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https://www.pupia.tv - Roma - Comitato permanente Diritti umani - Indagine conoscitiva promozione e tutela diritti umani -Audizione - Medici Senza Frontiere
Alle ore 13.45, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, ha svolto l'audizione di rappresentanti di Medici senza Frontiere sulla situazione umanitaria in Sudan. (12.11.25)
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Alle ore 13.45, il Comitato permanente sui diritti umani nel mondo, istituito presso la Commissione Esteri, in merito all'indagine conoscitiva sull’impegno dell’Italia nella Comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni, ha svolto l'audizione di rappresentanti di Medici senza Frontiere sulla situazione umanitaria in Sudan. (12.11.25)
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NovitàTrascrizione
00:00La pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la risocontazione
00:08stenografica e la trasmissione attraverso la web tv della Camera dei Deputati.
00:13Ricordo che la partecipazione da remoto è consentita alle colleghe e ai colleghi secondo
00:18le modalità stabilite da giunta per il regolamento.
00:22L'ordine del giorno reca nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella
00:31Comunità Internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni
00:36l'audizione in videoconferenza di rappresentanti di Medici Senza Frontiere, in particolare sulla
00:43situazione umanitaria in Sudan.
00:46Anche a nome dei componenti del Comitato saluto e ringrazio per la disponibilità a prendere
00:51parte ai nostri lavori collegati in videoconferenza il dottor Vittorio Pizzi, che è responsabile
00:58dei programmi di Medici Senza Frontiere in Sudan, e la dottoressa Giulia Creopris, che è pediatra.
01:05Proseguiamo oggi il nostro ciclo di approfondimento sulla drammatica situazione umanitaria in Sudan
01:11avviato la scorsa settimana con l'audizione dei rappresentanti della Fondazione Nigrizia
01:19e di missionari combogliani, a cui ha partecipato anche il dottor Pizzi.
01:25Segnalo che venerdì scorso, il 7 novembre, i ribelli delle forze di supporto rapido, le
01:32RSF, hanno annunciato di aver accettato i termini di un cessato e fuoco proposto da Stati Uniti,
01:40Egitto, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita.
01:43Dall'esercito regolare sudanese per ora non è pervenuta alcuna risposta. Poche ore prima
01:50che emergesse la notizia del cessato e il fuoco, alcune immagini satellitari mostravano uomini
01:57delle RSF nascondere corpi in quelle che sembrano essere proprio delle fosse comuni.
02:05La caduta di Alfa Sherr lo scorso 26 ottobre, dopo un assedio durato quasi un anno e mezzo
02:11da parte delle RSF, avrebbe infatti dato il via ad uccisioni sistematiche, massacri a sfondo
02:20etnico, su cui anche i procuratori della Corte Penale Internazionale avrebbero raccolto delle
02:26prove.
02:27Secondo le Nazioni Unite, più di 80.000 persone sono fuggiti dalla città e dalle zone circostanti
02:35da quando i ribelli hanno preso il potere. Testimoni e gruppi per i diritti umani hanno
02:41segnalato casi di esecuzioni sommarie e la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità
02:46ha denunciato la tragica uccisione di oltre 460 pazienti e personale medico in un ex ospedale
02:55pediatrico. Se il Dalfour è al centro di questo dramma, nel complesso l'intero Sudan
03:04è teatro della crisi umanitaria e di suollamento, forse la più grave attualmente al mondo. Circa
03:1330 milioni di persone, quindi parliamo della metà circa della popolazione, necessitano
03:1930 milioni di persone, necessitano di assistenza umanitaria. Oltre 20 milioni soffrono di insicurezza
03:27alimentare e almeno 12 milioni sono stati sfollati, di cui 4 milioni sono i rifugiati nei paesi
03:37limitrofi. Le capacità di accoglienza dei paesi vicini è veramente messa a dura prova e
03:45ulteriormente anche indebolita dalla sospensione degli aiuti statunitensi. Quindi si fatica a
03:53soddisfare i crescenti bisogni di civili abbandonati a se stessi in campi profughi sorti spesso
04:02spontaneamente a ridosso delle frontiere. Dunque, l'accordo per una tregua, sia pure temporanea,
04:11costituisce il presupposto imprescindibile per permettere l'ingresso di aiuti umanitari
04:17alla popolazione, che veramente, possiamo dire, è stremata da quasi 31 mesi di guerra.
