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Noto e rispettato all'interno di Cosa Nostra, anche per aver legato il suo nome alla strage di Capaci, Antonino Gioè viene catturato a Palermo nel marzo 1993. Nel luglio dello stesso anno si toglie la vita nel carcere romano di Rebibbia dove era stato rinchiuso. Un suicidio col quale vuole riscattare la sua vita criminale? O c'è dell'altro?
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00:00Grazie a tutti
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02:00Grazie a tutti
02:30Il carcere è quello di Re Bibbia, a Roma
02:33e l'uomo è un siciliano, detenuto nella cella numero 3 della sezione B del braccio G7
02:38Da un paio di giorni quell'uomo si comporta in un modo strano
02:45Di solito, durante l'ora d'aria, sta assieme ad altri detenuti, tutti siciliani
02:50ma in quei due giorni, no, non esce
02:52Se ne sta dentro, nella cella numero 3 della sezione B
02:56Un suo amico, un detenuto per reati di mafia che si chiama Giovanni Romeo, lo nota e glielo chiede
03:08Perché non esce? Cosa c'è?
03:10Ma l'uomo dice che non è nello stato d'animo di parlare e che domani uscirà, domani
03:14Il giorno dopo non esce, se ne resta in cella
03:20È inquieto e pensieroso
03:22E scrive
03:23È il 28 luglio 1993, sono le 22.30 e Romeo cerca di contattare l'uomo che non ha visto in cortile
03:44Cerca di comunicare con lui come si fa in carcere, bussando contro il muro, ma non ha risposta
03:50Vabbè, pensa, a quell'ora di solito dorme
03:53Ed è quello che probabilmente fa anche in quel momento, starà dormendo
03:56E invece no
04:06È quasi mezzanotte e mezzo quando Romeo sente confusione provenire da dietro al muro, dalla cella di quell'uomo
04:12Confusione, voci, movimenti
04:14Che cosa sta succedendo nella cella numero 3 della sezione B?
04:20È successo che un agente di custodia che sta facendo un giro di ispezione davanti alle celle del braccio G7
04:26Ha lanciato un'occhiata dentro la cella numero 3
04:28Ha visto l'uomo, l'uomo pensieroso, l'uomo inquieto che non usciva per l'ora d'aria
04:41Impiccato alla grata della finestra
04:43Arrivano altri agenti
04:50Arriva un vice sovrintendente
04:52Arriva un ispettore e insieme cercano di soccorrerlo
04:55Lo sollevano per le gambe
04:57Intanto salgono sul tavolo e cercano di staccarlo dalla finestra
05:00Poi lo stendono sul letto
05:02E cercano di rianimarlo con un massaggio cardiaco
05:04Ma non c'è niente da fare
05:05Arriva anche il medico
05:07E anche lui ci prova
05:08Ma niente
05:09E non resta che constatarne il decesso
05:11Si è impiccato
05:15Ha usato le stringhe delle scarpe per legarsi alla grata della finestra
05:18E si è ucciso
05:19Nella cella, su un tavolo, c'è una lettera
05:23Sono tre fogli
05:24Sei facciate scritte a mano
05:26Con una calligrafia nervosa
05:27Che si riempie di cancellature
05:29E si inclina sempre di più
05:30È una strana lettera
05:33Stasera
05:35Sto trovando la pace e la serenità
05:37Che avevo perduto circa 17 anni fa
05:39Perse queste due cose
05:42Ero diventato un mostro
05:43E lo sono stato
05:44Fino a quando ho preso la penna
05:46Per scrivere queste due righe
05:47Ero diventato un mostro
05:49E lo sono stato
05:50Perché?
05:52Chi è
05:52Quell'uomo impiccato
05:53Nella cella numero 3
05:54Del braccio G7 di Re Bibbia?
05:58Alla direzione investigativa antimafia
06:00Sulla sua scheda
06:01C'è scritto
06:02Gioè Antonino di Antonio
06:04Elonigro Caterina
06:05Nato ad Altofonte, Palermo
06:07Il 402-1948
06:09Operaio
06:11Pluri pregiudicato per associazioni a delinquere
06:13Esplosivi
06:14Stupefacenti
06:15E armi
06:16E mafia
06:17Gioè era una figura
06:20Assolutamente non secondaria
06:22Nell'ambito di Cosa Nostra
06:25Innanzitutto non era un giovane
06:27Aveva una militanza
06:30Nell'organizzazione
06:31Che risaliva
06:32A molti anni prima
06:34Aveva
06:36Personalmente partecipato
06:39A fatti di
06:41Di gravità
06:43Massima
06:45Non è un mafioso qualunque
06:46Antonino Gioè
06:47Non è un pesce piccolo
06:49E' uno che conta
06:50E' uno che ne ha fatte di cose
06:51Appartiene alla Cosca di Altofonte
06:54Ed è amico di Boss del calibro
06:55Dai fratelli di Carlo
06:56Di Leoluca Bagarella
06:57Di Giovanni Brusca
06:58Di Totò Riina
06:59Il primo arresto
07:01Lo ha subito nel 1979
07:03Per detenzione d'armi
07:04E traffico di stupefacenti
07:06E soltanto in quell'anno
07:07Il 1979
07:09Ne ha già ricevute 7
07:11Di mandati di cattura
07:12Viene indagato per 6 omicidi
07:14E nel 1981
07:16Viene classificato come mafioso
07:18Ufficialmente però
07:20E' soltanto il titolare
07:21Di un distributore di benzina
07:23Ad Altofonte
07:29Nell'indagare su Gioè
07:30Gli agenti della squadra mobile
07:32Di Palermo
07:32Sottolineano
07:33Che hanno notato
07:34Una diffusa reverenza
07:35Nei confronti di Gioè
07:36Da parte degli abitanti
07:37Del luogo
07:38E' un pezzo grosso
07:43Antonino Gioè
07:44Uno che conta
07:45E che fa paura
07:45Ma soprattutto
07:47Antonino Gioè
07:48E' questo
07:49Nel maggio del 92
07:56Antonino Gioè
07:57Si introduce in un tunnel
07:58Dell'autostrada
07:59Che dall'aeroporto
08:00Di Punta Raisi
08:00Va fino a Palermo
08:01E' un piano
08:15Che lo vede coinvolto
08:16Con gli uomini
08:16Più rappresentativi
08:17Delle cosche
08:18La Barbera
08:19I Ganci
08:19Biondino
08:20Di Matteo
08:20Troia
08:21Ferrante
08:21La sotto
08:34Piazza un congegno
08:35Ideato da Pietro Rampulla
08:37Un estremista di destra
08:38Esperto di esplosivi
08:39E legato alla cosca
08:41Di Nitto Santa Paola
08:42Il congegno
08:43E' collegato
08:44A 5 quintali di Tritolo
08:45E polvere T4
08:47Arrivata dalla ex Jugoslavia
08:48Alle 17.02
08:59Un telefonino
09:00Squilla in mano
09:00A Gioacchino
09:01La Barbera
09:02Pronto Mario?
