore terziario. In questi 80 anni sono
03:28successe ovviamente tante cose ma da un punto di vista per esempio sociale e culturale chiaramente
03:34si è molto alzato il livello di istruzione e anche questo viene raccontato in questa
03:39long form. C'è stata tutta la metamorfosi delle famiglie attraverso il baby boom prima
03:44degli anni 70 quando abbiamo avuto il picco di nascite e poi il declino pressoché costante
03:51fino all'attuale inverno demografico e quindi ha sempre meno nati nella nostra provincia.
03:57Tanti cambiamenti, ci sono stati ovviamente gli anni difficili degli scioperi ma anche della
04:03violenza, gli anni di piombo con la strage di piazza della loggia, rinascita anche con
04:09le prime mille miglia partecipatissime, le foto sono incredibili delle edizioni degli
04:14anni 50, 60 e 70, la dunata degli alpini, insomma ripercorriamo 80 anni di storia attraverso
04:21l'archivio fotografico del nostro giornale curato da Gabriele Colleoni che se ne prende
04:26davvero cura ed è un tesoro di fatto Fabio che i presidenti Camadini nella serata di
04:34inaugurazione della mostra diceva appunto di voler curare anche di dovere in qualche modo
04:39rendere più fruibile anche per i bresciani, è davvero uno scrigno unico e questa mostra
04:45lo dimostra appunto, scusate il gioco di parole, l'invito è quello appunto di andare a visitarla.
04:50Grazie Giovanna Zenti, grazie anche per il lavoro multimediale sulle web che abbiamo
04:55mostrato in questi primi minuti nel nostro approfondimento, Giorgio Bardaglio, un archivio
05:02che va valorizzato, una memoria condivisa che va in mostra in questo momento e che ha bisogno
05:09ancora di essere condivisa.
05:12Sì, credo che il tema principale è quello dell'identità, cioè non è soltanto le notizie
05:17che diamo in cronaca, che ovviamente compongono il giornale da 80 anni a questa parte, ma che
05:22esprimono l'identità di un territorio, qualcosa che ci rappresenta e qualcosa che unisce perciò
05:27la gente di Brescia e la provincia di Brescia con appunto il giornale e che è come uno specchio,
05:35ecco perché rivederle un po' l'opera che hanno fatto il professor Chiarina e il professor
05:38Sapala, credo che proprio parli di ciascuno di noi, di ciascuno di questo territorio e restituisco
05:44qualcosa a ciascuno di noi, perciò credo che la cosa più bella è andare a vederla
05:48proprio per questo, perché qualcuno si ritrova, ricorda qualcosa, vede qualcosa di se stesso
05:53in quella mostra.
05:54E questa mostra è in qualche modo un regalo alla comunità.
05:57Sì, diciamo come ha detto, il termine, il verbo restituire dà l'idea, perché ha ricevuto
06:03molto il giornale, ha dato credo, perché ha fatto il resoconto in questi anni, ma in modo
06:07di restituire anche la città parte di quello che ha ricevuto e anche l'allestimento
06:13credo che sia stato fatto in quest'ottica e può essere, non so, poi magari sentiremo
06:19la professoressa, sono curioso anch'io, sono mi tolto a fare domande più che a dare risposte,
06:23sono curioso anch'io di sapere se questo è una restituzione alla città e come l'hanno
06:27vissuta come restituzione.
06:29Allora partiamo da qua, una restituzione alla città, le chiedo professoressa Pala, anche
06:33visto che è una mostra, ci sono due curatori, lei e il professor Chiarini, qual è il metodo
06:38scientifico che avete applicato a questa mostra?
06:40Il metodo scientifico è il metodo storico, quindi è un metodo rigoroso nell'approcciarsi
06:45al passato, certo è che per uno storico che è abituato a utilizzare il testo scritto
06:51per raccontare il passato, fare una mostra è più che altro una sfida perché deve utilizzare
06:58un linguaggio espressivo fatto di documenti e di fotografie, però una volta che uno ha le
07:04idee chiare su quello che vuole comunicare al visitatore, che potrebbe essere già,
07:10come dire, dotato di qualche informazione come completamente digiuno, dopo il procedere
07:18è spedito.