04:24Da ultimo, segnalo che venerdì prossimo, il 14 novembre, il Consiglio per i diritti umani
04:31delle Nazioni Unite terrà una sessione speciale sulla situazione a El Fasher.
04:37Bene, allora, forniti questi elementi, io do volentieri la parola al dottor Vittorio Opizzi.
04:44Prego, dottore.
04:47Buongiorno a tutti. Innanzitutto vi ringrazio ancora per dare spazio alla crisi sul Sudan e
04:54in particolare a me e soprattutto alla dottoressa, mia collega in collegamento proprio dal campo.
05:00Diciamo che appunto ci troviamo a parlare di Sudan, come giustamente diceva lei, per la
05:07situazione che abbiamo visto adesso in Nord Arfur a El Fasher. Una situazione che è drammatica,
05:13è drammatica perché è il frutto di più di un anno di assedio, quindi una tattica di
05:20guerra che è una violazione in sé del diritto internazionale umanitario, ma soprattutto è
05:25la cosa che ci preoccupa, che ha avuto ed ha un impatto devastante sulla popolazione.
05:31Lascerò poi alla mia collega appunto che si trova a Tawila raccontarci di quello che
05:37vede appunto dal punto di vista medico rispetto alle persone che riusciamo per fortuna ad assistere
05:42sia da quando El Fasher è crollata, ma anche prima quei pochi che riuscivano a fuggire.
05:50Però appunto come appunto anche lei ha ricordato, quello che succede a El Fasher è solo un ricordo,
05:57un aspetto di quello che abbiamo visto negli ultimi due anni e mezzo, ossia che la guerra
06:03in Sudan resta una guerra contro le persone. Una guerra contro le persone perché dal primo
06:09giorno, dal quattordici aprile del duemilaventitré, dove la guerra è scoppiata a Khartoum, non
06:14sono stati risparmiati la popolazione civile e le infrastrutture civili. Ovviamente come
06:19Medici Senza Frontiere abbiamo un particolare rispetto agli ospedali e alle strutture sanitarie,
06:26ma non è solo quello. Tutte le infrastrutture urbane, quindi idriche, per esempio, che hanno
06:31un impatto devastante, anche quello sulla salute e l'epidemia, non sono state risparmiate.
06:35Le strutture che garantiscono l'approvvigionamento elettrico e altri aspetti dell'economia, quindi
06:42dei danni non solo immediati, ma anche che avranno un risvolto negli anni a venire. È
06:47una guerra contro le persone anche perché si muore facendo la vita di tutti i giorni.
06:52Purtroppo quest'anno è iniziato con un giorno in cui uno degli ospedali che supportiamo
06:58a Khartoum ha ricevuto 150 tra morti e feriti un sabato mattina perché un mercato era
07:03stato preso di mira da dei colpi di mortaio. Quindi questo è quello che succede alla popolazione
07:09sudanese, si muore andando a fare la spesa. Lo è anche un esempio purtroppo più recente
07:15del fatto che non solo ci sono dei rischi vicini alla linea del fronte per la popolazione
07:20che ovviamente viene colpita direttamente dalla violenza della guerra, ma abbiamo visto
07:25ultimamente l'utilizzo di droni da entrambe le parti che fanno sì che diventano obiettivi
07:32anche ben al di là della linea del fronte. In un solo giorno a settembre in tre diverse
07:38strutture che supportiamo noi in Darfur, a Zalingi, a Tawila e a Niala abbiamo ricevuto
07:43più di cento feriti in un giorno solo e queste tre città sono tutte lontane dal fronte.