09:04Dice una voce
09:04No
09:05Ha sbagliato
09:05Risponde la Barbera
09:07E' un segnale
09:09Significa che tre auto
09:10Una croma blindata bianca
09:12Una marrone
09:13E una blu
09:14Hanno lasciato un garage
09:15Nel centro di Palermo
09:16Dirette verso l'aeroporto
09:18Di Punta Raisi
09:18La, a Punta Raisi
09:20Hanno caricato alcune persone
09:22E sono ripartite
09:23Seguite dalla Barbera
09:24Che le stava aspettando
09:25In una stradina laterale
09:27La Barbera
09:31Chiama un altro cellulare
09:32A cui risponde
09:33Proprio Antonino Gioè
09:34Che si trova
09:35Assieme agli altri uomini
09:36Delle cosche
09:37Su una collinetta
09:38Nei pressi dell'autostrada
09:39All'altezza di Capaci
09:40Con loro
09:42C'è un luogotenente
09:43Di Totò Riina
09:43Giovanni Brusca
09:44Con un telecomando
09:45La Barbera e Gioè
10:02Parlano del più e del meno
10:03Per più di 5 minuti
10:04E' un codice anche quello
10:06Perché la Barbera
10:07Sta verificando
10:08La velocità delle auto
10:09Poco meno di 100 km all'ora
10:11Così si può calcolare
10:20Quando le auto
10:20Passeranno dal punto giusto
10:22Alle 17.56
10:43Giovanni Brusca
10:44Preme il pulsante
10:45Che aziona il telecomando
10:47Giovanni Falcone
10:53Uno dei magistrati
10:55Più importanti
10:56Nella lotta alla mafia
10:57Forse simbolo stesso
10:58Di quella lotta
10:59Salta per aria così
11:00Assieme alla moglie
11:01Francesca Morvillo
11:02E agli agenti
11:03Di scorta
11:03Nella croma marrone
11:04Schifani
11:05Montanari
11:06E di Cillo
11:06E una delle pagine
11:08Più nere
11:09Nella storia della Repubblica
11:11E la tentatuni
11:12E di Cillo
11:42Antonino Gioè viene arrestato il 19 marzo 1993.
11:57A chiamarlo in causa sono le dichiarazioni di un pentito, Baldassare Di Maggio,
12:02ma gli investigatori della DIA e della squadra mobile di Palermo
12:04ce l'avevano nel mirino già da tempo.
12:07Intercettavano il suo telefono e ascoltavano tutte le sue conversazioni.
12:12Controllavano tutte le persone che incontrava.
12:15Seguivano la sua auto.
12:25Un giorno lo pedinano e notano che va spesso in un appartamento
12:29assieme ad un altro mafioso, Gioacchino Labarbera.
12:42Gli uomini della DIA riempiono l'appartamento di microfoni,
13:01intercettazione ambientale si chiama, e ascoltano.
13:03Quando lo arrestano, gli contesteranno proprio quelle intercettazioni,
13:29perché Gioè ha parlato parecchio in quell'appartamento.
13:36Gioè è disperato.
13:38Ha detto troppo.
13:39Lui, un uomo d'onore, un uomo di Cosa Nostra,
13:41ha parlato troppo danneggiando l'organizzazione.
13:44Fin dall'inizio, cerca di sminuire quello che ha detto,
13:48di contattare l'esterno e avvertire gli amici.
13:51È preoccupato.
13:53Sa che tra poco applicheranno anche a lui il 41 bis,
13:56il regime carcerario duro che impedisce ogni contatto con l'esterno.
13:59Ma soprattutto, sa che sta per accadere qualcosa di terribile
14:11e cerca di fermarlo.
14:13Poi, il 29 luglio, muore,
14:15impiccato alla gratta della finestra con i lacci delle scarpe.
14:19Un suicidio così, di un uomo così,
14:21ovviamente fa pensare e si apre un'inchiesta.
14:24Si notano alcune contraddizioni nelle versioni degli agenti
14:27e tre di questi vengono indagati.
14:29Ma il referto del medico è molto chiaro.
14:31L'autopsia concorda perfettamente con la dinamica suicidiaria.
14:35E infatti, i tre agenti sono indagati per agevolazione al suicidio
14:38con condotta omissiva,
14:40per aver rilasciato i lacci delle scarpe con i quali si è ucciso.
14:59Va bene, Antonino Gioè si è suicidato.
15:09Ma perché?
15:10In mia opinione,
15:13Gioè, approssimando sia un gesto estremo
15:17come la soppressione della propria vita,
15:20davvero si sia interrogato
15:22su dove lo aveva portato,
15:26lo avevano portato le scelte che aveva fatto,
15:28le scelte di adesione ad un'organizzazione criminale come Cosa Nostra,
15:32perché le feratezze alle quali Gioè aveva contribuito
15:37sono indicibili.
15:40Però per ragioni che a noi sfuggono,
15:43che sfuggiranno per sempre,
15:48Gioè si è sentito, si sentiva nel dovere
15:52di fare per una volta chiarezza su se stesso.
16:00Chiuso nella sua cella,
16:01nelle sue ultime ore di vita,
16:03Antonino Gioè scrive una lunga lettera.
16:10È importante quella lettera, molto importante.
16:17Ad un certo punto c'è un passaggio che suona così.
16:19Io rappresento la fine di tutto.
16:24La fine di tutto.
16:26E tutto, per un uomo come Gioè,
16:27è Cosa Nostra, è la mafia, è l'organizzazione.
16:31Sì, perché in quel momento
16:32stava succedendo qualcosa di strano a Cosa Nostra,
16:36qualcosa che va oltre la piovra e oltre il padrino,
16:38oltre la fiction, oltre la narrativa.
16:47All'inizio degli anni Ottanta,
16:49la battaglia per l'egemonia dentro Cosa Nostra
16:51era stata vinta da un gruppo
16:52che aveva annientato nel sangue tutti gli avversari,
16:55con una serie di omicidi
16:56che verrà ricordata come la mattanza.
16:58Più di mille morti ammazzati in meno di cinque anni.
17:21Dagli altri mafiosi,
17:22gli uomini del gruppo vincente
17:23vengono chiamati i viddani,
17:25i villani, i contadini,
17:26perché vengono da un paese dell'interno,
17:29Corleone.
17:33I corleonesi sono i più spietati e feroci
17:37e il loro capo è il più spietato e feroce di tutti.
17:40Si chiama Salvatore Riina,
17:42detto Totò Ucurtu.
17:43Salvatore Riina regge Cosa Nostra
17:57assieme all'Euluca Bagarella
17:58e a Bernardo Provenzano.
18:01Con lui, l'organizzazione diventa sempre più potente,
18:04segreta e feroce,
18:06e ricca.
18:07Oltre al traffico degli stupefacenti
18:09e al controllo delle attività illegali,
18:11ci sono anche le tangenti sugli appalti,
18:13una percentuale fissa,
18:15una tassa,
18:16che si chiama appunto
18:16tassa Riina.
18:19C'era una caratteristica fondamentale.
18:22A Milano c'era l'imprenditoria,
18:23la grande imprenditoria.
18:26Di questa grande imprenditoria
18:27i diretti rappresentanti
18:30ormai stavano parlando di tutto
18:34e di tutto di più.
18:35però c'era questa caratteristica.
