Vai al lettorePassa al contenuto principale
https://www.pupia.tv - Tony Iwobi - Al termine della presentazione del libro “Solitudini”, desidero ringraziare vivamente tutti gli oratori per averci guidato nell’analisi di un’opera che affronta un tema universale e, al tempo stesso, profondamente intimo. Ringrazio il Senato della Repubblica per il patrocinio concesso, un video in streaming dell’evento e, infine, il Sen. Adriano Paroli per la cortese ospitalità in questo prestigioso luogo istituzionale.
Grazie di cuore a tutti gli amici presenti. (12.11.25)

#pupia

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00in cui avremo modo di dialogare con esperti, amici, persone sensibili su una tematica quanto
00:15mai attuale come le solitudini contemporanee. È una grande emozione avere anche l'onore
00:24di introdurre i relatori che si susseguiranno in questo contesto esponendo ciascuno il proprio
00:33punto di vista che ruota attorno a questa tematica. Punti di vista radicati su diverse esperienze
00:40istituzionali, psicologiche, personali, religiose, spirituali e quale se non questo contesto
00:51può essere anche un luogo da cui nascano idee, slanci e spunti che anche laddove il pubblico
01:00volesse poi intervenire saremo anche ben lieti di cogliere e di approfondire sia in questa
01:07sede sia in ulteriori occasioni di dibattito. Quindi innanzitutto è un onore per me ringraziare
01:16chi ha spinto affinché quest'iniziativa potesse prendere forma nella persona del senatore
01:24Tony Vobi, qui presente, senatore Cavaliere Tony Vobi, l'iniziativa del senatore Adriano
01:31Paroli che auspichiamo che ci raggiunga presto, impegnato in lavori di commissione e che ha fortemente
01:39caldeggiato l'iniziativa. Dopo l'introduzione fatta dai senatori e dal senatore Vobi qui presente
01:50inizieremo proprio ad entrare nel merito della tematica, tematica che ruota anche attorno ad una
01:56pubblicazione edita proprio quest'anno 2025 per Edizioni San Paolo e nella persona del professore
02:05Danilo Mauro Castiglione, autore e curatore dell'opera, avremo modo di addentrarci all'interno
02:13di questo testo. Ne nascerà una tavola rotonda che vede coinvolte diverse persone del mondo
02:20dell'accademia, della cultura e della religione. Menziono qui presenti il professor Stefano
02:27Rancati che ci aiuterà nella moderazione dell'evento, il professore Eugenio Bagnini, sociologo
02:33dell'Università di Bologna. Allo stesso modo avremo modo di sentire un parere dal punto
02:40di vista religioso-spirituale. Il Dom Fabio Belluti, qui presente, camaldolese, ha curato
02:47un capitolo votato proprio all'aspetto più spirituale. E poi, last but not least, come si
02:54suol dire, Don Francesco Poli, Cavaliere della Repubblica, ci porterà le sue conclusioni
03:00per riuscire a fare una sintesi del lavoro seminariale odierno. Io vi ringrazio moltissimo,
03:09porterò anche io il mio contributo dal punto di vista più politologico. Io lavoro per
03:15l'Università di Bergamo, ambito scienza politica. E ringrazio tutti voi qui presenti e anche tutti
03:23coloro i quali ci stanno seguendo, connessi dagli strumenti che la Biblioteca del Senato
03:29della Repubblica ci ha messo a disposizione. Vorrei ringraziare ciascuno di voi qui presente
03:35e anche l'istituzione del Senato della Repubblica e della Biblioteca del Senato della Repubblica
03:41per averci concesso quest'immenso privilegio. Grazie.
03:52Cedo la parola al Senatore Cavaliere, Tony Vobi.
03:56Grazie, grazie dottor Rubiali per la sua introduzione, molto articolata, molto corretta e anche
04:12diciamo professionale, ecco, perché questo libro merita tutto ciò. Desidero informarvi che il Senatore
04:21Paroli non ha potuto essere qua presente oggi per sopraggiunti impegni istituzionali.
04:31Tuttavia, mi ha pregato di porgere in tutti i partecipanti il suo più cordiale saluti,
04:41poi eventualmente magari durante la sessione di questo evento ci raggiungerà anche per
04:46in persona, darci il suo saluto. Quindi io direi che per me è un onore darvi il benvenuto
04:57in questa presentazione dedicata a un'opera che affronta un tema universale, oppure profondamente
05:07intimo la solitudine. Il libro che oggi presentiamo intitolato Solitudini ci invita a riflettere su
05:18una condizione che ciascuno di noi, in forme diverse, ha sperimentato o che sta ancora oggi
05:29sperimentando. Ma la domanda è quanti volti ha la solitudine? Forse tanti quanti sono gli uomini,
05:41le donne che abitano il nostro pianeta. Quindi forse è giusto chiamarlo solitudine o no?
05:55è uno stato di animo, una condizione sociale, una scelta, un problema o talvolta persino un'opportunità.
