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Una serie in cinque puntate sul rapporto di alcuni grandi nomi dello spettacolo e della cultura italiana con il telefono.
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01:30Dario Argento, portato un ritaglio, l'hai scritto tu, l'intervento di un maestro del film della paura, quel fifone di Dario Argento spiega la sua ricetta del terrore, l'hai parlato?
01:58Beh sì, lo riconosci, qui c'è una piccola nota, sempre tua, racconti la storia del tuo prossimo film che uscirà tra qualche mese, intanto ti chiedo come si chiama, non so se me lo vorrei dire, il titolo, poi racconti la storia di una persecuzione telefonica che addirittura ha cambiato il soggetto del film, me la racconti?
02:21Allora che ha cambiato proprio, mi ha fatto venire proprio un altro film, io andai a Los Angeles per fare un film, l'avevo già scritto, era tutto fatto, poi improvvisamente, mentre si facevano queste trattative di questo nuovo film,
02:36perché in America sembrano tanto preparati, tecnologici, avanzati, poi invece diciamo sono più fannulloni, per fare un affare o per concludere una cosa ci si perde anche mesi e mesi,
02:48perché chi parte, California, tempo bello, le palme, le piscine, insomma non si trova mai nessuno.
02:52Allora io ero imprigionato in questo albergo, una specie di galera, mi scocciavo, a parte che tutti strafatti in America, in questo momento, specialmente Los Angeles, è un posto incredibile,
03:04in questo posto dove io stavo imprigionato in un albergo, cominciano a arrivarmi delle telefonate, siccome anche a Roma mi arrivano ogni tanto delle telefonate,
03:15malgrado io sgusci come un serpente, cambiando sempre i numeri di telefono.
03:21Cambi i numeri di telefono perché non ti piace ricevere le telefonate?
03:25Ma in genere non è che non mi piace ricevere le telefonate, in genere non mi piace ricevere le telefonate di paranoici, insomma, un sacco di gente un po' esaltata, diciamo, mi telefona.
03:37Ti telefona perché? Dopo aver visto i tuoi film?
03:39Dopo aver visto i miei film, oppure ripensandoci, o alcuni proprio perseguitandomi da anni, insomma.
03:44Torniamo alla storia di Los Angeles.
03:47Io intanto che aspettavo appunto che si rifacesse questo film e questo comincia a telefonare una persona, è un uomo.
03:53La voce era strana in inglese, la voce era strana però, era un po' acuta, tipica, ormai appunto avendo dimestichezza con questi mitomini esaltati,
04:02quando la voce è un po' acuta, è un po' squillante, io sento che la persona è più pericosa.
04:08Come quelle dei protagonisti dei tuoi film, che hanno voci metalliche di solito, no?
04:11Forse, sì, forse imitava questa cosa, non lo so, so che io, come esperienza, so che sono abbastanza strani.
04:19E questa aveva questa vocetta, questa voce, dall'inizio era gentile, mi chiedeva delle cose, non mi voleva dire chi era, dico...
04:27Questo è qualche mese fa, è caduta.
04:29Sì, sì, qualche mese fa, quando ho cominciato a scrivere, mi aveva venuto in mente questo nuovo film.
04:34Poi dopo, ho detto, ma chi sei, cosa vuoi?
04:38Poi mi sembrava strano, mi diceva, chi ti ha dato il mio numero? E non mi lo voleva dire.
04:41E' andata avanti per dieci giorni, questa cosa, però gli scherzi diventavano sempre più pesantini.
04:46Poi cominciava a spiegarmi come, che io ero l'obiettivo che lui mi voleva uccidere.
04:54Dice, sarà il momento clou della mia vita, il momento top, proprio, mi diceva.
05:00Ma tu sei molto famoso in America, sì?
05:02Sì, abbastanza. Dice, quando ti ucciderò, sarà il mio momento top.
05:06E allora questo mi ha gettato in una certa disperazione e paura, ho cambiato albergo.
05:10Una certa, in una grande disperazione.
05:11Adesso ho fatto l'eufonismo.
05:13Sì, in una disperazione tremenda, diciamo.
05:15Diciamo che no.
05:17Allora, però io, diciamo che l'ho commercializzata.
05:21L'ho commercializzata.
05:22Hai superato?
05:23L'ho superata, perché era così veramente forte come impressione questa che mi ha dato questo mitomere.
05:28Ma che ora ti chiamava di solito?
05:30Non erano ore proprio da pazzo, perché a volte uno si pensa, il pazzo telefono alle due del mattino, alle due.
05:35No, no, lui voleva proprio parlarmi.
05:37Quindi mi telefonava ore in cui ero lucidissimo, capito?
05:40Non voleva che la mia voce assonnata, dicendomi delle cose così, io rispondo profondo.
05:44Ma chi parla?
05:44No, lui voleva proprio parlarmi, avere un rapporto duro.
05:48Fai così che sei stato sudato, si vede, sbatte.
05:52Senti, mi racconti in che chiave utilizzi questo uomo che ti telefona a Los Angeles?
06:00Perché fa paura?
06:01Perché minaccia?