07:49Quindi un impatto devastante, una linea del fronte che in questi due anni e mezzo si è
07:54spostata tantissimo. Devo dire che la devastazione di cui parlo purtroppo ha occupato una larga
08:00parte del paese e dall'altro lato ha coinvolto tantissime persone, quindi per questo i numeri
08:06siamo appunto ormai da tanto tempo a più di dieci milioni di sfollati e una cosa che
08:11questi numeri non ci fanno capire è che in alcuni casi sono stati sfollati anche ben
08:16più di una volta, proprio per questi spostamenti della linea del fronte, quindi diverse famiglie
08:21che ogni tot mese hanno dovuto rimpacchettare quel poco che erano riusciti a portarsi con sé
08:26e spostarsi altrove. Quindi questo un impatto davvero devastante e ovviamente appena alcune
08:33zone sono tornate a essere sicure, facciamo l'esempio di Khartoum, ovviamente molti hanno
08:37cercato di tornarci. Il problema è con che mezzi e che cosa trovano. Questi sono alcuni
08:44degli aspetti dell'impatto più diretto della guerra, ma ce ne sono molti altri purtroppo
08:49che sono di fatto un impatto indiretto della guerra e questo vuol dire che ha compito tutto
08:54il sud e come giustamente ci ricordava anche alcuni degli stati vicini. Se partiamo a uno
09:01degli impatti indiretti, quello che ovviamente ci tocca da vicino è il sistema sanitario
09:06al collasso. Questo perché appunto oltre all'impatto diretto, quindi la chirurgia di guerra e il
09:14prendersi cura dei feriti, ci sono servizi molto più base di accesso alla salute che sono
09:20venuti meno. Sono venuti meno perché questa linea del fronte separa il paese, taglia le
09:25forniture di medici, di personale medico ovviamente che in alcune zone remote dovrebbero
09:31avvenire dai centri urbani, di forniture di materiale medico, di medicine, medicinali e
09:37quant'altro e di vaccini. Per esempio il fatto che siano due anni e mezzo di guerra vuol dire
09:42due anni e mezzo senza vaccinazioni per una grossa parte della popolazione sudanese e purtroppo
09:48siamo al terzo anno di conflitto e abbiamo visto anche a conseguenza di questo un numero
09:53di epidemie impressionante. Solo in quest'anno medici senza frontiere che ovviamente risponde
09:59ma risponde a solo una parte dei bisogni. Abbiamo fatto una vaccinazione, una campagna
10:06di vaccinazione contro il morbillo che è un alto tasso di mortalità specie per i bambini.
10:11Abbiamo avuto una delle epidemie di colera più grosse degli ultimi anni. MSF lavora in più
10:17di dieci stati non c'è stato uno dei progetti che non abbia dovuto rispondere a un'epidemia
10:22del colera. Quindi possiamo immaginare l'impatto devastante che ha avuto e più recentemente
10:27specie a Khartoum ci siamo occupati di un'epidemia di dengue. Quindi questo per dire che anche
10:33al di là dell'impatto più diretto della guerra c'è stato un impatto che ha coinvolto
10:38di fatto tutta la popolazione sudanese. E l'altra è la malnutrizione. Sentiremo poi appunto
10:42la dottoressa Giulia Gocchis cosa ci racconta da Tawila ma la malnutrizione ha una sua
10:48stagionalità in Sudan. C'erano picchi di malnutrizione anche prima ma quello che abbiamo
10:53visto adesso è sicuramente peggio e più grave. È più grave perché ha fatto indiretto la
10:58rottura dei mercati, il fatto che la guerra abbia coinvolto per esempio gli stati di Al
11:03Jazeera e Senar che erano i granai del paese ovviamente ha un impatto sulla produzione
11:08locale e quindi gli approvvigionamenti. Ma dall'altro lato tornando alla guerra in sé
11:15mettere sotto stato di assedio una città è quello che ha un impatto ancora più violento.
11:22Abbiamo sentito che El Fasher come altre zone del Sudan erano state ad aprile di quest'anno
11:28dichiarate a rischio di carestia o in fase di carestia ed è importante ricordare che
11:35quando vengono fatte queste dichiarazioni appunto una carestia vuol dire che ci sono
11:41ogni diecimila persone due adulti che muoiono ogni giorno o quattro bambini ogni diecimila
