https://www.pupia.tv - de Pascale - L’Emilia-Romagna è la prima Regione italiana per mobilità sanitaria dal resto del paese, abbiamo superato anche la Lombardia che ha il doppio dei nostri abitanti. Questo dimostra ancora una volta la forza e l’attrattività del nostro sistema sanitario. Ci sono però dei dati che non possiamo ignorare: per le prestazioni erogate a cittadini di altre regioni, lo Stato rimborsa meno di quanto spendiamo. Significa che quasi 12 milioni di euro vengono dal nostro bilancio regionale. A questo si aggiunge un ben più grave limite materiale: non esistono medici specialisti, infermieri, personale sanitario e operatori socio-sanitari infiniti. Se la domanda cresce senza equilibrio, anche per prestazioni di medio-bassa complessità, si rischia di mettere sotto pressione gli ospedali e di indebolire la medicina territoriale, di prossimità. Per continuare a garantire cure di qualità a tutte e tutti, ovunque vivano, servono tariffari corretti, personale adeguato e una sanità di prossimità forte in ogni Regione. La risposta è lavorare insieme, cogovernare questo processo con le altre Regioni, sostenendole nel rafforzare i servizi che oggi mancano. L’eccessiva mobilità sanitaria non rappresenta un valore né per i cittadini del sud, né per quelli del nord. (11.11.25)
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