06:11L'autore qui presente ci accompagnerà in un percorso di scoperta dove la solitudine non è mai ridotta
06:21a un'unica definizione, ma si rivela multiforme, mutevole, inaffabile. Ed è proprio in questa
06:33richiesta di prospettiva che risiede la forza di questo libro. In una delle domande che il libro
06:43ci invita a riflettere, cioè la solitudine come condizione sociale, oltre che una scelta di vita.
06:53Ed è in questa prospettiva che ritengo opportuno, dovoroso, richiamare l'attenzione e la risposta
07:01istituzionale alle solitudini contemporanee, che va oltre la realtà sociale, perché nessuno
07:13resta indietro in questo cammino umano che riguarda tutti.
07:18Per non dilungarmi, ringrazio vivemente il professor Danilo Castiglioni, curatore e autore
07:30dell'opera, il dottor Enrico Ubiale, coautore e assegnista di ricerca in scienza politica
07:38dell'opera. Don Fabio Belluti, coautore monaco e remita. Cavaliere Don Francesco Poli, per
07:52il suo contributo. Professore Stefano Rancati, che modererà questo evento.
08:00Questa è la seconda parte che assistiamo a questo evento. La prima volta al Bergamo è
08:07stato molto seguito, molto interessante veramente. Ed infine, che non è qui presente
08:14con noi, il senatore Paroli per l'ospitalità in questo illustro luogo istituzionale. Vi ringrazio
08:24vivamente della vostra presenza e vi invito a lasciarvi coinvolgere in questo viaggio di
08:32pensiero e emozioni che, sono certo, saprà toccare il corde profondo di ciascuno di noi.
08:41Vi auguro un buon ascolto e una buona riflessione. Grazie.
08:46Buon pomeriggio a tutti. Direi che potremmo partire con una domanda relativa all'origine di
09:08questo vostro lavoro e se vuoi illustrarci da cosa nasce l'idea di creare un laboratorio
09:19di analisi come solitudini da problema opportunità che appunto germoglia attorno alla solitudine
09:28che viene definita anche epidemia della modernità. Grazie a tutti gli intervenuti, grazie onorevole
09:38Corbi, grazie veramente. Rispondo immediatamente a questa domanda. Generalmente si affronta un problema
09:48perché in qualche modo lo si sperimenta e ci sono solitudini e non un'unica solitudine e il motivo
10:01nasce proprio dall'avere fatto esperienza di diverse solitudini sia personalmente sia per motivi
10:09lavorativi. In passato io mi sono occupato anche di analisi quindi ho sperimentato cosa vuol dire la
10:19solitudine senza punti di riferimento e conoscendo l'animo umano come facevano i padri del deserto
10:27ai quali poi dopo lunga esperienza, dopo lungo tempo si sono uniti anche gli analisti junghiani,
10:37i freudiani, ma secondo me per primi bisogna fare riferimento per il mondo cristiano ai padri del deserto
10:44o se vogliamo anche i filosofi greci. Ecco da lì nasce veramente la ricostituzione della necessità di creare
10:52punti di riferimento. Perché l'abbiamo fatto insieme? Perché di solitudine da soli non si può parlare.
11:00di solitudine oggi si muore persino. L'ultima è di 15 giorni fa a Milano una signora trovata morta in casa
11:14dopo dieci anni si sono accorti perché il conto corrente non versava più le spese dovute ed era in debito
11:24per 5-6 anni di morosità del condominio. E questo giustamente capite che è grave perché ci si accorge dall'altro
11:37solo quando il portafoglio non risponde più. E pare che sia stato per un inceppo casuale del conto
11:47che se ne siano resi e si è saltata all'attenzione a questo. Ma possiamo elencarne diverse di persone
11:55trovate morte da sole. Difatti il libro si apre con una narrazione di persone trovate morte da sole.
12:07E questo è indice di un grosso problema non tanto esquisitamente sociale come poi ci dirà il
12:14professore Bagnini. Ma soprattutto culturale e anche spirituale. Quanta gente si ritrova a non
12:25saper collocare o a dare una chiave di lettura alla propria solitudine, alla propria esperienza.
12:33E allora con questo lavoro ho cercato di dare gli strumenti affinché ognuno possa leggere la propria
12:41solitudine nella chiave che gli è più consona. La parte filosofica, la parte sociologica, la parte
12:52spirituale e la parte istituzionale che è stata curata da Enrico e poi anche dal professor Bagnini.
13:03Quindi questo testo non aveva intenzione di classificare tutti i tipi possibili di solitudini
13:08come giustamente diceva il senatore ma di trasformare la solitudine scelta o capitata
13:19in qualcosa di meglio. E tu dai alcune chiavi di lettura del problema per poterlo trasformare
13:26in qualcosa di positivo e proponi una soluzione, un approccio filosofico a questa solitudine.
13:36vuoi descriverci quali sono le figure che ti hanno maggiormente ispirato?
13:43Solitamente si è portati a pensare che i filosofi non facciano niente, il che è vero.