07:19Di certo è un metodo di selezione perché il passato, 80 anni sono tantissimi e quindi bisogna
07:27per forza fare una selezione.
07:29Allora se posso illustrare, noi abbiamo voluto raccontare da un lato il giornale, quindi la
07:36sua storia tipografica, redazionale e societaria, è ovvio all'interno di un percorso espositivo,
07:42quindi solitamente per le spieghe di una mostra si hanno 800 battute, 1000 battute e spazi
07:47compresi, quindi per chi non è pratico di questi termini, circa una cartella, una pagina,
07:53qui lo spazio solamente dalla storia redazionale sono 38.000 battute, quindi è abbastanza densa,
08:00ecco è anche un po' insolita, è una storia così analitica.
08:04E si va proprio dal 27 aprile del 45 quando il giornale, la rotativa gira che ancora si
08:12bombarda in una città proprio lacerata dai bombardamenti, lutti, sofferenze, veniva stampato
08:20nell'antro medievale del Broletto fino ad arrivare al febbraio del 2025 quando il giornale
08:26debutta con la sua app, quindi c'è proprio un percorso che mostra questa evoluzione di
08:32un giornale stampato a piombo che poi diventa cross mediale rappresentato anche da questa
08:39redazione del vostro architetto Picardi inaugurata nel 2019 che mostra questa sinergia e questa
08:46sovrapposizione di piani, quindi un primo protagonista è il giornale, il secondo protagonista invece,
08:51come diceva il vice direttore, questa restituzione è la comunità dei lettori.
08:56Uno spazio quello alla comunità che il giornale dà sin da subito perché già dal 6 maggio
09:04se non ricordo male del 1945 apre la rubrica la voce dei lettori proprio perché sa che sentire
09:11quali sono le istanze, le esigenze appunto dei lettori è una componente fondamentale.
09:19A due facciate, a due pagine, costa già due lire perché nel giro di un mese raddoppia perché la carta
09:27costa è contingentata e c'era difficoltà anche a recuperarla, però lo spazio per lettori si dà sin da subito.
09:35Questo racconto dei lettori che hanno avuto modo di leggere in 80 anni è scansionato in 5 periodi storici per cui c'è prima la ricostruzione
09:47il miracolo economico, poi anni 60, anni 70, il ventennio, anni 80 e 90 insieme e poi la svolta del terzo millennio.
09:57Ogni periodo storico ha tre fatti, uno di costume, uno di cronaca e uno di politica,
10:02che hanno avuto o un rilievo a livello locale, ma anche quel fatto locale, quel fatto bresciano, città o provincia,
10:11ha avuto anche una risonanza nazionale.
10:15Abbiamo visto nelle immagini di Paolo Bergamaschi, intanto che la nostra regia di Alessandro Colossi
10:20vi sta mostrando l'allestimento e alcuni dei momenti di questa mostra.
10:25Veniva citato prima il professore Roberto Chiarini che è curatore insieme a Nenna Pala della mostra,
10:32il giorno di Brescia, nella storia, sguardi su Brescia, di come racconta questi 80 anni
10:41di cambiamenti siano stati più veloci di secoli e quasi millenni di storia Bresciana.
10:46Andiamo a sentirlo allora il professor Chiarini.
10:50Brescia, nell'immediato dopoguerra, è già una società industriale che ha delle forti strutture,
10:57ma sostanzialmente ha una larga parte della popolazione che è ancora collegata all'agricoltura.
11:04È un'agricoltura relativamente moderna.
11:08Quindi, se noi proviamo a pensare cos'è la Brescia di oggi, in cui gli addetti all'agricoltura
11:14sono il 4-5%, c'è stata una rivoluzione urbana, demografica, culturale.
11:22E raccontare questi 80 anni è come raccontare la più grande trasformazione degli ultimi secoli,
11:30da una società agricolo-commerciale e moderatamente industriale a una società pienamente industriale
11:38e direi post-industriale. Questo è il primo grande processo.
11:42Dentro questo c'è un'evoluzione materiale, ma c'è un'evoluzione anche, diciamo così,
11:47culturale, in senso più ampio, antropologico.
