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00:00Bene, buongiorno agli amici di Teletutto, da questo momento connessi come quotidianamente
00:19accade per una bella chiacchierata che oggi mette al centro una figura, un pittore che
00:26tanto ha regalato a Brescia raccontando Brescia e la sua provincia, i suoi volti, i suoi
00:32paesaggi in tutto il mondo e sto parlando di Ottorino Garosio raccontato oggi da Eugenio
00:38Busi e Hermes Pasini, grazie a entrambi per aver accolto il mio invito, grazie per essere
00:45qui per raccontarci una bella mostra che fa parte in realtà di un viaggio cominciato in
00:50Valle Sabbia con altri appuntamenti e che adesso vede al Museo Martino Dolci la presenza
00:57della mostra fino esattamente al 28 di dicembre, questo in premessa, adesso però vorrei parlare
01:04innanzitutto con voi della figura di Ottorino Garosio perché siete entrambi dei grandi conoscitori
01:13di questa figura che ripeto ha regalato tanto e quindi mi piacerebbe avere uno sguardo vostro
01:19che magari ha uno sguardo meno convenzionale, a parte il fatto che c'è anche chi è un
01:24grande pittore e quindi lo può guardare anche con occhi da collega se così posso dire.
01:35Sarebbe una gran cosa se fossi bravo come lui, però insomma io l'ho conosciuto che avevo
01:4215 anni e finché è morto insomma un po' ci ho vissuto assieme e gli ho anche rubato qualcosa
01:49di sicuro.
01:50Com'è giusto che sia perché i grandi sanno sempre essere anche molto generosi e quindi
01:55non hanno paura di trasferire la loro competenza diciamo così in generale a chi arriva dopo
02:03di loro. Lui è morto nel 1980 se non ricordo male.
02:06Sì, 80 e a Desenzano finiva la sua mostra, è morto il 5 mi pare di novembre e io stavo
02:18dallestendo la mia al suo posto, gli ho proprio dato il cambio anche quando è morto, poverino,
02:26però mi è sempre rimasto qui perché nel senso che è veramente stato uno dei più grandi
02:32dei pittori bresciani, quello è fuori dubbio, tutti possono dire quello che vogliono ma nei
02:37numeri 1 Garosio c'è e non ce lo porta via più nessuno da lì.
02:42Umilmente mi sento di dire che è proprio così.
02:45No, no.
02:45È proprio così.
02:48Allora, un quadro di Garosio guardandolo dall'altra parte del fiume o è Garosio o è un Garosio falso,
02:57perciò ha una calligrafia Garosio che è inconfondibile, c'è solo lui così e questo
03:06è un grande punto per un pittore.
03:08Vale per tutti quelli che sono gli artisti, non solo per i pittori, chi si esprime attraverso
03:14l'arte e lo fa in un modo che non è equiparabile ad altri è di sicuro uno straordinario artista.
03:23Sì, sì, sì, sì, ma infatti lui era proprio questo, ma lo era anche nel modo di vivere.
03:31Sembrava che ci fosse solo lui quando c'era lui, era incredibile viverci insieme.
03:38Riempiva tutti gli spazi.
03:40Esattamente, li riempiva come riempiva tutto lo spazio del quadro con quattro pedellate,
03:46lui viveva così, dipingeva così, proprio in un modo vero, in un modo poi che con poco
03:53dava tanto.
03:55Come ha cominciato Ottorino Garosio a dipingere?
03:58So che il padre era un decoratore, non so se questo in qualche modo ha aiutato la voglia
04:07e il desiderio di esprimersi attraverso la pittura.
04:10Beh, quello non lo so nemmeno io di sicuro, ma qualcosa avrà visto, ma il papà è che
04:17oltretutto quelle poche cose che ho visto non erano male, ma non ha niente a che vedere
04:26con questa pittura spadaccina spontanea di Ottorino.