11:48mitanti. Appunto ha ricordato lei alcuni dei numeri El Fasher si stimavano prima duecentomila
11:53persone quindi possiamo immaginare mese dopo mese giorno dopo giorno cosa vuol dire quando
11:58sentiamo che appunto una zona viene dichiarata a rischio di carestia. E ora che riusciamo ad
12:04ascoltare le persone e la popolazione che esce ne scopriamo l'effetto devastante. Un
12:10esempio tra i più scioccanti credo è che appunto la popolazione non aveva altro da cui
12:16nutrirsi che non il cibo per animali. Ossia gli scarti dei mulini con cui producono l'olio
12:21per esempio dal sesamo tutti gli scarti che prima erano considerati cibo per animali sono
12:26stati utilizzati come cibo per la popolazione all'inizio in maniera gratuita e poi addirittura
12:31venivano venduti. Quindi questo eh a prescindere appunto dai numeri questo invece ci ci ci rende
12:37ci dà un'idea molto più concreta della sofferenza tremenda che abbia sofferto che abbia subito
12:42la popolazione. Eh magari un ultimo appunto prima di passare la parola ehm alla dottoressa
12:49Giulia e l'aspetto è che la risposta umanitaria è ehm è sempre stata al di sotto purtroppo dei
12:57dei bisogni. I bisogni ci sono in tutto il paese, ci sono nei paesi vicini perché non
13:02ricordiamo che sia il Chad che il Sud Sudan hanno quasi un milione di rifugiati e purtroppo
13:08come nel caso del Chad la gente continua a a partire dal Darfur e recarsi in Chad e questi
13:14sono paesi entrambi che hanno bisogno di aiuti umanitari per fare far fronte ai bisogni
13:19della popolazione stessa. Quindi immaginiamo cosa cosa questo abbia significato. E dall'altro
13:24lato vediamo che dal punto di vista dei vari governi eh compresi quelli che hanno eh più
13:29contatti con il ehm con il il Sudan eh il eh i finanziamenti umanitari sono in riduzione
13:37sicuramente come menzionava lei dagli Stati Uniti ma anche da molti altri Stati e l'appello
13:42delle Nazioni Unite è rimasto largamente senza senza risposte e senza fondi. Eh dal punto
13:47di vista delle Nazioni Unite abbiamo bisogno di una di una presa di posizione più forte una
13:52una un aumento del ruolo che hanno nella risposta umanitaria internazionale eh Medici
13:57Senza Frontiera ha operato eh in attraverso il Sudan ha provato attraverso le linee del
14:02fronte ma serve una risposta complessivamente più grossa e le Nazioni Unite hanno un ruolo
14:07fondamentale nel supportare specie organizzazioni più piccole a operare in quello che è un contesto
14:12molto molto difficile. Io mi fermerei qui poi ovviamente disponibile se ci sono domande
14:17e se va bene darei la parola alla mia collega. Grazie dottor. Grazie dottor. Grazie
14:21dottor Opizzi. Sì allora io passerei alla dottoressa Giulia Chiopris che è sul campo
14:27a Tawila la parola per darci gli ultimi aggiornamenti proprio vedendo lei quello che sta accadendo
14:34in tempo reale. Grazie. Dottoressa riesce a sentirci perché non la vedo più. Forse c'è un problema
14:53di collegamento. Ora proviamo a ricollegarci. Magari allora approfitto per in attesa del
15:13collegamento per fare a lei dottor Opizzi una domanda specifica in merito a questa tregua. Il fatto
15:24che i ribelli delle forze di supporto rapido abbiano annunciato di aver accettato i termini della
15:31tregua forse mi pare un passaggio positivo ma perché l'esercito regolare sudanese a suo avviso
15:40non ha ancora reagito a questo annuncio. Non abbiamo notizie di una reazione. Può significare
15:50perché non hanno interesse a fare una tregua per motivi tattici perché magari in questo
15:57momento non gli conviene oppure perché stanno maturando diciamo mettendo insieme tutti gli
16:04elementi necessari per capire meglio e valutare. Secondo lei è segno negativo oppure ancora magari
16:14è un segno di temporeggiamento ma mirato a una risposta positiva.
16:26Aspetti aspetti dottore perché vedo adesso la dottoressa Chiopris tornata quindi se non le
16:32dispiace la risposta me la dà dopo in modo che approfittiamo di questo window of opportunities.
16:38Allora dottoressa prego.
