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TVTrascrizione
00:00Ben trovati agli amici di TeleTutto, connessi da questo momento con Radio Brescia 7.
00:19Oggi è il 25 di novembre, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
00:24Abbiamo deciso di mettere al centro questo argomento per l'intera giornata.
00:30Lo stiamo raccontando a vario titolo, nel senso che vi stiamo parlando delle manifestazioni.
00:36Vi stiamo parlando di chi sul territorio opera a supporto delle donne.
00:41E quindi oggi è con noi Moira Otelli della cooperativa Butterfly Casa Rifugio per le donne.
00:49E molto di più. Buongiorno Moira, ben trovata.
00:52Buongiorno, grazie dell'invito.
00:53E' un piacere averti qui anche perché questo ci consente di fare un ragionamento, anche in questo caso ad ampio spettro.
01:00Cosa significa? Magari cominciare a parlare di violenza dall'ABC, che contraddistingue quello che è un tema in realtà poi articolato.
01:11Ma ci arriviamo per gradi.
01:12Certo, quando parliamo di violenza abbiamo sempre in mente il libido in faccia, qualcosa che ti porti al pronto soccorso.
01:21Noi dobbiamo cominciare a dirci che la violenza non è solo quello, è tanto altro.
01:26Ma la violenza non è un problema individuale di una donna, di una famiglia, di una coppia.
01:31Non è un problema che riguarda solo quella persona, è un problema che riguarda tutta una società.
01:35Una società che ci ha insegnato nel tempo, nella cultura, nelle religioni, nella scuola, nell'istituzione.
01:41Ci ha insegnato che la donna vale meno.
01:44E' meno degna di decidere per sé, meno libera, meno creduta, soprattutto meno creduta.
01:50Questa è una cosa importante da sottolineare, perché hai enormemente ragione.
01:56Anche in ambiti professionali che si equivalgono, la donna fa sempre un pochino più fatica ad affermare una preparazione.
02:05Non vale più per tutti gli ambienti, ma certamente ancora per molti ambienti.
02:09E a sottolineare questa cosa, che non è un sentiment, c'è un dato su tutti.
02:14Le donne continuano a guadagnare di meno, anche se hanno pari mansioni.
02:18Anche questa è una forma che andrebbe scardinata.
02:21Esatto, le donne continuano a guadagnare di meno.
02:24Le donne sono quelle che scelgono per la maggiore il part time, sono quelle che avranno successivamente una pensione minore.
02:31Le donne sono le preferite per gli ambiti di cura.
02:36Anche questa è una cosa importante.
02:38Siamo uguali, studiamo allo stesso modo, però a un certo punto è come se l'anello si stringesse.
02:45Si allarga nella casa, si stringe nella società.
02:47Allora mi viene da sorridere quando si dice la donna comanda in casa.
02:51Che cos'è che comanda la donna in casa?
02:54Cosa deve lavare?
02:54Cosa deve stirare?
02:55Si autodetermina forse questo.
02:58Ecco, questo modo di comunicare, questo linguaggio che accompagna la violenza sempre.
03:04E questa è una cosa importante.
03:06Anche scardinare determinate logiche di linguaggio diventa un passo culturale importante, soprattutto sulla distanza.
03:14Non pretendiamo che il cambiamento da oggi al prossimo 25 novembre si sia magicamente palesato, ma ogni giorno possiamo fare qualcosa.
03:25Esatto, ogni giorno possiamo fare qualcosa.
03:27Lo facciamo noi nella sensibilizzazione.
03:28Noi come cooperativa gestiamo un centro antiviolenza delle case rifugio.
03:32Ma siamo enormemente preoccupate del non cambiamento culturale perché ci raccontiamo attraverso tante strategie di evitamento che le cose sono cambiate, sono diverse.
03:42L'unica cosa che è cambiata secondo me è che oggi si può parlare di questo.
03:46E' vero. Ieri abbiamo insieme condiviso un'oretta per presentare il film Il profumo dell'odio, un cortometraggio firmato dal regista, tra l'altro di Teletutto, Massimo Grandi,
03:58che ha raccontato sulla sceneggiatura di Susanna Zanolli un tema che ha un epilogo estremamente drammatico.
04:10Ma ci sono dei passi che portano a questo epilogo così estremo e quindi bisogna cominciare a intervenire ed è un tema culturale fin dall'inizio di certi tipi di atteggiamenti che non vanno tollerati.
04:25E una cosa importante che è uscita da questo incontro è appunto come possiamo insieme cominciare a lavorare in questa direzione.
04:35Ognuno può fare la sua parte.