04:30La pittura spadaccina è un modo di dirlo bellissimo, molto efficace, vero?
04:35Sì, infatti io l'ho proprio, allora, mentre dipingeva il quadro stava parlando mi dice
04:44devo finire, stavo andando a prenderlo per cosa, per portarlo alle pertiche, devo finire
04:50il quadro perché ogni sera ho visto una ragazzina che tornava da scuola eccetera eccetera
04:57e mentre però parlava stava facendo il quadro, ma l'ha finito, tutto, ha fatto tutto mentre
05:04parlava, perciò chi riesce a fare questo?
05:06È impossibile.
05:07È vero la storia Eugenio che quando arrivavano a lui dei suoi falsi, delle imitazioni, lui
05:16prendeva e li rendeva veri attraverso la sua pittura o correggendo o coprendo pur di non
05:23lasciare in giro qualcosa che era fraintendibile, mettiamola così.
05:28Assolutamente sì, ma non per sentito dire, io c'ero.
05:33Perciò io ho visto tre dipinti, forse erano quattro, di un pittore che non dico il nome
05:38ma era di un nostro amico che era strafelice che Garosio ha buoni prati e l'ho scritto
05:46sul libro, ha comprato i quadri suoi, Garosio che mi compra i quadri, felice, dopo qualche
05:54giorno ho trovato gli stessi soggetti rifatti da Garosio sulla stessa tela ma diventati
06:03Garosio a tutti gli effetti.
06:05Questa è una storia meravigliosa.
06:06Ha usato il disegno perché così era tutto facilitato.
06:10Garosio, Garosio, che sono Garosio tutt'oggi, non c'entra niente, l'altro è già morto
06:20anche lui con la felicità di aver venduto quattro quadri.
06:24Diciamo che nella sua immaginazione è restato che Garosio abbia acquistato i suoi quadri,
06:31in realtà poi l'epilogo è stato un po' diverso.
06:34Lui è uno che ha girato tanto, nel senso che non è che è rimasto nel suo contesto della
06:39Valle Sabbia, eccetera.
06:40Ha girato tanto.
06:42Ciò ha detto però è rimasto questo legame fortissimo con la sua terra di nascita.
06:48Eh beh sì sì.
06:48Lui è nato a Vestone, lo ricordo.
06:50Sì, ma anche lui infatti quando è stato da Milano non è mai stato contento più di
06:57tanto, anche perché quando uno vive in Val Sabbia, in quel periodo proprio della gente
07:04con i tavarri, con i suoi mercati, quelle cose lì, è un mondo che è come vivere vicino
07:12al fuoco e quando vai via da lì non sei più tu, la vita cambia e lui ci teneva tanto
07:19anche se è vero quello che dicono che non è un pittore Valsabino, va oltre la sua pittura
07:28e è vero che poi la gente ci creda o non ci creda o non capisca bene questa cosa.
07:36Lui va oltre perché lui con quattro colpi faceva vedere tutto, non gliene fregava niente
07:42di fare la mano fatta bene.
07:44Delle volte io impiego tre ore a fare una mano e lui la faceva in tre, ma qua i tre minuti,
07:50tre secondi, faceva un gesto, buttava su del colore a guardarla se era solo la mano, non
07:58si capiva che era una mano e si vede tutt'oggi nei quadri, ma nel contesto del quadro era una
08:05mano ed era bellissima e perciò è lì dove uno deve arrivare.