16:42Sì buon pomeriggio a tutti e a tutti scusate la connessione si è interrotta nel momento
16:47sbagliato. Io sono una pediatra e mi trovo a Tawila da circa due mesi e quello che vedo
16:55ogni giorno nel mio lavoro è effettivamente una crisi umanitaria che sembra andare sempre
16:59peggio. Le decine di migliaia di persone che si sono rifugiate a Tawila negli ultimi mesi
17:05vivono in enormi campi profughi che si espandono ogni giorno attorno al centro della città dove
17:13ovviamente le persone sopravvivono senza sufficiente apporto di razioni di cibo con meno di un litro
17:19e mezzo d'acqua al giorno con cui devono soddisfare tutti i loro bisogni. Ovviamente si sopravvive
17:27senza elettricità e i servizi igienici scarseggiano. Questo ovviamente favorisce lo sviluppo di
17:34epidemie come quella di colera citata dal mio collega che ha effettivamente colpito anche
17:42Tawila tra luglio e settembre con centinaia e centinaia di morti. I più fortunati vivono sotto
17:48le tende fornite dalle Nazioni Unite o in abitazioni costruite con arbusti, piante locali
17:57ma spesso le famiglie soprattutto le ultime arrivate dormono in dei rifugi improvvisati
18:02fatti solo di teli di stoffa. Quindi potete immaginare di notte adesso le temperature stanno
18:08scendendo e quindi è molto preoccupante. Ci sono delle ONG tra cui anche Medici Senza Frontiere
18:15che ha degli ambulatori all'interno di questi enormi campi eh ma non sono ovviamente sufficienti
18:23a eh coprire tutti i eh per quanto riguarda la popolazione pediatrica solo nel mese di ottobre
18:33abbiamo ricevuto circa trecento eh trenta bambini affetti da malnutrizione acuta severa e quasi
18:40mille bambini affetti da eh malnutrizione acuta eh moderata. Eh in particolare i numeri
18:48sono iniziati ad aumentare già da metà ottobre quindi un po' prima della caduta di
18:54di El Fashir e eh nei giorni dopo la caduta tra il ventisette ottobre e il tre novembre
19:00il settantino che provenivano da El Fashir era affetto da malnutrizione acuta e eh di
19:06in forma grave. Eh non so se qualcuno di voi ha mai visto eh dal vivo un bambino eh affetto
19:15da malnutrizione acuta severa ma è qualcosa che lascia difficilmente indifferente eh sono
19:24bambini di due tre anni che eh eh non hanno neanche la forza di stare seduti che non hanno
19:31neanche la forza di mangiare hanno bisogno del del sondino ehm arrivano in ospedale in
19:38condizioni precarie non soltanto perché durante il viaggio che spesso viene affrontato di notte
19:43a piedi non hanno ovviamente accesso a cibo acqua ma perché come detto da Vittorio hanno
19:48sofferto la fame per mesi a El Fashir negli ultimi mesi come appunto già detto il cibo
19:55scarseggiava quel poco cibo che c'era aveva prezzi assolutamente inarrivabili e eh appunto
20:01perfino al concim il mangime per per animali stava iniziando a diventare costoso non sono
20:08soltanto i bambini malnutriti lo sono anche le mamme e questo mette ovviamente in pericolo
20:13eh anche i neonati i lattanti che non ricevono abbastanza latte e le madri stesse soprattutto
20:19se eh in gravidanza eh riceviamo anche centinaia di orfani quindi sono tantissimi bambini che
20:28hanno perso le loro intere famiglie a El Fashir e arrivano qui senza nessun appunto di di riferimento.
20:37Negli ultimi giorni eh nelle ultime settimane anzi dopo la caduta del Fashir eh abbiamo ovviamente
20:44iniziato a ricevere anche un ingente numero di eh feriti nel nostro ospedale già ad agosto c'è
20:50un'area dedicata ai pazienti provenienti dal Fashir eh proprio affinché eh ricevano immediatamente le
20:57cure di cui hanno bisogno e nelle ultime solo nelle ultime due settimane ne abbiamo ricevuti circa
21:01duemila e eh dobbiamo pensare che questi sono anche più fortunati i meno gravi nel senso che
21:08ovviamente quelli con le ferite più gravi muoiono per strada. Sono ferite d'arma da fuoco, ferite
21:14dovute ai bombardamenti o alle torture che eh principalmente questi uomini eh adulti subiscono
21:22o a El Fashir o durante il tragitto nel tentativo di fuggire. Diciamo che le loro storie sono
21:28molto simili, ci raccontano appunto della fame, dei bombardamenti, delle uccisioni di massa