04:37Sì. Allora il corto è bellissimo e diciamo sponsorizzo perché si veda.
04:44Lo vediamo stasera su Teletutto.
04:45Ok. Tocca tutte le forme di violenza perché sono tante le forme di violenza, la psicologica, l'economica, la fisica, la verbale,
04:56ma soprattutto noi dobbiamo ragionare su questo.
04:58Tutte queste forme hanno un linguaggio comune, un atteggiamento comune, la pretesa di controllo e di possesso.
05:05Se tu ci pensi in tutte le forme di violenza c'è anche quella digitale.
05:09Cioè ti controllo dove sei, cosa fai, cosa dici, come ti muovi.
05:13Quindi il problema fondamentale è cominciare a usare un linguaggio diverso, un linguaggio che nomina la violenza però.
05:19Perché continuare a pensare che la violenza sia una cosa che riguarda qualcun altro, che agita in quel modo preciso,
05:26vuol dire che noi la sminuiamo.
05:28Sminuiamo anche chi la subisce.
05:30Posso farti una domanda?
05:33Le donne sempre capiscono che sono in una situazione di violenza interna a una famiglia
05:41o proprio per retaggi di tipo culturale nemmeno si rendono conto di essere messe in una sorta di pentola a pressione
05:51che poi spesso ha delle escalation o comunque immaginare che per tutta una vita ti trovi in un contesto
05:58che nemmeno riconosci è drammatico.
06:01Le donne ci arrivano, ci arrivano piano, ci arrivano con dei tempi, i loro tempi.
06:07È difficile per una donna pensare che il suo sogno d'amore possa essere quello,
06:13che la sua casa diventi una prigione.
06:16Si dice molto che le donne sono violate nel corpo.
06:18Il corpo per una donna è casa, emozioni, sentimenti.
06:21Pensare che il tuo corpo, la tua casa, la tua emozione, i tuoi sentimenti vengano così violati diventa difficile.
06:28Ma diventa difficile anche pensare che quello è il padre dei tuoi figli,
06:32lo stigma sociale che ti accompagna.
06:34Magari va in carcere, magari gli succede qualcosa.
06:37Ecco, però le donne arrivano, arrivano alla consapevolezza che così non sono più libere,
06:42non sono più libere di vivere, di esistere.
06:44Si diceva ieri sera, quando sono i momenti in cui la violenza viene agita?
06:50C'è un'escalation.
06:52Sono i momenti in cui le donne, non so, per esempio la gravidanza, il parto,
06:56o quando decidono di essere libere, di andare a lavorare?
06:59Ecco, proviamo a pensare dove arriva, dove si radica la violenza.
07:03Infatti il tema dell'autonomia economica diventa fondamentale per far essere le donne più coraggiose in termini di scelta,
07:14soprattutto quando hanno dei figli.
07:16Cioè l'idea di non essere economicamente autonome le fa fare alle donne tanti passi indietro, io credo.
07:24Ti do anche un dato diverso, perché oggi ci sono molte donne che lavorano, che sono affermate,
07:29ma che vivono ugualmente per esempio la violenza economica.
07:33Ci sono donne che sono arrivate al centro antivolenza Butterfly,
07:37e qui dovrebbe dircelo la responsabile Roberta Leviani,
07:40che sono commercialiste, che sono commercianti, che sono legali.
07:46Quindi all'apparenza nessuno direbbe mai che non hanno la libertà di agire.
07:51Bravissima.
07:52Quindi anche lì noi dobbiamo proprio fare un ragionamento.
07:55Una donna su tre è vittima di violenza.
07:57Una donna su tre.
07:59Ma quella è la donna che denuncia però, perché la seconda è quella che non lo dirà.
08:04Fermiamoci per 30 secondi e poi torniamo.
08:06L'argomento come vedete è, so come dire, particolarmente spesso,
08:12ma dobbiamo calarci in questa realtà, non far finta di niente.
08:17E il primo passo è proprio questo.
08:20Ritorniamo con Moira Otelli.
08:22Stiamo facendo un ragionamento, come dicevamo, ad ampio spettro legato alla violenza,
08:27che come diceva giustamente Moira, non è solo fatta di schiaffi, di epiloghi drammatici,
08:32che purtroppo ci sono ancora in numeri preoccupantissimi.
08:36Ma è un percorso che va scardinato.
08:40E va scardinato anche facendo dell'educazione legata ai più giovani.
08:45Sono tutti temi che sono usciti nell'incontro di ieri sera
08:48e che probabilmente usciranno in tutti quelli che sono gli incontri di questa giornata.
08:53Che serve?