08:10Eugenio quello che mi piacerebbe dire attraverso quello che hai sollecitato tu è che è uno
08:15dei pochi pittori, da come me lo racconti, che non torna sul quadro, non tornava sul quadro
08:22tante volte, perché so che voi pittori spesso dite questo è finito, poi dopo due giorni
08:27no, non è finito, andate e fate ancora un…
08:30Sì, sì, succede quello, a lui sicuramente no, perché era proprio il suo mondo toccata
08:39e fuga e poi il quadro rimaneva lì. Quello è quello che ho fatto ieri e oggi è un altro
08:45mondo. Per cui, anche perché il fatto di ritoccare e andarci sopra, bisognerebbe farlo mille volte,
08:54perché ogni giorno si ha una testa un po' diversa, ha un rumore diverso. Per cui ecco che lui
09:02era schietto anche lì, quel giorno lì la spalaccinata rimaneva sul dipinto e quello era, basta. È per
09:12quello che anche proprio la sua, diciamo, despressività è quella di quelli che con pochissimo riescono a dare
09:24tanto. Quanta bella passione che trasmetti attraverso questi racconti. Ci fermiamo 30
09:32secondi e poi mi piacerebbe che anche Hermes aggiungesse qualcosa sulla figura di Ottorino
09:38Garosio e poi entriamo nel merito della mostra di questa ultima parte, almeno per il 2025, quello
09:45che succede dal 2026 lo capiremo, ma capiamo quali sono le opere esposte e qualcosa in più
09:52della mostra. Abbiamo con noi oggi due straordinari uomini d'arte che però stanno parlando di un
10:02altro straordinario uomo d'arte che è Ottorino Garosio e tra poco entreremo nel vivo della
10:08mostra, ma mi piacerebbe che anche Hermes ci desse la sua chiave di lettura su Ottorino
10:12Garosio. Io non darò la mia chiave di lettura sul pittore perché quanto ha già
10:22detto è Eugenio, è esaustivo. E diciamo che ti trova d'accordo nell'analisi. Esatto,
10:31sì, volevo dire che quando lui ha detto che se metti un quadro dall'altra parte del fiume
10:38e dici Garosio o è Garosio o è un falso Garosio, però lui quando attraversa il fiume
10:44poi sa se il quadro è Garosio o è un falso Garosio. Questa mostra di Garosio è stata
10:56fatta in collaborazione con altre quattro associazioni. Abbiamo, se voluto ricordare Garosio in Pompamagna
11:06nel senso perché difficilmente 5 location per ricordare un autore. Noi era il nostro 26esimo
11:14libro, ci tenevamo che la cosa fosse valorizzata al massimo, anche perché l'autore lo meritava
11:24e quindi abbiamo fatto questa collaborazione. Raccogliere poi le opere di Ottorino Garosio
11:34è stata una cosa fantastica perché quando abbiamo comunicato che stavamo facendo questa
11:41cosa sono arrivate oltre 1200 opere da segnalare per questa edizione. Tra queste 1200 opere
11:58sono state scelte circa 300 e sono state divise. Esatto, è comunque una mostra che segnaliamo
12:07appunto essere stata itinerante adesso a Brescia, estremamente significativa anche per
12:12il valore di queste opere. Arrivate mille opere, esposte 300, quindi lì si può capire tanto
12:20dell'artista. Certo, in effetti noi abbiamo puntato alla qualità e non alla quantità, non
12:26abbiamo preso tutto e quindi abbiamo fatto questa cosa. Quindi questo è per quanto riguarda
12:35il nostro ventiseiesimo libro. La raccolta di tutte queste opere, abbiamo fatto delle fotografie
12:46professionali di tutte queste opere. È difficile fotografare i quadri? Riuscire, perché è abbastanza
12:54vero questo, riuscire attraverso la fotografia e esprimere soprattutto dei pittori così energici
13:02dove anche la pennellata, devi essere proprio un bravo fotografo. È decisamente difficile
13:09e dobbiamo dire che non sempre ci si riesce perché c'è qualcuno che si avvicina, c'è qualcuno
13:19che si avvicina un po' di meno, certo fotografia è fotografia, però fare una bellissima fotografia
13:24è veramente difficile. Anche lì ci vuole il professionista e quindi non è una cosa facile
13:33e perciò per esempio tanti dicono ma io ho già la foto, è inutile che… no, la foto
13:41deve essere uniforme qualitativamente e di mano e di colore, assieme deve essere in sintonia
13:52con tutte le altre e quindi abbiamo tutte rifatto fotografie nuove. E questo è stato un bel lavoro
13:59però ci ha dato soddisfazione. Per esempio ci sta dando soddisfazione anche la mostra in questo momento
14:08oltre a questa bella inaugurazione con il pieno di gente, anche alla visita della mostra di questo periodo
14:19stanno arrivando parecchie persone e di questo siamo grati e soddisfatti.