18:40Arrivato a Rubicone,
18:42che non è il Rubicone,
18:43ma è arrivato sotto Roma,
18:46arrivato al massimo a Laniene,
18:51questi sembravano che non pagassero più mazzetta.
18:54E allora questa era l'anomalia
18:56della prima parte dell'indagine in mani pulite.
18:57Ma come mai tutta questa gente?
19:01Pagavano tutto fino a metà Italia.
19:03E guarda caso,
19:03proprio nell'altra metà Italia,
19:05Camorra, Andrangheta,
19:06Casalcrona Unita,
19:09Mafia,
19:11mazzetta non se ne pagavano.
19:14Questo evidentemente
19:15non poteva essere così.
19:16Il motivo non poteva che essere
19:18quel che un imprenditore poi disse.
19:20Dottor,
19:22lei mi dica tutto ciò che vuole sapere
19:25per questa metà dell'Italia.
19:28L'altra parte,
19:29ti ammazzano.
19:31Perché non sono due i soggetti interessati,
19:34il politico e l'imprenditore,
19:35ma sono tre.
19:36E il politico e l'imprenditore
19:38devono trovare l'accordo,
19:43o meglio,
19:44devono seguire le istruzioni,
19:45o meglio,
19:46devono attenersi alle indicazioni
19:48che, dice loro,
19:50il terzo soggetto,
19:51che è il garante della PAC sociale.
19:53Colui cioè che è in grado
19:55nel territorio di
19:56trovare le persone
19:59che devono fare i lavori subappalto,
20:01trovare i dipendenti,
20:02fare in modo che non accadessero,
20:04guarda caso,
20:05né incendi,
20:06né attentati,
20:10fare in modo che
20:11i terreni si sbloccassero
20:12al momento giusto.
20:14Insomma,
20:14il mafioso.
20:16Senza collusioni
20:17col mondo degli affari,
20:18e soprattutto con quello della politica,
20:20la mafia non sarebbe così forte.
20:22Senza soldi,
20:23senza coperture,
20:24senza protezioni,
20:25forse avrebbe già perso
20:26da un pezzo
20:27la sua guerra contro lo Stato.
20:29Una guerra
20:30che ha visto cadere magistrati,
20:32uomini delle forze dell'ordine,
20:33giornalisti,
20:34politici
20:34e semplici cittadini.
20:37Poi,
20:38all'inizio degli anni 90,
20:39succede qualche cosa
20:40che dà una mano allo Stato
20:42in questa guerra.
20:43C'è Tangentopoli.
20:44Anche se le inchieste
20:45non arrivano
20:46fino in Sicilia,
20:48comunque,
20:48il mondo politico cambia.
20:50La geografia politica
20:51di riferimento
20:52di Cosa Nostra
20:52si sgretola
20:53e lo Stato
20:54parte alla controffensiva.
20:55Cosa Nostra
21:08è nei guai.
21:09Reagisce come al solito,
21:11cerca di comprare magistrati
21:12che aggiustino i processi,
21:14minaccia,
21:14intimidisce.
21:19Uccide anche un magistrato,
21:20Antonino Scopelliti.
21:22Non basta.
21:23Il 30 gennaio 1992,
21:25la Corte di Cassazione
21:27conferma gli ergastoli
21:28del maxiprocesso
21:29dell'87,
21:30la prima grande sconfitta
21:32della mafia,
21:33che regola i suoi conti
21:34con chi non ha saputo
21:35tutelare i suoi interessi.
21:41La mattina del 12 marzo
21:42del 1992,
21:44l'eurodeputato
21:45di C. Salvo Lima,
21:47definito anche in atti giudiziari
21:48uno dei principali
21:49referenti politici
21:50di Cosa Nostra,
21:52viene inseguito
21:52da un killer
21:53per le strade di Mondello
21:54e ucciso
21:55a colpi di pistola.
22:08Ma non sono solo
22:09gli amici a pagare,
22:11ci sono anche i nemici.
22:12Fra questi,
22:13lo abbiamo visto,
22:14c'è Giovanni Falcone.
22:15muore Falcone
22:18e io ricordo,
22:22io andai,
22:23mi incontrai anche
22:24a un borsellino,
22:25ci frequentammo,
22:27andai anche a casa sua
22:28e c'era questa tensione
22:33in quest'uomo
22:34ed egli,
22:36io me lo ricordo,
22:38stavamo ancora,
22:39stavamo proprio
22:39durante i ponervi,
22:42quando disse,
22:42dobbiamo fare in fretta,
22:43in fretta,
22:44in fretta,
22:44dobbiamo capire,
22:45in fretta,
22:46dobbiamo vedersi.
22:47Bisogna fare in fretta,
22:48molto in fretta.
22:49Il procuratore aggiunto
22:51Paolo Borsellino
22:52aveva preso il posto
22:54di Giovanni Falcone
22:54a Palermo.
22:56Voleva riprendere in mano
22:57una precedente indagine
22:58su mafia e appalti,
23:00su Cosa Nostra,
23:01mondo imprenditoriale
23:02e mondo politico.
23:04Il 19 luglio 1992
23:06è una domenica
23:08e Paolo Borsellino
23:09sta andando a trovare la madre.
23:11Sono le 16.55
23:12quando la sua auto
23:13e quella degli agenti di scorta
23:15imboccano un vialetto
23:16che porta ad un tranquillo
23:17condominio residenziale
23:18in via d'Amelio.
23:19All'improvviso
23:20una 126 parcheggiata
23:22sulla strada
23:23esplode
23:23uccidendoli tutti.
23:49muoiono il giudice Borsellino,
24:10gli agenti Vincenzo Limuli,
24:11Agostino Catalano,
24:12Walter Cusina,
24:13Claudio Traina,
24:14Emanuele Aloi,
24:15tutti quanti.
24:16Perchè questo attentato?
24:19Perchè tutta questa fretta?
24:20Per preparare l'attentatuni
24:22ai danni di Giovanni Falcone
24:23ci sono voluti dei mesi.
24:25Invece adesso,
24:26dopo solo 56 giorni,
24:28la mafia uccide un altro magistrato,
24:30rischiando le conseguenze.
24:32La risposta dello Stato
24:33questa volta
24:33non si fa attendere.
24:35La stessa notte
24:36dell'attentato di Via d'Amelio,
24:38i principali boss mafiosi
24:39vengono trasferiti
24:40dai vari istituti di pena
24:41al supercarcere di Pianosa.
24:44Decidemmo non solo
24:45di trasferire
24:46i detenuti più
24:48pericolosi
24:50in carceri speciali,
24:54ma decidemmo anche
24:55di portare in Sicilia
24:57l'esercito
24:58per sollevare la polizia
25:00da compiti istituzionali minori.
25:03In tempi brevissimi
25:05passano le leggi
25:06sui collaboratori di giustizia
25:07e passa la legge
25:08sul 41 bis,
25:10il carcere duro
25:10che praticamente
25:11rende impossibile
25:12ai boss
25:13comunicare con l'esterno.
25:15Si intensifica
25:16lo sforzo investigativo
25:17e viene subito
25:18nominato procuratore di Palermo
25:19un magistrato
25:20del calibro
25:21di Giancarlo Caselli.
