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Trascrizione
00:00Ben trovati agli amici di Teletutto, connessi da questo momento con Radio Brescia 7.
00:19È un bel inizio di settimana questo perché ci consente di incontrare nuovamente nel magazine
00:24mancava da un po' il professor Claudio Cuccia, ben arrivato.
00:28Buongiorno, noto cardiologo però con una grande passione che si è trasformata in molto di più,
00:37quella per la cultura e l'arte. Una combinazione che ha brevettato perché lei spesso ha organizzato
00:48anche eventi che hanno a che fare con l'incontro della malattia con quello che è il tema della cultura.
00:55L'ho detta in un modo diciamo così all'acqua di rose. Mi piacerebbe che lei approfondisse questo tema
01:01partendo dalla passione per la sua professione, la sua carriera, la sua storia la raccontano molto bene
01:08ma anche per tutto quello che è il mondo dell'arte. Tant'è che credo abbia preso una laurea anche in tempi
01:15abbastanza recenti o ricordo male? No, è un mio collega. Andiamo avanti.
01:22Sì, in realtà credo che le due culture, la cultura tecnologica e scientifica e la cultura umanistica
01:29non possano disgiungersi, devono camminare a fianco, cosa che purtroppo non fanno.
01:38Gli scienziati sono poco umanisti e gli umanisti sono poco tecnologici e questo non è un bene,
01:44questo non è un bene perché la tecnologia che oggi è imperante deve essere narrata,
01:50deve essere compresa, deve essere spiegata al paziente, deve essere spiegata al medico stesso,
01:56per cui queste due culture, tecnologica, scientifica e umanistica, devono compenetrarsi.
02:05Se non si compenetrano, si va incontro ad esagerazioni da un lato e dall'altro.
02:12Lei ha scritto molto e adesso arriva questo libro che si chiama Una strana coppia,
02:17Racconti sotto le stelle, che è molto particolare perché è un libro che mette in dialogo
02:25due figure assolutamente straordinarie che hanno a che fare col passato, Diogene e Sant'Ippe,
02:34che affrontano temi, per così dire, classici ma riportati nel contemporaneo.
02:41Mi sentirei di cominciare così, l'incipit è questo, però il resto me lo deve dire lei.
02:47Beh sì, i protagonisti sono un'invenzione, sono calati nel periodo della cultura greca,
02:56del meglio della cultura greca e rappresentano l'uno proprio l'uomo di grande cultura,
03:03l'altra invece con lei che si esprime, col senso comune, magari anche un briciolo di
03:11buon senso eccetera.
03:12Ma questo dialogo serve a mettere a confronto la cultura vera con la cultura del popolo,
03:20anche un pochino isterica e un pochino ridicola.
03:25Ed è questo il pretesto per rendere una sorta di piccolo saggio godibile dal punto di vista
03:33della lettura perché uno dei miei intendimenti, soprattutto laddove faccio divulgazione scientifica,
03:40è di farla in maniera che sia comprensibile, facilmente comprensibile, ma soprattutto sia anche
03:47che si allegra.
03:48Anche perché sennò il rischio di essere molto circolari, ci si parla fra persone che
03:52conoscono e non si riesce a allargare il tiro a persone che invece magari hanno anche
03:58lo stimolo, la voglia, la curiosità di comprendere, ma se non trovano un linguaggio penetrante che
04:04fa per loro, che è anche semplice, non si riesce poi a fare la cultura vera che è quella
04:10di estendere.
04:10Se la gente non ti ascolta, perché oggi in generale la gente non ascolta, non è in
04:15grado, non è capace di ascoltare, infatti ad un certo punto anziché dialoghi chiamo gli
04:22incontri tra queste persone duologhi, questo duologo che cosa vuol dire? Vuol dire che
04:27mentre una persona sta parlando il proprio interlocutore non lo ascolta, sta già pensando
04:33a cosa rispondere, per cui sono due monologhi che si confrontano e tutto questo è destinato
04:39alla incomprensione.