08:54Perché qualcuno banalizza dicendo sì però dovrebbe essere un tema di tutti i giorni.
08:59Certo che è un tema di tutti i giorni.
09:01Ma fare focus su come stanno andando le cose un giorno all'anno diventa importante anche nella sua simbologia.
09:08Dicevamo, non è che le cose vadano meglio per quanto riguarda i ragazzi più giovani.
09:13Avete contezza rispetto al vostro osservatorio privilegiato di questo?
09:18Sì, ecco, noi parliamo di violenza tutti i giorni.
09:20Parliamo di violenza tutti i giorni con progetti di prevenzione.
09:23Entriamo nelle scuole.
09:24E il dato è allarmante nelle scuole.
09:28Ieri sera si rifletteva, si diceva che il dato della violenza agita nelle giovani generazioni,
09:34i team dating violence, nelle prime relazioni intime, è legato un po' all'idea che tu devi essere il possesso di qualcuno.
09:44Ecco, quello che io non mi spiego mai è perché non è al contrario.
09:46Perché anche lì c'è una disparità di genere forte.
09:50Perché se un ragazzino può pensare che una ragazzina è di sua proprietà, all'inverso non succede.
09:57E quando...
09:58E' il compiacimento delle ragazze che vedo attraverso i social che a me fa molta preoccupazione.
10:05Cioè, se un ragazzo è geloso, ti vuole tutta per sé, non puoi uscire vestita in un certo modo,
10:10non puoi più uscire con le tue amiche perché stai con lui.
10:13Ci sono delle ragazze che non lo vivono come un problema, ma lo vivono come vedi, come mi vuole bene, come ci tiene.
10:18E ma siamo ancora qui, siamo al discorso della cultura che vede un maschio che deve fare alcune cose
10:24e una donna che deve farne altre.
10:27Siamo sempre al discorso.
10:28Ieri si diceva in un altro evento, ragazze dovete scaricare U-Porn.
10:33Adesso dirò una cosa brutta.
10:35Ma i ragazzi si dice che possono scaricare U-Porn.
10:39Ci siamo, capite?
10:40Siamo ancora qui.
10:41Non è che c'è una cosa diversa.
10:42È questa cultura che ci continua ad attraversare.
10:45Io dico che ce la portiamo con il DNA.
10:48Perché attraversa le parole, le ete, tutto attraversa.
10:52Ma noi ce la portiamo con il DNA.
10:53Ci hanno insegnato così e da così non riusciamo ad uscire.
10:57I ragazzini, andiamo nelle scuole medie e un ragazzino di terza media dice
11:02E vabbè ma è normale, se io arrivo a casa dopo otto ore di lavoro e mia moglie non ha sistemato la casa,
11:07i bambini non sono pronti, è giusto che io gliele dia.
11:10Cioè, siamo in terza media.
11:12Questo non vuol dire altro che siamo ancora qui che dobbiamo lavorare sulla cultura,
11:18sul cambiamento culturale che nasce soltanto dalla parità di genere.
11:22Se continuiamo a dire, le ragazzine sono compiacenti, le mamme sono colpevoli dell'educazione dei figli.
11:29Questo è assolutamente vero.
11:31Non è, non può essere e non deve esserlo mai più, una battaglia di donne a tutela di altre donne,
11:37ma di una società civile di rispetto nei confronti di chi esercita determinati meccanismi.
11:45E arrivo a dire anche questo.
11:47Questi uomini hanno bisogno di essere aiutati.
11:50Perché c'è una stortura che probabilmente non è...
11:55Il marito violento, il fidanzato violento, non è il cattivone per 365 giorni all'anno.
12:05Diciamo anche questo.
12:07È per questo che poi le donne stanno.
12:09Perché se uno fosse un violento tutti i giorni per 24 ore al giorno,
12:14probabilmente alcune donne se ne andrebbero anche prima.
12:17Quindi forse intervenire anche, non guardarmi male perché ti vedo forse intervenire anche su quello che è l'aspetto maschile diventa importante.
12:27Non è che non ti guardo male.
12:28Io sono una fervente sostenitrice che il contrasto alla violenza sulle donne passi attraverso gli uomini.
12:35Io sono convinta.
12:36Uomini testimoni, uomini corretti, uomini che non dicono ho aiutato mia moglie.
12:41Uomini che non dicono mia moglie deve stare a quello che dico io.
12:45Uomini che si mettono a fianco, che al bar non parlano di cose, di apprezzamenti volgari sulle donne.
12:57Perché quell'apprezzamento magari non è neanche ben voluto.
13:01Non è detto che mi piaccia farmi dire che ho delle belle cose.