25:23C'è anche una risposta culturale,
25:25una forte rivolta
25:25delle coscienze
25:26che si concretizza
25:27in una manifestazione pubblica
25:29a Palermo.
25:30E la mafia?
25:31E cosa nostra?
25:33Cosa fa?
25:33Cosa nostra
25:35in quel periodo
25:36sta facendo qualcosa
25:37di ancora più strano.
25:39Ecco,
25:40a questo punto
25:40dobbiamo inserire
25:41nella nostra storia
25:42un altro personaggio,
25:43un personaggio da romanzo,
25:45ma da romanzo di spionaggio,
25:46come quelli di Ludlum
25:47o di Jean Le Carré.
25:49Si chiama
25:50Paolo Bellini
25:51ed è nato a Reggio Emilia
25:52il 14 novembre del 1954.
25:56Cioè no,
25:57si chiama Roberto da Silva
25:58ed è nato a Rio de Janeiro
26:00il 29 marzo del 1953.
26:02No,
26:04si chiama Luigi Iembo
26:06ed è nato a Cutri
26:07il 24 novembre del 1949.
26:11Insomma,
26:12chi è quest'uomo?
26:13Come si chiama?
26:14Bellini era
26:15una figura
26:17abbastanza
26:20direi abbastanza comune.
26:24Nel senso che
26:25di persone come Bellini
26:26ce ne sono state
26:28e ce ne saranno
26:28nel corso degli anni
26:29chissà quanto.
26:31Aveva avuto
26:31burrascosi
26:35trascorsi giudiziari
26:36era stato detenuto
26:37era stato detenuto
26:39anche sotto falso nome.
26:41Addirittura
26:42si era
26:42ipotizzato,
26:44si era scritto,
26:45si era detto
26:46che Bellini
26:47potesse aver avuto
26:47rapporti
26:48con
26:49servizi di sicurezza.
26:51Il suo nome
26:52è Paolo Bellini
26:53di Reggio Emilia
26:54ed è veramente
26:54un tipo strano.
26:56In effetti
26:56una persona
26:57che si trova
26:57in carcere
26:58sotto falso nome
26:59qualche perplessità,
27:01qualche idea
27:01da romanzo giallo
27:02la suscita.
27:08Bellini
27:09è un ex estremista
27:10di destra
27:10di avanguardia nazionale
27:11con precedenti penali
27:13per furto,
27:14ricettazione di opere d'arte
27:15e tentato omicidio.
27:17Non solo,
27:18è anche un informatore,
27:19un confidente
27:20dei carabinieri.
27:23Conosce Antonino Joè
27:24nel carcere di Sciacca
27:26nel 1981.
27:27Lui si fa chiamare
27:28da Silva,
27:29ma non importa.
27:30Probabilmente
27:30Joè conosce
27:31anche il suo vero nome.
27:37Dieci anni dopo,
27:38quando sono fuori,
27:39si incontrano di nuovo
27:40perché Bellini
27:41deve recuperare
27:42alcuni crediti in Sicilia
27:43e gli viene in mente
27:44di farsi aiutare
27:45dalla persona giusta,
27:46il suo amico Joè,
27:47che in quella zona
27:48della Sicilia
27:48sa come farsi valere.
27:50Ma il vero ramo di Bellini
27:53sono le opere d'arte.
27:55Così,
27:55quando i carabinieri
27:56di Modena
27:57lo contattano
27:57per un furto
27:58avvenuto alla Pinacoteca,
28:00un grosso furto
28:00per il quale si pensa
28:01la criminalità organizzata,
28:03a Bellini
28:03viene in mente Joè.
28:04Un maresciallo
28:08del nucleo tutela
28:09patrimonio artistico,
28:10il maresciallo
28:11Roberto Tempesta,
28:12consegna a Bellini
28:13una busta con le foto
28:14delle opere d'arte rubate.
28:21Bellini le fa vedere
28:22a Joè.
28:23Esagera,
28:24gli dice che le foto
28:25gli sono state date
28:26da un gruppo
28:27di onorevoli del Nord
28:28che sono molto interessati
28:29al recupero.
28:30Joè riferisce a Giovanni Brusca
28:34che riferisce a Totò Riina.
28:36A quel punto
28:36a Joè,
28:37a Brusca,
28:37a Riina,
28:38a qualcuno
28:39dentro Cosa Nostra
28:39viene in mente un'idea.
28:44Secondo Giovanni Brusca,
28:45in uno degli incontri successivi
28:47è Joè
28:47a mostrare a Bellini
28:48delle foto,
28:49delle polaroide
28:50scattate a quadri
28:51e opere d'arte.
28:52Sono altre opere d'arte
28:53e Cosa Nostra
28:54si offre di restituirle
28:56allo Stato.
28:56In cambio,
29:00vuole gli arresti ospedalieri,
29:01quelli da cui è facile
29:02contattare l'esterno
29:03o scappare
29:04per mafiosi come
29:05Luciano Liggio,
29:06Pippo Calò,
29:07Bernardo Brusca,
29:08Giovanni Battista Pullarà
29:09e Giuseppe Gambino.
29:12Una trattativa,
29:13insomma,
29:14una trattativa con lo Stato,
29:16opere d'arte
29:16in cambio
29:17di un abbassamento
29:18della guardia.
29:19Attenzione,
29:20perché non è un'idea
29:21da sottovalutare.
29:22Cosa Nostra
29:22ci ha pensato.
29:24A farle venire
29:24questa idea
29:25sono state alcune parole
29:26di Bellini
29:27nel commentare
29:27la strategia mafiosa.
29:29Una persona,
29:30per quanto importante,
29:31può essere sostituita.
29:33Un'opera d'arte,
29:34una volta persa,
29:35è persa per sempre.
29:37Cosa Nostra
29:38si rende conto
29:38all'improvviso
29:39che quello
29:39del patrimonio artistico
29:41può essere un canale
29:42di trattativa
29:42con lo Stato.
29:44Non solo.
29:45Ad un certo punto
29:46Gioè dice
29:46che potrebbero
29:47far saltare in aria
29:48la torre di Pisa.
29:49Bellini dice
29:50che sarebbe terribile,
29:51sarebbe la morte
29:52di un'intera città.
29:53Sono discorsi
29:55che vengono
29:55presi in considerazione,
29:57ascoltati direttamente.
29:59Durante uno
30:00dei loro incontri
30:00c'è lo stesso
30:01Giovanni Brusca
30:02che ascolta.
30:05Sembra davvero
30:05un film.
30:06Ad un certo punto
30:07però
30:07la trattativa
30:08si blocca.
30:10Il maresciallo
30:10Tempesta
30:10non può
30:11far liberare
30:12un gruppo
30:12di mafiosi
30:12neppure
30:13nome dei suoi superiori.
30:15Il maresciallo
30:16comunica a Bellini
30:17che non se ne fa niente
30:18e che la cosa
30:18finisce lì.
30:20Bellini
30:20naturalmente
30:21è terrorizzato.
30:22non si può dire
30:23una cosa del genere
30:24alla mafia.
30:25Portare impunemente
30:26la notizia
30:26di un rifiuto.
30:30Così
30:31dice a Gioè
30:31che lo Stato
30:32tratta
30:32ma riduce
30:33l'offerta
30:33solo per
30:34Bernardo Brusca
30:34intatto.