21:34venute tra il ventisei e il ventisette ottobre. Eh molti di loro durante il tentativo di fuggire
21:40sono stati catturati dall'RSF, torturati, picchiati e costretti a pagare inimmaginabili
21:46cifre di denaro mh addirittura l'equivalente di ventimila euro. Ehm il nostro team chirurgico
21:55lavora senza sosta, prova a sala operatoria, abbiamo assunto nuovo personale sanitario chirurgico
22:02proprio per cercare di fornire a tutte operazioni che a volte sono salvavita. Ehm se mi permettete
22:11solo un minuto per parlarvi di una storia che credo sia abbastanza esemplificativa di
22:19quello che le persone eh vivono e subiscono ogni giorno. È la storia di una famiglia che
22:26arriva una sera tardi eh dopo appunto quattro giorni di viaggio a piedi dal Fashir. La famiglia
22:32era composta da una mamma e tre bambini. La mamma mi ha colpito subito per la forza con
22:38cui ha intrapreso questo viaggio perché aveva una gamba praticamente fuori uso dovuta
22:42a una a una ferita d'arma da fuoco. Il padre era morto eh nel tentativo di cercare cibo eh
22:49in seguito a un attacco con i droni a il Fashir. La bimba più piccola aveva due anni eh era
22:55affetta da malnutrizione acuta severa nello stadio terminale nello stadio in cui eh diciamo
23:01tutto il corpo si spegne la temperatura corporea scende la frequenza cardiaca scende il livello
23:07di zucchero nel sangue estremamente basso e con lei c'erano i due fratelli di otto e undici
23:12anni. La bambina ovviamente è stata subito ricoverata e eh l'utilizzo biotici ed alimenti
23:20terapeutici specifici per la malnutrizione eh è riuscita pian piano a migliorare e mi ha ehm mi ha
23:26sconvolto direi la facilità con cui i fratelli che erano anch'essi bambini hanno immediatamente
23:34rinunciato al loro diritto in realtà di essere bambini e si sono presi cura l'uno della mamma
23:39e l'uno dell'altra sorella ogni giorno per diversi giorni di ricovero. Sembrerebbe una storia a buon
23:46fine se non fosse che siamo in guerra siamo in Darfur quindi anche la mamma era malnutrita
23:52estremamente debole e nonostante tutti i tentativi dei nostri colleghi di di salvarla
23:59proprio quando la la bimba più piccola stava bene era tornata a giocare a sorridere con i
24:04fratelli la mamma è morta lasciando questi tre fratelli completamente soli al mondo e questo
24:10ovviamente è solo una delle tante storie che viviamo ogni giorno. Grazie. Sì grazie
24:17dottoressa Creopris per questa sua testimonianza e anche per appunto aver denunciato la situazione
24:28nella sua gravità in termini medici ma anche in termini umani. Allora io avevo avanzato una
24:37domanda al dottor Pizzi in merito al ritardo con cui l'esercito regolare sudanese sta diciamo
24:46temporeggiando rispetto alla tregua che è stata invece accettata dall'RSF quindi volevo sapere da
24:53voi e da lei dottor Pizzi come interpretare questa diciamo mancanza di reazione immediata se come un
25:01prendere tempo per arrivare a un parere positivo se invece è una tattica dilatoria perché per adesso
25:10non si intende dare risposta alla tregua. Prego dottor Pizzi. Grazie diciamo così per forse per giudicare
25:21quest'ultimo aspetto occorre vedere cos'è successo negli ultimi due anni e mezzo. Ci sono stati a diverse
25:27riprese e al solito i processi ehm diplomatici e politici hanno fasi alterne quindi ovviamente
25:35questi i massacri di fatto di di El Fasce che è quello che anche la dottoressa ci stava raccontando
25:41hanno per fortuna almeno riacceso un po' di attenzione e anche pressione su entrambe le parti
25:47del conflitto. Ehm questo questo aspetto di un cessato il fuoco e la citazione eh da una parte e non
25:54dall'altra purtroppo non è la prima volta che ci troviamo di fronte a una situazione del genere. Eh
25:59se pensiamo al primo tentativo a Jedda di stabilire un framework soprattutto eh per la gli interventi
26:07umanitari e così abbiamo visto che nessuno di quelle che anche mi riferisco a Jedda perché
26:12l'unica dichiarazione che entrambe le parti avevano accettato no? Eh e nessuno di quello eh di
26:18nessuno di quelle dichiarazioni ha avuto alcun impatto sul terreno. Per questo eh prendo con con
26:24le pinze come dire qualunque accettazione da una delle due parti del conflitto. Diciamo
