Lo studio delle relazioni intime ci aiuta a capire i piccoli attriti che si creano tra due persone che si frequentano o stanno insieme. Dopo il ghosting, il breadcrumbing, il love bombing e l’orbiting — e potremmo continuare a lungo — c’è una nuova dinamica relazionale che sta catturando l’attenzione degli esperti: lo stashing. Il termine, preso dall’inglese to stash, che significa letteralmente “nascondere”, descrive una situazione in cui uno dei membri della coppia tende a non riconoscere apertamente l’importanza dell’altro nella propria vita. Il risultato? Dinamiche tossiche in cui chi subisce il comportamento diventa quasi invisibile. [idgallery id="2495844" title="Vita da single: le “relazioni cerotto” aiuta davvero a dimenticare una storia d’amore?"]
Cosa significa essere uno stasher? Chi pratica lo stashing — lo “stasher” — non sparisce, ma sceglie di non mostrare la propria storia al mondo. La giornalista Ellen Scott è stata la prima a usare questa parola riferendola alle relazioni sentimentali: non vivere pubblicamente la relazione, non presentare il partner a familiari o amici, e non condividere foto sui social. In altre parole, chi subisce lo stashing resta invisibile, come se la relazione vivesse in parallelo rispetto al resto della vita del partner. [idarticle id="2671292" title="Le Relazioni Difettose - «Ho sentito il bisogno di andarmene»"]
Quando lo stashing diventa un problema All’inizio di una frequentazione è normale voler prendersi tempo prima di far entrare l’altro nel proprio mondo. Ma se questo comportamento si prolunga, può nascere uno squilibrio tra i partner: uno desidera far parte della vita dell’altro nella sua completezza, mentre l’altro mantiene le distanze. Chi viene “stashed” può iniziare a dubitare del proprio valore, chiedendosi se il partner provi vergogna, se stia frequentando altre persone, con un forte impatto su autostima e fiducia. [idgallery id="2009827" title="Relazioni sbagliate: 7 consigli per uscire dal circolo vizioso"]
Perché alcune persone nascondono la relazione? Le motivazioni possono essere molteplici e complesse. In alcuni casi, il partner teme i giudizi di familiari o amici, ritenuti difficili da introdurre, e continua a rimandare. In altri, la scelta di isolare la relazione dagli altri nasce dalla paura di un fallimento: tenendo tutto nascosto, si riduce il rischio di imbarazzo in caso di rottura. Non manca chi cerca una libertà apparente, continuando a mostrarsi “libero” in pubblico pur essendo impegnato sentimentalmente. [idarticle id="2660017" title="L’iper-disponibilità nelle relazioni: quando “esserci sempre” è una gabbia invisibile"]
Stashing e psicologia Dal punto di vista psicologico, lo stashing può riflettere tratti narcisistici della personalità. Escludendo il partner dalla propria vita, si crea uno squilibrio di potere che provoca frustrazione, insicurezza e calo dell’autostima. In certi casi, chi pratica lo stashing esercita controllo e superiorità emotiva, lasciando l’altro a “accontentarsi delle briciole”, come nel caso del breadcrumbing. [idgallery id="2609611" title="Amore a distanza: i consigli dell’esperta per far funzionare la relazione"]
In amore trasparenza e condivisione sono alla base del rapporto Lo stashing ci ricorda quanto le relazioni moderne possano essere complesse, tra social, impegni e paure personali. Essere messi “in ombra” può ferire profondamente, intaccando fiducia e autostima. Per chi vive questa esperienza, il consiglio degli esperti è parlare apertamente, definire le aspettative e capire se il rapporto è equilibrato o destinato a rimanere a metà. Perché in amore, come nella vita, la trasparenza e la condivisione sono la vera forza di una coppia.
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