30:37È una menzogna
30:38ma serve
30:38a prendere tempo
30:39e restare vivo.
30:40Non si può
30:40dire di no
30:41alla mafia.
30:42Bellini
30:42ha cercato
30:43di legittimarsi
30:44al massimo
30:46delle sue possibilità
30:48come soggetto
30:51credibile
30:52per il suo
30:54interlocutore
30:54del momento
30:55ma nell'ambito
30:57di un discorso
30:59che non andava
30:59oltre
31:00i quadri
31:03per il recupero
31:04dei quali
31:05aveva avuto
31:06una richiesta
31:07da parte
31:07di un sotto ufficiale
31:09del reparto
31:10di tutela
31:10del patrimonio artistico.
31:11Non fu sicuramente
31:13una trattativa
31:13perché
31:15Bellini
31:16non aveva
31:17nessuna investitura.
31:18Intanto
31:18succede un'altra cosa
31:20un'altra cosa
31:21strana
31:21c'è un capitano
31:22dei Carabinieri
31:23che si chiama
31:24Giuseppe De Donno
31:25il capitano De Donno
31:26è un importante ufficiale
31:28del ROS
31:28il reparto operativo
31:29speciale
31:30dei Carabinieri
31:30che sta cercando
31:31di catturare
31:32a tutti i costi
31:33Totò Riina
31:33durante un volo
31:35Palermo-Roma
31:36che si svolge
31:37tra l'attentato a Falcone
31:39e quello a Borsellino
31:40il capitano De Donno
31:41incontra per caso
31:42il figlio
31:43di Don Vito Ciancimino
31:44Ciancimino
31:46è l'ex sindaco
31:47di Palermo
31:47punto di riferimento
31:49politico per i corleonesi
31:50che in seguito
31:51verrà condannato
31:52a dieci anni
31:52per associazione
31:53di stampo mafioso
31:54Al capitano De Donno
31:56viene un'idea
31:57incontrare Don Vito
31:58e convincerlo
31:59a collaborare
32:00lo fa
32:01lo incontra
32:02e poi lo fa incontrare
32:03con il suo superiore
32:04il colonnello Mario Mori
32:05che comanda il ROS
32:06Il colonnello Mori
32:15è un ufficiale
32:15di grande esperienza
32:17che ha diretto
32:17operazioni contro
32:18la mafia e il terrorismo
32:19e che in seguito
32:20verrà messo
32:21al comando del SISDE
32:22il servizio segreto civile
32:23Azzarda
32:25bleffa
32:26dice che questa guerra
32:27tra stato e mafia
32:28non può portare a nulla
32:29e che vorrebbe parlare
32:30con qualcuno
32:30di Cosa Nostra
32:31Ciancimino prende tempo
32:34e si consulta con i boss
32:36attraverso il dottor
32:37Antonino Cinà
32:38e è di questa situazione
32:40che Riina
32:41ovviamente
32:41ha notizia
32:42immediata
32:43e siccome la persona
32:47con la quale
32:48Ciancimino
32:49ha avviato
32:50questo contatto
32:53è una figura
32:55di ufficiale
32:56dell'arma
32:56di assoluto rilievo
32:58perché è il vice
32:59comandante operativo
33:00del ROS
33:01nelle parole
33:02che Riina
33:03adopra con Brusca
33:04e che riassumono
33:05il tutto
33:06si coglie
33:09questa
33:11potremmo definirla
33:13soddisfazione
33:14di Riina
33:15la controparte
33:16pubblica
33:17lo Stato
33:18colpito
33:22e colpito duro
33:23attraverso le stragi
33:24sta cercando
33:27di trovare
33:27una via d'uscita
33:28alla situazione
33:29che altrimenti
33:31è ingovernabile
33:32poi
33:34ad un incontro
33:35successivo
33:35riporta il parere
33:36della mafia
33:37si può fare
33:38Totò Riina
33:45ha elencato
33:46una serie di richieste
33:47il papello
33:48lo hanno chiamato
33:49via il 41 bis
33:51via la legge
33:52Rognoni
33:52la torre
33:53che blocca
33:53i beni dei mafiosi
33:54via la normativa
33:55sui pentiti
33:56revisione
33:57delle sentenze
33:58già pronunciate
33:59la mafia
33:59tratta
34:00lo Stato
34:01cosa offre
34:01il colonnello Mori
34:03a questo punto
34:04è spiazzato
34:05voleva soltanto
34:06arrivare alla cattura
34:06di qualche latitante
34:07non può trattare
34:08a nome dello Stato
34:09così lo dice
34:10a Ciancimino
34:11che i boss
34:12si consegnino
34:13e lo Stato
34:14tratterà bene
34:14le loro famiglie
34:16a questo punto
34:17come Bellini
34:18anche Ciancimino
34:19si spaventa
34:19lo dice il colonnello Mori
34:23lei mi vuole morto
34:24anzi
34:25vuole morire anche lei
34:26io questo discorso
34:27non lo posso fare a nessuno
34:29e anche questa serie
34:31di incontri
34:31si blocca
34:32il capitano
34:34De Donno
34:34e il colonnello Mori
34:35dichiareranno
34:36in seguito
34:37che per loro
34:37era solo un modo
34:38per arrestare
34:39qualche latitante
34:40per Cosa Nostra
34:41invece
34:42si tratta
34:42di una vera
34:43e propria trattativa
34:44per farla andare avanti
34:46per sbloccarla
34:47Totorina dice
34:48che ci vuole un colpetto
34:49è la solita strategia
34:51dei corleonesi
34:51sparare per parlare
34:53fare la guerra
34:54per fare la pace
34:55bisogna dare un colpetto
34:57bisogna ammazzare qualcuno
34:58inizialmente ne parla
35:01la Barbera
35:02e poi viene confermato
35:03anche da Brusca
35:04e da altri collaboratori
35:06l'oggetto
35:09dell'attentato
35:10dovevo essere proprio io
35:11si trattava
35:13di collocare
35:14un ordigno esplosivo
35:15di alto potenziale
35:17dentro un tombino
35:18posto davanti
35:19casa dei miei suoceri
35:21il momento fu rinviato
35:25per la presenza
35:28di frequenze
35:29di un sistema
35:31di allarme
35:32collegato
35:33ad una banca
35:34che stava proprio
35:34nei pressi
35:35che avrebbe potuto
35:36innescare
35:37anzitempo
35:38il meccanismo esplosivo
35:39per cui fu rinviato
35:41poi furono arrestati
35:42la Barbera
35:43Gioè
35:44Riina
35:45e quindi il progetto
35:46non fu più perseguito
35:48per fortuna
35:49intanto
35:50Totorina viene arrestato
35:52su indicazione
35:53di un boss
35:54che sta collaborando
35:55Valduccio Di Maggio
35:56i carabinieri
35:57del capitano ultimo
35:58bloccano un'auto
35:59all'angolo
36:00tra via Bernini
36:00e via
36:01alle regione siciliana
36:02a Palermo
36:03dentro
36:04c'è Totorina
36:05il capo della mafia
36:06colonnello
36:10l'ex autista
36:11di Totorina
36:12Mutolo
36:13ha detto
36:13Riina
36:14è Dio
36:15o è il demonio
36:16che impressioni
36:17l'ha fatto
36:17come uomo?