26:29che ehm entrambe eh hanno avuto un approccio massimalista eh nel senso che eh appunto ricordiamoci
26:36che questa guerra è scoppiata tra due parti che assieme avevano fatto un colpo di stato
26:40per riprendere il potere dopo un'apertura alla società civile. La dichiarazione di Jedda
26:45che in teoria garantiva accessi umanitari non ha avuto alcun risvolto. Eh Medici Senza Frontiere
26:51ha ottenuto un passaggio a Khartoum perché ricordiamoci che anche Khartoum era sotto assedio
26:56per certi aspetti nel senso che ovviamente si poteva arrivare dal Darfur e dal Chad ma eh
27:01dal punto di vista logistico è molto molto molto lontano eh ma entrando dall'est e cercando
27:07di operare a Khartoum in zone controllate dall'esercito di sopporto rapido siamo riusciti
27:12solo una volta a attraversare la linea del fronte e in teoria eh le organizzazioni umanitari
27:17eh ovviamente e anche come scritto nella dichiarazione di Jedda avrebbero dovuto avere
27:22accesso. I tentativi che abbiamo fatto per spedire per mandare aiuti umanitari al Fasci
27:27prima a Zamzam non dimentichiamo che Medici Senza Frontiere lavorava al Fasci quindi eh siamo
27:32dovuti evacuare quando la violenza ha raggiunto un certo livello e poi la città è stata sotto
27:36assedio per un anno e mezzo. Quindi ecco ehm ovviamente è difficile per me per vedere
27:41appunto cosa succederà e ci si augura a tutti che le violenze cessino ehm ovviamente
27:46ehm ma da un lato ecco diciamo entrambe le parti come ricordavo all'inizio non hanno
27:50mai avuto alcun rispetto per l'emporre per la popolazione per le infrastrutture civili
27:55e purtroppo per gli operatori umanitari in generale e nemmeno per quelli sanitari ehm quindi
28:01ecco eh quelli sono sempre state le nostre richieste base prima ancora appunto di di parlare
28:07di ostilità ma semplicemente il rispetto della popolazione civile degli operatori umanitari
28:11degli operatori um degli operatori sanitari sia dell'organizzazione umanitaria ma anche
28:16quelli del ministero della sanità ehm ci tengo solo ad aggiungere una una cosa appunto dell'impegno
28:22enorme che la società civile ha fatto in Sudan eh abbiamo sentito anche nelle ehm conferenze
28:28stampe di settimana scorsa l'impegno dell'emergency room di quello che è emerso nella società
28:33civile negli ultimi anni prima della guerra eh lo vediamo noi con il nostro staff sudanese che
28:39si prende un doppio rischio a lavorare con MSF oltre che essere vittima loro stessi
28:43ovviamente della guerra e siccome in molti casi dove si può lavoriamo anche col ministero
28:48della salute eh supportando dello staff anche finanziariamente che lavora con noi sono più
28:53di cinquemila eh i i membri del ministero della sanità sudanese che lavorano in stretta collaborazione
29:00con gli operatori di medici senza frontiere quindi ecco non non perdono occasione di ringraziarli
29:05di apprezzare veramente eh l'impegno umanitario. Sì grazie. Ora chiederei ai colleghi e le
29:12colleghe se sono intenzionati a fare delle domande. Ecco onorevole Quartapelle. Prego.
29:18Ringrazio molto sia il dottor Pizzi che la dottoressa Chiopris. Credo che eh le loro eh testimonianze
29:28siano molto preziose eh i ehm i lavori della Camera restano resta nei lavori della Camera
29:37resta tutto agli atti e credo che sia particolarmente importante che resti agli atti del Parlamento
29:41italiano una testimonianza così dettagliata e drammatica rispetto a quanto sta accadendo
29:47in Sudan. Eh noi ci siamo già incontrati la scorsa settimana proprio con questo ordine
29:53del giorno e abbiamo avuto una prima risposta da parte del Ministro Tajani che eh durante
30:00una seduta parlamentare ha annunciato un aumento degli aiuti italiani eh rispetto all'emergenza
30:08umanitaria in Sudan. Eh forse per noi per valutare l'impatto di questo aumento degli aiuti italiani
30:15è utile sapere da parte degli auditi la quantificazione dei bisogni umanitari in questo
30:25momento in Sudan e quanti di questi sono effettivamente finanziati eh perché questo è un aspetto diciamo
30:31che di fronte alla vastità della della tragedia umanitaria passa sempre un po' in secondo piano
30:38e credo che invece sia estremamente importante eh rendere pubblico. Grazie.