06:02Perché...
06:03Mi fai sudato, mi fai vedere questa cosa, mi fai ancora più sudore, perché mi ricordo quelle cose.
06:07Vedevo la giacca.
06:09Infatti sei sudatissimo, tu ti lascia alle bagnate.
06:12Mi dispiace di farti ridurre.
06:13No, è solo anche le quazzo che...
06:16Le vecchie quazzo che fanno abbondare...
06:18E' un po' di picare i libretti e gli assegni.
06:20No.
06:22Insomma, lui si diceva il grande punitore.
06:25Ah.
06:25Ecco, lui si autodefineva il grande punitore.
06:27E tu il grande peccatore eri, evidentemente.
06:29Forse ero un peccatore.
06:30Io, cosa strana, perché io sono cattolico e non sono tanti peccati orendi, spero di non farli.
06:36Insomma, almeno...
06:38Omicidi sono i film.
06:39Omicidi, insomma, sì.
06:40Ma poi è spettacolo, il cinema.
06:42Sì, certo.
06:42Stiamo facendo un'unica vita.
06:44Allora sarei un grande assassino, invece è cosa che mi fa bene.
06:47Quindi, non so.
06:50Quindi non capisco perché mi voleva punire.
06:51Forse voleva punire se stesso.
06:53Poi io non sono psicologo, ma neanche ci credo,
06:55agli psicologi, agli psicanalisti, quindi non voglio...
06:58Neanche agli psichiatri, non crede.
06:59No, psichiatri...
07:01Un certo tipo di psichiatria, penso.
07:03Poi adesso non voglio...
07:04La nevrosi ci credi, sì.
07:04Sì.
07:05Nevrosi, sì, ci credi un po' alla nevrosi.
07:07Sì, certo.
07:10Insomma, adesso mi fai compondere.
07:12Forse non sono neanche capace di fare...
07:14No, no, ma io volevo solo...
07:15Pensa che ero giornalista.
07:16Invece, lo so benissimo, eri anche il critico cinematografico,
07:19ma mi interessavano le frasi, le parole che ti dicevano.
07:25Te l'ho detto già una.
07:29Il grande punitore.
07:30Lui si autodefiniva il grande punitore.
07:33Il grande punitore, quindi chiaramente c'era qualcuno che lui avrebbe dovuto punire.
07:37E questa cominciò ad allarmarmi, questa, da quel momento in là.
07:40Anche perché il sospetto era che fossi punitore.
07:41Eh, perché sennò perché mi avevi telefono a me.
07:43Eh, certo.
07:44Il grande punitore perché telefono a me, che non ti conosco, non so chi sei,
07:46e mi dici un po' morbosamente, mi dici, mi ricordo quella scena del tuo film.
07:52Quell'attore.
07:53So che quell'attore, so che stai.
07:56Quindi dalle cose che sai, queste insinuanti.
07:58Che scena era?
08:00Di suspiri, ah, mi raccontava.
08:02Delle scene di suspiri.
08:04L'inizio.
08:07E che conosceva molto bene.
08:08Quando ero adolescente, il telefono era fondamentale, mi ricordo.
08:13Ti piaceva molto?
08:14Sì, tantissimo.
08:15Con le ragazze, riuscivi a dirle delle cose che non avresti avuto il coraggio di dirle guardandola negli occhi?
08:22Beh, di solito, qualche volta, quella drammatica è quando dire che poi ti amo, insomma, quella cosa.
08:29Ah, beh.
08:30E quando ti lascio?
08:32Al telefono.
08:33E quando ti lascio è più facile?
08:35Quando ti lascio è quasi diverso.
08:38Fumine.
08:39Al telefono quella lì è la migliore.
08:41Cioè, come fai?
08:42No, come faccio non è che mi capita.
08:45No, ecco, come si può fare.
08:48Non lo so, come fanno tutti.
08:51Beh, ognuno fa a suo modo, appunto.
08:53Ti prego di non telefonarmi mai più, grazie.
08:56Magari però hai avuto un rapporto di dieci anni.
08:58Di dieci anni, incidenti.
08:59No.
09:00Allora raccontami quando li citiamo.
09:03Quando li citiamo, che è bello, no?
09:05E questo per me è successo però tanti...
09:08Adesso me l'ha fatto ricordare in una casa che abitava vicino a Piazza del Popolo dove...
09:12Questo telefono.
09:14Forse le ho detto, forse adesso vagamente...
09:17Forse le ho detto...
09:21Ma questo ricordo ti ama.
09:22Senti, io ti amo.
09:23Senti, io ti amo.
09:24Senti, io ti amo.
09:27Sì.
09:28È da molto che ci pensavo.
09:30Molto...
09:31Nei tempi adolescenziali sono anche tre giorni, insomma.
09:33Era da molto.
09:35Che volevo dire.
09:35Due o tre giorni, sì, che volevo dire.
09:37Ecco, io ti amo.
09:39E sono rimasto zitto.
09:40Dramma, sai quei drammi un attimo?
09:42Silenzio.
09:43Silenzio, perché tu non sai se l'altro...