36:18non mi è apparso
36:19né un padre eterno
36:20né un demonio
36:21una persona
36:23in un certo senso
36:23di messa
36:24tipica
36:25di una Sicilia
36:27rurale
36:27dell'interno
36:28che ancora
36:29si vede
36:30in alcune parti
36:31della Sicilia
36:31molto formale
36:33molto corretto
36:34nella forma
36:34molto attento
36:35molto pronto
36:38a valutare
36:39le persone
36:40che gli stavano
36:41di fronte
36:42è il 15 gennaio
36:431993
36:44il 23 marzo
36:46viene arrestato
36:46anche Antonino
36:47Gioè
36:47le cose però
36:49non si fermano
36:49Cosa Nostra
36:51ha un suo piano
36:51una sua strategia
36:52che va avanti
36:53anche senza il capo
36:55per sbloccare
36:55la trattativa
36:56scatta un piano diverso
36:57la guerra
36:58continua
36:59il 14 maggio
37:031993
37:04un'auto
37:05carica di esplosivo
37:06esplode in via
37:07Fauro
37:08a Roma
37:08a 15 metri
37:09da un incrocio
37:10è un'esplosione
37:11violentissima
37:11che sconvolge
37:12tutta la zona
37:13L'ordigno
37:17era sistemato
37:18all'altezza
37:18del numero
37:19civico
37:1962
37:20di via Fauro
37:21in un attimo
37:22si scatena
37:22l'inferno
37:23saltano in aria
37:24i serbatoi
37:24di molte auto
37:25parcheggiate
37:25nelle vicinanze
37:26le schiegie
37:27della bomba
37:28arrivano fino
37:28al quarto piano
37:29dei palazzi
37:29intorno
37:30e abbattono
37:30le balconate
37:31l'onda d'urto
37:32fa letteralmente
37:33esplodere
37:34i vetri
37:34delle finestre
37:35rottami
37:35e calcinacci
37:36dappertutto
37:37fiamme
37:37e fumo
37:38e panico
37:39tra la gente
37:39del quartiere
37:40incredibilmente
37:41ci sono soltanto
37:42una trentina
37:43di feriti
37:43nessuno grave
37:44il vero obiettivo
37:46era un giornalista
37:47che stava passando
37:48con la macchina
37:49seguito dalla scorta
37:50Maurizio Costanzo
37:51che in quei tempi
37:52si era esposto
37:53nella lotta alla mafia
37:54con una serie
37:55di trasmissioni televisive
37:56credo
37:57che la mafia
37:59abbia voluto
38:00indicare
38:01nei media
38:02nelle informazioni
38:03in un certo tipo
38:04di informazione
38:05molto diretta
38:07un rischio
38:08e perché non pensare
38:09che questo sia temibile
38:10o perché non pensare
38:12che la mafia
38:13o
38:14i nuovi padroni
38:16della mafia
38:17la nuova cupola
38:18che ha preso
38:18l'eredità
38:19di Rina
38:20abbia voluto dare
38:21un primo
38:22preciso segnale
38:23è un'ipotesi
38:25l'attentato
38:26non riesce
38:27ma la mafia
38:28non si ferma
38:29è scattato
38:29il piano diverso
38:30sta per succedere
38:31qualcosa di terribile
38:3227 maggio
38:341993
38:35Firenze
38:36per tutto il giorno
38:44i turisti
38:45hanno affollato
38:46il centro storico
38:46le piazze
38:47e le strade
38:48come via
38:48dei georgofili
38:49dove si trova
38:50la torre dei pulci
38:51sede di un'importante
38:53accademia artistica
38:54tutto tranquillo
38:55fino a luna di notte
38:57a quell'ora
38:58una miscela
38:59di pentrite
39:00T4
39:00tritolo
39:01e nitroglicerina
39:02nascosta
39:02in un furgoncino rubato
39:04esplode
39:04distruggendo la torre
39:06e danneggiando
39:07tutti gli edifici
39:07che le stanno attorno
39:08per un raggio
39:09di 400 metri
39:10i danni sono enormi
39:33lì accanto
39:33ci sono chiese
39:34c'è la galleria
39:35degli uffizi
39:35ci sono quadri
39:36ci sono statue
39:37vanno distrutti
39:38tre dipinti
39:39per un valore complessivo
39:40di 15 miliardi
39:41e ce ne vogliono
39:42altri 30
39:43soltanto per ricostruire
39:44la torre
39:45ma soprattutto
39:49è il bilancio
39:50delle vittime
39:50ad essere più grave
39:515 morti
39:52la famiglia
39:53che custodiva
39:54la torre
39:54e un vicino
39:54e 35 feriti
39:56e non è finita
40:14il 27 luglio 1993
40:17via palestro
40:18milano
40:18sono le 23
40:19c'è un'auto
40:20che sta fumando
40:21parcheggiata
40:22contro mano
40:22viene fermata
40:24una pattuglia
40:24dei vigili urbani
40:25che chiama
40:26i vigili del fuoco
40:27aprono il baule
40:28e dentro
40:29trovano un pacco
40:30stretto con il nastro adesivo
40:31collegato all'auto
40:32da alcuni fili
40:33i vigili del fuoco
40:35si allontanano
40:36e stanno facendo
40:36sgomberare la strada
40:37quando all'improvviso
40:38l'auto esplode
40:39l'esplosione
40:51uccide
40:52quattro vigili
40:52del fuoco
40:53un pezzo dell'auto
40:54scardinato
40:55dallo scoppio
40:56vola attraverso
40:57i giardini pubblici
40:58ed uccide
40:58un cittadino marocchino
40:59che stava dormendo
41:00su una panchina
41:01anche qui
41:07l'obiettivo
41:07è un museo
41:08il PAC
41:09padiglione d'arte contemporanea
41:11che viene completamente
41:12sventrato dall'esplosione
41:13mentre viene danneggiata
41:15anche la Villa Reale
41:16sede della Galleria
41:17d'Arte Moderna
41:18e non è finita
41:20non ancora
41:2128 luglio 1993
41:23piazza San Giovanni
41:25in Laterano
41:26Roma
41:26un'autobomba
41:27esplode poco dopo
41:28mezzanotte
41:29provocando un cratere
41:30del diametro
41:31di quasi 4 metri
41:32nell'angolo
41:33tra il Palazzo del Laterano
41:34e la Basilica di San Giovanni
41:35nessuna vittima
41:50soltanto qualche ferito
41:51ma moltissimi danni
41:53ai quadri
41:53agli affreschi
41:54e alle superlettili
41:55dei palazzi
41:55osservati con preoccupazione
41:57anche dal Papa
41:58il giorno dopo
41:59e ancora
42:04Via del Velabro
42:06Roma
42:06il portico
42:23della chiesa
42:24del Velabro
42:24crolla sotto
42:25l'esplosione
42:26di un'autobomba
42:27che danneggia
42:27anche l'interno
42:28della chiesa
42:28e molti dei palazzi vicini
42:30e ferisce anche
42:31alcuni abitanti
42:32della zona
42:32un'altra bomba
42:34la quinta
42:34in pochi mesi
42:36la mafia faceva paura
42:38e il quadro politico