14:24La sede è il vostro Museo Dolci e quindi ricordiamo agli amici che ci ascoltano e che vogliono venire
14:30a vedere la mostra gli orari quando è possibile venire, lo ricordo, fino al 28 di dicembre.
14:37Fino a domenica 28 dicembre e gli orari sono dal mercoledì alla domenica perché è chiuso lunedì e martedì,
14:44dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19. L'ingresso è libero.
14:53Questa è una cosa importante da sottolineare perché è una mostra che vuole arrivare a tutti
14:58e quindi è stato dato l'ingresso libero.
15:01Portateci anche i bambini che se si abitano al bello da subito è una bella cosa.
15:05L'unica cosa che chiediamo è che gentilmente gli lasciano una firma di ricordo sul nostro libro.
15:12Questo è molto bello, così alla fine riuscirete a capire quante persone sono entrate e i ricordi
15:16e le emozioni che restano fissate sul libro.
15:19Ci sono proprio dei bei pensieri su quello che raccogliamo volentieri.
15:25Mi piacerebbe parlare adesso un pochino anche dell'associazione Martino Dolci.
15:30quando è nata, chi ne fa parte, che caratteristiche ha perché è una realtà molto bella
15:36e noi con Tele Tutto arriviamo in tutta la Lombardia quindi magari la facciamo conoscere
15:41anche agli amici che ci guardano da un po' più lontano.
15:43Hai detto associazione ed è vero perché è nata come associazione.
15:48Come associazione è nata all'inizio come gruppo di artisti San Faustino,
15:55poi nel 1994 quando è morto Dolci tutti questi amici avevano conosciuto Martino
16:05e quindi si è detto perché invece che la nostra associazione chiamarla in forma così anonima
16:11non gli diamo il nome di questo amico che era amico di tutti
16:16e quindi è diventata associazione Martino Dolci.
16:20Questa associazione aveva parecchi soci eccetera ed è andata avanti per molti anni
16:27e nel 2004 invece è nata la Fondazione Dolci.
16:32Ah quindi Fondazione Martino Dolci adesso devo dire perché è bene.
16:35Esatto, che ha inglobato l'associazione e manda avanti tutto il lavoro che aveva iniziato
16:41allora l'associazione.
16:42Oggi è rimasta solo la fondazione, in fondazione ci sono cinque elementi
16:48e questi cinque elementi curano il lavoro della fondazione.
16:56Fortunatamente abbiamo alcuni collaboratori che ci danno una mano e ci sostengono in questo lavoro.
17:04Ditemi una cosa, voi che avete come dire un osservatorio privilegiato
17:09ci sono giovani pittori che si avvicinano a voi con interesse
17:15cioè la pittura bresciana sta andando avanti?
17:19Allora il...
17:21Sei scettico Eugenio o sei scettico?
17:26Molto.
17:26Molto scettico, perfetto.
17:28Però una delle mission della fondazione è quella di ricordare tutti gli anni un giovane artista
17:36quindi la fondazione ricorda un artista bresciano scomparso e un giovane artista
17:43quindi il passato ed il futuro.
17:46E' presente, certo.
17:47E quindi tutti gli anni noi andiamo alla ricerca di un giovane artista bresciano
17:50con un concorso e premiamo questo giovane artista.
17:55quindi ci sono, però...
17:58Fai dire a Eugenio quello che vuole dire perché sta bollendo in questo momento.