30:45La ringrazio collega ci sono altre domande e allora io allora ne faccio un'altra per eh
30:52per la dottoressa Chiopris vorrei capire se sul campo dove lei sta a Tauila c'è la percezione
31:00della tregua cioè si si avverte un rallentamento delle tensioni eh degli scontri dei bombardamenti
31:08oppure no eh voi stando lì avete la percezione che ci sia un rallentamento riguardo alle attività
31:17belliche oppure no? Allora è molto difficile in realtà riuscire a capire cosa sta succedendo
31:26a El Fashir però quello che posso dire negli ultimissimi giorni forse un lieve decremento del numero
31:33di feriti sì l'abbiamo osservato però è molto molto difficile ci sono testimonianze molto diverse
31:42anche su sui numeri del di chi è rimasto a El Fashir quindi è un po' complicato
31:50sì immagino grazie eh com'è? Ah sì se possiamo avere una risposta sui bisogni umanitari
32:02con la collega Quartapelle diceva chiedeva chi risponde? Dottoro Pizzi prego
32:09posso rispondere io ehm eh allora il sicuramente appunto gli ogni aiuto umanitario eh più che
32:18più che benvenuto proprio perché appunto eh è importante ricordare come anche l'inizio
32:23della guerra ha fatto sì che molte organizzazioni governative eh italiane e internazionali siano
32:28dovute partire con la guerra proprio perché è un livello di sicurezza che ha raggiunto
32:32in sicurezza eh nell'operare che ha fatto sì che appunto molti eh sono dovuti partire o comunque
32:38ridisegnare la propria presenza nel paese. L'appello delle Nazioni Unite del duemilaventicinque
32:44eh era finanziato al ventiquattro per cento ehm diciamo che per appunto eh il il pubblico
32:51generale è raro purtroppo che gli appelli delle Nazioni Unite siano finanziati al cento
32:56per cento ma sicuramente il ventiquattro su una delle crisi eh più grosse è sicuramente
33:01molto molto basso quindi ehm questo è un pochino mette mette un pochino la la il
33:08il quadro della situazione per questo in in come persone come stima dei bisogni si parla
33:13di trenta milioni eh nell'appello eh umanitario del sul Sudan per il duemilaventicinque ehm
33:21quindi questo è è è la cifra ovviamente quando eh quando si fanno questi questi appelli
33:27si si comprendono tutti i tipi di bisogni quindi sia gli sfollati e insomma molte degli
33:32aspetti di cui parlavamo prima eh la popolazione del Sudan prima della guerra era sui cinquanta
33:36milioni quindi eh anche questa proporzione ci fa capire la scala della crisi eh non è
33:42è difficile pensare a zone del Sudan o famiglie in Sudan che non siano state impattate dalla
33:48guerra quindi appunto ehm eh importante appunto ricordare anche gli gli sforzi dell'Italia
33:55e e soprattutto anche appunto che questi poi possano eh avere un impatto anche con altre
34:00eh con altri governi in questo clima dove gli aiuti diminuiscono eh anche noi ci troviamo
34:06a fare scelte perché per quanto siamo eh fortunati ad avere appunto un pubblico di donatori
34:11privati che eh resta molto generoso e la crisi del Sudan dal nostro punto di vista eh per quanto
34:17riguarda il il budget che dedichiamo è sicuramente nella eh nei primi tre paesi in termini di volume
34:24a cui rispondiamo ma eh ancora una volta un paese di cinquanta milioni di abitanti di cui
34:30trenta milioni sono eh sono in bisogno di aiuto umanitari quindi ovvio che anche quello che
34:34facciamo resta comunque una una parte molto piccola per quanto importante come lo sforzo
34:39della dottoressa Chiopoli e i suoi colleghi a Tawila in questo momento.
34:43Sì veramente impressionante i termini della crisi veramente qualcosa di forse mai visto
34:50in Sudan una cosa del genere perlomeno. Allora eh se non ci sono altre domande eh mi pare che
34:58non ce ne siano io vi ringrazio di aver partecipato a questa audizione eh ne abbiamo
35:05fatte altre altre credo ne faremo e poi spero insomma che saremo tutti d'accordo nel fare
35:13un atto parlamentare una risoluzione per impegnarci e dunque anche dare un atto di indirizzo
35:19al al governo su come eh agire rispetto alla crisi del eh in Darfur e in Sudan con l'obiettivo
35:28ovviamente di maggiori stanziamenti e anche di una maggiore presenza in termini di sostegno
35:36agli sforzi di pace perché da come diceva il dottor Oppizzi non è la prima volta che c'è
35:42un qualche diciamo segnale di tregua che però purtroppo poi non decolla o se decolla non viene
35:48non viene diciamo non a seguito quindi è importante che ci sia un assiduo monitoraggio
35:55su questo iter che in questo momento è in corso. Grazie e buon lavoro a entrambi. Dichiaro
36:03chiusa l'audizione. Grazie a voi dell'invito.
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