11:50Il Bresciano di oggi è un Bresciano cosmopolita, è un Bresciano istruito,
11:56commessurabilmente più istruito dei Bresciani di 80 anni fa.
12:01È un Bresciano che vive in centri urbani, perché nella zona rurale c'è veramente una prese,
12:08e lo stesso addetto all'agricoltura è un addetto che è quasi, potremmo dire, un tecnico.
12:15Non è più un lavoratore che con la sua schiena e le sue mani deve applicarsi in maniera,
12:22con un lavoro quasi disumano, diciamo.
12:25Ecco, questo è, diciamo così, lo scenario in cui noi cerchiamo di raccontare attraverso il giornale,
12:33in questo rapporto dialettico, il giornale è un po' la vetrina della società,
12:39insieme anche il faro che illumina le realtà.
12:41E in questo, naturalmente, il visitatore della mostra potrà giudicare se in qualche misura
12:48il giornale ha adempiuto pienamente la sua funzione di servizio del cittadino.
12:56Lo chiedo a Giorgio Bardaglio.
13:00Il giornale ha adempiuto, quindi poi dobbiamo anche metterci la carta,
13:05dobbiamo metterci la televisione, dobbiamo metterci la radio,
13:08dobbiamo metterci oggi il web, i nostri social, ha adempiuto questo servizio alla cittadinanza.
13:14Allora, qui diciamo che chi si loda si imbroda sempre,
13:17però diciamo che se smettiamo i panni, ecco, della falsa modestia,
13:22e guardo a questo giornale anche con sguardo di staccato,
13:25io lavoro qua, però vengo anche da fuori, ho lavorato anche in altri quotidiani,
13:29io devo dire che il territorio senza un quotidiano locale forte è un territorio più debole,
13:34che perde l'occasione, che perde le infrastrutture, che perde le battaglie per i finanziamenti sulle cose che contano.
13:42Io dico, qui è una città fortunata ad averlo, ma così come Bergamo, così come Milano, così come Como,
13:49altre città, altre invece fanno più fatica e questo si vede anche nel territorio.
13:53Perciò credo che, al di là appunto della falsa modestia, è qualcosa che ha adempiuto
13:58e se è sopravvissuto, credo che la dimostrazione è fattiva e non ha parole, non diciamo belli,
14:04e mi è piaciuto quello che diceva la professoressa Palla sulla pagina delle lettere,
14:07perché anche in questo caso è una distinzione, forse qui chi legge solo il giornale di Brescia
14:12non sa che da altre parti non avviene così, non ricevono così tante lettere,
14:18è una fiaccola che è stata tenuta accesa per tanti anni e che ancora adesso,
14:23io dico sempre, come dire, ci sarà un giudice a Berlino,
14:26qui a Brescia si può dire, lo scrivo al giornale di Brescia e ti viene pubblicato,
14:30perché c'è una grandissima libertà, se non c'è diffamazione, ma tutto viene pubblicato
14:34e questo credo sia un'originalità che dà l'idea però anche del posto in cui siamo.
14:39Diventa che per noi spesso spunto per approfondimenti, per andare dentro la notizia
14:45e per raccontare anche fatti che a volte non riusciamo a intercettare.
14:50Abbiamo visto in alcune immagini una sezione che racconta molto anche del giornale di Brescia
14:57e del suo rapporto con i lettori che è quella della solidarietà, professoressa Palla.
15:01Sì, ecco, quella sezione l'abbiamo messa volutamente al centro del percorso
15:06perché appena il visitatore entra, a destra la storia del giornale, a sinistra invece il racconto
15:11che fa il giornale ai suoi lettori della comunità Brescia, provincia del territorio nazionale
15:16e al centro abbiamo immaginato che questi due protagonisti, il giornale e i lettori si incontrano
15:23e diventano un'unica voce proprio in tutte le iniziative di solidarietà e di generosità.
15:28E questo afflato è nato sin da subito perché nel dicembre del 1945
15:36quando il giornale era organo del Comitato di Liberazione Nazionale
15:39si fa carico di questo appello alla generosità del Natale dei poveri
15:45per soccorrere soprattutto i bambini o rimasti orfani o figli di sfollati
15:50che avevano bisogno d'aiuto.