13:50Come anche gli oblati benedettini di cui io sono membro dell'ordine, gli oblati benedettini
13:56non fanno niente. Questa è una provocazione che mi piace lanciare.
14:01Cosa fa l'oblato? Niente. Il filosofo che fa? Niente.
14:07Il problema è che bisogna ricostituire l'uomo.
14:11E allora per ricostituire l'uomo bisogna proprio non fare niente di tutto quello
14:17a cui si è portati oggi a fare
14:21e ricostituirlo in modo di dargli una essenza, una possibilità che trascenda il proprio ruolo.
14:31Tutti siamo incasellati nel nostro ruolo.
14:35Io faccio il professore, io faccio questo, io faccio...
14:40Già io faccio... è una bella differenza tra l'io sono.
14:43Molti, io sono avvocato, io sono medico, no.
14:49Manca l'umanità.
14:52E allora la filosofia ad iniziare da Seneca,
14:57poi continuando con Marco Aurelio,
15:00tutti ci ricordano quale deve essere la nostra priorità.
15:05La nostra priorità è la nostra umanità.
15:08Per non parlare poi dell'esperienza di Blaise Pascal
15:15oppure per l'esperienza che fa Michel de Montaigne
15:21dove lui dice di essere la materia del suo libro.
15:26Uno ne ha scritto.
15:28Lo sa.
15:29No?
15:31Ed è lui la materia di questo libro.
15:33E allora Montaigne ci offre una possibilità
15:37di reinterpretare la nostra vita per come essa è
15:41in una chiave totalmente altra,
15:44una chiave spirituale ma anche concreta, relazionale,
15:49ma che sa anche mettere dei limiti.
15:52Montaigne si ritira nelle sue proprietà.
15:55Dice, chi non ha le proprietà dove si ritira?
15:58Si ritira nel proprio ambito,
16:00si ritira nella propria dimensione anche sociale
16:04e inizia a ricostruire il proprio essere.
16:12Nella parte filosofica sono arrivato fino a Franco Battiato.
16:17Qualcuno dice, ma non ero un filosofo.
16:20Premesso che ogni uomo è un filosofo.
16:22Perché dal momento che l'uomo si pone domande
16:25fa filosofia.
16:27Battiato è importante perché lui è un sincretico
16:32e ai nostri giorni anche la via
16:35del mettere in maniera simbolica insieme
16:39più esperienze esistenziali
16:42diventa una strada percorribile.
16:45Ma la filosofia è solo una delle risposte.
16:49Nel sesto capitolo
16:51mi sono ritrovato a parlare per esempio
16:55di un illustre magistrato, Livatino.
17:00Lui che sceglie la solitudine per evitare
17:02che le persone a lui vicine
17:07venissero classificate come vedove,
17:10come orfani.
17:13Non ha mai voluto la scorta
17:14perché non ha mai voluto che qualcuno morisse
17:18per causa sua.
17:19Ed è singolare l'eco della sua voce
17:25quando i suoi carnefici gli sparano
17:28e lui gli dice
17:28Cosa vi ho fatto?
17:32Ricorda quello che noi cantiamo il venerdì santo.
17:36Popule meus ut malum te feci
17:41aut in quote contristavi
17:44risponde mici
17:45Popolo mio che male t'ho fatto
17:48in cosa ti ho contristato
17:50rispondimi.
17:52E vedete uno come il giudice Livatino
17:56del suo percorso di fede
17:58che lui conclude nella maturità
18:01aveva 35 anni quando esprime
18:05la confermazione delle promesse battesimali
18:09cioè si fa cresimare a 35 anni
18:12quindi un percorso di fede maturo
18:14ma un altro personaggio molto importante
18:20è per esempio Nazarena
18:22sconosciuta e più
18:25questa giovane che viene dall'America
18:29italo-americana
18:31nata da una famiglia
18:33che proveniva dall'emigrazione
18:35dell'Emilia Romagna
18:36nel 37
18:40non era una donna particolarmente religiosa
18:44Nazarena
18:44era una donna che
18:46si stava laureando in lettere moderne
18:49aveva fatto dei corsi di musica
18:51era anche piuttosto brava
18:54è arrivato a un certo punto
18:56come Blaise Pascal
18:57attraversa la notte di fuoco
18:59e decide
19:01che la sua vita
19:03sarà la vita del deserto
19:05vuole ricostruire nella sua vita
19:07l'esperienza delle madri
19:09del deserto
19:11incontra il padre Coffei
19:14che gli dice
19:15Nazarena
19:15c'è la guerra in giro
19:17dove la mandiamo?
19:18siamo nel 1939
19:20e allora Nazarena
19:23decide di entrare
19:25come reclusa privata
19:27nell'ordine camaldolese
19:29dopo tutta una serie di peripezie
19:32voi immaginatevi
19:34e
19:36grazie a tutti
Commenta prima di tutti
Aggiungi il tuo commento

Consigliato