09:45Come fosse...
09:46A me pure all'altro non è possibile.
09:49Dopo un po', dice, aspettavo che mi telefonavi, anch'io.
09:52Così.
09:57L'avresti fatto trovandotela di fronte, so al base.
10:01Cioè il telefono ti aiutò in quello casino?
10:02Sì, mi aiutò molto.
10:04Per la mia vigliaccheria, insomma.
10:06Telefono del...
10:07Rispondi.
10:12Sei privata, esco.
10:18Ti vedo un po', così.
10:20Ti vedo...
10:21Cioè, abbiamo sbagliato.
10:25No, d'accordo.
10:26Cioè, abbiamo sbagliato.
10:30Cioè, abbiamo sbagliato.
10:33Cioè, abbiamo sbagliato.
10:36Cioè, abbiamo sbagliato.
10:40Cioè, abbiamo sbagliato.
10:43Cioè, abbiamo sbagliato.
10:47Cioè, abbiamo sbagliato.
10:48Cioè, abbiamo sbagliato.
10:53Sì? Pronto? Pronto. Sì, dimmi.
11:20Sì? No, scusami. Ma no, guarda che io... Scusami, lasci parlare. Pronto? Pronto? Pronto?
11:50Ecco fatto. Ecco, Alessandro Fersen. Che cos'era questa? Era l'attesa di una telefonata?
12:00Era l'attesa di una telefonata evidentemente molto importante.
12:06Molto importante. Ed era insieme un esercizio teatrale.
12:10Ed era insieme un esercizio teatrale.
12:11Allora, diciamo bene, Alessandro Fersen, uno dei più grandi registri italiani, fondatore dello studio Fersen.
12:19Voi usate il telefono come oggetto, come strumento delle vostre esercitazioni. Perché?
12:27Sì. Diciamo che questo ente, l'istituto Studio Fersen, è stato fondato nel 57.
12:34Ed è stato fondato nel 57 quando io praticamente lavoravo al teatro stabile di Genova, lo dirigevo ancora.
12:42E per una specie di insoddisfazione professionale ho creato questo studio,
12:49con l'intenzione di condurre delle ricerche di natura teatrale.
12:54Nell'uso del telefono l'attore è chiamato o a concentrarsi e a rivivere, non uso, non amo molto questo termine, ma lo uso per comprenderci,
13:06una situazione del suo passato molto importante, intensa, coinvolgente, oppure una situazione ipotetica.
13:15Se XY mi dovesse telefonare e non mi telefonasse, quindi qualcosa di molto concreto, una persona...
13:23Che era il caso in questo caso.
13:26Stavamo vedendo.
13:26Sì, esatto.
13:27Un altro esercizio, per esempio, è invece la telefonata vera e propria.
13:33Allora diventa un monologo e già avvia all'improvvisazione parlata, a due.
13:39E quello è un momento importante.
13:41Ma anche sul telefono ci sono molte possibilità, non solo l'attesa di una telefonata,
13:46ma anche la fine di una telefonata, il mettere giù il ricevitore.
13:51E qui vengono fuori spesso cose meravigliose, nel rapporto, nel linguaggio muto,
13:57che si stabilisce fra l'attore e l'oggetto.
14:01Come lo carezza, come non riesce a abbandonarlo,
14:05come magari ha la belleità di riprendere la cornetta e rifare il numero,
14:09oppure come lentamente lo abbandona, lo cede, così con una mano che rinuncia,
14:18e rinuncia con difficoltà.
14:19Si vede questa mano che lentamente lo abbandona e poi cade.
14:25Fersen, il suo rapporto col telefono, il rapporto di Fersen uomo,
14:29non di Fersen registratore.
14:31Beh, diciamo che il mio rapporto col telefono è un rapporto orrendo.
14:38Orrendo.
14:39Orrendo.
14:40Nel momento creativo però devo tenerlo attaccato,
14:43ed è c'è questo insetto mostruoso.
14:46Come un insetto?
14:47Per me lo sento un insetto kafkiano,
14:49proprio questo insetto tecnologico,
14:52che ogni tanto così mi strappa violentemente.
14:55Quando viene il sabato e la domenica,
14:58io mi sento tutelato.
14:59Siccome sono un solitario,
15:03è difficile che mi giungano delle telefonate il sabato o la domenica.
15:07Mi capita durante le feste natalizie, per esempio,
15:12di lavorare, sono periodi meravigliosi,
15:1410-15 giorni di solitudine,
15:17e anche quando metto la segreteria telefonica
15:19è capace che per due settimane non venga una telefonata.
15:23Io mi sono creato un vuoto intorno.
15:25Mi pare di capire che lei ha un atteggiamento passivo,
15:28cioè riceve telefonate più che farlo.
15:30Eh no, ne devo fare.
15:31Ne deve fare.
15:32E purtroppo devo apprendere informazioni con le persone che escono.
15:35No, è entrato, è uscito un momento,
15:38richiami fra dieci minuti.
15:39No, guardi, è venuto e se n'è andato via.
15:42Ed è un continuo inseguimento.