15:53E si mettono proprio l'elenco dei nomi, quante lire danno, quante lire dà anche il giornale
16:00se non ricordo male.
16:01Il giornale tira anche un po' le orecchie perché all'inizio non c'è una grande rispondenza.
16:07Ecco, naturalmente bisogna considerare i tempi.
16:10E poi via via noi abbiamo presentato le iniziative più eclatanti.
16:16Ecco, il Polesine nel 51, il Friuli, ancora prima l'alluvione in Val Camonica,
16:23le emissioni, come dire, gli interventi fatti anche all'estero.
16:26A Kiremba, in India, quando ci fu lo tsunami, fino ad arrivare poi a quelle più recenti del Covid.
16:35Abbiamo parlato di quelle più eclatanti attraverso le pagine del quotidiano,
16:39non ne abbiamo potute mettere tutti.
16:41Abbiamo trascurato anche, purtroppo per questioni di spazio, fatti di solidarietà
16:47che certamente sono stati significativi per le famiglie bresciane,
16:51seppur non hanno avuto delle sottoscrizioni così importanti a livello di milioni di lire.
16:55Perché io mi ricordo, ad esempio, che spesso a Natale, negli anni 50,
16:59attraverso le lettere ai direttori, si veniva a conoscenza di famiglie bisognoso
17:04e quindi si faceva qualcosa.
17:06Mi ricordo di questo signore di Gavardo, che veniva in bicicletta da Gavardo a Brescia
17:11a lavorare e che non aveva una gamba, quindi le difficoltà di venire con un mezzo simile.
17:19Il giornale di Brescia organizza una sottoscrizione per acquistargli un motorino.
17:23E così fu. E viene pubblicata la fotografia di questo abitante di Gavardo.
17:28Un fatto piccolo, che però dà l'idea di come il giornale abbia contribuito a ricostruire
17:34sia le storie piccole, le storie delle famiglie, come anche la grande storia.
17:40Giorgio Bardaglio, ti faccio fare il cronista.
17:43Che è?
17:44È il mio mestiere.
17:45Che è il tuo mestiere.
17:46È il nostro mestiere.
17:47Martedì, il vero insaggio della mostra.
17:51Cosa racconteresti di questa inaugurazione ai nostri telespettatori?
17:57La bellezza dei luoghi si è già vista, perciò posso ometterla, perché nel video il luogo,
18:02perché ricordiamo che è in piazza Paolo VI, perciò a piazza del Duomo a Brescia,
18:06in questo palazzo che adesso è di intesa per il sociale,
18:09perciò è un bellissimo palazzo restituito anche in quel caso alla città,
18:14e questo posso ometterlo.
18:15Dico che di tutti gli invitati, 118 invitati, 108 sono arrivati,
18:22e vuol dire che questo, te lo dico proprio così in filigrana,
18:25vuol dire che il giornale pesa ancora, conta, perché altrimenti si trovava sempre una scusa,
18:29era anche un orario, cominciava a fare freddo.
18:32Vuol dire che comunque al giornale di Brescia si è affezionati,
18:35se posso anche dire, a volte si fa fatica anche a dir di no,
18:38e vuol dire che è comunque un giornale che ha ancora un peso,
18:40e possiamo dire, se non ce lo diciamo noi tra i telespettatori,
18:43chi deve di essere, è giusto così.
18:45Mi è piaciuto molto tutti gli interventi del Presidente Camadini,
18:50che ha ricordato la libertà che ha questo giornale, non è poco,
18:54anche perché in questo caso non tutti sanno il dritto al rovescio dei giornali.
18:58Questo è un editore tutto sommato puro,
19:00non ha un padrone, non ha un gruppo di riferimento con interessi economici,
19:07ma rappresenta l'interacità, è una fondazione, rappresenta nel Consiglio di Amministrazione
19:11tante realtà, e questo permette a noi giornalisti di essere più liberi,
19:15anche in questo caso non è così scontato, credo che sia una eccezione in tutta Italia.
