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Lezioni del Corriere - Scienze - Francis Arnold, Pievani

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Trascrizione
00:00La storia di Frances Arnold, che leggendo Borges è arrivata al premio Nobel.
00:16Nel 1976 una giovane studentessa di Princeton, iscritta in ingegneria, una delle primissime donne a essere ammesse a Princeton,
00:26è in vacanza in Europa con il suo fidanzato italiano. Stanno girando in moto, sono a Madrid e succede un fatto casuale.
00:34Questa ragazza scopre e legge un capolavoro letterario, la biblioteca di Babele di Jorge Luis Borges.
00:42E si lascia affascinare dalla metafora contenuta in questo racconto. Una grandissima, enorme biblioteca,
00:49non infinita, ma enorme in un modo quasi inconcepibile, che contiene tutti i libri che si possono ottenere
00:56permutando, cioè combinando liberamente, i caratteri, i 25 caratteri di un alfabeto.
01:02E poi Borges gioca con i tipi di libri che ci si possono trovare dentro, gran parte sono senza nessun significato,
01:10alcuni libri rarissimi sono tutto rumore tranne una frase, tranne una pagina, tranne un capoverso.
01:16I bibliotecari impazziscono perché sanno che non troveranno mai il catalogo della biblioteca
01:21e nascono teorie, metafisiche strane, insomma una storia molto particolare.
01:27Che tra l'altro Umberto Eco poi ha omaggiato, ha ripreso anche nel nome della Rosa,
01:31la biblioteca nel nome della Rosa è un richiamo, un omaggio a questa storia con il monaco che la protegge,
01:38che è proprio dedicato a Borges.
01:41Ora, com'è possibile che una scienziata possa lasciarsi affascinare da questa metafora?
01:47Beh, succede perché quando poi torna negli Stati Uniti, scopre che può esistere un'altra biblioteca
01:52che ha molte analogie con quella di Borges.
01:54Non è fatta di libri, ma è fatta di proteine, perché anche le proteine, tutto sommato, sono come dei libri.
02:01Hanno anche loro una scrittura, hanno un alfabeto, che sono i 20 aminoacidi che le compongono,
02:07mediamente sono tra i 500 e i 1000 caratteri, cioè aminoacidi,
02:13e allora si può immaginare una biblioteca, cioè uno spazio enorme,
02:18con tutte le combinazioni possibili di tutte le potenziali proteine.
02:22Questa idea venne a John Maynard Smith, un grande evoluzionista, negli anni 70.
02:28Però c'è una differenza importante tra quella di Borges e quella delle proteine.
02:32I libri di Borges, lo fa apposta, sono distribuiti in modo casuale, cioè tu prendendo un libro da uno scaffale
02:40non sai quale libro c'è vicino, accanto a quel libro, quindi sono distribuiti in modo in cui è impossibile orientarsi.
02:48Nella biblioteca delle proteine invece, se c'è una proteina in un punto, tutto attorno ci sono le proteine simili.
02:54Allora cosa succede? Che questa ragazza si fa venire questa idea.
02:57Ma se io parto, dice, dalle proteine che esistono veramente, cioè dai libri che esistono già e che sono già stati scritti,
03:04in questo caso che l'evoluzione ha già realizzato.
03:08E poi introduco dei rifusi, cioè introduco delle mutazioni.
03:12Le mutazioni, lo sappiamo, sono il combustibile di qualsiasi cambiamento evolutivo,
03:17sono casuali, perché sono come appunto dei rifusi, degli errori di copiatura,
03:21e poi la selezione naturale seleziona, appunto agisce, filtra queste variazioni.
03:27Allora lei pensa, io potrei fare la stessa cosa in laboratorio.
03:30Parto da proteine vere, le faccio mutare, aggiungo dei rifusi
03:34e magari, come nella selezione artificiale di cani, gatti, cavalli e quant'altro,
03:40mi verrà fuori una proteina migliore, una proteina implementata, migliorata.
03:45E inizia questo progetto di ricerca strano, perché a quel tempo nessuno aveva pensato a un'idea di questo genere.