15:44A Roma, riuscire a dare tre telefonate di natura burocratica, organizzativa,
15:50in una mattina è molto.
15:52Passa la mattina.
15:52È un successo.
15:53Passa la mattina in tre telefonate.
15:56Perché tre telefonate significano, non so, una ventina di chiamate.
16:00Questa è la realtà.
16:01Magari ti presento un attimo.
16:03Tu sei Antonio e sei una delle tante voci amiche.
16:07Vedo lì in questo cartello che dice pronto soccorso spirituale.
16:13In che cosa consiste questo pronto soccorso?
16:16Consiste nel dare ascolto alle persone che hanno bisogno di essere ascoltate.
16:21Cioè nell'ascoltare le persone che chiamano improvvisamente perché hanno un problema,
16:24allora è importante che 24 ore su 24 ci sia una voce amica esperta nell'ascolto.
16:30Ecco, intanto dove trovano il vostro numero?
16:33No, noi abbiamo degli autodesivi, facciamo un po' di pubblicità sui giornali.
16:39Sugli elenchi i risultati?
16:40Sì.
16:41A che voce?
16:42All'avvito.
16:43Voce?
16:44Voce amica.
16:45Voce amica.
16:46Quante telefonate ricevete ogni anno?
16:48Ma comunque guarda, ti posso dire...
16:50Siamo visto che hai preparato un po' di statistiche.
16:52Sì, c'è un po' di statistiche.
16:53Eccole.
16:54No, questo è quello dell'80.
16:56Nell'80 abbiamo ricevuto un totale di 12.244 telefonate.
17:02Questo è il centro di Roma, 12.000 telefonate, una media molto alta giornaliera.
17:07Sì, abbastanza, stiamo sulle 50 telefonate al giorno, sì.
17:11Le suddividete in questa statistica per ordine di problemi?
17:14Sì, problemi di solitudine, familiari...
17:15Ecco, no, scusate, ve lo leggiamo bene.
17:17Problemi di solitudine al primo posto?
17:19Sì, la solitudine, insomma, pare che la gente sia veramente sola.
17:22Quante sono?
17:222.648, problemi familiari 1.600, di ansia più depressione 1.392, problemi di vario genere 1.228.
17:33Cosa c'è dentro questo vario genere?
17:35Ti chiama una che il vestito deve indossare per andare al teatro, oppure lei che mi consiglia
17:42come ammazzare mio marito, insomma, a me è successo, è un diritto perfetto, è come
17:46ammazzare il marito, come ammazzare la moglie.
17:47Ma in quel caso date consigli o non date consigli?
17:49Anche perché voce amica non dà consigli, noi non siamo direttivi.
17:52Cosa fa voce amica?
17:54Voce amica ascolta, noi siamo esperti nell'ascolto.
17:57È sufficiente ascoltare?
17:58A volte sì, perché veramente la gente ha questa ansia di dire a qualcuno, di affidare a qualcuno.
18:04Di affidare a qualcuno.
18:05Comunque non siamo direttivi, non diamo consigli, è chiaro che se mi chiama uno che mi dice
18:10lei che mi dice, insomma, mi sparo oppure apri il gas, io tento di dissuoterlo dall'intenzione.
18:16Però non siamo direttivi, ecco.
18:18Ecco, ti abbiamo chiesto prima, possiamo registrare le eventuali telefonali?
18:21Tu hai detto no, perché noi abbiamo un codice.
18:24Sì, sì, noi aspettiamo l'anonimato degli appellanti.
18:27L'anonimato?
18:28L'anonimato, l'assoluto anonimato.
18:29Cioè chi ci chiama è sicuro che nessuno lo ascolta, nessuno lo registra, che cerca una voce amica,
18:34cerca qualcuno al quale sfogare l'ansia, la nevrosi profonda che gli copa dentro, che
18:41in genere chi si suicida perché lo fa, perché per lui, poveraccia, è talmente impossibile,
18:46quindi ha questa morte ontologica, c'è veramente il senso del non essere.
18:49Qualche volta invece non ci è riuscito, è vero?
18:51Sì, qualche volta però non ci è capitato.
18:52Sì, a me è capitato il 4 giugno, una ragazza che io la sentivo veramente sviascicava le parole,
18:58aveva preso 20 pasticche di...
19:00L'hai registrato, l'hai qui?
19:01Sì, sì, l'ho scritto.
19:03Possiamo sentire naturalmente.
19:04Questa ragazza è morta?
19:05Sì, sì, poi questa ragazza...
19:06Quanti anni aveva?
19:0724.
19:07Ad un certo punto però, verso le 16 e 10, mi dice, scusami un attimo che vado di là,
19:16torno, riattacco per...
19:20Leggi meglio?
19:21Vuoi che te lo leggo io?
19:22Sì.
19:24Dunque, ad un certo punto però, verso le 16 e 10, mi dice, scusami un attimo che vado di là,
19:29torna, riattacca a parlare sullo stesso tono, quando dice, insomma, non l'avrei dovuto fare,
19:35non l'avrei dovuto fare.
19:36Allora, io domando, ma cos'è fatto?
