ROMA (ITALPRESS) - Un fenomeno in crescita quello della mobilità sanitaria, con centinaia di migliaia di persone che ogni anno si trasferiscono dal Sud al Nord della penisola per ricevere prestazioni e assistenza in regioni come la Lombardia, il Veneto e l'Emilia-Romagna. L'Agenas con i suoi dati fotografa un'Italia a due velocità. Per Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri (Fnomceo) "servono risorse per ridurre le disuguaglianze tra le regioni in termini di personale e strutture".
00:00E' un fenomeno da sempre in crescita quello della mobilità sanitaria con centinaia di migliaia di persone che ogni anno si trasferiscono dal sud al nord della penisola per ricevere prestazioni e assistenza in regioni come la Lombardia, il Veneto e l'Emilia Romagna.
00:20I numeri elaborati dall'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, l'Agenas, fotografono un'Italia a due velocità.
00:29Nel 2023 si sono registrati 670.000 ricoveri interregionali con un flusso economico di quasi 2,9 miliardi di euro in rimborsi tra le regioni.
00:41Un mercato della salute in cui l'Emilia Romagna per la prima volta ha superato la Lombardia per attrattività, seguita da un Veneto anch'esso sotto forte pressione.
00:53Da qui il grido d'allarme lanciato dal presidente dell'Emilia Romagna Michele De Pascale e dal governatore Lombardo Attilio Fontana che hanno confermato una situazione di vera e propria emergenza.
01:06Un appello che ha trovato una pronta risposta da parte del ministro della salute Orazio Schillaci che ha definito il fenomeno una sconfitta per la nazione ma ha indicato tra le cause principali una gestione inefficace delle risorse da parte delle stesse regioni.
01:24Un cittadino non può pagare con la salute il fatto di essere nato in Puglia piuttosto che in Veneto.
01:32È inaccettabile il criterio del CAP, il codice di avviamento postale per la qualità della cura e il diritto alla salute, sostiene il ministro.
01:41Quando un napoletano sale su un treno per farsi operare a Brescia o a Padova non è mobilità sanitaria, è la sconfitta di un'intera nazione, è la missione che lo Stato, ha concluso il ministro, ha rinunciato a garantire l'uguaglianza dei diritti.
01:58Schillaci contesta in particolare la narrazione che indica come causa della mobilità sanitaria solo la mancanza di fondi.
02:07Certo che servono più risorse, ammette, ma se poi vengono spese male, se vengono lasciate nei cassetti o dirottare a coprire buchi di bilancio, a che serve?
02:18Un confronto, quello tra il ministro Schillaci e le regioni, al quale ha voluto dare un contributo costruttivo anche il presidente della FNOMCEO, Filippo Anelli,
02:27convinto della necessità di superare vecchi criteri nell'impiego delle risorse per la sanità.
02:34Ringrazio il ministro Lazio Schillaci per aver ricordato che le disuguaglianze costituiscono un'anomalia del nostro servizio sanitario nazionale.
02:43Non è giusto che la gente si debba poter curare in maniera diversa a seconda del codice di avviamento postale, lì dove si nasce.
02:51Ed è anche giusto quello che ricorda il presidente dell'Emilia Romagna De Pascale, come la mobilità sanitaria poi finisce ulteriormente per intasare le regioni che hanno più strumenti e più strutture.
03:04La soluzione sta nel dare maggiore potere al ministero della salute perché debba poter utilizzare fondi che provino a colmare le disuguaglianze,
03:19a ridurre il numero delle differenze per esempio in termini personale o di strutture che nel tempo una sbagliata o un'alterata ripartizione delle risorse
03:30ha premiato più le regioni del nord invece di quelle del sud.
03:34Credo che il ministero possa fare molto su questo, l'auspicio è che si possa nel prossimo futuro avere dei fondi dedicati alla risoluzione delle disuguaglianze.
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