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  • 2 giorni fa
MENTRE È ARRIVATO IL PRIMO TEASER di Il Diavolo veste Prada 2 e continuano le indiscrezioni sul film più spoilerato della storia del Cinema, la moda sembra essere relegata in secondo piano, coperta dalle banalizzazioni e dalla macanza di rilevanza di questi anni.

Il tutto mentre il fast fashion (ormai ex fast) mette in campo continue collaborazioni con designer per innalzare l’offerta del suo prodotto, affidando l’immagine agli stessi super fotografi utilizzati dai marchi del lusso.

Nel 2006 un mio articolo su il manifesto in cui mettevo in guardia molti stilisti sulle collezioni facili da replicare e che il fast fashion stava già copiando, fu titolato Il diavolo veste Zara.

E fu una promozione perché oggi, con l’innalzamento dell’immagine, il fast fashion sta occupando il mercato del prêt-à-porter anche a causa dei prezzi altissimi dei grandi marchi, mentre l’ultra fast fashion passa dalla vendita online all’apertura dei negozi, come si è visto a Parigi.

E quindi il sequel del film certifica che quella premonizione è diventata realtà: oggi, il diavolo veste Zara.

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Trascrizione
00:00Il Diavolo Veste Zara, in un misto di eccitazione e banalizzazione,
00:04cresce l'attesa per il film più spoilerato della storia del cinema,
00:08Il Diavolo Veste Prada 2,
00:10che più che un sequel si presenta come una nuova premonizione.
00:14Sull'onda del successo del primo film, nel 2006,
00:17il quotidiano e il manifesto titolò Il Diavolo Veste Zara,
00:20un mio articolo sulle sfilate in cui metteva in guardia alcuni stilisti,
00:24tra cui Giorgio Armani,
00:26dal presentare collezioni troppo riconoscibili e troppo ripetitive
00:29perché, scrivevo, sarebbero diventate molto facili da replicare
00:33e che di quella tendenza alla semplificazione
00:36se ne sarebbe avvantaggiato tutto il settore fast fashion
00:39che già prosperava copiando le collezioni viste sulle passerelle.
00:44Di quel titolo, che non era mio, ma dell'ottimo titolista del manifesto,
00:48Armani si lamentò con me scrivendo un biglietto educatissimo,
00:51al quale risposi che rendo l'equivoco.
00:54Non era Armani ad essere diventato Zara,
00:56ma Zara che un giorno avrebbe potuto diventare Armani.
00:59Coincidenza vuole che l'arrivo del sequel coincida con una strategia del fast fashion
01:04che tende ad occupare il mercato che era del pret-à-porter.
01:07Con l'inalzamento dei prezzi, infatti,
01:08quel mercato di riferimento viene attirato dalla politica
01:10della collaborazione dei marchi fast fashion con designer e artisti,
01:15mentre un altro polo di attrazione per acquirenti non milionari
01:18è rappresentato dall'ultra fast fashion,
01:20come dimostra l'assalto del primo negozio fisico del marchio cinese Shane
01:24che a Parigi ha infiammato portafogli e polemiche.
01:27Ma ancora una volta, non è Shane che ha conquistato l'Europa,
01:31perché ad avergli spalancato le porte
01:33è l'attuale propensione del fashion system
01:35a rivolgersi all'1% degli ultraricchi nel mondo.
01:39E quindi sì, la vecchia premonizione si è avverata.
01:42Il diavolo veste Zara.
01:43Il diavolo veste Zara
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