19:38Ho preso due pasticche di anafranil, risponde.
19:41Effettivamente, mentre parlava, io sentivo in sottofondo, sai quel rumore che produce la
19:44carta metallica quando si estrae la pasticche, quando si scatta la pasticche.
19:49Io tento disperatamente di capirci qualcosa e alle domande indagatorie però ottengo sempre
19:53delle risposte molto evasile.
19:55Poi riattacca, sempre si inghiuzzando e spiaccicando le parole.
19:59Io la sentivo morire, piano piano, piano, piano, piano, piano.
20:02Ma dal momento in cui ha preso delle pasticche, al momento in cui è morto?
20:05No, è passato tanto tempo, perché mi ha chiamato alle 14, la telefonata l'ho condotta
20:09fino alle 17.50.
20:11Dalle 14 fino alle 17.50?
20:14Sì, sì.
20:15Quindi tre ore?
20:16Quasi tre ore di telefonata, sì.
20:18E poi ti ha richiamato?
20:19No, no.
20:19Hai cambiato solo migliore, per esempio, è un po' rosso, un po'.
20:22No, questo è tanto io.
20:23Poi non...
20:24Non ti ha detto abito...
20:28Ho tentato...
20:28Dammi il numero di telefono, non sei...
20:30Questa voleva veramente morire.
20:32Sì, però tu potevi fare una cosa, tenere la linea aperta e fare individuare il numero
20:36della sigla.
20:37Sì, ma questa mi diceva, guarda che se ti assenti anche per un solo secondo io ti riattacco
20:41subito, quindi questo non è possibile, in genere quando succedono questi casi...
20:45Ma se a chiamare stanno a lei, bastava tenere aperto il telefono e chiamare la sigla...
20:51Ma io mi dovevo assentare per fare questo.
20:52No, con questo magari.
20:54No, perché lei voleva che io le parlassi continuamente, io infatti per tre ore ho la
20:58gola quasi rialza, perché voleva che le parlassi in continuazione.
21:00E eri solo qui?
21:00Io ero solo.
21:01Quindi è stato un pomeriggio drammatico?
21:02Sì, molto drammatico.
21:05Chi ti ha portato a voce amica?
21:07Ma io per caso ho visto un manifesto, ho visto questo manifesto alla stazione un giorno passato,
21:11passando così, la stazione termine, ho chiamato, pensavo che fosse mio dovere sociale dare
21:16una mano a qualcuno, mi sono messo in contatto con noi.
21:19Ma perché proprio tra le tante cose che si possono fare ti attraeva particolarmente
21:24questa?
21:27È un motivo preciso, no, ci sta.
21:30L'ansia sociale di aiutare le persone.
21:33Ti appaga molto quello che fai qui?
21:36No, mi stanca.
21:37Ti stanca?
21:38Però lo faccio.
21:39Non è una forma di realizzare la propria personalità.
21:42Il turnista ha un rapporto paritetico con l'appellante, non si sente che so quello, il confessore,
21:50il padre spirituale, o quello che dirige, o quello che ha in mano le vite delle persone.
21:54Questo assolutamente non succede.
21:55Neanche la tentazione?
21:56No, no, assolutamente no.
21:58L'umiltà?
21:58Sì, veramente l'umiltà, che poi è la verità, no?
22:01Cioè la verità di sapere che tu stai veramente nei confronti dell'altro sullo stesso piano.
22:09Non mi sento né superiore, né...
22:12Cioè mi sento un amico, una voce amica che ti ascolta, che confronta la sua vita con la tua, punto e basta, senza essere direttivi, senza dare nessuna forma così, ecco, di...
22:23In realtà il turnista è lo specchio dell'appellante, punto e basta.
22:27E quanto dice Freud, no?
22:29Cioè il rapporto tra analista e paziente.
22:32Il turnista è quello che fa risaltare in maniera quanto più obiettiva possibile le diverse sfaccettature di un problema.
22:40Se ne discute assieme.
22:42Chiedono anche soldi gli utenti di voce amica.
22:45Sì, qualcuno ci ha fatto anche richiesta di deraio.
22:47Che cosa rispondete?
22:49Io quando ce l'ho avuto glielo ho dati.
22:51C'è gente di passaggio, disperata, che non aveva i soldi per tornare a casa, oppure che...
22:57Sì, sì, l'abbiamo fatta, anche quello l'ho fatta.
23:00Qui è un'altra mietta, un'altra ministra nostra, nella stazione una volta uno,
23:04l'ingegnere della Bayer che si doveva suicidare, l'abbiamo dissuasso,
23:09poi abbiamo fatto il biglietto pagando di tasca nostra, pagandovi anche la permanenza a Roma.
23:13Dov'era?
23:13Speramente nei limiti della nostra, si tornava in Sardegna.
23:16Ma c'è molta gente che si sente tradita anche dal telefono amico?
23:19Che vuol dire che si sente tradita anche dal telefono amico?
23:22Che ha un problema e anche il telefono amico non può farci nulla.