03:53E quindi anni 70, anni 80.
03:55Pensate che questa scienziata, si chiama Francis Arnold,
03:59ha avuto la prima posizione fissa poi in università nel 2000, quindi è passato tantissimo tempo.
04:05Perché subisce uno stracismo molto resistente. Perché?
04:09Perché la sua idea andava contro dei dogmi fondamentali che c'erano a quel tempo,
04:14per esempio, a quel tempo per fare una proteina nuova si pensava di doverla progettare dall'alto,
04:20con una specie di design razionale, ma non si arrivava da nessuna parte.
04:24E poi c'era questa idea, molto potente, che se una proteina la natura non l'aveva già fatta
04:30e non l'ha già fatta, vuol dire che è impossibile.
04:32Questa idea che la natura sia completa, che la natura abbia già sperimentato ed esplorato tutto il possibile.
04:38E quindi non la prendono sul serio.
04:40Lei però resiste. È un'altra storia di donne che hanno con grande tenacia difeso le loro idee,
04:47anche in un ambiente molto maschilista, come era quello dell'ingegneria a quel tempo,
04:51negli Stati Uniti e non solo.
04:53Va avanti finché nei primi anni 2000 trova le sue prime proteine.
04:58Proteine nuove.
04:59Cioè proteine che l'evoluzione non aveva ancora pensato, realizzato, ma che erano perfettamente possibili.
05:07E che fanno delle cose inedite, per esempio uniscono il carbonio e il silicio,
05:11cosa che nessuna enzima, cioè nessuna proteina catalizzatrice sa fare.
05:17Trova proteine che uniscono il carbonio e il boro.
05:20E inventa delle tecnologie nuove per fare, pensate, detersivi, biocombustibili, vaccini, farmaci.
05:28Perché queste proteine nuove sono come dei macchinari che opportunamente istruiti e addomesticati
05:35fanno quello che vogliamo noi.
05:36E tra l'altro sono tutte applicazioni green, perché un'altra delle idee forti di Francis Arnold
05:41è quella di applicare queste sue idee, questa sua tecnologia, soltanto per attività che riducano l'impatto ambientale.
05:50Quindi fare detersivi, cosmetici con sostanze meno inquinanti, non usando metalli rari, metalli pesanti e così via.
05:59E con grande generosità questa scienziata decide di non brevettare il suo metodo.
06:04Quindi ancora adesso chiunque lo può utilizzare liberamente, senza pagare i diritti a lei,
06:09basta usare quella tecnologia in un modo intelligente e in un modo creativo.
06:14Arrivano le prime soddisfazioni, i primi premi, arrivano anche delle botte tremende nella sua vita
06:19perché perde due mariti e un figlio, una tragedia terribile, ha tre figli, perde il secondo,
06:26ma lei resiste, continua a lavorare al Caltech in California, al suo gruppo di ricerca.
06:31E l'avrete già capito, la storia finisce bene perché nel 2018 le arriva la famosa telefonata da Stoccolma
06:38perché ha vinto il premio Nobel per la chimica, uno dei pochi premi Nobel per la chimica dati a una donna.
06:44Cosa ci insegna questa storia?
06:45Oltre all'importanza della tenacia e del credere nelle proprie idee quando si è convinti dei possibili risultati,
06:52ci insegna qualcos'altro anche.
06:54Il potere dell'immaginazione, sicuramente.
06:57Cioè questa ragazza legge Borges, si fa ammagliare, si fa ispirare da una metafora che diventa un'analogia
07:05e che le fa immaginare che possano esistere creature, cioè proteine, non ancora esistenti in natura.
07:13E poi dimostra un'altra cosa per me molto bella, cioè che il possibile, là fuori, è molto più grande del reale.
07:20Cioè quello che si è realizzato fino adesso nell'evoluzione, questo potrebbe valere anche per le piante, per gli animali, per tutto il resto,
07:27forse è soltanto una piccola parte, un piccolo sottinsieme di tutto il possibile.
07:32E questo vuol dire che abbiamo ancora tanti margini per fare nuove scoperte e nuove esplorazioni.
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