19:20E queste due cose le conteremo molto veloci, perché per il cronista deve essere spiccio.
19:24Visto che siamo in chiusura, non saremo spicci, ma daremo tutte le indicazioni,
19:28di professoressa Pala, per chi vuole andare a vedere questa mostra a Palazzo Negroboni,
19:35adesso, l'abbiamo fatta vedere, perché, l'ho detto negli scorsi giorni,
19:39intanto l'ho vista con gli occhi dei colleghi, che ce l'hanno fatta vedere,
19:43però dobbiamo andare a vedere la Palazzo Negroboni.
19:45Anzi è gratis.
19:46Eh sì, allora innanzitutto è gratuita, è gratuita sempre,
19:49come gratuite sono anche le visite guidate per le scuole.
19:54Le scuole vi possono accedere come largo pubblico tutti i giorni della settimana,
19:58tranne il lunedì.
19:59La mostra è infatti aperta da martedì a domenica, dalle 10 alle 18,
20:04e per la Notte della Cultura, che è il 4 ottobre, sarà aperta fino alle 22.30.
20:10Ecco, Palazzo Negroboni, l'indicazione è via Trieste,
20:15però, come diceva appunto il vice direttore, è il palazzo che si affaccia su Piazza del Duomo,
20:22quello che noi bresciani chiamiamo Piazza del Buono, anche se è Piazza Paolo VI, ecco.
20:25Il lato corto a sud di Piazza del Duomo, vicino al Duomo Vecchio.
20:28Appunto, guardando la rotonda a destra.
20:30Esattamente, così.
20:31E poi ci sono i cartelli fuori, si vede.
20:33Poi fuori ci sono tutti i cartelli, abbiamo fatto vedere il giallo del GDB, è inconfondibile.
20:38Un ultimo flash, se lei dovesse paragonare, professoressa,
20:42l'archivio del giornale di Brescia a un altro archivio che lei ha studiato,
20:46qual lo paragonerebbe?
20:46Eh, questa è una domanda che la mette in difficoltà.
20:52No, no, no, no, come ricchezza, grazie anche, l'ho scoperta, grazie al lavoro che sta facendo,
20:58come diceva Giovanna, il dottor Gabriele Colleoni, perché in questi anni che io ho collaborato
21:04col giornale non avevo mai avuto l'opportunità di scendere nel sotterraneo,
21:08di vedere l'archivio e di mettere proprio le mani in pasta.
21:11Direi che in potenza come un archivio di Publifoto.
21:16Il vostro archivio fotografico è veramente molto bello.
21:19Il fondo Schena, il fondo Eden, e poi c'è un'infinità di negativi 6x6
21:26che davvero sono bellissimi, perché uno direbbe un negativo così piccino che cosa dà?
21:32In realtà se uno guarda le fotografie degli espositori,
21:35penso ad esempio a quelle delle contestazioni del 68,
21:39degli sciopperi, delle manifestazioni degli studenti contro la guerra,
21:43vede un dettaglio veramente elevato, quasi da riconoscere i volti dalle persone rappresentate.
21:50E tra l'altro, a proposito di quello che diceva il vice direttore,
21:55di quello che ha maggiormente colpito dall'intervento del presidente Camadini,
21:58è che si è preso anche l'incarico di valorizzare questo vostro patrimonio.
22:05Se l'è preso e ha chiesto anche agli altri di aiutarci a valorizzarlo.
22:08E ha chiesto anche di non arrabbiarsi al Consiglio di amministrazione.
22:11Esatto, di amministrazione.
22:12Oltre a una memoria condivisa, anche un impegno per continuare a rendere questa memoria condivisa.
22:18Ringrazio allora la professoressa Elena Parra, curatrice della mostra,
22:21il giornale di Brescia nella storia a sguardi su Brescia,
22:23e anche Giorgio Bardaglio, vice direttore del giornale di Brescia e di Teletutto,
22:27per essere stato con noi.
22:29Noi ci fermiamo qui, non l'informazione di Teletutto,
22:32come sempre fra pochi minuti il nostro telegiornale,
22:34e noi come sempre vi aspettiamo lì.
22:38Grazie a tutti.
22:45Grazie a tutti.
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