23:27Sì, dov'è essere quelli che non hanno lavoro, quelli che per esempio hanno un malo incurabile,
23:33che sanno di dover morire.
23:35Allora io in quei casi do la mia esperienza cristiana,
23:38non ti preoccupare, tanto se muori Gesù Cristo è risorto dai morti, esiste la vita eterna,
23:43allora soltanto in questi casi io mi azzardo di mia iniziativa a parlare di religione.
23:52Basta.
23:53Non lo so, la realtà è che la vita eterna esiste,
24:00quindi che lui ci credo meno risorgerà.
24:04Da una speranza comunque, una speranza diversa e una speranza nuova,
24:09che gli dice a quello che c'è il tumore, io ce ne ho due,
24:12che poi sono morti, che dice non ti preoccupare, che tanto la vita continua.
24:17Non sono le chiacchiere ad aiutare le persone.
24:21Quello che c'è niente più terapeutico del sapere è che tu non stai solo ad affrontare un problema.
24:26La gente ha bisogno di questo, cioè di amicizia, di colore umano, di sentirsi qualcuno vicino.
24:30Mai incontrate fuori di qui i vostri interlocutori?
24:32No, no.
24:33Pronto?
24:34Allora?
24:35Che è?
24:36Mein Name ist Franz.
24:38Ecco Franz, senti, kannst du warten un moment?
24:41Ja, ja, ja.
24:42Ich habe schon gesagt.
24:43Ja, genau, genau.
24:44Ecco, no, volevo solo dire di non telefonare perché mi devo assentare per cinque minuti.
24:49E dopo ritorno a voi con il gioco che abbiamo iniziato della battaglia navale, va bene?
24:54Ja, ja, genau.
24:55Ecco, ascoltate questa musica e ritornerò fra voi fra poco.
25:03Possiamo partire noi?
25:04Sì, noi.
25:05Arturo, quante telefonate ricevi ogni notte che conduci qui?
25:09Qualcosa fa conto che è ininterrotto, ci sono delle fasce, ci sono delle fasce che...
25:14Ininterrotto da che ora a che ora?
25:15Ma se io sono alle 11, vado avanti fino alle 6 del mattino, anche alle 11 di sabato finisco
25:20verso le 9 del mattino addirittura.
25:22E ci sono varie fasce perché ci sono, cioè i giovani dalle 11 a mezzanotte alla 1, poi
25:27dall'1 comincia a venire i tiratardi dalla 1 alle 4 del mattino e anche chi lavora chiaramente
25:32e non so, poliziotti, infermieri...
25:36Senti, sta crescendo o diminuendo questo boom delle telefonate e delle radio private?
25:41A me, io da quando ho iniziato, chi mi hanno coinvolto, quindi Radio Regione, è cresciuta
25:47la cosa e ho scoperto che ha un servizio sociale enorme in realtà.
25:51E con quante telefonate ricevi in una notte?
25:53Non lo sai.
25:53Se tu fai conto, non so se hai osservato la velocità delle telefonate, puoi calcolare un migliaio.
25:58Un migliaio.
26:00Ma la molla, qual è la molla che generalmente spinge questa gente?
26:05Per me la solitudine.
26:06La solitudine è questa società che ci porta a scannarci l'uno con l'altro, a non avere
26:12una partecipazione diretta, non essere gli attori della nostra vita, ma essere sempre
26:18i guardoni della nostra vita, gli ascoltatori della nostra vita e c'è sempre il problema
26:23della delega, sono gli altri che per noi fanno le cose.
26:26Ed è questo il tipo di impostazione che ho cercato di dare ai notturni.
26:28Che proprio non devono usufruire, non devono essere in una posizione di consumo.
26:32Se benissimo si consuma tutto, si consumano gli individui, le coppie scoppiano, perché
26:36ci si consuma uno con l'altro invece di essere creativi.
26:39O di dare un contributo e di capire perché ci si consuma.
26:43E su questo tipo di individuo che...
26:46Scusa, c'è una telefonata, volevo vedere chi c'è.
26:50Allora, sono in linea di nuovo, pronto?
26:53Ecco, qui è partita la linea.
26:54Pronto?
26:55Ja, che no?
26:56Ah, ecco, senti, emigrante.
26:58Sono stato...
26:59Sono stato a Zurigo.
27:02No, no, no, non parla in tedesco.
27:04No, dai, dai.
27:05Ma è il nome di franzo, no?
27:07Sì.
27:08E' un momento, bene.
27:09Hai voglia di parlare tedesco?
27:10Guarda che gli altri non ti capiscono.
27:12No, no, in un momento.
27:14Vite, io scusare gli italiani, non parlare bene l'italiano, no?
27:18Sì, ma lo so.
27:18Tu non sapete niente.
27:21Ma sì, è...
27:21Tu, vite, stai zitto.
27:23Hai telefonato l'altra volta.
27:24Tu, che no, mucci, mucci.
27:26Sì, ti vuoi giocare o no?
27:27No, no, hai ne mombe.
27:29Aspetta che c'è una telefonata sull'altra linea.
27:31Pronto?
27:32Aspetta.
27:32No, no, chi sei?