04:41Come nasce l'idea di un libro così particolare?
04:45Beh, diciamo che questo libro è un pochino l'epilogo di tanto percorso che ha voluto
04:50unire la divulgazione scientifica e anche sociale, sociosanitaria, eccetera, al mondo della scrittura,
05:04umanistica, eccetera. E l'epilogo anche, o la sintesi meglio, del lavoro culturale che
05:10ho fatto prima in poi l'ambulanza e poi ho seguito e sto seguendo adesso con alcuni
05:14amici al monastero di San Pietro in Lamosa, a Provaglio di Seo, dove stiamo proprio facendo
05:21un, credo, posso azzardare di dire un bel percorso culturale perché la cultura credo sia
05:28l'unica salvezza per capire come stanno le cose. E poi magari entreremo un po' più
05:33nel dettaglio di una serie di iniziative che si protraranno per il 2026 e tutte estremamente
05:39interessanti. È un percorso che è già partito, mi sento di dire sì, in effetti sono tutti
05:44incontri interessanti di cui insomma diamo anche conto proprio perché c'è bisogno di
05:49raccontare quello che accade e anche di chi fa lo sforzo di organizzare eventi culturali
05:54di un certo profilo perché non è proprio una passeggiata semplice. Sì, perché come
05:58dicevo prima bisogna capire come stanno le cose. Viviamo in una fase, in un mondo confuso,
06:05chiassoso. La mia sollecitazione, lo dico anche nel libro, sia di recuperare quella che
06:11i latini chiamavano la taciturnitas, un silenzio generale ma anche quel silenzio interiore che
06:17ti serve a comprenderti, a metterti nella predisposizione di comprendere come stanno le cose.
06:23perché la verità va svelata. Se noi pensiamo che ricordiamo come i greci chiamavano la verità
06:32che era l'Etea, che era qualche cosa che era coperto dal vero, quindi era lontana, quindi
06:38va avvicinata e svelata. In questi incontri di cultura sono a mio avviso salvifici. Deve
06:45la gente sapersi fermare, riflettere, abbandonare un po' il narcisismo della nostra società,
06:53la velocità con cui tutto corre, magari nel chiasso, per fermarsi e riflettere.
06:58Ha toccato due punti che sono secondo me determinanti rispetto a quanto detto in Incipit, cioè che
07:04cosa non ci consente di dialogare davvero? Due cose che ha appena detto. C'è il fatto
07:10che probabilmente siamo nel nostro ego più desiderosi di rispondere che non di ascoltare
07:16e poi è vero, questa fretta costante che ci accompagna, per cui il nostro grado di attenzione
07:22è sempre più piccolino, però sta in chi fa processi di cultura anche trovare il meccanismo
07:29per arrivare fin da subito a cogliere la curiosità e poi riuscire ad approfondire.
07:36Fermiamoci per 30 secondi e poi ritorniamo con il professor Claudio Cuccia, ritorniamo a parlare
07:42del libro, ma non solo di quello, fra poco. Una strana coppia è il titolo del nuovo libro
07:48di Claudio Cuccia che oggi è nostro ospite e abbiamo parlato di questo duologo fra i due
07:55protagonisti. Le ho chiesto ma come nasce l'idea e la risposta è stata di fatto è una sintesi
08:02del lavoro fatto fino a qui. Sì, però andiamo un po' più dietro le quinte a capire come nascono
08:10i due personaggi, che cosa voleva far dire loro che ha trasferito poi nel libro?