42:42sfilacciato
42:44induceva più a temere
42:46che ad avere fiducia
42:48non basta
42:49c'è qualcosa di più
42:50qualcosa di più inquietante
42:52se possibile
42:52il 28 luglio
42:54mentre stanno esplodendo
42:55le bombe a Roma
42:56un blackout
42:57a Palazzo Chigi
42:58isola completamente
42:59tutti i telefoni
43:00e le linee di comunicazione
43:01Palazzo Chigi
43:02dove sta il Presidente
43:03del Consiglio
43:04completamente isolato
43:06e in un momento
43:06come quello
43:07fu strano
43:08fu strano
43:08quello che avvenne
43:12l'interruzione
43:14della comunicazione
43:16le luci
43:17che mancarono
43:20quindi la corrente
43:22il telefono
43:23però
43:24non ci perdemmo di coraggio
43:26fu io stesso
43:28parlando
43:29col Capo
43:29dello Stato
43:30a dichiararmi
43:32disponibile
43:33a trasferire
43:34tutti gli apparati
43:36di sicurezza
43:37dal Ministero
43:38dell'Interno
43:39a Palazzo Chigi
43:40e da Palazzo Chigi
43:41governammo
43:42questa difficile
43:43situazione
43:44ecco
43:45il timore
43:45ci poteva essere
43:46perché
43:46l'offensiva
43:49sul
43:49diciamo
43:50sul continente
43:51era imprevista
43:55e imprevedibile
43:56il 28 luglio
43:571993
43:59scoppiano
43:59le bombe a Roma
44:00e c'è il blackout
44:01a Palazzo Chigi
44:02il giorno dopo
44:03Antonino Gioè
44:04viene trovato
44:05impiccato
44:05con i lacci
44:06delle scarpe
44:07alle grate
44:07della cella
44:08perché
44:09torniamo alla sua lettera
44:13a quelle tre pagine
44:14che Antonino Gioè
44:15scrive poco prima
44:16di morire
44:16io rappresento
44:23la fine di tutto
44:24c'è un episodio importante
44:26raccontato da
44:27Gioacchino la Barbera
44:28dopo che viene arrestato
44:29e comincia a collaborare
44:30con la giustizia
44:32lui e Gioè
44:33sono dentro il tunnel
44:34sotto l'autostrada
44:35nei pressi di Capaci
44:36a sistemare
44:37l'esplosivo
44:37che ucciderà
44:38Giovanni Falcone
44:39sua moglie
44:40e la sua scorta
44:40la Barbera
44:42non capisce
44:43quello che sta succedendo
44:44la tentatuni
44:45quella cosa così grossa
44:46e così
44:47lo prende da parte
44:48cosa stiamo facendo
44:53gli chiede la Barbera
44:54cosa vogliono fare
44:55i Corleonesi
44:56la guerra allo Stato
44:57ma così
44:58dove andiamo a finire?
45:00dove andiamo a finire?
45:01per Gioè
45:01non ci sono alternative
45:02per noi
45:03gli dice
45:04c'è l'alternativa
45:05di finire all'ergastolo
45:06oppure
45:07di morire in un conflitto a fuoco
45:08o di mettersi un laccio al collo
45:10e suicidarsi
45:11o anche
45:12di essere ammazzati
45:13da cosa nostra
45:13se avessero manifestato
45:15il minimo segno di dissenso
45:16poi
45:19gli dice un'altra cosa
45:20una cosa che fa paura
45:21quello è soltanto l'inizio
45:24ci sono cose che devono succedere
45:26cose che devono fare
45:27cose terribili
45:29più o meno quando Gioè sta scrivendo la sua lunga lettera
45:34cosa nostra ne sta scrivendo un'altra
45:36i postini della mafia
45:48ne imbucano quattro coppie
45:49due
45:51non si sa dove vadano a finire
45:52mentre altri due
45:54arrivano
45:54una al corriere della sera
45:56e una al messaggero
45:57e sono lettere
45:58che fanno paura
45:59tutto quello che è accaduto
46:01è soltanto il prologo
46:03dopo queste ultime bombe
46:05informiamo la nazione
46:06che le prossime avvenire
46:07andranno collocate
46:08soltanto di giorno
46:09in luoghi pubblici
46:10saranno esclusivamente
46:12alla ricerca di vita umana
46:14ho scritto
46:15garantiamo
46:16che saranno centinaia
46:17non era mai successo
46:19non era mai accaduto
46:21che la mafia scrivesse delle lettere
46:23per rivendicare degli attentati
46:24ma forse
46:25sono solo parole
46:26blef
46:27tentativi
46:29per alzare la tensione
46:30della trattativa
46:31invece no
46:32quello che accade dopo
46:34non riuscirebbe ad immaginarlo
46:36neppure uno scrittore
46:36neanche Mario Puzzo
46:37neanche nel padrino
46:38nel gennaio del 94
46:43doveva scoppiare
46:44un'altra bomba
46:45era stata confezionata
46:46con esplosivo
46:47pressato dentro sacchi
46:48della spazzatura
46:49legato e compattato
46:51con nastro adesivo
46:52perché fossero più micidiali
46:56ci avevano messo assieme
46:57anche pezzetti
46:58di tondino di ferro
46:59in modo che facessero
47:00da proiettili
47:01alcune di quelle bombe
47:05vengono caricate
47:06dentro una macchina
47:07a cui viene applicato
47:08un telecomando
47:08che servirà
47:09a farle esplodere
47:10poi
47:14l'autobomba
47:15viene portata
47:15sull'obiettivo
47:16lo stadio olimpico di Roma
47:18di domenica
47:20un'ora prima
47:20della fine della partita
47:22pronta ad esplodere
47:23al passaggio del pullman
47:25con i carabinieri
47:25del servizio d'ordine
47:26ma succede un imprevisto
47:52il telecomando non funziona
47:54e la bomba non salta
47:55questo è terrorismo
47:58questa è un'altra cosa
47:59non sono omicidi intimidatori
48:01magistrati e poliziotti
48:03da togliere di mezzo
48:04azioni di vendetta
48:05contro chi si è opposto
48:06alla mafia
48:07l'omicidio di Salvo Lima
48:09le stragi di Falcone
48:10quella di Borsellino
48:11per quanto anomala
48:12rispondevano ancora
48:14ad una logica di vendetta
48:15di eliminazione diretta
48:17di uomini dello Stato
48:18che si erano opposti
48:19alla mafia
48:19gli attentati
48:21alle opere d'arte
48:22sono un passo in avanti
48:23in una logica intimidatoria
48:25nei confronti dello Stato
48:26ma quella indicata
48:28dalla lettera
48:29è una cosa diversa
48:30questo è terrorismo
48:31queste sono stragi
48:32è strategia della tensione
48:35poi all'improvviso
48:36tutto si blocca
48:37le stragi
48:38non ci sono più
48:39le bombe
48:39non esplodono più
48:40perché?