27:34Sono Gabriele.
27:35Ciao, Gabriele.
27:35Hai fatto lo schema?
27:36Sì, sì.
27:37Spara tre colpi.
27:39Dunque, N7.
27:41Francesca Renetta.
27:58Sì.
28:02Francesca?
28:07È questa.
28:09Francesca Furetta.
28:11Francesca, parla un po' con la mamma.
28:21Ciao.
28:21Ciao.
28:21Ciao.
28:22Sì.
28:26No, Giada.
28:26And'è che vieni?
28:30Sì.
28:31Eh?
28:32Eh?
28:35Sì.
28:39Sì.
28:40Con'è che vieni?
28:46Professor Bollea, i bambini amano il telefono, è vero?
28:50Sì, i bambini in generale amano il telefono.
28:52Anche è uno dei giocatori moderni che amano di più e che secondo me è anche più utile.
28:59Più utile?
28:59Più utile in questo senso.
29:02Non soltanto perché è un piccolo mezzo per sviluppare la psicomotricità, la motricità fine.
29:08Che cos'è la psicomotricità?
29:09La motricità fine, la motricità coordinata, l'atto motivato che giunge a una funzione.
29:16Cioè, sollevare la cornetta, formare il numero.
29:19Forzare la cornetta, fare i numeri, rimettere la cornetta, rifare i numeri.
29:23Poi sviluppo la fantasia perché immediatamente imitano l'adulto e cominciano i loro colloqui con un compagno immaginario, fanno domanda e risposta.
29:37Questo è un lato dell'amore dei bambini verso il telefono.
29:41A che età cominciano ad avere questo amore per il telefono?
29:43Prestissimo, prestissimo.
29:45Anche se avevano giocato le mani ai bambini di un anno, un anno e mezzo.
29:48Anche un bambino di un anno, ma già a due, due anni, tre anni c'è questo colloquio e in certo qual modo serve anche sviluppare un po' la fantasia.
29:58Tenga presente che poi vicino al telefono finto c'è il telefono vero.
30:03Allora i primi tempi, i primi ascolti di questa voce che viene, in un certo modo un po' spaventa, anzi è sempre necessario che sia una voce conosciuta.
30:15Fanno anche difficoltà a riconoscere la voce del nonno o della nonna.
30:19Poi diventa importante, per esempio sentire la voce quando i bambini sono in vacanza, sentire papà che dalla città chiama.
30:26Ma il telefono ha un'enorme funzione in questo senso, perché lei pensa soltanto alla donna che lavora.
30:33E che può telefonare e loro possono localizzare la mamma, sapere che la mamma esiste, che l'oggetto d'amore non è scomparso, capisci?
30:42Che possono raggiungerla rapidamente.
30:44Ma raggiungerla comunque, sentirla è viva e ti manda un bacio.
30:48Questo è, diremmo così, un valore positivo del telefono.
30:52Poi invece c'è l'altro versante.
30:54I bambini odiano la mamma al telefono.
30:57Odiano la mamma quando parla al telefono?
30:59Perché si distacca da loro?
31:00Se lei fa fare 100 disegni a dei bambini, certamente 80 c'è la mamma al telefono.
31:07Perché? Perché è una specie di gelosia.
31:10A dire, quelle donne che stanno molto al telefono oppure che cominciano a conversare con altri al telefono.
31:16Quindi se una delle scenette che si ripete, per esempio, in una famiglia, fratello, sorello, due, tre fratelli e la mamma al telefono.
31:30È il momento maggiore, più facilmente, in cui più facilmente i bambini bisticciano.
31:35Per cui la mamma è più obbligata a smettere il telefono.
31:38Professore, si diceva prima, le mamme nei disegni dei bambini, le mamme al telefono, nei disegni dei bambini sono quasi sempre presenti.
31:46Ah sì, guardi.
31:46Lei ha dei disegni.
31:48Guardi, guardi qui, disegni.
31:50Questa è la mamma, è la mamma al telefono.
31:53Questa è la mamma al telefono, niente proprio di meno che è chiusa, quasi che non ha ascolti nemmeno i suoi figli.
32:02Questa è una specie di grotta, una specie di cabina, no?
32:06Che lo isola dall'altra parte.
32:08Questa è la mamma al disegno.
32:10Idem, guardi, guardi questa.
32:12La mamma al disegno.
32:13Anche qui c'è una specie di grotta intorno, isolata.
32:18Qui invece la mamma che telefona dall'ufficio, no?
32:21Quindi ecco che il telefono ha valore positivo perché mette in comunicazione costante i figli con l'oggetto d'amore.
32:28L'oggetto d'amore non è mai scomparso visto che vive la mamma.
32:33Negli altri casi invece era la gelosia che faceva.
32:35Vive la gelosia perché la mamma quando sta al telefono comunica con un altro.
32:41Sopportato se la comunicazione la mamma dice è papà, va bene.
32:46Non sopportato se la mamma dice che è un'amica o qualsiasi altra cosa.