08:17I due personaggi, come dicevo prima, nascono perché sono due versioni, due letture diverse
08:23dalla realtà. Sono stati loro fin da subito, cioè nell'idea è nato prima il concetto immagino
08:29del libro, nell'idea erano già loro i protagonisti destinati? Sì, erano già loro perché la persona
08:36accolta, la persona che ha avuto l'opportunità e la capacità di arricchirsi di cultura deve
08:42mettersi nelle condizioni di farsi comprendere, spiegare, parlare agli altri in maniera non
08:49da retore, non da ciarlatano, ma parlare per tentare di comprendere, di divulgare la propria
08:57conoscenza. E non è facile, non è facile perché dall'altra parte spesso c'è la resistenza
09:02legata al pregiudizio, legata ai luoghi comuni, legata a quella che in termini tecnico si chiama
09:10euristica della disponibilità, infatti ci scherzo anche, l'euristica della disponibilità è quel modo
09:15di rispondere con la prima cosa che ti viene in mente. Invece, lo dicevo prima, la cultura è una cosa
09:21seria, la cultura va pian pianino svelata, va trasferita e il percorso non è facile, tant'è
09:28che l'uno con l'altro, oltre a non capirsi, litigano anche, pur essendo amici, pur essendo amici
09:35non perdono il rapporto d'amicizia, queste due persone completamente diverse l'uno dall'altro,
09:41però il conflitto legato alla incomprensione del parere dell'uno rispetto al comprendere dell'altro,
09:49questo conflitto li rende ostico il loro dialogo, ecco perché lo chiamiamo duologo, utilizzando
09:58una definizione, un neologismo di un filosofo Kaplan, un filosofo israeliano che di dialogo
10:07mancato era un esperto, essendo anche israeliano.
10:12Cosa le piacerebbe che pensasse chi legge il libro? Tra l'altro è anche ironico a tratti,
10:17per cui ha cercato anche di trovare, tra virgolette, leggerezza attraverso l'ironia.
10:23Che cosa le piacerebbe che arrivasse ai lettori di questo libro?
10:28Beh, diciamo l'obiettivo mio era quello di far capire alla gente, avendo vissuto anche
10:34per tantissimi anni, più di 40 anni, in un mondo di sofferenza che è il mondo della
10:38medicina, di far capire alla gente di tenersi stretta la vita, ma non nei termini di sopravvivenza
10:45infinita, ma proprio nei termini di dare vita alla giornata che loro vanno incontro, stanno
10:53incontrando, tant'è che uno dei miei modi di dire più frequenti era di alzarsi la mattina
11:01a non fare esercizi fisici, ma fare esercizi di percezione del proprio benessere, perché
11:07nessuno percepisce il proprio benessere, a lui viene anche più facile non perderlo o
11:14far qualcosa per tenerselo stretto.
11:17Ecco, l'obiettivo è questo, di far capire alla gente che la vita è breve, anche la parola
11:23vita sono solo due sillabe, la vita è breve e va vissuta, va vissuta nel suo profondo,
11:29va preso dalla vita tutto quello che di bello ci può offrire.
11:35Il tempo è molto relativo, per cui non è detto che diventare vecchissimi sia il modo
11:43migliore di aver vissuto la propria vita, ma al netto di questo quanto conta vivere in
11:50modo appassionato per essere in salute, perché sempre più voi medici ci raccontate che
11:58lo stato d'animo, la reazione si traduce anche in chimica e che questo evidentemente
12:05aiuta anche la salute. Mi piacerebbe che mi esprimesse qualcosa in questo senso.