13:05Uomini che diventano testimoni di un cambiamento culturale che è vero oggi.
13:09Oggi è vero che non è più come 70 anni fa.
13:12È verissimo. Almeno a scuola non si insegnano più materie donnesche dove fare l'uncinetto perché le donne appunto non devono studiare.
13:22Tanti uomini lavorano all'uncinetto e va benissimo.
13:24Ed è bellissimo.
13:25Quindi ci sono tanti uomini che lavorano con tante donne che lavorano e si occupano dei figli in maniera equa.
13:30E lì parlavamo, l'ho detto ieri perché è una cosa che per me è stata, forse ne ho parlato con te la prima volta, a me ha fatto un po' cadere il velo.
13:42Perché tu quando hai un compagno che collabora nell'andamento familiare dici come bravo.
13:48Ma voi avete mai sentito un uomo che dice mia moglie come bravo.
13:50No, perché si dà per scontato che alcune cose le donne le facciano in casa se gli uomini le fanno perché sono bravi.
13:57No, sono parte di un andamento familiare tanto quanto la donna.
14:03Quindi la violenza va nominata per come è.
14:05Quando noi abbiamo dei bambini e delle bambine piccole, non dobbiamo insegnare alle bambine a fare le brave bambine e ai bambini a fare i supereroi.
14:13Dobbiamo insegnare a fare le persone.
14:16Se un bambino gioca con il bambolotto, il bambino diventerà un papà, non un mammo.
14:20Chiaro?
14:21Giusto.
14:21E quindi noi per biologia siamo diversi, d'accordo, però...
14:25Ma io questo lo rispetto fortemente.
14:27Non credo che le donne siano migliori se si mascolinizzano, non è proprio questo.
14:33No, però sai, a un certo punto ti rendi anche conto che alcune donne che riescono ad emergere assumono un atteggiamento maschile.
14:41Perché altrimenti potessimo arrivare a scardinarla questa cosa, vorrebbe dire aver fatto tanto, non credi?
14:46Tantissimo.
14:47Ed è lì dove dobbiamo arrivare.
14:48Quindi noi andiamo nelle scuole a portare che cosa?
14:51A portare l'autenticità di ciascuna persona, di ciascun ragazzo e di ciascuna ragazza.
14:56Un ragazzo può piangere, una ragazza può essere forte, un ragazzo può aiutare in casa, una ragazza può anche aiutare nelle mansioni che si definiscono maschili.
15:06Cioè dobbiamo scambiare le gomme da neve con il suo papà se le fa piacere farlo.
15:11Sì, anche perché se rimani a piedi, anche se sei una donna, ti devi arrangiare.
15:15Quindi sono queste idee patriarcali, non mi viene da dire altro, che ci vedono ancora diversi.
15:26Siamo uguali, siamo paritari, biologicamente non lo siamo, ma poi siamo pari.
15:31Parliamo di dati che hanno a che fare con Butterfly, il centro antiviolenza, le case rifugio.
15:37Come siamo messi?
15:39Ah che belle domande, sempre i dati.
15:42Allora i dati sono?
15:43Nella logica di un ragionamento anche quelli hanno un valore.
15:47I dati sono quelli di due centri antiviolenza, quindi di una rete importante a Brescia.
15:51I dati di Butterfly, se non li sbaglio e mi correggeranno, sono di circa 200 donne che hanno chiamato da gennaio ad adesso, circa 188 in carico, perché ci sono quelle che sono in carico anche dallo scorso anno.
16:07Io mi occupo del servizio di emergenza H24 per la rete antiviolenza di Brescia.
16:11Siamo a circa 100 interventi H24 con 35 donne collocate e 58 minori, cioè donne che sono dovute scappare dalla loro casa, alcune sole, alcune con i figli.
16:24Quindi è uno sradicamento che racconta di una rete familiare.
16:30Non c'è un lieto fine per la tua esperienza, per la vostra esperienza?
16:35Mi piacerebbe pensare che poi le donne ripartono, si rimettono in piedi e acquisiscono quella sicurezza che la violenza, anche quella verbale, anche quella psicologica, tolgono alle donne.
16:50Cioè proprio l'essere persona che merita di essere apprezzata, che si sente sicura nel proprio contesto familiare, professionale, che può camminare a testa alta e non con la schiena piegata.
17:06Io posso dire dal nostro osservatorio sì, ci sono donne che assolutamente si affrancano dalla violenza, la parola giusta.
17:14Le donne che chiamiamo sopravvissute, sono sopravvissute alla violenza, cosa vuol dire? Non che sono sopravvissute alla morte, ma che hanno preso in mano la loro vita.