18:03Sì, sì, io lì...
18:05Cosa manca secondo te?
18:06Il mondo sta andando in qualche sistema.
18:08In una direzione che non ti piace?
18:09Sì, perché oggi tutto fa bravo.
18:14Allora arte, io la capisco l'arte
18:18ma a me è un quadro che dicono che è arte e che non è buona pittura...
18:25Non è arte secondo te?
18:27Sì, i cerchi, i quadrati, le righe per terra, per me tutto fa brodo.
18:32Io invece sono il contrario.
18:33Sì, io il brodo voglio bere quello buono e il brodo buono è quello di un quadro fatto
18:40bene, un quadro che tutti capiscono.
18:44Non un quadro che chi l'ha fatto deve spiegare, impiega più tanto tempo a spiegargli quello
18:49che c'è su di del tempo che ha impiegato a farlo.
18:52Allora, un buon dipinto, e lo dirò finché vuoi, deve essere quel quadro che capiscono
19:01tutti, dal bambino al vecchio più rimbambito come me.
19:06Tutti devono capirlo e non c'è niente da spiegare in un buon dipinto.
19:12Quella è arte, mica quella che gli devi impiegare tutto il giorno, spiegargli quello che c'è
19:17su e poi lo giri.
19:18Ah, però te l'ho spiegato ma era al contrario quando te l'ho fatto vedere.
19:21Masso mio, ma come facciamo ad andare avanti così?
19:25Sei stato chiaro, sei stato chiaro.
19:26Allora come fanno ad esserci i giovani che dipingono come facevamo noi?
19:32La natura oggi c'è ancora, non è una roba astratta, le galline ci sono vive ancora,
19:40io mi e che le del supermercato, i ragazzi oggi pensano che nascono già morte, già fatte
19:48così con le cosce. Un buon dipinto deve essere ciò che tutti vediamo, che tutti calpessiamo,
19:58però ognuno deve capirlo bene.
20:01Sei stato chiarissimo. Ti faccio un'ultima domanda, la faccio a entrambi, la stessa domanda
20:07ma dovete rispondermi in 30 secondi. All'esposizione al Museo Dolci di Ottorino Garosio, qual è il
20:14tuo quadro preferito e qual è il tuo quadro Ermes preferito? Perché così chi va a vederlo
20:18poi se lo ricorda e dice questo è il quadro preferito da Eugenio Busi, questo è il quadro
20:23preferito da Ermes Pasini. Parti tu Eugenio.
20:26Lì ce ne sono tre o quattro che mi piacciono molto ma uno particolarmente interessante è
20:32quello proprio in facciata là in fondo grande che c'è su un vecchio appoggiato su una cosa,
20:39su una ringhiera, uno lo analizza pezzo per pezzo, pezzettino pezzettino, non ci capisce
20:46niente e invece lo guarda e si vede tutto. È fatto con la magia di chi sa dipingere.
20:54Fermati perché siamo a fine giro e quindi voglio lasciare spazio anche alla risposta di Ermes.
20:59Beh sicuramente il quadro che ha citato lui è un capolavoro, io però sono particolarmente
21:06affezionato ad una vecchia natura morta che c'è in seconda sala lì sulla destra che tutte le
21:14volte che la guardo insomma mi fa respirare. Bello, molto bello, bravi anche per la sintesi perché
21:20siamo arrivati al momento di salutarci. Prima di salutare gli ospiti però ringrazio
21:24Ruggero Tavelli per la regia audio e video. Grazie a chi ci ha ascoltati alla radio, a chi ci ha
21:28guardati in tv, andate a vedere dal mercoledì alla domenica con ingresso libero la mostra al
21:36Museo Dolci di Ottorino Garosio. Ne abbiamo parlato con Ermes Pasini e Eugenio Busi. Grazie
21:43di cuore per essere stati qui da noi. A presto. Grazie a voi.
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