12:09La domanda è molto puntuale e precisa, ribaltiamola, la depressione o anche un minimo
12:17stato di depressione va considerata dal punto di vista vascolare, credo anche per le altre
12:22malattie, un fattore di rischio assoluto. Perché è un fattore di rischio? Perché
12:27lo stato non apprezzare la propria esistenza significa anche abbandonare quelli che sono
12:34gli strumenti per tenere la propria esistenza viva. La persona depressa non è attenta ai
12:40farmaci, ha l'assunzione regolare dei farmaci, disdegna certi consigli, non si dà da fare
12:47con l'attività fisica, un pasticcione a tavola eccetera eccetera eccetera. Tant'è che
12:53la nostra società proprio che si avvicina al paziente deve fare in modo che questa vicinanza
13:03sia comprensibile. Si dice per un paziente che deve percepire un supporto sociale. Un paziente
13:11per non cadere in quella depressione deve avere vicino la propria famiglia, il proprio
13:16medico, il proprio ospedale, il proprio villaggio, la propria gente. Ed è questo l'aspetto
13:23umanistico che deve sposare la tecnologia. Noi non possiamo affidarci esclusivamente della
13:31tecnologia che ci ha fatto fare dei salti miracolosi in termini di conoscenza. Però
13:36dobbiamo tradurla nella quotidianità di una persona. Torno più in generale ai suoi lavori
13:44del passato. Da uno di questi è nato anche uno spettacolo teatrale che ha avuto un enorme
13:50successo e vorrei parlarne con lei perché ne abbiamo già parlato un po' di tempo fa ma
13:55lo ricordiamo insomma agli amici. Sì questo è una commedia di un monologo, un monologo di
14:03un'ora e dieci minuti, si chiama Cardiodrama, ha avuto grande successo, ha fatto decine e
14:10decine di repliche, siamo stati anche al piccolo per cui insomma c'è stata una sorta di consacrazione
14:15della qualità di questo spettacolo. E non è altro che il racconto pieno di divertimento,
14:20di luoghi comuni perché a volte della malattia, di certe malattie, compreso anche l'infarto
14:25soprattutto se non è drammatico, si può scherzare. Si può scherzare, si scherza, si scherza
14:31su questi luoghi comuni di un ragazzo giovane, per dire che anche i giovani possono esporsi
14:37a questo tipo di malattia, che si trova catapultato in ospedale e dell'ospedale gode di certi favori
14:47ma non comprende certe regole e questo è lo spunto per riderci sopra. Però il messaggio
14:54il messaggio che ne esce importante tant'è che questo spettacolo noi l'abbiamo portato
14:59in tutti i licei della nostra città, abbiamo veramente avuto partecipazione estrema di
15:05quei ragazzi che hanno assistito con piacere allo spettacolo a cui è seguito un'ora poi
15:12di divulgazione scientifica. Divulgazione scientifica che se non fosse stata favorita
15:17dallo spettacolo divertente, di solito in che cosa consiste? Nel professore che parla
15:23e i ragazzini che si distraggono.
15:26E invece attraverso questa chiave d'accesso, lo dicevamo prima, questa è l'esplicitazione
15:31perfetta del trovare il modo per arrivare a un certo tipo di pubblico, catturarlo e poi
15:37dopo si approfondisce. Veniamo invece adesso alle parole che escono, appunto le parole del
15:45monastero, il coraggio e tutta quella serie di incontri che si propagheranno anche nel
15:502026. C'è un comune denominatore di tutti questi incontri e dove trovarli tutti perché
15:58ricordarli diventa complicato, però posso segnalare magari i prossimi tre perché il 21
16:06di novembre alle 20.45 c'è la salute globale, super saper guardare altrove e gli occhiali
16:13sono un po' leggeri, quindi vedo male. Con Francesco Castelli, magnifico rettore dell'Università
16:19degli Studi di Brescia, peraltro uomo di medicina e quindi perfetto per la presentazione e tra l'altro
16:26la moderazione di Ottavio Di Stefano che è il presidente di Medicus Mundi di Brescia.
16:32Sabato 22 alle 21 al Teatro Sociale di Palazzolo sull'Oglio, ne abbiamo appena parlato, torna
16:38Cardiodrama e sabato 29 novembre alle 21 siamo al Teatro Pax di Provaglio di Iseo con
16:45A casa la sapevo, uno spettacolo teatrale a cura della compagnia Cronos 3, una serata in favore
16:52dell'associazione Gianluca nel cuore e poi ci sarà una riflessione del professor Davide Profumo.
16:59Questo è quanto accade nel mese di novembre. Poi ci sono anche tanti altri appuntamenti,
17:03diamo le informazioni che servono ai nostri amici per saperle tutti.
