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  • 3 settimane fa
MILANO (ITALPRESS) - "Il dato italiano dell'export americano è in crescita. Questo per due fattori: il primo è che gli importatori americani si sono affrettati già da inizio anno con l'annuncio di potenziali dazi a comprare più merce e questo ha aumentato lo stock delle merci italiane nei magazzini americani. Il secondo fattore riguarda il fatto che proprio ai primi di agosto è stato definito l'accordo tra Stati Uniti e Unione Europea che ha stabilito il dazio al 15%. Sicuramente in quel mese c'è stata una contrazione, ma guardando a tutto l'anno o almeno fino ad adesso le esportazioni italiane non stanno risentendo ancora del peso del dazio. Questo lo si potrà commentare solo all'inizio dell'anno nuovo soprattutto dopo la stagione invernale e natalizia: lì si potranno davvero fare i conti". Così Simone Crolla, managing director AmCham Italy.
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00:00Ad oggi a livello come dire generale, quindi non soltanto guardando al singolo mese, il dato italiano
00:08dell'export americano è in crescita addirittura. Questo però naturalmente per due fattori. Il primo
00:14che gli importatori americani si sono affrettati già all'inizio dell'anno all'annuncio di potenziali
00:19dazi a comprare e importare più merce e quindi naturalmente questo ha aumentato lo stock delle
00:24merci italiane che sono nei magazzini americani e che quindi sono state comprate anzitempo. Il
00:29secondo fattore che naturalmente rispetto al dato di agosto è perché proprio all'inizio di agosto
00:34è stato definito l'accordo tra Stati Uniti e l'Unione Europea che ha stabilito il 15% di
00:39dazio, quindi sicuramente in quel mese c'è stata una contrazione, ma guardando a tutto
00:43l'anno, almeno fino adesso, siamo i primi di ottobre, le esportazioni italiane non stanno
00:48risentendo ancora del peso del dazio. Questo lo si potrà commentare soltanto all'inizio
00:54dell'anno nuovo, soprattutto dopo la stagione invernale e natalizia e lì si potranno fare
00:59davvero i conti. Ad oggi però, a parte il mese di agosto che naturalmente ha subito
01:03una contrazione, non c'è allarme. Naturale che le trattative continuano anche per evitare
01:10dazi su merci e prodotti che prima ne erano esenti come il Farma, anche per eliminare il
01:17dazio pesantissimo su acciaio e alluminio al 50% che rimane, ma anche per arrivare a
01:23una gestione intelligente di questo 15% che comunque, a detta dei principali esportatori
01:31italiani, non impatta più di tanto sul costo finale al consumatore. Invece il campanello
01:39di allarme è sulla svalutazione del dollaro, perché quello potrebbe, con anche il dazio
01:44al 15% compromettere la competitività delle merci italiane. Ma per oggi siamo, diciamo,
01:50moderatamente, ma convintamente ottimisti.
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