17:23Si sono decise di essere degne, di essere libere.
17:27Cosa fa scattare la molla per dire io adesso così non ci sto più, adesso basta? C'è un comune denominatore?
17:34Ogni storia chiaramente ha la sua identità.
17:40Identità. La voglia di riscatto, la voglia di essere libere, la voglia di vivere, direi vivere.
17:48Quindi le donne che si affrancano dalla violenza sono donne che rinascono, si riappropriano della loro vita.
17:54E in questo i figli, soprattutto quando crescono e quindi sono più coscienti di quello che vedono, possono fare la differenza?
18:01C'è un riscatto per dare anche ai propri figli una, tra virgolette, normalità?
18:08Sai che una delle cose invece al contrario che tiene le donne in situazioni di violenza sono proprio i figli.
18:15La paura di essere delle cattive madri, delle cattive persone che tolgono il padre e i figli, la paura dei figli portati via, le minacce forti degli uomini manipolatori.
18:26Sulle donne ti porterò via i tuoi figli.
18:29Quindi questo prima diventa un, diciamo, un espediente, un qualcosa che tiene ancorate le donne la violenza.
18:36Poi diventa anche invece un voler dare una vita diversa ai loro figli, volerli fare vivere fuori.
18:43Solo quando hanno capito che la violenza però agisce anche sui bambini, sui ragazzi, sulle ragazze, sulle bambine che non per forza devono subirla o vedere la madre che la subisce.
18:55Violenza assistita, noi la chiamiamo violenza esperita.
18:58I bambini, le bambine la vivono anche quando sono a scuola e pensano a casa.
19:02Oltretutto, e questo i dati lo raccontano molto bene e non i dati italiani, in generale i dati, ci raccontano di modelli che poi tendono a riproporre da adulti, da ragazzi.
19:18Cioè se questa cosa mio padre la metteva in scena così, farò così anch'io.
19:24Non è un ragionamento razionale, però accade o sbaglio?
19:27Accade, accade moltissimo, benché si deleghi e il dibattito politico attuale, comunque il dibattito culturale in generale deleghi spesso alla scuola, l'educazione.
19:40L'educazione si esperisce, si manifesta, si raccoglie anche attraverso l'esempio.
19:47Questo esempio, te lo dicevo un'altra volta, di genitori che si perdono, di bambini e bambine che perdono, degli orfani famosi di femminicidio quotidiano, perdono i riferimenti educativi in casa.
20:02Certo.
20:02E quindi questi bambini e bambine chiaramente poi hanno questo come esempio.
20:07Abbiamo due cose da dire perché siamo addirittura ad arrivo.
20:10La prima è ricordarvi un appuntamento stasera alle 20.30 al Teatro Borsoni di Via Milano.
20:14Torna questo bellissimo spettacolo, rinnovato grazie alla regia della Mantovani che è stata qui a parlarne insieme a Pierluigi Rolfi.
20:24Si chiama Raccontami una donna, un appuntamento con i Tredunion che hanno ancora più rinforzato la parte narrativa di questo spettacolo insieme alla musica.
20:34E questo è andato e quindi ci vediamo stasera lì.
20:36Ma vorrei anche ricordare alle donne che in questo momento sono in difficoltà, cosa possono fare per rivolgersi a voi.
20:44Allora, in generale per chiedere aiuto, per parlare della propria situazione c'è il 1522 che è il numero nazionale antiviolenza e antistalking che in qualche modo direziona poi ai centri antiviolenza del territorio.
20:57Quindi immaginando che Brescia 7 sia sentita su tutta la provincia, non sto a dare il numero del centro antiviolenza Butterfly, posso anche darlo.
21:06Ma dico fate il 1522 e sarete accompagnati poi nella scelta più giusta.
21:15Ascoltate, credute e poi accompagnate al centro antiviolenza territorialmente di competenza.
21:21Situazioni di emergenza il 112 assolutamente, ma soprattutto sappiate di non essere sole, sappiate che dall'altra parte, che chiamiate, che vi collegiate attraverso i social, c'è qualcuno che vi crede.
21:34Grazie Moira. Siamo arrivati al termine del tempo che abbiamo a disposizione, per questo ringrazio un uomo che alle donne vuole bene, anche perché in casa ne hai tre, per cui Ruggero Tavelli che ha curato la regia audio e video.
21:46Grazie a chi ci ha ascoltati alla radio, a chi ci ha guardati in tv, grazie soprattutto a Moira Otelli.
21:53Alla prossima, grazie.
21:53Grazie a voi, grazie.
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