17:08Sì, questo è il percorso che abbiamo iniziato ormai un anno fa, abbiamo iniziato declinando
17:15nel primo semestre la parola disagio perché abbiamo identificato cos'è che procede, cos'è
17:21che produce questo disagio. Questo secondo semestre che si prolunga fino all'estate dell'anno
17:28prossimo affronta il tema del coraggio, il coraggio di affrontare quel disagio che abbiamo
17:33spiegato. Abbiamo parlato del coraggio di insegnare, del coraggio di cercare la verità,
17:40il coraggio di fare buona educazione, buona informazione eccetera. Ci vuole incredibilmente
17:49coraggio a fare le cose per bene. Questo lo dice Luga sul mondo nel quale viviamo. Dobbiamo
17:54sfidare un mondo che altrimenti produce un'omologazione delle persone e ne parlo anche in questo libro
18:05dove si arriva alla conclusione, una conclusione peraltro socratica, che se si vuole risolvere
18:15i problemi del mondo bisogna prima di tutto rendere buona la gente che vive in questo mondo.
18:22la gente buona genererà il politico buono. Se la gente buona fa buone azioni, le buone
18:30azioni rendono molto migliore, banalmente questo mi sento di dire. Allora ci prendiamo
18:36due minuti di musica e poi ritorniamo con il professor Cuccia per gli ultimi minuti di
18:41questa chiacchierata fra poco.
18:42adesso che adesso che è impossibile
18:52che scivolino tutte via le abitudini che tracciano una scia sul tuo vivere instabile
19:09e che punti fermi non ha. Sopra un'alta lena che ora me ne poi ti bacerà, è inutile
19:27intuire già il cambio di andamento. Se la parte buona è credere sia migliore il sapore
19:41di quello che ancora non c'è, ti basta un sogno di vita chiuso in mano, pronto da gettare
19:55lontano e lontano per sempre e dovunque tu sia. Stringilo ancora e curalo per ora, fino a quando
20:10non c'è. Senti che è giunto il momento di buttarlo via, buttarlo via, via, via, via, via, via, via.
20:37Sopra un'alta lena che ora me ne poi ti bacerà, è inutile intuire già il cambio di andamento.
20:56Beh, ci siamo fatti accompagnare bene da Mina per questa pausa musicale. Che musica ascolta, professore?
21:03Mi piace la musica classica, mi piace il jazz. Non ho mai amato una musica leggera, soprattutto
21:13la musica rock, ma per caso, non mi ci sono mai avvicinato.
21:19Non è mai troppo tardi. Esatto. Se è vero, quel che diciamo ultimamente molto spesso, che si resta
21:26giovani facendo lo sforzo di avvicinarci a cose che magari non sono così istintive. Giusto.
21:31E quindi, la prossima volta parliamo di musica rock, ma adesso invece andiamo a salutarci perché abbiamo
21:39proprio finito. Qualcuno che le sta a cuore ha letto il libro e qual è la cosa che le ha dato indietro?
21:45I messaggi che mi stanno tornando sono quelli che il libro è ricco di sollecitazioni al pensiero.
21:54E questo era il mio obiettivo perché l'obiettivo è che non si pensa mai da soli. Se uno pensa da solo
22:01di risolvere le cose riflettendo, non si pensa mai da soli. Per cui bisogna andare a cogliere
22:07il messaggio delle buone letture. Tant'è che Diogene ha la propria botte, la propria casa,
22:13tappezzate i pergamene, i papiri, dove ci sono tutte le cose scritte prima di lui, dopo di lui.
22:19Lì c'è uno spazio temporale che si amplifica nel tempo.
22:22Mi guardano male, il che vuol dire che abbiamo esaurito il tempo a disposizione. Grazie a chi
22:27mi guarda male, a Ruggero Tavelli che ha curato la radio e video. Grazie a voi che ci avete
22:31ascoltati alla radio, a voi che ci avete guardati in tv, ma grazie soprattutto di essere stato
22:35con noi oggi. Al professor Claudio Cuccia, grazie a presto. Grazie a voi.
22:52Grazie a voi.
22:53Grazie a voi.
22:55Grazie a voi.
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