32:51Infatti una raccomandazione che faccio sempre alla madre è che nella prima mezz'ora del ritorno dei bambini da scuola
32:59per lei il telefono non deve esistere perché i bambini la vogliono tutta disponibile.
33:04Devono sentirla tutta per loro.
33:06Possesso assoluto.
33:07Poi si cresce e il telefono mi pare di aver letto, mi pare che diventi un oggetto anche pericoloso.
33:20Nell'adolescenza il telefono può diventare un oggetto pericoloso.
33:25Il suo uso, si parla di droga telefonica.
33:28In che senso? I genitori hanno questa parola molto facile in bocca.
33:36Droga la tv, droga il telefono, è una droga che ha anche i suoi valori positivi.
33:43Lei andrebbe cauto.
33:44Io andrei cauto in questo senso.
33:46Pense soltanto alla possibilità relazionale che ha il telefono già durante la scuola elementare
33:54e poi dopo durante l'adolescenza.
33:56Non è che si comunica soltanto i compiti o si chiedono consigli,
34:01ma veramente il telefono, soprattutto nella grande città dove è più difficile rincontrarsi,
34:09il telefono tiene il posto dell'incontro, della passeggiata con un amico.
34:14Quante volte gli studenti dopo aver lavorato un'ora o due hanno bisogno di comunicare e comunicano.
34:21Il telefono delle volte poi serve anche a far cadere certe inibizioni.
34:25Ci si confessa meglio al telefono.
34:27Com'è?
34:28Ci si confessa meglio al telefono.
34:29Ci si confessa meglio.
34:30Quanti ragazzi hanno avuto il coraggio attraverso una sospensione, una parola,
34:36a fare una specie di dichiarazione d'amore.
34:39E quante ore è bello il telefono prima di dormire in questi giovani che si comunicano tra di loro.
34:47Non c'è anche il rischio che si perda un po' l'abitudine a sentire il desiderio di vedere in faccia l'interlocutore?
34:54Mica tanto perché per esempio c'è una caduta del telefono durante il periodo delle vacanze quando uno ha più tempo eccetera.
35:02No, la sostituzione del telefono con l'incontro avviene immediatamente quando dalla grande città dove le comunicazioni sono più difficili,
35:11dove i genitori non ti lasciano uscire o hanno paura che tu eschi e non hai ancora…
35:16Adesso è un po' modificato con tutti i motorini di vario genere, ma insomma delle volte è difficile vedersi nella grande città
35:25e quindi il telefono prende un po' questa funzione.
35:27Per esempio io sento da molte mamme questo discorso.
35:30Mia figlia saluta le amiche all'uscita della scuola, appena rientrata a casa sente il bisogno di chiamarle.
35:37Ora hanno appena finito di parlare.
35:40Ecco, è indice di qualche cosa questo comportamento.
35:42E che lo dice se hanno appena finito di parlare?
35:44Hanno fatto il percorso dalla scuola a casa insieme.
35:49Ma c'è sempre l'ultima cosa che si è dimenticata, chi lo sa?
35:53Lei è molto permissivo in questo senso.
35:55Beh ma perché è molto permissivo? Perché l'adulto è molto permissivo con se stesso.
36:01Tenga presente che se noi permettessimo ai nostri figli esattissimamente tutte le cose che permettiamo
36:08una stessa giornata a noi, dobbiamo permettere molto di più.
36:12Insomma, parliamoci chiaro che loro sono un'unità e noi siamo un'unità.
36:16con gli stessi bisogni, diritti, dovero o bisogni, meglio, nostri, ad alto, a diverso livello naturalmente.
36:26Quindi perché se questa arriva a casa è ancora una voglia matta di dire una cosa e delle volte a volte dire una cosa proprio perché non ho avuto il coraggio di dirglielo a voce.
36:36Chi lo sa?
36:37Il fatto di impedirglielo è traumatizzante, lo dice.
36:40No, non è traumatizzante ma insomma è un piccolo inutile trauma, ecco.
36:45Mi spiego? Perché se la facesse comunemente tutti i giorni.
36:48E se questo succede appunto tutti i giorni?
36:50Tutti i giorni, eccetera, va bene. Soprattutto adesso con l'aumento delle tariffe telefoniche.
36:56Adesso si arriverà poi agli scatti all'interno della telefonata.
36:58Se poi arrivano, ecco.
37:00Si perde la cognizione del tempo, i ragazzi perdono la cognizione del tempo.
37:03Per telefono anche l'adulto perde la cognizione del tempo. Per telefono anche l'adulto. Non soltanto, ma il fenomeno della teleselezione porta a far sì che l'adulto perde la cognizione del tempo.
37:16Perché, professore?
37:16Perché quando lei telefona attraverso la centrale, sa il tempo che deve parlare, glielo ripetono. Quando lei parla attraverso la teleselezione è come se parlasse in città, perde il tempo.
37:29Quindi bisognerebbe chiedere alla SIP di inserire all'interno delle telefonate un segnale che scandisce il tempo.
37:59SIP di inserire all'interno delle telefoniche.
38:29SIP di inserire all'interno delle telefoniche.
38:59SIP di inserire all'interno delle telefoniche.
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