48:41il 6 giugno 1998
48:45presso la corte d'assise
48:47di Firenze
48:48si tiene il primo processo
48:49per le stragi del 93
48:50la sentenza
48:52confermata poi anche
48:53dalla corte d'assise
48:54d'appello
48:55condanna come mandanti
48:56delle bombe
48:57Totò Riina
48:58Leoluca Bagarella
48:59Matteo Messina Denaro
49:00Giovanni Brusca
49:01Bernardo Provenzano
49:03Giuseppe Ferro
49:04Filippo
49:04e Giuseppe Graviano
49:05sono tutti i boss mafiosi
49:08e come dice la sentenza
49:09le bombe le hanno fatte mettere
49:11proprio per questo
49:11per un vero e proprio
49:13attacco terroristico
49:15contro lo Stato italiano
49:16per costringerlo
49:17a venire a patti
49:18con Cosa Nostra
49:19distruggere parti
49:20del patrimonio artistico italiano
49:22aveva l'unico scopo
49:23di dar vita
49:24ad una vera e propria
49:25guerriglia armata
49:26contro lo Stato
49:26proprio perché questo
49:28per la prima volta
49:29nella storia repubblicana
49:30aveva osato reagire
49:32ai precedenti
49:32atteggiamenti criminali
49:34la sentenza
49:35parla anche degli incontri
49:37fra gli uomini dello Stato
49:38e gli emissari della mafia
49:39qualunque cosa fosse
49:41trappola o trattativa
49:43è così che la intesero
49:44gli uomini di Cosa Nostra
49:45è la sentenza di Firenze
49:47a dirlo
49:48l'effetto che ebbe
49:50sui capi mafiosi
49:51fu quello di convincerli
49:52definitivamente
49:53che la strage
49:54era idonea
49:54a portare vantaggi
49:55all'organizzazione
49:56forzare la mano allo Stato
49:59dichiarare guerra all'Italia
50:01per dirla con le parole
50:02semplici e terribili
50:03di Giovanni Brusca
50:04che voleva addirittura
50:05disseminare le spiagge di Rimini
50:07di siringhe infette
50:08o fai quello che ti diciamo noi
50:10o se no
50:11ti mettiamo tante di quelle bombe
50:13che non ci fermiamo più
50:14e invece
50:15a un certo punto
50:16si fermano
50:16perché?
50:18forse
50:19Cosa Nostra ha capito
50:20che la strategia stragista
50:21non può vincere
50:22e ha fatto marcia indietro
50:23forse lo Stato
50:24ha resistito
50:25e ha vinto
50:26lo Stato
50:27ebbe la forza
50:28di contrastare
50:29e di reagire
50:31non possiamo dire
50:33di avere sconfitto
50:34la mafia
50:34ma di avere
50:35portato colpi mortali
50:37all'organizzazione
50:38malavitosa
50:39non solo in Sicilia
50:41ma anche in altri
50:42territori
50:43del nostro paese
50:44questo
50:45lo si può
50:45tranquillamente
50:46affermare
50:47ma forse
50:48è Cosa Nostra
50:49che ha scelto
50:50strade più traverse
50:51ma meno ripide
50:52è sempre la sentenza
50:54di Firenze
50:54a dirlo
50:55gli animatori
50:57di questa campagna
50:58quella stragista
50:59si resero conto
51:00però
51:01in corso d'opera
51:01che le stragi
51:02avrebbero potuto
51:03rivelarsi inefficaci
51:04per questo
51:05si fecero promotori
51:06alla fine del 93
51:07di un apposito
51:08movimento politico
51:10Sicilia Libera
51:11che assecondasse
51:11le loro iniziative
51:12nell'ottobre del 93
51:19a Catania
51:20a Palermo
51:21nasce Sicilia Libera
51:22che assieme a tante persone
51:24ignare ed oneste
51:24ha tra i suoi promotori
51:26occulti
51:26niente meno che
51:27Leo Luca Bagarella
51:28scopo di Sicilia Libera
51:32aggregare voti
51:33e collegarsi
51:34ad altri movimenti
51:35autonomisti al sud
51:36ma soprattutto
51:37fare da interlocutore
51:38di altri movimenti
51:39e uomini politici
51:40in fondo
51:44è proprio da lì
51:45che vengono molti
51:46dei guai di Cosa Nostra
51:47la perdita
51:48di un referente politico
51:49forse
51:50in quegli anni
51:51Cosa Nostra
51:52lo trova
51:52questo referente politico
51:53su questo versante
51:55come anche
51:56sull'esistenza
51:57di ipotetici
51:58altri mandanti
51:59dietro alle stragi
52:00del 93
52:01e all'omicidio
52:02del giudice Borsellino
52:03la magistratura
52:04sta ancora indagando
52:05comunque
52:06le stragi cessano
52:07e per la mafia
52:08sembra aprirsi
52:09un'altra fase storica
52:10una fase
52:11in cui la mafia
52:11sembra essere diventata
52:12invisibile
52:13forse davvero
52:14lo Stato ha vinto
52:15e la mafia
52:16non c'è più
52:16parlare di mafia
52:18invisibile
52:18non vuol dire
52:20mitizzarla
52:21o farne qualcosa
52:22di inafferrabile
52:23la mafia
52:25è per noi
52:26che siamo qua
52:27è visibile
52:28può diventare
52:30invisibile
52:31se non se ne parla più
52:32se si ritiene
52:33che l'attuale fase
52:34di Pax mafiosa
52:36possa
52:38determinarne
52:40la sconfitta
52:42e se la politica
52:44non mette più
52:45nelle sue agende
52:46il problema
52:47mafioso
52:48come priorità
52:49allora sì che
52:51ci preoccuperemmo
52:54moltissimo
52:55in realtà
52:56per chi sta qua
52:57per chi combatte
53:00per chi vive
53:01in questa terra
53:02la mafia
53:03è visibilissima
53:04questa è una storia
53:06di mafia
53:07una storia di mafia
53:08molto particolare
53:09ed è anche la storia
53:10di un uomo in crisi
53:11lo abbiamo visto
53:12un uomo che si uccide
53:13quando crede che sia finito tutto
53:14un uomo dell'organizzazione
53:16come dimostra
53:17un'intercettazione
53:19che lo sorprende
53:19assieme alla barbera
53:21sono due amici
53:22sono tranquilli
53:23sono a riposo
53:24stanno parlando
53:24del più e del meno
53:25e come due colleghi
53:27parlano anche di lavoro
53:28di capimandamento
53:30di cosche
53:30di mafia
53:31d'acplettazione
53:33di un uomo
53:33quando stavamo guardando
53:34stavamo chiesto
53:34di questo
53:35per la padella
53:36dobbiamo
53:36domandarsi
53:37si va a考ere
53:37tutto so
53:38a fitta
53:39del percorso
53:40anche di una
53:41santa palle
53:41rimbara
53:42ma
53:42si dice
53:43che è
53:43che è
53:43che è
53:46che è
53:46che è
53:47che è
53:48poi
53:50ciò
53:50leggendo
53:51su
53:53il
53:53è
53:54un
53:54tetano
53:55o
53:56un
53:58tetano
53:58di tre vature, e che quando andranno qui il cuore si andranno a vedere la operazione
54:03del corregionale di creare l'autore di gente che è un puro.
54:28Grazie a tutti
54:58Grazie a tutti
55:28Grazie a tutti
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